L’AMORE PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI AMORI

L’AMORE PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI AMORI

Di Sandra De Marco

L’amore è un continuo divenire, una follia che rompe ogni schema, formalità, ogni regola. Un caleidoscopio di colori in continuo movimento, un percorso tumultuoso di sfide passionali, iniziative, vittorie e sconfitte, morti e rinascite, che arricchisce, mai ci completa. L’espressione dell’amore sarà sempre disadorno: chiunque voglia incasellarlo in un santuario, un credo, in una nicchia di certezze per rispondere al bisogno di equilibrio e stabilità non conoscerà mai la Sua grandezza, né l’Onnipotenza. Schemi, ritualità e abitudini sono trappole mentali mortali, circoli viziosi che alimentano i compromessi, i pregiudizi e incatenano il coraggio, l’audacia, la forza di combattere malgrado tutto. L’amore mai si adegua, non si adagia né si arrende. L’amore è giovane, è speranza, è lotta, è rivoluzione: va controcorrente, sempre, è una forza prorompente che trova espressioni umanamente illogiche senza bisogno del nostro consenso. Perché Dio sarà sempre oltre, sempre diverso e possiamo dire di averLo incontrato veramente ogni qualvolta, con il cuore aperto, ci imbattiamo in un atto d’amore e di giustizia che non smette un solo istante di emozionare e di sorprendere. E cosa può spingere ancora una volta il nostro amico e fratello Giorgio a condividere l’ennesima lezione spirituale? L’amore appunto, forse l’amore più grande di tutti gli amori.

21 APRILE 2018 – PORDENONE

D: Alcuni eventi importanti e legati tra loro si sono verificati in questo momento. Ho l’impressione che il Cielo abbia dato dei segni considerando che qualcuno lavori nel Giardino del Bene e della Giustizia. Se una persona ci mette l’azione, il Cielo risponde (anche se non si deve pretendere niente); se invece non si fa nulla, Dio lascia correre…

Giorgio: Io definirei questo periodo: il tempo del cambiamento. Il prossimo anno compirò trent’anni di Opera spirituale. Sono quasi arrivato alla conclusione del mio mandato; anzi, per essere preciso, tecnicamente parlando, è già finito, ma Gesù Cristo ha decretato una proroga per qualche tempo. Il mio incarico è ora di facente funzioni: sono il reggente di un’Opera che non è più mia, un consigliori per indirizzare questi giovani che può anche esercitare l’autorità spirituale. Non ci sarà un cambiamento radicale, dall’oggi al domani, ma tutta l’Opera spirituale, a 360°, convergerà verso i ragazzi. Nel mondo ci sono tanti messaggeri e gruppi spirituali che operano per Cristo; non ci siamo solo noi. Però, nel nostro movimento è iniziato un cambiamento positivo, un’evoluzione. Il nostro compito è guidare, crescere i giovani che si avvicinano alla nostra Opera e indirizzarli alla loro missione: la realizzazione dello Spirito. Quando Cristo tornerà, il Regno di Dio sarà loro. Se noi lo meriteremo, ci reincarneremo o ci evolveremo ma, a livello fisico, psichico e spirituale sono loro i candidati ad ereditare il Regno di Dio: mi riferisco ai prossimi nascituri, ai bambini che stanno crescendo, fino ai ragazzi di trent’anni. Questa generazione si è ‘infiltrata’ positivamente nel nostro movimento, perché Dio premia, dà l’input a chi si risveglia. Quindi, la nostra missione è appoggiare i giovani, guidarli nella loro missione. Nella nostra Opera c’è tutto. Pier Giorgio, il divulgatore spirituale, ha un seguito composto da tantissimi giovani che hanno scelto di servire quella strada con lo spirito; tanti altri vogliono lottare per la Giustizia e adoperarsi nell’attivismo sociale, alcuni si dedicano al volontariato per aiutare chi soffre. Dopo trent’anni di Opera, posso finalmente dire che i giovani sono entrati nel nostro movimento! È successo solo di recente, ma questo è il tempo giusto!

Il Cielo ci ha donato molti segni in questa Santa Pasqua. Io ho accompagnato Sonia Tabita ed alcuni giovani in Sud America, dove hanno compiuto la loro missione. Sono stato un accompagnatore, un padre spirituale, un fratello maggiore, chiamatemi come volete, ma sono loro che ispirano gli argomenti che dobbiamo affrontare nelle conferenze, nelle riunioni: in sostanza essi sono la causa e noi l’effetto. L’ispiratrice di questo movimento è Sonia Tabita, che avete visto nascere e crescere tra l’Italia e il Sud America. Sotto la guida del Cielo, lei ha scelto di portare avanti questo progetto e guidare tutti gli altri giovani che vogliono servire questa Causa, amandosi, aiutandosi, affrontando e superando insieme i loro problemi.

Noi dobbiamo capire il segno dell’ultimo avvistamento di Antonio Urzi: i Fratelli del Cielo, con la loro presenza, vogliono indicarci che dobbiamo sostenere, guidare, appoggiare i giovani e viceversa; poiché anche noi adulti abbiamo ancora delle cose da dire, ci deve essere un “do ut des” reciproco. Ci saranno ancora tanti altri segni. Ad esempio, nelle conferenze di Pier, vedo molti giovani partecipare e poi formare vari gruppi di ricerca, di studio. Siamo da poco rientrati dal Sud America, dove abbiamo incontrato i nostri fratelli che vivono l’Opera con grande sacrificio, ma altrettanto successo poiché sono seguiti dalla popolazione, vengono invitati nelle trasmissioni radiofoniche e televisive. Voglio raccomandare a tutti noi e per primo a me stesso, che in questo periodo è necessario superare tutti gli ostacoli, anche legittimi. Siamo tutti diversi, è un dato di fatto: abbiamo idee interiori comuni, crediamo in Cristo ed io sono contento del lavoro di tutti i fratelli delle arche, ma ora più che mai occorre superare tutte le barriere, per diventare guide di noi stessi e di questi ragazzi. Tutti insieme dobbiamo istruirli, iniziarli, poiché essi prenderanno nelle mani tutta la nostra Opera; quando arriveranno alla realizzazione del sé, noi dovremo seguirli ed ubbidire ai loro insegnamenti.

Siamo incarnati in questo mondo e tutti i giorni veniamo influenzati dalle vicissitudini della vita, ma se io e te siamo stati risvegliati in Cristo, con Cristo e per Cristo, entrambi consapevoli che Egli dovrà ritornare, non dovremo più preoccuparci di essere in sintonia. Se non lo siamo, dobbiamo ugualmente prenderci cura di questi giovani Esseri che s’incarnano in mezzo a noi. Sono fratelli celesti incarnati sulla Terra e quindi dei disadattati, a loro non piace questo mondo, odiano il denaro, vogliono essere tutti uguali, amano chi soffre, non fanno distinzioni di razza o di religione e nemmeno riguardo l’aspetto sensuale – sentimentale dell’amore. Si amano e basta! Noi adulti possiamo anche non rivolgerci la parola, ma siamo obbligati a collaborare all’educazione di questi ragazzi, altrimenti la Vita, cioè Cristo, ci allontanerà! Questo è il nuovo comandamento che ora vi sto dando! Noi adulti siamo integri nello spirito, ma non dobbiamo più seguire Cristo per noi stessi. Accade la medesima cosa quando nasce un figlio e magari il sentimento d’amore per il proprio partner si affievolisce. A volte non si va nemmeno d’accordo, ma per amore di quella creatura bisogna restare uniti e crescerla finché prenderà il nostro posto. Questi ragazzi sono i pionieri dell’Opera, dovranno rendere testimonianza e noi dobbiamo aiutarli!

D: Su Rai 2 hanno mandato in onda un filmato in cui si vedeva un’astronave, simile a quella filmata da Urzi, che attraversava l’Italia.

Giorgio: È un segnale: i fratelli celesti si fanno e si faranno vedere per sorreggere ed incoraggiare noi adulti, veterani stanchi, per spronarci ad andare avanti ed essere attivi; al fine di sostenere ed istruire i giovani che arrivano, poiché diventeranno le nostre guide. Il futuro sono loro. La nostra responsabilità è grande.

Se noi svolgeremo il nostro compito, i giovani compiranno la loro missione; se non lo faremo o ci disperderemo, essi falliranno la missione, ma andranno comunque nella Luce, mentre noi faremo la morte seconda! Quando essi avranno realizzato la loro vera identità, se dovessero lasciare saranno giudicati. In questa fase di cambiamento, di istruzione, di allenamento, in cui i nostri giovani sono coinvolti nell’attivismo sociale, nell’antimafia, noi adulti dobbiamo essere uniti nel sostenerli. Siamo nell’Opera da tanti anni, ma la vera missione degli adulti sta iniziando adesso: aiutare questi ragazzi a presentarsi in pubblico, a fare conferenze attraverso l’arte affinché manifestino i propri talenti. Questo ci aiuterà a crescere nello spirito e a stare uniti. Voglio essere più chiaro: questi giovani non cambieranno il mondo, perché la forza del male è troppo potente e da soli non possono farcela, ma risveglieranno tanti ragazzi. Il mondo sarà cambiato dagli Esseri di luce, che guidano loro.

Con l’ultima esperienza di Urzi, ci hanno detto: “Andate avanti ragazzi e fratelli adulti! Voi non cambierete il mondo, ma lo faremo noi con la nostra potenza!”. Ci saranno sorprese straordinarie, anche possibili avvistamenti durante le manifestazioni laiche dei giovani. La gente sarà sorpresa, contenta, ma i potenti avranno paura perché i nostri ragazzi hanno come alleati i padroni dell’Universo! Anche Setun Shenar, rivolgendosi ai potenti, ha dichiarato: “È meglio per voi che non tocchiate nemmeno un capello del loro capo”.

D: Ho assistito all’opera teatrale “Il Secondo Figlio di Dio. Vita, morte e miracoli di Davide Lazzaretti”, presentata da Cristicchi, in cui viene descritto anche l’aspetto teologico di questo personaggio. È sorprendente come il Lazzaretti fosse diventato, ad un certo punto della sua vita, un uomo molto famoso; parlava con i re d’Europa, era amato anche da alcuni cardinali, papi ed era preso in considerazione. Poi, alla fine, tutto è crollato quando lui disse: “Io sono Cristo e voi pure siete tutti Cristi come me…”.

Giorgio: Conosco molto bene Davide Lazzaretti, ho un profondo legame con lui; posso dire che lo riconosco come una delle mie precedenti incarnazioni. Il Lazzaretti voleva riformare la società in quel particolare momento storico, ma non è stato compreso. È stato ucciso con una fucilata alla testa, perché stava dando un messaggio cosmico e parlava del Cristo interiore; tutti siamo essenza cristica. Era un eretico ed è stato anche processato, in fin dei conti, la Chiesa non poteva fare molto nei suoi confronti perché l’Inquisizione non era più potente come prima. Il Vaticano ha fatto ricorso ad alcuni funzionari dello Stato per poterlo uccidere. Se non lo avessero ammazzato, Davide avrebbe creato un grande movimento spirituale in concorrenza con la Chiesa Cattolica, la quale ne temeva l’influenza sul popolo, non tanto il suo messaggio teologico. Da qui, sono cominciate le accuse di eresia, di follia fino ad ordire un complotto nei suoi confronti, culminato con la morte mentre teneva un comizio davanti a migliaia di persone. Il Lazzaretti è stato la reincarnazione di Giovanni Battista e di Elia: ha dato un pre-allarme alla Seconda Venuta di Cristo e parlava anche dei Fratelli Celesti.

D: Durante la Pasqua abbiamo assistito ad un Segno che ho interpretato come un passaggio di consegne ai due apostoli che celebravano il rito della Comunione, davanti ai quali ti sei steso come crocifisso. Considerato che, tra pochi anni si compirà il 33° anniversario della stigmatizzazione, mi chiedevo se questo annunciasse la tua dipartita, affinché il Cristo ritorni.

Giorgio: Il mio corpo si è disteso perché sono entrato in estasi; in pubblico non mi succedeva da tanto tempo. Ora parlerò attraverso dei simboli, poiché non voglio essere frainteso; per aiutarvi, darò delle varianti nella risposta affinché possiate scegliere, in quanto non posso riferire la vera risposta. Un significato dell’accaduto potrebbe essere il passaggio di consegne. Un altro è il seguente: se alcuni apostoli hanno preso corpo e personificato degli strumenti, significa che da qualche parte ci deve essere anche Gesù ed il tempo del Suo Ritorno è prossimo!

Durante la Pasqua, due nostri fratelli (ma ci sono anche altri apostoli in mezzo a noi) attraverso il rito della Comunione ci dicono che Gesù sta per ritornare! Un’ulteriore interpretazione potrebbe essere che in quel momento, in mezzo a noi, sotto quelle vesti, si sia presentato proprio Gesù! Poi ognuno deve realizzare dentro di sé il significato di quell’evento, il perché sia accaduto e cosa voleva dirci.

Gesù ha detto: «Tornerò come un ladro nella notte!», «Non vi lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi!» ed infine: «Ritornerò con Potenza e Gloria!».

Questi eventi sono in apparente contraddizione.

-Tornerò come un ladro nella notte, quindi Gesù tornerà a sorpresa;

– Non vi lascerò orfani, pertanto si mostrerà;

-“Ritornerò con Potenza e Gloria” (Matteo, cap. 24), perciò vedremo nel Cielo segni spaventosi e i morti resusciteranno per indicarci che è proprio Lui!

E qui la domanda sorge spontanea: se Gesù tornerà come un ladro nella notte, com’è possibile che ritorni con Potenza e Gloria?! Se Gesù non ci ha lasciato orfani ed è tornato in mezzo a noi, perché dovrebbe mostrarsi all’umanità?

Queste apparenti contraddizioni, in realtà, ci comunicano che esiste un Gesù che veramente tornerà come un ladro nella notte e non ci ha lasciato orfani; poi c’è un altro Gesù (un altro in senso metaforico, ma è sempre lo stesso) che tornerà con Potenza e Gloria. Il Gesù che ci sta visitando e si trova in mezzo a noi è uno straccione che parla, mostra dei Segni; poi c’è un ‘altro’ Gesù, che è il Re dell’Universo. In quel giorno Lo vedremo tutti e forse ci sorprenderà il fatto che il Suo volto già Lo conoscevamo, oppure confermeremo che è come io l’ho descritto. Per quanto mi riguarda, posso dirvi che io sono in balia di Gesù: non sono Lui, è ovvio! Se lo dicessi, bestemmierei. Sono in balia di questo Personaggio che mi chiama di giorno, di notte, tranne quando commetto qualche peccato. Ma attenzione: Gesù mi fa commettere appositamente alcuni peccati (debolezze), che non devono superare i limiti dell’etica. Egli vuole che i Suoi strumenti siano straccioni, peccatori, prostitute, delinquenti … poiché sono i più fedeli e non Lo tradiscono; inoltre, per mettere alla prova. E’ pur vero che io non ho tanto tempo per commettere peccati, il Signore mi tiene sempre occupato e mi dice: “Vai lì, scrivi, vai dai fratelli, ascolta tutti, sanguina… se vuoi essere degno di Me devi ricevere ed accettare le incomprensioni dei fratelli; altrimenti non lo sei. Se i fratelli ti comprendono sempre, ti capiscono ed esaltano, allora in quel momento c’è satana che ti sta tentando; se invece ti sputano sulla faccia, ti prendono a schiaffi, allora stai pur certo che sei nel cammino giusto. Quindi, tu perdona settanta volte sette”.

Se nessuno tra di voi mi fa del male, io vi provoco così da ricevere dei maltrattamenti, per essere sicuro che Gesù sta con me. Se ricevo solo esaltazioni, se non ho mai contrasti con i fratelli, allora Satana mi sta tentando nell’ego; se io fossi esaltato dalle folle, il maligno sarebbe il mio compagno. Se volete essere con il Cristo, dovete essere incompresi; non sempre ovviamente, e comunque sia, anche se litighiamo, dobbiamo essere uniti! Solo attraverso la sofferenza possiamo stare vicino al Cristo. Gesù mi mette alla prova. Sono un uomo forte, nato in una terra forte dove ho imparato ad essere indipendente, a fare sempre il mio dovere, a non chiedere mai niente a nessuno. Ma il Signore mi ha detto: “Non si fa così, dalle Mie parti ci si umilia; quindi ti priverò di alcune cose e sarai costretto a chiederle ai tuoi fratelli; la maggior parte delle volte riceverai, ma non sarà sempre così. A volte proverai vergogna, altre volte fastidio, ma dovrai andare a mendicare, affinché diminuisca il tuo ego e s’ingrandisca il tuo valore”.

Io pensavo che l’umiltà riguardasse soltanto l’azione del dare e invece sta anche nel saper chiedere! Soprattutto quando lo fa il maestro, la guida, colui al quale apparentemente non manca nulla, che possiede una grande ricchezza: la conoscenza, la filosofia, il contatto con il Cielo. Gesù stesso, che era il Figlio di Dio, aveva tutto, ma ci ha dato un grande insegnamento quando, nel Getsemani, non è voluto rimanere solo e ha chiesto a Pietro, Giacomo e Giovanni di vegliare e pregare con Lui; eppure aveva a Sua disposizione dodici Legioni di Angeli! Anche Pietro chiedeva l’elemosina, per volere del Maestro: la moltiplicazione dei pani e dei pesci ha dimostrato che Lui era il Figlio di Dio, ma tutti i giorni il Signore insegnava l’umiltà nel chiedere.

D: Sto riflettendo sulla forza del male, che si presenta anche nelle piccole cose. Capita a tutti di vedere il 666 sulle targhe delle auto, sullo scontrino dei nostri acquisti, di sentirlo pronunciare alla radio. Alla guida della mia auto, il contachilometri parziale si è fermato sul 666 e non riuscivo a sbloccarlo.

Giorgio: Non ti preoccupare, anche a me capitano certe cose. Quando succedono queste piccole disavventure dobbiamo divertirci; io non credo al caso, per me tutto ha un senso profondo. Queste apparenti coincidenze possono snervarci, richiamare la nostra attenzione, ma niente di più! Il Signore guarda le nostre opere! Ora formulo un’ipotesi provocatoria, per farvi ragionare: io posso anche essere amico di satana e accettare un suo invito a cena; lascerò che lui saldi il conto, dato che se lo può permettere, ma io continuerò a seguire Cristo, non mi lascerei condizionare! Questa è una barzelletta, ma ha un significato. I fratelli celesti, e il Signore stesso, attraverso alcuni messaggi mi hanno detto: “Stai sempre attento, poiché satana dorme con te, a lato del tuo cuscino! Non lo vedi, non lo senti (nel tuo caso, se lo vedessi o lo sentissi, scapperebbe perché si accorgerebbe subito di perder tempo, visto che non riuscirebbe a convincerti), ma invisibilmente sta vicino a te. Quindi, devi stare attento a cosa può suggerire, in modo sottile, a te e a coloro che ti sono vicino”. Il 666 visibile può solo snervarci o attirare l’attenzione, mentre quello invisibile può davvero colpirci attraverso le tentazioni sottili. Quest’ultimo entra in te e ti fa credere che è tutto inutile, ti fa dubitare di essere nel cammino giusto, di ciò che dovrà succedere; ti convince sulla veridicità di storie false, ma molto persuasive: riguardo a questo dobbiamo stare molto accorti ed uniti, per evitare di essere tentati e cadere. Gesù mi ha insegnato che la migliore medicina è non cadere mai nel pregiudizio, cioè nel giudicare o nel sentirti giudicato. Se siamo giudicati palesemente da un amico, un fratello o chiunque altro, allora il maligno, il 666, entra sottilmente in te e ti condiziona, consigliandoti di assumere un atteggiamento difensivo pari e contrario all’attacco; questo avviene per alterare la tua vibrazione, la tua energia e farti soffrire. Tutto ciò ci distrae, ci disorienta e allontana dalla missione. Noi dobbiamo fare come Gesù che, denudato e legato per i polsi ad un palo, in maniera da offrire il dorso ricurvo, non ha reagito alla flagellazione ed ha vinto! Mentre la pelle e i muscoli si squarciavano, dentro di sé era sereno e diceva: “Padre, perdona loro, non sanno quello che stanno facendo. I farisei invece sì, quindi giudicali, ma gli altri sono i Miei fratelli, lascia pure che Mi frustino”. Così facendo, Gesù ha allontanato satana che, in quel momento, Gli diceva: “Reagisci! Sei il Figlio di Dio! Non vedi queste canaglie che Ti stanno frustando? Non erano forse gli stessi che Ti avrebbero dovuto accogliere? Annientali!”. Gesù, invece, durante la flagellazione, guardava satana e gli sorrideva.

Noi non dobbiamo farci prendere dalla tentazione della reazione, semmai bisogna reagire contro i messaggeri di satana. Chi ha tradito Gesù? Chi Lo ha frustato? Sono stati i Suoi fratelli ed il Signore li ha perdonati tutti; non ha perdonato invece gli altri, chi deteneva il potere, i falsi cristi, etc. Dobbiamo perdonarci tra di noi! Qualora io non riuscissi a farlo, perdonami tu anche per questa mia mancanza. In questo caso, tu sarai vittorioso nella Gloria di Cristo, io, invece, dovrò sedermi insieme a messer satanasso per discutere il modo di uscire da questa strada oscura che ho intrapreso. Il nemico non sta dentro di noi, è fuori: noi siamo tutti fratelli! A volte siamo un po’ confusi, a volte recalcitranti, ma alla fine siamo tutti delle brave persone. Chi è superiore spiritualmente (la superiorità in questo caso non è un fatto discriminante, ma un dato di fatto), cioè nutre alti valori cristici e li vive nella sua interiorità, dovrà dimostrare tutto ciò con i fatti, secondo il Vangelo di Cristo: “Perdonate e sarete perdonati”; questa è la legge del karma! Quindi, dobbiamo stare sereni, essere sempre felici, piangere, gridare per le ingiustizie, tirare pietre contro chi fa del male ai bambini. Scacciamo il 666 (io lo so poiché mi capita tutti i giorni) perché vuole distrarci dalla nostra missione con tutte le armi a sua disposizione. Se riesce a farci credere che tra noi c’è il male, allora ha vinto lui!

Tra di noi c’è l’ignoranza, se uno è ignorante con il tempo si può istruire: lo aspettiamo! Se poi ci sentiamo realizzati e vediamo che in mezzo a noi c’è qualcuno che ancora non lo è, a maggior ragione lo dobbiamo aspettare.

D: Quanto tempo ci è rimasto per organizzarci prima dei grandi eventi, come la forte crisi economica?

Giorgio: Tutto ciò che stiamo già facendo è una grande preparazione, che prima o poi ci porterà davanti ai fatti. Accadrà presto, è questione di mesi o di qualche anno.

Ognuno di noi ha raggiunto un certo valore spirituale, che solo Dio può giudicare. Tuttavia, dobbiamo sapere di averlo raggiunto e bisogna anche sostenerlo; chiunque lo negasse, sarebbe un falso umile. Ed è proprio in base alla preparazione di ognuno, a quanto abbiamo realizzato, che in tempo di crisi economiche, guerre, catastrofi, saremo chiamati. Da tanti anni vi dico: “Il Cielo ci chiede di lasciare tutto…”. Questa volta la situazione si svolgerà all’inverso, perché siamo alla fine dei tempi: dobbiamo salvare lo spirito! La prova che Dio ci darà, sarà inversamente proporzionale. E mi spiego: se io non ho ancora realizzato che Cristo è tutto e devo essere disponibile a lasciare qualsiasi cosa, in quei momenti drammatici accadranno delle situazioni nella mia vita che mi metteranno con le spalle al muro, per decidere se lasciare tutto o meno! Se non lo faremo, non vedremo il Regno di Dio! Se invece abbiamo realizzato dentro di noi la disponibilità a lasciare tutto, anche il proprio figlio, allora in quei momenti non ti sarà chiesto, perché Dio sa che sei capace di farlo.

Ti faccio un esempio “Accadranno delle catastrofi in Italia e nel mondo e se non saremo disponibili a lasciare tutto e a vivere in mezzo ad una strada, saremo costretti a farlo comunque; la catastrofe sarà soprattutto interiore perché moriremo di paura, depressione, panico. Io adesso devo dire: “Signore, stasera dormo all’arca, ma se Lo vuoi da domani dormirò in strada con gli straccioni, i barboni, con tutta la famiglia! Sappi che ne sono capace e se pensi che stia mentendo, mettimi alla prova, Te lo dimostrerò ora, in tempo di pace”. Solo così, in quei giorni, mi lascerà la casa, la macchina, il cibo e potrò accogliere i fratelli che sono nella strada. Attraverso quella sofferenza, Dio vuole portarci nel Suo Regno, dove non si possiede niente e tutto è in comune. Certamente, finché non vedremo Cristo tornare, dovremo parlare sempre della Sua Venuta, per salvare le anime, anche a costo di morire. Bisogna essere operativi fino a quando non si squarcerà il Cielo. Chi sarà operativo patirà molte pene, poiché dovrà parlare in mezzo al sangue, alle guerre, alle radiazioni; io parlerò del Figlio dell’Uomo fino al mio ultimo respiro. Altre persone saranno portate via, soprattutto i bambini.

D: Esiste un rapporto tra il colore dorato della nave filmata da Urzi, il Sole, l’Eldorado e la nuova genetica rappresentata dai giovani?

Giorgio: Certamente sì! Scientificamente parlando, si è trattato di un passaggio dimensionale, ma quella frequenza specifica è stata voluta per informarci che questo progetto è volere di Adoniesis, il Capo dei capi della Flotta Celeste.

D: La sofferenza delle anime descritta da Dante nella Divina Commedia è vera o simbolica? Le persone sono tormentate fisicamente in un luogo buio?

Giorgio: Sì, è la seconda morte. E’ un luogo semi buio dove le persone sono tormentate nello spirito, vorrebbero morire ma non possono, sorte assai peggiore della sofferenza fisica! È la legge del karma. La sofferenza non è eterna, altrimenti Dio non sarebbe misericordioso ed infinitamente amorevole: la punizione o pena è lunga, ma prima o poi, dopo aver realizzato, si ritorna nell’amore, nella pace e nell’evoluzione.

D: Se mi accorgessi che sono io stesso ad alimentare le mie debolezze materiali, come potrei cambiare? Fino a che punto la legge mi perdona, se in verità sono consapevole del mio peccato?

Giorgio: L’importante è non far del male ai fratelli nel percorso del loro cammino e non distrarsi dall’Opera. I peccati devono essere limitati alla propria persona, non devono intralciare l’Opera. Se fai del male a te stesso, recita dei rosari o invoca il Signore, poi guardati allo specchio e ricordati che devi cambiare, migliorare. Dopo una sana autocritica, il Signore ti perdonerà perché, nonostante ciò, stai dando amore ai fratelli e fai le opere. Se poi ricadi nell’errore, ma sei sempre disponibile, fedele, altruista e ti doni con tutto te stesso, i tuoi peccati sono perdonati settanta volte sette. Ovviamente, Gesù si riferiva alle debolezze umane, non ai peccati gravi o alle bestemmie contro lo Spirito Santo.

D: Puoi raccontare un’esperienza vissuta su un altro pianeta?

Giorgio: Faccio una premessa: la Confederazione Interstellare viaggia nell’Universo ed esplora tutti i pianeti, abitati e non. Se una civiltà presenta difficoltà evolutive, una parte della Confederazione s’installa intorno a quel sistema solare e a quel pianeta. Nel nostro caso, una delegazione della Confederazione staziona ormai da millenni tra Luna, Marte, etc. perché noi abbiamo bisogno di spinte evolutive; purtroppo il problema nel nostro pianeta è molto più grave. La Confederazione ha la missione di aiutare l’evoluzione dei fratelli appartenenti a civiltà che sono ancora ai primordi dell’evoluzione, o di quelle tecnologicamente evolute, ma involute nella spiritualità. Nel secondo caso, lo spirito poco evoluto ed aggressivo potrebbe mettere a repentaglio l’incolumità di quel pianeta e dei pianeti circostanti: per tale motivo quelle civiltà devono essere monitorate, tenute sotto controllo. Poi ci sono mondi straordinariamente evoluti, che fanno parte della Confederazione. In uno di questi, gli esseri che vi abitano sono simili a libellule luminose e viaggiano nell’Universo. Il nostro mondo sarebbe cambiato immediatamente, se avessi potuto filmare e trasmettere in mondovisione quello che ho visto in quest’esperienza, accompagnando il video con una musica di sottofondo, senza alcun commento. Questa civiltà è composta da 10 miliardi di esseri e il loro pianeta è grande quanto la Luna. La comunicazione avviene attraverso l’emissione di suoni che Kadar Laku mi ha permesso di comprendere (un calcolatore cosmico che possiede la Scienza dei Geni Solari: una sorta di cervello che guida tutta la Confederazione, in grado di fare tutto!). Siamo atterrati con un astronave di 30/40 metri su un prato di erba multicolore, lontano dal mare. Loro vivono nei boschi, immersi nella vegetazione, ma le costruzioni in miniatura sono di un livello scientifico spaventoso. Sono super organizzati sebbene siano primitivi, la Confederazione ha concesso loro la scienza, la tecnologia, con mezzi di locomozione e comunicazione adeguati, proprio perché il loro spirito è evoluto, cioè si amano. Dopo aver conosciuto il Creatore, un messaggero che si è incarnato a forma di libellula, hanno messo in pratica gli insegnamenti di Cristo.

Quando la civiltà si mostra violenta, la Confederazione non concede nulla o, nella migliore delle ipotesi, elargisce la sua Scienza centellinandola nel tempo. Tutte le scoperte scientifiche di quest’ultimo secolo sono state limitate perché siamo violenti. Immaginate cosa succederebbe se ci offrissero la tecnologia per gestire l’antimateria o la capacità di viaggiare alla velocità della luce! Noi terrestri andremmo subito ad invadere altri pianeti! Io sono stato anche nelle Pleiadi che considero la mia patria, la mia origine. Oltre a queste esperienze, poco tempo fa mi hanno offerto la possibilità di andar via dalla Terra a bordo delle loro astronavi: era una prova! Ho rifiutato (penso che se avessi accettato mi avrebbero davvero prelevato): io sono uno straccione e voglio rimanere con i miei fratelli straccioni.

D: In una conferenza del 2016 avevi detto che la persona più anziana della sala avrebbe visto Gesù con questo corpo. Confermi?

Giorgio: Sì, quella persona anziana e tutti coloro, come noi, che seguono il cammino cristico vedranno Cristo scendere dal Cielo con questo corpo, ma il Regno di Dio sarà dei giovani. Noi lo dovremo guadagnare nella prossima reincarnazione oppure emigrando in altri pianeti. Il Regno di Dio sulla Terra apparterrà a coloro che stanno arrivando, che si stanno incarnando. Dobbiamo sperare di ritornare di nuovo sulla Terra nascendo dai nostri figli; se così sarà, dovremo ringraziare il Signore, ma si tratta di eccezioni. Per entrare nel Regno di Dio dobbiamo diventare come i bambini: puri, senza pregiudizi o riserve mentali. I bambini si amano sempre, dopo aver litigato si abbracciano come se nulla fosse accaduto! Noi, invece, dobbiamo purificarci.

1 NOVEMBRE 2017 – SANT’ELPIDIO A MARE

D: Perché nella ghiandola pineale ci sono alcuni recettori della luce?

Giorgio: La ghiandola Pineale è l’organo sensibile che funge da recettore (trasmettitore, bypass) tra la dimensione spirituale e quella umana. Più è funzionale, più trasmette energie o immagini pensiero che provengono da una dimensione superiore o soprannaturale. Dipende cosa stai facendo. Nelle pratiche magiche funge da recettore-trasmettitore di mondi pneumatici, soprannaturali, non molto evoluti. Le droghe possono accelerare l’apertura, ma si va nei mondi pneumatici, come li chiamava San Paolo, perché gli allucinogeni fanno fare viaggi in mondi deleteri per l’anima, per lo spirito.

Se, invece, sei in sintonia con le sfere celesti, la ghiandola pineale fa da tramite a quelle energie di luce che tu richiami. Quando è aperta, lavora molto bene, quando è chiusa non vedi niente. Se hai una visione cristica della vita ti apre alle dimensioni superiori.

D: Qual è la causa del travaglio interiore che vive un numero sempre maggiore di bambini o giovani, che non si riconoscono nel corpo nel quale sono nati e che li spinge addirittura a sottoporsi ad interventi chirurgici per cambiare sesso, con tutto ciò che comporta? È una questione karmica?

Giorgio: I casi sono due. Se si tratta di una questione karmica, devi affrontare questa esperienza e viverla con tutte le sofferenze che essa comporta: accettazione, rifiuto, problemi con i genitori, con te stesso, ecc. Nel secondo caso, la scelta è per missione: un essere di luce può scegliere di venire in missione sulla Terra, diventare un trans o nascere omosessuale per combattere una rivoluzione contro questo tipo di discriminazione, contro un sistema di potere ed i suoi stereotipi e pregiudizi. Sceglierà quindi un’incarnazione da provocatore e allo stesso tempo dimostrerà la propria genialità nella scrittura, nel canto, nella poesia, nella musica, nella filosofia. Pier Paolo Pasolini fu uno di questi: considerato uno dei maggiori artisti ed intellettuali italiani del XX° secolo, visse lo scandalo della propria omosessualità come una provocazione, come sfida ad un mondo divenuto sordo ai valori, schierandosi nettamente contro il sistema di potere, la mafia, la guerra.

Grazie a lui e pochi altri (Renato Zero, etc.), i gay oggi sono inseriti nella società e vengono rispettati.

D: Io non faccio nessun tipo di discriminazione, ma la legge di Dio è chiara a questo proposito.

Giorgio: La Legge di Dio è la legge della natura. Io sono perfettamente cosciente di come stanno le cose. Sono un messaggero del Cielo, non posso trasgredire ciò che è scritto nella Bibbia: “La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna” (Deu 22). È scritto molto chiaro. Detto questo, nei secoli c’è stata una trasformazione nella nostra società: noi uomini abbiamo commesso delle trasgressioni molto gravi, al punto che l’omosessualità è diventata quasi una provocazione a tutti gli errori che stiamo commettendo, alla nostra disubbidienza. Mi spiego meglio.

Le coppie eterosessuali si sposano di fronte a Dio. L’uomo si sente un macho e poi marito e moglie si picchiano, si sputano in faccia, litigano di fronte ai propri figli e si separano, facendo soffrire le creature che hanno messo al mondo.

Dovremmo batterci il petto per aver bestemmiato Dio, per essere andati contro natura, ma nessuno protesta nelle strade, perché ci riteniamo normali. E poi ci sono le coppie gay che si amano, adottano un bambino e lo crescono senza fargli mancare nulla, lo fanno studiare, laureare finché si realizza. Secondo te, Dio chi sceglierà? Cerca di capire la profondità di quello che ora ti dico.

Noi cristiani abbiamo creato gli omosessuali, le trasgressioni, le prostitute.

Gesù disse: “In verità vi dico, i pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli” (Matteo 21.31), quindi lo toglierà a noi per darlo alle prostitute, ai gay, ai ladri, perché intere generazioni di cristiani e cattolici hanno bleffato, ingannato. Pasolini, dal mondo molto evoluto dal quale proveniva, sapeva benissimo cosa sono il maschio e la femmina. Si è incarnato gay con il consenso di Dio per provocare la nostra generazione blasfema, ipocrita. Noi siamo ipocriti, contro natura: quando mangi l’ostia e dopo un secondo desideri fare sesso con la signora che ti sta a fianco, non stai bestemmiando lo Spirito Santo? Questa è la verità, io non la nascondo, infatti mi hanno ammazzato un sacco di volte. Personalmente, non sono favorevole all’adozione di bambini nelle coppie gay. Io credo che il bambino abbia bisogno di entrambe le figure: quella femminile e maschile, ma nel mondo in cui viviamo, l’importante è che cresca circondato dall’amore. È solo una mia opinione, ma ti assicuro che se qualcuno si opponesse al riconoscimento dei loro diritti, io li difenderei fino a dare la vita, perché come generazione noi abbiamo completamente fallito. Ne è la prova, come va il mondo.

Io sono d’accordo con Giorgio Gaber: mi irrita l’esibizionismo nelle manifestazioni, ma non condivido nemmeno gli eterosessuali che scendono in piazza con le tette scoperte; dobbiamo essere contenuti. Anche Renato Zero è un grande genio della musica, non puoi non ascoltarlo: il suo spirito non aveva bisogno di incarnarsi gay, ma il Signore ha i Suoi disegni per spezzare gli schemi assurdi che noi abbiamo creato e per aver seguito le leggi divine (Cristo) e poi averle tradite. La comunità cristiana è la più blasfema, eppure di fronte alla società sembra la più pulita: amanti, figli illegittimi, divorzi, separazioni, violenze domestiche, perversioni, ma ci riteniamo tutti cristiani e naturali. Dio ci castiga e se ci manda qualche messaggero gay lo dovete ascoltare!

Noi siamo, o comunque ci riteniamo, portatori del messaggio dell’universo cosmico. A noi interessa che la civiltà di questo pianeta faccia un salto evolutivo con la filosofia, le leggi universali, l’amore etc.; non quale sia il sesso in cui l’uomo o la donna vogliono identificarsi. Se vivessimo nel 2000 a. C. o negli anni antecedenti alla tecnologia nefasta che abbiamo sviluppato, potremmo affrontare e aiutare questa civiltà con maggiore determinazione, sostenendo le leggi di Dio, della natura. Oggi, però, l’umanità rischia l’estinzione e noi dobbiamo pensare solo di evitarlo. Bisogna agevolare chiunque dia un contributo in questo senso, con il messaggio dell’amore fra i popoli, la giustizia, il no alla guerra, l’armonia etc. In questo tempo di emergenza, irrigidirsi davanti a leggi giuste non aiuterebbe ad evitare la nostra estinzione.

In questa guerra, a me interessa solo che la persona dia un contributo alla società, lavorando a favore della vita; non mi importa in quale sesso s’identifichi o se il suo corpo sia tutto tatuato o ricoperto di piercing! Se invece si ritiene normale, va a messa, prende la comunione, ma non è disposta a dare la vita per una giusta causa, io la metto di lato. Gesù era così, ecco perché non Lo sopportavano!

Quando è andato a prendere Matteo, Gesù si trovava in un luogo dove si stava svolgendo un’orgia. I presenti si sono vergognati, ma Lui non ha giudicato nessuno. Gli apostoli non Lo capivano e Gesù ha spiegato loro quello che io ho cercato di spiegare anche a voi. I tempi erano diversi, a Lui non interessava il peccato, ma la salvezza delle loro anime e cosa avrebbero potuto dare quelle persone; il Vangelo non lo dice, ma oltre a Matteo, altre due o tre persone Lo hanno seguito. Ecco perché non Lo sopportavano! Allora, c’erano anche gli eunuchi, gli omosessuali … Quello che vi voglio dire è: non si deve essere fanatici. Noi dobbiamo rispettare la Legge senza dimenticare l’insegnamento di Gesù: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Se ci riteniamo apparentemente sani, lo dobbiamo ricordare ogni qualvolta ci troviamo di fronte all’adultero, al peccatore, all’omosessuale. E nel momento in cui il diverso, il peccatore che ci sta di fronte è un genio della musica, dell’arte, della letteratura, la situazione si ribalta, perché è un inviato del Cielo che porta un messaggio e mi dà la possibilità di redimermi, di entrare nel Regno.

Noi dobbiamo sempre attuare il discernimento per capire se una persona è un’inviata dal Cielo. Io sono un amante della musica e posso dire che anche in questo campo ci sono stati geni i quali, nonostante abbiano sniffato cocaina e bevuto fino a morire, hanno dato un messaggio universale all’umanità, che sarà ascoltato anche dalle future generazioni extraterrestri. Se sono andati contro Dio, il Signore li castigherà, ma io devo essere tollerante, non posso giudicare. Semmai li ringrazio e li applaudo perché hanno dato un messaggio ed un contributo alla storia della musica mondiale. Noi, invece, che siamo tutti “perfettini”, cosa diamo? Io sono contro le droghe e qui nessuno è un cocainomane; semmai, qualcuno sta dando modestamente la vita per attaccare gli assassini criminali che la vendono.

Noi dobbiamo guardare le opere che una persona compie, non giudicarne i peccati. Se siamo messaggeri dei fratelli celesti e vogliamo salvare questo mondo, apprezziamo i geni che portano il messaggio. Se ci guardassimo allo specchio e dicessimo la verità sui nostri peccati, non saremmo messi bene.

Gesù ha detto: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che pensano di vederci diventino ciechi”. Alcuni dei farisei (che si ritenevano puri, giusti e perfetti) che erano con Lui, udite queste parole, Gli hanno chiesto: “Siamo ciechi anche noi?”. Gesù ha risposto loro: “Se foste ciechi non avreste nessun peccato; ma siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane”.

7 AGOSTO 2018 – ROMA, CAMPO DE’ FIORI

La Verità non può essere uccisa. A distanza di quattro secoli, ai piedi dell’infame rogo, è sempre lì, pronta ad accogliere e meravigliare le giovani generazioni, ad aprire le frontiere e istruire i nuovi iniziati, i nuovi guerrieri che non sfuggono al tempo profano, ma sono pronti a combattere la caducità del mondo. Ecco alcune perle donate dall’eterno mutante ai giovani, portatori della sua filosofia universale, la Verità più grande di tutti i tempi.

Perle di Giordano Bruno

Arresta il tuo passo uomo di poca fede, non far si che l’ignoranza dell’asino penetri la tua anima. Liberati, liberati nei sogni dell’infinito e scopri te stesso, come è in alto così è in basso. Tutto fa parte del tutto e il tutto è nel tutto e noi siamo tutto con il tutto.

Poesia di Giordano Bruno a Venezia

Venezia, rifletti nell’acqua la magia del sentimento, lo specchio del volto che si riflette nel sale, il turbine della magia descrive il disegno delle tue fondamenta e innalza i sensi, le passioni. San Marco, dove ho amato, dove sono stato odiato, dove ho attinto dal leone dell’antica e biblica memoria, la conoscenza. Venezia, meta di viaggiatori del sogno recondito, meta di viaggiatori del tempo che vanno e vengono, cadono e si rialzano. Oggi ti sposo Venezia, domani mi tradirai ma poi ritornerai a me. Così come tutto ritorna a Lui e come tutti siamo Suoi. Ciao Venezia, non ti dimentico.

Venezia, Palazzo Mocenigo, presso il casinò della città che vive nell’acqua

“Donna, ti guardo nel letto, scorro il tuo essere, e nel disegno delle tue forme vedo la passione di Dio. Quale Dio? L’Universo! Quale Universo? Il Cosmo! Quale Cosmo? Le stelle! Quali stelle? I tuoi seni sono le galassie di Andromeda che si fondono nel ventre dove la passione dell’uomo infonde il seme per dare la vita, a te, donna, che sei espressione della Creazione. Gli uomini lo chiamano Santo Spirito, io la chiamo Intelligenza Cosmica. Grazie donna che dormi con me stanotte.

Giordano Bruno, molo di Venezia, Incontro con uno studente dell’università della facoltà di filosofia

Figliolo, gli asini della fede non comprendono l’oceano dell’amore e della bellezza che scaturisce dalla gnosi ermetica. Il grande Ermete diceva: tutto ciò che si manifesta di fronte all’occhio umano è proiezione dell’alto, perché tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso. Muta la forma ma non la sostanza. Oggi gli uomini non comprendono che la terra non è al centro dell’universo, ma è un punto nell’infinito, è il centro dell’infinito e ogni suo punto. Comprendi figliolo? la vita è tutto e tutto è la vita. La nostra vita è identica a quella degli altri che vivono in altri innumerevoli ed infiniti mondi. Come i numeri. I numeri sono infiniti, il cielo è infinito, i pianeti sono infiniti, le stelle sono infinite. L’uomo è finito ma solo in apparenza perché la sua eterna verità è l’immortalità e l’eternità. Quando gli uomini di oggi comprenderanno questo concetto non avranno più il desiderio e l’orgasmo di avere potere ma è il potere di Dio che possiederà loro e loro saranno dentro Dio, così come noi. Hai capito figliolo?

Venezia, Piazza San Marco. Notte fonda, mese di agosto 1590

Riflessi sull’acqua

Riflessi sull’acqua, giochi di luce si immortalano nell’acqua di San Marco, pullulano le stelle e cadono, si tuffano nell’acqua di Venezia. Le stelle sono infinite così come ogni goccia d’acqua dell’oceano è infinita, noi leggiamo e scrutiamo i nostri cuori, non serve uno specchio per guardarsi l’anima, basta guardare la laguna, in essa troverai il tuo spirito, deforme se sei indegno, perfetto se sei in armonia con te stesso, con il tutto, con il creato e con tutto ciò che ami, con tutto ciò che vivi, con tutto ciò che sei.

15 AGOSTO 2018 – PORDENONE

Nel giorno dell’Assunzione di Maria Santissima, centinaia di fratelli sono raccolti intorno al Segno Vivente, ai piedi della Statua della Madonna di Fatima:

Giorgio: Oggi noi commemoriamo la Santa Madre. La Statua della Madonna che si trova qui è un’immagine simbolica di un Essere che noi chiamiamo Madre Celeste, Myriam, che ha concepito e partorito nel suo seno Nostro Signore Gesù Cristo e Salvatore. Adesso guardate l’immagine come simbolo, pregate con me e mentre lo fate dovete avere la capacità di guardare tutto quello vi circonda: voi stessi, gli alberi, le foglie, l’erba, frutti e fiori, gli insetti, i daini che ogni tanto ci visitano, le api, le costruzioni, i pali della luce, le montagne, le nuvole, il cielo azzurro. Ecco, quella è la Santa Madre: tutto quello che vedete è una parte del Suo corpo. Quando noi guardiamo quest’immagine, pensiamo: terra, erba, mucca, animali, fiori, piante, pietre, montagne, mari, laghi, pesci, fiori e tutto ciò che si manifesta. Quella è la Santa Madre. Se il corpo di Nostro Padre è il Sole, il corpo della sua Sposa è la Terra. Questa è la Scienza dello Spirito. Se volete entrare nell’arca che non conoscerà le acque, dovete imparare ad amare tutto ciò che vi circonda perchè quella è la Terra e nella Terra c’è lo Spirito della Santa Madre.

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Con questo pensiero universale cosmico Giorgio ci apre l’ennesimo spiraglio su quella Verità che ci rende liberi da dogmi religiosi falsi e devianti imposti da istituzioni religiose anacronistiche. Una verità che rompe ogni schema, ma ci riporta alla vera volontà di nostro Signore, dove tutti i suoi figli sono chiamati ad essere non necessariamente credenti, ma costruttori integri e credibili di una nuova umanità.

Sandra De Marco

18 ottobre 2018

Con questo piccolo scritto voglio dare un abbraccio a tutti i fratelli e sorelle di questa grande e immensa Opera. Vi ringrazio uno ad uno per tutto cio’ che siete e che fate ogni giorno, per il vostro contributo quotidiano, per la forza e l’unione che trasmettete. vi ringrazio anche per i pensieri espressi nei miei confronti. riportare le lezioni spirituali di Giorgio, il nostro Maestro, e’ un onore immenso. Non sottovalutiamo mai le perle di gnosi da lui elargite, ci sarà un giorno non troppo lontano in cui questa grande fortuna che il Cielo da anni ci ha elargito, ci sara’ tolta e allora saranno proprio le sue parole a alitare sulla nostre forze, a farci da scudo dalle tentazioni, a mantenerci uniti e saldi al Suo cospetto. Tutti gli incontri spirituali trascritti sono il tesoro piu’ grande , dopo la presenza dei Segni, su cui viene tracciato il cammino dell’evoluzione, l’imitazione di Cristo, il Vangelo tradotto in linguaggio moderno e attuale. Ognuno di noi e’ un tassello di questo grande mosaico, ognuno con il suo compito. I tempi si stanno accorciando e con il cuore vi chiedo, quando potete, di riascoltare, quindi rileggere i suoi insegnamenti trasmessi nelle cronache trascritte in questi anni , che spesso non facciamo nostri, li ascoltiamo ma poi ci sfuggono davanti alla frenesia della vita quotidiana, davanti agli impegni, alla famiglia, alle cose dell’Opera stessa. Con questo voglio dirvi che vi amo tantissimo e anche se non vi conosco fisicamente uno ad uno, penso a tutti voi sempre, soprattutto ai fratelli lontani, a chi non ha la fortuna di incontrare Giorgio come molti di noi.

Vi amo tanto

Sandra De Marco

24 ottobre 2018

Dipinto di Luca Grossi (Milano)