L’ATTACCAMENTO

crescere nella luceDi Paolo Golinelli

Ognuno di noi ha degli attaccamenti, materiali, forma mentis od emotivi non fa differenza.

Per il discepolo che vuole camminare nella via stretta è suo compito distaccarsi da ogni tipo di attaccamento, con pazienza, volontà e determinazione, cosicché possa disciplinare i suoi centri inferiori della personalità e far emergere la propria anima come un sole che illumina la via.

Ricordo sempre le parole di Giorgio quando dice che non bisogna tenersi nemmeno i pantaloni se si vuole entrare nel regno dei cieli, ci si entra nudi; per quanto possa metaforicamente essere forte come frase viene spesso mal compresa, perché ascoltata con l’orecchio della mente che soppesa ogni parola, che giudica ogni lettera, che si muove orizzontalmente utilizzando assunti e pregiudizi. Questo avviene perché siamo così identificati nei nostri attaccamenti mentali, al modo di pensare cristallizzato che non facciamo l’unica cosa che dovremmo fare… ascoltare con l’orecchio del cuore, l’unico strumento adatto se ci si vuole muovere verticalmente, noi utilizziamo sempre lo strumento meno indicato per comprendere gli insegnamenti, per lavorare su noi stessi; la mente! Il centro più lento che possediamo, 30000 volte più lento del centro emozionale che a sua volta è 30000 volte più lento del centro intuitivo motorio, quando invece occorre utilizzare il centro cardiaco, istantaneo, porta dell’anima per accedere ad una dimensione dell’essere non più ordinaria. Infatti in molti dipinti è raffigurato il Signore che indica con 2 dita il centro del petto e con altre 2 indica il cielo.

Il centro cardiaco, in cui è ancorata l’anima è il centro di passaggio che differenzia l’uomo ordinario (l’uomo animale) all’uomo evoluto che appartiene al regno successivo.

Essere nudi, spogli di tutto significa non avere più nessun tipo di attaccamento materiale, distaccarsi da tutti i bisogni di apparire, di possedere ma non solo, anche il modo di pensare, le nostre credenze limitanti, impiantate dalla famiglia e dalla società, cristallizzati in noi tanto da ingabbiarci in un pernicioso meccanismo mentale che ostacola la nostra evoluzione. Anche le emozioni non sono esenti da attaccamento, facendoci vivere e rivivere le stesse situazioni, cambiando magari gli attori ma le vicissitudini rimangono le medesime. L’ attaccarsi a persone, il bisogno di controllo su di loro o su una determinata situazione famigliare, lavorativa, sociale, non importa trattasi sempre di attaccamento.

Le parole di Giorgio possono essere estreme all’ orecchio della personalità ma ben comprese da chi si identifica con l’anima e spirito.
Gli oggetti materiali, qualunque essi siano devono servirci, essere utili, soprattutto se sono strumenti utilizzati a fare le opere ma non dobbiamo cadere nella trappola del possesso e questo vale anche per il nostro modo di pensare, per le nostre credenze, che non sono verità assoluta.

Vorrei condividere un episodio accadutomi pochi anni fa, che può chiarire meglio l’attitudine all’attaccamento.

Avevo messo in vendita la mia auto sportiva su un portale web, dopo alcuni mesi ricevetti un’offerta. Mi servivano i soldi per cambiare auto e prenderne una più economica nei consumi e costi di gestione, quindi accettai di incontrarmi con il signore che mi contattò telefonicamente per visionare l’auto.
L’ incontro avvenne in un autolavaggio isolato su una via di passaggio, quando arrivai mi accorsi che la zona era un po’ trascurata e trasmetteva inquietudine.

Successivamente si presentò il signore con occhiali da sole neri nonostante la giornata uggiosa e iniziò a guardare l’auto esternamente. A pelle ricordo che non mi trasmetteva tranquillità ma se volevo vendere l’auto era necessario fargliela visionare anche dentro ed infatti mi chiese di sedersi e di poterla provare. Io risposi che mi sarei seduto sul sedile davanti ed acconsenti.

Nel mentre l’uomo si sedette al posto di guida ed io iniziai a fare il giro dell’auto per andare a sedermi nel lato passeggero, lui mise in moto e schizzò via come una saetta imboccando la strada principale.

Per alcuni secondi rimasi esterrefatto, incredulo poi mi capacitai del furto dell’auto, inoltre il mio telefono rimase all’interno dell’auto stessa. Non avevo più né l’auto e né il cellulare per chiamare qualcuno, mi sentii spoglio, isolato, perso, solo.

Negli attimi successivi mentre le emozioni (le acque) si agitavano ed i pensieri (i venti) si affollavano nella mente, mi ricordai di me, e mi dissi, io non sono i miei pensieri e non sono le mie emozioni. Osservai quello che accadeva dentro di me con l’occhio del cuore, con la presenza dell’anima e fu pace! Iniziai a piangere di gioia di commozione perché in una situazione così destabilizzante avevo scardinato i meccanismi della personalità non ero più identificato con questo o quello, non mi importava nemmeno dell’auto a dirla tutta. Gli esercizi, gli sforzi per essere presente a me stesso, per far emergere la mia parte migliore avevano portato frutto.

“Chissene frega dell’auto pensavo coscientemente, ho toccato con mano un momento di autentica presenza, di pace, sono entrato nel regno dei cieli durante un avvenimento traumatico, è meraviglioso!!”

Questo fatto è stato per me un’iniziazione, al non attaccamento e alla presenza vera. Quella situazione l’ho creata io, inconsciamente, il ladro era lì per me, è stato lo strumento per farmi comprendere questa lezione ma stava a me coglierne l’opportunità, vedere con gli occhi del cuore anziché’ con quelli della personalità.

Sicuramente dovrò impegnarmi a distaccarmi da altri attaccamenti ma so che è possibile e la ricompensa è grande, sentire la pace, la leggerezza la gratitudine perché sentirsi vivo davvero è meraviglioso.

Possiate esperire questa sensazione ed anche di più!

Paolo Golinelli
1 Settembre 2022

Allegati:

– 4-07-22 Sacrificio
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2022/9504-sacrificio.html

– 26-04-22 Se-rvire per se-ntire
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2022/9426-se-rvire-per-se-ntire.html