L’AURORA DELLA GIOVENTÙ DORATA

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Di Sandra De Marco

Viene il tempo dell’aurora, dell’alba di un nuovo giorno. Viene il tempo nel quale la forza del Dio Solare concepisce e partorisce, insieme alla Madre Terra, la genetica della Nuova Era. I giovani che possiedono il seme dell’Intelligenza Onnicreante sono maturi; i bambini di ieri che davano amore e vita a noi genitori, sono oggi gli eredi della grande Opera Universale. Essi sono i nuovi Davide che abbattono il tiranno Golia: sono i giovani apostoli che emulano il Giovanni, giovane prediletto del Cristo, sono i nuovi Battista che gridano e risvegliano tutti gli assetati di giustizia. Ecco, sono loro i nuovi eletti di Dio. Seguiamo le loro gesta e le loro avventure d’amore. Se lo faremo, avremo la speranza di accompagnarli ed essere loro servi in un mondo migliore: il Regno di Cristo.

01 GENNAIO 2019 – Sant’Elpidio a Mare

La genetica GNA

Noi non conosciamo il nostro Universo come un’entità che comunica con noi esseri umani; ancora non abbiamo la capacità, sebbene ci stiamo avvicinando a questa prospettiva, di capirne il linguaggio, di tradurre il suono e le vibrazioni di spazi vuoti, meteoriti, stelle, galassie, supernove, etc. L’Universo è perfetto. È una manifestazione armonica di suoni e colori, ma noi non siamo ancora in grado di ascoltare, a malapena riusciamo a vedere con i nostri telescopi l’armonia dell’universo sconfinato: la NASA stessa ha allargato in modo superficiale i confini delle nostre conoscenze, perché non ne conosce il linguaggio e, a volte, occulta le prove della presenza extraterrestre.

Intorno alla metà degli anni Novanta del secolo scorso, gli Esseri di Luce hanno messo in atto la prima manipolazione genetica: alcuni esseri umani nati tra il 1950 e il 1980 sono stati portatori della genetica GNA; altri lo sono tuttora e/o l’hanno ereditata strada facendo.

A differenza del GNA, il DNA è la più alta espressione genetica evolutiva che possiede il pianeta Terra (mondo animale, vegetale, umano): s’identifica nell’uomo e ne costituisce la forma principale di espressione della vita, che lo distingue dagli animali e altre specie viventi dotate di qualità espressive inferiori.

Il GNA, invece, è una genetica che permette l’espressione dei valori tipici dell’Universo: è la nuova genetica portante in sé i valori universali della cristica coscienza ed è espressione del cosmo. Tutti gli extraterrestri in carne ed ossa la possiedono: è una trasmissione creativa di esseri astrali più evoluti (privi di genetica fisica), i quali possono creare e trasmettere fisicamente tutte le qualità evolutive che possiedono, dai loro corpi astrali ai corpi degli esseri umani, sia terrestri sia extraterrestri.

Questa genetica cosmica sviluppa e racchiude tutta la creatività, la bellezza, l’arte e l’armonia dell’Universo, il senso di giustizia, di libertà e di pace, ma a essa si è anteposta la genetica dell’anticristo. Quest’ultima, cosciente dell’innesto evolutivo, ha scatenato una feroce battaglia; causando negli anni la perdita della nuova genetica in molti di noi, che seguiamo un percorso spirituale umano-sociale a favore della vita. Nella stragrande maggioranza, tranne qualche eccezione, il GNA è stato rimangiato dal gene DNA e abbiamo ricominciato ad alimentare il nostro ego, a essere materialisti, più egoisti e possessivi.

In questa condizione, il GNA cerca di sopravvivere e riesce, comunque, a smuovere e a far spiccare in noi adulti ultraquarantenni alcune qualità che ci permettono di essere ancora vivi, cioè di operare. Per combattere l’anticristo, tuttavia, si è resa necessaria un’ulteriore manipolazione genetica: così, per ordine dei nostri Maestri cosmici, dalla seconda metà degli anni Novanta sono nati e stanno nascendo, sparsi nel mondo, nuovi portatori della genetica cosmica. Uno di questi è il giovane Xiuhtezcatl Martinez, leader di un movimento mondiale di giovani attivisti (Earth Guardians, I guardiani della Terra), che Sonia Tabita spera di incontrare presto insieme a tutto il suo movimento.

Oggi, noi fratelli adulti dobbiamo stare attenti e lavorare per far riemergere in noi la genetica GNA, compromessa dal vivere nella materia, perché a volte non riusciamo a spogliarci di tutto. Allo stesso tempo, dobbiamo fare come le zebre: quando le leonesse di un branco si lanciano su una mandria di zebre, gli esemplari più adulti in fuga rallentano il passo per lasciarsi azzannare, si sacrificano per preservare la vita dei cuccioli e degli animali più giovani.

Alla stessa stregua, il nostro tramonto deve essere un sacrificio d’amore per permettere ai nostri giovani di andare avanti nella vita e di costruire il regno di Dio sulla Terra.

Gli Esseri di Luce mi hanno riferito che d’ora in poi trascureranno tutti gli adulti, ad eccezione di coloro incaricati di una missione. Non avranno più alcuna possibilità di aiutarli o consolarli con segni, sogni o altro. Se non seguiranno il percorso dell’opera, nell’armonia e nella luce che noi chiamiamo GNA, saranno abbandonati a loro stessi e non gli sarà data la possibilità, tramite me, di ricevere aiuto. I giovani, invece, saranno seguiti e godranno di tutta la mia disponibilità nel servirli.

Ora voglio farvi un esempio. Noi adulti abbiamo sempre bisogno di un abbraccio fisico, un saluto, un bacio. All’incalzare delle nostre richieste, i bambini che possiedono la nuova genetica guardano straniti il nostro comportamento, perché essi vivono costantemente nella gioia, 365 giorni l’anno, ventiquattro ore al giorno. Noi, al contrario, siamo carenti di affetto, abbiamo bisogno di consolazioni per colmare i vuoti d’amore, per compensare l’odio che c’è in questo pianeta. Per noi, i momenti di festa in cui ci scambiamo baci e abbracci sono unici e, come tali, li esaltiamo; lo sono anche per me, poiché per lavoro mi occupo di mafie e poteri criminali, omicidi e tradimenti.

In altre dimensioni, invece, vivere nella gioia e nel sorriso è una routine; quando qualcuno si rattrista o si arrabbia è sempre un momento unico, raro, vissuto con intensità e studiato con molto interesse. Tuttavia, in assenza di una guida, i giovani che possiedono questa genetica possono anche perderla perché attaccati dai valori materiali, dall’ego e dall’odio che li allontaneranno dalla causa che hanno scelto come ragione di vita, come espressione libera di realizzazione; valori che pretendono di dare l’illusione della gioia, ma in realtà vogliono solo renderli tristi, come la droga, l’alcool, etc.

13 GENNAIO 2019 – Buja

I Messaggi del Cielo ci indicano una svolta, da tempo annunciata, nella nostra Opera: i Fratelli che la guidano hanno ora rivolto la loro attenzione ai giovani.

Tutte le nostre attività sono una coreografia al Messaggio principale che noi, e non solo, portiamo: annunciare il Ritorno di Cristo, spiegare e interpretare i Suoi insegnamenti alla luce della logica moderna, con la coscienza che duemila anni fa il Cristo non parlava solo alla gente di quell’epoca, ma soprattutto a noi. Egli sapeva che sarebbe ritornato negli ultimi tempi, alla fine di questa generazione e, nella Sua lungimiranza profetica, vedeva gli uomini che, da allora, si sarebbero reincarnati fino a oggi, compresi gli apostoli. L’annuncio è costante ed è avallato dalle nostre azioni. La nostra Opera, in particolare, ha come Sigillo i Segni che porto dal 1989 e riguarda il futuro dell’umanità e di chi meriterà di vivere con Cristo nel Nuovo Regno.

Sul fronte laico, essa comprende anche la lotta alla mafia, poiché la configurazione dell’aspetto teologico dell’anticristo offre agli spiriti del mondo la capacità di discernere e di capire. La lotta alla mafia è un soggetto teologico: è l’esecuzione del potere anticristico, il suo braccio destro perché, rispetto a tutte le altre associazioni, incarna l’estremo male, avendo come unico valore il denaro e l’assassinio. Anche il nazismo rappresenta il male assoluto, ma la mafia degli ultimi tempi ha ucciso ugualmente per futili motivi, mentre quella antecedente agli anni Settanta seguiva una sua logica, seppure perversa.

La svolta di questi ultimi mesi riguarda i giovani, un percorso iniziato qualche anno fa per ispirazione di un membro della mia famiglia. Nel 1976, quando avevo tredici anni, il maestro Eugenio Siragusa, mia unica guida in questa incarnazione, ha detto che Adoniesis stava inseminando (spiritualmente parlando) la genetica Gna ai nuovi nascituri. Durante il concepimento, grazie all’energia profusa dagli Esseri celesti, il seme maschile dell’uomo della Terra era pervaso dai valori spirituali e la genetica astrale prendeva il sopravvento sul comune Dna dell’uomo.

Così è avvenuto in Atlantide, a Lemuria e nell’Era dei dinosauri. Ogni ciclo evolutivo spirituale, galattico dà un impulso all’evoluzione dell’uomo e infonde una nuova genetica nel seme umano di chi è in grado di portare questi valori. Le generazioni degli anni Settanta hanno ricevuto in dono questa genetica; ora siamo diventati uomini, anziani e se l’abbiamo conservata perseverando in un percorso positivo, continueremo a portarla avanti. Tutti i bambini di oggi la possiedono perché voi, abbracciando il percorso della tribù giovannea, l’avete trasmessa ai vostri figli e ai vostri nipoti. Oggi è arrivato il momento in cui la nuova generazione assuma nelle sue mani la nostra Opera. Lo voglio ribadire per l’ennesima volta: chi possiede la nuova genetica non si trova solo tra noi, ma anche e soprattutto in altri ambiti, dove opera in difesa del pianeta Terra, come la giovane palestinese Ahed Tamimi, l’attivista indigeno Xiuhtezcatl Martinez, la giovane svedese Greta Thunberg, etc.,

Detto questo, ora mi rivolgo ai giovani del nostro movimento, di cui mi sono messo a capo. Noi adulti dobbiamo guidare questi ragazzi perché hanno talenti infiniti, ma sono anche ribelli a questo sistema, non lo sopportano: sono insofferenti ai nostri modi di vestire, al nostro parlare, al nostro conformismo, alla nostra ipocrisia religiosa; non sopportano il denaro, non si sentono compresi e se non sono guidati si perdono nella droga, nell’alcool, nella perversione e nella violenza. Una volta individuati i geni, è necessario unirli, organizzarli e guidarli. Questo è il mio compito per quanto riguarda i giovani che si avvicinano alle nostre arche. Nel mondo ce ne sono circa sette, otto milioni e la mia missione è di guidarne una parte, qualche migliaio; quelli che nel Vangelo sono individuati da Gesù nei 144mila sono coloro che hanno trasmesso la genetica a questi giovani.

La vera battaglia dell’anticristo contro di noi mira alla conquista di tutti i giovani portanti la nuova genetica. La reale guerra che egli ha scatenato contro l’umanità non è verso quest’ultima, poiché la possiede dal momento della crocifissione di Gesù; all’anticristo non interessa se noi adulti ci salveremo. Pur sapendo che perderà, la sua funzione è di scatenare una guerra per abbattere questi ragazzi, per evitare che sulla Terra s’innesti la genetica interstellare dei Fratelli Superiori: questa è la battaglia spirituale di Armageddon; poi ci sarà anche quella umana, con la terza guerra mondiale e la realizzazione di tutte le profezie.

A tutti i ragazzi, dai nuovi nascituri fino all’età di trentacinque/quarant’anni, in particolare a quelli nel terzo settenario, dobbiamo affidare la nostra Opera. Io, con il Segno che porto, sono stato scelto come guida spirituale per quanto riguarda le arche. Da oggi, tutte le nostre attività (la Seconda Venuta di Cristo, la presenza Extraterrestre, l’educazione alla legalità, i progetti a sostegno dei bambini, l’attivismo sociale contro il nucleare, l’inquinamento e la lotta alla mafia) devono essere finalizzate all’espressione artistica, culturale e poetica dei giovani.

Come le zebre, noi veterani che già conosciamo i percorsi meno tortuosi, dobbiamo rallentare il passo e fare da scudo alle zebre più giovani. L’unico antidoto per evitare che si ribellino, a prescindere dalla manifestazione dei Segni che essi vivono con emozione, è la coerenza che pretendono dalla loro guida, dal proprio mentore. Il messaggio di Adoniesis è questo: “Io sono con loro” e noi dobbiamo fare in modo che diventino testimoni della Verità. Finalmente sappiamo che non finirà tutto con Giorgio Bongiovanni, perché i giovani prenderanno il mio posto e sono tanti in uno. Quindi il nostro non deve essere un passo indietro, ma un passo fermo e deciso.

Pier Giorgio Caria: Io sono totalmente d’accordo sull’incentivazione dell’attività dei fratelli più anziani verso i giovani. Fin dall’inizio il progetto dei giovani mi ha entusiasmato, perché l’ho visto come un’enorme possibilità di risveglio per i ragazzi italiani e di tutto il mondo. Sappiamo bene che in passato l’arte e la musica sono stati strumentalizzati dal potere in forma negativa, per spingere i giovani alla dissoluzione, alla droga, alla perversione, etc. Ragion per cui, oggi, una tale iniziativa ha una condizione totalmente differente, in assoluta opposizione rispetto a quanto storicamente visto, che la rende totalmente eccezionale: un’enorme possibilità di riscatto del bene, inficiato e messo all’angolo dall’arte in forma negativa. Ribadisco, quindi, il mio totale appoggio a questa iniziativa, la collaborazione che già esercito in varie forme e la mia volontà a incentivare il progetto.

Beatrice: Tutti noi sappiamo cosa è il movimento dei giovani: i valori che porta avanti, la nostra volontà di trasmettere ai giovani quanto valgono e come possono cambiare la società, ma ogni volta che sento Giorgio parlare mi rendo conto che, in realtà, non sappiamo cosa sia  e quanto sia importante, perché i valori che abbiamo e i nostri ideali sono soltanto la punta dell’iceberg. Durante il capodanno, quando noi giovani insieme con lui abbiamo alzato le mani al Cielo, ci siamo sentiti una cosa sola; e così ci sentiamo negli spettacoli, negli eventi che presentiamo. Siamo una sola cosa anche quando ci troviamo in posti diversi: in Friuli, nelle Marche, a Milano, a Montevideo, a Salta o Buenos Aires. Non sono solo gli ideali, la voglia di un cambiamento o i valori che ci accomunano e fanno di noi una cosa sola, c’è qualcosa di più grande; dall’altra parte del mondo non c’è qualcuno che porti avanti questa stessa battaglia. Giorgio è ovunque, anche dall’altra parte del mondo. Tu, non sei più tu, sei la parte di un corpo, di un’entità infinita; quando ci si rende conto di essere parte di una cosa così immensa, inspiegabile, ti nasce dentro una gioia infinita che posso solo paragonare alla goccia che ritorna all’oceano. Tutto questo, è per dire che non siamo coscienti di ciò che stiamo facendo, a volte nemmeno ci sentiamo degni, ma senza di te non potremmo portare avanti questa battaglia. Abbiamo bisogno del vostro sostegno, che tutti voi adulti ci accompagniate, che questa battaglia sia anche la vostra perché solo così potremo fare la differenza.

Giorgio passa la parola a Sonia Tabita e Giovanni Bongiovanni:

Sonia Tabita: Il sentimento che Beatrice ha espresso è esattamente quello che noi sentiamo: è un onore, una felicità immensa stare al tuo fianco per aiutare i giovani e per dare un contributo a questa società. Noi, forse, non ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo o faremo un domani, ma di certo ci sforziamo tanto per raggiungere i nostri obiettivi, perché questa battaglia è più importante della nostra stessa vita. Oggi, nel mondo ci sono tanti ragazzi impegnati in una giusta causa, che noi sentiamo come fratelli e vediamo come esempi, anche se non ci conosciamo. Il nostro obiettivo è quello di crescere per fare sempre di più e di unirci a loro. Noi lo facciamo commettendo tanti errori perché stiamo crescendo, ma viviamo anche tante esperienze bellissime, poiché il fuoco che sentiamo dentro sta toccando le vite di altri ragazzi e questo ci sorprende ogni giorno. Noi saremo sempre grati a te e al lavoro di tutti voi, ai vostri insegnamenti e alla vostra lotta, perché questo ci ha permesso di esistere e di stare dove siamo. Spero, un giorno, di riuscire a fare un minimo della tua grande Opera, di far sì che la nostra voce diventi un tutt’uno con la tua, per portare avanti il Messaggio che hai servito con tutto te stesso e per il quale hai dato la vita; e so che lo faremo tutti insieme.

Giovanni Bongiovanni: Il progetto dei giovani è scaturito dalla creatività di mia sorella, appoggiata dal gruppo dei suoi coetanei e da tanti giovani. Esso ha una triplice funzione. Attraverso i canali di comunicazione quali il canto, la recitazione, il ballo e quant’altro verrà, il movimento comunica in maniera più incisiva il nostro Messaggio, il quale funge da megafono, perché attraverso l’arte arriva diritto al cuore, permettendo a tutti di interiorizzarlo dal punto di vista spirituale, laico o sociale. Come già detto poc’anzi, abbiamo bisogno del contributo di tutti, perché è diventato un vero e proprio bacino di ragazzi che sta studiando, si sta preparando e formando per diventare, entro pochissimi anni, un grande movimento di giovani attivisti che darà un forte contributo alla società; attraverso le braccia della nostra Opera (antimafia, impegno sociale e tutte le iniziative intraprese finora, come la causa palestinese, etc.). Come presidente di un’associazione umanitaria, la quale ha come obiettivo l’aiuto ai bambini e ai più giovani per uscire dalle problematiche causate da un mondo alla deriva (droghe, alcool, materialismo, etc.), posso dire che anche il nostro movimento sta salvando le vite a molti ragazzi ingoiati dal nulla che questa società offre loro. Quindi, ringrazio mio padre per essere l’ispiratore di queste bellissime opere che hanno tutte riscontri concreti e confermo la mia volontà, iniziata già da qualche anno, nell’appoggiare questo progetto attraverso tutto lo staff di Funima.

D: Nel nostro gruppo non ci sono giovani. Qual è il modo migliore per coinvolgerli nella conoscenza, a partire dai più piccoli?

Giorgio: È sufficiente promuovere attività invitando i giovani. In una piazza di Montevideo, io mi sono seduto a terra come uno zingaro insieme ai giovani. Non abbiamo speso nulla per l’organizzazione, sono stati sufficienti una chitarra e alcuni volantini riposti a terra: così si sono avvicinati tanti ragazzi che ora fanno parte del Movimento. Ieri ho scritto il messaggio “Le vere e umili bancarelle di Cristo” (https://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-celesti/2019/7871-le-vere-e-umili-bancarelle-di-cristo.html), di fronte al quale mi sono emozionato e inchinato: l’immagine riprendeva i fratelli di Buenos Aires che offrivano gratuitamente gli opuscoli contenenti i messaggi del Cielo. Le persone che percorrevano i marciapiedi della città si avvicinavano, raccoglievano gli opuscoli da terra e ringraziavano. I giovani non hanno bisogno di un teatro o di una sala per fare una presentazione, ovviamente per noi veterani deve essere così. Sono sufficienti una chitarra, dei canti, un incenso acceso e un’immagine provocatrice. Per quanto riguarda i bambini più giovani, questi devono essere educati secondo i nostri valori e si deve avere la capacità di dire tutto quello che viviamo: la verità. Nel mio caso, io devo mostrare quello che sono: i Segni che porto e poi lasciarli liberi di scegliere, soprattutto mostrando loro, già in tenerissima età, la vastità nell’universalità del nostro mondo, seppur degenerato, dei giusti che operano in tutti i settori dell’ambito laico, religioso e dell’attivismo sociale. Dobbiamo inculcare loro l’universalità di ciò che esiste nell’universo.

D: Gesù nel Vangelo dice: Voi siete il sale della terra. Che cosa vuole dirci?

Giorgio: Il lievito permette al pane di lievitare, ma se non ci metti il sale sarà insipido. Entrambi rendono il pane (il Corpo di Cristo) bello, croccante, con la mollica profumata e morbida. Quando Gesù dice: “Siate la Via, la Verità, la Vita nel mondo”. Egli s’identifica negli apostoli e in tutti coloro i quali vi avrebbero creduto, teoricamente anche noi.

D: Oggi la Chiesa cattolica celebra il Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista. Durante il catechismo, a mio figlio di otto anni hanno raccontato che quel sacramento cancella tutti i nostri peccati. Io ho cercato di spiegare che si tratta di un rito simbolico, i nostri peccati sono infrazioni alla Legge le quali comportano un effetto che dobbiamo vivere e solo Cristo può cancellare il nostro karma; non certo un po’ di acqua versata da un sacerdote. Puoi aiutarmi a chiarire con parole adatte questo argomento?

Giorgio: Il bambino non ha bisogno di essere battezzato con l’acqua perché nasce puro. Ho detto più volte che i bambini sono Dio, perciò sarebbe ridicolo pensare che Dio battezzi Se Stesso; semmai, è il bambino che battezza noi con la sua venuta al mondo. Detto questo, il Battesimo è un atto simbolico, una promessa di fedeltà a Cristo. Io ti battezzo nel nome di Dio, significa: ora sei libero, vai verso Cristo, segui la Via, la Verità e la Vita; solo Cristo purifica i nostri peccati e l’acqua è simbolo di purificazione.

Quando Giovanni battezzava nel fiume Giordano, chiedeva il pentimento dei peccati perché, come accade oggi, la gente peccava di materialismo, perversione, fornicazione, attaccamento al denaro, adulterio, corruzione e mafia. Il profeta inviato da Dio gridava per ammonire e annunciare la giustizia divina (karma): simbolicamente, l’acqua purificava i peccati e, con il Battesimo, il Battista avvicinava le anime a Cristo. Gesù con la Sua rivelazione, attraverso il Battesimo, non ottiene la purificazione dei Suoi peccati, in quanto perfetto; tuttavia, Egli ordina a Giovanni di battezzarLo, perché doveva compiersi l’atto di fedeltà a Cristo, secondo le Scritture.

Io preferirei che i bambini fossero battezzati in un’età più adulta, quando sono coscienti. Loro sono puri, non hanno bisogno di purificarsi; semmai coloro che battezzano commettono peccati e di questo renderanno conto a Dio. La Cresima, invece, è una grande invenzione della Chiesa cattolica al solo scopo di lucro, come la confessione e tanti altri riti non contemplati nel Vangelo. A parte la Comunione e il Battesimo, gli altri sacramenti sono semplici coreografie totalmente inutili, se non aiutano il fedele a migliorarsi.

D: Che cosa sono i buchi neri?

Giorgio: I buchi neri sono delle porte dimensionali che permettono di viaggiare da questa galassia in un altro universo. Le astronavi dei nostri Fratelli sono evolute e viaggiano a una velocità che supera molte volte quella della luce; tuttavia, considerando le enormi distanze nell’universo, è necessario l’attraversamento di queste porte per far sì che la velocità raggiunga quella del pensiero. I buchi neri hanno le dimensioni di un sistema solare e dal punto di vista fisico sono indispensabili, ma non dimentichiamo che oltre l’universo fisico c’è quello astrale e quello spirituale, entrambi non meno grandi del primo.

D: Volevo sapere se i genitori della Santa Madre sono stati preparati a riceverLa, come Lei è stata preparata a ricevere il Cristo nel Suo grembo.

Giorgio: Sant’Anna, la madre di Maria, era armena. Entrambi i Suoi genitori sono stati preparati a ricevere un’inviata di Dio, ma fino all’apparizione dell’Arcangelo Gabriele non sapevano che sarebbe stata la Benedetta fra le donne. Dalla nascita fino al giorno del concepimento, Maria è stata strumento divino. Quando Cristo ha concepito Se Stesso nel ventre di Maria, la Vergine è stata personificata dallo Spirito cosmico della Madre Terra, lo Spirito Santo, così come Gesù di Nazareth, Maestro di Verità, è stato compenetrato dal Cristo il giorno del Battesimo. Le entità che si avvicinano alla realizzazione divina più si elevano, più perdono l’Ego Sum; i nostri giovani percepiscono meglio di noi veterani questa legge dell’Universo.

L’ego è un valore indispensabile per la crescita, ma avvicinandoci alle dimensioni superiori esiste una parte di ego non prioritario che è personificato dal divino: ecco che non sei più solo e l’ego inizia a diventare ‘noi’. In Gesù cristificato dall’energia cristica l’identificazione è unica, ma le entità sono due. Nei messaggi che ricevo, il Padre parla in prima persona, ma si tratta di una manifestazione necessaria perché noi siamo ancora vincolati all’ego e abbiamo bisogno dell’autorità. Il Padre, Cristo, Krishna, etc. sono ‘noi’; nella settima dimensione tu sei sempre tu, ma gioisci nell’essere ‘noi’. Per molti di voi è difficile comprendere questo concetto, perché siete ancora gelosi della vostra identità. La stessa cosa avviene nel male, quando Gesù chiede al demone di Gerasa il suo nome, questi risponde: “Il mio nome è Legione, perché siamo molti”. (Marco 59) .

Diceva un antico Maestro di Giorgio Bongiovanni:

“Il tempo è venuto! Ravvedetevi! Chi ha posto il proprio cuore nella luce della giustizia, della verità e della saggezza, in verità vi dico, costoro sono già sulla soglia del Regno di Dio”.

Con amore e devozione

Sandra De Marco

S. Giovanni di Polcenigo

14 aprile 2019

Allegato:

– GNA: 7.465.006
https://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-celesti/2019/7921-gna-7-465-006-1.html

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