LA CHIAMATA E LA PROVA

Gesù-barca100Incontro con le arche del Latino America
Gennaio 2015

Fin dalle più antiche radici della storia della nostra umanità, fin dai tempi di grandi civiltà che giungono a noi come leggende, dai tempi della grande Atlantide, Mu, Lemuria, per arrivare alla fiorente civiltà egizia, greca, romana, fin dalla notte dei tempi, dalle tribù indigene alle più grandi istituzioni che si sono succedute nella nostra società, religiose, politiche, militari, ai  movimenti laici, l’uomo spinto da comuni ideali si unisce ad altri uomini per raggiungere obbiettivi che da solo non potrebbe mai raggiungere. Nel bene e nel male. L’evoluzione nasce dall’esperienza, dalla realizzazione e quindi dalla coscienza che solamente attraverso la condivisione può essere conquistata.

Dio è l’intelligenza Onnicreante dalla quale nasce l’Idea della Creazione che si espande all’infinito in innumerevoli forme e sostanze attraverso il perpetuo dinamismo della vita. L’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio è un piccolo creatore al quale viene concesso un libero arbitrio circoscritto ad un limite oltre il quale non gli viene concesso andare. Come un bimbo che può iniziare a fare le sue piccole esperienze sotto il controllo dei genitori. L’uomo quindi è libero di esprimere la propria creatività ed il proprio talento creando dalle sue idee continui progetti. Progetti che scaturiscono da una idea il cui artefice ne diviene il creatore ed esecutore tramite i suoi collaboratori. Nello stesso modo in cui l’ingegnere disegna il progetto di una casa e per portarlo a compimento si circonda dei suoi architetti, geometri e manovali. Con il medesimo principio qualsiasi progetto per poter essere portato a buon fine deve lavorare in stretta equipe sotto le direttive del proprio ideatore. I progetti poi posso essere di varia natura.

Progetti altruistici che mirano al benessere della vita sul pianeta e quindi alla salvaguardia dell’ambiente, alla equa distribuzione delle risorse, al rispetto dei sacri valori di Giustizia, Pace e Amore a favore dell’intera umanità.

O progetti egoistici che aspirano ad un tornaconto personale attraverso la depauperazione delle risorse del pianeta, lo sfruttamento delle masse popolari per interessi di potere e deliri di onnipotenza.

Ma la libertà concessa all’uomo termina nel momento in cui questo rischia di distruggere l’ecosistema in cui vive. Cioè di distruggere la Creazione che non è sua ma del Padre Creatore.

Il direttore d’orchestra dirige la sua orchestra per mettere in atto la propria composizione. Ogni musicista ha un suo specifico ruolo ma lavora in perfetta sintonia con ognuno dei suoi compagni e in totale simbiosi con il direttore. I cantanti, i coristi e gli strumentisti seguiranno perfettamente le direttive del direttore che solo in questo modo sarà pronto ad esibirsi con la propria opera sinfonica. Ma immaginiamo solo per un attimo che i musicisti perdano quella fiducia e sintonia totale con il direttore ed inizino a farsi delle domande: ma io non capisco perché devo suonare quella nota? Sarebbe meglio quest’altra! Ma perché prima deve suonare quello con il flauto e io dopo con il mio violino? Perchè quello con il piano deve suonare più di me che suono la tromba? Quell’opera non potrebbe mai compiersi o la sua esibizione sarebbe un totale fallimento.

«Quod est inferius, est sicut quod est superius” Ciò che è in basso è come ciò che è in alto” scrive Ermete Trismegisto nella Tavola di Smeraldo che rappresenta il documento più celebre degli scritti ermetici  ritrovata in Egitto prima dell’era cristiana.

Così come avviene per i progetti umani, quindi, con lo stesso principio vengono portate avanti le missioni spirituali. Il concetto è identico. Il Cielo e la Terra sono uniti. Chi è in sintonia con la Legge Universale vive in simbiosi con l’Intelligenza Onnicreante ricevendo ispirazioni, messaggi, illuminazione. Le ispirazioni dei progetti, di carattere planetario, rivolte al bene dell’umanità, alla lotta per i valori di Verità e Giustizia sono ispirate da quella Intelligenza Cosmica che tutto permea e tutto crea, lo Spirito Santo.

Più ci allontaniamo da quella sintonia più soffriamo perché perdiamo la connessione con l’essenza stessa della vita quindi con la più profonda essenza di noi stessi, con il nostro spirito. Perdiamo la via, il motivo per il quale siamo venuti, il motivo per il quale ci siamo incarnati. L’obbiettivo a cui dobbiamo giungere. E viviamo disorientati.

Proseguendo sull’esempio di prima possiamo dire che nel mondo ci sono tante orchestre ciascuna diretta da un proprio direttore ognuna delle quali si prepara a suonare il miglior concerto mai realizzato prima, che avrà luogo dinanzi al Comandante dei direttori, colui che verrà ed eleggerà i migliori musicisti del pianeta per inserirli nella sublime e immensa Orchestra Cosmica.

Molti messaggeri sono stati inviati sulla terra per aiutare l’uomo nella sua evoluzione. Alcuni di loro sono i fondatori stessi delle più grandi religioni nel mondo che purtroppo puntualmente sono state trasformate in istituzioni temporali.  

Duemila anni fa si incarnò un Genio Cosmico, il più grande di tutti i messaggeri e il più grande di tutti i maestri mai apparsi sulla terra. Dio fattosi uomo. Gesù Cristo. E ci insegnò la via più rapida per aprire i nostri orizzonti verso mondi infiniti dove esseri come noi hanno raggiunto conoscenze inimmaginabili. Ci consegnò la chiave attraverso l’esempio della sua vita per aprire l’uscio della nostra piccola casa e così finalmente scoprire e conoscere le meraviglie del Cosmo prendendo coscienza che abbiamo vissuto all’interno di un grande inganno e realizzando che solo sposando quei valori che reggono la Creazione potremo raggiungere la vera libertà e la suprema felicità.

Il valore della chiamata

“Dopo il battesimo ricevuto da Giovanni Battista sulle rive del Giordano, Gesù Cammina  per le vie della Galilea alla ricerca dei Suoi. –Seguitemi, vi farò pescatori di uomini-” (Mc 1,17) dice a coloro che diverranno i suoi Apostoli. “Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono” (Mt 4, 18-22).

Il Maestro sceglie i suoi apostoli, coloro che lo aiuteranno nella Sua missione. Una missione di Redenzione, di Coscienza per gli uomini di buona volontà, per gli umili e i semplici. Perchè sono questi i valori che aprono le porte verso le sublimi civiltà dell’Universo.

Gesù li cerca e li chiama, uno ad uno, ognuno con il proprio nome. Quel loro “si” significherà lasciare tutto, affetti, progetti, beni materiali, quel si significherà spogliarsi di tutto per seguire Lui, il figlio di Dio.

“Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: –Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua-” (Mc 8, 34).

“E Pietro prese a dirgli: –Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito-. Allora Gesù, rispondendo, disse: -Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna-” (Mc. 10, 16-30).

La vita degli apostoli è una continua donazione ad imitazione del Maestro, una totale disponibilità verso i fratelli, un annullare se stessi per innalzare il proprio fratello.

“Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: –Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.  Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve-Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti-” (Mc 10, 42-45) (Lc 22, 26-27). “Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: -Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti-” (Mc 9, 35).

Andare oltre se stessi, superare la legge dei profeti in una continua esaltazione dell’Amore.

“Ma a voi che ascoltate, io dico: –Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo-” (Luca 6, 27-30).

“Avete inteso che fu detto: -Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste-”. (Mt 5, 38-48)

“-Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio-”  (Luca 6, 36-38).

L’Immensità di Cristo è disarmante. Di fronte a lui siamo nudi. Piccoli. Miseri. Eppure Lui ci chiama.

Il Signore può chiamare ciascuno di noi in qualsiasi momento così come chiamò i suoi apostoli, così come chiamò Paolo o come chiamò Francesco. E in quel momento dobbiamo essere pronti e disponibili a lasciare tutto per Lui e quindi per la missione a cui Lui ci chiama.

“Poi, a tutti, diceva: -Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?-

-Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo-” (Lc 14, 33).

E ci ha raccomandato di non perdere il timore di Dio, ferma áncora di salvezza.

-Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi-” (Lc 9, 22-26).

A un altro disse: –Seguimi-. E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Gesù replicò: “-Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio-. Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa». Ma Gesù gli rispose: –Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio-” (Lc 9, 59-62).

Ci ha esortato di lasciare andare le inutili e deleterie ansie della vita.

“Poi disse ai discepoli: –Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete! Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi affannate del resto? Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più voi, gente di poca fede? Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta- (Lc 12, 22-31).

Seguire Gesù significa schierarsi ogni giorno. E schierarsi significa anche rinunciare a chi si ama quando costoro si porranno d’ostacolo alla missione e non d’aiuto con la comprensione ed il sostegno.

“-Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera-” (Lc 12,51-53).

“Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: -Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo-” (Lc 14, 25-27).

E Ci ha avvisato che la porta della salvezza sarebbe stata stretta.

“-Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!-” (Mt 7,13-14).

Riunione Arche Latino America
Las Parejas (Argentina) Gennaio 2015

“LAS PAREJAS, SANTA FÈ, ARGENTINA, 10 GENNAIO 2015, ORE 11:00. DURANTE LA SANGUINAZIONE DALLE STIGMATE HO VISTO CRISTO. HO PREGATO: SIGNORE MANIFESTATI, RESTA CON NOI SIGNORE. E LUI IL MESSIA GESÙ CRISTO MI HA RISPOSTO: LA MIA PRESENZA IN MEZZO A VOI È VISIBILE, SILENZIOSA, COSTANTE, UMILE E POTENTE”.

Il prodigio della sanguinazione si è appena compiuto sulle mani, sui piedi e sul costato di Giorgio Bongiovanni che da 26 anni porta permanentemente impressi i Sacri Segni che ricordano la crocifissione di Gesù. Ancora una volta nell’umiltà delle sue dimore che sono le arche e le case dei fratelli il miracolo si manifesta dinanzi agli occhi attoniti dei presenti. Il miracolo della morte e il miracolo della rinascita. Rialzarsi ogni volta dal quel giaciglio di passione, vincere la sofferenza, andare oltre il limite di se stesso per risorgere una volta ancora. Per Amore solo per Amore. L’incontro è iniziato. Nel grande campo della casa di Juan Alberto tanti fratelli giunti da diverse parti dell’America Latina sono seduti  in devoto silenzio. Soffia il vento caldo dell’estate accarezzando le parole del messaggero venuto da mondi lontani.

“VISIBILE, non serve spiegarlo” dice Giorgio rispondendo alla domanda di uno dei cari fratelli presenti e approfondendo il messaggio ricevuto durante la sanguinazione. “SILENZIOSA perchè ci parla attraverso i segni. COSTANTE perchè la sua presenza è costante. UMILE, perchè non si manifesta come una forza potente e ricca di decori ma in forma disadorna, umile e semplice. POTENTE perchè Lui è il Re dell’Universo e la sua potenza è spirituale.  Questo messaggio completa ciò che il Cristo ci ha trasmesso nel Santo Natale del 2014” afferma leggendo il messaggio del Santo Natale. E nel suo verbo profondità, serenità e pace riscaldano il cuore.

DAL CIELO ALLA TERRA
SANTO NATALE 2014

IL GRIDO DI DOLORE DEI MARTIRI DELLA GIUSTIZIA E DEI PARGOLETTI DELLA VITA, FALCIATI DALL’ODIO UMANO ASSASSINO, È GIUNTO SINO ALLA SOMMITÀ DEL CIELO ED È STATO ASCOLTATO DAL PADRE MIO.
ABBIATE FEDE!
IL PADRE ADONAY, DA TEMPO, HA DI NUOVO INVIATO SULLA TERRA IL SUO UNIGENITO FIGLIO E 12 LEGIONI DI ANGELI.
SI! IO SONO RITORNATO, SONO IN MEZZO A VOI!
ANCORA NON POTETE VEDERMI MA HO GIÀ VISITATO IN CARNE E SPIRITO IL MIO SERVO, LO SCRIVENTE E PRESTO MI MANIFESTERÒ AL MONDO CON POTENZA E GLORIA.
ABBIATE FEDE E STATE ATTENTI AL PIFFERAIO MAGICO, INCANTATORE DI SERPENTI. EGLI, L’ANTICRISTO, VUOLE ALLONTANARVI DAL CALICE DELLA COMUNIONE, AFFINCHÈ LE VOSTRE ANIME SI ADDORMENTINO PER LUNGO TEMPO NEL SONNO DELLA MATERIA, NELL’INGANNO DELL’INDIFFERENZA E DELLA  DEPRESSIONE.
IL VANGELO CHE VIVETE OGGI È GUERRA CONTRO IL MALE, PASSIONE E SOFFERENZA, SACRIFICIO E DOLORE PER AMORE, ONORE E AMICIZIA PER I PROPRI FRATELLI, TESTIMONIANZA E DIFESA DEI GIUSTI, ANNUNCIO DELLA MIA SECONDA VENUTA NEL MONDO.
VIVERE IL VANGELO SIGNIFICA SEGUIRE IL MIO PASSO GLORIOSO PER TUTTE LE 14  STAZIONI  E LASCIARE TUTTO COME HA FATTO FRANCESCO D’ASSISI DI FRONTE ALLA SUA POTENTE E RICCA FAMIGLIA.  VOI SIETE I MIEI DISCEPOLI, I MIEI FRATELLI E SIETE NATI PER QUESTO. NON DIMENTICATELO MAI! MAI! MAI! SIATE UNITI SEMPRE NEL MIO NOME, IL MIO SERVO HA CONSUMATO LA SUA CARNE E VERSATO IL SUO SANGUE GRIDANDO ALLE VOSTRE ANIME QUESTO COMANDAMENTO. NON TRADITELO! ABBIATE LA MIA PACE!

DAL CIELO ALLA TERRA

Sant’Elpidio a  Mare (Italia).
24 Dicembre 2014. Ore 21:00
G. B.

http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2014/5855-santo-natale-2014.html

Giorgio trasmette il messaggio con profondo amore ma anche con quella forza che lo caratterizza.
Le sue parole si fanno sempre più intense, ogni anima affidata a lui è un diamante prezioso. Un accorato richiamo a sollevare il livello di attenzione. A superare le prove che arriveranno. Il vento soffia sempre più forte fino a divenire tormenta insieme alla pioggia battente. I teloni che chiudono lateralmente il ‘quincho’ iniziano a sollevarsi e a sbattere l’uno contro l’altro come impazziti. Ci stringiamo tutti sotto il tetto cercando di tenerli fermi mentre Giorgio continua a parlare. Gli elementi della terra sigillano le parole di quel servo fedele unto da Cristo.

La nostra missione

La nostra missione segue costante, come è costante la presenza di Cristo. Come è costante il segno delle stigmate, come è costante la Sua manifestazione d’amore verso di noi. La nostra missione prosegue a prescindere dagli eventi ma gli eventi marcano un cammino, ci indicano che dobbiamo essere pronti  per cose grandi che avverranno. Nel mentre dobbiamo proseguire umilmente, costantemente e coerentemente la nostra missione.

Il momento della prova
Saremo chiamati a superare una prova personale che ognuno di noi dovrà vivere e non potrà evitare che avverrà tra oggi e il 31 dicembre 2017. Una prova che potrà arrivare al limite della nostra sopportazione ma che mai supererà quel limite. Quindi una prova che saremo in grado di superare. È una prova che il Cielo ci darà dare per rafforzare la nostra fede non per annientarla. Nel momento in cui ci facciamo forti e la superiamo, ciò che ci mancava come valore che aveva attirato quel tipo di prova,  il Signore  ce lo donerà amplificato per cento, per consolarci e premiarci per la fede che Gli abbiamo dimostrato. Perchè gli avremmo dimostrato che se la prova è stata ardua la nostra fede è stata più grande.

La fede e la unione

Il Signore ci chiede nel momento in cui transiteremo per la prova di cercarci tra di noi, di chiedere aiuto ai fratelli, di aiutarci tra di noi. Questo è il risultato massimo per il Cielo al quale interessano principalmente due cose la nostra fede e la nostra unione dalle quali nasce tutto il resto.

Le prove

Non abbiate paura perchè non sarà una prova nefasta ma una prova che evidenzierà le nostre debolezze per poterle affrontare e superare. Chi è debole nell’amore sarà provato nell’amore, chi è debole nella fede sarà provato nella, fede, chi è debole nei sentimenti sarà provato  nei sentimenti, colui che è materialista  avrà una prova materiale, colui che è debole nello spirito sarà sottoposto ad una prova spirituale. In questi due anni dobbiamo apprendere a essere più costanti, più coerenti, più uniti, più umili, più presenti e più potenti.

I prossimi tre anni
Sono venuto personalmente ad annunciarvi questo. Da oggi al 2017 non accadranno grandi catastrofi mondiali, non accadrà niente di eclatante. Ci saranno attentati, terremoti ma non aspettatevi l’ira del Padre perchè non ci sarà, a meno che Lui non si penta di aver creato l’uomo e decida di annientare tutti in questi due anni.

L’anno 2017
Durante l’anno 2017, in occasione del centenario del terzo segreto di Fatima, ci sarà un grande avviso per tutto il mondo e la Vergine darà un grande segno.

I segni del 2014
Durante il 2014 abbiamo ricevuto tanti segni di consolazione nella nostra Opera. La Vergine mi e ci ha chiamato a Fatima, è apparsa la Croce, siamo stati nei campi di grano in inghilterra dove sono stati impressi simboli che parlano dell’opera di Giovanni, il Consolatore. Non dobbiamo sottovalutarli ma tenerli in seria consolazione.

Il 2015
Ora nel 2015 è necessario venire sottoposti ad una prova anche se il cielo non ci farà mancare segni importanti per consolarci. Il Padre non ci abbandonerà, io lo conosco. Lui è misericordioso ma anche molto duro e giusto. Lui vuole eliminare i rifiuti che abbiamo radicati dentro di noi e che ci legano molto spesso senza che ci rendiamo conto alle cose di questo mondo. Per questo è importante benedire la prova.

La tentazione e l’opera
È una menzogna che quando siamo tentati non possiamo fare bene l’opera, al contrario possiamo farla ancora meglio. Se affronti la prova non isolandoti ma stando insieme ai fratelli, continuando a diffondere il messaggio, a partecipare alle attività dell’arca supererai vittoriosamente la prova ma se inizierai a isolarti o a fissarti continuamente sulla tentazione e inizierai a lamentarti che non riesci a superarla perderai, la soluzione è sempre quella di stare uniti e impegnarsi nell’opera sempre di più.

Siate come i passeri
Cristo ci ha detto: perché avete paura del domani quando i passeri che volano liberi nel cielo non si preoccupano di dover lavorare, di dover fare case, di doversi vestire, vivono al giorno eppure il Padre non gli fa mancare il cibo di cui hanno bisogno, né un nido dove poter riposare, né un vestito con il quale coprirsi. Se non lo fa mancare a loro pensate che potrebbe toglierlo a voi che siete i suoi figli? La paura è un nostro nemico, è il maestro dell’ignoranza. Noi  dobbiamo vivere con responsabilità nei luoghi dove il cielo ci ha destinato, ognuno con la sua professione, con il suo lavoro ma pronti a lasciare tutto in qualsiasi momento dovesse chiamarci. Perché se il Cielo ti chiama non hai più bisogno di fare ciò che stavi facendo. E se abbiamo paura di perdere tutto significa che non abbiamo capito il messaggio di Cristo: lascia tutto e seguimi.

La vostra missione
Voi non siete nati per essere medici, avvocati, giudici, impiegati, casalinghe e neanche per essere padri o madri. Essere padri o madri è un regalo di Cristo. Voi siete venuti in questo mondo per incontrare me ed io per incontrare voi e quindi per annunciare insieme la seconda venuta di Cristo. Tutto il resto è adorno. A volte sottovalutate questo concetto o pensate: devo fare qualcosa per annunciare la venuta di Cristo, per aiutare Giorgio, aiutarlo nella sua missione. E invece no! Questo è un grave errore, voi non dovete aiutare me, voi dovete compiere la vostra missione che è molto diverso. E se prima non ve lo avevo mai rivelato lo sto facendo ora. Siete qui per compiere la vostra missione e per proteggere, dare testimonianza ed essere difensori e sostenitori di coloro che Dio ha inviato sulla terra e lo rappresentano come per esempio i giusti.

Come aiutare i giusti
Non dobbiamo prendere in mano la missione dei giusti perchè noi abbiamo la nostra missione che è quella di annunciare il ritorno di Cristo, ma dobbiamo difendere i giusti che operano in questa società per volontà di Dio. E se difenderli significa vestirci da giornalisti, o da avvocati, o da musicisti o da attori, lo dobbiamo fare con sempre maggiore impegno.

La prova e l’esame
La prova alla quale ciascuno di noi andrà incontro sarà come dare un esame all’università. Nel momento in cui si da questo esame e lo si supera, si passa ad essere un messaggero diretto di Dio pronto a risvegliare migliaia di anime che si avvicineranno a tutte le arche del mondo.

La mia forza è la vostra unione
La mia forza è la vostra unione. La medicina che vi prescrivo contro le tentazioni è la vostra unione.

Il nostro cammino
Il nostro cammino è individuale e dipende dalla evoluzione di ognuno di noi e dal compito che Dio ci ha assegnato nella missione. Il nostro cammino però è anche collettivo perchè siamo il popolo di Dio che deve camminare unito mano nella mano. Ora ci troviamo nell’ultima stazione quando Cristo sta per essere crocifisso.

Gesù cade tre volte
Cristo è caduto tre volte sotto il peso della croce. É caduto ma mai ha tradito o rinnegato anche solo per un attimo la Sua missione. Noi invece quando cadiamo spesso tradiamo o rinneghiamo la nostra missione nel pensiero e anche a volte nei fatti perchè siamo deboli e ci facciamo tentare. Ecco perchè è importante quando siamo provati e a volte cadiamo capire che Dio ci sta mettendo alla prova e che quindi dobbiamo superarla. Non possiamo tradire perchè diverremo come Giuda. Non possiamo tradire perchè abbiamo ricevuto tanto, anzi tutto. Non abbiamo giustificazioni. Tradire la missione alla quale siete stati chiamati significa commettere un delitto contro lo Spirito Santo. Una debolezza momentanea invece non significa tradire e Dio la perdona.

L’anticristo
Il potere dell’anticristo inizia ad andare in declino a partire dall’anno 2017. Da quel momento inizierà la sua fase discendente perchè la Vergine gli toglierà il potere in quanto saranno terminati i cento anni che gli erano stati concessi. Per cui nel momento in cui l’anticristo si manifesterà sarà nel minimo del suo potere non nel massimo. Sarà il momento più debole degli ultimi 2000 anni. Mostrarsi quindi sarà la sua debolezza non la sua forza. Quando come sapete l’ho incontrato, tra le altre cose gli ho detto: sono felice che mi hai chiamato perchè in questo modo stai dimostrando la tua debolezza e presto Dio inizierà a mettere in atto la Sua giustizia e a manifestarla contro di te. Lui si è arrabbiato perchè sapeva che ciò che dicevo era vero. Gli ho detto: mai mi avresti chiamato se tu avessi avuto lo stesso potere di sempre. Per questo già da ora si scatenerà sempre di più cercando di farvi cadere e di colpire me attraverso di voi facendovi allontanare per divorarvi.

I bambini

I bambini di oggi sono bambini di una nuova genetica. Dobbiamo parlare la loro lingua, essere coerenti con gli ideali dei quali parliamo loro, mostrargli documentari sulla presenza dei fratelli del cosmo nei nostri cieli, sull’archeologia spaziale, perchè loro cercano ciò che hanno dentro, la manifestazione dell’universo.

Come superare le prove

Supereremo le prove se continueremo ad avere fede e a credere in ciò che fino ad oggi abbiamo creduto, in ciò che siamo. Se iniziamo a dubitare di tutto ciò ci dimenticheremo di chi siamo, non supereremo la prova e ci perderemo.

Come amplificare la fede
Se noi crediamo che quest’opera è l’opera di Cristo e che ciò che stiamo facendo è giusto ed è ciò che il Cielo ci ha chiesto di fare, dobbiamo cercare di farlo con sempre maggiore impegno e dobbiamo lavorare per amplificare la nostra fede. Restare così come siamo e continuare a fare ciò che stiamo facendo non amplifica la nostra fede, non possiamo vivere di rendita perchè la fiamma della fede se non è amplificata piano piano si spegne.

Io sono un manifesto

Io sono il simbolo di un disegno. Immaginatevi un manifesto, un cartello affisso in una città che annuncia l’arrivo di un artista. L’artista è Cristo che arriverà per dare il suo concerto. Io sono il manifesto, la pubblicità che lo annuncia.

Io sono felice

Io sono felice e sento che il Cielo è contento del nostro lavoro e della nostra unione. Sempre ricordo le parole del mio padre spirituale Eugenio Siragusa che mi ricordava l’importanza della qualità e non della quantità. La nostra missione è cercare la qualità e credo che le arche nel territorio che il Cielo mi ha affidato (latino) stanno rispondendo bene. Abbiamo superato tante prove insieme, abbiamo cercato di diffondere il messaggio spirituale e continuiamo a diffonderlo, abbiamo cercato di aiutare i bambini che soffrono nei nostri modesti centri di accoglienza e continuiamo per quanto riusciamo ad aiutarli e ci siamo schierati contro il potere nella difesa dei giusti. Nonostante le nostre debolezze, le incomprensioni e persino le nostre discussioni o divergenze devo constatare che siamo un gruppo forte e che il Cielo è soddisfatto dei risultati ottenuti anche se ancora abbiamo tanto da fare e da migliorare.

Abbiamo un grande segno tra di noi che è il segno delle stigmate di Cristo. Il segno non è mio, il segno è nostro e ancora oggi continua a sanguinare e a manifestarsi. Quindi se un segno come questo continua a manifestarsi in questo gruppo mondiale significa che il gruppo lo merita. A volte il Cielo ci riprende, ci ammonisce e anche ci castiga ma se continuiamo ad avere con noi il segno significa che il Cielo crede in noi. Allora la mia raccomandazione è che non dobbiamo deluderlo, tradirlo, non dobbiamo cadere, dobbiamo andare avanti con i nostri errori e debolezze ma senza perdere la fede perchè noi abbiamo visto e quindi non possiamo cadere. Il Cielo crede in noi e se saremo fedeli saremo candidati a rispondere alle migliaia di persone che verranno a chiederci cosa sta accadento nel mondo e perchè quando gli eventi si scateneranno. Perchè noi conosciamo la Verità.

Gesù tocca il cuore dell’uomo chiamandolo alla Conversione. Conversione che significa ravvedimento, cambiamento, trasformazione, mutamento, passaggio. Il discepolo fissa il proprio sguardo interiore verso di Lui con un unico desiderio quello di seguirlo e di conformarsi alla sua persona e quindi alla sua missione che richiederà un abbandono totale, anche dei propri schemi delle  proprie vedute, per accogliere la vita come un dono di Dio nella sua interezza, per accogliere la chiamata come una nuova strada da percorrere lasciando da parte i propri progetti.

Per compiere una missione Dio ha bisogno della nostra libera collaborazione per costruire il Suo progetto. Cristo chiama a Se i discepoli come Suoi collaboratori  in questo mondo, per portare a compimento la Sua Opera che diverrà anche di coloro che la faranno propria. Ecco perché la responsabilità dei chiamati è alta e di coloro che rispondono “Si” alla chiamata ancora più alta. La chiamata, oltre che una grande responsabilità, è anche un privilegio che solamente chi sarà fedele fino in fondo potrà godere, cioè coloro i quali sapranno superare tutte le prove dimostrando l’autenticità della propria fede.

Tutto il vangelo è all’insegna della rinuncia, del sacrificio, della continua donazione, delle prove di coloro che seguono i passi di Gesù sebbene spettatori dei continui prodigi manifestati dal Maestro. Queste difficoltà vengono descritte nel  vangelo lungo tutto un cammino che condurrà Gesù al dono di sé sulla croce e alla sua vittoria sulla morte e i discepoli al fallimento della vita materiale e alla vittoria della vita spirituale.

“E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: –Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono-”. (Lc. 10, 23-24).

“-Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri-”. (Gv 13, 34-35).

“Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: -Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!-. Gesù rispose: -Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate-”. (Lc 12, 40).

Gesù ci chiama. Ancora ci chiama.

Spetta a noi rinnovare quel “Si” e farlo diventare un “Si” vero, un “Si” totale.

Spetta a noi rimanere coerenti nel tempo con quella promessa. Solo se metteremo Cristo al primo posto riusciremo a superare le prove che arriveranno. Solo se sposeremo i Suoi valori potremo ereditare quel mondo straordinario, meraviglioso, fantastico, divino che ci aspetta appena fuori dal nostro uscio dove ci siamo rinchiusi al buio e al freddo. Il direttore con il compito di prepararci per il grande concerto ci è stato inviato. Spetta a noi ascoltarlo, entrare in connessione con lui e seguirlo. Siamo stati chiamati si, ma se non capiremo la grande opportunità che Cristo ci ha offerto dando la Sua vita per noi e liberandoci dal karma, se non capiremo il valore immenso di questa chiamata e quindi la nostra disponibilità non diverrà totale, il Cristo sceglierà altri e ci lascerà al nostro triste e oscuro destino.

La chiave ci è stata data. Ora spetta a noi metterla sull’uscio e aprire quella porta verso le infinite stelle. Lui già viene.

Con profondo Amore

Sonia Alea
21 Gennaio 2016