Circa due anni fa, l’attore americano Denzel Washington ha parlato apertamente della sua fede cristiana in una trasmissione televisiva chiamata Desus & Mero https://www.youtube.com/watch?v=eCt8dF2temY&t=669s. Rispondendo alle domande si è spogliato del suo mero ruolo assumendo la forma di un autentico catalizzatore emotivo per gli spettatori; il discorso è sceso nelle profondità dell’animo umano sconfinando nella fede: “per grazia di Dio mi è stata data la naturale capacità di recitare” ha detto l’attore sottolineando che “una delle lezioni più importanti nella vita che dovresti conoscere è ricordare di avere un atteggiamento di gratitudine, di umiltà, di capire da dove viene il dono. Di usarlo per aiutare gli altri” ha detto l’attore, aggiungendo che tutto ciò che ha fatto non lo ha fatto da solo: “Non è mio (il talento ndr); mi è stato dato per grazia di Dio”, ha ribadito.
La fede è onnipresente nella vita dell’attore; il padre, Denzel Washington Senior, è stato pastore alla Church of God in Christ per 60 anni: “So che sorride in cielo, vedendo suo figlio fare del suo meglio oggi, per grazia di Dio. Attraverso il mio lavoro, ho parlato a milioni di persone. Nel 2015, ho detto, ‘Non parlerò più solo attraverso il mio lavoro. Farò uno sforzo cosciente per alzarmi e parlare di ciò che Dio ha fatto per me” ha detto l’attore.
Attraverso pellicole indimenticabili come “Man on Fire” e “The Equalizer”, Denzel Washington trascende il mero intrattenimento, offrendo al pubblico una visione ‘cruda’ della giustizia e del sacrificio personale.
Washington ha ricevuto tre Golden Globe, un Tony Award e due premi Oscar: uno come miglior attore non protagonista per il film di guerra Glory – Uomini di gloria (1989) e uno come miglior attore per il suo ruolo di poliziotto corrotto nel poliziesco Training Day (2001); andando oltre i riconoscimenti Denzel Washington rimane un uomo in grado di ispirare profonde riflessioni sulla vita umana. La sua eredità nell’industria cinematografica è certamente destinata a perdurare, così come il suo impatto nel cuore e nella mente di coloro che sono stati toccati dalla sua arte e dalla sua testimonianza di fede.
Giorgio Bongiovanni
7 aprile 2024