LA FRATELLANZA COSMICA NON È UN UTOPIA

Di Sandra De Marco
Lezioni di Vita Spirituale e Iniziatica di Giorgio Bongiovanni
Fratellanza: un concetto di cui oggi si è soliti abusare, un sapore antico per condire ogni occasione. Un’idea che dovrebbe essere avvolta dalla più grande sacralità, oggi invece divenuta sinonimo di utopia, profanata e svilita da una società  dove le carte sono spudoratamente mischiate e truccate, dove ipocrisia e fanatismo religioso percorrono a più riprese la coscienza di ognuno. Tutti ne fanno un gran parlare, si marcia per un mondo di pace, si manifesta contro ogni forma di sopraffazione, si anela ad un pianeta Terra in cui ci sia concordia e tolleranza fra gli uomini; se ne discute animosamente nei dibattiti, tra lo sdegno per le ingiustizie e le atrocità commesse, se ne fa oggetto di svariati studi e di preghiera per poi riadagiarlo definitivamente su quel dito puntato sulle responsabilità altrui.In questa melma di egoismo e falsità, di alcuni è stato il tentativo di suggellare l’unione fraterna con il sangue, di altri l’esigenza di banalizzarla a una confusa convivenza, ignorante e senza direzione. Di troppi l’illusione che fosse sufficiente rispondere ai bisogni dei poveri, elargire baci e abbracci, dedicarsi a una qualsiasi causa a favore di emarginati e diseredati, dimenticando che questo grande ideale deve essere realizzato e praticato prima di tutto in casa propria.
Nonostante questa parola risuoni dolce e facile da pronunciare, essa nasconde impegno e virtù che non sono quasi mai considerate, nemmeno da colui che sdegna le lusinghe del mondo e rifiuta di piegarsi ai disegni del potere; e ahimè, nemmeno dal più fervido credente che spesso si nasconde dietro al perbenismo, alle prescrizioni e ai comandamenti, se non per essere ammirato.

È allora veramente possibile vivere come fratelli? Nella vita di ogni giorno l’idea di fratellanza universale è per l’uomo ancora ardua e inaccessibile, uno stile di vita impraticabile, per molti icona e modello insuperabile. I muri invisibili che separano gli uomini sono molto più insidiosi e deleteri di quelli materiali: ovunque conflitti familiari perpetrati, tendenza a creare differenze, a guardarsi l’un l’altro con diffidenza e distacco; intolleranza, rancori, gelosie, pregiudizi e discriminazioni, occasioni di lite e discordia, dicerie.

Se il miracolo di quest’amore sublime si verifica di rado, significa che abbiamo molto da imparare e ancora il traguardo è lontano. Gesù, nella Sua infinita misericordia, ci da l’esempio e lo ripropone attraverso i messaggeri più fedeli, ma colui che in questo secolo feroce ha unto con il Sangue del Signore i meridiani e paralleli del pianeta, ne è perfetta imitazione. Un esempio vivo, vero e rivoluzionario, di un Dio che non trattiene nulla per sé, neppure l’amore del Padre, ma lo dona ai suoi fratelli e ai suoi amici, lo comunica, lo vive con tutto il suo furore. Li serve uno ad uno e non si ferma davanti al dolore, al tradimento, all’abbandono; li cerca notte e giorno, anche il più lontano, il più indifferente o arrogante. Un Dio che ha rotto il silenzio e parla incessantemente ai loro cuori; sempre pronto a soccorrere e risollevare, a tirare fuori in ciascuno il meglio di sé. Venuto per servire non per essere servito, li sorregge e li vince con la forza dell’amore per condurli tutti insieme alla conquista del Regno Promesso.

Se in questo mondo vivere la fratellanza non è solo possibile, ma anche dimostrato, la domanda che ci viene posta è dunque un’altra. Siamo davvero disposti a farlo? Cosa siamo disposti a rinunciare? Crediamo davvero in questo Dio fatto Uomo, tanto da volerLo imitare?
Un sacro insegnamento da vedere e toccare con mano; che sgretola ogni dubbio e richiede una condizione del cuore e della mente tale che non si raggiunge all’improvviso, non è nemmeno spontanea, ma è frutto di quel cammino lungo e tortuoso tracciato dal Maestro per la nostra evoluzione.
Egli disse: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici», rinnovato nel Santo Natale dell’Anno Domini 2011 da un comandamento nuovo: «Ama il prossimo tuo più di te stesso».  Lo stesso Dio che, nella sua infinita giustizia, aggiunge:

«SONO ANCORA IO, ASCOLTATEMI!
VIVETE IL VANGELO, SIATE IMITAZIONE DELLA MIA CRISTICA PASSIONE. PERCORRETE LA VIA, PERSONIFICATE LA VERITÀ E DONATE LA VITA AI VOSTRI FRATELLI. SE COSI SARETE IO VIVRÒ IN VOI E VOI SARETE ELETTI DA DIO E ALLORA VIVRETE IL NUOVO CIELO E LA NUOVA TERRA.  SE COSI NON SARETE, FIGLIOLETTI MIEI, NON POTRÒ OSPITARVI NEL PARADISO PROMESSO, NON POTRÒ ACCOGLIERVI NELLA MIA MENSA».
(http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2011/4046-santo-natale-2011-prima-seconda-e-terza-parte.html)

Il nostro Re ci richiama a una fratellanza non omologata al pensiero corrente, ma coerente al Vangelo,  dove vita e sentimenti si curvano a modellare l’Amore più grande di tutti gli Amori. Ogni giorno. In tutti i sensi.
È nella relazione fraterna che si può osservare il progetto di Dio e quel giorno tanto atteso nessuno potrà dire ‘non sapevo’.
Etna-450
03 APRILE 2014 – PORDENONE
VIVERE LA FRATELLANZA
Questa sera sono venuto per abbracciarvi tutti. Tra qualche giorno partirò per il Sud America, andrò dai fratelli a Buenos Aires, in Uruguay e a Rosario, perché io ho lasciato tutto, sono nato per vivere e stare con loro. Grazie a Dio, la mia famiglia mi accompagnerà, ma non è la priorità. Per me i fratelli sono il corpo di Cristo. Se la mia esperienza fosse privata del vivere, dello stare con voi, dialogare, discutere, gioire o piangere, questo significherebbe che sono stato privato del corpo mistico di Cristo. Come vedete, ho un concetto che è all’antitesi del vostro. Nonostante io veda, fratelli che mi ascoltate, i vostri peccati, i difetti, e insieme ai miei, i vostri limiti, distinguo in voi il corpo mistico di Cristo; soprattutto nei vostri bambini e per me siete l’incarnazione della mia chiesa spirituale. La cosa più importante della mia missione, pari, ma non superiore, alle stimmate che porto nel corpo, è vivere un rapporto con i miei fratelli: stare insieme a voi. Vorrei essere il primo a tenervi uniti, ed essere il calice di questa comunione. Se vi è dispersione, io verrò a cercarvi e sono pronto sempre a combattere per la nostra unione. Tuttavia, anche se essa ci fosse, io non sarei soddisfatto, perché desidero sempre amplificarla, per rafforzare la nostra armonia. Se mi sbagliassi, o se pensate che stia delirando, vi prego con tutto il cuore di dirlo.  Se credete che io sia irraggiungibile, che pensi solo ai miei affari, senza essere mai presente qui, non rispondendo al telefono e mi limiti a mandare messaggi: ditelo; ma io credo che non sia così. Vivere e passare giornate intere con i fratelli fino alle cinque di mattina, viaggiare di giorno o di notte in macchina insieme a loro, essere presente all’arca Alea Lores, a Sant’Elpidio, a Palermo, è la mia vera ed unica missione. Il resto è secondario, stimmate comprese, che sono il nostro segno. È quindi inutile che io veda Gesù, Setun Shenar, Ashtar Sheran, la Madonna, abbia visioni di Cristo o contatti con gli Extraterrestri se poi desidero godermi tutto questo da solo. Io voglio stare con i miei fratelli e soprattutto assieme a coloro con i quali non sono tanto in sintonia. Ci sono alcuni di voi, come Massimo Bonella, con cui sono in perfetta sintonia e lavoriamo insieme pur non vedendoci tutti i giorni. Ma io voglio stare anche con chi non mi conosce da molto tempo, e crescere assieme. Voglio vivere la fratellanza, così è scritto nel Vangelo. Questa è la mia priorità, e vi prego di non dimenticare mai questo concetto. Finché sarò nel mondo, fino a quando il Padre non mi porterà via, non mi sentirete mai dire: “mi sto ritirando”, o “non vi posso più incontrare, parlate con Mara, Sonia Alea, Lorenzo o Maria José, i quali mi faranno da tramite da ora in avanti”. Ora è così riguardo alle cose burocratiche, o nei rapporti via internet, ma per parlare con me, quindi vivere la fratellanza, voi mi troverete sempre, anche alle quattro di mattina. Questa missione mi è stata affidata, sono io il condottiero e sono convinto di ciò che dico. Altre persone, che vivono esperienze soprannaturali uguali o superiori alla mia, non sono così ed è qui che avviene lo scontro: chi non fa come me vivendo con i fratelli, inevitabilmente si dissocia. Io sono sempre in mezzo a voi e ci sarò finché non mi toglieranno dal mondo. Ricordate questo concetto: la fratellanza universale significa convivenza. Essere discepoli di Cristo vuol dire stare insieme, essere fratelli.
Quante volte non ho capito Gesù, ma ho ubbidito comunque? Il Maestro mi ha insegnato che se non capisco, devo ubbidire; tuttavia, ho sempre compreso. A me piace comprendere e realizzare. Voi sapete che io sono il figlio della Giustizia, non dell’Amore, ma so che l’amore è al di sopra di tutto, anche della giustizia stessa. Io sono uno spadaccino e amo la giustizia di Dio che mette a posto le cose, però so che senza amore non esiste niente. Quando Gesù parlava alla gente, alcuni fratelli discepoli si arrabbiavano, non capivano perché i giudei fossero così duri di testa e Lo contestassero continuamente. Durante la predica, infatti, i giudei Lo contrastavano a tal punto da accusarLo di essere indemoniato, come quando Egli affermò di conoscere Abramo. Nonostante avesse compiuto innumerevoli miracoli, resuscitato i morti e dato la vista ai ciechi, Lo insultavano come fosse il demonio stesso, tant’è vero che alcuni discepoli ed io, spinti dal senso di giustizia, li volevamo percuotere.AMORE INCONDIZIONATO

Gesù, allora, pronunciò un discorso divino e disse: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra» (Lc 6,29); io Lo guardai esterrefatto e mi chiesi: “Devo porgere l’altra guancia al mio nemico?” Un dilemma  che mi sono portato dietro per duemila anni, ma che ho realizzato in questa incarnazione. Gesù non alludeva a Totò Riina, che è un sanguinario assassino che uccide i bambini. Egli si riferiva agli amici, ai fratelli, alle persone che non sono demoni; al demone non devi porgere l’altra guancia, devi prenderlo, scuoterlo e aiutarlo a liberarsi con la forza. Se invece un fratello ti dà uno schiaffo, tu porgi l’altra guancia. Un concetto difficile da capire, io ci provo, ma talvolta sbaglio. Gesù vuole che noi fratelli ci amiamo. Se tra di noi si scatenasse la violenza e ci fosse incomprensione nei riguardi del fratello, per amore di quest’unione e di questa fratellanza si dovrà porgere l’altra guancia. Se il fratello ti dà uno schiaffo, non devi difenderti. Porgendo l’altra guancia, Gesù scatenerà dentro di te quel sentimento, così difficile, chiamato amore incondizionato, che noi non riusciamo sempre ad avere, anche se ci sforziamo. Come vi ho spiegato, ci sono tre tipi di amore: altruistico, disinteressato e incondizionato. Il primo è fare del bene aspettandosi di ricevere, l’amore disinteressato è amare senza aspettarsi qualcosa in cambio; infine l’amore incondizionato è dare tutto, anche la vita, per il tuo amico o per i fratelli.  Gesù l’ha fatto e l’ha detto: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).

Nell’evoluzione di un uomo, non c’è cosa più grande. Salvo D’Acquisto, il vice brigadiere che si offrì come capro espiatorio per evitare il plotone di esecuzione nazista a ventidue compaesani, è un esempio di amore incondizionato. Salvo ha dato la vita e ora si trova nella luce cristica. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e il generale Dalla Chiesa sono amore incondizionato. Noi dobbiamo passare dall’amore altruistico (se ti do qualcosa, spero che tu me la restituisca), a quello disinteressato, cioè dare senza nulla chiedere. Se agiamo così, nel tempo il Padre o il Figlio ci daranno il doppio, senza che ce ne accorgiamo. Ritornando al discorso iniziale, la mia missione spirituale (prioritaria) è vivere con i fratelli, le mie sorelle e i miei bambini delle arche, trascinarli nel servire e difendere i giusti. Sulla Terra non è tutto marcio, ci sono dei giusti e noi abbiamo il dovere di difenderli.CONTATTATI E CONTATTISTI

Io ringrazio i fratelli del Cielo, chiamiamoli Extraterrestri, Angeli di Dio, che mi hanno istruito anche di recente sui contattisti e contattati (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2014/5478-contattisti-e-contattati.html). Questi Esseri, quindi la Madonna, gli Angeli mi hanno detto che i loro messaggeri sono quelli che operano nel sociale; in caso contrario non possono definirsi tali. Le visioni della Madonna, di Gesù o degli Angeli del Signore sono vere, se colui che vede è impegnato nel sociale ed opera per chi soffre; su questo, purtroppo, c’è l’imbarazzo della scelta.
Se il nostro giornalista Massimo Bonella volesse intervistare un contattato, che afferma di aver visto gli Extraterrestri e di aver ricevuto messaggi d’amore e di pace, per sapere se si tratta di un vero contatto è sufficiente che Massimo gli chieda di cosa si occupa. Non c’è bisogno di indagare. Se il contattista lavora, ma nel tempo libero non fa nulla o se ne sta in piazza con gli amici, non è un vero contattista.

Lo è invece, se ad esempio, dopo il lavoro e gli impegni familiari segue  per esempio, è solo un esempio, Gino Strada, perché si impegna in quanto rivelato da questi Esseri e lo proietta nella società, sacrificandosi per il prossimo. Io conosco tantissimi veggenti, alcuni vivono al Sud, in Puglia, Sicilia, etc. Credo a chi vede la Madonna e si occupa delle persone che soffrono, ma colui che prega soltanto e raccoglie le offerte, non vede la Santa Madre. Nel nostro caso, io sono l’immagine vivente, il punto di riferimento, ma ognuno di voi è un messaggero, ha una propria missione personale (anche se piccolina, con le proprie intuizioni, messaggi, visioni, sogni, meditazioni e il personale rapporto con Cristo), che non può essere la mia, e viceversa. Ma se scegliete di seguirmi, il panorama cambia. Tutti voi sapete che oggi, nel 2014, non c’è più tempo per non agire, per l’attesa e pregare soltanto. Noi abbiamo iniziato con una preghiera, ma poi dobbiamo fare le azioni: tutti, non solamente il contattato o lo stimmatizzato. La missione prioritaria è vivere il Vangelo nella mischia. Il Vangelo di Cristo è lotta, è rivoluzione, ribellione, è anticonformista, antiistituzionale, anti potere. Il Vangelo di Cristo è contro il potere costituito, qualsiasi esso sia nel mondo. Oggi non c’è un’egemonia anche istituzionale corretta, se così non fosse, non ci troveremo nella situazione in cui siamo. Ci sono uomini e donne giusti nelle istituzioni, in mezzo a noi cittadini ed anche dentro la Chiesa, eppure i vertici delle stesse lasciano a desiderare, poiché la grande massa è materialista. Noi siamo anticonformisti, non ci conformiamo alle istituzioni di questa società. Oggi, durante il mio intervento a Radio Aut, una giornalista mi ha dato del maleducato, perché ho affermato che la mafia dello Stato (lo Stato-mafia) ha permesso l’assassinio di Falcone e Borsellino e il nostro Presidente della Repubblica non è degno di essere tale, dal momento che a Palermo aiuta i politici sotto processo per mafia. Secondo lei stavo offendendo le istituzioni, quindi ero irrispettoso. La nostra missione è stare insieme, noi dobbiamo farlo. Se io un giorno dovessi allontanarmi da voi, significherebbe che sono caduto in tentazione; salvo che non sia a causa di gravissimi motivi di salute ma riguardo quest’aspetto mi affido a Dio. Finché sono in questa condizione, soffro ma vado avanti. Se mi allontanassi un solo giorno da voi fratelli, m’isolassi e dicessi: “Io sono in contatto con Cristo, ma non ho tempo per voi, devo vivere la mia esperienza, navigare a bordo delle astronavi…”, mentre voi mi cercate, vorreste incontrarmi per porre domande, sapere, dialogare, fare delle cose insieme, aiutare chi soffre…, vi prego di sfondare la porta della mia casa, entrare violentemente e scuotermi, dicendomi: “tu devi stare con noi, la tua missione era questa”. Io sono sicuro che non succederà, ma vi voglio provocare e dire che, se un giorno dovesse accadere, sarebbe la mia tentazione. Io non sono d’accordo con chi vede il soprannaturale e resta solo, perché si erge a sentirsi superiore agli altri. Per essere messaggero di Cristo, quindi rappresentarLo, devi vivere insieme ai tuoi fratelli; “sporcarti le mani”, come dice Don Ciotti, anche se ci sono incomprensioni, grida, discussioni.  
Questa è la cosa più importante, soprattutto oggi che viviamo in un momento grave. Fino a settembre del 2017 non succederà niente, non accadranno catastrofi che abbatteranno l’umanità. Ci saranno grandi segni importanti, ma non la fine dei tempi. Non avverrà quello che noi vorremmo succedesse domani, fermo restando che Dio può cambiare idea; ed io spero che la cambi e domattina faccia tornare Suo Figlio. Se non dovesse cambiare pensiero, avverranno degli avvenimenti particolari che ci renderanno felici: dei segni belli nel cielo, alcune guerre e qualche catastrofe che ci farà soffrire, segno che il tempo è venuto. Non si verificherà tutto quello che noi aspettiamo da anni. Questa è la notizia che mi è stata data e ve la comunico prima di partire per il Sudamerica.

Qualsiasi cosa succeda noi dobbiamo restare uniti, lavorare insieme. Non so se ci saranno sacrifici umani, stragi o persecuzioni, questo non mi è stato detto, ma dobbiamo operare per evitarle; noi non vogliamo stragi e nemmeno catastrofi. Lavoriamo per l’amore, per risvegliare le anime, ma non possiamo tacere nell’annunciare l’ira di Dio e la Sua Giustizia. Io la annuncerò, dirò che Dio vuole distruggere il mondo se questo non cambierà, ma allo stesso tempo ho il compito di affermare che, se tutti gli uomini da domani mattina cominciassero ad amarsi, Dio cambierebbe la Sua posizione. Egli non è Hitler, non vuole sterminare gli innocenti. Dio è autoritario, giusto e fa rispettare la legge quando non viene rispettata. Ma se l’uomo cambia e si converte, se il Padre vede che una percentuale di uomini potrebbe farcela, cambierebbe idea e non distruggerebbe più l’umanità. Al contrario, se noi continueremo ad andare avanti così, Egli annienterà l’uomo e salverà solo il salvabile. Da qui al 2017, Dio non distruggerà il mondo, questo ve lo assicuro, perché me lo ha detto ed io ci credo. Se domani mattina cambiasse idea, io sarei contento, ma siccome non penso che lo farà, in questi tre anni dobbiamo combattere con tutto e con tutti. Ci saranno manifestazioni e la divulgazione del nostro messaggio sarà avallata da segni bellissimi nei cieli. Vi ho sempre detto che dovete prepararvi, perché le persone verranno a bussare alle vostre case. Noi pensiamo che la gente non sappia chi siamo, perché non conosce l’Opera, ma vi assicuro che anche i vostri vicini, quelli del quartiere sanno che voi, le arche, il Sicomoro, l’associazione Terra Mater, l’associazione Giordano Bruno, etc. credete in queste cose; anche se non ne parlano nemmeno davanti allo specchio. Appena succederanno cose strane, verranno a suonarvi il campanello, non uno, cento, cinquanta, ma in mille e dovremo organizzarci per ricevere migliaia di persone, perché tutti ci chiederanno di spiegare cosa sta succedendo. Ci saranno avvistamenti collettivi, le astronavi non saranno filmate dai singoli, si manifesteranno davanti a centinaia di persone e queste saranno testimoni dello stesso evento. I fratelli celesti si faranno vedere da tutti, non ci saranno più singoli protagonisti che rischiano di sentirsi superiori agli altri. Questa è una notizia bellissima.

D: Vedremo le astronavi?
G: Sì certo, tutti le vedrete. Ci sono già milioni di filmati, ma la prossima metodologia dei fratelli celesti sarà quella di farsi vedere a gruppi di persone. Non dovremo più aspettare che un singolo li fornisca. Questo succederà con gli Extraterrestri e poi con Gesù, che si mostrerà a tutti. La storia che Giorgio Bongiovanni vede e voi no, finisce qui ed io ne sono contentissimo.

D: I governi come reagiranno?
G: I governi reagiranno male, perché non riusciranno più a controllare la situazione, dal momento in cui gli Extraterrestri si faranno vedere da gruppi di cento, duecento, mille persone. S’irriteranno, cercheranno di farci credere che sono cattivi, ma non potranno fare altro.
D: Questo significa che sono a conoscenza della presenza extraterrestre…
G: Gli Extraterrestri hanno fatto cadere sulla Terra le loro astronavi e sono custodite sia dall’America sia dalla Russia. 
D: Da dove vengono questi Extraterrestri?
G: A me l’hanno detto: vengono da altre costellazioni, dalle Pleiadi, Alfa Centauri, etc. Questi Esseri superano centomila volte la velocità della luce, perché sono nati prima di noi, non perché sono più bravi. La loro civiltà ha sviluppato la propria evoluzione da quindici miliardi di anni, mentre il nostro cosmo, secondo la scienza, si è formato quattordici miliardi di anni fa. Gli Extraterrestri che ho visto, già esistevano da un miliardo di anni, quindi per noi sono degli dèi: energia pura, si smaterializzano, sono eterni, immortali e sono gli stessi Esseri che hanno accompagnato Cristo duemila anni fa.
D: Io la pensavo diversamente… mi sono sempre attenuto ai racconti di Sitchin e alle sue traduzioni delle tavole sumere…
G: Io ho intervistato personalmente Sitchin per il mio giornale, ma forse lei era ancora molto giovane. L’ho conosciuto vent’anni fa, negli Stati Uniti, in un congresso ufologico. Una bravissima persona, ora deceduta, la cui teoria è semi vera. Gli Extraterrestri hanno, in un certo senso, colonizzato gli uomini, ma non li hanno resi schiavi come lui sosteneva. Appartenevano ad una delle tante razze che ci hanno visitato. Non è provato del tutto che l’interpretazione delle scritture di Sitchin siano esatte. D’altronde, se ci avessero schiavizzato, l’esperimento sarebbe fallito perché noi non siamo buoni nemmeno per fare gli schiavi. Non siamo adatti a svolgere nulla: l’unica cosa che sappiamo fare è uccidere, odiare ed essere violenti. L’essere umano è debole, ha l’istinto animale, ma non è assassino. Un leone affamato, se s’imbatte in un uomo, lo assale e lo ammazza per istinto della preservazione della specie; non ha la razionalità e l’intelligenza che abbiamo noi, dotati di spirito, grazie al quale possiamo dire: “Devo mangiare, mi devo nutrire, ma non devo uccidere quella persona”. L’animale invece ha l’istinto della conservazione e quindi pur di sopravvivere mangia anche l’essere umano. Per ora è così, poi quando saremo in un altro mondo non mangerà nemmeno i propri simili.
Noi, invece, non siamo più esseri umani ma esseri violenti. Gli Extraterrestri vedono questo e provano nei nostri confronti solo un’immensa pena, perché se potessero intervenire con i mezzi a loro disposizione, farebbero scomparire la nostra razza dalla faccia della Terra in due minuti. Siccome sono l’incarnazione dell’amore, poiché l’hanno realizzato, usano la giustizia solo in casi estremi.
Essi sono amore puro e se vedono una zanzara, si spostano. Gli Esseri che conosco sono vegetariani, ma non si nutrono delle piante, per non ucciderle, assorbono una parte della loro luce.
Io ho visto un essere di luce cibarsi dopo aver preso forma umana: con la bocca si è avvicinato ad una pianta di lattuga, la quale si è illuminata poiché tutti gli esseri viventi hanno energia, anche le piante hanno l’aura.  Si è saziato risucchiando una parte di questa energia, ma dopo dieci minuti la pianta è stata reintegrata. Noi uomini, mi ha detto, dovremmo evolverci ancora cinque o dieci miliardi di anni per raggiungere il loro livello.  E comunque, dato che sei appassionato di questa tematica, avrai una grande soddisfazione perché loro si faranno vedere da te con le  astronavi. Quando vedrai un oggetto di questi, tu devi avere pensieri positivi e dire: “Cari amici, io sono qui. So che voi amate e voglio essere vostro amico”. Più impulsi positivi manderai, maggiore sarà la possibilità che l’astronave si accenda e si avvicini a te.  Loro sono come la pantera: da un lato, se ti azzanna, ti ammazza; dall’altro sono come i cerbiatti, se li guardi e ti muovi dolcemente si avvicinano, altrimenti scappano, perché sono amore, anche se potrebbero disintegrarti.
D: I fratelli Extraterrestri che qui si cibano di pura energia in quale dimensione si trovano?
G: Quando prendono forma umana, questi Esseri si cibano di pura energia perché devono materializzarsi. Dopo aver materializzato tutte le loro molecole ‘solari’, assumono le nostre sembianze, hanno quindi un cuore, una milza, un fegato, lo stomaco, il cervello, etc. Una volta scesi sul nostro piano, devono alimentare il metabolismo, ma essendo anche luce creano una combinazione straordinaria. Invece di cibarsi, masticare e quindi uccidere, risucchiano una parte di energia dall’animale o dalla pianta. Tutto è energia, anche la carne più densa, quindi non hanno bisogno di distruggere la materia, di uccidere gli esseri viventi. Quando sono sul piano della luce non hanno necessità di cibarsi, l’energia solare li alimenta.
D: Il 2017 è una data molto importante dal punto di vista geopolitico e strategico. Nel 1991 uno studio finanziario statunitense calcolò che entro questa data, la Cina avrebbe controllato il 75% del reddito pubblico americano. Cosa può scatenare questa situazione di colonizzazione tipicamente imperialista, sia finanziaria, sia di controllo a livello mondiale?
G: È vero che per quella data gli americani hanno ipotizzato che il reddito pubblico della Cina sarebbe stato del 70%, credo che la percentuale sia minore (diciamo 60-65%), tuttavia anche fosse superiore del 50% sarebbe già gravissimo.
Non ho idea di cosa succederà. Quello che so è che gli Stati Uniti d’America e l’Inghilterra, per evitare il collasso economico, quindi la miseria, attaccheranno la Cina. Se possibile a livello economico strategico, rivalutando e abbassando il dollaro con qualsiasi aggressione selvaggia dell’economia mondiale: se non ci riusciranno, faranno una guerra. Le vicende del Medio Oriente, Siria, Palestina, Iraq, Afghanistan, Crimea, Georgia, e ancora Uzbekistan, Kirghizistan e tutte quelle regioni dell’estremo Oriente hanno come vero movente l’accerchiamento della Cina. La Russia ha detto no e non si muoverà di un millimetro, quindi la guerra dell’Apocalisse si scatenerà tra l’Occidente, da un lato, e la Russia e Cina sul versante opposto. Speriamo di no e comunque, qualsiasi cosa dovesse succedere, il piano del Padre Adonay, secondo i messaggi che ho ricevuto, è quello di fare delle arche e distruggere il mondo. Io mi sento come Noè, e allo stesso modo sono guardato in maniera negativa. Lui non poteva mentire. Dio gli disse di prepararsi, di prendere con sé alcuni animali, alcuni innocenti e le persone che Egli aveva indicato, perché avrebbe distrutto l’umanità e rifatto la Terra nuova. Io dico la stessa cosa poiché succederà di nuovo, non ci saranno guerre nucleari. Potrà scoppiare una bomba, ma alla seconda o alla terza si scatenerà l’ira Santa di Dio. Io spero prima. È noto che sono catastrofista…
D: Ti risulta che in Crimea ci sia una sorta di Area 51?
G: No, non mi risulta che ci sia un’area 51, ma ci sono basi extraterrestri. Nel 1993, durante il mio viaggio in Russia, ho ricevuto il miglior materiale della storia dell’ufologia mondiale, compreso un filmato che ho portato da Sebastopoli, in Crimea; materiale che ho divulgato anche negli Stati Uniti e per il quale ho ricevuto un premio.
D: Oggi la regina d’Inghilterra è andata a fare visita al Papa. Poco tempo fa anche Obama si è recato da lui. I due eventi sono collegati o si tratta di pura casualità?
G: Io penso che entrambi abbiano detto al Papa di stare attento a quello che fa e dice. Sebbene mi sforzi di seguire positivamente Papa Francesco, devo ammettere che il suo intervento nell’antimafia è unico nella storia della Chiesa e sono rimasto molto contento. Sono felice che Don Ciotti abbia detto di fronte al Pontefice: “Difendiamo Nino di Matteo”. Lo sono anche del fatto che Lorenzo Baldo, il nostro amico e fratello vicedirettore della rivista AntimafiaDuemila, abbia potuto consegnare con le sue stesse mani una mia lettera al Papa. Non sono invece contento che lui riceva questi buffoni, ma è un capo di Stato, e come tale non può rifiutarsi di incontrare il presidente degli Stati Uniti o la regina Elisabetta. Spero solo che abbia detto loro sulla faccia quello che spesso dice in piazza San Pietro. Sono convinto che entrambi gli abbiano intimato: “Stai attento a quello che dici. Sei ricattabile come tutti noi. Anche se fossi un santo, una brava persona, ci sono cose che noi abbiamo fatto con i tuoi predecessori che minaccerebbero la Chiesa cattolica”. Com’è noto, ad eccezione di alcuni santi martiri difensori degli ebrei, il Vaticano (cardinali e vescovi) è stato complice nella fuga di sanguinari nazisti, aprendo le frontiere e consentendone l’ingresso in Argentina.
D: Quale pensi sia stata la reazione di Papa Francesco di fronte a queste intimidazioni?
G: Penso che li abbia mandati a farsi benedire, però ne ha preso atto. Come voi sapete, è un uomo solo. Sebbene abbia nominato delle persone giuste intorno a lui, allo Ior ha dato solo un colpo di spugna, non ha fatto emergere l’iceberg. Io non posso giudicare, dobbiamo aspettare e vedere cosa succede. Se questa bellissima parabola, questo grido a favore dei semplici, dei sofferenti, degli innocenti, della povera gente, s’innalzerà additando i potenti, i corrotti, indicandoli per nome, allora noi prenderemo una posizione radicale a favore di questo Papa, così come difendiamo i giusti.
D: Un paio di settimane fa ti ho sentito parlare di contattati, contattisti e di gente che ha dimenticato il contatto. A una precisa domanda hai risposto che era meglio così. Puoi spiegare ulteriormente?
G: Il contatto con questi Esseri trasforma completamente la tua vita, in senso positivo, e se non hai una preparazione precisa, costante, una disciplina ferrea, impazzisci, ti perdi, commetti errori gravi, diventi arrogante. Io sono stato cresciuto dal padre di tutti i contattati: Eugenio Siragusa, con una disciplina molto severa, con grande autorità, perché sapeva cosa avrei dovuto fare, cosa sarei diventato e il mondo che avrei affrontato. Eugenio non mi ha mai esaltato, mi ha sempre rimproverato e messo sotto l’occhio del ciclone. Certo, mi amava e mi abbracciava, ma ho trascorso una vita di caserma insieme con lui. Diceva: “Io ti devo preparare nella disciplina e nell’ubbidienza, poi nell’amore, nella giustizia, negli insegnamenti…”. Ho avuto grandi soddisfazioni e gioie con il mio maestro; sto affrontando il mondo da oltre venticinque anni e ho conosciuto più di un miliardo di persone. Quando avevo sedici anni questo non lo avrei potuto immaginare, ma Eugenio lo sapeva, e sapeva anche che lui se ne sarebbe andato ed avrebbe dovuto cacciarmi via. Quindi, io mi sento un contattato preparato, perché sono stato guidato da un vero maestro, attraverso la disciplina, sull’ubbidienza, il discernimento, l’astuzia e l’umiltà, che è la più difficile. Eugenio mi trattava in modo forte, duro, essendo io arrogante e presuntuoso come tutti gli uomini, soprattutto noi siciliani, per schiacciare l’ego ed esaltare l’umiltà. Adesso non sono un maestro di questa virtù, ma certamente non sono una persona arrogante. Sono autoritario, a questo lui teneva tanto. Una persona che diventa contattato, deve avere una preparazione minima di dieci anni. Tu devi andare a scuola ogni giorno da questi maestri: io ho incontrato Eugenio, ma ce ne sono altri, ed è una scuola dura, ferrea, è un’iniziazione. Solo allora ti è permesso di ricordare tutto, ma se non ricevi questa iniziazione è meglio non ricordare niente, altrimenti ti perderai senza riuscire ad adattarti a questa società.
D: Con quali modalità avvengono questi contatti?
G: Io sono stato contattato, ma non stabilisco se tu sei in grado di esserlo, anche se te lo auguro e ne sarei felice. Gli extraterrestri scelgono, ti chiamano e stabiliscono il momento. Mentre parliamo, stanno sondando in tutti noi, qui presenti, lo stadio della nostra sensibilità. Monitorizzano la sensibilità nell’essere amorevole, pacifico, buono; sondano l’amore per la giustizia, la difesa dei deboli, dei poveri e la disponibilità. Vedono come ti comporti nella vita, con gli amici, la famiglia, il tuo stato di disposizione verso gli altri. Dopo aver analizzato questi tre aspetti, se interessi loro, si avvicinano e cominciano a dare dei segni per richiamare la tua attenzione. Solo allora vedrai qualche astronave, farai dei sogni con questi Esseri e le loro navi spaziali, sentirai voci. Poi, piano piano, se vogliono stabilire un contatto diretto si faranno vedere. Se invece hanno intenzione di farlo indirettamente, ti spingono a fare delle cose belle, ad amare la natura, la terra, difendere l’ambiente, i deboli e i giusti, ma non ti spieghi il perché. In seguito, secondo il loro volere, stabiliranno il contatto, altrimenti ti aiutano senza mostrarsi.
D: Inizialmente hai mai dubitato che si trattasse di una tua ossessione, oppure hai sempre saputo che era un vero contatto con loro?
G: All’inizio non sapevo. Io ho avuto il mio primo contatto all’età di sette anni e ora ne ho cinquantadue. A tredici anni, con mio fratello Filippo, vedevo luci… poi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Eugenio Siragusa e grazie ai suoi insegnamenti ho cominciato a prendere coscienza. In realtà la mia vicenda è diversa, perché all’età di nove anni sono morto a causa di un incidente stradale, e da lì è subentrato un altro spirito. Quindi non ho avuto un’ossessione, io mi sento uno di loro.
D: Cosa ti ricordi dell’incidente stradale?
G: Io stavo rincorrendo il pallone e una Fiat 500 rossa mi ha investito, ho sbattuto la testa nel parabrezza, sono rimbalzato e finito sotto un’altra macchina. Quando mio padre mi ha tirato fuori da sotto l’automobile, ero morto. Poi ho visto una luce…
D: Hai visto qualcuno?
G:Ho visto che mi sono precipitato dentro un corpo. Quando mi sono svegliato, sapevo che ero dentro Giorgio Bongiovanni e che sarei rimasto qui fino a una certa data. Adesso sono l’uno e l’altro nella stessa cosa: sono Giorgio Bongiovanni perché non posso dimostrare altrimenti, ma sono un altro essere che ha preso il posto di quel bambino morto. All’ospedale sono resuscitato e ti spiego il perché. Adesso vi racconto una storia commuovente. Trasportato all’ospedale civile di Siracusa, in Sicilia, durante l’intervento alla testa, mia madre si è prostrata a terra di fronte alla statua della Madonna di Fatima che si trovava nel reparto di chirurgia e, detto il rosario, supplicò: “Cara Madonna, Madre mia, io ti offro questo figlio. Prendilo, fa’ che sia Tuo missionario, ma non farlo morire. Io sarò la mamma più felice del mondo se lascerai in vita mio figlio; anche se non lo vedrò più, sentirò che lui cammina per il mondo”. Così la Madonna mi ha fatto la grazia, lasciandomi vivere, ma la mia mamma non l’ho vista quasi più. Non me l’aveva mai raccontato, mi ha tenuto nascosta questa storia fino a due anni fa, ma l’avete conosciuta, sapete che lei è la mia prima fan. Questo è un altro segno della Madonna di Fatima. Io sono uno di questi esseri in missione sulla Terra. Quando li incontro, incontro i miei fratelli. A volte mi ‘arrabbio’ e dico: “Siete quindici miliardi di anni più avanti di noi. Mi sembra che i vostri emissari siano quasi tutti fuori di testa. Sapete scegliere le persone giuste o ve le devo indicare io? Magari scartate me, ma scegliete le persone adatte, perché ogni tanto ne vedo ruzzolare qualcuno per terra”. Poi la mia disciplina mi ricorda che sono miei maestri. Io spero di non capitolare, ma è molto difficile vivere in questo mondo.
D: Nel 2017 ricorre il centenario dell’apparizione della Madonna di Fatima. Potrebbe compiersi il terzo segreto, mai totalmente rivelato?
G: Potrebbe, io non lo so, ma la tua domanda è intelligente e merita una risposta intelligente. È possibile, perché nel centenario della Madonna di Fatima, la Santa Madre potrebbe dare un grande segno. Spero sia di misericordia e di ravvedimento per gli uomini, ma non è escluso che Iddio possa dare un segno di castigo. Nel messaggio di Fatima, voglio ricordare a voi e a me stesso, la Madonna parla chiaramente di un grande castigo divino che si abbatterà sulla Terra. Posso quindi pensare a un enorme  maremoto, al fuoco che viene dal Sole…, a qualunque cosa. Intanto prepariamo l’arca spirituale, invitiamo cioè la gente a risvegliarsi perché io penso che Dio distruggerà il mondo. Vedete il film di Noah, un assaggino dell’ira di Dio. So che non mi credete. La mia missione sarà di continuare a parlare del Vangelo di Cristo e fare nel mio piccolo la lotta alla mafia, ma la parte più difficile sarà annunciare l’ira Santa di Dio che si abbatterà sulla Terra inesorabilmente. Non mi crederanno, ma io non posso farci niente.
D: La storia dell’uomo è stata brutta, le guerre sono sempre esistite, l’uomo ha sempre ucciso ed è stato malvagio. Perché Gesù non è intervenuto prima?
G: Nella storia è intervenuto Suo Padre, Cristo comunque è la stessa cosa, quando non c’era più niente da fare, come a Sodoma e Gomorra. Prima ancora, la Bibbia ci racconta che il profeta Abramo presso il Querceto di Mamre, vide Dio scendere da una luce con due angeli, verso i quali si precipitò dicendo: “Permettete che vi faccia portare un po’ d’acqua. Vi laverete i piedi e vi riposerete all’ombra di questo albero. Io vi porterò un boccone da mangiare; vi rifocillerete e poi proseguirete oltre” (Genesi 18,4-5). “Poi Abramo portò loro del latte fresco e carne di vitello; ed egli se ne stava ritto, con loro sotto l’albero, mentre essi mangiavano (Genesi 18,8). Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Il Signore riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio» (Vi ricordo che Dio permise ad Abramo di fecondare una serva, giovane e bella, dalla quale ebbe un figlio che ordinò di chiamare Ismaele, dal quale discendono i musulmani. Sara, che in quel momento si trovava nella tenda, a una ventina di metri di distanza, udite queste parole si mise a ridere).
Dio non si degnò nemmeno di rispondere alla donna, e rivolto ad Abramo chiese: “Perché Sara ride? Pensa davvero di non poter aver figli nella sua vecchiaia? Vi è forse qualche cosa di impossibile per il Signore?”. Dopo averla fecondata, Dio inviò i due angeli a distruggere Sodoma, perché troppo grande era la sua corruzione. Ed è qui che si inserisce Abramo con la sua preghiera di intercessione. Egli non nega che sia giusto condannare il suo reato e infliggere la pena, ma afferma che «sarebbe ingiusto punire in modo indiscriminato tutti gli abitanti”: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la Terra non praticherà la giustizia?» (Gen. 23-25).
Il patriarca otterrà da Dio la salvezza di Sodoma se solo vi si troverà un numero di buoni che nel giusti non saranno trovati  e la città sarà distrutta.
Perché oggi Dio non interviene? Dio sta aspettando perché sulla Terra, oltre a lei, ci sono ancora alcuni milioni di persone buone. Quando il Padre vedrà, e siamo in questo tempo, che i buoni potrebbero essere condizionati e portati verso la degenerazione perché schiacciati, perseguitati, privi di uno spazio per vivere, etc, con il rischio di perdersi, allora saranno presi e messi in un posto sicuro nelle arche, come fece con Noè. Dopo distruggerà il mondo. Malgrado tutto, nonostante facciamo schifo, la misericordia di Dio sta ancora aspettando. Nessuno mi crede, lo so, e questa è la mia sofferenza più grande, più delle stimmate. È incredibile, ma Lui me l’ha detto. Dio ha parlato a me, essere insignificante, un cittadino comune, non un Papa, nemmeno un presidente, rivelandomi: «Io distruggerò il mondo. Non ti dico quando, ma ho deciso di farlo e mettere in salvo tutti i buoni». Non ho nessuna prova, nessuna fotografia o segno, perché i Segni che porto sono di Suo figlio il Cristo, dell’amore, del Vangelo, del Suo ritorno glorioso, del Giudizio Universale. Quello che mi ha rivelato Dio non c’entra niente, però lo ha affermato, ne sono sicuro e sono pronto a dare la mia vita, poiché ho la certezza che Lui lo farà. Dipende da voi credermi. Io vi posso solo dire di continuare ad essere buoni, altrimenti non sarete risparmiati, non ci sarà pietà. Dio annienterà tutti gli uomini perché l’hanno disubbidito, bestemmiato, hanno violentato e ucciso i Suoi bambini, venduto i loro organi… hanno bestemmiato lo Spirito Santo. Adesso ci sono ancora uomini buoni, ma quando questo numero sarà chiuso Dio scatenerà la Sua Santa ira. Vi chiederete perché il Padre non l’abbia detto al Papa o a un grande potente del mondo. Io non lo chiederò, perché mi sorge il dubbio che l’abbia fatto, ma questi personaggi hanno paura di gridare la verità. Noi abbiamo il libero arbitrio e il Padre, per quanto autoritario, non impone ma offre, tuttavia prima o poi chiuderà i conti perché Lui è Dio.
D: Sì, però ho sempre i dubbi.
G: Va bene, io spero che con la preghiera, insieme alla mia, lei possa  dissolvere i suoi dubbi. Deve abituarsi a credere che Dio ha creato il mondo e l’ha fatto con un grande atto d’amore. Dio è padrone dell’Universo, ogni cosa Gli appartiene quindi può tutto. Siccome io so che è amore, noi dobbiamo essere umili e dire: “Signore sia fatta la Tua volontà”. Lui può fare qualsiasi cosa, anche distruggerci, ma non lo farà se noi Lo imitiamo nell’amore. Egli è al di sopra della legge, i dieci comandamenti sono per noi, non per Lui e può anche non rispettarli perché è il Padre Eterno. Il nostro più grande peccato, signora, non è nemmeno essere violenti, perché è nella nostra natura, poi ci pentiamo. Il nostro più grande peccato è l’arroganza, noi non siamo umili. Non riconosciamo che abbiamo un padrone, un Re che ci comanda. Noi siamo i Suoi sudditi, ma Lui ci dona tutto: la terra da coltivare, la casa, possiamo avere figli, ma questa proprietà è Sua, appartiene a Lui e noi vogliamo a ogni costa strapparla, farla nostra. Gesù ha detto: «Un servo non è più grande del suo padrone» (Gv 15,20) quando è umile e lo serve, altrimenti è solo un servo ingrato. Noi dobbiamo ringraziarLo solo per averci dato la vita, realizzare che non saremmo esistiti, essendo il nulla, il niente, non avremmo potuto dire: “Io sono, faccio, dico, amo…”, e ora invece ci siamo e ci saremo in eterno. Non è un regalo grandissimo? Dio ci ha dato la vita e noi pretendiamo di essere come Lui. Abbiamo la possibilità di creare la vita con gli spermatozoi, fecondando le nostre mogli, ma dal nulla non lo sappiamo fare. Lo disubbidiamo e bestemmiamo, quindi ci distruggerà. Poi creerà l’uomo di nuovo, dopo averlo cambiato. A me piace fare filosofia e vi dico che, nella Sua perfezione, Dio è riuscito a manifestare a Sua immagine e somiglianza un essere imperfetto, dandogli la libertà. Non lo obbliga a ubbidire senza capire, per stare bene e in pace nell’universo; gli rende la libertà di fare del male per realizzare la propria vera identità.  Nell’imperfezione, Dio è stato perfetto: la cosa più bella che ci ha concesso, più della vita, è la libertà. Ecco perché io offro la mia vita in questo mondo, per guadagnarmi la libertà. Se un giorno lontano, Dio ci diede la libertà, come può un uomo dittatore, un fascista o mafioso imporsi e toglierla al proprio fratello, quando a sua volta l’ha avuta dal Padre Eterno? Ecco allora che il Padre gliela toglierà.
D: Stanotte ho sognato un’astronave. Inizialmente era piccola con delle sfere sottostanti. Poi si è ingrandita, improvvisamente si è girata e allontanata come se fosse un palloncino. Devo considerarlo un segno? Sognare le astronavi è sempre un segno di comunicazione con loro? Non può essere una nostra suggestione perché ci interessano e vogliamo vederle?
G: Se i sogni sono a colori, è un segno vero, altrimenti no.
D: I farisei nel tempio contestavano continuamente Gesù, mentre gli apostoli e le persone che Lo sostenevano credevano in Lui. Chi dobbiamo considerare fratelli?
G: Noi che seguiamo Gesù siamo fratelli e se litighiamo, dobbiamo porgere l’altra guancia. Ai nemici di Cristo, invece, non porgiamo l’altra guancia li additiamo davanti a Dio.
D: È possibile sapere il contenuto della lettera che Lorenzo ha consegnato al Papa? Hai già avuto risposta?
G: Nella lettera consegnata al Papa, ho scritto la mia storia in sintesi, il mio impegno nella lotta alla mafia e la richiesta di ripulire la nostra Chiesa da personaggi mafiosi che l’hanno inquinata. Nella stessa ho chiesto di parlare con lui, di avere l’onore di raccontare la mia esperienza di stimmatizzato per dialogare insieme sulla seconda Venuta di Cristo nel mondo. Non ho ancora ricevuto risposta, ma l’avrò, ne sono certo. Non so invece se sarà positiva o negativa.
Un abbraccio a tutti. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ci vediamo i primi di maggio.
04/05/14  SANT’ELPIDIO A MARE
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Siamo ritornati dal Sudamerica e vi porto il saluto e l’abbraccio di tutti i fratelli. Il lavoro straordinario che svolgono è sempre da prendere come insegnamento perché noi, nonostante le difficoltà, abbiamo molte più possibilità rispetto a loro. Con meno di niente, essi riescono a portare avanti l’Opera, il Messaggio, l’unione spirituale e le arche stesse. Lo fanno senza di me, considerando che mi vedono solo una volta l’anno; ho promesso loro che d’ora in poi, una volta al mese, farò delle riunioni skype in modo che possano sentire la mia voce. Io sono contento dell’Uruguay, del Paraguay e dell’Argentina, dove ho soggiornato maggiormente; sono felice di tutti i miei fratelli,  dei giovani che ho visto crescere dall’età di 12-13 anni e che adesso hanno compiuto vent’anni. Ho addirittura nominato uno di questi ragazzi, Matias, direttore di un’Arca, per la serietà, il lavoro, l’ubbidienza, l’umiltà, il senso della giustizia e dell’unione… È  una soddisfazione bellissima vedere questi ragazzi realizzati, ma non mi sorprende perché io ho sempre saputo che dal Sudamerica sarebbe sorto un mondo nuovo.

I miei fratelli qui presenti, che vengono dall’Argentina e dall’America del Sud, gioiscono da un lato, ma dall’altro probabilmente no. Per quanto riguarda l’Opera del Cielo, in questo caso la mia missione, il Sudamerica batterà di gran lunga l’Italia perché è un’altra anima, un altro tipo di realizzazione. Noi dobbiamo faticare molto, abbiamo avuto il privilegio di godere di un certo benessere, ma abbiamo avuto la disgrazia, il castigo di Dio di avere lo Spirito un po’ più offuscato, che pensa più alle cose materiali che spirituali. Forse abbiamo ragione dal punto di vista umano, ma abbiamo torto riguardo all’aspetto spirituale. Personalmente, preferisco avere torto dal punto di vista umano, ma ragione da quello spirituale. L’evoluzione che si sono guadagnati i ragazzi è veramente notevole. Non sto dicendo che qui non si è fatto niente, anzi sono felice delle nostre arche italiane, però affermo con umiltà che dobbiamo apprendere dall’Argentina che ne ha costituite molte, anche da tutte quelle nazioni vicine, come l’Uruguay e il Cile.

Io ho vissuto in Uruguay, dove c’è la base della mia Opera e ne sono felice, ma devo dire che l’Argentina ha stravinto e ne sono contento; quindi onore al merito, facciamo un applauso. Il resto lo leggerete nelle cronache, abbiamo realizzato molte trasmissioni radiofoniche, alcune televisioni ci hanno concesso degli spazi, e fatto tante conferenze. Qui abbiamo giovani valorosi, i veterani continuano a portare avanti la missione e sono felici, straordinariamente umili nel vedere che questi ragazzi possono coordinare, comandare e occupare il loro posto, com’è giusto che sia. Spero che accada anche qua, che i vecchi diventino saggi consiglieri e lascino il passo ai giovani. Ragazzi, ne dovete fare ancora di strada!
A proposito di arche, oggi, dopo aver visto le fotografie e i filmati sconcertanti del nubifragio che ha colpito violentemente la nostra regione Marche, ho scritto un messaggio rivolto soprattutto ai miei ragazzi e a tutti i miei fratelli.

HO SCRITTO IL 4 MAGGIO 2014:

LA NATURA NOSTRA AMICA
IL NUBIFRAGIO CHE HA COLPITO VIOLENTEMENTE LA REGIONE DELLE MARCHE DISPIACE AI NOSTRI CUORI PER LA GENTE FERITA E SOFFERENTE A CAUSA DEI PARENTI DECEDUTI. ABBIAMO DETTO E SCRITTO NEGLI ULTIMI 25 ANNI CHE LA NATURA REAGISCE VIOLENTEMENTE ALL’INQUINAMENTO DELL’UOMO. QUESTA, PER NOI, È LA GIUSTIZIA DIVINA.
MALGRADO CIÒ NELLA RESIDENZA DEI NOSTRI FRATELLI SPIRITUALI E NELLA NOSTRA ARCA DI SANT’ELPIDIO A MARE  NON SI È ABBATTUTA NESSUNA CATASTROFE, GRAZIE ALLA MADRE NATURA E SOPRATTUTTO A CHI LA DIRIGE: IL NOSTRO AMICO E MAESTRO GESÙ CRISTO E IL SUO E NOSTRO PADRE ADONAY ARAT RA.La catastrofe ha colpito le Marche, mentre stavamo facendo una riunione. Ridevamo e scherzavamo, tanto è vero che non ci siamo nemmeno resi conto di quello che stava succedendo. Sarà così anche nelle cose grandi, se noi faremo la Volontà di Dio, non so se ci riusciremo sempre, non ci accorgeremo nemmeno che la Sua mano starà castigando il mondo, perché su di noi splenderà il Sole. Per tale motivo, oggi voglio darvi una notizia: io mi trasferirò da Sant’Elpidio a Mare e verrò ad abitare qui, all’arca. Non so ancora come farò, ma lo devo fare. Evidentemente sta arrivando il Diluvio Universale e come Noè entrò nell’Arca, simbolicamente, io voglio venire qua. È un sogno che ho da venticinque anni, e lo farò, ve lo giuro su Dio. Non è una bella notizia? Se poi arriverà il castigo di Dio, verrete tutti qui dentro e non dovrete preoccuparvi, perché quest’Arca galleggerà sulle acque.

Lo farei anche se dovessi venire da solo. Questo è quello che vuole il Padre ed io ubbidisco. Supererò tutte le difficoltà e se mi fossero chiuse le porte, metterò un materasso a terra per dormire e mangerò qui con voi. Questa è la Sua volontà e la farò, non so quando, tra quattro, cinque o sei mesi, ma devo. Chi vorrà venire a trovare Giorgio Bongiovanni, se non sono a Palermo, dove svolgo la mia missione principale, non avrà bisogno di venirmi a cercare da nessuna parte. Viene qui e mi troverà in quella casetta. Prima di partire per il SudAmerica ho ricevuto un bel messaggio che non ho divulgato a nessuno, nemmeno a Sonia. Il Padre Adonay mi ha detto che devo venire qua. Io gli ho chiesto un segno e Lui ha risposto: “Io ti darò un Segno, verserò una lacrima nella regione in cui vivi”, e ieri l’ho ricevuto. Ne ha versate una sola, pensate a cosa sarebbe successo se si fosse messo a piangere…
È un Segno grande: se io vengo a vivere qui, può veramente succedere di tutto sulla Terra, e penso che accadrà. Qualche testa calda avrà sicuramente insinuato che il nubifragio nelle Marche sia stato un castigo di Dio per Giorgio Bongiovanni e che sarei scappato, invece io verrò ad abitare dentro l’Arca, per dimostrare che il diluvio qui non ci sarà.

Il Cielo mi ha sempre chiesto di dare l’esempio, quindi non mi tiro indietro nemmeno su questo, anzi sono contento. È una cosa bellissima, vedo già tanto entusiasmo. Io comunque parlo sempre per me, non lo posso fare per tutti, né prendere decisioni per i miei fratelli più vicini. Sono sicuro che lo farò e se Sonia Alea e Sonia Tabita mi dicessero che non se la sentono di seguirmi, io permetterò loro di restare dove stanno, ma io verrò qua. Questo è quello che vuole il Padre Adonay ed è quello che farò.

Non l’ho mai raccontato, ma tantissime volte ho dormito in macchina, per strada, dove, nonostante tutte le mie sofferenze per raggiungere il bagno dovevo percorrere duecento metri a temperature di – 10°C. Se ora dovrò farlo nel luogo dove ho visto la Madonna, sarò capace di dormire sotto la quercia, nella tenda, per sempre. Se il Signore lo vuole, c’è un motivo. E se ha scelto me, come dice Noè nel film, c’è una motivazione. Andate a vedere il film, a molti miei amici non è piaciuto, a parte che è bello, sensazionalistico, ma voi dovete guardare costantemente la figura di Noè. Non tanto le azioni, i sentimenti, o certe cose che fanno dubitare; tutto quello che succede, lasciatelo in secondo piano. Guardate Noè perché quella è veramente la mia storia. Quando Dio vuole una cosa, bisogna fare la Sua volontà, perché Lui ha i Suoi disegni.

A essere sincero, non avevo mai contemplato quest’aspetto. Ho ben chiaro che devo stare a Palermo, che voglio fare la redazione antimafia e quella spirituale in Via D’Amelio; so che dobbiamo stare insieme e cosa dobbiamo realizzare, ma questa novità mi ha colto di sorpresa.
Se il Cielo l’ha voluto, si vede che l’arca lo merita, nonostante tutti i nostri peccati, le mancanze, i problemi; lo meritate e sono contento per voi. Se il Padre ha deciso così, non è una prova. Permettetemi di dirlo: avere uno stimmatizzato che dorme dentro l’arca non è una prova, ma una grande consolazione. Quindi, l’arca dovrà essere umile nel raccogliere tutti i fratelli del mondo, perché diventerà ancora di più il punto di riferimento massimo per l’intero Pianeta Terra: l’Arca dove Giorgio vive.

Dormirò anche per terra se sarà necessario, ma lo farò qua. Io voglio ubbidire perché il Signore mi ha detto: “Io ti darò tutta la Parola, i Segni che vuoi, anche qualche mezzo materiale per farlo, perché vivi nel mondo, ma non devi avere niente. Devi vivere come un ospite, un pellegrino, non devi abitare in nessuna casa tua, tutto quello che ti darò è mio e lo posso riprendere in qualsiasi momento Io lo decida; su questo non voglio essere sindacato da te”. Ho risposto: “Certo Padre, cosa vuoi che faccia?” E Lui: “Devi andare ad abitare nelle Arche, essere un ospite, senza  avere una casa”. E se un giorno le Arche chiuderanno, significa che ho fallito e farò il barbone sotto i ponti di Palermo, di Sant’Elpidio, etc.

È la Sua volontà, forse vuole che io dia l’esempio, poiché esiste un disegno che Lui ha nella mente. D’altronde, tante volte, forse centinaia, ho detto che non c’è futuro, che il futuro è la salvezza dell’anima e io questo devo viverlo. Se vivessi in una bella casa, mi starei creando un futuro e non sarei coerente. Io devo vivere di emergenza, dare l’esempio di questo futuro, non devo trovarmi in mezzo al fango ma insieme ai miei fratelli, sono venuto al mondo per questo. Io ho cinquant’anni, non ho più esigenze di privacy e d’intimità, sono di tutti e di nessuno e solo del Padre nello stesso tempo. Devo ubbidire, non discuto gli ordini dati dal Cielo, non m’interessa nemmeno sapere il perché me li danno.
Se faccio il predicatore di questi insegnamenti, non posso poi sindacare o contestare un ordine. Grazie a Dio sono stato allenato a vivere in condizioni di comodità, come piace a tutti, e in condizioni estreme: qualsiasi cosa mi venga data è la Sua volontà. Se ho qualche comodità per alleviare le mie sofferenze, posso solo ringraziare e inginocchiarmi, altrimenti ringrazio Dio lo stesso. Il Signore deve darmi la possibilità di divulgare l’Opera e fare la lotta alla mafia, per il resto sia fatta la Sua volontà, sempre.

D: Perché un fratello, dopo averti osannato davanti al mondo, riesce a distaccarsi con tanta facilità per vicende umane tutt’altro che gravi?
G: Il padre spirituale, se lo è, può anche prenderti a schiaffi ogni tanto, perfino senza motivo, allo scopo di metterti alla prova. Un padre spirituale per vedere se il figlio spirituale è un discepolo vero, lo prova nella sua reazione di umiltà e di rispetto, nell’accettare anche senza capire. Questo lo insegnano i maestri di tutte le scuole e di tutte le religioni del mondo. Non c’è prova più grande, di un rimprovero per un motivo apparentemente sbagliato che non conosci. Se ti rimproverassi per una ragione che tu sai essere sbagliata, non proverei la tua umiltà, sarebbe una cosa giusta. Il discepolo dimostra umiltà quando non comprende quello che sta facendo il Cielo, o il suo presunto padre spirituale; e nonostante riceva un rimprovero senza motivo, dice: “Non comprendo, ma se lo dici tu che sei il mio padre spirituale, lo accetto lo stesso. Dimmi cosa devo fare e andiamo avanti”.
Fra tutti quelli che sono qui presenti, in pochissimi dicono: “Giorgio è il mio maestro, è la mia guida”, e fanno bene. Infatti, appena lo dichiarano io li metto subito alla prova per vedere se quanto hanno affermato è la verità o l’adulazione dei demoni.
Se oggi ti assumi la responsabilità di fronte a tutto il mondo, scrivendolo su Facebook, di affermare che sono il tuo padre spirituale, il tuo maestro, la tua guida, io, la prossima volta che t’incontro ti tratterò male. Se, nel chiedermi il motivo per cui ti ho trattato così, senza una ragione chiara, io non volessi spiegartelo, e con umiltà tu lo accettassi, dopo tre secondi Giorgio Bongiovanni ti abbraccerà, dicendo: “Caro Francesco, hai parlato con il cuore, non eri un fanatico quando hai detto quelle cose in pubblico”. Il padre spirituale non è tale solo quando ti abbraccia e ti accarezza. Io sono cresciuto così. Eugenio Siragusa, il mio maestro, mi accarezzava, mi consolava, ma anche mi percuoteva, a volte senza nessun motivo. Lo chiamavo papà e dicevo a tutti che per me era lo strumento del Padre, nemmeno del Figlio, che è già il massimo. Solo dopo trent’anni di missione mi sono separato da lui, ma questo è avvenuto per un Disegno ben preciso, che è tutt’altro motivo.

D: Puoi commentare il Messaggio di oggi?
G: Io devo rimproverare bonariamente il Papa. Come riferisco le cose belle che dice e condivido, protesto e denuncio anche i suoi comportamenti sbagliati. Papa Francesco ha santificato Giovanni Paolo II ed io non sono d’accordo, ma non è questo il motivo del mio rimprovero. Durante la santificazione, ha ricevuto il dittatore Mugabe e gli ha stretto la mano, preferendolo a tantissime persone ammalate e umili che anelano un contatto con lui. Il Papa si avvicina ai bambini, ma non permette mai a nessuno di raggiungere l’altare, com’è permesso ai potenti. Questo è un esempio assolutamente errato. Mugabe non è solo il dittatore che uccide i suoi bambini; Mugabe è anche un assassino criminale che schernisce Gesù Cristo con dichiarazioni pubbliche. Se stringe la mano a un dittatore, dov’è l’umiltà? Certo non poteva impedirgli di venire in Piazza San Pietro, ma non avrebbe dovuto avallarlo, baciandolo e abbracciandolo. Io sono come Giovanni Battista, non gliene risparmio nemmeno una.

D: Noè ha costruito davvero l’Arca?
G: Noè ha costruito l’Arca grazie agli Extraterrestri, simboleggiati da quella specie di uomini di pietra.
D: C’erano diversi Noè sulla Terra?
G: È scritto nella Bibbia: “Noè incontrò altri”, che sono i vari Noè sparsi in tutto il mondo.
D: Il diluvio ha colpito solo una civiltà o tutti gli abitanti della Terra?
G: Il diluvio ha colpito tutti quelli che doveva colpire.
D: Coloro che si sono salvati fanno parte dei sei milioni?
G: No, assolutamente. I sette milioni si sono moltiplicati da duemila anni a questa parte.
D: C’è un numero preciso di terrestri che devono rimanere sulla Terra?
G: Certo, duemila anni fa 144.000 eletti hanno accompagnato Gesù, si sono incarnati con Lui. Nelle successive reincarnazioni si sono moltiplicati e sono diventati circa sette milioni di persone.
D: All’epoca di Noè quanti erano?
G: All’epoca era un’altra storia.  Noè, il capostipite di Israele, ha salvato quelli che doveva salvare; in Cina c’era il capostipite di un altro popolo, etc.
D: Ecco perché alcune civiltà, tra cui i Maya e gli Atzechi, riportano la stessa storia che chiamano in modo diverso, tutte con il loro “Noè”. Le arche erano le astronavi?
G: No, le arche furono costruite dai capostipiti con materiale extraterrestre, la diamantite e con l’aiuto di ingegneri che non sono di questo mondo.
D: Dagli Angeli caduti?
G: No, gli ingegneri erano Angeli di Dio. Gli Angeli caduti nel film sono un’invenzione, ma nella trama sono appropriati. Questa civiltà è sempre stata aiutata, ma ogni tentativo di rinnovamento da parte di questi Esseri è fallito, perché il libero arbitrio ha prevalso sul male. A ogni fallimento è seguita poi una distruzione ed un rinnovamento.
A differenza di diecimila anni fa, ogni piano stabilito per la nostra civiltà riguarda tutta l’umanità, perché oggi, con la globalizzazione, la comunicazione fra i popoli è istantanea.
D: Io penso di obbedire a Dio nel momento in cui compio delle azioni a favore della vita. È corretto?
G: Compiere azioni a favore della vita non è obbedire a Dio, ma la regola che Lui ti ha dato per crescere. È anche obbedirGli, perché lo stai facendo grazie ad un comandamento che ti ha dato. È, se vuoi, la prima regola, e le regole sono i dieci comandamenti. Dio però non comunica ogni momento con tutti, ma sceglie per ragioni che riguardano il Suo disegno, degli strumenti ai quali ordina, trasmette o affida dei progetti. Dio non sceglie tutti noi insieme, ma un solo strumento per comunicare i Suoi disegni per la nostra comunità, perché ci saranno cambiamenti nel mondo e ci vuole avvisare. Se sceglie te è una grazia, e tu diventi strumento di Dio: a quel punto l’ubbidienza non è solo lavorare a favore della vita, ma noi tutti ti dobbiamo seguire, perché tu sei stata scelta. Se il Padre oggi ti dicesse di non coltivare più le patate perché sono avvelenate, ma solo lenticchie, noi ti dobbiamo ubbidire e se mangeremo patate saremo disubbidienti. Dio ci metterà alla prova, ma se non le superiamo, le stesse ci castigheranno. Lui vuole essere ascoltato, perché quello che decide non è per Se stesso, non ne ha bisogno: è Dio; ma lo decide per la nostra evoluzione e se noi disubbidiamo verremo tassati. Questa è l’ubbidienza, senza sé e senza ma. Certo, devi essere sicura che sia Dio, non qualcuno che t’inganna.  Per me è scontato che se Dio ti scegliesse, come fa sempre, non sarà avaro di segni. L’ha fatto quando ha scelto i profeti o i Suoi messaggeri; uno l’avete davanti e porta dei Segni. Se poi qualcuno li vuole travisare ed interpretare a proprio modo, sarà un suo problema.
D: Noi abbiamo la possibilità di ubbidire attraverso i messaggi che tu ci dai?
G: Da venticinque anni a questa parte credo che dovrebbe essere così; se avete cambiato qualche cosa fatemelo sapere così prenderò provvedimenti. Bisogna ubbidire. Io non impongo l’ubbidienza ai messaggi che porto, affatto. Se a te non interessano, io ti dico: “Cara Lara, puoi lavorare a favore della vita con me o seguendo un’altra strada. Ci possiamo incontrare anche nello stesso sentiero, e tu potrai raggiungere la stessa meta anche seguendo un cammino diverso. Ma se vuoi percorrere il mio, devi fare quello che il Cielo mi dice”. Ora ti faccio un esempio ma cerca di non fraintendere il mio paragone.
A quel tempo, Gesù era seguito da tutto il popolo, tant’è che Barabba lo voleva fare addirittura Capo della sua Rivoluzione. Barabba lavorava a favore della vita non contro, in sostegno del suo popolo schiavizzato dal nazismo dei Romani, cioè dal Governatore, l’Imperatore. Gesù condivideva la sua causa, ed era disposto a sostenerne la rivoluzione, a condizione che si abbandonassero le armi. Gesù disse: “Vuoi sconfiggere l’Impero? Vuoi liberarti dalla schiavitù? Barabba seguiMi”. Barabba non accettò le Sue condizioni, ma il Signore non l’ha condannato, lasciandolo libero di seguire la sua strada; oggi conosciamo tutti il suo destino. Quindi, l’esempio da seguire è questo: se vuoi servire la Vita insieme a me, devi fare quello che mi viene detto, altrimenti la servi in un altro modo. Faccio un altro esempio: il Padre mi ha detto di venire ad abitare qui, di non avere niente e di essere ospite delle Arche. Se tu mi dicessi di non essere d’accordo, perché secondo te l’Arca non può fungere anche da abitazione, io lo accetterei, senza giudicare, ma ti direi che non puoi seguirmi, invitandoti a scegliere un’altra strada.
D: Buonasera… Quando l’indio combatte nella Sierra e tenta di portare avanti la missione per garantire al suo popolo il diritto di vivere nella propria terra,  non ha molto tempo per pensare a Gesù Cristo, a Dio. Da anni la popolazione Guaranì lotta disperatamente a costo della vita per denunciare le coltivazioni Ogm imposte dalle multinazionali, costretta a sopportare fame, carestie e morte..,  ma alla fine ti senti praticamente solo…
G: In quale Paese combattete?
D: Nello Stato brasiliano del Mato Grosso, fino a tutto il Sud dell’Argentina, in Paraguay.. e la situazione è tragica. Noi Guaranì continuiamo a essere vittime di violenze e attacchi mirati da parte di sicari, come ritorsione per i tentativi della nostra tribù di rioccupare le terre. Mentre cammini per strada, se si avvicina una camionetta sai che il tuo momento è arrivato. Sono morti anche tanti bambini, alcuni non sapevano nemmeno cosa fosse una macchina. Siamo insultati con disprezzo..  Tante persone mi parlano di Dio, di Gesù Cristo, ed io rispondo loro che forse Gesù arriverà tra cinquecento anni, perché ora è impegnato altrove e nella nostra terra non è ancora arrivato, noi siamo tutti messaggeri di Dio, siamo una cosa sola.
G: Dio ti ha fatto arrivare qua perché devo dire una cosa che ti farà tanto piacere. Se ci credi, la dovrai portare ai tuoi fratelli indigeni. Io ho rispetto per voi, ho vissuto in Paraguay per tanto tempo e ho parlato con tanti Guaranì… Non so parlare la tua lingua, ma la comprendo e devo dirti una cosa da parte del Padre Dio: “Ritorna dai tuoi fratelli. Devi dire loro che il Padre Adonay ha deciso di distruggere l’uomo e il mondo, di salvare solo coloro che sono stati perseguitati per una causa giusta. Voi Guaranì, insieme a pochi altri, sarete salvati e rimarrete sulla Terra ad ereditare il Regno di Dio”. Questa volta non Lo fermerà nessuno, si alzeranno gli oceani e le grandi città saranno distrutte, miliardi di persone moriranno, tutte, anche i loro figli, i familiari… Lui salverà solo i bambini le cui famiglie non hanno la progenie del demonio e voi siete tra questi, perché amate i vostri figli, la Terra e rispettate la natura. Sei venuto qui ad ascoltare un Messaggero di Dio che ti dice che il Padre salverà la gente giusta, e i bambini che moriranno se li porterà in Paradiso perché sono innocenti, ma gli uomini non scamperanno alla Sua ira. Non ci sarà perdono, non ci sarà negoziazione né diplomazia, non ci saranno guerre, ci sarà solo la mano di Dio che sterminerà il mondo. Voi dovete fare questo: pregare e continuare ad amare la Terra, perché adesso è inutile fare le battaglie contro l’uomo bianco.
D: No, non è più possibile…
G: Non lo è, sai perché? Adesso c’è un grande personaggio che è diventato nemico dell’uomo: Dio. Questo ti deve bastare e rendere felice.  Egli farà giustizia, aspetta e abbi fede. Se io non credessi in questo, non farei quello che sto facendo, ma rimarrei seduto in un palazzo, in una comoda casa a fare la bella vita. Io invece non voglio avere niente, desidero solo gridare a questa umanità che presto Dio distruggerà il mondo e salverà il salvabile. Non m’interessa se mi uccideranno, io lo devo dire.
D: I mercenari della selva ammazzano noi e i nostri bambini…
G: Hai ragione fratello, ai mercenari della selva devi dire: “Noi siamo sereni, perché Dio vi sterminerà tutti”.  Coloro che sono contro Dio, saranno annientati, mentre tutti gli uomini buoni saranno salvati. Devi riferire ai tuoi fratelli che hai conosciuto un uomo bianco, con la barba bianca che dice di parlare con Dio. Quest’uomo dice a tutti voi di aspettare e soffrire ancora un po’, perché arriverà la Sua Giustizia e vi salverà.
D: Ci hanno imposto un altro Dio. Noi crediamo in Dio ed è sempre lo stesso, non ce n’è un altro…
G: Si è lo stesso; il tuo Dio è il Grande Spirito, la Grande Intelligenza ed è lo stesso del mio… Quando vedrai gli oceani distruggere tante città, ricorderai che ti ho detto la verità. Succederà di sicuro e molto presto, così presto che Dio mi ha detto di entrare nell’arca.
D: Va bene, aspetterò di vederti in un futuro, non so dove…
G: Io so dove ci vedremo, tu no, ma stai tranquillo che ci vedremo. Grazie caro, il tuo messaggio per me è un segno che i tuoi fratelli sono la vera Umanità. Tu sei un segno che, nonostante tutto, parte di questa umanità sarà salva. Ogni tanto mi viene il dubbio che sia meglio sterminarla completamente, fare piazza pulita e lasciare vivi solo gli animali. Poi mi passa, vedendo uomini come te o come Don Franco, e tutte quelle anime da salvare.
Ti assicuro che voi siete la speranza della Madre Terra. Voi siete salvi, eletti, mentre noi scompariremo perché Dio ha deciso che della civiltà dell’uomo bianco non rimarrà nemmeno memoria. Gli indigeni e gli altri popoli che abiteranno in futuro questo mondo bellissimo, in pace, non ricorderanno nemmeno che è esistito l’uomo bianco: Dio cancellerà dalla loro memoria l’esistenza di quell’essere demoniaco, selvaggio, violento, odioso, bestemmiatore, disubbidiente.
D: Purtroppo stai dicendo tutto quello che gli indios pensano dell’uomo bianco… e sono dispiaciuto di questo…
G: Io sono un uomo bianco che vi ama e voi avete ragione di pensarlo. Se non riesci a credermi, pensa solamente che tutto ciò che ho detto è possibile.
D: Io intanto combatto…
G: Bravo, anche’io nell’attesa combatterò per liberare il mio popolo dall’odio. Io sono nato in questo pianeta, ma non sono di questa Terra. Quando vedrai l’Oceano Atlantico distruggere città come Salvador de Bahia, Rio de Janeiro, New York, Miami.., quando vedrai che Dio avrà castigato l’uomo bianco, allora dirai: “Quell’uomo aveva ragione”. Allora radunerai i tuoi fratelli, farai un rito di preghiera e dirai: “Signore grazie di questa Tua giustizia”.
D: Ci hai fatto veramente vedere quello che ci aspettavamo da tanto tempo…
G: Il mio compito è annunciartelo.
D: Noi non vogliamo la morte di nessuno…
G: Lo so caro, perché siete buoni, ma la vuole Dio e noi dobbiamo fare la Sua volontà, altrimenti non sarete mai liberi, il germe del male presente nell’uomo bianco è così radicato che occorre sterminarlo tutto. Se io fossi un indigeno, non sarei credibile ma Dio ha scelto un uomo bianco per dire ai bianchi che saranno distrutti. È la Verità e così sarà. Io sono qui per aiutare i miei fratelli a capire che dobbiamo fare la volontà di Dio: amarci tra di noi, come fate voi, essere fratelli, amare la Terra, crescere i nostri bambini e non desiderare le cose materiali. Vorrei che i miei fratelli vi imitassero, perché voi non siete gelosi. Noi abbiamo dei problemi, compiamo dei peccati, come voi, ma siamo molto tentati dal germe del potere, dell’invidia, della gelosia, dal desidero di sottomettere sempre gli altri. I miei fratelli sanno che non hanno scelta, se vogliono essere risparmiati da Dio devono dare tutto il loro cuore e l’anima per l’unione, la fratellanza, perché se pensano che un solo piatto gli appartenga, saranno sterminati senza pietà. Io non potrò farci niente, questo è il mio dramma, Dio vuole la prova che noi ci amiamo e siamo uniti, e vuole che io dia l’esempio. Se fossi seduto in un trono, quale dimostrazione darei?
D: È difficile trovare la fratellanza..
G: In questa casa oggi la trovi senz’altro. Come ti chiami?
D: Atucà Guaranil, che significa ‘gamba forte’ o ‘figlio del vento’, che corre parallelo al vento. Noi Guaranì desideriamo solo giustizia… […]Noi diciamo così: quando non arriverà più la luce del Sole e l’acqua arriverà dove tu non immagini, noi Indios aiuteremo i bianchi a camminare nel buio, e là capirete che siete sempre stati nostri fratelli. Tutto finirà per ricominciare da capo, insieme con amore.
G: Atucà, figlio del vento, non ti preoccupare, perché vivrai ancora abbastanza da vedere la Giustizia di Dio, te lo prometto. Non ti devo dire altro, poiché il Padre mio già ha provveduto per aiutarti. I tuoi occhi vedranno un po’ di giustizia, prima di ritornare al Grande Spirito.
D: Kadar-LaKu, il computer cosmico, registra anche tutte le nostre azioni e i pensieri? Quando Gesù scenderà dal Cielo per giudicarci, se ne servirà?
G: No, Kadar-Laku si occupa della sicurezza di tutta la Confederazione. La Confederazione Interstellare degli extraterrestri utilizza questo computer come agevolazione riguardo all’azione difensiva, i progetti e i programmi che riguardano la civiltà che deve essere aiutata. Per quanto concerne la Terra, può agire sul piano militare, psicologico e spirituale, nel senso che può intervenire programmando macchine, persone ed elementi della natura. Quando ritornerà, se lo vorrà, Gesù se ne potrà servire per mostrare, ad esempio, immagini contenute nella sua memoria degli eventi causati da questa Umanità. Kadar-Laku non ha bisogno di parlare con Gesù, è coordinato da comandanti extraterrestri. Casomai, sarà Gesù a comunicare con i comandanti affinché mostrino tutte le nefandezze compiute dall’uomo.
Kadar-LaKu può usare astronavi senza pilota, inviare sincronizzatori, entrare nella tua mente e inserire un programma segreto che nemmeno i fratelli celesti, ma solo gli Arcangeli, conoscono. Per volere di Dio, può anche entrare nella mente dell’uomo e far sì che si autodistrugga.  Siccome Dio vuole dimostrare la Sua forza, non lo farà con questo sistema, perché interiormente non lo capirebbe nessuno. Lo farà con le Forze della natura o attraverso i Suoi strumenti e tra questi ci potrebbe essere anche KADAR LAKU. Tutto si muove per volere di Dio.
D: Durante il Giudizio finale saremo giudicati solo per questa incarnazione o anche per tutte le precedenti?
G: Saremo giudicati solo per questa incarnazione, che è la risultante di tutte le precedenti.
D: In questa incarnazione ci stiamo giocando tutto?
G: Assolutamente sì. Anche Totò Riina, se domani mattina si pentisse e facesse i nomi dei mandanti della trattativa, se confessasse quanti miliardi possiede e li donasse ai poveri, otterrebbe la salvezza. Se tutte le altre vite le avesse vissute da demone e in quest’ultima si pentisse, si salverebbe, ma per fare questo deve dare tutto, anche la vita fisica, quindi essere ucciso, se necessario. In fondo, noi siamo dei piccoli Totò Riina, tutti dobbiamo pentirci e dare anche la vita, se vogliamo salvarci. È solo un esempio, non vi posso certamente paragonare a Toto Riina perché vi amo tanto.
D: Un giorno dicesti che Dio utilizza il male per poi arrivare al bene. Puoi fare un esempio?
G: L’uomo sceglie il male. Quello che Dio usa non è il male, si chiama Giustizia. Se Dio facesse succedere una catastrofe e distruggesse una città, sarebbe male nel senso che morirebbero vecchi, bambini, ma non era fine a se stesso. Se Dio usasse come strumento un uomo per distruggere una nazione, sarebbe un male cattivo, brutto, ma non è fine a se stesso, poiché desiderava raggiungere un risultato, che è il Bene. Il male posto in essere da Dio è un mezzo; se è posto in essere dal libero arbitrio dell’uomo, è un fine, quindi è diabolico. È importante capire da chi proviene. Se giunge da Dio, su quel male apparente si costruirà una cosa armoniosa. Se in questa casa entrassero degli uomini per ammazzarci, distruggere tutto e tu, per difenderci, li uccidessi, faresti del male ma salveresti molta gente innocente, permettendo a questa comunità di continuare a sopravvivere. Apparentemente hai commesso il male, ma il fine era il bene. Se Dio distruggerà il mondo e miliardi di persone, la causa non è annientare e fare del male, ma difendere gli innocenti sopraffatti da questi miliardi di persone. Sarebbe intelligente chiedersi: se i ricchi e i benestanti nel mondo sono circa ottocento milioni, come mai Dio non distruggerà solo loro? Per quale motivo dovrebbero morire anche miliardi di poveri? La risposta è: “Perché sono assassini e delinquenti quanto i ricchi, quindi non meritano”. A Kinshasa, dove io sono stato, vivono cinque milioni di abitanti, tra questi solo un migliaio sono miliardari e circa un milione sono persone brave e buone. Tutti gli altri sono delinquenti, assassini che vorrebbero diventare come i ricchi, uccidono i propri fratelli, fanno prostituire le figlie e quindi saranno sterminati, anche se sono poveri. Il povero che ama Gesù, prega e dice: “Signore, non merito questo. Io lotto contro i tiranni, cresco i figli nella preghiera, nell’azione, nell’amare la Terra, non faccio prostituire le figlie”, avrà delle attenuanti  se ruba, perché non è così, ma non sarà perdonato. Non ci sono persone sulla Terra, mi ha detto Dio, che non sanno cosa sia il bene e cosa il male, tranne i malati mentali, le persone che non possono pensare e i bambini che muoiono di fame. Per il resto tutti sanno la differenza tra il bene e il male, anche se non hanno scelto. Un giovane di Kinshasa non può dire: “Non è colpa mia se sono nato qua. Tu puoi studiare e io no, quindi posso rubare”. No, non può rubare, deve semmai lottare per il suo Paese, per la libertà. Se ammazzi mentre lotti per la libertà, è un conto; se lo fai per rubare è un altro.
È importante imparare questo concetto, altrimenti non siamo giusti, ma i soliti deboli e misericordiosi, figli di quell’educazione cattolica devastante e nefasta che ci ha distrutto. Il rivoluzionario indigeno che lotta per la sua Terra e i suoi fratelli, per difendere deve anche uccidere se necessario, ma non è permesso nemmeno dalle loro leggi di rubare, uccidere e violentare.
D: Per noi, questo non esiste. I bianchi lo fanno nei nostri confronti e ci difendiamo come possiamo.
G: È così, la Legge è legge, quindi Iddio salverà solo i giusti e quelli che si comportano bene. E così sia Signore, perché non se ne può più. Io voglio divulgare il Messaggio e cercare di salvare le anime, ma non voglio che Dio cambi idea. Egli può tutto ed io ubbidisco a qualsiasi cosa Lui faccia, ma quest’uomo ormai ha segnato il suo destino. Avete visto quello che è successo durante la finale di Coppa Italia? I 69.000 tifosi che erano presenti non meritano una società pulita, sono persone egoiste, materialiste, assolutamente irresponsabili, incivili, ignoranti, violente, perché, pur di vedersi la partita, hanno accettato di essere comandati da un perverso criminale (Genny ‘a Carogna). Se durante la partita fosse arrivata una violentissima tromba d’aria, pensate forse che Dio avrebbe risparmiato i tifosi? O che avrebbe diviso i buoni dai cattivi? No, perché tutta l’umanità, dal delinquente mafioso alle persone oneste che invece tutte le settimane vanno a messa, ha deciso che era giusto rimanere. Il Dio che conosco io non perdona, falcia via tutti. Se ci fosse stata una reazione contro quell’ingiustizia, Dio avrebbe risparmiato le persone che, con molta democrazia, si sarebbero alzate e andate via. Che razza di gente siamo? Non meritiamo forse la giustizia divina? Che cosa insegniamo ai nostri figli? Dove sono i rivoluzionari? Dov’è la rivoluzione giovanile, la voglia di libertà, di democrazia, pace… dove sono le bandiere dell’arcobaleno? Dove sono le proteste civili? Quando andiamo a protestare contro la guerra siamo in cinquanta, cento.  Io ricordo, ai miei tempi eravamo 80.000, 100.000..;  un nero africano, a Washington, ha radunato due milioni di persone per dire loro: “Io ho un sogno…” dove sono questi uomini? I ragazzi di oggi inneggiano ad un pallone, a due seni, a una dose di cocaina… Questa è la nostra civiltà e se io fossi Dio l’avrei distrutta tanto tempo fa. Quale speranza di cambiamento stiamo dando a Dio? Abbiamo un comico che protesta e un Papa che dice due cose carine, quindi siamo messi malissimo. Nessuno si oppone perché stiamo tutti bene, ma arriverà una grande catastrofe dove ci batteremo il pugno nel petto e diremo: “mea culpa, mea culpa”. Si abbatterà una grande inondazione come avvertimento, poi scenderà la pioggia di fuoco e sarà la fine. Noi dobbiamo fare come figlio del vento, continuare a combattere finché non arriverà la giustizia. Se il Padre Adonay vedesse una rivoluzione di giovani o d’intellettuali che protestano anche prendendo le armi, seppure sia sbagliato, ma che vogliono il cambiamento, vi assicuro che Lui aspetterebbe, non farebbe scatenare il diluvio. Purtroppo c’è solo qualche povero disgraziato che grida nel deserto come me, nient’altro. Qualche figlio, vittima di mafia, che alza un’agenda rossa e protesta, un’associazione, alcuni preti missionari, un  Don Ciotti, Don Franco…; tutto il resto è uno schifo. Ragazzi adolescenti che violentano e uccidono le sorelline, bambini soldato imbottiti di droga che violentano, ammazzano e mangiano le viscere delle vittime. Non c’è più niente da fare… nelle nostre civiltà occidentali i genitori uccidono i figli e li buttano nella spazzatura, mariti gelosi massacrano i figlioletti di pochi anni..  questa è la civiltà?  In alternativa si parla e si legge di soldi… soldi, finanza, soldi, finanza, soldi… voi leggete altre cose nei giornali? Allora è giusto che Dio intervenga con le forze della natura. Certo c’è anche brava gente, dentro questa stanza ne vedo tanta, e anche in altri posti, milioni di persone, ma non ce la faremo perché siamo schiacciati e vi assicuro che tra qualche anno, se Dio non si decide a intervenire, noi faremo la fine dei Guaranì. Ci suicideremo, non accetteremo questa società, o cadremo in depressione e ci lasceremo morire.  
D: Ritornando al tema dell’obbedienza, quanto rischio c’è che l’uomo possa fraintendere la Volontà Divina? In quanto essere umano, è possibile che venga frainteso quello che Dio ti chiede di fare?
G: Io so che Dio ama e, se ne sono cosciente, farò quello che dice Lui. Non ho paura di fraintenderLo, lo faccio fino all’estremo, fino a sollevare un coltello e avvicinarlo a una creatura perché so che poi Lui fermerà la mano, com’è stato. Se non si comprende questa sintonia non si capisce niente. Dio non è una questione astratta, sta dentro di te, oltre che al di fuori. Un vero profeta, un vero messaggero deve realizzare questo, poi diventerà l’uno e l’Altro nella medesima cosa. Deve fare sempre quello che è giusto, ossia la Volontà di Dio. Sembra un gioco di parole, ma non lo è.
D: Purtroppo ci sono tante forme di fanatismo che l’uomo crede provengano da Dio…
G: Tutto ciò che fa Dio tende all’Amore, all’evoluzione. Quando Dio vuole una cosa, lo capisci, lo senti e la fai. Nel film Noah, il protagonista alla fine capisce che la Sua Volontà era la sopravvivenza del genere umano. La storia di Noè è scritta nella Bibbia; ci sono dettagli che non devono essere detti, ma la storia è quella. Noè ha fatto la volontà di Dio fino in fondo, così come fece il patriarca Abramo, al quale il Padre chiese in sacrificio il figlio Isacco. Se Egli ordina, lo devi fare.
D: Come si fa a capire che è Dio che te lo ordina?
G: Lo fai o non lo fai, senza se. Puoi dire sì o no, è questo il segreto. Se domani mi apparisse il Padre Adonay e mi chiedesse di sparare contro mio figlio Giovanni, io lo farei.
Per questo il Padre mi ha scelto: Lui sa che può contare su di me, qualsiasi cosa mi dica, io non sono come voi che Gli fate centomila domande. Io so che, una volta legato mio figlio, Lui mi direbbe: “lascia stare, Io so che lo faresti”, per questo non mi ha mai dato una prova del genere. Ad Abramo evidentemente lo ha chiesto perché lui discuteva con Dio, e l’ha messo alla prova. Io non ho problemi e discussioni con Dio. Egli potrebbe dirmi: “Domani finirai nella miseria, dopodomani nella ricchezza, poi nel fango, in seguito ti farò arrestare, torturare e alla fine uccidere”. Io farò comunque quello che dice Lui. Non dimenticatelo mai: “Se mi ha scelto è perché conta su di me, io non faccio domande”. So che Lui fermerà la mano, perché dentro il mio cuore c’è il Padre Adonay, il Padre dell’Amore, che sceglie le persone come Lui, consapevoli.
Io ho fatto una cosa che mi ha chiesto, ma per la nostra Opera sembrava assurda, inverosimile, anticristica, fuori da qualsiasi logica: la lotta alla mafia. Non ne capivo niente, senza sapere nemmeno da dove cominciare, eppure non mi sono mai fermato. Io compio quello che vuole Lui o il Suo messaggero. Se il ‘Franchino’ della Confederazione Interstellare, che si chiama Setun Shenar, uno che di fronte agli Angeli e agli Arcangeli del Padre non conta niente, venisse a dirmi: “Il Padre vuole questo”, pensate forse che gli direi: “Ma tu chi sei? Io voglio parlare con i Capi” Questo lo fate voi, che volete sempre parlare con Giorgio. Io invece l’ho realizzato: m’inginocchio di fronte a chiunque venga nel Suo nome, anche l’ultimo dei Suoi servi, perché è Lui che mi sta dando degli ordini.
D: Il Padre Adonay che prepara, con la Sua Ira, il cammino al Figlio, sterminerà miliardi di persone e, quando Gesù ritornerà, saremo tutti giudicati nell’aldilà. Qui chi troverà?
G: Troverà tutti, non ti preoccupare. Gli esseri umani sono fatti di carne, ma Cristo giudicherà lo Spirito, soprattutto con lo Spirito. Anche se Dio sterminerà l’uomo, lo Spirito rimarrà incatenato per ascoltare Suo Figlio. Lo dovrà ascoltare per forza e bene, capire e ubbidire.
Quante volte vi ho detto che si squarcerà il mondo del soprannaturale con il nostro? Il Giudizio di Cristo sarà spirituale, ma non escludo che ci potranno ancora essere delle persone incarnate in grado di sentirLo, capire e ascoltarLo: i giusti.
D: Gli Extraterrestri dovranno prelevare anche gente con il corpo?
G: È necessario avere un corpo per ripopolare la Terra, per ora non si può lasciare tutto in Spirito.
D: Gli spiriti rimarranno incatenati sulla Terra nonostante le catastrofi?
G: Sulla superficie terrestre ci sarà il disastro, ma nel mondo spirituale della Terra non succederà nulla. Gli spiriti ascolteranno il giudizio di Dio, che è quello di Cristo. Altrimenti perché avrebbe detto: “I vivi e i morti?”… I vivi sono gli spiriti risvegliati, i morti sono quelli addormentati, non ha detto: “Giudicherò i corpi”.
D: Ci sarà un grande silenzio..
G: Egli giudicherà le anime. Anche la Madonna rispetterà quel silenzio, non parlerà più. Quando Gesù ha detto: “Ritornerò con potenza e gloria” significa che Lo rivedremo con il corpo, ma subito dopo saremo sterminati da un grande castigo, perché questa è la Sua potenza. Di fatto, nessuno morirà perché lo spirito è eterno, ma la razza umana dovrà essere annientata e poi giudicata.
D: Prima della Sua Venuta ci sarà il grande contatto extraterrestre…
G: È previsto, ma se Dio non vuole, nemmeno i Fratelli Celesti ci contatteranno. Ricordati quello che Mosè disse ai due adulteri: «Uno solo è al di sopra della Legge e la può cambiare». Da qui al 2017 accadranno grandi eventi e segni, ci saranno grossi sconvolgimenti e guerre mondiali.  La croce in cielo sarà l’avviso che Cristo si farà vedere con il corpo risuscitato di duemila anni fa, lo stesso che ho visto io. L’ha promesso: «Io ritornerò, non vi lascerò orfani». Tutto il mondo Lo vedrà, quale segno della Sua Gloria, e subito dopo ci sarà il diluvio universale, quale Segno della Sua potenza. Non sarà distrutto il pianeta, ma l’umanità, e rimarremo con lo spirito fino al giudizio universale. Il Noè non è Giorgio Bongiovanni, è Gesù; io non sono degno nemmeno di allacciare i Suoi sandali. Cristo darà ordine ai Suoi Angeli di portare gli eletti nelle Arche, ossia le astronavi, per poi farli ritornare quando il pianeta sarà purificato, mentre gli altri miliardi che sono rimasti incatenati qui in spirito, saranno giudicati  tutti.
La Luce Cristica ci apparirà: chi sarà meritevole si reincarnerà qui, chi non lo sarà s’incarnerà in altri mondi, chi su quella stella, chi su un’altra, molti nella morte seconda dove vivranno il ricordo di tutto.
Il Regno sarà aperto quando il giudizio terminerà. Gli spiriti che hanno perso il corpo e sono stati castigati da Dio, saranno giudicati in spirito. Gli eletti rimasti nel corpo non dovranno subire il giudizio perché sono salvi; tutti gli eletti saranno salvi, perché devono ripopolare la Terra anche fisicamente, se Dio non avesse questo progetto avrebbe ucciso anche i giusti. Il Pianeta sarebbe rimasto nella desolazione, avrebbe mandato gli spiriti giusti nella Luce e quelli malvagi nelle tenebre. Siccome Egli vuole che la Terra sia ripopolata anche fisicamente, ecco il motivo per cui salverà questi milioni di persone in carne ed ossa.
D: Quando ti reincarni nel Nuovo Regno, il corpo fisico durerà per l’eta prevista?
G: Se ti prelevano con quel volto, vivrai così per milleduecento anni.
D: Quando cambi il corpo cosa si prova? Ricordi le sembianze che avevi?
G: Quando cambi l’automobile, perché non funziona più, non fai nessun rito o preghiera; non chiami il prete e non ci sarà alcun funerale, né l’estrema unzione.  Quando raggiungerai una certa coscienza, cambierai il corpo allo stesso modo con cui cambi la macchina.  Andrai dal concessionario, che è la Madre Terra, e ne chiederai uno nuovo. Fine del rito. Vuoi sapere cosa si prova a cambiarlo dopo milleduecento anni? Ti rispondo: niente, così come non provi nulla nel cambiare la tua vettura. Dal momento in cui passi nella quarta dimensione, ricordi tutto, è lo Spirito che ricorda ogni cosa. Ne hai diritto, altrimenti non potresti essere cittadino di quella civiltà.
D: Saranno giudicati anche i bambini appena nati?
G: Gesù giudicherà i loro Spiriti per la Luce, non per le tenebre. E lo farà solo se sono idonei a ripopolare la Terra. Noi dobbiamo entrare nella logica di Dio, che non è la nostra. Dio non guarda i corpi, ma le anime. Cristo vuole che li amiamo, li adoriamo, ma se decide il cambio di una civiltà, è la Sua volontà che viene fatta. Dio non ordina ai Suoi profeti di uccidere i bambini, non lo farebbe mai. Non è il mio Dio, è il Dio di altri. Con le Forze della Natura deciderà come fare. Quello che ti posso dire è che i bambini che muoiono di fame e di catastrofi sono tutti nella Luce Cristica e questo deve farci gioire. Il Padre ti potrebbe dire: “A te cosa importa se Io voglio prendere i bambini e portarli nella Mia Luce? Perché li devo lasciare con voi che siete miserabili?”. E tu potresti ribadire: “Ti porti via i miei figli?” E Lui: “…i tuoi figli? C’è qualcosa che appartiene a te?” È questo che noi non capiamo. Ed io credo in Lui, nel Diluvio Universale sono morti milioni di bambini, però se li è portati nel Suo seno. Io ci credo.
D: Nel Vangelo Giacomo è indicato come “fratello del Signore”. Oltre ad essere un apostolo, era anche Suo fratello?
G: Giacomo è figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni. Fratello è inteso nel senso spirituale, non c’è nessun rapporto di parentela fisica con il Signore. I fratelli carnali di Gesù da parte di Giuseppe, quelli che noi erroneamente chiamiamo fratellastri, pensavano fosse un falso profeta, e sbagliavano. Lo dice il Vangelo: «Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne. I suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e va nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifèstati al mondo!».  Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. (Gv 7, 1-5) La Sua ora sarebbe arrivata nella Pasqua successiva. Gesù talvolta s’incontrava con la Sua famiglia, ma nonostante ciò, i Suoi due fratelli non credevano in Lui. Egli infatti rispose loro: «Salite voi alla festa; io a questa festa non vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto». Dopo aver detto loro queste cose, restò nella Galilea. Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi andò anche lui, però non apertamente, ma di nascosto». (Gv 7, 8-10)
D: Durante un incontro, l’ing. Castrica ha sollecitato la nostra riflessione sostenendo che la stanza in cui eravamo riuniti fosse praticamente vuota, perché i nostri Spiriti si trovavano altrove. Secondo lui, nel momento in cui guardiamo una persona, noi non vediamo il suo essere, ma semplicemente un corpo comandato da uno spirito che si trova in un altro luogo. Quello che noi vediamo non è la realtà, questa si trova su un altro piano…
G: Se il professore ha detto questo, lo rispetto ma sta commettendo un gravissimo errore, non è la verità. Quando io guardo Stefano, so che lui è un essere vivo, ha un’identità spirituale unica e cosmica che è lì, non si trova in un’altra parte. Io la devo vedere dentro di lui, percepire all’interno del suo cuore; io devo entrare in sintonia con il suo sangue, perché è dentro di esso che trovo il suo Spirito. La Verità è ciò che vedi, sempre. Quello che vedi può essere manipolabile e io posso essere ingannato da Stefano, ma non è vero che non lo vedo. Ciò che ancora non vedo è il suo spirito. Io devo dire: “Vedo il corpo di Stefano, ma la sua vera identità sta dentro di lui”.
D: Quindi non sei ‘linkato’ in un’altra dimensione…
G: Nel tuo corpo c’è solo lo spirito, la tua identità è all’interno di te. Tu puoi essere collegato con un ego sum, un altro essere superiore a te, che ti guida. In questo senso ha ragione il professore: se sei in contatto con un essere superiore, quell’essere può trovarsi ovunque, può parlarti da un’astronave o dal Sole o, se lo permetti, può personificarti. A me parlano diverse entità esterne, tra queste Setun Shenar, Ashtar Sheran e Adoniesis, con le quali c’è una connessione. Quando poi un Essere Solare chiede di compenetrarmi, io ho vinto l’enalotto: in quel caso non sono solo lo spirito di Giorgio, ma anche del Genio Solare. Devo allora essere umile e ascoltare non più un fratello, ma il Maestro che è dentro di me. Ad eccezione di quando dormo, dove lo spirito si sdoppia, Giorgio si trova dentro il mio corpo e ora vi sta parlando.
Non escludo che voi abbiate frainteso il professore. Una persona così colta che ha intrapreso un cammino spirituale non può sostenere che lo spirito si trovi altrove. Noi siamo burattini di altri burattini, non del nostro spirito.
D: Lo spirito comunque non è vincolato dalla dimensione spazio temporale..
G: Ti sbagli, lo spirito è vincolatissimo dallo spazio e dal tempo, per questo soffriamo. Lo spirito è incatenato dentro il tuo corpo e devi permettere al tuo cervello di liberarlo e fargli fare quello che vuole. Io per esempio sono perfettamente cosciente e contento di essere incarnato. Quando dormo mi sdoppio e mi faccio le passeggiate nell’Universo; quando mi sveglio il mio spirito è dentro di me ed io devo comandare il mio corpo. Il problema è renderlo libero di esprimere la Volontà di Dio e la mia missione, ma nel mio caso credo di riuscirci.
D: La filosofia di Platone, la quale affermava che il corpo è la tomba dell’anima..
G: Sì, ma un Essere più grande di Platone, immenso, che si chiama Gesù Cristo, scacciando i mercanti del Tempio, ai giudei che lo interrogavano con quale autorità facesse quelle cose, rispose: «Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere” Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”  Ma egli parlava del tempio del Suo corpo». Il Tempio del Padre Mio è il corpo dell’uomo e dentro il corpo c’è lo Spirito. (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-1999-1990/messaggi-1991/3910–la-casa-del-padre-mio-non-e-fatta-di-pietra.html)
Cristo non ha condizionato Gesù, si è incarnato in Lui e ha voluto vivere tutta la natura umana: sangue, passioni, dolori, gioie, orgasmi. L’ha voluta vivere tutta e l’ha vinta dicendo: “Allontana da Me questo calice, ma sia fatta la Tua volontà e non la Mia”, questa è la grandezza di Cristo ed è la ragione per cui dobbiamo servirLo e amarLo sempre. Il corpo, quindi l’umana natura, dice allo Spirito: “Tua deve essere la Volontà”, mentre  la mente vorrebbe salvarsi. Dio si è fatto Uomo tramite Cristo e quindi ci ha dimostrato che noi possiamo vincere tutti i difetti materiali, solo se facciamo la Sua Volontà.
Un bacio nel cuore a tutti: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Anche questa sera cala l’ennesimo sipario sul teatro della vita, sulla storia infinita di un uomo e del Suo Dio… L’Incredibile coraggio di amare fino all’estremo. Il coraggio di osare, contro un’umanità che si trascina faticosamente e pesantemente verso il suo tragico epilogo. Un uomo che fino all’ultimo crede nel fratello, nell’amico, immerso in quell’ottimismo protagonista di ogni suo passo, in quella fede ostinata che infiamma ogni battaglia. È la storia di un Dio fatto Uomo che ci esorta ad amarci l’un l’altro come Lui ci ha amato, a restare uniti, nell’umiltà della vita quotidiana, contro ogni logica umana. Un messaggero del Cielo spinto dall’assoluta certezza che la fratellanza è possibile, senza mai pensare, nemmeno per un attimo, che sia chiedere troppo. Si, un amore sublime realizzato, sotto le sue ali, con impavida consapevolezza, secondo i disegni del Padre… Un sogno avverato. Il miracolo dell’amore, la follia di una croce.. il massimo, offerto per amore, solo per amore!
E questo massimo è la possibilità offerta a ognuno di noi, di fronte al quale ci dobbiamo inginocchiare. Oggi, domani, in eterno.
Sandra De Marco
04 agosto 2014
San Giovanni di Polcenigo (PN)