La Giustizia Scomparsa

Il pianto di un bimbo benedice la Terra.

È il suo saluto al mondo, il suo arrivo nella nostra casa.
È nato un bimbo! È un giorno di festa! Un momento sacro da condividere insieme.
La vita ci ha donato un suo figlio affidandolo alle nostre cure.
Piccolo, indifeso, delicato. Infinita tenerezza … divina purezza.
Benedetta  o Donna che crei la vita … Benedetta figlia della Celeste Madre sublime …
Benedetta o figlia della Madre Terra …
Le doglie del parto e poi la gioia più grande … accogliere il proprio piccolo tra le braccia … accocolarlo a se … il piccolo ci si adagia … si accuccia … riconosce il profumo … la vibrazione … l’energia … è la sua mamma … con piccoli movimenti ancora sconnessi cerca qualcosa … ha fame … il seno della sua mamma è lì pronto per lui dove ci si attacca con tutta la passione, cercando il suo rifugio da un mondo sconosciuto, affidandosi completamente a lei. Quale emozione, quale senso di pienezza, quale situazione può essere più bella, meravigliosa, sublime che dare alla luce la vita … un bimbo … crescerlo, curarlo e proteggerlo nel cammino dei suoi giorni … nelle tappe della sua vita …
E sentirsi chiamare: “Mamma!” … quale più bella poesia, quale più splendida melodia per i nostri cuori … quale più grande onore …
Cuccioli da proteggere, tutelare, crescere. Dalla loro mamma … al loro papà simbolo di protezione, forza e sostegno … all’umanità intera … indifesi, si affidano completamente, cercando rifugio.
Poi quelle agghiaccianti immagini rompono la poesia della Creazione…  il suo armonico e armonioso equilibrio… e l’amara coscienza riprende improvvisa il suo posto … il nostro mondo non ama i propri figli … li uccide … Il cuore improvvisamente di ghiaccio sembra spezzarsi dentro il petto … un grido disperato giunge al Cielo … che la Giustizia di nostro Padre possa abbattersi su questa umanità che ogni giorno uccide, violenta, distrugge la Sua Creazione, i Suoi figli benedetti.
I piccoli adagiati per terra, inermi, oramai senza vita  e in braccio ai loro cari che gridando correndo disperati per il dolore che improvvisamente li ha trafitti … il sangue scorre da quei piccoli corpicini  mutilati, uccisi da uomini assassini … palestinesi, israeliani, americani, europei, asiatici, cinesi, russi … che importanza ha? … sono i nostri bambini … i bambini della nostra umanità … 
Piccole boccucce di rosa in quei visi bianchi oramai freddi … occhi dolci socchiusi … Angeli volati via, lontano, tra le braccia di quel Cielo che li può nuovamente proteggere … tra le braccia della Madre della Vita che con il Suo Celeste manto li accoglie nuovamente a se … non torneranno più in questo mondo, no, fino a quando la strage degli innocenti sarà terminata e l’uomo ritornerà a sigillare il suo patto con Suo Padre, il Dio Onnipotente ed Eterno. Presto, quando Suo Figlio il Cristo si manifesterà al mondo per il Giudizio Universale. Quel giorno gli empi tremeranno e i malvagi si strapperanno le carni a sangue per il terrore. Il terrore del Giudizio su colpe imperdonabili. I piccoli pargoletti del Cielo saranno liberati nei giardini del Paradiso … i giusti, gli uomini di buona volontà, gli assetati di giustizia saranno finalmente saziati e la loro gioia sarà grande.
Maestro Gesù torna … ti preghiamo … torna presto … presto!

Vangelo di Luca. Cap. 21: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 7 Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
8 Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. 9 Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
10 Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, 11 e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 12 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. 13 Questo vi darà occasione di rendere testimonianza. 14 Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15 io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. 16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 17 sarete odiati da tutti per causa del mio nome. 18 Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 19 Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime. 20 Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. 21 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; 22 saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
23 Guai alle donne che sono incinta e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. 24 Cadranno a filo di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
25 Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26 mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
27 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
28 Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». 29 E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; 30 quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. 31 Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 32 In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. 33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 34 State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 35 come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36 Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Con il cuore  triste e afflitto e per gli eventi drammatici ed agghiaccianti avvenuti in questi giorni sulla striscia di Gaza, nella stessa terra in cui il Cristo poggiò duemila fa il Suo regale passo, ma con la immensa gioia che il Suo ritorno è prossimo, mi accingo a riportare gli importanti eventi vissuti in Italia dal rientro di uno dei suoi messaggeri, Giorgio Bongiovanni, dall’America Latina fino ad oggi. Questa sarà la prima parte di una lunga cronaca divisa in tempi che seguirà nei prossimi giorni.

Ci lasciamo la città di Rosario alle spalle portandoci dietro il prezioso valore di ognuno dei fratelli incontrati. Il dottor Roberto, per gli amici “Beco” e la sua dolcissima sposa Graziela ci accompagnano in macchina per cinque ore di viaggio fino alla città di Buenos Aires insieme ad alcuni carissimi fratelli di Rosario, Ines, Silvia, … . Così come ironicamente profetizzato il caro Beco non può resistere alla “tentazione” di formulare il suo prezioso papiro di domande e grazie a lui e alla stessa Graziela abbiamo quindi il piacere di trascorrere il viaggio immersi in una vera e propria lezione spirituale che sarà riportata in una delle prossime cronache. Giungiamo quindi come se il tempo non fosse quasi trascorso all’aeroporto Ezeiza della capitale dove troviamo Juan Josè, Veronica e Paola  che ci aspettano per salutarci. Gli ultimi abbracci. Il volo per tornare a casa.

La bella Italia ci aspetta.
L’Italia dell’arte e della cultura, l’Italia dalle grandi menti, l’Italia dai grandi santi e dai grandi martiri. L’Italia della mafia, della corruzione e l’Italia dei Giusti. L’Italia della gente onesta e l’Italia dei disonesti. L’Italia  dalle cause giuste e l’Italia dalle cause perse. L’Italia del sostegno. Sostegno di tanti volontari che grazie ad una profonda sensibilità dedicano parte del loro tempo all’aiuto verso i più bisognosi. È la nostra Italia. È l’Italia della Funima International che ha il merito di sostenere circa 1700 bambini nel territorio sud americano, di dare loro le primarie necessità ridonando loro la dignità del proprio vivere. Sono i nostri bambini, sono i bambini di Raul Abel Bagatello, il missionario delle Ande. Ed è proprio lui ad essere ancora una volta qui con noi, insieme alla sua carissima compagna Gaby. Abbiamo la gioia di averli qui con noi nella nostra  terra. Un viaggio dedicato alla raccolta fondi per i bambini che sulle Ande aspettano di mangiare … ogni giorno. Un viaggio dedicato alla sensibilizzazione della gente e al risveglio delle anime ad una presa di coscienza, la coscienza che non potrà mai esistere una società civile fino a quando un solo bambino morirà per la fame o per l’ingiustizia dell’uomo nella propria umanità. Il necessario a tutti e il superfluo a nessuno, questa è la prima regola della Suprema Legge della Giustizia in una società umana.

Ed è proprio “La Giustizia scomparsa” il titolo del Funima Day che quest’anno vede come relatori Giorgio Bongiovanni direttore della rivista Antimafia Duemila e fondatore della Funima International in Italia, Raul Bagatello presidente della Funima International e della Funima Argentina, Guido Barbera, Presidente del Coordinamento Nazionale CIPSI e Salvatore Borsellino fratello del Giudice Paolo Borsellino assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992.

Domenico Santin, presidente dell’associazione culturale “Il Sicomoro” presenta la conferenza ringraziando le autorità presenti e lasciando la parola all’assessore comunale che esprime la propria soddisfazione nell’ospitare questo incontro ed affrontare un tema tanto delicato con ospiti di tale riguardo e di “notevole spessore umano”. Miriam Andaloro ha il compito di moderare la prima parte dell’incontro che con grande freschezza e spontaneità dirige, passando la parola volta volta ai relatori. Mara Testasecca presenta la Funima International relazionando gli obiettivi raggiunti fino ad oggi nelle diverse mense dislocate in America Latina. Mara sottolinea la preoccupazione delle realtà che la Funima tocca con mano trovandosi, così come tante altre associazioni, ad operare sul posto e non a distanza, una realtà che mette a nudo le indigenti situazioni di tante, troppe persone, e punta il dito sulla scarsità di informazione colpevole troppo spesso di silenzi inaccettabili. La parola passa quindi a Giorgio Bongiovanni che presenta al pubblico il missionario Raul Abel Bagatello, un uomo che ha lasciato tutto nella sua vita per dedicarsi ai bambini che vivono in condizioni ancora peggiori di quelli che abitano nelle Favelas alle periferie delle città. Sono i bambini dimenticati, quelli neanche censiti dal governo, inesistenti per la nostra società. Scorrono le immagini del filmato realizzato dal giornalista Jean Georges Almendras che conduce il pubblico verso l’opera di questo “semplice ma grande uomo, per le sue opere”, come Giorgio lo definisce. Il filmato scorre portandoci di fronte a quella dura realtà, e al grande sacrificio del lavoro di quest’uomo e di tanti uomini e donne che lo accompagnano in questa missione di donazione continua. Gli occhi di quei bambini non possono non entrare nel cuore dei presenti … Raul, dopo una settimana di intensa attività, senza un attimo di respiro, dedicata ai diversi, numerosissimi appuntamenti con tante persone, accompagnato dalla carissima Gaby e dalla nostra Mara, prende la parola: “Mi sono reso conto che è in corso una guerra della fame” dice Raul “i potenti attraverso i mezzi di informazione ci distraggono dalle realtà e non ci dicono la verità … questo che avete visto non è un film, è la verità … è vera quella sofferenza”. Raul prosegue spiegando al pubblico lo scopo che si prefigge la Funima oltre a quello primario di garantire il cibo a tutti i suoi bambini, che consiste nella loro educazione ai sani principi etici e morali, affinchè un domani possano lavorare e vivere una vita migliore delle prospettive che hanno oggi e che consiste ancora nel dimostrare ai governi, alle religioni che si può fare tanto anche non avendo niente .. “perchè io non ho niente” dice Raul Bagatello “ma con l’aiuto di Colei che mi accompagna (la Vergine Maria) sono riuscito a fare tutto ciò che ho e abbiamo fatto … voi avete una grande fortuna a vivere qui, perchè la realtà è molto diversa però avete molti fratelli nell’altro continente che spero un giorno non debbano più vivere ciò che oggi vivono … Solo una persona potrà veramente fare giustizia un giorno, e quella persona è Gesù Cristo …”. Raul conclude la sua relazione ringraziando la generosità dell’Italia e ringraziando Giorgio “… La cosa più bella che ho conosciuto in Italia è stata Giorgio Bongiovanni”. Ed è a lui che lascia la parola che con parole taglienti per quella sete di giustizia che non trova ristoro, profetizza il futuro dei Paesi oggi ricchi: “I fratelli argentini ringraziano l’Italia ma presto sarà l’Italia a dover chiedere aiuto ai fratelli argentini!”. La sala è colma di persone, i nostri carissimi fratelli di Pordenone insieme ai nostri giovani della Funima sono costretti a chiedere in extremis un altra sala al piano di sopra che con un grande schermo proietterà tutta la conferenza in contemporanea. Immediatamente anch’essa, con nostra grande gioia, si riempie di persone. La nostra Miriam irradiatrice di dolce freschezza ringrazia Giorgio per averci insegnato il profondo valore della solidarietà e della collaborazione, passando poi a lui la parola. Giorgio Bongiovanni invita il pubblico a sostenere l’associazione Funima, sottolineando la trasparenza della stessa e del suo presidente e ricordando che aiutare e sostenere chi soffre significa seguire l’insegnamento cristiano. “Aiutare un’associazione vera e trasparente come quella del mio amico Raul Bagatello” continua Giorgio “non è solo sentirsi bene dentro ma è contribuire a lavorare in favore della vita, la vita dei bambini, il futuro della nostra stessa esistenza e di questo vi voglio ringraziare …  Ricordiamoci che Cristo giudicherà dalle opere”. Forti emozioni hanno arricchito fino ad ora i nostri spiriti, ora è il momento dell’amaro “perchè la verità fa male” dice Giorgio “entreremo nel tema della mafia, dell’antimafia, della criminalità dei potenti, della situazione della magistratura, l’ultimo caso quello del dott. De Magistris, vi farete la bocca amara ma per poi gonfiarvi il cuore e darvi la forza di scendere in piazza a protestare, a fare qualunque cosa per migliorare la situazione catastrofica che viviamo oggi nel nostro paese”. Il discorso si incentra quindi sul cuore della conferenza: “… Ma perchè succede questo?” domanda Giorgio ad un pubblico attento e concentrato proseguendo con una logica incontestabile “Perchè ci sono trentamila bambini che muoiono di fame ogni giorno … perchè questa miseria nel mondo, qual’è la ragione? Il dieci per cento della popolazione mondiale possiede tutte le ricchezze del pianeta … Ecco la Giustizia scomparsa! Questa società opulenta e globalizzata che ci hanno inculcato tutti gli imperi, l’impero d’occidente, l’impero d’oriente, tutte le grandi politiche della liberalizzazione economica, hanno prodotto un risultato catastrofico. La colpa di chi è? Delle grandi multinazionali, dei grandi governi, delle mafie, di tutto questo sistema criminale integrato che regge il mondo. Ma quale mondo? Quello del dieci per cento, perchè l’ottanta per cento della popolazione sta morendo di fame … dove non si possono risolvere i problemi attraverso una politica più o meno democratica e  mezzo corrotta, bisogna intervenire con le guerre, ma chi entra a vedere le statistiche della vendita delle armi nel mondo? Nessuno! La grande stampa nazionale? Avete mai letto sul corriere della sera il bilancio della vendita di armi dell’anno 2007? O avete letto una di queste news pubblicata dall’agenzia ANSA italiana? Spero che qui in sala ci sia un collega dell’agenzia ANSA che  più tardi dica: “Hanno detto a quel convegno che l’anno scorso sono stati spesi 1500 miliardi di dollari per la vendita di armi nel mondo. Il presidente Bush per salvare le banche americane ha obbligato, dopo vari problemi affrontati durante il congresso, a erogare 700 miliardi di dollari per salvare alcune banche americane, vi ricordate il crollo? Ecco, questa è Giustizia scomparsa, perchè l’economia in questo momento viene sorretta nel mondo, per quel poco rimasto, dalla vendita delle armi e dal traffico internazionale degli stupefacenti. E chi sono coloro che trafficano in droga? Le grandi criminalità organizzate. E allora la domanda: perchè lo stato italiano non riesce a sconfiggere la mafia? Qual’è la risposta? Lascio a voi dedurre la risposta del perchè lo stato italiano da 500 anni, ma soprattutto negli ultimi 50 anni, non riesce a sconfiggere la mafia … La mafia, cari amici, è una grande, grandissima potenza economica mondiale, inserita all’interno degli stati, non tutti, ma quello italiano sicuramente si”. Giorgio Bongiovanni chiude così il suo intervento nella prima parte di questo congresso. Un discorso che non lascia spazio a dubbi, a incomprensioni, la Verità è oramai sotto gli occhi di tutti, purtroppo. La parola passa quindi al moderatore. Miriam presenta il prossimo relatore, Guido Barbera, presidente del CIPSI coordinamento di iniziativa popolare e di solidarietà internazionale. Un coordinamento che riunisce 46 associazioni, alla quale si è associata anche la Funima International, “Ci siamo associati perchè”, spiega Miriam, “è un coordinamento che apre le porte a qualsiasi associazione metta in atto azioni concrete e serie. Ma quando un coordinamento di ONG come il CIPSI va all’unione europea o al ministero degli affari esteri a chiedere fondi per i progetti delle associazioni che lavorano in Africa, in Asia e in America Latina i fondi non ci sono perchè c’è la crisi ma per salvare la cupola dei ricchi i fondi ci sono sempre”. Miriam presenta la relazione del presidente che si incentrerà principalmente su una delle campagne più forti affrontate dal suo coordinamento nel corso di 20 anni, alla quale ha aderito anche, appunto, la nostra Funima International impegnandosi a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo gravissimo problema, si tratta della campagna “libera l’acqua”. Quest’anno però il colpo è stato veramente duro. In Italia l’acqua è stata privatizzata! La notizia è passata nel silenzio più assoluto. Il nostro “caro” parlamento infatti, il 5 agosto, mentre gli italiani erano in vacanza, ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112, scritto dal ministro Tremonti, dove nel comma 1 si afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Il governo Berlusconi  ci ha quindi delegittimato di questo bene primario e ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce e sarà gestita da multinazionali internazionali. Non ci sono parole per definire ciò che sta accadendo giorno dopo giorno in una società tanto folle e incosciente.
Il testimone passa alle immagini di un filmato che ci immerge nella bellezza, nella purezza, nell’indispensabile necessità di questo elemento della terra … l’Acqua … che vive … che purifica … che scorre …  immagini che raccontano l’utilizzo dell’acqua in tutte le necessità dell’uomo, in tutte le popolazioni del mondo … bimbi africani nelle rive dei fiumi … bimbi che bevono, donne che lavano nei corsi d’acqua … alle quali si sovrappongono le parole che la descrivono … che spiegano … che accusano …
… acqua di vampiri planetari assetati, che privatizzano la sete altrui … dalle loro limousine che sbandano passando sui corpi dei loro stessi figli quotati in borsa, che sanciscono il possesso dei bisogni … e mettono un’etichetta, un prezzo su tutto … su tutto … e toccherà purè all’aria, se non possiamo bere non potremo respirare senza il loro consenso. …  e sarai bendata acqua davanti a plotoni di esecuzione di governi corrotti e corruttori, loro ti vogliono uccidere e ucciderci, lo dobbiamo impedire in ogni modo costi pure quel poco di sensato che resta in noi, non possiamo venderti, non possiamo comprarti, sei il sangue limpido di nostra madre, il segno celeste di nostro padre, acqua che ti vorrei libera persino dal bicchiere qui sulle mie labbra che ormai faticano persino a pronunciarti … acqua …  acqua … acqua … acqua è la fonte che disseta, l’acqua è sacra, l’acqua è vita, rappresenta il bene indispensabile in ogni ciclo biologico, dall’acqua dipende la salute individuale e collettiva, troppo spesso diamo per scontata la sua presenza (1 persona su 4 non ha acqua potabile) noi viviamo in una società dove predomina l’economia di mercato, la competitività orienta tutte le scelte politiche economiche sociali e persino educative, il profitto diviene così l’unica regola ma l’acqua non è una merce …. l’acqua è un bene comune, patrimonio dell’umanità, (1 miliardo e 600 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile … nel 2050 oltre 4 miliardi di persone soffriranno di mancanza d’acqua2 miliardi e 600 milioni di persone nel mondo non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base … i paesi ricchi consumano l’80% delle risorse idriche). La solidarietà è un principio che predilige la redistribuzione della ricchezza per il bene comune, la salvaguardia e la disponibilità dell’acqua per tutti rappresenta un’azione di grande rilievo, il futuro è una nuova narrazione dell’acqua, senza sprecarla e senza inquinarla. L’acqua è indispensabile in quanto è vita (la superficie del nostro Pianeta è coperta per il 71% dall’acqua, il 3 % è rappresentata da acqua dolce contenuta per il suo 50% nei ghiacciai. In Italia si perdono nelle condutture “colabrodo” 104 litri d’acqua per abitante al giorno, pari al 27 % dell’acqua prelevata) … l’acqua è fluida, fluente, in costante movimento e in costante cambiamento … è potenza espressa della natura, è veloce e precipitosa, in nessun momento è uguale a se stessa … è espansione e profondità, bellezza  e armonia, è sessualità, fertilità, purificazione distruzione e rinascita … l’acqua è estremamente adattabile passiva e ricettiva, scorre sempre verso il basso e prende tutto quello che trova, senza argini si dispera, porta la vita, la fertilità, dove va nasce qualcosa, spesso è imprevedibile, illogica, esplode in una creatività inaspettata … sue sono le intuizioni e le istintualità …. (ogni 17 secondi un bambino muore per problemi legati all’acqua ) …  i corsi d’acqua tendono ad incontrarsi ad unirsi a crescere insieme, l’acqua tende ai legami, all’unione. La comunicazione dell’acqua è profonda, completa .. le acque corporee trasportano trasformatori, ormoni, neurotrasmettitori, linfociti, a cellule ed organi, senza la comunicazione umorale il corpo non potrebbe funzionare come un insieme … l’acqua vince cedendo, cambiando forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra, ma inesorabilmente dalla sorgente in cui nasce pian piano giunge al mare diventando prima torrente, poi fiume in un processo di continua trasformazione che è la sua vera forza … (Ogni anno 15 milioni di bambini muoiono o si ammalano a causa delle malattie che l’acqua infetta trasmette. L’assenza o la cattiva qualità dell’acqua in Africa e in Asia portano a morte ogni anno 3 milioni di esseri umani per dissenteria). Il sud del mondo non ha da bere, il nord spreca …Ci si dimentica che l’acqua è patrimonio dell’umanità … (disponibilità giornaliera di acqua per persona: USA 425 litri, Italia 250 litri, Francia 150 litri, Madagascar 10 litri) … stiamo perdendo il rispetto, persino la confidenza con l’acqua … Tutto è iniziato un giorno quando il tempo era splendido ma l’uomo del fiume non era allegro qualcosa si era spezzato, e quel qualcosa non stava lassù nell’imperscrutabile globale, ma stava davanti a noi, lo si vedeva da impercettibili segni sulle rive, non era il collasso del territorio, era qualcosa nella nostra testa, i bambini non giocano più nell’acqua e il fiume non ha più una storia da raccontare … era il cambiamento dello stile di vita verso gli altri e più in generale verso il pianeta … l’acqua è un diritto , l’acqua è sacra, l’acqua è di tutti…”. Il presidente Guido Barbera prende la parola … il discorso inizia sul racconto di una situazione vissuta in India durante una piovosa giornata … un albero era caduto in mezzo ad una strada e bloccava tutto il traffico …  tanti uomini scendono dalle macchine e si fermano a guardare quanto accaduto, poi arrivano i  militari e anch’essi guardano questo grande albero in mezzo alla strada … arriva un bambino, vede questa confusione e si avvicina all’albero e inizia a spingerlo, tentando di spostarlo, allora altri bambini arrivano e lo aiutano spingere, a quel punto anche i grandi decidono che forse quella è la soluzione più semplice e aiutano i bambini … la strada viene quindi liberata per la gioia di tutti … “Io  credo” dice il presidente del CIPSI “che i grossi problemi di oggi, nascano molto spesso da una nostra irresponsabilità, dall’aver talmente complicato il nostro modo di vivere che anche quando siamo di fronte a piccoli ostacoli ci spaventiamo e aspettiamo che ci sia qualcun altro a trovare la soluzione del problema. Probabilmente dovremo semplicemente recuperare ciò che nel Vangelo dice -Se non diventerete come bambini…-, cioè ritrovare la semplicità dell’essere bambino. I bambini, se li mettete insieme, giocano così come l’acqua che tende ad incontrarsi, parlano tra di loro anche se parlano lingue diverse mentre noi grandi creiamo sempre barriere, ostacoli, aspettiamo sempre che ci sia qualcun altro … la giustizia io credo che nasca innanzitutto da un senso di responsabilità nell’approccio con l’altro … sono io persona che poi decido se voglio guadagnarci dall’altro o se voglio trovare il modo per vivere bene insieme all’altro e purtroppo le tendenze oggi sono che vogliamo guadagnarci, vogliamo sempre guadagnarci di più … allora dove sta il problema? Sta nel nostro modo di relazionarci con gli altri. Il diritto nasce da un contesto di società, di collettività, non di individualismo e se noi ci approcciamo con il concetto di avere di più è difficile che rispettiamo il diritto dell’altro …   entro il 2010 la gestione dell’acqua sarà tutta privatizzata … l’acqua purtroppo è un business spaventoso proprio perchè ne abbiamo bisogno per vivere … la Francia è il paese per eccellenza padrone dell’acqua perchè le grandi multinazionali che gestiscono l’acqua nel mondo sono francesi eppure il sindaco di Parigi ha di recente avviato  un progetto di ripublicizzazione dell’acqua, allora mentre un sindaco di una città come Parigi torna indietro comprendendone l’importanza, noi confermiamo invece che l’acqua deve essere per forza privatizzata. È una questione di scelte politiche ma anche di responsabilità … è necessario un punto di equilibrio tra il troppo e il niente che è per il nostro benessere. … vi è un livello di responsabilità di ogni singola persona. … Fra tre giorni ricorderemo i sessant’anni della dichiarazione della carta dei diritti umani … il problema sta però nel fatto che questa carta non è rispettata in nessun paese del mondo. Il diritto all’alimentazione, il diritto alla sanità, il diritto all’istruzione, sono diritti dichiarati sulla carta, il diritto all’acqua abbiamo chiesto per la seconda volta che venisse inserito invece niente … non vi sarebbe il ritorno economico!!! … noi dovremo rispondere ad una domanda: è vero o non è vero che tutti gli esseri umani nascono con la stessa dignità, con gli stessi diritti? Così com’è il mondo oggi, no, non esiste questa dignità uguale per tutti gli esseri umani e questo è molto grave perchè se già dalla nascita non vi è una uguale opportunità per tutti, io credo che non potremmo mai avere civiltà, non potremmo avere giustizia, perchè per avere civiltà dobbiamo avere rispetto delle persone, riconoscimento dell’altro, una capacità di dialogo, di incontro, recuperare i valori dello stare insieme, una società che ruota intorno ad interessi non potrà mai essere civile, ma solamente incivile, e inciviltà significa ingiustizia, significa Giustizia scomparsa. Dobbiamo creare una catena che possa trasformarsi in una politica diversa, ma questa politica la dobbiamo fare tutti insieme, non è una delega in bianco ad alcuni amministratori, alla politica, ecc, ma è la nostra capacità di trovare un punto di equilibrio per vivere in una civiltà, per poter vivere bene insieme. La responsabilità non è solo dei politici quindi ma anche dei cittadini, è una responsabilità che dobbiamo assumerci se vogliamo cambiare questo volto e lasciare ai nostri figli non solo l’acqua come bene comune ma anche le altre risorse del pianeta e dei valori sui quali veramente si possa fondare una vera civiltà”.
Il primo tempo di questa nuova edizione del Funima Day termina così. Tante parole, tante immagini, tante emozioni, che speriamo porteranno nuovi frutti perchè il carico della responsabilità del sapere è pesante sulle nostre spalle, deve essere alleggerito con i nostri frutti, con le nostre nuove idee che producano cambiamento, che spingano contro quella corrente distruttiva che dilaga, che soffoca, che uccide. Gli applausi accompagnano il termine di questa prima parte ma prima di chiudere, un fuori programma ci viene anticipato da Miriam con la presentazione del presidente dell’associazione Naomi Sart, Mauro Stefanuto, che dedica a Giorgio e alla Funima, attraverso la poesia, alcuni pensieri sulla Giustizia spiegando che molti artisti esprimono la sete di giustizia con la propria arte. E infine Mara, che desidera esternare il ringraziamento a Giovanni e Miriam dicendo che finchè ci saranno giovani come loro capaci di coordinare un’associazione e di trascinare gli altri, noi adulti abbiamo solo il dovere, oltre che la gioia, di aiutarli ed appoggiarli. Giorgio invita quindi suo figlio Giovanni, impegnato dietro le quinte con la regia, per un saluto al pubblico che gli dedica un applauso.

Nel piccolo break che da modo alle persone di rifocillarsi per qualche minuto e di prendere respiro abbiamo modo di poter scambiare i commenti con i nostri amici, fratelli e collaboratori dell’associazione il Sicomoro che hanno allestito all’entrata un bellissimo stand, ricco di colori e di materiale informativo e oggetti offerti per la raccolta fondi in favore dei bambini della Funima. Un momento che ci dà la possibilità di darci un’idea di quanta gente è presente, gente che sale al primo piano, altri che scendono … ma giunge l’ora del secondo tempo, tutti prendono nuovamente posto. E i posti a sedere sono nuovamente al completo.

Il presidente del Sicomoro da inizio a questa seconda parte del congresso con un impeto ed un’energia di uno spirito eternamente giovane e combattente. Un combattente al servizio del Re Supremo, Gesù Cristo, al servizio dei Suoi Sacri e intravalicabili valori. Domenico Santin sprona le anime presenti ad avere una maggiore forza, spinge la gente ad una reazione perchè non si può accettare che vengano approvate leggi come quest’ultima sulla privatizzazione dell’acqua, perchè le cose devono cambiare e solo con la volontà e l’azione si possono ottenere i risultati. Emozionato ed onorato per la presenza di Salvatore Borsellino rivolge lui un sentito ringraziamento.

La caporedattrice del giornale Antimafia Duemila, Anna Petrozzi, modera il secondo tempo dell’incontro con la sua consueta aristocratica serietà  e  delega la spiegazione della motivazione dell’assenza del dottore De Magistris, altro atteso ospite della serata, al direttore Giorgio Bongiovanni che prende nuovamente la parola: “Il dottore De Magistris nonostante non sia qui fisicamente è  comunque presente perchè solidale con la nostra iniziativa”. Il direttore trasmette le scuse del Magistrato all’attento pubblico di Pordenone con la promessa della sua prossima presenza ad un nuovo futuro incontro. La spiegazione dell’assenza: “In questo momento non posso parlare”. Giorgio spiega a tutti i presenti che purtroppo, dopo gli ultimi avvenimenti che lo avevano riguardato, qualsiasi frase il magistrato avrebbe pronunciato sarebbe stata immediatamente strumentalizzata dal potere o da chi vuole zittirlo e forse anche ucciderlo così come è stato ucciso il giudice Paolo Borsellino che ai suoi tempi viveva le medesime situazioni … il problema reale è che il dottor De Magistris attraverso le sue inchieste aveva scoperto i fili di un intreccio tra personaggi massonici, politici, fino a giungere persino a ministri che tessevano affari illegali con i soldi dell’unione europea e dello stato italiano. Dopo essere riusciti a strappargli di mano le sue inchieste, quindi, accusandolo di colpe inesistenti, la procura competente, sotto richiesta dello stesso magistrato, ha indagato sul fatto avvenuto dimostrando come al Dottor De Magistris sia stato realmente impedito dai suoi superiori di proseguire con le sue indagini, in questa accusa sarebbero coinvolti lo stesso csm, i magistrati della sua stessa procura e soprattutto i suoi superiori. Apparentemente quindi questa nuova indagine della procura di Salerno dimostrerebbe che sia stato armato un complotto contro di lui.

Anna Petrozzi prende la parola sottolineando il grande privilegio di poter ricevere delle vere informazioni e puntando il dito sulla gravissima responsabilità dell’informazione come una delle cause che determinano l’ingiustizia sociale. L’informazione che giunge alla gente infatti purtroppo è manipolata, alterata, e le persone determinano le proprie scelte, le proprie opinioni, andando a votare  sulla base di queste informazioni. “Veniamo continuamente ingannati” prosegue la caporedattrice “a meno che non ci siano persone intraprendenti che non si arrendono e, seppur con difficoltà, la verità se la vanno a cercare da soli. La mia opinione è che il fatto che oggi De Magistris non può  essere qui a parlarvi in un convegno in cui comunque si parla di bambini è una vera ingiustizia. Perchè l’articolo 21 della nostra costituzione sancisce che ognuno di noi è libero di parlare, invece oggi un magistrato che ha semplicemente fatto il proprio dovere non si è potuto esprimere, probabilmente non sarebbe mai entrato nei termini della vicenda che lo vede coinvolto ma voi avreste avuto il diritto di sentire quello che lui aveva da dirci. Noi dobbiamo pretendere di sapere le cose”. La dottoressa Petrozzi rivolge quindi la domanda a Giorgio Bongiovanni: “Direttore cosa significa che la giustizia e scomparsa?”.
Il direttore di Antimafia duemila, Giorgio Bongiovanni, prende quindi ancora la parola: “Giampiero Fiorani è un banchiere, ex presidente del banco di Lodi, ed è stato condannato a tre anni di carcere per corruzione, tangenti, truffa, ecc. Si è dichiarato reo-confesso. Questo banchiere dice ai giudici qualcosa che la stampa italiana ha praticamente ignorato tranne un libro di un collega che si chiama Malagutti, tranne piccoli lanci di agenzia ripresi dalla repubblica, piccoli trafiletti, mentre di tutte le altre dichiarazioni di Fiorani sono stati riempiti i giornali …  Giustizia scomparsa e Informazione scomparsa quindi …
Io ho perso ogni tipo di credibilità, di referenza con la Chiesa – spiega Fiorani al pubblico ministero Fusco – Mi dispiace dirglielo, l’ho persa completamene… (…) L’ho contestato al Cardinale Re, che ho rivisto, l’ho contestato ad altri personaggi perché ho detto: ‘Voi siete un’associazione che è la peggiore che c’è al mondo, no un conto è la fede, un conto è la Chiesa’ (…) ‘Voi vedete uno che vi dà i soldi, come io vi ho sempre dato i soldi in contanti, contabile che ho, ma andava tutto bene. Dall’altra parte quando una persona poi è in disgrazia, non fate neanche una chiamata a sua moglie per sapere se sta bene o male’. Io l’ho apertamente detto. Sa cosa mi hanno risposto? Che la chiesa è fatta di uomini e gli uomini sbagliano”-.
Lo sfogo prosegue con una confessione e una pseudo minaccia di vendetta: -… io contesterò nelle sedi opportune… perché io i primi soldi neri li ho dati al Cardinale Castillo Lara, quando ho comprato la Cassa Lombarda. Che mi ha chiesto di dargli 30 miliardi delle vecchie lire possibilmente su conto estero, non sul conto del Vaticano. Io allora beh, tranquillo, con Mazza dico: ‘Allora, mi dia il conto del Vaticano che bonifichiamo la somma’, ‘No, bonifichiamo Bsi (Banca Svizzera Italiana) Lugano, mi dice’-. Alle domande del pm Fiorani chiarisce tutto l’antefatto. Una quota della Cassa Lombarda, il 30%, è di proprietà dell’Aspa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) di cui dal 1989 è presidente il cardinale venezuelano Rosario Josè Castillo Lara. Il quale, secondo la ricostruzione del banchiere, avrebbe chiesto di far transitare il denaro tramite conti esteri per farlo poi depositare in un conto presso la Bsi di Lugano. La quota del Vaticano fu infatti prima intestata ad una società della Banca Svizzera poi girata alla famiglia Trabaldo Togna proprietaria della Cassa Lombarda che poi avrebbe venduto alla Lodi.
Così Fiorani trasferisce con un bonifico bancario i 30 miliardi delle vecchie lire su questo conto svizzero e aggiunge al magistrato: “Ci sono tre conti del Vaticano (alla Bsi di Lugano ndr.) che erano su penso, non esagero, dai due ai tre miliardi di Euro.!”.
Inutile dire che non è stato possibile effettuare alcun accertamento sulle dichiarazioni di Fiorani che riguardano la finanza Vaticana come in nessuno dei casi che in passato hanno coinvolto i vertici porporati. Intoccabili, ingiudicabili, improcessabili, qualsiasi sia il crimine o l’ingiustizia da loro commessa.“Voi l’avete letto da qualche parte questo?” Chiede Giorgio disgustato “No” risponde lui stesso. “Allora io chiederei al pm -Mi scusi dottore ma avete fatto le indagini?” E lui mi risponderebbe: -Si ma non abbiamo trovato i riscontri per cui non possiamo mettere sotto inchiesta i cardinali-. … Giusto!” dice Giorgio, “ma la stampa? Perchè la stampa non ne ha parlato? Ecco, questi sono i poteri forti. Il pentito Francesco Marino Mannoia al giudice Falcone e al giudice Borsellino rivelò che parte dei soldi della mafia venivano riciclati nel banco del Vaticano. I giudici si attivarono a fare le indagini ma poi vennero fermati … quando  attacchi i poteri forti, il sistema integrale criminale che governa questo paese ti uccide o ti tappa la bocca o ti ignora …”. Giorgio invita il pubblico alla lettura del libro “Il ritorno del Principe” di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, per poter capire la situazione del nostro paese, leggendone un piccolo stralcio: “Non è vero che la mafia è quella che si vede in tv e che i corrotti e i criminali sono una malattia della nostra società, qui in Italia la corruzione e la mafia sembrano essere costitutive del potere, a parte poche eccezioni. La costituzione ad esempio, che dobbiamo difendere anche con i bastoni nei fondamenti basilari, … anche le stragi sono utili alla politica del principe, il principe è il sistema di potere delle banche dell’alta finanza della politica, massoneria deviata, servizi segreti, ecc ci sono i volti presentabili di Totò Riina,  Lo Piccolo, Provenzano … la mafia è la borghesia mafiosa che si presenta nei grandi salotti buoni e riesce a piazzare i suoi uomini in parlamento ma il potere e la mano sono gli stessi …”. Il direttore del giornale antimafia conclude: “Quando voi vedete un signore a 89 anni che si chiama Licio Gelli (“maestro venerabile” della Loggia Massonica P2 ndr) in televisione che dice: -noi avevamo nelle mani il paese, avevamo i carabinieri, i magistrati, i servizi segreti, otto ministri in parlamento- e poi dover ascoltare il messaggio che lancia questo personaggio: -io gli immigrati li metterei nei campi di concentramento-”. “Allora” dice Giorgio “pensiamo bene al significato di questa frase … e se vogliamo veramente fare qualcosa dobbiamo unirci, al di là di tutte le ideologie, per salvare il nostro paese da una eventuale, prossima, quasi decisiva, feroce dittatura mascherata con il nome di democrazia”.
Il grande applauso accoglie le chiare e forti parole di Giorgio, parole che tagliano perchè supportate da prove, parole che smascherano e parole che consolano. Consolano gli assetati di Giustizia come Salvatore Borsellino fratello del Giudice Paolo Borsellino che Giorgio è onorato di avere al suo fianco ancora una volta e che inizia il suo intervento accolto dall’applauso caloroso del pubblico in sala. “Io ringrazio innanzitutto Funima che avevo conosciuto a Palermo a palazzo Steri a luglio di quest’anno quando abbiamo parlato insieme con Giorgio durante la conferenza dal titolo: -La seconda repubblica fondata sul sangue di Falcone e Borsellino- e questo ce lo dobbiamo ricordare perchè è la verità”. Leggiamo sul suo volto, visibilmente provato, tutta la sofferenza, la rabbia e lo sconforto per le troppe ingiustizie subite, troppe, ma lo vediamo anche profondamente commosso: “Io oggi ero venuto qui per parlare” dice con la voce rotta dall’emozione, “invece ho ascoltato … e dopo aver ascoltato vi giuro che non so più parlare, perchè mi sento inadeguato, perchè io sono qui a parlarvi della giustizia scomparsa, della giustizia che cerco per mio fratello, che tutta l’Italia cerca per mio fratello … però dopo vedo quei bambini sulle Ande e vedo sulle loro facce i segni di quello che soffrono, vedo quei bambini che vivono senz’acqua, quei bambini che muoiono per il freddo, per la mancanza d’acqua … e allora se anche io riuscissi a trovare giustizia per mio fratello … mi chiedo: ma a che cosa servirebbe se poi ci sono quelle ingiustizie? Non servirebbe a niente! Prima ho avuto l’impulso di andare ad abbracciare Raul  mentre lui parlava e mentre vedevo quelle immagini e io ti giuro Raul” la voce rotta da un pianto trattenuto “non riesco proprio più a dire niente pensando a quelle che sono le vere ingiustizie … quelle sofferenze di quei bambini ci sono da secoli e purtroppo ci continueranno ad essere per secoli … allora io dico: cosa sto a cercare giustizia per un fatto contingente, per l’Italia, quando poi nel mondo continuano ad esserci queste cose … ti giuro che lascerei tutto e verrei a lavorare con te …” e Salvatore continua nella sua confessione pubblica … in quella sua umiltà della quale avremmo tutti tanto da imparare … nella sala il silenzio assoluto …  percepiamo quel dolore, quella disperazione, quella rabbia, quella incolmabile sete di Giustizia … “Nella mia vita ho fatto scelte egoistiche perchè a 27 anni sono andato via dalla Sicilia, volevo allontanarmi da un ambiente in cui pensavo di non poter vivere … dover chiedere dei favori per poter trovare un lavoro e poi a mia volta dover restituire i favori  … pensavo di non poter far crescere i miei figli in una terra come quella … ma ho fatto solo una scelta egoistica che non è servita a niente, quel cancro dal quale io credevo di scappare è un cancro creato in conseguenza al fatto che lo stato ha abbandonato quelle regioni, la Sicilia, la Puglia, la Calabria, la Campania, ecc, le ha abbandonate al controllo della criminalità mafiosa e le ha abbandonate per poter ottenere quel serbatoio di voti che poi sono serviti per governare e per questo sono andato via, sono scappato, ed ora mi ritrovo tutto … da Palermo a Milano … andando in giro mi ritrovo nello stesso ambiente in cui mi trovavo quaranta, cinquant’anni fa a Palermo, perchè allora noi vivevamo a Palermo …  lo stesso mio fratello nella sua ultima lettera parla di quella colpevole indifferenza (che io mantenni fino ai quarant’anni) … è questo quello che diceva di se stesso, perchè forse non ci rendevamo conto, pensavamo che ci fosse una guerra tra mafie che si sparassero tra di loro, non ci rendevamo conto cosa era il marcio che c’era in quella terra. Oggi io vado in giro e mi rendo conto di come questo cancro sia andato in metastasi e abbia pervaso oramai tutta l’Italia, tutti i paesi, dove pensate che vengano impiegati i capitali della mafia … vengono reciclati qui al nord dove c’è ancora ricchezza, anche se il futuro che vediamo in prospettiva non è dei migliori, questi immensi capitali vengono reciclati attraverso operazioni che sembrano lecite, acquisizioni di aziende, supermercati, ecc., vengono impiegati nella corruzione dei politici per poter ottenere gli appalti, esattamente ciò che succedeva anni fa in Sicilia … e quando parlo con la gente vedo che non si sono resi conto che la mafia ce l’hanno lì, alle porte di casa, e anche qui adesso gli appalti si assegnano attraverso questi meccanismi … quello che è diventato il più grosso business di oggi è il trattamento dei rifiuti, ed è così che ci avvelenano. E pensate che chi acquisisce queste aziende per reciclare dei capitali abbia poi a cuore la sorte delle persone che lavorano in queste aziende? Non gli interessa nulla di nessuno e da qui poi la cassa integrazione, gente che viene licenziata, ditte che falliscono, certo non si vedono i morti nelle strade, ma cosa credete che perdere il lavoro a cinquant’anni non sia peggio che morire? … voi non le vedete queste cose ma rendetevi conto che è così, reagite perchè altrimenti fate la stessa scelta egoistica che ho fatto io a ventisette anni … non si scappa … bisogna reagire … bisogna reagire … Una volta io parlavo di indifferenza, dicevo che il cancro peggiore era l’indifferenza, oggi siamo giunti a qualcosa di molto peggiore, siamo giunti all’assuefazione, oggi possiamo sentire qualsiasi notizia e nessuno fa niente, non c’è reazione … sempre che riusciamo a sentirla la notizia perchè oggi la stampa in Italia è una stampa omologata non è assolutamente libera, ma non perchè qualcuno gli dice questo puoi scriverlo e questo no, come magari in passato, ma si è automologata per poter fare carriera o per non essere cacciati via, ecc … io mi sto rendendo conto che siamo un popolo di servi, siamo un popolo di schiavi … ci trattano come analfabeti e forse lo siamo se non siamo capaci di reagire … I programmi politici in Italia sono ormai cose studiate negli studi di marketing dove si mette quello che la gente si vuole sentire dire… mai c’è stata in Italia una volontà autonoma dello stato di combattere la criminalità organizzata, lo stato ha sempre fatto affari, ha sempre lavorato insieme alla criminalità organizzata. Ci parlano di antistato ma la mafia non è un antistato, quell’antistato è dentro lo stato ed è riuscita ad arrivare ai vertici delle istituzioni”. Salvatore Borsellino prosegue con un impeto che travolge chi gli sta di fronte, la forza di Paolo è con lui, dice che nonostante oggi non vorrebbe parlare sente il dovere di farlo per tutte quelle sedie vuote che in questi decenni si sono create … la sedia di Falcone … la sedia di Borsellino … la sedia di Dalla Chiesa … Pio La Torre  … Padre Puglisi … il Giudice Signorino … Peppino Impastato … e ancora tante tantissime altre … un vuoto che fa rumore … un vuoto che grida Verità e Giustizia … “Oggi per poter fare il proprio dovere un giornalista o un magistrato o chiunque deve per forza diventare un eroe … anche se non si possono più chiamare neanche eroi”, questo appellativo viene usato ai tempi d’oggi purtroppo per esaltare altre “tipologie” di persone… si sofferma sul caso De Magistris, Salvatore, avvallando  e sottolineando i concetti espressi antecendentemente dal direttore di Antimafia Duemila Giorgio Bongiovanni, accusando fortemente il CSM, organo regolatore delle procure, purtroppo asservito anch’esso al potere, accusando il presidente della repubblica che dovrebbe garantire la salvaguardia della nostra Costituzione, oggi seriamente in pericolo … “Purtroppo” continua Borsellino, “lo stato in cui è oggi la nostra giustizia, in particolare il CSM, organo di governo della magistratura, è devastante … piena di giudici corrotti, giudici massoni, giudici arrivati ad occupare quel posto solamente grazie alla carriera, servendo altri giudici come il caso di Corrado Carnevale che è riuscito a far annullare 500 processi di mafia dopo anni di lavoro e uomini uccisi per portare avanti quelle indagini … i processi venivano annullati per una fotocopia mancante, per una virgola in meno, e cose di questo genere …”, prosegue con la sua denuncia Salvatore come un fiume in piena, raccontando fatti sconcertanti vissuti nel passato durante il lavoro in procura di suo fratello Paolo prima che venisse barbaramente assassinato … una strage di cui ancora non si conoscono  neanche i nomi degli esecutori …  Salvatore parla dei troppi punti oscuri nelle indagini … punti … luoghi e persone che non si possono toccare … “Quest’anno io ho giurato che andrò in via d’Amelio con l’agenda rossa in mano insieme a tutti quelli che vorranno venire con me e poi andremo a palazzo di giustizia e poi davanti alla sede della prefettura a sventolare l’agenda rossa, a chiedere dov’è quell’agenda rossa … perchè è su quell’agenda rossa che è stata sottratta che oggi si basano i ricatti incrociati  e non permetterò a certa gente di mettere corone di fiori, se vogliono mettere corone che vadano a metterle altrove”. Un lungo applauso scroscia improvviso, le circa 500 persone presenti che riempiono le due sale, al primo e al secondo piano, si alzano in piedi, viene onorata la memoria di troppe morti innocenti per il valore della Patria, di una patria che non li ha saputi proteggere, tutelare, di una patria che li ha uccisi … tutti sono in piedi per unirsi al sentimento di Salvatore Borsellino, un sentimento che brucia dentro come il fuoco … il fuoco della rabbia … il fuoco di quel desiderio di Giustizia che anima i Giusti, che anima la gente onesta … Salvatore, anche lui in piedi, grida i nomi di quei giovani ragazzi morti accanto a Paolo … e ancora continua: “Stanno cercando di distruggere anche l’istruzione facendola diventare privata, stanno togliendo i fondi all’istruzione, i nostri ragazzi l’hanno capito e sono andati nelle strade ma sapete cosa ha detto un nostro ex presidente della repubblica? Per ciò che ha detto tutto il paese si sarebbe dovuto indignare …  io credo che i nostri ragazzi non si meritino quelle manganellate … io credo che siamo noi che ci meritiamo quelle manganellate perchè siamo noi che abbiamo consegnato a questi ragazzi un paese senza futuro … siamo noi che costringiamo a mandare questi ragazzi a lottare per il loro futuro, un futuro che non hanno … noi meritiamo quelle manganellate per questo disgraziato paese che noi abbiamo consegnato ai nostri figli”. Una mano sulla fronte … il volto provato, la disperazione di un giusto che grida ancora grida: Giustizia!

Un lungo, lunghissimo applauso conclude la relazione di Salvatore Borsellino, Giorgio lo abbraccia  come a volerlo consolare, a volergli togliere un po’ del suo dolore.
Non ho da aggiungere molte altre parole alle parole di Salvatore” conclude Anna Petrozzi “ma vorrei solo dire una cosa: è vero che in Italia c’è molta poca informazione ma una volta che ce l’abbiamo, abbiamo una responsabilità su quella informazione e questa sera volenti o nolenti, questa responsabilità ce l’abbiamo tutta”. Giorgio chiude quindi l’incontro ringraziando Salvatore Borsellino per la sua presenza, la Funima, i ragazzi dell’organizzazione, esprimendo la speranza che la gente possa veramente far nascere dentro quella sana rabbia che spinge all’azione, alla volontà del cambiamento.

Una forte denuncia è stata fatta … tanti fondi per i nostri bambini delle Ande sono stati raccolti.
Una nuova giornata di buoni frutti.

Con tutto l’Amore
Sonia Alea

Sant’Elpidio a Mare, 17 gennaio 2009