Di Sandra De Marco
«Perché avete paura, uomini di poca fede?» (Mt 8, 26)
La paura è il vero contrario dell’amore. È tremenda, scava lentamente e saccheggia l’anima. Porta l’uomo a barricarsi dietro a mille sicurezze, per non affrontare il rischio, fino a farle diventare il proprio dio.
Se l’amore vero è donarsi incondizionatamente, come può venir frenato dalla paura di perdere qualcosa? Amare è rischiare. E chi non rischia non vive, non potrà mai assaporare il gusto di sognare, imparare e di crescere, di compiere opere grandi. Chi non rischia non ama, e chi non ama ha perso la propria libertà, il dono più grande in assoluto che Dio ha dato a tutte le creature dell’Universo.
26 GIUGNO 2015 – PORDENONE
Le profezie dell’Apocalisse si compiranno. Noi cosa dobbiamo fare?
G: Noi abbiamo il dovere di risvegliare le coscienze e non dobbiamo avere paura. Se ci faremo prendere dalla paura, saremo tagliati fuori, ci perderemo. Sarà proprio questa la prossima tentazione. A quelle che vi ho indicato in passato e cioè salute, sentimenti e soldi (situazioni economiche), ne aggiungo un’altra, la più potente: la paura.
È questa la prossima tentazione che ci colpirà. La paura deve esistere, altrimenti saremmo degli automi: noi dobbiamo lavorarci, controllarla e superarla. Diceva Paolo Borsellino: “È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti”.
Non dobbiamo avere paura, perché un tale Gesù di Nazareth è presente e lo sono anche i Suoi amici collaboratori, detti Esseri di Luce. Ora più che mai, la fede deve essere forte, preponderante, presente, operante ed avere la consapevolezza che noi, con tutta l’umiltà, senza fanatismi, possiamo fare e facciamo la differenza. Noi possiamo dare la Luce alle persone, risvegliarle, essere strumenti di salvezza per gli altri. Se ci prenderà la paura e non supereremo la tentazione, non avremo perdono perché noi abbiamo la Verità; la conosciamo come conosciamo Cristo, che si è rivelato ad ognuno di noi, ci ha chiamati personalmente.
Chiunque abbia la fortuna di vedere dei Segni divini è chiamato da Dio. Nelle conferenze io affermo di aver visto Gesù, di questo ne sono certo, quindi non posso tirarmi indietro. Se lo farò, quando Gesù tornerà, mi dirà: “Tu mi hai visto, Io ti ho toccato! Non hai giustificazioni!”. Io mi sento gravato da un’enorme responsabilità, ma è un discorso che non può rimanere nel personale, bisogna allargarlo a tutti noi. Come dice il Vangelo, abbiamo visto e udito la Verità e dobbiamo trascinare le persone a vedere e udire, portandole nella Verità; solo questo c’è rimasto da fare.
Ovviamente, nelle conferenze laiche noi dobbiamo invitare la gente a lottare per cambiare la società; quando invece intraprendiamo il discorso spirituale abbiamo il compito di risvegliare le anime, perché non possiamo fare assolutamente niente per fermare il destino del mondo. La ragione della nostra vita è risvegliare le persone alla Verità. Questa è la missione che ha ognuno di noi, ma non significa farle diventare i nostri seguaci, non dobbiamo nemmeno insistere e tantomeno domandarci chi ha “sete”. È importante parlare alle folle, chi poi dirà: “Io voglio sapere”, verrà accolto. Noi non dobbiamo fare proselitismo come i nostri fratelli Testimoni di Geova, che tutti i giorni bussano alle porte delle case, una loro scelta che non condivido ma che rispetto nel modo più assoluto. Noi ci mostriamo ad un pubblico, chi manifesterà interesse sarà accolto nelle nostre comunità per lavorare a favore della società. Il fatto che non possiamo cambiare il destino del mondo, non giustifica il non fare niente. Noi siamo impegnati nella società per risvegliare le persone. Qualcuno potrebbe chiedersi perché io faccia la lotta alla mafia, sapendo di non poter cambiare niente. Ebbene, io lo faccio perché voglio che la gente sappia la verità, nient’altro. Per trovare la Verità nella lotta alla mafia devi dare la vita. Una volta che la trovi e la trasmetti alla gente, poi quest’ultima non potrà dire che non sapeva cosa fare. Dovrà scegliere se questa verità pesa cento quintali sulle spalle o invece è acqua fresca che dona speranza, in senso di giustizia. Stiamo attenti, uniti, frequentiamoci, lavoriamo insieme come stiamo facendo. Io non mi sto risparmiando, come avrete notato dalle cronache e dagli articoli che pubblichiamo. Non ricordo più nemmeno dove abito: non abbiamo tempo, non ho tempo e io sono presente 24 ore su 24 affinché i miei fratelli non si disperdano.
Ognuno ha le proprie paure. Io ne ho due. La prima è che possa succedere qualcosa ai miei figli, ma il Signore mi ha promesso di assisterli. La seconda è che io perda i miei fratelli, quelli di tutte le Arche: per me sarebbe come morire, anzi, la morte sarebbe una liberazione. Quindi sono qui a disposizione per mantenere questa unione: non siamo perfetti, né santi, non abbiamo raggiunto l’estasi della beatificazione, però ci siamo. Siamo amici, con i nostri problemi, ma dobbiamo perlomeno essere uniti così come siamo e andare avanti senza fermarci. Sostenetevi, sosteneteci perché mai come in questo momento è importante la presenza dei fratelli delle Arche, soprattutto in Sicilia. State attenti, voi siete la mia prova. Se questo movimento spirituale che abbiamo creato, seppur con i nostri limiti ed errori, si dovesse disgregare o disperdere, io mi ritirerei; verrebbe meno la mia forza e non sarei più motivato a fare quello che faccio. Se non ci fossero questi giovani, le famiglie spirituali che ho davanti a me, le Arche, i bambini che vedo gironzolare intorno a noi, tutto ciò che è collegato in un certo senso a questa fratellanza, a prescindere dal proprio credo, non avrei più nessun interesse. State attenti a quello che vi dico: nessuno, o quasi nessuno, vuole fare veramente la lotta contro la mafia. Non mi riferisco solo ai cattivi. Nemmeno i buoni, i bravi e gli onesti la vogliono fare. Il demonio sa che niente e nessuno mi fermerà, nemmeno di fronte alla morte e che non può toccare i miei figli, perché il Padre me lo ha promesso, ma c’è una cosa che può fare: disperdervi. Se lui dovesse riuscirci, vincerebbe contro di me, perché non potrei andare avanti. Gli direi: “Onore al merito. Mi hai vinto senza uccidere nessuno”. Quindi ve lo chiedo con il cuore, per amore verso di me, andiamo avanti insieme, uniti, come stiamo facendo, non disperdiamoci.
D: Ci sono tanti tipi di paure, tra queste la paura di morire, di perdersi, etc.
Giorgio: La paura maggiore è quella di perdere qualcosa che ti appartiene: il lavoro, la famiglia o i beni materiali, così come la paura che sia stata tutta un’illusione. Giuda ha tradito perché voleva anteporre la propria volontà a quella di Cristo. Lui voleva conquistare il Sinedrio, quindi il Regno, secondo la sua politica, la sua cultura, con arroganza e voleva che Cristo gli desse ascolto. Giuda desiderava conquistare anche politicamente il Governo della Palestina, ma a Gesù interessava conquistare solo le anime. Pietro, invece, tradisce perché ha paura di morire o di essere processato con Gesù. Pietro è vigliacco, ma poi si riscatta: catturato e condannato a morte, considerandosi indegno di morire come il suo Signore, chiede di essere crocifisso a testa in giù. Ci sono anche altre paure: di essere derisi, di perdere i propri clienti, il lavoro, la moglie, i figli, i vicini, di perdere qualcosa. Per questo dobbiamo stare attenti: solo se saremo uniti vinceremo la paura, perché non è un problema a livello economico, materiale, ma è un problema interiore.
D: Il Signore ha istituito la nostra Chiesa. Umanamente parlando, che bisogno c’era? Cosa vuol dire Chiesa?
Giorgio: Il bisogno di Cristo non era di istituire una Chiesa che fosse un’istituzione materiale. Quando Egli disse: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt. 16,18), si riferiva ad una chiesa assolutamente spirituale. Quella che poi è divenuta nel corso di duemila anni, è un piano messo in atto dall’anticristo. La Chiesa nasce come grande istituto spirituale e si mantiene tale, contro il potere, per tre secoli, schierandosi con i deboli (i primi cristiani furono perseguitati e uccisi nelle arene e i primi vescovi vissero da straccioni). Con l’Imperatore Costantino, Satana entra nelle comunità cristiane che formano la Chiesa materiale e se ne impadronisce. Io non contesto la necessità di creare un’istituzione, ma Gesù la voleva povera e al servizio dei poveri, non un grande impero a livello mondiale. L’anticristo stesso è cattolico; Satana, come rivela il Terzo segreto di Fatima, riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa: se c’è Cristo, c’è anche Satana.
Cristo fonda la Sua Chiesa sulla Terra per separare il grano dalla gramigna. Egli sapeva che sarebbe diventato l’uomo più famoso della storia del mondo; che tutto il mondo occidentale sarebbe stato cristiano e la Sua chiesa sarebbe divenuta l’Istituzione più potente del mondo. Quando Lui ritornerà, farà entrare nel Regno coloro che avranno lavorato nel bene e scaccerà quelli che l’hanno fatto nel male.
Avverrà ciò che il Signore spiegò con la parabola della zizzania: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». (Mt 13, 24-30)
Dentro la Chiesa c’è la zizzania e se Cristo tagliasse tutto, rischierebbe di tagliare anche il grano buono. Quando la istituì, sapeva che il mondo non sarebbe cambiato fino alla Sua venuta, che la Chiesa sarebbe stata anche perseguitata, derisa e al suo interno si sarebbero avvicendati e infiltrati personaggi malefici; tuttavia, disse che l’inferno non sarebbe prevalso su di essa.
Come ho sempre detto, Cristo libererà dal male la Chiesa cattolica di Pietro; non ho mai affermato che sprofonderà, sarebbe una bestemmia. La Chiesa spirituale di Giovanni è dentro la Chiesa, non è parallela o all’antitesi, tra di noi ci sono pochissimi non-cattolici. Noi siamo gli iniziati della Chiesa di Cristo all’interno della Chiesa di Pietro, perché parliamo di Verità che la Chiesa cattolica non solo non dice, ma ha addirittura omesso. Le nostre verità sembrano diverse, ma non è così! Anche Cristo ha fatto discorsi sugli Extraterrestri, sugli Angeli, sulla reincarnazione e la lotta contro le ingiustizie. Noi riconosciamo alcuni dogmi, come l’eucarestia, la comunione, il battesimo, ma non la confessione perché è un’invenzione. Quando Gesù dice: “Perdonate e vi sarà perdonato” (Lc. 6, 37), non ci chiama a confessare a chiunque i nostri intimi peccati e viceversa, ma a perdonare il fratello che commette un peccato nei nostri confronti. La confessione semmai deve essere spontanea, se nel confessore si riconosce un ministro di Dio, ma non deve essere un dogma. Non si può negare la comunione in assenza di confessione! Gesù non ha mai obbligato nessuno a seguirLo, figuriamoci a confessarsi! Se io vedo in Don Ciotti un ministro di Dio e voglio liberare i miei peccati, gli dirò: “Prega per me fratello. Chiedi al Padre che io venga perdonato”. Se voi lo fate con me, io vi ascolto, prego e metto una buona parola. Io non vi assolvo e nemmeno vi condanno.
Cristo è stato molto astuto: quando ritornerà, prima ancora di giudicare tutti, giudicherà i cristiani, cioè il Suo popolo. Seguiranno coloro che ne sono al di fuori e molti saranno assolti. Quelli che stanno dentro la Sua chiesa, verranno quasi tutti condannati.
D: Ci sono persone comuni che cercano di fare del bene, anche l’impossibile per aiutare il prossimo. Non serve guardare lontano. Anche nei nostri paesi ci sono famiglie che non hanno niente, ma la situazione si sta allargando e oltre all’aiuto alimentare c’è bisogno di affrontare anche gli sfratti. A volte mi sento senza forze e non so dare una risposta. Mi sento impotente. Volevo capire come ci si possa rapportare in queste situazioni che ti fanno esplodere il cuore, perché si vorrebbe aiutare tutti ma non è possibile. Volevo sapere un tuo pensiero a riguardo.
Giorgio: Faccio una premessa, perché la mia risposta non deve creare equivoci. Come sai, con “Funima International” noi diamo il nostro contributo e supporto ai bambini delle Ande Argentine, e non solo, che vivono in condizioni drammatiche. Questo problema lo affrontiamo aiutando soprattutto i minori e allo stesso tempo condivido il tuo pensiero riguardo al signore della porta accanto, che rischia di non avere di che mangiare. Detto ciò, noi dobbiamo essere sereni e fare quello che possiamo; se non si può intervenire, non dobbiamo disperarci. Quello che invece dobbiamo fare sempre di più, fino a donare la vita, è dare la Verità. Se abbiamo due pezzi di pane, ne doniamo uno, ma se non li abbiamo non bisogna strapparsi i capelli. Dobbiamo preoccuparci moltissimo e fare tutto il possibile per dare loro la Verità, perché solo la Verità li salverà. Rischieranno di morire di fame, ma avranno l’anima salva.
Questa è la preoccupazione che non deve farci dormire la notte: accertarsi di aver dato tutto per far conoscere la Verità. Quando ero ragazzo, io andavo al liceo e frequentavo Eugenio Siragusa. La sera, quando pregavo dicevo: “Signore, oggi ho fatto allenamento, pallavolo, sono andato al liceo, ho parlato di Te, dei Fratelli del Cielo… Signore, ma io ho fatto tutto quello che dovevo, per far conoscere la Verità?”. Io non ero mai soddisfatto, quindi il giorno seguente facevo di più e il giorno dopo ancora di più e così via, fino ad arrivare dove sono ora. L’appagamento è una tentazione: se pensi di aver fatto tutto nell’Opera, sei tentato. Anche il tormento di non riuscire ad aiutare materialmente i tuoi fratelli è una tentazione, perché il tormento lo devi avere se possiedi dieci milioni di euro e dai un pezzo di pane. Ma se tu non hai niente o sei quasi nelle stesse condizioni di chi chiede aiuto, devi combattere per far sapere la Verità. Anche dare tutto e poi rimanere senza niente è una tentazione, perché così non potrai dare la Verità agli altri. Se hai solo cento euro e tuo fratello te li chiede, devi dire: “Ascoltami, fratello. Io ho solo cento euro, ma mi servono per parlare della Verità a coloro che non la sanno. Io adesso te la sto dicendo. Abbi fede, non morirai di fame, cercherò qualcuno che ti aiuti”. Noi dobbiamo regalare la ricchezza della Verità che ci è stata donata gratuitamente, e gratuitamente la dobbiamo dare.
D: La paura può anche essere mancanza di fede?
Giorgio: Certo, io però mi riferisco a paure esterne, non interne. Se tu dici: “Io non sono in grado, forse non ce la farò…” ma alla fine ci riuscirai, è uno sprone a fare, non è paura di cadere. Si tratta forse di estrema umiltà, dobbiamo essere umili, ma non ci dobbiamo distruggere. Io ho paura per voi quando pensate che vi manchi qualcosa o che non sia giusto quello che state vivendo; quando dubitate che Gesù ritorni o la paura di perdere, che poi vi impedisce di fare. Se ho paura e dico: “non so se riuscirò a realizzare questa cosa, ma se mi sforzerò alla fine forse ce la farò…”, non è paura, è uno sprone a conoscere i propri limiti. Io amo di più chi riconosce i propri limiti, ma si sforza di fare, rispetto a chi invece è arrogante, troppo sicuro di sé e poi sbaglia. Io diffido dello spavaldo che dice: “io sono bravo, stai tranquillo, vedrai che vincerò, stai sicuro che se starai con me non ci sarà nessun problema…” e poi scivola. Mi fido invece di chi afferma: “io farò di tutto, non so se raggiungerò l’obiettivo, ma ci proverò. Mi sforzerò, contaci, ce la metterò tutta”.
Il Messia è stato ucciso per paura della Verità, non per odio. Gesù era simpatico, bello, ma stava introducendo un sistema politico nuovo, anarchico. Era molto conservatore con la tradizione: ha riformato alcune cose della Legge di Mosè, ma tutto sommato era tradizionalista. Gli uomini della Chiesa cattolica hanno paura della Verità e sanno benissimo che saranno fatti tutti a pezzi, quando Cristo ritornerà. Solo qualche prete, come Padre Pio, ha messo in pratica quello che Lui ha raccomandato: aiutare i poveri e lottare contro i potenti, pur rimanendo umili e sopportando le persecuzioni.
D: Duemila anni fa, poteva essere più facile credere alla parola del Messia, rispetto ad oggi che siamo toccati dai segni evidenti che tu porti?
Giorgio: Duemila anni fa il Messia si è rivelato in carne ed ossa, non si trattava di visioni, Lui era presente: mangiava, beveva, faceva miracoli, eppure è stato ucciso. L’umanità ricca non è cambiata affatto, qualsiasi segno si possa manifestare, è incredula. Non crede perché ha paura di perdere la materia, le proprietà, i soldi, il benessere. La gente povera non ha niente da perdere e la maggioranza che vive nella miseria e aspetta il Cristo, avrà il Regno di Dio; una minoranza invece sarà castigata perché ambisce ad arricchirsi rubando, etc.
Immaginate che oggi Gesù ritorni e, come duemila anni fa, cresca, costruisca gratuitamente ospedali e, con l’energia solare, guarisca tutti con le mani, compresi i figli dei criminali e degli assassini; che vada in televisione da Santoro, Bruno Vespa, nei telegiornali e cominci a parlare contro il governo, i potenti, i venditori di armi, etc. Poi che annunci l’esistenza di altri mondi nell’universo, di essere stato inviato dal Padre, rivelando di essere Gesù e di poterlo dimostrare. Quando Gli verrà chiesto di dimostrare di essere il Figlio di Dio, Gesù attraverserà un muro, resusciterà una mummia egiziana, volerà, camminerà sulle acque mentre viene filmato da tutte le televisioni del mondo e, alzando le mani, placherà un uragano. Vi assicuro che lo ucciderebbero di nuovo. Se mi permette, da miserabile insignificante essere che Lo serve, vorrei dare un piccolo suggerimento: “Padre, quando Tuo Figlio ritornerà, daGli tutto il potere. Anzi, sarei ancora più tranquillo se Tu scendessi insieme a Lui”. Immaginate che il Signore poi faccia giustizia, che intervenga con la forza, accompagnato dalle flotte celesti, dichiarando di essere Gesù. Ebbene, vi assicuro che non Gli crederebbero: ci sarebbe un tentativo di disprezzo, direbbero che è un falso, una flotta extraterrestre camuffata da Gesù che ci vuole distruggere. Dovrebbe intervenire in maniera forzata per farsi ascoltare. Noi dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che l’umanità è come la mafia: nega l’evidenza. Guardate tutti quei pagliacci alla televisione! Ci sono quattro miliardi di persone che muoiono di fame, tra disoccupazione, malattie, guerre, etc. e ci dicono che va tutto bene, che c’è la crescita! Vi rendete conto? Questo non è negare l’evidenza?
Durante l’interrogatorio, dove l’avvocato chiede al boss dei boss se è a conoscenza di Cosa Nostra, anche Totò Riina nega di essere un mafioso, così come nega di essere un assassino, un mandante di stragi. Nega di sapere alcunché di quella cosa chiamata Cosa Nostra, se non di averne sentito parlare alla televisione o letto sui giornali.
E come Riina ci sono Renzi, Draghi, Obama, a volte i Papi per certi versi, ma spero non Papa Francesco. L’umanità nega l’evidenza: trentamila bambini muoiono di fame ogni giorno, mentre l’Unicef dichiara che la situazione sta migliorando (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4472-150-milioni-di-bambini-annientati.html). Anche il protocollo di Kyoto è stato un fallimento. Non solo non è stato firmato da tutte le nazioni, Stati Uniti compresi, ma con le sue statistiche e cifre irreali non ha scalfito minimamente i cambi climatici.
Questa è l’umanità: se Gesù resuscitasse una mummia egiziana di fronte a un’equipe di scienziati al servizio del potere, Lo ucciderebbero lo stesso.
Duemila anni fa, il Padre Gli ha concesso un grande atto d’amore per salvare noi miserabili, ma oggi non permetterà a Suo Figlio di farsi crocifiggere. Oggi è assetato di giustizia, io L’ho visto ed è molto severo. È buono con i Suoi figli, perdona il peccatore che si pente, non chi non si pente.
D: Ritornando alla parabola della zizzania, se estirpi la gramigna quando il grano è piccolo, rischi di estirpare entrambi, ma è anche vero che, crescendo, la gramigna soffoca il grano.
Giorgio: Se il grano è forte, emergerà comunque. Se è debole, cadrà; ed è meglio che venga soffocato dalla gramigna, altrimenti le farine e il pane saranno immangiabili.
D: Chi è il diavolo e cosa fa?
Giorgio: Satana è un angelo caduto, lo spirito negativo che in questo momento governa e condiziona il mondo. Come sai, non ci sono solo mondi fisici, il Regno dei Cieli è un Regno spirituale, in parte di luce, ma anche di tenebre. Lucifero è un’entità negativa perché ha disubbidito. Se Dio gli dà il permesso, s’incarna e ha il potere di condizionare fisicamente e di possedere le persone. La possessione non è sempre palese: molti indemoniati oggi sono presidenti, avvocati, etc. Ha una funzione nel male, così come Cristo ha la funzione del bene. Cristo si è incarnato in Gesù, Satana oggi si è incarnato in un uomo che io conosco, di cui non posso ancora rivelare l’identità. Molto presto lo vedrete, diventerà famoso. Io lo conosco perché lo devo combattere, è stato il Padre stesso a ordinargli di presentarsi a me.
L’anticristo mi ha invitato e in quell’occasione mi ha offerto 66 milioni di dollari per fare tutto ciò che volevo, compresa la lotta alla mafia, aiutare i bambini e divulgare la realtà extraterrestre. Potevo anche parlare di Cristo, ma non della Sua Seconda Venuta. In passato, il suo spirito ha personificato Giuda e Hitler: è stato carne come lo è stato Gesù, che è strumento perfetto di Cristo. Cristo non è nato, si è personificato in Gesù quando è stato battezzato. Così Hitler è nato per fare il diavolo: quando ha preso il potere in Germania, Satana lo ha personificato. E come lui, tantissimi altri grandi sterminatori di popoli, iniziati, che ad un certo punto vengono personificati dal diavolo o da uno dei suoi alfieri. Così avviene nel bene e nel male. Quando gli uomini diventano missionari, vengono personificati da angeli, da esseri superiori, ne beneficiano come anime e si evolvono.
D: I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù dal modo in cui spezzò il pane (Lc 24,13). Come fu possibile? Che significa spezzare il pane e mangiare il pane spezzato?
Giorgio: I discepoli di Emmaus incontrarono un giovane ‘barbone’. Gesù risorto, che aveva il potere di controllare il Suo astrale, si era trasfigurato per non farsi riconoscere: non aveva trent’anni, bensì diciotto o diciannove, era molto più giovane e senza barba. Egli può controllare la struttura molecolare del corpo umano; infatti attraversò il muro e apparve ai discepoli per mangiare con loro. Stasera potrebbe entrare dalla porta con il Suo corpo resuscitato e, modificando le strutture somatiche della faccia, rendersi irriconoscibile.
Con i Suoi discepoli, Gesù faceva spesso la Comunione e spezzava il pane.
Faceva un’iniziazione, benediva il pane e in aramaico diceva: “Padre Adonay trasforma questo pane nel pane della vita”, la stessa cosa che disse a me quando mi visitò a casa mia. I discepoli che avevano assistito a decine di comunioni con il Maestro, non ebbero dubbi. Quando Gesù pronunciava: “Spezzare il pane”, ne attribuiva un significato simbolico, ossia condividere il pane della Vita, che è la Verità, con i propri fratelli, non tenerla solo per sé. Gesù è un insegnante della Verità, a Lui non interessano molto i nostri limiti e peccati, perché sa che siamo umani, che sbagliamo. A Lui interessa che noi diventiamo liberi conoscendo la Verità e che per la Verità ci facciamo uccidere. Solamente difendendo e divulgando la Verità, potrai ereditare il Regno dei Cieli, anche se sei peccatore.
Il ladrone, un Totò Riina in croce che aveva sterminato, ammazzato e degenerato tutta la vita, rivoltosi a Gesù disse: «Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». A differenza di tutti quei ‘selvaggi’ che provarono orgasmi nel vedere il Figlio di Dio in croce, il ladrone testimonia pubblicamente a favore della Verità: si pente, diventa un collaboratore della giustizia e difende la Verità andando contro se stesso. Gesù lo premiò e gli disse: «Oggi sarai con me in paradiso».
Da noi peccatori, che non abbiamo commesso simili crimini, vuole che difendiamo la Verità altrimenti andremo all’inferno, mentre il pentito che la difende si guadagna il paradiso!
Ricordatevi sempre l’insegnamento del Maestro: al Signore interessa che conosci la Verità e la difendi! È vero che Gesù è innocente? Sì! È vero che il potere è corrotto con la mafia? Sì! È vero che quel capo è l’anticristo? Sì! Se risponderai difendendo la Verità, Gesù ti perdonerà anche se hai rubato. Colui che non lo fa, ma ben vestito va a messa tutte le domeniche, paga le tasse e ha i figli sistemati, andrà all’inferno perché è ipocrita e la rifiuta per non compromettersi.
D: Nella cronaca del 23 maggio: “In Italia e nel mondo trionfano gli ignavi danteschi”, affermi che noi non siamo qui per karma, bensì per missione; semmai ci caricheremo di karma se non la compiremo. Perché non abbiamo karma? È meglio essere qui per karma o per missione? Ed eventualmente, tra i due, quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Giorgio: Noi siamo qui per missione. Il fatto di esserci per karma o per missione non è un merito, è una questione di evoluzione. Se sei un fratello che viene da una dimensione superiore, supponiamo la quarta, sei qui per missione. Tu puoi essere anche un fratello della Terra che ha un karma e ha detto di sì alla chiamata di Cristo. Solo Gesù Cristo, il Figlio di Dio, l’Amore purissimo, ha il privilegio di cambiare il karma. In cambio non ti chiede soldi, né la tua vita, solo di credere! Ti dice: “Io cambio il tuo destino, comprese tutte le tue sofferenze, con uno pieno di benessere, solo se Mi credi”. È pazzesco, Gli devi solo credere! Non ci sono amori più grandi di questo! Quindi, noi siamo qui per missione o per karma: in ambedue i casi, se rispondi “Sì” alla Sua chiamata, il tuo destino è cambiato; forse avresti dovuto soffrire di fame, condannato a non vedere i tuoi figli, ad essere perseguitato. È importante saperlo per la nostra conoscenza, ma dal momento in cui diciamo “Sì” a Cristo, siamo tutti missionari. Lo è Giorgio che viene dalle stelle, lo è il povero disgraziato che ha un centinaio di karma da scontare ma, incarnandosi, risponde “Sì” alla chiamata. Da quel momento, tutti e due diventano confratelli. Giorgio, semmai, che ha più esperienza, guiderà i suoi fratelli, non li comanderà. Non c’è più differenza! Cristo ci ha dato la salvezza delle salvezze gratuitamente, tutto questo con la Sua morte! E noi indegni, miserabili, Gli abbiamo sputato sulla faccia. Questa umanità non Lo merita, per questo voglio che venga Suo Padre.
D: Essere qui per missione è merito di passate esistenze?
Giorgio: È merito dell’evoluzione, quindi di passate esperienze in questo senso. Se io ho vissuto molte reincarnazioni e viaggi nell’universo, sono più avanti rispetto a chi si trova alla prima esperienza di vita, ma di fronte a Cristo che ci chiama, siamo fratelli.
D: La missione ‘minima’ è seguire un giusto ed è la missione che seguiamo, tua e anche nostra. Se è solo tua, in che modo noi siamo qui per missione? Se non lo è, è sufficiente seguire la tua missione?
Giorgio: La missione è mia, ma dal momento in cui credi al Messaggio dei Segni, diventa tua. Anche tu diventi missionario, stigmatizzato e porti le stigmate. Non c’è bisogno che tutti le abbiano, uno è sufficiente, ma tutti siamo stigmatizzati, cioè consacrati. Mi hai conosciuto, hai detto “Sì” e da quel momento porti i segni spirituali di Cristo: la mia missione diventa anche la tua, ognuno con le proprie responsabilità, ma siamo Fratelli in Cristo, quindi la missione non è tua né mia: è di Cristo, a Lui dobbiamo rispondere. Egli può nominarti e dire: “Ascoltami. Trascina questi ragazzi, portali da Me perché non ricordano la strada”, quindi tu li guiderai e darai indicazioni per il loro cammino. Io sono come un Tom Tom: chi guida la macchina è Cristo. Se il Signore si irriterà, mi spegnerà e il Tom Tom se ne starà zitto, Cristo parlerà direttamente. Io non vedo l’ora. Se non darai ascolto, il Tom Tom ti avvertirà più volte dicendo: “Tornate indietro quando potete!”, ma non ti punterà la pistola contro, perché hai il libero arbitrio. Il Pilota invece ti costringerà a scendere dall’auto.
D: Come possiamo allontanare il demone quando ci attacca fisicamente con dolori fisici?
Giorgio: Il demone non causa dolori fisici. Se hai dolori fisici è perché sei debole. Quindi imita tuo fratello Giorgio: io convivo con il dolore e le cose le faccio comunque, è difficile che mi possa abbattere. Semmai devi stare attento al dolore interiore, più che a quello fisico. Ma, come ho detto prima, non devi avere paura di niente.
D: Per tutte le generazioni dell’universo, la partita tra il bene ed il male è sul risveglio delle anime. Se l’anticristo nella sua offerta ti concedeva di parlare di tutto, ma non della Seconda Venuta, significa che è l’elemento fondamentale per il risveglio, la salvezza delle anime. L’impatto è per chi annuncia la Seconda Venuta, per chi ascolta e viene risvegliato o per entrambe?
Giorgio: Chi ascolta si deve risvegliare. Colui che annuncia è già risvegliato: è stato chiamato, ha detto di “Sì” e da Cristo, attraverso i Suoi tramiti, ha ricevuto il mandato di parlare. Chi annuncia si deve salvare, altrimenti si perde; se accetta il mandato e poi si ritira, avrebbe fatto meglio a non accettare. Incontrare Cristo è un’arma a doppio taglio: può essere la rovina della tua esistenza o la salvezza, perché incontrare Cristo è un gesto estremo, non è una mediazione e nemmeno una negoziazione. Se dici di sì, ti salvi. Se dici no o se dici sì e non lo fai, te ne vai all’inferno. Nella materia sei libero di fare quello che vuoi apparentemente, ma a conti fatti nello spirito devi rendere conto. Ti sarà chiesto: “Perché non l’hai fatto? Dio tramite Suo Figlio, il Tuo Creatore, si è rivelato e tu sei rimasto indifferente!”
D: Annunciare la Seconda Venuta di Cristo è l’arma più potente che abbiamo per combattere Satana?
Giorgio: Assolutamente sì. È l’arma risolutiva contro di lui. La Venuta di Cristo è la sua fine, in un Regno non ci possono essere due re. Satana ora regna sulla Terra e tenta in tutti i modi di non farLo tornare, ma quando arriverà se ne dovrà andare. Non so come possa pensare questo, è confuso nella testa. Sa che il Figlio di Dio comanda e ci prova comunque. Annunciare agli altri la Seconda Venuta di Cristo significa strappare, quindi salvare potenzialmente le anime che ha in mano.
D: Bisogna parlare continuamente della Seconda Venuta?
Giorgio: Io ne parlo con senso di responsabilità, serietà, senza fanatismo, però parlo. Se il Signore ti dà la responsabilità di farlo, lo devi fare. Tra chi lo fa in modo un po’ grezzo e chi sta in silenzio perché non lo sa fare seriamente, io scelgo il primo, anche se lo fa male. Per me non ha alcuna importanza la serietà: chi non ci riesce, parlerà come meglio può, Gesù lo aiuterà. Non è importante con chi lo fai. Io ho sempre detto che noi non dobbiamo andare in piazza ad urlare: “Cristo tornerà!”, ci deve essere data l’occasione. E l’occasione ti può essere data solo se hai una conoscenza: potresti farlo in pubblico, come me, organizzando conferenze mirate. Chi, come voi, non si presenta spesso al pubblico, la creerà. Se parlate ad un amico, dovrete dirgli che stai annunciando la Seconda Venuta di Cristo. Non lo devi impressionare, né imporre, ma in qualche modo lo devi fare.
Un abbraccio, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
12 LUGLIO 2015 – PORDENONE
Giorgio: Il nostro caro fratello Fortunato mi ha mandato una bellissima fotografia di Plutone, che la sonda spaziale ha scattato a 8 milioni di km dal pianeta nano. Una distanza relativamente piccola, considerando che Plutone dista dal Sole 5,5 miliardi di km, e quindi anche da noi, che siamo lontani dal Sole 150 milioni di km. Stasera pubblicherò un messaggio con l’immagine di Plutone dove, sulla destra, rivela una brillante e vasta regione a forma di cuore.
Nessuno è in grado di dare spiegazioni e neppure ci riuscirà, se non sarà illuminato dagli Extraterrestri. Quel pianeta, per quanto sia piccolo e distante dal Sole, ospiterà la vita insieme ai dodici satelliti (la scienza ne riconosce solo nove, ma in realtà sono dodici, come dodici è il numero degli Apostoli ed il numero della cabala universale per quanto riguarda il cosmo). Presto nascerà una civiltà ai primordi dell’evoluzione, della terza dimensione.
Come per tutte le civiltà individuali formate da umanoidi, come la nostra, i geni cosmici sceglieranno un primate, probabilmente con due sessi distinti. Il pianeta riceverà l’energia Cristica dal nostro Sole, mentre l’energia necessaria a formare la vita e a formare il regno minerale, vegetale e animale arriverà da Giove. Quindi, Giove si illuminerà e darà luce e vita a Plutone, Urano, Nettuno e altri pianeti. Il nostro Sole provvederà a tutto il sistema solare. A livello di saggezza, Giove è il padre del nostro Sole, il figlio più grande, centinaia di volte più grande. Quando Cristo dice: “Io e il Padre Mio siamo una e una sola cosa”, si riferisce allo spirito di Giove che convive con Cristo. Giove non è stato abbandonato, è stato addormentato. Infatti, sebbene sia gigantesco, i geni cosmici non l’hanno trasformato, è rimasto un pianeta di plasma solare, perché servirà al nostro sistema solare dopo che Cristo avrà instaurato il Nuovo Regno sulla Terra. La Terra passerà alla quarta dimensione e sarà il pianeta più importante di questo sistema solare. Marte e Venere sono già nella quarta dimensione mentre alcuni pianeti, che ora non hanno vita, l’avranno. Chi erediterà il Regno di Dio in Terra insieme agli Eletti, ai Giusti e ai fratelli Extraterrestri, diverrà un fratello maggiore e avrà il compito di aiutare le nuove civiltà che si stabiliranno nel nostro sistema solare; soprattutto nei pianeti lontani, che hanno vissuto miliardi di anni al freddo (-200°C) e al buio perché l’energia solare non li raggiungeva.
Giove sarà dieci o venti volte più grande, la sua massa si accenderà e quadruplicandosi darà luce ad altri pianeti. Il cuore è un segno che i tempi stanno per arrivare. Il cuore annuncia: “Io presto avrò la vita”, significa che il Regno di Dio sulla Terra è imminente, altrimenti nel pianeta non potrà nascere la vita. Il programma divino di questo sistema solare, nel momento in cui ci sarà una nuova civiltà sulla Terra, cioè la Nuova Era, il Nuovo Regno, prevede un cambiamento positivo per tutti i sistemi solari.
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2015/6111-il-cuore-di-plutone.html
Oggi ho scritto anche un altro messaggio. Io sono molto rispettoso riguardo i discorsi di Papa Francesco, ma quando non sono d’accordo glielo dico in faccia. Il Papa è stato in visita in Paraguay, nella terra dei nostri fratelli e ha incontrato i potenti, i Capi di Stato narcotrafficanti.
DAL CIELO ALLA TERRA
I POLITICI NARCOS IN PARAGUAY INCONTRANO IL PAPA
I POLITICI NARCOS IN PARAGUAY INCONTRANO IL PAPA.
QUALCUNO LO DICA!
QUALCUNO LO DICA A FRANCESCO CHE LA MAFIA NON È PRESENTE SOLO IN ITALIA MA ANCHE, E FORSE E IN QUESTO CASO SOPRATTUTTO, IN SUD AMERICA, IN COLOMBIA, IN MESSICO, NELLA SUA TERRA ARGENTINA ED ANCHE IN PARAGUAY, DOVE IN QUESTI GIORNI SI TROVA IN VISITA E DOVE LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI DI QUEL PAESE, IL 16 OTTOBRE DEL 2014, HANNO DELIBERATO E COMPIUTO UN ASSASSINIO POLITICO TRUCIDANDO IL NOSTRO AMICO PABLO MEDINA, GIORNALISTA DEL QUOTIDIANO ABC COLOR E COLLABORATORE DI ANTIMAFIADUEMILA, E LA SUA GIOVANE SEGRETARIA ANTONIA ALMADA.
QUALCUNO LO DICA AL PAPA CHE LA DEPUTATA DEL PARTIDO COLORADO CRISTINA VILLALBA È AMICA PERSONALE DEL BOSS NENECO ACOSTA, QUEST’ULTIMO MANDANTE DELL’OMICIDIO MEDINA, SUPPOSTAMENTE ANCHE LEI INDAGATA DALLA MAGISTRATURA PARAGUAYANA PER LA COMPLICITÀ NELLA LATITANZA DEL BOSS. NON SI PUÒ NEGARE A PAPA FRANCESCO LA CONSOLAZIONE A UNA MADRE CHE RECENTEMENTE HA PERDUTO UN FIGLIO A CAUSA DI UN INCIDENTE STRADALE, MA NEL CONTEMPO NON DOVREBBE ALLO STESSO MODO NEGARE LA SUA CONSOLAZIONE AI FIGLI, AI FRATELLI E AI GENITORI DEL GIORNALISTA MASSACRATO IN UN AGGUATO MAFIOSO. ESSI SONO VITTIME DELLA MAFIA, CITTADINI DELLA STESSA PATRIA AI QUALI È STATO STRAPPATO UN PADRE, UN FRATELLO, UN FIGLIO NON PER MOTIVI NATURALI O “CASUALI” MA PERCHÉ, IN PIENA OSSERVANZA DEGLI INSEGNAMENTI DI CRISTO, PABLO MEDINA DISTURBAVA LE SPORCHE TRAME DEL POTERE POLITICO INTRECCIATE CON LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.
QUALCUNO LO DICA AL PAPA CHE IL PRESIDENTE DEL PARAGUAY, HORACIO CARTES, IL QUALE LO HA AFFIANCATO COSTANTEMENTE DURANTE TUTTE LE TAPPE DELLA VISITA NEL PAESE, È IL FONDATORE DELLA PIÙ GRANDE MULTINAZIONALE DEL TABACCO DI ASUNCIÓN, NONCHÈ IMPRENDITORE MULTIMILIARDARIO E AMICO PERSONALE DEI PIÙ GRANDI NARCOS DEL PARAGUAY.
QUALCUNO LO DICA AL PAPA CHE I SUOI NEMICI NON SONO SOLO ALL’INTERNO DEL VATICANO, MA SONO ANCHE I MAFIOSI DELLA SUA TERRA LATINO AMERICANA.
QUALCUNO LO DICA AL PAPA CHE È STATO BELLISSIMO ASCOLTARLO IN SICILIA E A ROMA, MANO NELLA MANO CON DON CIOTTI, ACCUSARE LA MAFIA E SCOMUNICARE GLI UOMINI CHE NE FANNO PARTE, MA È TRISTISSIMO E ANCHE PIETOSO DOVERLO VEDERE ABBRACCIARE E BENEDIRE ASSASSINI, DELINQUENTI E POTENTI UOMINI DI STATO CHE SI SONO MACCHIATI DI DELITTI TERRIBILI E DI SANGUE.
QUALCUNO LO DICA AL PAPA! PER FAVORE.
NOI GLIELO DICIAMO!
GIORGIO BONGIOVANNI
Polcenigo – PN (Italia)
12 Luglio 2015
Giorgio: Il Presidente della Repubblica, Horacio Cartes, che io conosco, ha accompagnato la deputata Cristina Villalba dal Papa, per farla consolare. Niente da dire: anche se fosse una madre delinquente, se perde suo figlio il Papa ha il dovere di farlo. Ma io chiedo al Papa anche la consolazione per le vittime della mafia, come i figli di Pablo Medina, la moglie, i genitori. Perché il Pontefice non ha chiamato anche loro, oltre alla signora Villalba, politica corrotta e narcotrafficante? Il Presidente miliardario, amico personale dei più grandi narcos del Paraguay, fondatore della più grande multinazionale del tabacco, ha affiancato il Santo Padre per tutta la durata della visita. Io non capisco perché i Papi non si siano ancora tolti il vizio di farsi affiancare dai delinquenti! Papa Francesco è veramente bravo e lo stimo, tanto che i fratelli delle arche non sono sempre d’accordo con me e lo dicono. Ma quando devo dire le cose, le dico. Non capisco perché per 2000 anni la Chiesa abbia continuato e continui a prostituirsi con i potenti, non lo digerisco. Se veramente sei un Papa riformatore, non ti devi avvicinare a loro! Devi dire: “Grazie per l’accoglienza, io sono tuo ospite, ma ora proseguo per i fatti miei! Dato che sei il Capo di Stato, prima di ripartire faremo una bella riunione, ma vicino a me non ti voglio perché sei chiacchierato e corrotto. Io devo andare dai poveri e tu con loro non puoi averci a che fare!” Papa Francesco, ce la fai a dire questo? Nella peggiore delle ipotesi, il Presidente avrebbe risposto: “Caro Papa, lei non è gradito, se ne torni a Roma”. Un Presidente non direbbe mai al Papa di tornarsene a casa, piuttosto con la coda tra le gambe se ne sarebbe ritornato al Palazzo della Presidenza. Il Papa poi, avrebbe dovuto richiedere come accompagnatore e rappresentante dello Stato, l’ultimo dei suoi segretari, quello che guadagna meno. Purtroppo nella sua terra, la nostra ‘Ndrangheta ha il monopolio del traffico internazionale di stupefacenti. Qualcuno dica al Papa che è stato bellissimo ascoltarlo in Sicilia e a Roma, mano nella mano con Don Ciotti, accusare la mafia e gli uomini che ne fanno parte. Ma è tristissimo, anche pietoso, vederlo abbracciare e perfino benedire assassini, delinquenti e potenti uomini di Stato che si sono macchiati di delitti terribili. Qualcuno lo dica al Papa, io gliel’ho detto. Avrei tanto desiderato che lui avesse abbracciato Dyrsen, la figlia di Pablo Medina e non solo la mamma di questo ragazzo morto in un incidente stradale. È un atto di grave ingiustizia del quale Papa Francesco dovrà rispondere.
Il Papa ha sbagliato perché è debole e, come tutti gli uomini buoni deboli, perderà la protezione di Dio e lo ammazzeranno. Dobbiamo avere discernimento: tra i grandi, c’è chi viene ucciso perché martire e chi invece viene abbandonato da Dio perché debole.
Chi afferma che Cristo sia stato debole, commette un grave errore: Egli era nemico dei potenti, dei mafiosi, dei farisei e dei ricchi. Ai ricchi diceva: «Se vuoi essere perfetto, va’ e vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Cristo era così: o tutto o niente. Il Papa è buono, bravo, straordinario, ma io voglio che sia capace e coraggioso, che gridi e pesti i piedi ai tiranni e a tutti quelli che speculano sulla vita degli altri. Non posso sopportare chi stringe la mano agli assassini del mio amico Paolo Medina.
D: Nel Vangelo si legge: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti” (Mt 24, 24). Sarà un attacco molto duro per tutti. Chi non è informato, come potrà difendersi?
Giorgio: I falsi profeti ne stanno compiendo già tanti, così tanti che l’unico miracolo che gli è ancora rimasto da compiere, ma non lo potranno fare, è resuscitare i morti. A parte questo, sanno fare tutto. Purtroppo non c’è più nulla da fare e noi possiamo solo informare le persone con le opere. Elenco alcuni di questi miracoli. Hanno creato oggetti grandi 8-10 cm contenenti un microchip che tu con la mano avvicini all’orecchio e puoi essere controllato dall’Anticristo: i telefonini.
Apocalisse 13:16: “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra…”. Il microchip ce l’hanno già messo dal 1992, lo teniamo nella mano; lo portiamo ovunque, anche in bagno o quando andiamo a letto. Quello è un miracolo e ce ne sono molti altri.
Oggi non si riesce più a distinguere se un filmato è vero o falso, tutto si può truccare e tutto è discutibile. Hanno creato delle immagini virtuali e ti fanno credere quello che vogliono. Per credere ad una cosa, oggi la devi vedere e devi sentirla dentro.
Un altro miracolo straordinario è la stesura di romanzi, come “50 sfumature”, la saga erotica della scrittrice inglese James, che ha venduto oltre 125 milioni di copie in tutto il mondo ed è stata tradotta in 52 lingue. Il romanzo contiene cabale particolari che entrano nei neuroni del cervello e ti fanno vivere quella storia come se tu fossi il protagonista, non puoi farne a meno e creano dipendenza.
Ce ne sono ancora, ma non c’è più bisogno di altri miracoli. La statistica delle anime nelle mani di Satana è tutto il mondo, tranne dieci milioni di persone. Che cosa deve miracolare, se oramai li ha tutti in suo possesso? Il miracolo invece, sarà un altro. Qualcuno dall’Alto ci osserva e creerà dei miracoli in modo che quegli otto, dieci milioni possano diventare venti o cinquanta. Quando vi diranno: “State attenti ai falsi profeti”, non aspettate nulla, è un inganno, una grande astuzia, un’intelligenza sibillina e diabolica. I messaggeri d’amore, della grande spiritualità, che dicono: “Attenti, arriverà il grande inganno”, sono complici perché il grande inganno, il grande falso profeta è in atto da anni. Il microchip lo abbiamo da anni e noi ancora aspettiamo l’anticristo! L’antiCristo vive, il suo sangue è il denaro, ve l’ho già spiegato e noi lo teniamo in tasca. Sarebbe sciocco se lui creasse dei miracoli, ha già tutti nelle mani. Dipende da noi fare alchimia. Io ho conosciuto grandi alchimisti come Cagliostro e il conte di Saint- Germain, di cui sono stato alunno, che avevano il grande dono di trasformare il piombo in oro. Ciò significa che, se hai la grande capacità cristica di essere un alchimista la materia negativa che tu hai addosso, come il microchip e il denaro, la trasformi in positività a favore di Cristo, quindi contro il tuo nemico. È difficile. I grandi alchimisti dello spirito sono tutti discepoli della stirpe giovannea (Cagliostro era l’Apostolo Giovanni), ma sono alchimisti tutti coloro che operano a favore della vita.
Anche la musica è un altro grande miracolo. Ad eccezione di qualche bella canzone, i milioni di dischi che si vendono in tutto il mondo sono grandi miracoli artistici diabolici. Oggi, centinaia di milioni di giovani ascoltano brani che contengono una nota, due note, tutto rumore che li distrugge! Non c’è nemmeno più bisogno di assumere pasticche o l’LSD, perché sono superate. Il genio dell’antiCristo ha inventato i decibel della musica diabolica, che è peggiore ed è gratis. Satana non vuole che si parli della Seconda Venuta di Cristo, né che amiamo la Terra, ci vuole degenerati nel sesso, nella droga o mentalmente, rimanendo materialisti, egoisti, razzisti. Tutto ciò che non è solidarietà, qualsiasi politica, ambizione, carrierismo, viene da lui, anche tutto ciò che ostacola i Giusti. Quindi, noi dobbiamo essere dentro la mischia, ma essere unici e avere la fede in Cristo. Dipende tutto da noi.
D: Come Bill Gates e Jobs..
Giorgio: Jobs disse: “A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo. Li potete glorificare o diffamare. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero”. Era un genio ed era molto spirituale, secondo la mia teoria è stato ucciso dall’anticristo perché voleva cambiare e rivelare determinate questioni che riguardavano il potere mondiale. Così l’hanno fatto ammalare di cancro al pancreas. Bill Gates ha creato una fondazione, la più grande del mondo, attiva nella ricerca medica e nel contributo alla riduzione della fame e della povertà nei Paesi in via di sviluppo. Gates dona miliardi di dollari ogni anno e mi farebbe anche comodo se fosse davvero così. Io non so dove vadano a finire tutti quei soldi, penso si tratti di riciclaggio di soldi ‘strani’ di organizzazioni criminali, oppure ci sono sprechi enormi e ai poveri disgraziati arrivano solo le briciole. Perché io, Giorgio Bongiovanni, cambierei il mondo, abbatterei tutte le frontiere con quei soldi! L’anticristo mi ha offerto 66 milioni di dollari perché sapeva che con quelli avrei fatto l’ira di Dio, figurati con miliardi di euro all’anno! Farei esplodere il pianeta!
Bill Gates è vivo perché è allineato con l’antiCristo. Jobs invece era folle, prima al servizio del male, poi voleva cambiare e fare quello che iniziò il leader dei Beatles, John Lennon, ucciso perché, da solo, aveva creato un movimento di giovani e fermato la guerra in Vietnam.
D: Il Signore ci ha detto di andare per il mondo a due a due per portare la parola di Dio e la Verità. Nel Vangelo di Luca e di Matteo dice di portare una sola tunica, nel Vangelo di Marco di portare il bastone. Cosa significa?
Giorgio: Noi dobbiamo portare il bastone della giustizia.
D: Nel Messaggio “IL CONTATTO – PRIMA PARTE”, Setun Shenar comunica: “… IL CONTATTO TRA NOI, ESSERI DI LUCE, E L’ESSERE UMANO CHE SI RENDE NOSTRO MESSAGGERO SULLA TERRA NON È UN’ESPERIENZA MEDIANICA-TRANCE, COME VOI LA DEFINITE, MA UN DIALOGO DA SPIRITO A SPIRITO. COME VI ABBIAMO GIÀ DETTO PIÙ VOLTE L’INTELLIGENZA E LO SPIRITO SONO LA MEDESIMA COSA…”. Tu, o altri Avatar, come ricevi questi messaggi?
Giorgio: Io non sono un Avatar, sono un Messaggero di Dio. Il contatto da spirito a spirito è una cosa straordinaria, che difficilmente avviene agli inizi di un contatto. Accade quando il contattato-contattista ha stabilito un ‘legame’ con le frequenze superiori, tale da non avere più un contatto in vero e proprio, diventa una convivenza. Nel mio caso, e lo dico senza esaltazione perché per me è una cosa naturale, il contatto è una convivenza: io vivo insieme a loro. Se io telefono a Graziano, lo contatto; ma se dico a Graziano di venire a vivere a casa mia, lui assorbirà completamente il mio status familiare e non sarà più in contatto.
Se i fratelli gli chiederanno: “Graziano, tu che fai? Sei in contatto con Giorgio?”, Graziano risponderà: “Io vivo con Giorgio, con la sua famiglia”. Ecco, io vivo così con questi Esseri, non sono più in contatto: vivo, penso e mangio come loro, anche se apparentemente mangio quello che voi vedete. Il mio vero alimento non è la pasta o il caffè, è un altro. Sono sensibile come loro e faccio quello che fanno loro, anche se vivo qua. Quando scrivo: “DAL CIELO ALLA TERRA, SETUN SHENAR, GLI ESSERI DI LUCE, ETC. COMUNICANO…” lo faccio perché in questo mondo se scrivi qualcosa, è abitudine che tu metta la firma e ti assuma la responsabilità. Per me, invece, firmare Setun Shenar, Giorgio Bongiovanni o Adoniesis non cambia niente. Quella è la famiglia. Voi dovete sapere, siete liberi di credermi, che quello che faccio nella mia vita è un’espressione della mia convivenza con gli Extraterrestri. Fate attenzione a non cadere nell’esaltazione e nel fanatismo: non vi sto dicendo che io sono Dio e quello che faccio è perfetto, questo lo lascio al Giudizio del Padre e al vostro discernimento. Se non lo condividete, a me sta bene comunque, ma io ho scelto di vivere come i miei Fratelli. Anzi, essi sono sorpresi che io riesca a vivere sulla Terra come loro vivono lassù, mi aiutano quando sbaglio e vi garantisco che è quasi impossibile. Vedono il mio sforzo e se scivolo mi correggono e dicono: “Fratello, vedi che lì non è come qua, quindi questo non lo fare perché sulla Terra non sono come noi”. Vi assicuro che, qualsiasi tipo di errore io possa commettere, è per eccesso d’amore o mancanza di valutazione.
Anche in quest’ultimo caso, il mio spirito, che aveva intrapreso quella scelta, partiva da una scelta d’amore, perché io vivo con loro. Essi non nutrono odio verso gli altri, non hanno ambizioni e non danno nessuna importanza al denaro. Se vi spiegassi il sistema di vita che hanno, non vorreste più vivere in questo mondo e vi verrebbe la depressione, perché qui non si può fare. Noi possiamo amare come amano i nostri Fratelli, avere il loro senso della giustizia e io lo riesco a fare, perché vivo qua da quattordicimila anni. Molti ragazzi che li hanno conosciuti, invece, si sono suicidati perché tornati sulla Terra sentivano di vivere in un inferno. I ragazzi che si suicidano a 13, 14 anni lo fanno per questo motivo. Sono ragazzi che vengono da dimensioni dove la vita è tutt’altra cosa, è bellezza, amore… e qui preferiscono buttarsi dalla finestra. Se un bambino così giovane commette un tale gesto estremo, non è indemoniato. I bambini sono la manifestazione di Dio e se lo fanno è perché non vogliono vivere in questo inferno, quindi teniamoceli stretti e diamo loro la speranza che questo mondo possa cambiare. Se i nostri figli vedono che noi non facciamo niente per il mondo, si suicideranno. Io vi ho avvertiti.
Vi abbraccio nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Il Signore disse: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Non c’è forma o bellezza creata che possa reggere il paragone con la luce di Sapienza e Verità. Un Dio che si rivela nell’Uomo, nel Messaggio e nel messaggero.
Chi ha occhi per vedere veda, chi ha orecchie per sentire oda.
Una serva dei servi di Dio
Sandra De Marco
26 febbraio 2016