“L’AMORE È LA PROVA CHE CRISTO È CON VOI”

“L’AMORE È LA PROVA CHE CRISTO È CON VOI”

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Di Francesca Panfili
“La dottrina del sublime è simile ad un torrente impetuoso che sorpassa in rapidità l’attenzione di chi parla e di chi ascolta. Questa dottrina è tanto sublime da superare le facoltà dell’intelletto umano. Se non riuscirai ad afferrarla nella parola del Maestro volerà via, si dileguerà attraverso la mente e farà ritorno alla sua cerchia”.

Finalmente è arrivato il momento del nostro viaggio a Pordenone.  Un viaggio tanto atteso che ci emoziona per la gioia di vedere i fratelli e di condividere il nostro amore con loro. Un’occasione unica per stare insieme al Calice Vivente della Comunione Cristica e sedere alla Sua mensa. Un grande dono prezioso che il Padre ci offre per destare ancora una volta i nostri spiriti che ricercano l’incontro con Giorgio e che vivono di questi attimi di eternità scolpiti nel tempo. Questi sono momenti rari, unici, doni preziosissimi che il Padre ci fa per spingerci a realizzare sempre di più i nostri valori,  la nostra missione e comprendere la nostra reale identità.

Arriviamo a Pordenone insieme a Claudia e Gabriele.  Durante il viaggio ci  incontriamo con i fratelli di Sant’Elpidio e di Ancona. Siamo tutti pieni di entusiasmo come bambini che corrono incontro all’amato Padre.

Al nostro arrivo all’arca l’aria diviene come rarefatta e iniziamo subito a respirare l’Infinito.  L’Infinito che si manifesta nella sua potenza e nella sua sconvolgente umiltà in un uomo dalla barba e i capelli bianchi,  dal volto segnato dagli impegni di una vita dedicata tutta a servire l’Eterno e la Sua Verità. Appena entrati all’arca Alea Lores vediamo Giorgio seduto con i Sacri Segni delle Stimmate scoperte. I piedi nudi, segnati dal sangue fresco delle stigmate, si stagliano a terra sopra un piccolo asciugamanino bianco. Il volto di Giorgio è ancora proiettato altrove. È avvenuta da poco la Sanguinazione. Questo prodigio d’amore,  di avvertimento e di redenzione per le anime chiamate da Cristo si è ripetuto ancora una volta. Osservo Giorgio e mi chiedo: “Cosa stanno osservando i suoi occhi? Dove è proiettato ora il suo spirito?”. Il suo sguardo è oltre in quel momento in cui lo spirito ritorna in questa dimensione densa, dopo che il cielo si squarcia e mostra a Giorgio quadri infiniti, profumi indescrivibili, l’incontro con l’Essere che ha realizzato il pieno amore: il Cristo. Di fronte a questa immagine  sconvolgente per tutti noi, ti senti piccolo, nudo, assetato di perdono e di desiderio di servizio. Un servizio che vorresti ti portasse lì, ai piedi della croce, ai piedi di Cristo crocifisso, per accarezzare i Suoi piedi, essere ripuliti dal Suo Sangue, lenire ogni Sua sofferenza perché di fronte a questo amore che brucia non possiamo attendere ne possiamo rimanere indifferenti.

Dopo questo momento in cui si può intuire la profondità del Cielo che si manifesta sulla Terra,  iniziano ad arrivare anche gli altri giovani dell’arca di Sant’Elpidio e dell’arca Maria Santissima di Ancona. Subito la vibrazione della condivisione e dell’amore ci investe ancora di più per questo sentimento di amicizia che va oltre questa vita e che sentiamo bruciare nel petto. É la fratellanza cosmica che si respira in queste occasioni.  Un angolo di cielo che diviene concreto in mezzo a noi. È la stessa missione Dal Cielo alla Terra che si appalesa nell’impeto dei giovani che vogliono servire la Verità Cosmica. E questo viene suggellato da Giorgio che offre ad ognuno di noi prima di sederci a tavola con un pezzo di pane.  Una comunione degli spiriti che gioiscono  nel ritrovarsi, che come amanti, e smaniano per poter stare sempre insieme,  per progettare,  rinnovarsi, conoscere, viaggiare,  ideare,  ridere, vivere lo spirito con la sacralità e la gioia di Cristo. Come vorrei che la mia vita fosse così ogni giorno!

Dopo una cena veloce ci dirigiamo al luogo dell’incontro spirituale dove ad attenderci ci sono tanti fratelli del triveneto giunti da Gorizia, Venezia,  Buja e Pordenone. I fratelli del nord est che amano tanto Giorgio e che a  Lui e all’Opera hanno donato tutto quello che potevano donare. Inizia così la riunione spirituale.  Altri fratelli delle arche sono collegati tramite internet.  Nella sala ci sono anche anime nuove che ascoltano Giorgio per la prima volta.

“Intanto sono felice” esordisce Giorgio. “Stasera sono venuto qua per fare una riunione spirituale ma soprattutto per presentarvi dei ragazzi straordinari. Ci tenevo molto e ringrazio l’arca di Pordenone, di Buia e tutti i fratelli del triveneto, che siete venuti qui e avete risposto alla chiamata perché volevo presentarvi il futuro della nostra opera che sono i ragazzi: i giovani”.

“Questi ragazzi, che in parte già conoscete, hanno preso da due mesi a questa parte un’iniziativa umile, semplice che fa restare uniti. Un’iniziativa culturale, profonda iniziatica: stampare un giornale che gira tra di noi per farci sentire uniti, fratelli e per farci sentire il calore dell’amore. Sono ragazzi preparatissimi spiritualmente e hanno fatto questo giornale con la foto di Adoniesis. Un giornale iniziatico dove vengono pubblicati i messaggi di Eugenio Siragusa, i miei e i loro scritti. Vi invito a prenderlo e leggerlo perché riempie il cuore d’amore e sono tutti concetti puramente spirituali”.

 Così Giorgio ha presentato l’opuscolo mensile Nuova Poseidonia, nato da un’idea di Marco Marsili per divulgare tra i fratelli e gli amanti della Verità cosmica gli insegnamenti che i Giganti del Cielo hanno portato sulla terra. “Perché la scienza spirituale cosmica, rivelata dai nostri fratelli dello spazio, dai Signori delle stelle, dai Signori della fiamma,  è un’offerta, una possibilità per l’uomo di questa sfera per passare dalle frequenze medie, che sono quelle in cui oggi ci troviamo a vivere, alle frequenze superiori che sono quelle in cui vivono i fratelli dello spazio, il Regno dei Cieli. E a nostro avviso la conoscenza di questa altissima Teologia Cosmica e Scienza Spirituale è il fondamento per accedere a questo Regno. La conoscenza è fondamentale soprattutto in questo percorso e in questa famiglia spirituale che si fonda sulla Gnosi, sulla Conoscenza. La conoscenza trasmessa dalla famiglia giovannea non ha pari nel mondo e noi che abbiamo l’enorme grazia di avere accesso a questa conoscenza gratuitamente tramite questa imponente messaggistica divina e cosmica, abbiamo il dovere di divulgarla” spiega Marco.

Poi Giorgio presenta ai fratelli la nuova arca Maria Santissima di Ancona. “Questo nome mi è venuto per ispirazione. Questi giovani ragazzi sono un regalo che abbiamo avuto dal cielo. Questi ragazzi ci hanno portato l’amore, la gioia e l’entusiasmo. Io sono tanto contento. Ancona è la città dove è nata mia figlia Sonia Tabita perciò per me è un regalo di Sonia Tabita. Questa città, bellissima, dopo tanti anni di attesa ci ha fatto conoscere questi bellissimi esseri”. Thomas, Alice, Paolo, Diego, Alessandra, Davide, Angelo, Elisabetta e tutti gli altri ragazzi dell’arca hanno inondato le nostre vite d’amore e di entusiasmo in questi mesi che li abbiamo conosciuti. La loro disponibilità e freschezza è un esempio per tutti noi. Anche Sonia Tabita ha preso la parola ed ha commentato il bellissimo incontro con i ragazzi di Ancona “Volevo ringraziare questi ragazzi che mi hanno emozionato dal primo momento. È stata un’emozione forte perché dal primo momento che li ho guardati è stato come se ci conoscevamo da molto tempo e sono contenta perché era da un po’ di tempo che non venivano dei ragazzi come voi quindi sono felice di stare con voi e di avervi conosciuti”.

A questo bellissimo momento di condivisione sono iniziate le domande da parte dei presenti in sala. Giorgio durante la serata ha toccato moltissimi temi di fondamentale interesse per tutti noi.

Sul Ritorno di Cristo e la compassione

G: “Dobbiamo essere sereni se noi abbiamo fatto le opere, se noi abbiamo amato i nostri figli, la nostra famiglia, la gente, i fratelli, i giusti, se non ci siamo corrotti, se non abbiamo rubato, odiato, se non abbiamo augurato il male alle persone buone, se non ci siamo alleati o abbiamo esaltato le persone palesemente corrotte e guerrafondaie… Gesù non vuole degli eroi ma vuole che facciamo tutto quello che possiamo fare per il bene e sarà molto severo qualora noi non l’abbiamo fatto…Quindi dobbiamo stare sereni però dobbiamo scendere in campo. Questo è il tempo che noi dobbiamo dare la faccia. Gesù non vuole che noi diventiamo capi di stato o personaggi famosi, a meno che non è nel nostro destino. Gesù vuole che noi diamo la faccia, che ci schieriamo, che diciamo pubblicamente da che parte stiamo. Pubblicamente significa come me  che ho la possibilità di parlare alle persone ma chi non ha la possibilità di parlare pubblicamente lo faccia con la sua famiglia, con i suoi amici, nel suo lavoro. Io sto con Cristo, io sto con i giusti, io sto con quelli che vogliono cambiare questa società, io sono contro la mafia. Quindi schierarci. Perciò se stanotte o la settimana prossima dovesse tornare Cristo ci deve trovare impegnati e allora così ci sarà misericordia perché ci ha trovati impegnati. Noi siamo persone limitate però Gesù ci ha trovati impegnati nella vigna. Stavamo lavorando  anche se un po’ sbagliavamo, facevamo stupidaggini ma eravamo li a lavorare e stavamo dando tutto quello che potevamo dare. Ma se Gesù ci trova a casa a vedere il Grande Fratello o a sfogliare una rivista per comprarci il Rolex, la Ferrari o anche altre cose più banali  e non siamo impegnati, allora saremo giudicati severamente. Questo nel nostro caso di gente comune ma nel caso dei potenti Gesù sarà molto molto severo, nel caso dei potenti che comandano il mondo, nel caso dei criminali, dei grandi vescovi e cardinali che non hanno fatto quello che lui voleva che si facesse.

I primi che verranno giudicati nel ritorno di Cristo saremo noi cristiani  a partire dal Papa fino all’ultimo cristiano e il giudizio che riguarda noi cristiani sarà severissimo. Con noi non ci sarà quasi misericordia perché noi sapevamo la Verità, sapevamo che Cristo è stato crocifisso per salvarci. Noi avevamo ricevuto le raccomandazioni che leggiamo nel catechismo e nel Vangelo: ama i tuoi fratelli, dai tutto ai poveri, aiuta i miserabili, stai vicino a quelli che non hanno niente, mettiti contro i potenti sempre. Se viene da noi e si trova la persona che ha duecentomila appartamenti e si prende la comunione Lui gli dirà: <Tu cosa hai dato ai poveri?>. Per quelli, per i ricchi credenti che non hanno dato tutto ai loro fratelli sarà severo, quindi con i grandi cardinali, i grandi vescovi, i banchieri, i personaggi che reggono le sorti del mondo Gesù utilizzerà la frustra e li proietterà nelle tenebre. Saranno spazzati via. Mentre gli umili, i semplici e i buoni saranno perdonati ma ad una condizione: dobbiamo impegnarci altrimenti faremo la fine dei potenti e dei ricchi perché Gesù non guarda tanto il povero o il ricco. Certo guarda di più il povero perché ha meno possibilità ma Lui guarda le opere. Saremo giudicati dalle nostre opere quindi facciamo le opere e stiamo tranquilli. Io non vedo l’ora che lui torna ma a volte mi chiedo siamo pronti? Mettiamoci nelle condizioni di essere pronti e lui tornerà presto”.

Sul linguaggio Solex Mal

G “La comunicazione Solex Mal esiste ma dipende dagli Esseri di Luce che la intraprendono con te e la controllano. Tu quando scrivi già lo metti in evidenza il Solex Mal perché prendi da dentro il tuo spirito e dalle tue vite precedenti e lo metti in pratica. Oppure, senza che tu te ne rendi conto, c’è un essere che interviene e comunica e tu scrivi. Può essere cosciente o incosciente. Nel tuo caso per ora è incosciente ma c’è. Quando diventa cosciente devono accadere determinate cose: il contatto fisico, il contatto astrale e la comunicazione P.E.S. Solex ma ancora è presto. Intanto accontentati di quello che c’hai che ti basta e ti avanza. Ma ce l’hai quindi sii felice!”

Sul disagio giovanile

“Chiunque ci chiede aiuto noi lo aiutiamo ma non abbiamo queste grandi possibilità. Dovrebbe pensarci la Chiesa, lo Stato. Noi come facciamo ad aiutare centinaia e centinaia di persone.  Nel tuo caso dei nipoti, dei parenti dobbiamo fare il possibile, provarci, spiegargli che non è che per forza devono entrare nel nostro circuito ma devono abbracciare i valori, impegnarsi. Non devono per forza seguire Giorgio, Pier o Antimafia. Ci sono centinaia di associazioni serie ma ti devi impegnare perché se i tuoi figli li abbandoni in piazza con gli spinelli è finita purtroppo. Io sono molto pessimista. Le scuole hanno fallito, le università pure, così come il catechismo domenicale perché la maggior parte dei giovani oggi, oltre a non avere un lavoro, non sa  cosa fare. Si vede dal traffico di droga. I grandi mafiosi quando vengono arrestati per traffico internazionali di stupefacenti dicono che hanno un sacco di domanda. Io rimango imbarazzato. Ci sono 300 milioni di giovani che vogliono la droga. Mi viene da svenire. Cosa sta succedendo nella nostra società ? La mafia è diabolica assassina e criminale ma 300 milioni di persone chiedono il prodotto. 300 milioni ogni giorno vogliono la dose. Immagina quanti soldi sono! E di questi 300 milioni 240, 250 milioni sono giovani quindi io sono disperato. Ecco perché dico non fate figli a meno che non sono inseriti in qualche sistema dove si impegnino perché la scuola non solo non fa niente ma incita. Tutto quello che succede nella scuola è una tentazione nel drogarsi e non il contrario. Quindi come si fa?”

Sul parto, la gravidanza e l’amore creativo

G “La terza dimensione non c’è più  dal momento che prendi coscienza della Verità. Ti avvicini alla quarta dimensione. C’è un messaggio scritto nel mese in cui io sono nato, nel settembre 1963, di Eugenio Siragusa dove gli extraterrestri gli parlano dell’istituzione per loro più importante che è l’Amore Creativo: concepire un bambino. Quindi danno istruzioni all’uomo e alla donna su come gestire questi nove mesi pre-parto e poi durante il parto e dopo il parto. Oggi è molto difficile farlo, ma nei limiti del possibile, la donna deve vivere dove c’è aria ossigenata, più pura possibile, vicino a delle querce, abbracciarle ogni settimana. La quercia è un ricettore e trasmette anche energia straordinaria. Non fumare assolutamente, ne bere alcool ed assumere eccitanti. Utilizzare degli incensi particolari, non chimici ma naturali, una dieta che sia il più naturale possibile e poi provare amore, armonia e, nei limiti del possibile, nessuna paura perché il bambino percepisce tutto.

Siccome siamo in guerra, io consiglio alle coppie isolate di non fare figli, perché i traumi sono potenti. Da soli non si è buoni nemmeno in paradiso. Io consiglio invece alle persone che vivono in comunità di fare figli. Fare figli perché noi siamo una famiglia, quindi la donna vive con le altre sorelle, si vede, si scambia esperienze, letture, pratiche naturali che ti ho appena espresso precedentemente… Però per le coppie che sono, o per lavoro o per scelte di vita, da sole io non consiglio di fare figli, perché c’è il rischio che il bambino recepisca tutto il bombardamento quotidiano di questa maledetta società, dove c’è guerra e violenza. Invece se si è in gruppo è meglio. La mamma che sta in stato di gravidanza deve sentire armonie spirituali, bere acqua più pura possibile, insomma cose semplici ma importanti. Deve parlare con il bambino e raccontare perché lui deve vivere la spiritualità dato che questi esseri che nascono oggi sono angeli … Sono i bambini che hanno la genetica GNA, come diceva Eugenio. Loro erediteranno il futuro. Loro sono già preparati mentre noi siamo vecchi. Quindi dobbiamo seguire queste istruzioni. Il parto è consigliato possibilmente in acqua se si può fare, quindi dentro la vasca, in piscina o al mare addirittura, se il mare è pulito. Meno medici e ospedali vedono e meglio è. Non me ne vogliano i dottori ma avete sentito di queste  mamme che sono morte una dietro l’altra? Quelli non sono ospedali, quelli sono campi di concentramento. C’è qualcosa che non va, oltre al fatto che i medici sono impreparati.

Quel qualcosa che non va è che muoiono bellissime mamme di trent’anni e bellissimi figli che  rifiutano la vita e non vogliono venire in questo mondo e quindi si portano pure la mamma dietro. Quindi state attenti a fare i figli. Fateli se garantite loro una comunità di persone che li amano. Una sola mamma non è sufficiente… Loro vogliono la mamma biologica che si attacca al seno ma vogliono anche altre figure con le quali devono crescere, colloquiare… Hanno bisogno di crescere con varie guide perché loro sono maestri che devono realizzare la loro personalità e se noi non siamo capaci di far realizzare la loro personalità, loro diventano satanici, violenti e cominciano ad uccidere perché odiano questa società, quindi vengono tentati e si perdono. Avete capito che responsabilità? Non dobbiamo fare bambini perché poi diventino dottori o magistrati. Quale dottore, quale magistrato? Questi bambini devono ereditare il Regno di Dio. O ereditano il regno di Dio o diventano soldati di Satana. Quindi quando facciamo dei figli pensiamoci. Quando arrivano dei figli li dobbiamo seguire. Se poi dopo i 21-22 anni sono con noi o sono contro di noi non ci possiamo più fare niente. Raggiunti i 21 anni, il terzo ciclo (7- 14- 21), loro si trovano difronte a delle scelte e li dobbiamo sempre aiutare e seguire, ma devono scegliere. Dai 21 ai 28 anni c’è la scelta…perché se non scelgono non saranno niente…Quindi il rischio dei nostri ragazzi è questo. Ecco perché quando incontro questi ragazzi che hanno 25, 27, 24 anni e che seguono Cristo io mi commuovo, perché loro hanno la forza di trascinare centinaia di ragazzi. Così come possono fare tanto male, sono capaci di fare tanto bene. Voi giovani dovete trascinare tanti ragazzi perché i giovani oggi o scelgono la nostra strada o diventano violenti, diventano alleati di Satana e non è colpa loro. La colpa è nostra perché noi non gli abbiamo dato il futuro che loro aspettavano. Quando si pensa a un bambino bisogna pensare al futuro di un uomo. Che futuro gli diamo? L’educazione deve essere molto molto attenta. Se siete soli, qualsiasi coppia, io vi consiglio di non fare figli. Se un giorno decidete di accedere ad una comunità qualsiasi esse sia, fate tutti i figli che volete”.

Sul Vangelo

“Il Vangelo è più importante della messa e dell’eucarestia, sebbene gli altri non sono meno importanti. Il Vangelo cosa ti dice? Il Vangelo è duro. Ci dice: <lascia tutto e seguimi>. <Se non odierai tuo padre e tua madre non sarai degno di me>. Odiare non nel senso di odiare ma nel senso di distaccarsi. Cristo vuole essere amato più di tutti. Cristo dice nel Vangelo <Prendi la tua croce e seguimi>. Cristo dice a quello che vuole andare a seppellire il padre che è morto <non c’andare a seppellire tuo padre, lascia che i morti seppelliscano i morti, seguimi>. Cristo dice di essere contro i potenti nel Vangelo. Cristo dice agli apostoli quando il ricco se ne va tutto sconsolato <È più facile che un cammello entri in una cruna di un ago che un ricco nel Regno dei Cieli>. È un Cristo duro. Cristo dice <Guai a voi scribi e farisei ipocriti>. Cristo dice che ritornerà e giudicherà severamente. Cristo dice <Non custodite tesori sulla terra, ma accumulate tesori nel cielo perché là dov’è il tuo cuore lì sarà il tuo tesoro>…Non è facile e bisogna veramente, come ha detto Pier Giorgio, crederci con tutto il cuore e con tutta l’anima altrimenti si cade in tentazione. I nostri stessi cardinali, i vescovi e la storia della Chiesa è costellata di sangue, morti, tradimenti e perversioni”.

Sulla coppia

“La coppia è la cosa più bella che un uomo o una donna possa avere. Quindi ai fidanzati, alle giovani coppie soprattutto a quelle che si amano, io do questo consiglio… Se nella coppia i due giovani si sentono chiamati da una missione Cristica la devono vivere insieme, devono essere l’uno per l’altra… Le coppie, se sono chiamate da Cristo insieme devono vivere questa chiamata. I compiti possono essere diversi. Quando sono uguali state facendo la stessa cosa, ed è la cosa più bella. Quando i compiti magari sono nello stesso cammino, uno deve fare il panettiere e l’altro deve fare il dottore.

La mattina uno va all’ospedale e l’altro va al forno ma sono sempre chiamati da Cristo. Ma devono essere di un amore, di un rispetto e di un’armonia tale che nessuno dei due possa essere di ostacolo all’opera dell’altro… Quindi state attenti a non entrare in disarmonia, perché il diavolo cerca di dividervi, nell’esaltarvi, nell’essere arroganti o nella paura… Soprattutto quando è una chiamata del Padre e il Cielo vi ha messi insieme perché dovete dubitare del vostro amore? Quindi questo è il consiglio che do alle coppie: la coppia in generale deve essere in armonia.

Adesso il discorso lo faccio al singolare altrimenti entro nel giudizio e non posso giudicare. Se io sono chiamato da Cristo ad annunciare il Suo Ritorno, ad attaccare l’anticristo e ho la mia compagna che mi è di ostacolo io la ripudio, l’allontano, non cerco di armonizzare, perché per me è Satana che sta agendo attraverso di lei per allontanarmi dal mio Signore. Io sono molto chiaro e spietato su questo. La mia compagna deve essere di consolazione e di appoggio nella mia missione. Deve servire la mia missione. Se non è di appoggio e di consolazione non è per me e allora io mi separo. Anche questo deve essere chiaro. Ma se la missione è di tutti e due chi ha ragione e chi ha torto? Se siete stati chiamati tutti e due chi ha ragione? Cioè chi deve seguire chi?

In quel caso bisogna seguire chi in quel momento sta servendo la parte più importante dell’Opera, e chi la stabilisce? Nel caso mio io, nel caso di altri cammini il punto di riferimento massimo che c’è in quel momento, ma alla fine la decisione deve essere vostra, perché deve vincere l’amore, non deve vincere il timore. È l’amore che deve vincere e quindi uno dei due si metterà a disposizione dell’altro per il grande amore che ha… quindi l’amore di Cristo è quello che dovete seguire, perché se c’è lo scontro, c’è il diavolo in mezzo a voi e lì sono guai….

Ecco perché gli apostoli lasciarono le mogli. Non perché non amavano le famiglie. Le  lasciarono perché Gesù disse “Lasciate tutto”. Non perché Gesù non voleva che ci stessero tant’è vero a Pietro  la moglie l’ha seguito fino all’ultimo minuto. Gesù dormiva a casa di Pietro ed aveva una stanzetta a Cafarnao. Il figlio di Dio aveva una stanzetta nella casa di Pietro e della moglie e  la moglie di Pietro lo ha seguito fino ad un certo punto e poi quando loro entrarono a Gerusalemme, le donne non hanno potuto più seguire gli Apostoli. Oggi, ve lo dico chiaro senza riserve, se Gesù dovesse tornare e ripetere la missione i 12 apostoli sarebbero donne e non uomini, perché noi uomini abbiamo fallito. Sceglierebbe 12 donne, ne sono convinto e noi dovremmo essere servi delle donne che servono Cristo. Però disse <lasciate le donne> perché potevano essere di ostacolo. Quindi per evitare che Cristo dovesse intervenire con la forza per scacciarle, disse <ragazzi seguitemi, le donne lasciatele a casa>.

Quindi nella coppia deve esserci sintonia e quando uno dei due viene chiamato, quando l’uno deve seguire l’altro, deve essere un atto d’amore bellissimo. Se è forzato c’è il diavolo. Se è fatto a malincuore c’è il diavolo. Insomma l’amore è la prova che Cristo è con voi!”

Al termine di questo incontro torniamo all’arca e lì ad attenderci c’è Giorgio che suona per noi con la purezza di un bambino che vuole far felici i suoi simili. I nostri spiriti si perdono tra le antiche melodie. Si commuovono tra le note di un tempo che coesiste anche in questa dimensione. Musiche evocative che ci portano a sognare orizzonti infiniti, albe e tramonti sperati, paesaggi fantastici dai colori eterei e sottili. Ancora una volta lo sguardo di Giorgio è proiettato su questo infinito da cui possiamo solo attingere intuizioni eterne. Nessuno di noi presenti vorrebbe che la musica terminasse! Durante questo incontro intimo tra noi, anime amanti della Divina Sapienza, Giorgio ci ha deliziato con nuove perle di saggezza e conoscenza ed in questa occasione ha donato il Sacro Rubino a Paolo, amato fratello dell’arca Maria Santissima di Ancona.

Il giorno seguente ci rechiamo di nuovo all’arca. Il cielo di questa domenica speciale è ornato dalla presenza dell’amato Padre Sole. L’aria calda e serena addolcisce i nostri spiriti in trepida attesa di incontrare Giorgio e sedere alla mensa della Conoscenza. Mentre attendiamo fuori dall’arca Pier Giorgio ci delizia con racconti di popoli ed esseri che vivono in altri lidi dell’universo. Popoli guidati da intenti comuni sotto l’egida della missione Cristica che plasma le loro esistenze. Una missione che, se compresa appieno da noi anime risvegliate alla Luce divina, dovrebbe spingerci a compiere una lotta sempre più dura per ridestare il maggior numero di anime designate dal Padre al Figlio. Una missione che ci potrebbe portare alla riconquista di Saras e all’instaurazione sulla terra di un nuovo regno basato sul tripode sacro: giustizia, pace e amore. Un regno di uomini che interagiscono con le Intelligenze cosmiche e sostanziano la vera essenza dell’Immanifesto che diviene Manifesto. Siamo certi che un tempo non lontano questo accadrà anche qui su questo pianeta e vogliamo lottare sempre di più affinché questo accada prima possibile per suscitare l’attenzione del Padre ed accelerare i tempi del Ritorno di Suo Figlio.

Con questo sogno che emoziona ognuno di noi,  spinti dell’umiltà di pensare in grande, come ci dice Pier, ci rechiamo ancora alla Sacra Mensa  insieme a Giorgio. Sono giunti all’arca Alea Lores per l’occasione anche dei fratelli che vengono dall’Austria.

Dopo il pranzo iniziamo ad assaporare il vero nutrimento,  il vero cibo che nutre l’anima e che disseta gli spiriti facendo gioire ogni nostra cellula: la Conoscenza.  Giorgio  ci spinge a fare domande e a sanare i nostri interrogativi spirituali.  Le risposte di Giorgio ci dissetano. La consapevolezza che non siamo soli ci irradia di speranza. I meccanismi della Legge che guida i moti dei pianeti e scandisce la nostra quotidianità spirituale e fisica, ci vengono comunicati con chiarezza e purezza d’intenti.  Al di sopra di ogni nostra congettura mentale,  l’Io Sono si manifesta attraverso il messaggio Cristico, la vita del Maestro, l’insegnamento iniziatico che ci viene dai Fratelli del Cielo, gli avvertimenti reiterati della Madre Santissima. Se non siamo come bambini non possiamo godere del Regno promesso.  Se non serviamo Cristo con l’impeto di un amante che serve l’amata e dona tutta la sua vita per lei, non siamo degni di poter sedere alla Mensa del Consolatore Promesso. Se non affidiamo le nostre vite a Cristo come un bimbo in fasce affida la propria all’amata madre che lo nutre e lo accudisce, non potremo realizzare la Cosmica Coscienza. Se non lasciamo tutto per seguire l’Amato Maestro non siamo degni dei doni meravigliosi che la vita ci sta offrendo, primo fra tutti Giorgio.

In questo periodo di prove preannunciate dalla voce di Uno che grida nel deserto arido del mondo,  i doni che manifestano l’alleanza tra la tribù di Giovanni e il Padre Adonay, sono rappresentati anche dalla bellezza rara di giovani che si avvicinano con l’impeto della sacra fiamma della Verità bruciante nel petto. I fratelli amati dell’arca Maria Santissima di Ancona con cui abbiamo condiviso questo viaggio di due giorni,  un viaggio nell’infinito,  sono un dono e uno sprone per ogni amante della Verità e della vita. Un esempio raro di dazione e amore sincero e puro.

Ringrazio tutti voi, amati fratelli dello spirito,  per condividere insieme a noi i frutti di quest’Opera imponente, di questo progetto della mente di Dio. Un nuovo inizio per l’Opera di Giovanni sulla terra. Amiamoci sempre come il Maestro ci ama. Cerchiamoci sempre come amanti che non possono rimandare il loro sogno d’amore. Il Padre ci ha donato di essere il futuro di questa immensa e straordinaria Opera. Cogliamone sempre i doni misericordiosi e apprezziamo sempre il calore dell’abbraccio profondo in cui lo spirito si rifugia, gioisce e respira. Respira perché sente il profumo dell’amore puro, il profumo della rosa che sboccia sulla croce alchimizzando le storture dell’umana natura e facendo risorgere i nostri spiriti eternamente devoti a Cristo.

Signore non dimenticarti mai di noi. Di noi che ti cerchiamo e che ci cerchiamo. Di noi, poveri uomini caduti in questo limbo di perdizione per preparare il Tuo Ritorno, per adornare la Tua Mensa. Noi, con tutti i nostri difetti, con tutte le nostre miserie. Noi che viviamo per rivederTi un giorno non lontano e nel frattempo che ciò avvenga, Ti cerchiamo nei fratelli che ci hai dato per coltivare insieme il sogno della Tua presenza, il sapore del pane che ci offri ogni volta che il Tuo servo prediletto ci rende partecipi di questa grazia.  Noi Ti amiamo e Ti aspettiamo! Torna presto e donaci di nuovo i Tuoi sorrisi d’amore.  Nell’attesa della Tua venuta concedici la Grazia dell’incontro con Giorgio,  con i fratelli e aiutaci a coltivare in noi la gioia e l’amore dei bambini,  la grandezza della comprensione degli iniziati e  la forza degli angelici guerrieri.

Per te Giorgio

“E sola e senza nido l’aquila volerà attraverso il sole.

Giunto ai piedi della collina, nuovamente guardò verso il mare e vide la sua nave avvicinarsi al porto e sulla prua i marinai, gli uomini della sua terra.

E la sua anima gridò loro:

Figli della mia antica madre, cavalieri delle onde,

quante volte avete veleggiato nei miei sogni. E adesso approdate al mio risveglio, che è il mio

sogno più profondo.

Sono pronto a partire, e a vele spiegate il mio desiderio aspetta il vento.

Ancora una volta respirerò quest’aria calma e ancora una volta volgerò indietro il mio sguardo d’amore.

E allora sarò tra voi, navigante tra i naviganti.

E tu, vasto mare, materno e insonne,

Unica pace e libertà per il torrente e il fiume,

In questa piana la corrente traccerà solo un’altra svolta, avrà solo un altro mormorio.

E allora io verrò a te, goccia infinita in sconfinato oceano.

E camminando vide di lontano uomini e donne lasciare campi e vigneti e accorrere alle porte della città.

E udì le loro voci pronunciare il suo nome e gridare da campo a campo annunziandosi l’un l’altra l’arrivo della sua nave.

E lui si disse:

Il giorno della separazione sarà forse giorno di convegno?

E questa mia vigilia, in verità, sarà detta la mia aurora?

E cosa offrirò a chi ha lasciato l’aratro a metà solco o ha fermato la ruota del suo torchio?

Sarà il mio cuore l’albero pesante di frutti che donerò loro?

E sgorgheranno come fonte i miei desideri affinché ne siano colme le loro coppe?

Sono forse io quale arpa sfiorata dalla mano del potente, o un flauto che il suo soffio attraversa?

Io sono un esploratore di silenzi, e quali tesori scoperti nei silenzi potrò dispensare con fiducia?

Se questo è il mio giorno delle messi, in quali campi ho sparso il seme e in quali stagioni dimenticate?

Se veramente questo è il giorno in cui leverò alta la mia lanterna, non è mia la fiamma che qui brucerà.

Buia e vuota alzerò la mia lanterna.

E a riempirla d’olio, così come ad accenderla, sarà il guardiano della notte.

Questi pensieri lui tradusse in parole. Ma molto restò nel suo cuore di non detto. Poiché lui stesso era incapace di esprimere il suo segreto più profondo”  Khalil Gibran

Francesca Panfili

Gubbio, 4 febbraio 2016