LE EMOZIONI DI UN CRONISTA CHE RACCONTA LA VITA DI CRISTO

LE EMOZIONI DI UN CRONISTA CHE RACCONTA LA VITA DI CRISTO

caliz2Di Sandra De Marco
In questi giorni d’inquietudine e dolore universale è sempre più difficile tracciare quella linea di confine tra ciò che è bene e ciò che è male; una linea talmente sottile ed evanescente da fare sconfinare tra loro i due elementi che, sebbene contrastanti, vengono a confondersi e a confonderti se non hai chiaro il valore da attribuire a ciascuno di essi. Il punto estremo della degradazione del genere umano è la variante moderna di cui bisogna tener conto: è qui che il male viene banalizzato, ritenuto normale. Ed è qui che si riscontra una certa schizofrenia anche nell’atteggiamento di coloro che si credono buoni o giusti, addirittura cristiani, vantando il loro contributo per un futuro d’amore e di pace; o presunti tali.

Lo spettacolo della vita che il mondo moderno ci offre non è più nemmeno atto a essere rappresentato dalla tragedia, che presuppone una civiltà ordinata abitata da individui responsabili. Appare piuttosto in uno stato permanente di caos, allucinazione e delirio, tra mostri, sbuffi di bombe, trucchi, scene di terrore, falsità e inganni. Ma sorvoliamo le riprese di questo party planetario Halloweeniano, con epilogo troppo ovvio e scontato. Oltrepassiamo anche le scene familiari di normalità, nel contesto non meno aberranti delle prime, per osservare quel poco che resta, apparentemente all’antitesi: non è tutto oro ciò che luccica e vi sono molte ombre, contaminate da interessi personali, scelte subdole e forzate, anche sui carri allegorici d’ideologie e di pensiero che sfilano nella grande parata carnevalesca del bene.

Qui vale la pena soffermarsi, per volgere lo sguardo su quegli stili di vita dettati dall’ego e dal proprio tornaconto, alla ricerca di una salvezza fai da te.

Una delle caratteristiche principali che rendono questo carnevale così spumeggiante sono i creativi e variopinti costumi dei festaioli, che effigiano lo spirito umanitario, la sete di giustizia e un amore su misura per il prossimo; per eventuali inversioni di marcia, di corrente o per un disuso prolungato è previsto anche il ritiro dell’usato.

In un gioco di specchi e di contrasti, gruppi mascherati, saltimbanchi, sputafuoco, truccatori, trampolieri e giullari, si esibiscono adulandosi a vicenda come veri innamorati: Peace and Love per tutti, come sono bravo io, come sei bravo tu e come siamo bravi entrambi.

Carri di speranza che avanzano, trascinando dietro a se stormi sparpagliati, a volte faziosi, a volte confusi, tutti portatori di una verità approssimativa, tendenzialmente superiore e più vera di quella della porta accanto, per conferire autorevolezza e credibilità.

Un caleidoscopio iridescente di echi e rimandi, tra dibattiti su buoni e cattivi, su ragione e torti, su chi crede e chi no, su verità occulte e svelate, su tecniche e pratiche per donare luce al pianeta e all’universo intero, restando incollati alla poltrona; fiumi di parole note, approfondite, già sviscerate, colano da ogni angolo di cielo come coriandoli e stelle filanti, per essere raccolti e rilanciati nell’etere dai paladini della morale, un po’ beoti un po’ ignoranti, nella spudorata e ridicola ostentazione di se stessi. Pifferai  magici che, con i loro ritmi inebrianti spingono uomini, donne e bambini a unirsi a loro lungo la strada, insieme a tutti quelli che hanno la tendenza a salire sul carro dei vincitori .

In testa annuncia il suo ingresso in pompa magna la New Age di matrice Occidentale. Il carro, accompagnato da musiche ispirate al relax e alla meditazione, avvolto dai fumi dell’incenso e da cristalli cherubinici per comunicare con gli angeli, ospita quelli che non credono più a nulla, perciò disposti a credere a tutto, anche a delegare al karma il destino intero dell’umanità. Una nuova griffe per i figli del consumismo, con la sua religione consolatoria, disincarnata dalla realtà storica, dove commercio e fede, spirito e portafogli si intrecciano inesorabilmente.  

A questo segue il carro dell’impegno low cost, all’insegna del bon ton, che insegue il bisogno altrui come balsamo per la coscienza, il modo più accomodante di rispondere rapidamente all’emotività di superficie. È il classico carro del Mulino Bianco: qui salgono i buoni e gli onesti, rispettosi delle regole, adoratori dell’esteriorità, imitatori e protettori di un modello di vita sempre più scollato dalla realtà, ben guardinghi dal farsi coinvolgere dai tanti, troppi, fastidi esterni. Lo spirito umanitario è riesumato da cause più o meno nobili a cui dedicare un briciolo di compassione e qualche lacrima di coccodrillo: un vero toccasana per apparire più buoni, più bravi e più belli di sempre.

Pochi passi più avanti, un frastuono di suonerie classiche e divertenti accompagnano il carro del volontariato a intermittenza, sbandierando il motto: “Almeno noi facciamo qualcosa…” Sono tanti, tantissimi, gli asini che si lanciano dalla Torre dell’Orologio in cartapesta, per atterrare su una coltre di calendari e agende affollate da appunti di lavoro, appuntamenti di famiglia, festività mondane e ricorrenze evidenziate da un arcobaleno di colori sgargianti. La frenesia degli impegni quotidiani investe gli operatori che hanno il sogno ma non il tempo di diventare missionari, un sogno promesso rimandato ogni sera. Un impegno debole, un buonismo che trova in parte il suo riverbero in chi è convinto di farsi carico delle sofferenze degli altri, ma poi in fondo non vuole cambiare.

In coda, tra danze e percussioni, un clima di briosa baldoria si diffonde fino ai più remoti angoli della città. È uno dei carri più popolari del carnevale: quello dell’altruismo e il senso di giustizia a chilometri zero. Un vero e proprio mercatino delle pulci, dove i più pigri si compiacciono di vagare in modo disinvolto tra credenze e libri sacri; dopo aver trascinato i temi etici nel fango dell’ignoranza e dell’indifferenza, si ritrovano a bighellonare tra scetticismo e frivolezze, piuttosto che intraprendere la via faticosa di una scelta o di una fede che esige conversione, impegno comunitario e sociale. Forte di uno spirito critico che conforta, in cima al carro sventola lo slogan “meno male… c’è di peggio”…

Nel vortice irrefrenabile di spensierata giocosità spuntano anche i solitari, eredi di un amore platonico di riflesso: applaudono da lontano, sui terrazzi, compiacenti e soddisfatti; i più audaci posano timidi lungo i marciapiedi per sentirsi parte di questo grande show, ma poi si muovono sgattaiolando tra la gente per non compromettersi più di tanto; dopotutto sentono di non aver nulla da farsi perdonare, né hanno fatto mai niente di male…

A chiudere questo infimo teatrino, sfila un lunghissimo corteo multietnico di atei e religiosi.. preti, monache, santoni e venditori di illusioni…  miracolati, veggenti, volontari, contattisti e moltissimi fedeli di ogni credo sempre pronti a muovere le labbra, ma non il cuore. Alcuni pregano per ottenere un buon raccolto, per scongiurare il peggio o per far scorrere l’energia del cosmo. Altri dedicano mesi, anni, ai grandi interrogativi dell’esistenza immersi in un mondo di misticismo religioso, pratiche di culto e canalizzazioni dimenticando gli insegnamenti degli dei e rendendo sterili i Messaggi.

Eppure duemila anni di storia hanno insegnato che con le intenzioni e con le preghiere non si è mai sconfitto lo squallore umano.

Non fu forse detto: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia»? (Mt 6,33) Ancora oggi l’uomo si ostina ad auspicare un’elevazione delle coscienze, al raggiungimento di una massa critica o al risveglio interiore senza muover foglia; a voler la redenzione attraverso tecniche salvifiche, con la sola appartenenza ad un credo o a un certo movimento, in un saltuario, autogestito, personale, compenso al bisogno di umanità, alla necessità di sentirsi o riconfermarsi vicino a Dio e all’Uomo.

State attenti, stiamo attenti: si tratta di una miscela assai pericolosa, in certi casi letale .
Il Signore disse: «Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio» (Mt 12:36)
San Paolo ammonisce: “Non vi ingannate, non ci si può beffare di Dio; perchè quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7)
State attenti, stiamo attenti: Dio non disperde i superbi nel fuoco dell’inferno, ma nei pensieri del loro cuore.

28 FEBBRAIO 2015 – TORINO (TEATRO ERBA)

Buonasera a tutti, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ringrazio tanto Pier perché vi ha parlato delle esperienze che ho vissuto, togliendomi dall’imbarazzo di doverle raccontare io stesso. Sono tanto emozionato, non so cosa dire, quindi mi farò guidare e dirò quello che sento nel cuore. Il bellissimo titolo che avete scelto per l’incontro di oggi: “Giorgio Bongiovanni racconta La Vita di Cristo”, non esula dalla mia attività di giornalista antimafia se consideriamo la mafia come il demonio, il male che, soprattutto noi cristiani, abbiamo il dovere di combattere.

La vita di Cristo deve essere raccontata da un cronista che Lo ha conosciuto, è stato vicino a Lui ed io tenterò di farlo, in base alle mie esperienze, partendo da alcune considerazioni. Tutta la vita di Cristo è un insegnamento di amore verso il prossimo, un calarsi nel prossimo, quindi cercherò di calarmi un po’ in voi, come fa uno spettatore, oltre che da persona coinvolta, protagonista di un’esperienza. Non mi offenderò, né avrò alcuna perplessità se voi non crederete molto difficile credere ad un personaggio, un uomo comune, giornalista ed ex imprenditore, che si presenta in un posto qualunque e vi dice, dopo aver trascorso venticinque anni in giro per il mondo a raccontare sempre le stesse esperienze: “Io ho conosciuto Gesù, ho visto Gesù risorto…

L’ho toccato con le mie mani”.  

Grazie a Dio, sin dalla tenera età, i miei genitori mi hanno inculcato l’onestà, il dire la verità. Durante la crescita ho avuto dei buoni maestri spirituali, tra questi: Eugenio Siragusa, un grande personaggio laico, non un vescovo né un sacerdote, che mi ha iniziato e preparato a quello che poi avrei vissuto realmente.

Io ho visto Gesù ed anche la Madonna, questo è quanto vi devo dire questa sera. Le visioni spirituali mi hanno imposto lo studio della Bibbia, del Vangelo e ciò, entro i miei limiti, mi permette di spiegare il significato profondo della vita di Cristo e quello che Lui voleva trasmettere.

Quando io affermo di aver visto Gesù o la Madonna, la prima domanda che dovreste pormi è: “Perché Gesù non si presenta al Papa, a Renzi, Obama, ai potenti politici o ai capi della Sua Chiesa?”. Tengo a precisare che io sono cristiano-cattolico, un cattolico un po’ sui generis, ma molto, molto ecumenico.

Se siete laici o professate altre religioni, che io rispetto ma non condivido, comprenderò il vostro scetticismo o le perplessità. Se invece siete cristiani-cattolici, non vi dovreste meravigliare se oggi una persona come me e molte altre nel mondo, grazie a Dio non sono solo, hanno visto Gesù o la Madonna. Se studiate il Vangelo, scoprirete che questa è una metodologia quasi ripetitiva, un po’ ortodossa: nel momento in cui Dio decide di apparire all’uomo sceglie persone semplici, è la prassi; non c’è nessuna novità dal punto di vista evangelico. Non solo Cristo, ma Dio stesso nella storia della Bibbia appare ai semplici, tranne in poche eccezioni come re David o altri personaggi potenti. Nella stragrande maggioranza dei casi, i profeti e le persone che vivevano esperienze con il soprannaturale erano sempre personaggi poveri: contadini, pastori, figli di falegnami; così fece Dio personificando Suo Figlio. Duemila anni fa Cristo scelse di monotona. Giuseppe era un falegname, rispettato ma povero. Dalla Palestina fino a Betlemme, non trovò nemmeno un hotel che potesse ospitare sua moglie in procinto di partorire. Era tempo di festa, quindi erano tutti al completo; certamente non poteva permettersi di sostare in un albergo di lusso, né aveva amici ricchi.

Questo Dio “strano”, monotono nella Sua metodologia, è nato dal ventre di una donna attraverso le doglie del parto. Sebbene la storia racconti che Gesù non fu concepito da uomo, e questo appartiene al soprannaturale, La Madonna partorì in una stalla, al gelo, riscaldata da due animali. Una metodica per certi versi “assurda, inconcepibile”, se parliamo di Dio, fantastica secondo il mio parere: Gesù ha scelto di nascere povero, in una grotta, come riportano i Vangeli, con la presenza delle potenze Divine. Qui, il soprannaturale si è manifestato anche fisicamente: Esseri angelici hanno ordinato ai pastori di andare ad adorare il Salvatore. Dall’estremo Oriente la spettacolare stella di Betlemme, o l’astronave se preferite, ha percorso seimila chilometri dentro la nostra atmosfera; gli Esseri luminescenti hanno illuminato tutto il terreno vicino alla grotta… Se i Re Magi avessero filmato l’evento con una videocamera per i posteri, l’umanità non avrebbe avuto dubbi e oggi vivrebbe in pace e fratellanza. Dio ha scelto di non nascere figlio di re Erode, né del sommo sacerdote Caifa, capo dei farisei, che attualmente rappresenterebbe la figura del Papa .

Gesù era credente, un seguace della dottrina di Mosè, figlio di Davide, quindi assolutamente ebreo, un giudeo, ma anche ortodosso. Gesù non era ecumenico, era molto preciso nel seguire la Sua religione, anche se poi la sconvolse.  

Egli era figlio di Giuseppe, nato tra i poveri, quindi la Sua vita è iniziata con un chiaro messaggio al mondo: Dio è nemico dei potenti, “politicamente” si schiera anche contro i Suoi rappresentanti. Se siete cristiani, potete intuire da subito quale sarà il cammino di Cristo, il Suo insegnamento e con chi si schiererà nella società. E non sarà difficile individuare la grande contraddizione di oggi: le chiese sono amiche dei potenti, anche se al loro interno ci sono alcuni santi e messaggeri amici dei poveri, che hanno dato la vita per il prossimo. Nella storia della nostra religione, i rappresentanti supremi non sono stati quasi mai nemici dei potenti, anzi hanno fatto amicizia e si sono prostituiti con il potere. Quindi è probabile, ma per me che lo vivo è una certezza, che questo Dio scelga di manifestarsi alla gente semplice, comune, che ha fede ed è molto più affidabile perché non deve difendere interessi materiali, di denaro o di potere. Così la Madonna è apparsa a Bernadette (Lourdes), ai pastorelli di Fatima e al sottoscritto; non voglio certo paragonarmi ai santi, ma questo ci rende “colleghi”… È quindi probabile che Cristo parli a persone che non rappresentano alcun potere, non possiedono grosse proprietà ed ingenti conti in banca; che non muoiono di fame, grazie a Dio, ma non sono ricche. Io ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza che Pier Giorgio vi ha narrato, insieme a molte altre. Tra queste, ne voglio raccontare una in particolare.

Qualcuno nel pubblico potrebbe contestare la mia esperienza, affermando che i quattro Vangeli sono la rivelazione di Cristo e non ci sia affatto bisogno di altre rivelazioni, ma il mio incontro con Lui non contraddice i Vangeli: è una testimonianza, io ho visto il Cristo che è risorto, non un altro Cristo.

Gesù l’aveva predetto e si è mostrato a persone fisiche: a Maria Maddalena, a Sua Madre, agli apostoli e ai discepoli di Emmaus è apparso fisicamente, accompagnandoli nel cammino. Quando Egli entrò nel cenacolo attraverso la parete, per rimuovere il dubbio che si trattasse di un fantasma, diede un segno per farsi riconoscere: chiese che Gli venisse dato del pesce ed iniziò a mangiare.  È lo stesso Gesù che io ho visto: Colui che è risorto dai morti, è ritornato!  Ora cerco di portarvi nel cuore del mio messaggio. Se un uomo come me, insieme a molti altri nel mondo, ha visto Gesù, il Cristo… se molti hanno visto e toccato i Segni, significa che Gesù che è asceso al Cielo è ritornato. Egli lo disse: «Non vi lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi». (Gv 14,18).  Il Signore non si è manifestato al mondo, ma è ritornato con il Suo Corpo resuscitato: questa è la chiave. Lui vuole che chiunque abbia avuto la fortuna di vederLo, anche noi, annunci la Sua prossima manifestazione al mondo.

Io vi sto dando una prova innegabile, non potrete dubitare tutta la vita se la mia esperienza è vera o meno. Se Gesù non si manifesterà, significherà che io, assolutamente in buona fede, ho avuto una visione fantastica, qualcosa di tanto grande quanto irreale.

Io non conosco il giorno e l’ora, ed è giusto così, ma in questi venticinque anni ho ricevuto centinaia e centinaia di messaggi riguardo tutto lo scibile umano, dalla spiritualità alle norme di comportamento educative e su come dobbiamo crescere. Essi rivelano un’insistenza, quasi ripetitiva, di un Cristo che dice: “Devi annunciare la Mia Seconda Venuta nel mondo”.

Questo è il cuore del Messaggio.  

Gesù si mostrerà al mondo intero, tutti Lo vedrete. Lo farà attraverso i canali televisivi del pianeta e nessuno avrà dubbi. Quelli che stanno morendo di fame e sono perseguitati ingiustamente o torturati vedranno questo essere Meraviglioso parlare a loro favore, accusare tremendamente i potenti; sarà un giorno di grande speranza e riscatto. Lo sarà un po’ meno per noi, che verremo giudicati severamente dalle nostre opere.
Io L’ho visto molte volte. Una sera di tanti anni fa è venuto a casa mia, è sceso dal tetto, si è seduto a tavola e Gli ho offerto un pezzo di pane. In quell’esperienza non ha fatto tanti discorsi, ha detto solamente: «Dobbiamo mangiare il pane della Vita», e così come è sceso, è scomparso. Io ho capito che cosa significava. Ad alcuni sembrerà una storia ridicola, altri si lasceranno commuovere o rimarranno assorti in mille pensieri. Comunque sia, io L’ho visto e non ho paura di dirlo, tanto meno di affermare che Lui tornerà. Gesù mi ha detto cosa farà e di rivelarlo anche a voi, ma è tutto scritto nel Vangelo. Il Signore non mi ha mai dato insegnamenti estranei o contrari al Vangelo: sono tutti riscontrabili, anche se a volte dobbiamo interpretarli. Sono a vostra disposizione, se  vorrete farmi delle domande nel  merito.

Io ho quasi concluso la mia missione. Sono molto impegnato nel mio lavoro di giornalista antimafia e mi sento davvero stanco, ma anche questo lo faccio per Cristo. Durante le visioni, il Signore e la Madonna mi hanno parlato tanto del male, del demonio; mi hanno detto, inoltre, che il mio lavoro è incluso all’interno della missione evangelica, spirituale che mi è stata affidata, questo percorso bellissimo ed emozionante. Quindici anni fa ho cambiato mestiere per diventare giornalista e oggi sono onorato di dirigere in Sicilia la rivista antimafia, una delle poche in Italia che si occupa solo di mafia. Dal mio punto di vista cristiano-cattolico, teologico se volete, e spirituale, la mafia rappresenta la schiera del male, di Satana, del demonio, di Lucifero; quel male che penetra il bene, che lo tenta e poi lo corrompe, lo condiziona. Quindi, lottare contro la mafia significa “fare Vangelo”, metterlo in pratica nella strada, nell’azione. Io sono felice che il professor Bova, come altri, mi invitino a parlare della mia esperienza spirituale; parteciperò sempre, non rifiuterò mai, anche se fossi sfinito oppure obbligato a tralasciare altri impegni. Nella vita di tutti i giorni ognuno di noi deve fare la propria parte. Dobbiamo lavorare perché nessuno è ricco o vive di rendita, ma ciascuno deve fare una scelta di vita. 

Io ho avuto la fortuna, grazie a Dio, agli amici, fratelli, ai parenti e familiari, di poter svolgere il lavoro che mi piace e di avere la possibilità economica per sostenerlo. Non smetterò mai di fare quello che Cristo mi ha detto: annunciare la Sua Seconda Venuta, oltre a portare avanti questa battaglia contro il male presente nella nostra società, sperando e cercando di comportarmi da buon cristiano. Io sono stato in quasi tutte le televisioni del mondo, Russia compresa, tranne quelle della Cina. Da qualche anno non mi cerca più nessuno, non importa, io non inseguo la propaganda. Comunque sia, se mi chiamassero per parlare della mia esperienza, delle stimmate, io accetterei ad una condizione: poter parlare della Seconda Venuta di Cristo, perché questo è il compito che Dio mi ha affidato. Per ragioni di serietà ed etica ho diviso la mia esperienza dal lavoro, nella lotta alla mafia non ho mai parlato della mia vicenda spirituale, tutti gli addetti ai lavori lo sanno. Non ho mai voluto confondere i due aspetti, né servirmi della lotta alla mafia per parlare della mia storia, anche per questo ci siamo guadagnati stima e credibilità. In quindici anni, in milioni di pagine che abbiamo scritto sul giornale, non c’è un rigo riguardo alla mia esperienza, sebbene tutti ne siano a conoscenza.

In tutto il mondo ho fondato dei centri spirituali di preghiera e di azione, anche alcune associazioni per aiutare i bambini che muoiono di fame in Sudamerica come a Palermo, dove sono seguiti da un sacerdote straordinario: Padre Cosimo Scordato. Qui a Torino, il professor Bova si è impegnato a presentare la FUNIMA International che si occupa non solo dei bambini del Paraguay, ma anche di Palermo, per la maggior parte figli di detenuti che necessitano di un’educazione culturale oltre che  scolastica.

Il mio obiettivo non è convincervi, tanto è vero che non so nemmeno chi fra voi mi crederà; ognuno dovrà guardare dentro di sé. Il mio obiettivo è annunciare quello che Cristo mi ha detto, anche se questo potrebbe rendermi ridicolo, perseguitato o deriso. Ad essere sincero, nessuno mi ha mai perseguitato, ho subito solamente qualche derisione e qualche presa in giro. La Chiesa cattolica non mi ha mai contrastato, o meglio gli uomini che all’interno di essa si sono corrotti, nonostante le mie aspre critiche, talvolta rivolte in forma violenta. Io sono molto appassionato di questo Papa, attendo con ansia grandi trasformazioni che solo lui potrà fare. Dubito fortemente che un nuovo Pontefice ne avrà le capacità. Purtroppo è solo all’inizio, ma mi auspico una bella pulizia nella nostra Chiesa cattolica, in modo che, quando Cristo ritornerà, tutti noi potremo dire: «Signore facciamo schifo, purtroppo non abbiamo fatto tutto quello che ci hai chiesto, ma siamo riusciti a ridimensionare un po’ la Tua chiesa. Se puoi, Ti chiediamo di perdonare i nostri peccati…”. Io non voglio che il Signore perdoni i peccati di coloro che non si pentono. Perlomeno, cerco di essere coerente con tutto quello che Lui ha affermato nel Vangelo: dalle opere compiute, Egli giudicherà severamente i vivi e i morti.

D: Cosa succederà  quando Cristo ritornerà?
G: Dio castigherà il mondo per tutto quello che oggi l’uomo sta facendo: infanticidi, vendita di organi, sequestri, torture, bombardamenti, armamenti nucleari, inquinamento, radiazioni, guerre civili, odio, violenza, materialismo, degenerazione… Nella Bibbia c’è stato un momento in cui Dio si è arrabbiato molto e ha distrutto il mondo con il diluvio universale. Quello è lo stesso Dio che ha mandato sulla Terra Suo Figlio. Sempre nella Bibbia, il Padre si adira di nuovo e distrugge Sodoma e Gomorra, sterminando tutto il genero umano, tranne quei pochi che Lui reputava buoni e giusti. Oggi potrebbe accadere di nuovo, ma solo dopo che Cristo si sarà manifestato, o contemporaneamente. State tranquilli, il mondo non finirà. Cambierà, perché io credo che Gesù metterà a posto tutte le cose, riformerà un nuovo mondo abitato da gente onesta, da persone per bene, che si amano fra di loro; ripulirà la Terra dalla delinquenza, dal crimine, dall’odio, dalla violenza e il danaro sarà abolito. Saremo tutti una grande famiglia, incontreremo civiltà più evolute di milioni di anni che credono in Dio e ci vogliono aiutare… è una bella notizia, non vi dovete scandalizzare. Io non sopporto quando ci deridono o ci considerano dei matti, cosa che solitamente fanno gli scienziati pagati dal potere. Se un giorno Mentana annunciasse al mondo la presenza Extraterrestre, sarebbe la notizia più grande della storia. Se dicesse anche che questi Esseri risolveranno il problema del cancro, le guerre, elimineranno i problemi economici e le malattie, assicurando il benessere a tutti, sarebbe una bella notizia per noi, ma non per i venditori di armi e per i capi delle religioni, perché perderebbero tutte le anime. Non l’accetterebbero tutti i grandi businessmen e i padroni dell’economia mondiale, perché il danaro non servirà più; così come la mafia, i narcotrafficanti, gli speculatori, i corrotti, i violenti… I  potenti che dominano il pianeta farebbero di tutto per impedire la diffusione di una tale notizia, nel loro delirio sarebbero capaci di sparare contro gli alieni.  
Cari amici, questa è la mia esperienza. Ci rivedremo presto e magari, quando apparirà Cristo, mi telefonerete dicendomi: “Amico Giorgio Bongiovanni, stiamo vedendo Cristo. Tu eri un vero profeta”; oppure l’esatto contrario se Lui non si manifesterà.

D: Chi è l’anticristo? Cos’è?                                                        
G: Vi parlerò di un’esperienza che ho vissuto, ma non chiedetemi di fare nomi. Di recente un signore mi ha invitato in una città italiana. Quest’uomo, di cui conoscevo l’identità perché Gesù me l’aveva rivelata, dopo essersi presentato e avermi informato sulle sue numerose attività imprenditoriali, mi ha offerto sessantasei milioni di dollari per portare avanti le mie opere di beneficenza, la mia lotta alla mafia e l’Opera di evangelizzazione. Tutto questo, ad una sola condizione: che io non annunciassi la Seconda Venuta di Cristo, rinunciando così alla cosa più importante della mia vita. Ovviamente ho rifiutato, con questo contratto avrei venduto l’anima al diavolo.    
Io ho conosciuto l’Anticristo; dopotutto è logico, direi scontato, che avendo incontrato Gesù, nella battaglia fra il Bene e il Male, io abbia vissuto questa esperienza.  
È stata una tentazione fortissima, non ho visto mai tutti quei soldi, nemmeno scritti con i numeri. Per qualche attimo ho pensato alla possibilità di fare del bene, alla lotta alla mafia, ai progetti a favore dei bambini, ma so benissimo che se avessi accettato e poi non rispettato il patto, lui mi avrebbe ucciso. L’anticristo è il padrone del mondo, colui che dirige tutte le grandi imprese economiche e si trova nella mente dei capi di Stato. Durante il nostro colloquio, durato quasi due ore, ha pronunciato una frase che vi scioccherà: “Io ho fatto quello che nemmeno Gesù Cristo è riuscito a fare: ho unito gli arabi con gli israeliani, li ho fatti diventare fratelli, soci nelle banche mondiali… Tutto quello che voi vedete in  televisione è ridicolo, non è affatto vero che Israele e gli arabi sono nemici: appaiono così solo per sfruttare il popolo, facendo assassinare il fratello contro il fratello, ma nelle grandi banche sono soci in affari. I grandi banchieri ebrei sono i depositari dei soldi dell’Arabia Saudita e vanno molto d’accordo…”. Certamente li ha uniti nel male, ma aveva ragione. Questo è l’anticristo. 
 
D: Perché succede tutto questo?                        
G: Dio è arrabbiato con noi e ci fa soffrire perché dobbiamo cambiare. Il Padre ci sta mettendo alla prova per testare la nostra fede, perché vuole che siamo dei veri cristiani: noi dobbiamo scegliere se stare con Suo Figlio o con l’anticristo. Ora, per farvi capire come siamo noi cristiani-cattolici, vi racconterò un fatto riportato oggi su “La Stampa” di Torino. Un giovane ingegnere, Stefano Marcoccia, aveva acquistato nel 2011 un appartamento all’ultimo piano di un palazzo, dove aveva vissuto anche la nonna. Dopo qualche mese, il giovane si è ammalato di una forma rara di cancro alle ossa, con la conseguente amputazione della gamba destra. Nonostante le atroci sofferenze, non si è perso d’animo e, dopo un nuovo intervento con numerosi ricoveri, ha sentito sempre più forte l’esigenza di dover ricorrere all’uso di un ascensore per disabili. Nonostante la legge glielo permettesse, anche senza il consenso dei condomini, ha deciso comunque di chiedere l’appoggio dell’assemblea. I proprietari, “per altro bravi cristiani e assai attivi in parrocchia”, non solo hanno respinto l’istanza, ma sono arrivati ad insinuare che la volontà del Marcoccia fosse frutto di obiettivi speculativi, che gli avrebbero garantito un aumento di valore dell’immobile. Per tal motivo, i condomini hanno richiesto la sottoscrizione di una dichiarazione che escludesse amici e familiari dall’utilizzo dell’ascensore e garantisse la rimozione dello stesso nel caso di vendita dell’appartamento.  
Ieri il giovane è morto: si era trasferito al primo piano, a casa di un cugino, per evitare “cause legali e ostruzionismi vari, già velatamente annunciati”.
Noi cristiani siamo così e su di noi si abbatterà la spada di Dio, se non cambieremo.

D: Meritiamo ben poco…
G: Quando noi cristiani ci definiamo tali, ci buttiamo la zappa sui piedi nei confronti di Gesù. È meglio definirsi atei, affermare di non credere in niente; o ancora, fingere di esserlo e di praticare per folklore, perché se vogliamo seguire Cristo veramente, quindi essere cristiani, caro amico, noi dobbiamo aiutare i poveri, dare tutto quello che abbiamo. È scritto nel Vangelo: «…va vendi quello che hai…, poi vieni e seguimi» (Mc 10, 21); «Se uno viene a me e non odia (nel senso di distacco affettivo) suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Lc 14,26).
Gesù ci insegna a chiedere giustizia per il prossimo e a porgere l’altra guancia se l’ingiustizia viene commessa contro di noi; purtroppo non siamo così, per ereditare il Regno di Dio dobbiamo amare i nostri fratelli. Gesù Cristo, questo Essere bellissimo e meraviglioso, si accontenta di poco: vuole la nostra disponibilità a farlo. Ciò che più Lo irrita e fa scatenare la Sua ira è l’ipocrisia, quando siamo una razza di vipere. Ecco perché c’è l’anticristo: il Padre lo abbatterebbe subito se noi facessimo la Sua volontà.

D: La ringrazio di questi venticinque anni, forse anche più, di divulgazione perché sicuramente ha illuminato il cuore di tanta gente; ringrazio anche Pier Giorgio… Oltre ai tre Vangeli sinottici e al Vangelo di Giovanni, esistono i così detti “rotoli del Mar Morto”, ritrovati a Kumran. Il Vangelo mi ha fatto conoscere tanto Gesù, ma solo negli ultimi anni, leggendo i Vangeli apocrifi, me ne sono innamorata. A questo proposito, lei cosa pensa?
G: Io penso bene, ma bisogna avere discernimento perché Cristo è una figura molto complessa. Chi ha scritto dopo la Sua ascesa al Cielo ha tratto molto dai racconti popolari. Così come avviene in ogni storia di grandi personaggi, di uomini valorosi, i racconti popolari possono essere anche un misto di leggenda e verità. Per quello che mi è dato sapere, anche attraverso i messaggi ricevuti dal Maestro, ti posso garantire che i quattro Vangeli rappresentano la verità assoluta. Purtroppo, ci sono state anche alcune omissioni e qualche manipolazione nella traduzione, ma il cuore dei quattro Vangeli è genuino. Io li ho letti, imparati quasi a memoria e spero, un giorno, di avere la salute per trascrivere alcune interpretazioni sul piano della logica moderna. Tuttavia, sebbene questo possa suscitare perplessità, il mio racconto non si basa sulla lettura, ma sulla testimonianza, perché io ho vissuto il Vangelo, ho visto. Fino ad oggi, nonostante le critiche, nessun membro della Chiesa ha ancora contestato le mie affermazioni; poi ognuno è libero di interpretare.
Quando Cristo, per citare un esempio, parlando del Battista, si rivolse agli apostoli e disse: «…Verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto..» (Mt 17,11) è ovvio che Lui stava parlando in forma netta e chiara della reincarnazione. Lo stesso è avvenuto quando l’Arcangelo Gabriele apparve a Zaccaria, nel tempio di fronte all’altare, e annunciò: «…tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».(Lc 1, 13). Più chiaro di così! Elia era vissuto quattro secoli prima, quindi si tratta di reincarnazione. Non venitemi a dire che era un simbolo, un portavoce o  una rappresentazione, l’Arcangelo Gabriele non ha detto questo!
Io vengo spesso ammonito dalla gerarchia ecclesiastica, ma nel Vangelo c’è il riscontro di tutto. Certamente ognuno è libero di interpretare: se tu sostenessi che uno più uno fa tre, io potrei tentare di dissuaderti, perché è una dimostrazione matematica. Se la convinzione della tua ipotesi permanesse, per me andrebbe bene comunque, ma non possono contestarmi che quei fatti nel Vangelo siano accaduti. Noi dobbiamo avere sempre discernimento nella vita e nelle nostre esperienze, così vale per i Vangeli apocrifi: io non prendo tutto quello che vedo per oro colato.
Potrebbe apparirmi X ed in realtà essere Y, quindi dovrei mettere tutto sul piano del riscontro, delle emozioni e di quanto mi viene detto. Se mi apparisse Gesù con la stessa faccia che vedo da 25 anni e mi dicesse di sequestrare un bambino per chiederne il riscatto, dedurrei che si tratti del diavolo.  Tuttavia, queste sono manifestazioni evidenti del demonio. Una bella tentazione potrebbe essere Gesù che ti appare e dice: “Prega, non c’è bisogno di fare le azioni…”, oppure “Per la salvezza è sufficiente andare a messa tutte le settimane, prendere la comunione, fare l’offerta nell’altare… battezzare i propri figli, creare una famiglia, mantenere il posto di lavoro…”; quello per me non sarebbe Gesù, ma il diavolo. Questo lo potevamo fare in tempo di pace, non oggi, durante una grande crisi mondiale. Noi dobbiamo aiutare i fratelli che soffrono. Lo stesso discernimento occorre averlo anche con i Vangeli apocrifi, che sono veri ma dobbiamo stare attenti. I quattro Vangeli dicono tutto, anche se purtroppo ci hanno nascosto dodici anni della vita di Gesù, dove, nella Giustizia di Dio, manifestava atteggiamenti “violenti”. Un grave errore commesso da una Chiesa che ha voluto presentare il Gesù che perdona tutto, soprattutto nella politica dei grandi tiranni dell’istituzione cattolica, basti pensare a Papa Borgia. Grazie a Dio le cose stanno cambiando, almeno lo speriamo.

D: Vorrei innanzitutto esprimere la mia ammirazione per la sua attività di giornalista antimafia e per il rischio che affronta quotidianamente… Vorrei sapere come ci si può difendere dall’anticristo che si è incarnato sulla Terra.                                                                                  
G: Noi dobbiamo difenderci dall’anticristo soprattutto con l’azione e meno con la preghiera. Non possiamo tralasciare quest’ultima, semmai bisogna pregare per rafforzare la nostra fede in Cristo, se siamo cristiani. Ma Cristo si accontenta anche di fortificare la fede di chi non è cristiano e si comporta bene. In un Messaggio, secondo me il più importante che ho ricevuto in questi 25 anni di colloqui, Gesù ha detto che nel Giudizio finale ci giudicherà in base alle opere. A coloro che non hanno creduto in Lui, se hanno fatto le opere buone e giuste, dirà: «Tu non sei riuscito a contemplarmi con la mente, ma Io ero nel tuo cuore e tu hai fatto le buone azioni. Avresti potuto credermi, c’erano tante prove su di Me… però sei stato bravo. Entra nel Regno di Dio». Magari gli darà uno schiaffo. Le assicuro che tutti gli atei, i non credenti e coloro che professano altri credo entreranno nel Nuovo Regno se avranno fatto le buone azioni. Ma Gesù disse anche: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21), le garantisco che molti credenti non erediteranno il Regno di Dio e molti non credenti sì.
L’anticristo è una persona e una serie di persone: nella teologia spirituale è Satana ed è un’entità, ma ha molti angeli come li ha Gesù. Oggi è incarnato in una persona, ma rappresenta una schiera di potere. Io so chi è però non lo posso dire, finché non riceverò l’ordine di farlo.  

D: Bisognerebbe distruggerlo..
G: Questo lo farà Cristo, noi intanto dobbiamo combatterlo.

D: In questi ultimi tempi stiamo vivendo un susseguirsi di avvenimenti un po’ fuori dal profano, dal normale: la sua esperienza, quella di Lourdes, la Jugoslavia, etc.,  avvenimenti che fanno intendere che qualcosa sta succedendo. Chi ci assicura che questi eventi non siano altro che uno specchietto per le allodole? Gesù disse: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta» (Mt 12,39). Dopotutto noi cattolici siamo sempre stati un po’ bigotti…
G: Si, è probabile, come è possibile che la mia esperienza sia una grande menzogna, io non lo posso escludere. Se fosse così, dovremmo avere la possibilità di capire dov’è il bene e dove il male. Anche a me vengono questi dubbi, a volte mi chiedo se non sia tutta una grande farsa, un inganno. Ovviamente parlo per me, non posso farlo per gli altri veggenti. Poi sento quella gioia interiore, quell’entusiasmo non solo di amare il prossimo, ma anche di attaccare i potenti, di sbeffeggiarli, prenderli in giro, accusarli, denunciando quei criminali assassini, corrotti, venduti, mafiosi, senza onore e senza dignità che fanno del male alle persone povere. Nel momento in cui questi mi rispondono con il veleno, allora capisco da che parte sto, che quell’Essere giovane, bellissimo, che io vedo, mi dice di fare questo. Io mi ispiro a Cristo, è il mio punto di riferimento, che nel mio piccolo quasi mi impone di essere contro il potere per difendere i deboli.
Al contrario, se queste visioni mi spingessero in qualche modo a trattare o farmi finanziare dal potere, a preferire la moderazione, a perdonare tutto, penserei che gli Esseri che mi parlano vogliano solo prendersi gioco di me. Nel Vangelo Gesù accusava i potenti, non difendeva mai Se stesso; anche se avrebbe potuto distruggere il mondo con uno schiocco di dita, si è fatto ammazzare senza annientarci e ha difeso i Suoi fratelli; è stato perfino tradito eppure ha perdonato quel povero disgraziato di Pietro.

D: Le persone che ora vivono sulla Terra, sono nate in questo periodo storico per un determinato motivo?
G: Assolutamente sì, non è un caso. Io sento che tu sei nato per annunciare la Venuta di Cristo, altrimenti non ci saremmo incontrati. Tu dovrai scegliere, noi siamo nati per questo: lavoriamo come giornalisti, operai, impiegati…; abbiamo la nostra famiglia, ma siamo nati per preparare il Suo Ritorno, anche se non lo sappiamo.

D: Fino all’età di dieci anni, mentre giocavo, mi capitava di bloccarmi e vedere velocemente tutto quello che avevo vissuto negli anni antecedenti. Ad un tratto si bloccava tutto, vedevo bianco e poi ricominciavo a giocare.
G: Probabilmente la tua ghiandola spirituale è molto sensibile, dovresti alimentarla. Se nutrirai i valori spirituali, probabilmente avrai delle belle esperienze.

D: Cosa ne pensi della Sindone?
G: A parte il fatto che Pier Giorgio, insieme ad altri miei amici documentaristi, ha dimostrato che la Sindone è vera, io ci credo perché è così che vedo il Suo volto. È quello più somigliante alle visioni che ho avuto. Qui a Torino avete una delle reliquie più grandi della storia del mondo.

D: Buonasera, io sono disabile e mi piacerebbe molto incontrare Gesù, se possibile…  Io sono credente, non cattolico, evangelista.
G: Non dipende da me, però Glielo chiederò nella preghiera e nella visione. Le assicuro che lei guarirebbe all’istante se, nella Sua infinita misericordia, il Signore venisse da lei. Non è importante essere cattolico, ma credere.

D: Quale significato spirituale attribuisce alle stimmate che porta? Prima della sanguinazione viene in qualche modo avvertito? La sofferenza che lei prova è per l’umanità o per se stesso?
G: Lei mi mette un po’ in imbarazzo. Le posso dire che provo sofferenza, sono chiamato prima e mi predispongo a vivere questa esperienza. È una sofferenza che devo provare perché è nella volontà di Cristo e per me è un onore: io so il motivo, ma lei mi chiede troppo. Potrà sembrare un paradosso, ma fra tutte le cose che ho fatto, quello che mi è piaciuto meno è stato mostrare ciò che vivo nel mio corpo. Grazie a Dio, il Signore mi ha dispensato e non lo faccio più, tranne in rare eccezioni in cui mi viene chiesto. Per noi cristiani è “il Segno”, significa che Lui è con me, ma se non dovessi avere più questo segno, io continuerei ad avere Cristo sempre nel cuore. Ho chiesto a Gesù di togliermelo e mi è stato tolto nella fronte, mentre nel resto del mio corpo continua ad esserci. Non mi vergogno affatto, per me è un onore: ho chiesto di toglierlo perché ne conosco il significato, grande, profondo e non so se sarò all’altezza di portarlo sempre.
Io sono onesto con me stesso e con Lui, conosco i miei limiti, i peccati, gli errori di uomo che commetto. So anche che questo è un segno per noi cristiani, lo stesso che hanno portato i santi come San Francesco e Padre Pio. Io dico a Cristo: “Cosa c’entro io con questo Segno? Io non c’entro niente…”, ma Lui insiste, non conosco davvero il perché…, quello che posso dire è che io non disubbidirò mai. Se un giorno volesse mettere centocinquanta cicatrici sul mio corpo, potrò sempre dire che non comprendo, ma ubbidirò. Capisco che non sono molto creduto, ma adesso mi rendo conto che portare il segno delle stimmate è davvero imbarazzante. Una volta l’ho chiesto al Signore, quasi implorando. Lui, in una delle Sue risposte teologiche, filosofiche, ma allo stesso tempo così semplici da  non farmi replicare, ha risposto: «Io so che sei un peccatore come tutti gli altri uomini, non sei un santo… anche il centurione romano aveva più fede di tutta Israele messa insieme, eppure era un peccatore, un  pagano… Ecco, tu sei così… un peccatore, ma sei disponibile, hai fede e Io voglio questo». Sono come il centurione romano, credo in quello che Lui mi dice, anche se non capisco niente.
 
D: Molti messaggi che ricevono altri veggenti in Italia sono uguali ai tuoi, non per filo e per segno, ma il contenuto è lo stesso ed è un peccato che non ci siano trasmissioni televisive che li diffondano.
G: Una volta c’erano, ora non più. Io sono andato in molte televisioni, compresi Canale5, Rete4 e Italia1. Sono apparso anche nel programma condotto da Ruggeri: si trattava di una farsa, tant’è che volevano farmi analizzare da un fotografo e da un chimico. Comunque sia, io non ho alcun interesse ad andare in nessuna televisione, a meno che non mi sia concesso di dare il mio Messaggio, modesto e  semplice, lo stesso di stasera. In un messaggio che ho ricevuto, Gesù mi ha detto che, con i segni che Lui manifesterà in cielo e in terra, migliaia di persone e tutte le televisioni del mondo verranno a cercarci per chiedere cosa accade; verranno da noi, che parliamo di queste cose. Uno dei segni premonitori della Venuta di Cristo, sono le grandi manifestazioni in Cielo. Ci saranno anche i falsi profeti, ma oggi non è difficile individuarli. Chi riceve messaggi da Dio è contro tutti i poteri del mondo: politico, religioso, militare ed economico. E’ un vero profeta chi difende i poveri, i diritti delle persone che non hanno niente, dei vecchi, dei pensionati, dei bambini, se si schiera contro la politica corrotta, la vera mafia; non è necessario sapere se vede Gesù o la Madonna. Poi Cristo si manifesterà e dimostrerà che è Lui.  Io mi aspetto molto da questo Papa, perché pronuncia discorsi contro i potenti.
 
D: Se parliamo di reincarnazione, di quale resurrezione parla la Scrittura?  
G: Della resurrezione intesa come rinascita dell’anima, che entra di nuovo nel corpo. Io non sono complicato nella mia teologia: le farò un esempio molto semplice per aiutarla a capire.  Se tutti gli uomini deceduti nel corso della storia dell’umanità resuscitassero, lei penserebbe che tutti noi riusciremmo a stare dentro il pianeta? Le assicuro che sarebbe impossibile, quindi la resurrezione va intesa come rinascita: l’anima non muore mai, rinasce, si reincarna per evolvere la propria coscienza. È una scuola: chi frequenta la prima elementare non può ricevere il diploma. Allo stesso modo, lo spirito per accrescere la propria conoscenza deve fare varie vite, non possiamo pretendere di imparare tutto in una settantina di anni. Se così non fosse, io reputerei questo Dio ingiusto, assassino, criminale e delinquente perché fa nascere dei bambini storpi, ciechi, sordi e li fa morire, privandoli della possibilità di rinascere e vivere la vita come tutti. Io credo in un Dio giusto e sono strafelice che il loro spirito si possa reincarnare per vivere un’esperienza sana. Il mio Dio non è tiranno, né assassino.

D: In questo mondo illusorio, la luce Cristica che si trova nella nostra mente potrebbe modificare quello che noi pensiamo sia reale…; potrebbe essere favorevole per noi, così da creare il Regno di Dio su questa Terra.
G: Concordo: il Regno di Dio è dentro di noi, ma dal momento in cui tentiamo di modificare, manipolare e mettere a rischio la Creazione con il nostro libero arbitrio, è necessario un intervento esterno da parte di chi la rappresenta, per riparare il nostro errore. Ecco perché la Venuta di Cristo è vera. Dio ci ha sempre tollerato, ma oggi non ci limitiamo ad ammazzarci l’un l’altro: stiamo attentando alla Sua Creazione, vogliamo manipolare il disegno del Creatore. Se noi facessimo saltare in aria la Terra con le bombe atomiche, causeremmo una crisi nel sistema solare e di conseguenza nella galassia. Noi non lo possiamo fare e Dio lo impedirà con un grande castigo.
Come abbiamo detto poc’anzi, il Regno di Dio, è dentro di noi. All’interno di lei e di me c’è un universo sconfinato, in miniatura, noi siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio non solo nello spirito, anche nel corpo: le nostre ghiandole endocrine sono gli astri, il nostro sangue è l’etere che separa le galassie, le cellule sono i pianeti, gli enzimi sono gli uomini, le macro molecole sono i soli, le stelle. Nel momento in cui un virus attacca la nostra struttura, governata perfettamente dal cervello e dal cuore, il sistema immunitario reagisce e lancia degli anticorpi, non invita il virus a pregare, né invoca il perdono: lo attacca uccidendolo. Lo stesso farà Dio se noi attenteremo all’economia del Suo universo, se violenteremo la Sua Creazione. Noi uomini siamo enzimi trasformati in virus; la cellula Terra sta soffrendo e si sta trasformando in una cellula cancerogena che, da sola, potrebbe inquinare tutto il sistema universale del Corpo cosmico di Dio. Per tal motivo, Egli sta preparando un’operazione chirurgica per estirpare il cancro dal Suo corpo. Accadrà di sicuro se non ritorneremo ad essere buoni, trasformandoci da virus in enzimi  laboriosi. Cristo scenderà per separare i virus dagli enzimi buoni, è necessario che il chirurgo faccia questa operazione.
D: Io vorrei spiegare com’è avvenuta la mia conversione e come siamo arrivati a lei. Dall’età di tredici anni io parlo con gli angeli, ovvero gli Extraterrestri. Il 18 ottobre di due anni fa mi è apparsa la Madonna, che mi ha chiesto di andare a Medjugorie. Credente ma non praticante, non sapevo nulla di questo luogo. Il 18 aprile, giovedì Santo dell’anno scorso, ho avuto una visione bruttissima, catastrofica, che gli Angeli mi dissero di riferire a due miei conoscenti, i quali all’epoca non frequentavo perché pensavo fossero molto lontani da Dio; in realtà due anni prima anche loro si erano convertiti andando a Medjougorie. Io mi sono spaventata molto, sono andata anche a parlare con il sacerdote, ho persino pensato fosse opera del maligno. Ho fatto tutto ciò che il mio discernimento mi dettava. Massimo, oggi qui con me, dopo pochi giorni si è imbattuto nel tuo sito e ha scoperto che annunci le stesse cose. Il caso non esiste, gli Angeli la chiamano sincronicità… Così siamo arrivati a te, siamo felici di essere qui e di conoscerti.
G: Descrivimi la tua visione.
 
D: Ho visto una palla di fuoco che arrivava dall’alto, da destra e precipitava verso sinistra. La Terra tremava tutta, si spaccava e all’interno cadevano i palazzi e le case. Tanta gente, anche bambini, giovani e anziani, veniva condotta non so dove. I militari che si trovavano davanti e in coda, li obbligavano a farsi mettere una specie di microchip nel polso della mano sinistra. Chi si rifiutava veniva portato via. Dentro di me sentivo che era una cosa sbagliata, che non dovevamo fare. Ad un certo punto ho visto tutta la struttura del Vaticano tremare e sgretolarsi, la statua dell’Arcangelo Michele posta sulla cima di Castel Sant’Angelo cadeva e si spaccava in mille pezzi, mentre nel cielo, piano piano, si vedeva arrivare da sinistra una navicella spaziale. Durante la visione ho pianto tanto, sentivo il numero 17 ripetersi. Ad un certo punto mi sono ritrovata nella visione. Tutto era diventato buio e mi trovavo a casa mia, davanti al caminetto, dove io ho il mio altarino con gli angioletti, la Madonna e una candela accesa tutto il giorno per ringraziare gli Angeli…  Mi trovavo con il mio compagno e la figlia più grande. Ho avvertito dentro di me che questa cosa succedeva di martedì o di giovedì, giorni in cui la figlia più piccola non è con me; ho percepito anche che doveva succedere in primavera o in autunno, perché le persone indossavano una giacchettina…
Il sabato Santo i miei amici mi hanno mostrato un tuo filmato; io sono stata male e non riuscivo più a dormire. Da quel giorno la mia amica, che è molto testarda, ha insistito perché venissimo da te…
G: Hai visto l’Apocalisse e la Venuta di Cristo. Tutto quello che hai visto, avverrà. Io credo che il numero 17 si riferisca al 2017. Ti posso assicurare, dai messaggi che ho ricevuto, che dal 2017 in poi accadranno queste cose.
 
D: Da quando sono andata a Medjougorie, vado a messa tutti i giorni, mi confesso tutti i mesi, faccio quello che mi indica la Madonna. Il mio compito sarebbe continuare a dire che noi siamo qui per la nostra evoluzione. Dall’alto gli Angeli si risentono del fatto che la Chiesa non dica determinate cose, tra queste la reincarnazione. Purtroppo mi scontro tantissimo con la Chiesa e non so come fare con i sacerdoti.
G: Se vai dai sacerdoti, devi rispettare i loro riti. Se non sono d’accordo con te, per farli riflettere, puoi mostrare loro i passi del Vangelo dove si parla della reincarnazione. Come ha detto anche il Papa, molti sacerdoti sono messi nel posto sbagliato. Purtroppo, oltre al crimine della pedofilia che ha investito una grossissima percentuale dei nostri preti, c’è il crimine dell’apostasia: essi hanno perso la fede, lo fanno per mestiere. Questo è un altro segno dei tempi che la Madonna a Fatima aveva annunciato. Tu insisti, vai avanti e non ti preoccupare perché sarai assistita dagli Angeli.
 
D: Io non credo nella reincarnazione, altrimenti i buddisti, con la legge del karma, avrebbero la ragione suprema e noi cristiani saremmo di seconda classe.
G: I buddisti hanno ragione e basta, non la ragione suprema. Anche i cristiani, fino al 500 d.C. credevano nella reincarnazione, concetto trasmesso chiaramente nella Bibbia e professato da alcuni padri della Chiesa; poi con il Concilio di Nicea (553 d.C.) fu condannato esplicitamente.
 
D: La legge di causa ed effetto non esiste più dopo la morte?
G: La legge di causa ed effetto vale anche per lo spirito, non solo per la materia. Ciò che semini raccogli: una legge universale per tutto, senza la quale non esisterebbe niente nell’universo. Dio l’ha creata apposta.
Grazie a tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
 
Il Signore non nasconde la Sua volontà agli uomini: non è mai stata e mai sarà un segreto riservato a pochi.
O uomo, “Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? (cfr. 1 Gv 4, 20) “O uomo, Egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?” (Michea 6:8)
I Profeti si fanno voce dell’Altissimo per pronunciare quelle verità che contengono un vero programma di vita personale e collettivo, dove sete d’amore e di giustizia s’incarnano rivelando il più grande comandamento: ama il prossimo tuo come te stesso.
Una legge universale, un dovere morale che non si può limitare alla preghiera, ad un moto di misericordia o ad un semplice slancio di compassione. Esso racchiude quell’insieme di valori e ideali che muovono l’agire di ogni uomo, senza distinzione di razza, di credo filosofico o religioso, per i quali il Maestro lascia al libero arbitrio stabilire i confini del proprio sacrificio personale.
È questo il fondamento etico indispensabile per arrivare a costruire un nuovo mondo: è da qui che dobbiamo cominciare per arrivare a Dio. Questa è la via, la sola via, e Gesù, con più parabole, conferma il Suo insegnamento: dalle vergini stolte escluse dal banchetto, all’albero infruttuoso tagliato e gettato nel fuoco; dal servo infingardo punito perché non fece fruttificare i talenti all’invitato a nozze senza l’abito nuziale. E lo conferma oggi, per bocca del Suo servo, di Colui che porta il Segno inequivocabile della Sua Presenza ripercorrendo un cammino esemplare. Oggi più che mai, dobbiamo aggrapparci a quel sogno di uguaglianza e di equità per tutti gli esseri umani sul piano della dignità personale e dei diritti inalienabili, stringerlo al petto e combattere per realizzarlo ad ogni costo; notte e giorno nutrire quel senso del dovere che rimanda alla nostra essenza più profonda, che ci consente di vivere in armonia con noi stessi, con il prossimo, con la nostra coscienza e la Creazione, tutta.
Purtroppo, nonostante gli ammonimenti e i castighi, da sempre è il comandamento più ignorato: amare e lottare contro le ingiustizie è qualcosa che non si fa affatto, solo in certi momenti della vita o la si chiede unicamente per se stessi. Quanti cammini spirituali percorsi alla fine si rivelano sterili perché portano scissioni, divisioni, competizioni e fanatismi? Quanti rivelano leggerezza nell’operare e nel dire, per paura di farlo fino in fondo, colmati di pretesti?
Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”.
Nessuno potrà sfuggire al Suo Giudizio; nessuno potrà sfuggire alla legge di causa ed effetto: anche coloro che non credono, sanno che il Tempo è galantuomo, che la vita alla lunga restituirà ciò che nel tempo abbiamo generato.
State attenti, stiamo attenti: l’Iddio infinitamente misericordioso che adoriamo e serviamo è un Dio infinitamente giusto che castiga, flagella, giudica, punisce: “…l’Eterno ama la giustizia e non abbandona i suoi santi; essi son conservati in perpetuo; ma la progenie degli empi sarà sterminata.”(Sl 37:28) . Iddio nostro è il possente Signore degli Eserciti, non scambiamo la Sua Misericordia per debolezza. E si badi anche che il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio, cioè da noi (1 Pietro 4:17). Ci piaccia o no.
Sandra De Marco
San Giovanni di Polcenigo
16 luglio 2015