33 anni di Stigmate.
33 anni di Croce.
33 anni di Redenzione.
33 anni di Verità.
33 anni d’Amore.
Per 33 anni il divino prodigio si è manifestato agli occhi del mondo.
Ecco il Segno dei segni, un prodigio di risveglio per i dormienti. Un prodigio di salvezza per coloro che accolgono la grande Chiamata del Sangue solare, per coloro che mantengono intatta la Fede cosciente, i Risvegliati, i Viventi.
33 anni per Cristo, con Cristo, in Cristo.
33 anni come Gesù, pastore degli uomini, che continua a cercare uomini degni d’essere chiamati uomini, e li cerca con la luce del suo sangue, con le Stigmate come lanterne di fuoco, come Diogene nel buio del mondo.
33 anni di eternità… e la clessidra dell’Apocalisse non si ferma.
Oh, uomo disperso nella polvere del tempo, quanti rintocchi mancano al tuo giorno?
Con fraterna dilezione,
Il Sole sorge dietro i verdi rami dell’albero testimone del Sì. Un ragazzo giovane e forte giace a terra inerte, le sue braccia incrociate sigillano le mani trafitte dalla Cristica Redenzione. Il Sangue Divino appare dai palmi delle mani per la prima volta timidamente e dolorosamente. Un raggio di sole colpisce e sigilla l’incontro della Gnosi Solare con la rossa manifestazione materiale della linfa umana. L’eterno si ferma e prende forma. La cupola celeste rimane sospesa nel Cielo tra le dolci esclamazioni pronunciate dagli angeli di ieri e di sempre. L’ineffabile ha il permesso di divenire sostanza.
Quante vite sono racchiuse in una vita?
Troppe
Sorretto dall’Amore il giovane riesce appena a rialzarsi e cominciare a percorrere la strada senza sentiero. I suoi brillanti occhi si sentono ancora persi tra il Cielo e la Terra, non è solo il dolore fisico estremo che da quel momento in poi lo accompagnerà, ciò che lo travolge, è tutto l’insieme di odori, dolori, sensazioni, pianti, grida, odi e tristezze che lo abbracciano e che non provengono da lui. Non li ascolta, ma li sente. Non li vede, ma li guarda. Non sono tangibili, ma li tocca. Non appartiene loro, ma ora sono suoi.
Quanto Sangue può essere versato per la Redenzione degli Uomini?
Moltissimo.
Da ora in poi quel giovane pieno di Giustizia percorrerà ogni angolo del mondo vestito di sacco. In tutti i paesi sarà acclamato e rifiutato allo stesso tempo. Porterà con lui l’infinito, il Divino, l’umano e il Sangue per sempre.
Il dolore, la tristezza, la speranza, l’apatia e la scarsa allegria di questa umanità saranno i suoi amanti inseparabili, gli amici con i quali siederà a tavola, i compagni di interminabili notti insonni.
Saranno i testimoni silenziosi di ogni occasione in cui dovrà giacere nuovamente con le braccia in Croce e i palmi rivolti al Cielo.
Quanti anni sono 33 anni?
Non è il tempo, è lo spazio e tutto ciò che esso contiene.
Il lacerante dolore che colpisce la sua stanca umanità gli toglie il respiro. Il suo cuore pulsa lievemente e spinge il Sangue Divino che sgorga dalle sue mani, i suoi piedi e il costato. Ogni volta che avviene questo miracolo è capace di sentire chiaramente come lo stesso, fluendo nelle sue vene come fiumi di giustizia e anche di mite calma, percorre ogni parte del suo corpo. Può sentire lo schiocco silenzioso del dialogo sinaptico tra i suoi neuroni, percepisce la puntura sottile dei nuovi peli che oltrepassano la pelle per vedere la luce, il tocco leggero dell’aria che entra ed esce dai suoi polmoni, sente l’impatto della luce che rimbalza nelle sue pupille e, benché il suo letto possa sembrare la sua tortura, è capace di volare oltre la sua finestra. Il Sole lo trasporta attraverso i suoi raggi teneramente diviso in milioni di particelle per consolarlo. Lì è abbracciato dal profumo del fiore ancora non spuntato, il suono di una musica che non è stata ancora scritta né suonata, l’amore di un fratello che non ha conosciuto ancora, il canto dell’uccellino che salta per la prima volta dal nido, il contatto soave di un neonato, la speranza della vita che si rifiuta di essere vinta.
Quante volte può morire e rinascere un Uomo?
Più di 10.000, tutte le volte in cui dice Sì.
Erika País.
2 Settembre 2022
Giorgio Bongiovanni: 33 anni di stigmate…. GRATITUDINE ETERNA!!!… è questo il nostro sentimento insieme al senso di vergogna nel guardarti, non perché io senta che abbiamo commesso peccati imperdonabili, bensì per il grande amore e sacrificio che tu ci hai donato e che ci fa sentire minuscoli.
Non voglio adularti; so che non sei il Cristo, ma Egli si manifesta attraverso te in molte forme e tu sei la Sua voce e la Sua volontà; non sei il Dio Padre, ma Lui, specialmente ora, cammina al tuo fianco e manifesta il Suo sentire, la Sua ira e la Sua pronta giustizia, attraverso di te; e soprattutto tu sei il portatore della luce Divina per noi in questo mondo, la cui oscurità ci è sempre più difficile da tollerare.
Non sei neppure lo Spirito Santo, ma la più alta volontà del cielo si manifesta attraverso il Padre, il Figlio e i suoi angeli, sempre per mezzo di te. I confronti sono odiosi, ma tu sei l’unica fonte di vera luce che conosciamo, perché altre fonti si sono spente gradualmente, si sono distorte o sono scomparse per non aver fatto il passo successivo che il cielo aveva richiesto…
33 anni di sacrificio, è molto simbolico in una missione messianica; bisogna essere ciechi per non rendersene conto.
Grazie Giorgio per il tuo immenso sacrificio di infinito amore e soprattutto grazie per darci la vita…
Claudio Rojas
29 Agosto 2022
Chimera di Dio,
il sogno impossibile,
essere umano terrestre,
guerriero temibile.
Il capriccio divino
di trovare un candidato,
per una missione celeste
“il figlio mio amato”.
Come si può accettare,
senza perdere il buon senso,
un così sacro destino,
senza il minimo segno di pazzia.
Solo una Madre divina,
con delicata supplica,
vince le terribili paure,
dell’invisibile ego.
Svuotarsi di tutto, anche del proprio sangue,
offrire la vita, in pezzi di carne.
Rinunciare al desiderio, come un triste amante,
Calice vivente benedetto, con meta errante.
Segno nel mondo, di tutta la storia.
Coscienza presente, per la nostra memoria.
Come il Cristo Gesù, nel cammino al Calvario.
l’utopia di un cambiamento profondo.
Un’onda di amore, con una nuova coscienza,
Che urli dall’anima, con divina presenza.
Forse un giorno,
la storia del pianeta,
racconterà che un Unto,
accettò la scommessa.
Quella di essere specchio
del dolore umano,
della lotta eterna,
dell’amore sacro.
Di soffrire di dolore per i violentati che sono nostri fratelli.
Di amare il destino che ci attende.
Sono 33 le ore del tuo prezioso lascito
donate ai quattro angoli di questa terra.
È il tuo tempo, quello del Verbo
perché il tuo Kairós è giunto.
2 Settembre 2022