
Cammino tra la gente, assorta nei miei pensieri.
Organizzativi, operativi, esecutivi. Compiti da assolvere, situazioni da organizzare, cose pratiche e quotidiane da svolgere, ogni cosa ha la sua importanza in questo piano dimensionale che contempla la materia.
Ad un tratto … un immagine … una musica … una parola … fermano un istante… che si dilata … annullando il tempo e lo spazio … E in quell’attimo eterno, l’Imponderabile s’impossessa di te … che sei polvere … che sei niente … Eppur Lui ti solleva, come fossi uno dei suoi angeli, e ti conduce presso la sua divina dimora … ti offre, in un calice, il Suo nettare … una piccola goccia per ricordarti chi sei e da dove vieni, e spronare il tuo cammino verso la realizzazione dei valori dello spirito che ti condurranno alla tua vera identità.
D’un tratto il mio sguardo viene attirato da delle mani … mani che si sfiorano, che accarezzano, con una adorazione che mi colpisce … resto rapita da quei semplici gesti che contengono in se un valore cosi sacro. Un onda mi travolge e le lacrime mi rigano il viso, incontrollabili. Cos’è quel sole caldo che dal niente si impossessa di me strappandomi dal mondo in un istante eterno?
È Amore. Mi sussurra una vocina. Non ha forma, nè genere, nè struttura. È solo amore. Amore che vola libero, come una farfalla. Lei si adagia su di te ma se la stringi per paura di perderla morirá. L’Amore possiede ma non può essere posseduto. L’amore ama donarsi, e nel suo donarsi riceve la linfa che lo alimenta nel suo eterno divenire. Amore. I poeti e gli artisti ne hanno scritto poesie, i filosofi ne hanno sviluppato concetti esistenziali, i cantanti ne hanno intonato le lodi. Amore che scalda il cuore. Amore che vivifica lo spirito. Amore che crea, che protegge, che difende.
L’amore è la Causa prima della Creazione, la scintilla divina che ci ha partoriti, lessenza del nostro esistere.
Cosa dunque non abbiamo compreso in un mondo che disperatamente cerca amore ma che semina odio, violenza, sopraffazione, indifferenza, egoismo?
Sarebbe cosi semplice guardarsi negli occhi e scoprire te stesso nell’altro. Figli di un unico Padre, partoriti dal ventre della stessa Madre. Fratelli nell’essenza.
Nello scrigno del cuore si cela la chiave che apre ogni porta, che risponde ad ogni domanda. La Madre, Creatrice di ogni cosa, è viva lì, in quella scintilla che dobbiamo alimentare con le nostre azioni, con i nostri pensieri in armonia con la Legge divina. La stessa che governa i mondi e le stelle. Cosicché possa divenire quindi fiamma ardente.
Ed ecco risolto il mistero. Possibile? Così semplice? Si, cosi semplice. Ma, a noi piace rendere le cose complicate, amiamo crogiolarci nella sofferenza, nel tormento, perché vogliamo sentirci “liberi” di scegliere … di soffrire … e così, siamo divenuti ciechi, abbiamo perduto la magia dell’incanto che da bambini ci rendeva così felici. Non riusciamo più a scorgere il miracolo della vita che fiorisce dinanzi ai nostri occhi, ogni giorno, ogni istante, in ogni respiro.
Osserviamo il nostro fratello fissando quella pagliuzza che ci disturba e non vediamo la trave che offusca il nostro occhio. Ci duole il poco che ci manca ma non ci rende felici il tutto che abbiamo. Abbiamo paura di perdere ció che non abbiamo perché niente ci appartiene e su niente possiamo avere il controllo che non sia per volontà dell’Altissimo. Rimettiamo la causa del nostro disagio a qualcun altro e non alla nostra incapacità.
Eppure l’Amore un giorno decise di travestirsi da uomo e camminó nel mondo. Non so dove ci trovó, ma ci chiamó a Se e ci disse: vi porteró con me. Ma prima dovró scuotervi affinché possiate essere pronti per divenire nuovi alberi della vita. Vi scuoteró affinché ogni ramo secco possa essere tranciato, per permettere ai nuovi germogli di crescere forti e sani. Vi scuoteró fino alle radici, tanto da farvi credere di cadere, affinché esse possano aggrapparsi solidamente al terreno, e nel momento in cui arriverà la tempesta saranno salde alla terra e l’intero albero si salverá. Cosicché, tornata la bonaccia, potrà essere ricco di nuovi rigogliosi frutti.
“Chi ha fede in me non morirà mai” ci disse. E ogni giorno illumina tutti con i Suoi raggi, donandoci la vita. Elargisce il Suo Verbo attraverso un suo messaggero, si cela dietro la purezza dei più piccoli e nella fragilità degli indifesi, parla con la bocca dei giusti, ci osserva e ci ammonisce attraverso lo sguardo sofferente dei bambini.
Chissà per quanto ancora ci ostineremo a restare chiusi dentro la nostra prigione di paure, incertezze, dubbi, mentre l’Amore ancora ci chiama.
Con devozione
Vostra
Sonia Alea
7 marzo 2025