L’ULTIMO PRODIGIO DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA. L’ANGELO DELLA PENITENZA E IL PASTORELLO RINATO

L’ULTIMO PRODIGIO DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA. L’ANGELO DELLA PENITENZA E IL PASTORELLO RINATO

borelloNote di un’armonia divina risuonano in uno dei Giardini del Re. Le prealpi Venete e quelle Carniche delle Dolomiti fanno da cornice alla bellezza dei boschi e dei campi che profumano di soavi essenze di fiori colorati, alberi di frassino, olmi e ciliegi. É un caldo pomeriggio d’estate, il 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria. La Regina degli Apostoli appare di fronte a noi tutti, uniti in grande gaudio per quella celeste visita che onora i nostri spiriti già graziati dal segno vivo e presente in mezzo a noi. Di una bellezza eterea, leggiadra, dolcissima, viene verso di noi lentamente sorretta da due dei nostri fratelli, Emmanuel Mouriño e Loretta Rui.

L’uno, insieme alla sua compagna di vita Charo, ha portato da Fatima la statua della Vergine in dono a Giorgio e ai carissimi fratelli della nostra arca Alea-Lores di San Giovanni in Polcenigo; l’altra, nostra amatissima sorella, ha con grande devozione e cura preziosa, adornato e preparato la grotta dove la statua dimorerà rivolta verso la montagna. Come un soffio sentiamo il Suo sguardo e la Sua divina mano accarezzare i nostri spiriti a Lei devoti mentre i nostri bimbi vestiti a festa aprono il cammino di fronte ai Suoi piedi con petali di rose profumate. Le lacrime sui volti dei fratelli rivelano la profonda emozione che ci unisce in un unico afflato d’amore e di umile devozione. Il Calice Vivente è lì, ad attendere, profondamente commosso, Colei che è la divina espressione della Madre Creatrice di tutte le cose. La bellissima statua della Madonna di Fatima viene posizionata quindi all’interno della grotta mentre la musica allieta i nostri animi rapiti nell’incanto della Sua bellezza. La cerimonia prosegue con la benedizione e l’unione spirituale di alcune coppie di sposi (già unite nel vincolo del matrimonio civile e alcuni di loro anche da quello della Chiesa Cattolica) con il rito della canna spezzata che amava fare Giovanni Battista: “Da uno siete divenuti due entità distinte come questa canna di bambù che io ora spezzo. Per essere nuovamente una unica canna dovete rimanere uniti. Non separate quindi ciò che Dio ha unito. Vostra è la responsabilità di non tradire questa promessa” dice Giorgio a Walter e Mara, Marco e Francesca, Giangiacomo e Gessica, Eugenio e Licia, Roberto e Beatrice, i nostri fratelli uniti in questo giorno speciale nel sacro matrimonio mentre i bimbi, Davide, Giovanni Albino, Riccardo, Chiara, Giovanni, Maria Virgilio ricevono il battesimo con acqua di Verità e di Vita. Sacramenti impartiti con quella semplicità amata da Cristo che racchiude coscienza, serietà e profondità di spirito, le quali rendono autentica la cerimonia.

La lezione spirituale ha inizio subito dopo, alla presenza dei fratelli che in giornata sono giunti da tutte le arche d’Italia, e in rappresentanza delle arche del Sud America con la eccezionale presenza dei nostri amatissimi Matias Guffanti e Patricio Alod dell’arca di Rosario (Argentina).

A Giorgio quindi la parola:
“Quando Gesù scenderà dal Cielo, sarà accompagnato da legioni di Angeli e insieme a Lui si manifesterà al mondo la Santa Madre Celeste. La Madre Santissima è la manifestazione dello Spirito Santo, l’Intelligenza Suprema. Gli uomini non hanno capito e nemmeno alcune religioni che non solo non è peccato adorare la Madre Santissima, come molti dicono, ma è un  nostro dovere farlo, perché nello Spirito della Madre Celeste risiede l’Intelligenza Onnicreante. La Madre di Gesù, Maria di Nazareth, Miriam, era ed è lo strumento dello Spirito Santo. Ecco perché appare in tutto il mondo, ecco perchè è la Madre di tutti. Madre di tutti perchè lo Spirito che crea l’Universo è dentro di Lei. Ma Lei ci dice di adorare e di servire Suo Figlio. Anche Lei si sente discepola del Figlio perchè Lui è stato scelto, mandato dal Padre per farci conoscere la Verità. Quindi Lei si fa annunciatrice della Venuta di Suo Figlio. La Santissima Trinità ha puntato tutto sul Figlio Gesù Cristo, concedendoGli tutto il Potere, il Regno, il Giudizio, la Misericordia, il Perdono e la Condanna. Ha affidato tutto a Lui che si è manifestato al mondo per la nostra salvezza. Noi siamo qui per annunciare la Venuta del Figlio, Gesù Cristo, ma la nostra guida, il vero Annunciatore dell’Apocalisse, l’Annunciatrice dei Segni e il mentore del nostro cammino, Colei che ci indica la via, che ci protegge, che ci avverte, che ci perdona, è la Santa Madre. Io sono stato stimmatizzato dalla Santa Madre Maria, e il mio punto di riferimento dopo Gesù Cristo, ovviamente dopo il Padre Adonay, è Lei. Lei ci sorregge, Lei ci avverte quando stiamo per sbagliare per evitare che possiamo commettere l’errore, Lei ci dà sempre una possibilità, Lei adora e serve come un’ancella tutti i discepoli di Suo Figlio Gesù Cristo. La grandezza di questo Essere che possiede l’Universo dentro il Suo Cuore è quella di servire. Questo è il segreto, cari fratelli, il segreto per essere maestri, guide, messaggeri. Quello di servire. Gesù disse: “Io non sono venuto per essere servito ma per servire”. E lo ha dimostrato continuamente nella Sua vita, lavando i piedi ai Suoi apostoli, sanando in corpo e spirito tutti coloro che gli chiedevano aiuto, fino a dare la propria vita per i Suoi fratelli. “Tu sei un Re?” Gli chiese Pilato: “Si lo sono”, rispose Lui. Ma come fa un Re a servire? Non dovrebbe essere servito? Ed è proprio questo il segreto del cristianesimo: servire. Essere servi dei propri fratelli. La Santa Madre Maria, della quale oggi ricordiamo l’Assunzione in Cielo, è il nostro Superiore, è il primo apostolo dei dodici. Quando il Padre Adonay per missione abbandona Suo Figlio sulla croce, la Santa Madre Maria cioè lo Spirito Santo è ai piedi di quella croce per consolare Suo Figlio. Quindi la Madonna è Consolatrice e Annunciatrice. Lei ha assistito a tutta la passione, non ha tradito il Figlio, né ha avuto paura come è avvenuto per gli apostoli purtroppo. Quindi quando pregate Cristo, pregate anche la Santa Madre che ci sorregga sempre. Lei vede tutto. Un fratello di recente mi ha chiesto: -Perchè ci chiedi di pregare per te? Normalmente le anime prescelte sono protette, per quale motivo ci chiedi “Pregate per me?”-. E io ho risposto questo: È vero sono protetto certo, ma in realtà io sono solo. Se non ho l’aiuto dei miei fratelli cioè il vostro, sudo sangue. Abbiamo l’esempio massimo di Colui che non aveva bisogno di nessuno perché aveva il Padre con sé, cioè Gesù Cristo, eppure chiede ai Suoi fratelli di pregare. Quando va nell’orto dei Getsemani, Lui chiama per tre volte gli apostoli a consolarlo, e loro si addormentano. “Vi siete addormentati. Non avete vegliato nemmeno un’ora con me. Mi avete lasciato solo”. Gesù piange, suda sangue, si ribella, dice al Padre: “Togli da me questo calice! Ma sia fatta la Tua volontà e non la mia”.

Ma la Madre Santa è  sempre presente con Suo Figlio, è l’assistente di Suo Figlio. Vi racconto un fatto: un giorno Giovanni detto il Battista va a trovare la Santa Madre perchè aveva bisogno di consolazione. Va a trovarla di sera. Gesù era in Galilea a predicare. Lei era a casa, non poteva assistere alle prediche di Suo Figlio, anche se quando Lui predicava a Gerusalemme andava ad ascoltarLo nel tempio. Giovanni Battista e Gesù erano parenti. Giovanni che era un po’ grezzo e che solitamente vestiva con pelli di animali, per incontrare la Madre di Gesù  quel giorno si prepara vestendosi in un modo per quell’epoca elegante.  “Madre ho un sogno” dice quindi Giovanni Battista a Maria quando giunge nella Sua casa, “Tu che sei la Madre del mio Signore, ti prego fai avverare questo mio sogno!”. Giovanni a quei tempi era amato dal popolo come il Profeta e la Madonna che era rispettosissima e devotissima della religione ebraica parlava a lui come ad un Profeta, sempre con il cuore materno ma con grande rispetto. “Quale sogno figliolo? Tu sei il Profeta mandato da Dio!” Gli risponde Lei. “Io so che mi uccideranno” dice  Giovanni “ma se tu chiedi al Signore di evitarlo, io vorrei seguirLo. Vorrei seguire il Signore, Tuo Figlio”. “Tu sei il suo precursore e devi dare l’esempio” gli risponde Maria “così come lo darà Lui. Ma chiederò al Padre Adonay che ascolti questa tua preghiera. Pregherò il nostro Padre per questo”. Lui La ringrazia e se ne va baciandoLe i piedi. Giovanni infatti non abbracciava mai la Santa Madre ma baciava i Suoi piedi, Lei non voleva ma lui lo faceva ugualmente, come vi ho detto era grezzo ma devotissimo. La Madonna era così bella, piena d’amore, di speranza, di tranquillità, ti dava sicurezza quindi Giovanni quando esce dalla casa di Maria è pieno di speranza che il suo sogno possa avverarsi. Lui non aveva paura di morire ma aveva il sogno di stare con Gesù, di seguirlo, di ascoltarlo, di servirlo. Quando Giovanni Battista viene arrestato implora Erode, che era innamorato di lui, di lasciarlo libero. “Ma se io ti libero tu che fai?” Gli domanda Erode. “Se mi liberi seguo il Messia” risponde Giovanni. Purtroppo l’unica cosa che gli fu concessa dal Padre fu quella di poter vedere e vivere gli ultimi giorni di Gesù dal mondo spirituale attraverso gli occhi di Giovanni l’apostolo. Ecco perché Giovanni l’apostolo e Giovanni Battista sono come anime gemelle. Non lo sono in realtà ma è come se lo fossero. Quindi anche allora quando la Madre Santa era incarnata, la devozione verso il Suo Spirito Immacolato era presente in chi La conosceva e aveva avuto l’iniziazione dagli Esseni. Poco prima di lasciare questo mondo la Madonna chiese di vedere gli apostoli di Suo figlio. Accanto al Suo giaciglio erano presenti degli Esseri di Luce e degli Angeli, e questi Benedetti Signori della Fiamma con le loro astronavi portarono al suo capezzale tutti gli apostoli che si trovavano a quel tempo in Macedonia, in Asia, in Spagna e in altre parti del mondo a predicare. E Infatti gli apostoli scrivono tutti: “Ed ecco veniamo rapiti da una nube di Luce che ci porta nel giaciglio della Santa Madre”. Lei riuscì a vederli, a salutarli e ad abbracciarli, non perderà mai coscienza. Subito dopo avvenne la dormizione cioè  uno stadio estatico, di contemplazione della Madonna fino al momento in cui la sollevarono. Sono questi Esseri che compiono tali prodigi. La sollevarono al Cielo mentre Lei era in uno stato di completa beatitudine.

Gli apostoli non si vedevano tra di loro oramai da anni, per ultimo giunse Tommaso che non riuscì a vederLa perchè la Madonna era appena stata assunta in Cielo. Come è noto, non credette subito al racconto degli apostoli e per questo la Vergine fece cadere su di lui il cordone della Sua veste.  Questo è proprio un ricordo fortissimo per me. Era tanto giovane e bella la Madre Celeste”.   

“Segni chiamano segni” ci aveva annunciato Giorgio questa estate attraverso un messaggio che tramite lui ci giungeva dal Cielo. Un Estate appunto di grandi segni e di una nuova tappa che ha inizio portandoci verso eventi che si susseguono uno dietro l’altro a grande velocità, per condurci verso il cammino impervio della lotta contro il male, della denuncia contro le mosse dell’anticristo ma anche verso la testimonianza della Verità che con grande forza viene alla luce giorno dopo giorno per la gloria dell’Altissimo.
Le attività di forte denuncia vissute in occasione della commemorazione della strage di via d’Amelio organizzate da Salvatore Borsellino, le agende rosse, la scorta civica, dalla redazione del nostro giornale Antimafia Duemila, dalle nostre giovani, dai magistrati impegnati in prima linea, dai pochi giornalisti veri ancora rimasti in piedi  e da una esigua, ma comunque sempre più numerosa, cittadinanza che si batte contro il  sistema criminale vigente. Segue poi il viaggio in Inghilterra insieme a Jaime Maussan e la sua troupe di Tercer Milenio per dare testimonianza agli straordinari messaggi impressi sui campi di grano inglesi da Esseri provenienti dal Cosmo e indirizzati alla nostra povera umanità, i cosiddetti frattali chiamati crop circle. Poi appunto la visitazione della Vergine di Fatima in una delle nostre arche che il 15 agosto, giorno dell’Immacolata Concezione, simbolicamente le abbraccia tutte. Eventi e segni che possono apparire disgiunti e assolutamente estranei l’uno all’altro ma che in realtà percorrono un unico filo conduttore che porterà alla vittoria della Verità e alla distruzione del sistema in cui viviamo. Gli eventi e i segni continuano incalzanti a sorprenderci uno dietro l’altro da lasciarci senza respiro.

Pochi giorni dopo la visitazione della Vergine nella nostra arca di Pordenone, Giorgio riceve la straordinaria ed inaspettata notizia della pubblicazione di un nuovo libro stampato dalle carmelitane scalze del convento in cui visse Lucia Dos Santos per oltre 50 anni delle sua vita. Nell’inedito libro dal titolo  «Un caminho sob o olhar de Maria» (Un camino sotto lo sguardo di Maria) sono state pubblicate alcune straordinarie rivelazioni tratte dai diari segreti della veggente di Fatima. Giorgio è fortemente colpito da questo nuovo segno che dimostra quanto la Verità sia più forte di qualsiasi volere e potere umano. La Verità cammina e percorre il suo sentiero inarrestabile; come acqua pura nasce dalla sorgente e come torrente impetuoso scende dalla montagna per giungere a valle e divenire fiume, scorrere libera tra i campi superando mille impedimenti, deviata, rallentata, ma mai fermata, prosegue incessantemente la sua discesa verso il mare che è la sua meta, il quale la ricondurrà alla sorgente da cui è stata generata pronta per un nuovo ciclo di vita e di rinnovata esperienza.

Il 20 Agosto Giorgio Bongiovanni scrive un messaggio:

DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 20 AGOSTO 2014:

LA VERITÀ SUL TERZO SEGRETO DI FATIMA. NUOVE IMPRESSIONANTI RIVELAZIONI
“LA VERITÀ PUÒ ESSERE OSTACOLATA, MA MAI FERMATA” (Eugenio Siragusa).
“CONOSCERETE LA VERITÀ E LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI, MA LIBERI DAVVERO” (Giovanni cap. 8 vers. 32).

ANNO DOMINI 1944 – SECOLO XX.   Verso le 16 del 3 gennaio 1944, nella cappella del convento, davanti al tabernacolo, Lucia chiese a Gesù di farle conoscere la sua volontà: “Sento allora che una mano amica, affettuosa e materna mi tocca la spalla”. È ‘la Madre del Cielo’ che le dice: “Stai in pace e scrivi quello che ti comandano, non però quello che ti è stato dato di comprendere del suo significato”, intendendo alludere al significato della visione che la Vergine stessa le aveva rivelato.
Subito dopo – -“ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con sé in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare, è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso. L’odio, l’ambizione, provocano la guerra distruttrice. Dopo ho sentito nel palpitare accelerato del cuore e nel mio spirito una voce leggera che diceva: ‘nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell’eternità il Cielo!’. Questa parola ‘Cielo’ riempì il mio cuore di pace e felicità, in tal modo che, quasi senza rendermi conto, continuai a ripetermi per molto tempo: il cielo, il cielo!”.

Così le viene data la forza per scrivere il Terzo Segreto.

QUESTO È IL RACCONTO FEDELE CHE LUCIA DOS SANTOS SCRIVE NEL SUO DIARIO. UNO SCRITTO INEDITO CHE FINO AD OGGI, CON GRAVISSIMA COLPA, IL VATICANO SI ERA RIFIUTATO DI RIVELARE.
DOBBIAMO, PROBABILMENTE, ALLA BUONA VOLONTÀ DI PAPA RATZINGER PRIMA, E PAPA FRANCESCO DOPO, SE FINALMENTE VENGONO ALLA LUCE VERITÀ NASCOSTE SUL TERZO SEGRETO DI FATIMA.
LE SORELLE SPIRITUALI DI LUCIA HANNO DATO ALLE STAMPE QUESTO LIBRO: “Un caminho sob o olhar de Maria” (Edizioni Carmelo).  LEGGETELO ATTENTAMENTE.
LE FRASI SOPRA RIPORTATE DA LUCIA SONO L’AVALLO PIÙ GRANDE CHE POTEVAMO RICEVERE ALLA NOSTRA SOLITARIA DIVULGAZIONE SUL SEGRETO DI FATIMA E PRECISAMENTE ALLA MISSIONE CHE HO RICEVUTO IL 2 SETTEMBRE DEL 1989 DAVANTI ALLA QUERCIA DELLA COVA DE IRIA. SONO, NATURALMENTE, ANCHE UN AVALLO AL MESSAGGIO DIVULGATO DA EUGENIO SIRAGUSA SIN DAGLI ANNI 60′ DEL SECOLO SCORSO.
DUNQUE LUCIA VEDE L’ASSE MAGNETICO DELLA TERRA OSCILLARE E VEDE INTERE NAZIONI E POPOLI DISTRUTTE DAL CASTIGO DI DIO.
VEDE POI, OVVIAMENTE, IL TRIONFO IMMACOLATO DI MARIA E IL REGNO DELLA PACE (IL REGNO DI CRISTO IN TERRA).
LUCIA VEDE ANCHE L’APOSTASIA DELLA CHIESA E LA PERDITA DELLA FEDE CRISTIANA.
SONO QUESTI DUE, I TEMI SCOTTANTI DEL TERZO SEGRETO DI FATIMA PER I QUALI IL CARDINALE TARCISIO BERTONE ED ALTRI SERPENTI CHE SI ANNIDAVANO E SI ANNIDANO IN VATICANO HANNO PROIBITO LA LORO PUBBLICAZIONE. A QUESTI DUE NE AGGIUNGIAMO PER RIGOR DI LOGICA ALTRI DUE: LA SECONDA VENUTA DI CRISTO NEL MONDO E IL CONTATTO CON ALTRE CIVILTÀ DELL’UNIVERSO.
DI QUESTE DUE ULTIME RIVELAZIONI NON È STATO RIVELATO ANCORA NULLA, MA NOI SAPPIAMO CON CERTEZZA CHE NEI DIARI DI SUOR LUCIA SONO ESPRESSE CON CHIAREZZA. ASPETTIAMO CON PAZIENZA. INTANTO NESSUNO POTRÀ SMENTIRE QUANTO SOPRA RIVELATO DALLA PASTORELLA DI FATIMA.
L’ANTICRISTO HA PAURA ED INIZIA A TREMARE DI FRONTE ALL’INCALZARE DELLA VERITÀ. INIZIA COSÌ IL RAPIDO ED INESORABILE CAMMINO CHE CI PORTERÀ  AL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DELLA MADRE SANTISSIMA.
IN FEDE

G.B.
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
20 agosto 2014

DAL LIBRO “UN CAMMINO SOTTO LO SGUARDO DI MARIA”  

Il 15 settembre 1943 Lucia  affetta da pleurite con la febbre molto alta, riceve a Tuy la visita del vescovo di Leiria che prima di lasciarla le ordina di scrivere la terza parte del segreto di Fatima. Lucia per circa tre mesi e mezzo vive questa richiesta con profondo turbamento. La paura di disubbidire alla Vergine che le aveva detto di non rendere pubblico quel messaggio fino all’anno 1960 e la paura di disubbidire a un rappresentante di Dio in terra le provocavano una grande angoscia: “Quest’ordine mi ha fatto stare male. Il buon Dio mi diede ordine di non dirlo a nessuno e il suo rappresentante mi ordina di scrivere: una vera lotta si disputa nel mio intimo. Mi sembra che sia Dio stesso che tramite il suo ministro mi dà questo ordine ma nel mio spirito rimane un dubbio, non so se ho capito… ho anche timore che ritardare l’esecuzione di quest’ordine sia una mancanza di obbedienza. E il buon Dio adesso sta in silenzio, sembra che io sia per lui un’anima sconosciuta. Pazienza! Lui sa molto bene che il mio unico desiderio è non fare cose che gli dispiacciono. … chissà forse il demonio vuole impedirmi di fare questo atto di obbedienza?” (dai suoi diari “Un cammino sotto lo sguardo di Maria”. Prova a scrivere diverse volte, ma la mano non riesce a far muovere quella penna. Lucia si dispera. Poi il 3 gennaio 1944 “… Chiesi allora alla Madonna che mi facesse sapere qual’era la volontà di Dio. E mi diressi alla cappella: erano le quattro del pomeriggio… Mi inginocchiai  davanti al gradino dell’altare della Comunione e chiesi a Gesù che mi facesse sapere qual’era la sua volontà. Abituata com’ero a credere che l’ordine dei superiori sono l’espressione inoppugnabile della volontà di Dio, non potevo credere che questo non lo fosse. E perplessa, mezzo assorta, sotto il peso di una nuvola scura che sembrava incombere su di me, con il volto tra le mani, aspettavo, senza sapere come, una risposta. Sentii allora una mano amica, affettuosa e materna che mi toccava la spalla, sollevai lo sguardo e vidi la cara Madre celeste “non temere, Dio ha voluto provocare la tua obbedienza, fede e umiltà; stai serena e scrivi quello che ti ordinano, tuttavia non quello che ti è dato intendere del suo significato. Dopo averlo scritto, mettilo in una busta, chiudila e sigillala e fuori scrivi che può essere aperta solo nel 1960 dal cardinale patriarca di Lisbona o dal vescovo di Leiria” E sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi e udii:
“La punta della lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre e questa sussulta: montagne , città paesi e villaggi con i loro abitanti vengono sepolti. Il mare, i fiumi e le nuvi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con se in un vortice un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso. L’odio e l’ambizione provocano la guerra distruttrice! –
“Non appena passò quella soverchiante forza soprannaturale mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, il giorno 3 gennaio 1944, in ginocchio, appoggiata sul letto che mi servì da tavolo”.

“Figlio mio devi tornare a Fatima”. La voce materna della Madre Celeste si rivolge, durante una nuova visione, a Giorgio, il quale successivamente al raccontarci l’esperienza stenta a trattenere le lacrime tanto è ancora forte in lui quella incontenibile emozione. Obbediente alla Vergine, Giorgio si mette immediatamente in contatto con il suo fraterno amico Emmanuel Mouriño (lo stesso che pochi giorni prima incredibilmente gli aveva portato in dono la Vergine di Fatima), chiedendogli di chiedere udienza per lui alle monache di clausura. Emmanuel chiama al convento e incredibilmente una delle suore, suor Sofia, gli concede udienza per il giorno 2 di settembre alle ore 10! Fortemente colpito Giorgio ci trasmette la grande notizia che ci lascia senza parole. Il giorno dell’appuntamento fissato da suor Sofia corrisponde a quello in cui 25 anni prima la Vergine lo chiamò a Fatima, gli apparve, impresse il segno sacro della crocifissione di Suo figlio sulle sue mani e gli rivelò il terzo segreto di Fatima consegnandogli i dettami della missione che avrebbe dovuto compiere per il mondo. La commozione è grande. Il giovane stigmatizzato, divenuto oramai maturo uomo, con il medesimo entusiasmo, la medesima emozione e devozione di sempre si prepara a partire chiamando ad accompagnarlo alcuni fratelli in rappresentanza di tutti come testimoni di questa nuova chiamata.

È il primo di settembre. All’aeroporto di Vigo Emmanuel Mouriño con il suo amato figlio Jacob e il nostro carissimo fratello Luis Mendiano dell’arca di Desojo accolgono con grande amore l’arrivo di Giorgio e di tutti noi che lo accompagniamo.  Giorgio Bongiovanni, accompagnato da colei che vi scrive, Sonia Tabita Bongiovanni accompagnata da Matías Guffanti (responsabile dell’arca di Rosario in rappresentanza delle arche del Sud America), Lorella Placidi accompagnata da Pier Giorgio Caria e Mara Testasecca accompagnata da Franco Aquili (Franchino). La bellissima famiglia di Emmanuel ci ospita tutti nella sua accogliente casa ai piedi dell’Oceano Atlantico. Riabbracciamo con grande gioia la moglie Charo, la figlia Sara con il marito Ruben e il piccolo meraviglioso Eloi.

Giunge l’alba del 2 di settembre. Ci prepariamo tutti molto presto per partire alla volta di Coimbra in Portogallo che dista a circa due ore e mezzo di strada. Il Portogallo è una terra molto povera popolata da gente umile e semplice ma molto ospitale. Ci colpisce, percorrendo con l’auto la strada che ci conduce verso la nostra meta, l’immagine della Madonna di Fatima impressa sulle pareti della case che Giorgio ci mostra ancora commosso ricordando quanto questo fatto lo colpì durante il viaggio verso Fatima quando la Madonna lo chiamò la prima volta: “Sentivo la Sua presenza vedendo la Sua immagine in quelle case, sentivo che Lei ci indicava il cammino, ci guidava” ci racconta. Alle dieci siamo di fronte al monastero. Giorgio vi fa ingresso accompagnato dalla nostra amata Sonia Tabita, da Emmanuel e da Pier Giorgio. Noi, ansiosi, attendiamo all’esterno. Alle ore 12:00 del 2 di settembre lo stigmatizzato di Fatima è in pieno colloquio con suor Sofia, lo stesso orario in cui 25 anni prima a Fatima viveva l’apparizione della Vergine.

Alle 13:00 li vediamo finalmente comparire dinanzi alla porta del convento. Andiamo verso una piccola umile caffetteria lì accanto dove Giorgio ci trasmette immediatamente la contentezza per la grande importanza di quell’incontro, voluto e guidato dalla Vergine, che successivamente ci racconterà nel dettaglio. Suor Sofia tra le altre cose aveva insistito affinché Giorgio andasse a visitare il museo dedicato alla memoria della Veggente di Fatima. Cosa che lui recepisce chiaramente come una indicazione della Madonna. Ci dirigiamo quindi verso il museo che però essendosi fatto tardi è già chiuso al pubblico, ragione per la quale ripartiamo subito verso la volta di Fatima dove Giorgio ha premura di arrivare, riproponendosi di visitare il Memorial il giorno seguente. Un ora di strada e giungiamo finalmente a Fatima, località di 10 mila abitanti (frazione di Ourém un comune portoghese di 45 mila abitanti) divenuta famosa nel mondo per le apparizioni della Vergine ai tre pastorelli. Posiamo le nostre valigie in hotel. Affacciandomi dalla finestra osservo quel paesaggio di campagna circondato da alberi di ulivo e querce e immagino quei bimbi innocenti giocare lì intorno per poi ritrovarsi a vivere, in quegli umili campi, tali prodigi che hanno segnato per sempre le loro vite e avvolto l’intera umanità di quella sublime presenza divina materna . Il tempo di andare velocemente in bagno e già Giorgio ci chiama tutti all’appello. Dobbiamo andare. La sua emozione inizia a contagiarci tutti mentre ci rechiamo verso la grande Basilica di Fatima. La piazza compare di fronte ai nostri occhi, immensa. Seguiamo Giorgio scendere la grande scalinata, circondata dal colonnato che riporta in quadri di ceramica decorata la Via Crucis fino alla Basilica della Beata Vergine del Rosario di Fatima che si erge maestosa sulla nostra destra, all’interno della quale sono custodite le spoglie dei tre veggenti Francesco, Giacinta e Lucia. Una bellissima statua del Cuore Immacolato di Maria è collocata nella nicchia della torre della Basilica del Santuario che guarda verso la piazza. Di fronte a noi la grande quercia, il leccio dove i tre pastorelli attendevano l’apparizione della Vergine. Lo sguardo di Giorgio si fa sempre più intenso, il suo passo ancora segnato da quelle Sante ferite lentamente giunge dinanzi al punto in cui la Madonna lo aveva chiamato quel 2 di settembre del 1989, dicendogli che lì in quel luogo gli avrebbe dato un “segno che tutti avrebbero visto”. Lui non pensò, neanche per un istante, che il segno sarebbe stato lui stesso. Pensò a tutto ed in particolare ad una eclatante manifestazione di una grande astronave dei nostri Fratelli Cosmici sui cieli di Fatima. Ma non fu così. “Figlio mio, sei disposto a portare parte della sofferenza di Mio Figlio?” Gli chiede Lei dolcemente. Lui in ginocchio, di fronte alla stessa quercia. 12 rose rosse sono offerte in dono a Lei, la Beata Vergine Maria. “Si” risponde lui. Il suo umile e devoto sguardo è rivolto, come sempre, verso i sacri piedi della Vergine, impossibile per lui ammirare quel volto dalla purezza e bellezza indescrivibili. Ora è nuovamente lì, in quello stesso luogo, dopo 25 anni, e noi abbiamo, seppur indegnamente, l’onore di essere lì accanto. La sua emozione diviene la nostra. Ci mostra il punto esatto dove cadde in ginocchio quel giorno. Ci racconta: “Il 2 di settembre del 1989 mi trovavo qui e ho avuto la visione della Madonna. La quale mi aveva promesso un segno ma io non sapevo di cosa si trattasse. Ad un certo punto L’ho vista spostarsi ed io camminavo con la testa alzata e La seguivo fino a che Lei ha compiuto un giro di 180 gradi (intorno alla quercia) e qui mi ha dato le stigmate, in questo punto esatto”. Dopo aver raccontato quanto avvenne quel giorno, Giorgio entra in un silenzio estatico. Il suo sguardo inizia a perdersi in quel luogo mistico impregnato di quella materna presenza divina. Prima, accanto al leccio, guarda verso l’alto, si sposta lentamente, poggiandosi poi al recinto dentro al quale è racchiuso l’albero. Poi nuovamente rivolge il suo sguardo al Cielo. Lo osserviamo mentre sospeso tra Cielo e terra vive il suo intimo dialogo con chi non ci è dato di vedere. Sentiamo però che qualcosa può accadere da un momento all’altro. È forte questa sensazione. Trascorso non saprei definire quanto tempo, si dirige lentamente verso la cappellina dove è esposta la statua originale della Madonna di Fatima. Il luogo esatto in cui venne realizzata la prima costruzione successivamente alle apparizioni, proprio nel punto della Cova da Iria dove la Santa Vergine si manifestò a Francisco, Lucia e Giacinta, a pochi metri dalla grande quercia dove loro attendevano di vederla. Mentre il sacerdote celebra la messa Giorgio si avvicina mettendosi nelle ultime panche accanto ai fedeli. Restiamo sbalorditi nell’ascoltare le letture e il Vangelo commentati poi nell’omelia dal Sacerdote.

Dio grande e misericordioso, fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con Cristo, nostro Salvatore. Egli è Dio…

Is 40, 1-5.9-11
Dal libro del profeta Isaìa
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida nel deserto “Preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio! Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

2 Pt 3, 8-14
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Mc 1, 1-8
Dal Vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

“Preghiamo il Padre”, dice il Sacerdote durante l’omelia, “perché, sull’esempio di Giovanni il Battista sappiamo preparare la venuta del Signore Gesù nella nostra vita”.

Ascoltiamo con attenzione e grande stupore, per i segni che il Signore ci riversa abbondanti così come abbondante è la Sua misericordia ed il Suo Amore, quelle parole che sentiamo rivolte a noi non solo indici di Amore e Misericordia grandi ma soprattutto, in questo tempo, come forte ammonimento per una coscienza che a volte tarda a venire. Per poi chiuderci nella nostra più intima meditazione interiore durante l’Offertorio e la Comunione che ci prepariamo ad accogliere seguendo l’esempio di Giorgio.
Terminata la santa messa visitiamo la grande Basilica della quale una nuova grande ala è in via di costruzione per essere inaugurata in occasione dell’attesissimo centenario di Fatima durante il quale è previsto il pellegrinaggio di milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Un grandissimo evento che il Vaticano sta scrupolosamente programmando con grande attenzione. Mentre camminiamo, intanto, commentiamo sulla vita dei pastorelli, sulle rivelazioni di Sofia, sulle speculazioni e i gravi silenzi della Chiesa Cattolica domandandoci verso quali eventi potrà condurci il compimento dei cento anni dalle apparizioni di Fatima. Si è fatto tardi. Il Sole ci ha elargito l’ultimo Suo luminoso raggio del giorno, per donare una nuova alba all’altra parte del globo. Decidiamo di dirigerci verso un umile locale per la cena.
È oramai sera. Usciamo dal locale pensando di rientrare in albergo ma Giorgio chiede improvvisamente di ritornare nella grande piazza di Fatima. Stupiti ma ben felici di seguirlo arriviamo nuovamente dinanzi alla gradinata. Sotto un bellissimo cielo stellato un centinaio di candele accese ondeggiano tra il canto dei fedeli che accompagnano  la Vergine di Fatima poggiata su una delicata nuvola di rose bianche, in una processione notturna completamente inaspettata. Giorgio scende la scalinata catturato da quella figura che si muove leggera nella notte, la bianca Signora che appare quasi eterea sotto quell’astro stellato, e che sembra chiamarlo. La forte energia ci coinvolge tutti, facendo vibrare all’unisono i nostri spiriti. Lui, lentamente cammina andandoLe in contro. Il suo sguardo fisso su di Lei, poi si ferma, senza lasciarLa un attimo con gli occhi. Lei arriva, seguita ed attorniata dai fedeli, e quando Le passa accanto Lo guarda. Un’eternità racchiusa in quell’attimo che non dimenticherò mai. Un attimo che racchiude un dialogo profondo tra la Madre del Cosmo e il figlio dell’Umanità.
La statua della Vergine viene sistemata nuovamente sulla nicchia della cappellina nella Cova da Iria e i fedeli fanno ritorno alle loro case. Restiamo praticamente soli in quella sconfinata piazza dove Giorgio sembra non voler più andare via e per dire la verità neanche noi. Sempre in silenzio si dirige verso la scalinata per poi sedersi dopo qualche gradino. Noi facciamo lo stesso. Le stelle ci fanno da lampioni mentre è oramai passata la mezzanotte. In un profondo senso di pace rimaniamo in contemplazione accompagnati dal canto delle cicale. Lui resta lì in quell’attesa nostalgica di Lei che Lo chiama, Lo cerca. “Madre mia cosa vuoi ancora da me?” Le domanda lui. È molto tardi. Con il cuore colmo di grazia divina rientriamo in hotel con quel senso profondo di grazia e di attesa nel contempo che non ci lascia. Ci salutiamo promettendoci che nell’eventualità qualsiasi cosa fosse accaduta nella notte avremo chiamato immediatamente tutti.

La luce che entra dalle finestre ci comunica che un nuovo giorno è appena cominciato. Il cielo è coperto di nuvole ma l’emozione di quel luogo sacro non ci lascia neanche per un istante. Dopo aver fatto colazione scendiamo nella hall dell’hotel “Cristo Rei” dove siamo alloggiati mentre Giorgio rimane da solo in stanza. Dopo un ora, o forse più, mentre leggiamo il passo di un testo che parla del pastorello Francisco Marto, della sua natura introversa ma incredibilmente generosa e profondamente devota al Signore Gesù e incline al sacrificio per sollevare la Sua sofferenza, improvvisamente un raggio di sole squarcia il cielo entrando nella saletta dove ci troviamo. Trascorre un minuto e squilla il telefono. È Giorgio. “Ho sanguinato, vieni” mi dice. Sono da poco passate le 12:00. Mi precipito nella stanza. Su quel letto di Fatima il prodigio è avvenuto. Il suo corpo sofferente mostra le piaghe sanguinanti nei piedi, nel costato e nelle mani. Il suo sguardo, di quell’Amore unico ed indescrivibile, mi riconduce ad antichi ricordi di un tempo biblico che ha marchiato a fuoco la nostra intera umanità, provocando nel mio cuore una incontenibile emozione. I suoi occhi, specchi profondi della nostra anima e nel contempo uscio aperto verso mondi lontanissimi. Sul centro della sua fronte una croce sanguinante a forma di spada. Mi inginocchio senza respiro, accarezzo il suo volto segnato dalla sofferenza. Senza parole, solo le lacrime hanno la forza di scendere copiose sul mio viso. Su quel giaciglio un Cristo in croce che chiama ancora l’uomo al risveglio. Il nuovo miracolo si è compiuto. Ora siamo tutti lì attorno a quel corpo trafitto e sanguinante. Lorella e Mara le antiche Donne ai piedi della Santa Croce. Emmanuel, Luis, Pier, Franco e Matías gli apostoli testimoni di quel Calvario che ancora oggi si compie. E tutti quanti voi che sentiamo spiritualmente qui, amati e preziosi fratelli e sorelle di tutte le arche del mondo. Tutti nuovamente attoniti di fronte ad un prodigio che si ripete ancora dopo duemila anni e che porta in se un nuovo messaggio. Si di Amore, si di Redenzione ma anche di Severa Giustizia. Ci guarda uno ad uno. Sonia Tabita, seduta in quel letto di passione accanto a lui, lo consola tenendo delicatamente la mano ancora insanguinata del suo papà. “Perchè qui… perchè ora… perchè a me..” sussurra Giorgio lentamente con un filo di voce,  “La croce… non è proprio una croce, è una spada… un altro tempo è finito…” dice ancora. Nella stanza una pace divina e soave e un delicato profumo di rose inebria i nostri sensi, addolorati per tanta sofferenza, gioiosi per tanta grazia immeritata e timorosi per una Giustizia dalla quale non saremo certo esenti. Le sue membra sono a tratti contratte per gli spasmi di dolore mentre soavemente e lentamente, molto lentamente, ci parla: “Ieri domandavo a Lei (la Vergine): Perchè insisti? Perchè insisti? Sapevo che sarebbe accaduto questo. Lei mi ha parlato con i segni, con il suo profumo, dandomi la Sua benedizione. Lei voleva che io parlassi con quella bambina lì a Coimbra (suor Sofia). Lei voleva questo. Se sono qua è perchè Lei vuole questo.  Ho chiesto al mio Signore: Cosa vuoi da me? Ho cercato di desistere, ma poi mi sono messo a disposizione. Lui non mi rispondeva. Poi mi ha parlato. Il Maestro, Gesù, mi ha risposto: -Io vivo lì.  Io sono lì e ogni tanto mi manifesto-. Non so cosa significa. Cioè lo so e non lo so. Qui c’è il terzo occhio” dice lui posando leggermene la sua mano sulla fronte dove è impressa la croce di sangue. “A me fa un po’ paura”  rivela quasi sussurrando “A voi no?”.

Franco ricorda a Giorgio che tempo addietro aveva detto durante una lezione spirituale che se avesse sanguinato dalla croce i nostri errori non sarebbero più stati perdonati. Giorgio gli risponde: “Tu hai fede in me?”. “Non ho fede in me, ma in te si” risponde Franco.

Poi Giorgio ci comunica che durante la sanguinazione e la visione del Maestro Gesù Cristo ha ricevuto un importante messaggio che ci trasmetterà poco dopo. Immediatamente inviamo quindi alcune fotografie del nuovo prodigio insieme ad alcune righe sintetiche su quanto è accaduto affinchè tutti i fratelli possano esserne partecipi insieme a noi: “Perchè insisti? Perchè insisti?, diceva ieri Giorgio al Signore e alla Vergine accanto alla quercia di Fatima mentre la Madonna lo chiamava, durante tutto il giorno e durante la processione all’interno della quale ci siamo trovati la sera del 2 settembre in un atmosfera surreale alla luce delle candele accese dove si respirava la vibrazione divina della Vergine Maria. Stamattina Giorgio si è isolato e durante la sanguinazione si è manifestata la croce sulla fronte. Il maestro ha risposto alla sua domanda dicendogli: “Insisto perchè io sono nel tuo terzo occhio e ogni tanto mi manifesto a tutti”. Alcuni anni fa la Madonna gli aveva annunciato che il segno sanguinante sulla sua fronte si sarebbe manifestato per poi rendersi nuovamente invisibile per annunciare grandi eventi di sofferenza per l’umanità.

Dopo qualche ora, Giorgio, adagio, riprende le sue forze per potersi tirare su, vestirsi e dopo poco rimettersi sull’auto che ci condurrà alla volta di Coimbra. Dobbiamo giungere in tempo prima che il museo chiuda. Facciamo comunque una tappa al paesino di Aljustrel dove visitiamo le case di Lucia, Francisco e Giacinta ripercorrendo, attraverso quei luoghi rimasti in parte intatti, la vita dei tre piccoli veggenti vissuti in profonda povertà, umiltà e immenso sacrificio per la salvezza degli uomini e la gloria del Signore.
Giungiamo al “Memorial Irmã Lúcia” poco prima della chiusura. Abbiamo però il tempo di visitarlo tutto. Il museo è stato edificato in una struttura adiacente al monastero, in un locale esposto in due piani, non grandi, dove è stata fedelmente ricostruita la cella all’interno della quale suor Lucia ha trascorso gli ultimi 55 anni della sua vita. Un pannello con testo ed immagini si prolunga per decine di metri in tutto il “Memorial Irmã Lúcia” con l’esposizione della produzione dei suoi manoscritti e delle foto inedite tratte dai suoi album personali che sintetizzano il percorso della sua vita, dalla nascita, nella piccola cittadina di Aljusterel, a Fatima, fino alla morte, nel 2005 a Coimbra. Guardando le immagini esposte, Giorgio capisce immediatamente il perchè la Vergine attraverso la premura di Suor Sofia voleva che lui si recasse in quel luogo. È evidente infatti dalle immagini la relazione profonda che intercorreva tra Lucia e Suor Sofia. E Giorgio ne legge il messaggio intrinseco che poi ci spiegherà.
Ripieni di celesti doni rientriamo a Patos, la cittadina dove vivono Emmanuel e Charo, con il nuovo segno di Dio visibile sulla fronte del prescelto. Trascorriamo qui due giorni insieme, abbiamo modo anche di rivedere il nostro fratello Ángel e abbiamo la gioia di conoscere la dolce giovane Judith. Giorgio ininterrottamente porta avanti il suo lavoro operativo, come sempre, da qualsiasi parte del mondo si trovi, tra redazione antimafia, articoli, messaggi che giungono dal Cielo, intervista con Jaime Maussan che darà testimonianza del segno a tutto lo stato messicano, non mancano i momenti dopo i pasti per lezioni spirituali che hanno sempre un sapore nuovo, fresco e di nuova vita. Noi approfittiamo di qualche ora disponibile per camminare sulla sabbia dell’Oceano e, per chi ha il coraggio, di fare un bel bagno, ghiacciato, ristoratore. Dopo aver cenato tutti insieme una sera abbiamo persino la gioia di poter ammirare i nostri Fratelli Cosmici che dall’alto dei nostri Cieli ci salutano con le loro navicelle spaziali emettendo alcuni fasci di luce ad intermittenza.
Giunge quindi l’ora di ripartire ed è sempre triste lasciare i fratelli che amiamo. Ma la missione ti porta dove lei vuole e non dove vuoi tu e veramente vorremmo sempre stare contemporaneamente in tutte le arche del mondo. Un imprevisto però, cambia i nostri programmi. Uno sciopero negli aeroporti italiani cancella il nostro volo e per alcuni giorni non ci sono modi validi per poter rientrare se non con classi costosissime o come alternativa in auto che sarebbe improponibile visto che si tratta della bellezza di 2.300 chilometri da percorrere in almeno 25 ore. Ma come è oramai noto, per Giorgio il sacrificio non è un problema. O meglio, per il suo fisico è un grave problema ma il suo spirito comanda la sua volontà andando contro se stesso. L’amore per i suoi fratelli è più forte di qualsiasi sacrificio, il segno del Suo Signore ancora visibile sulla fronte non può aspettare, appartiene a tutti. Il bellissimo Jacob di 23 anni, l’ultimo nato dei figli di Emmanuel e Charo, ci aveva accompagnato all’aeroporto dopo che avevamo salutato e abbracciato tutti. Siamo rimasti in quattro in quanto Lorella (fortemente legata in antichi tempi insieme a Giorgio ai luoghi sacri visitati), Mara, insieme a Pier Giorgio e Franco erano già rientrati in Italia la mattina successiva dal rientro da Fatima. Che si fa quindi? Jacob propone a Giorgio di accompagnarci lui fino a casa. Incurante del grande sacrificio che lo aspetta per le ore di guida, notturne e non, che lo attendono, senza una piega convince Giorgio, che lo guarda con grande piacevole sorpresa ed ammirazione, che è in grado di affrontare l’impresa. Partiamo quindi. Giorgio, Sonia Tabita, Matias, Jacob e la sottoscritta con l’auto di Emmanuel guidata da Jacob! Percorriamo con allegria ma anche con tanta stanchezza e grande sofferenza di Giorgio in auto 2300 chilometri in circa 27 ore di viaggio. Dalla costa occidentale della Galizia ci dirigiamo verso quella settentrionale lasciandoci alle spalle la costa della Coruña, attraversando le coste di Santander e Bilbao della Spagna per poi percorrere le gallerie dei Pirenei ed entrare in Francia. La mano della Madre Santa ci accarezza dolcemente ancora una volta passando dinanzi all’incrocio per Lourdes dove Giorgio promette una prossima visita di pellegrinaggio. Proseguiamo per Tolose per poi scendere verso l’incantevole costa azzurra, attraversare Montpellier, Marsiglia, Cannes, Nizza ed entrare finalmente in Italia. Da San Remo procediamo verso il litorale ligure e via giù per la regione Marche fino al paese di Montegranaro dove fin dal pomeriggio ci aspettavano i fratelli presso la sala dell’hotel Horizon all’interno del quale era prevista la conferenza con Giorgio, tenuta poi da Pier Giorgio Caria e Flavio Ciucani con il lungo intervento di Giorgio avvenuto durante il viaggio via skype. È il 7 di settembre. Stanchi ma colmi di grazia divina abbracciamo i fratelli che accolgono con grande Amore e profonda devozione l’arrivo di Giorgio e la visita di quella Croce Sacra ancora evidente sulla sua fronte come un occhio scrutatore. Lascio alle parole di Giorgio il racconto e la spiegazione di quanto avvenuto in questo straordinario viaggio a Fatima durante il collegamento skype avvenuto appunto il 7 settembre e la lezione spirituale successiva del 12 settembre.

“Nel messaggio di Fatima al quale sono profondamente  legato sin dal 1989 è racchiuso il terzo messaggio segreto che ancora non è stato rivelato nella sua totalità dalla Chiesa Cattolica ma che in questo libro di 400 pagine della vita di suor Lucia ne viene rivelato il cuore. Il libro infatti riporta una parte inedita del segreto dove la Vergine profetizza ai tre pastorelli gli stessi eventi che la Madonna mi chiese di annunciare durante l’apparizione che ebbi a Fatima il 2 di settembre del 1989 quando impresse il segno delle stigmate sulle mie mani. E dalla Vergine confermatami in questa ultima apparizione avvenuta il 3 di settembre alle ore 12 sempre a Fatima durante la quale è comparsa la croce sulla mia fronte.

Il 2 di Settembre del 1917 si chiuderà un altro ciclo della mia missione durata un tempo di tre anni e mezzo. E il 13 di Settembre del 2017 Fatima si prepara a celebrare il centenario dell’apparizione ai tre pastorelli. Ricordiamoci che la Madonna nel 1917 disse ai piccoli veggenti che satana avrebbe regnato sulla terra per altri cento anni, dopo di che ci sarebbero stati  eventi che avrebbero manifestato il castigo di Dio prima dell’instaurazione del nuovo regno. Cento anni quindi si compiono nel 2017. Invito tutti i fratelli a pregare tanto, a non farsi tentare e a lavorare costantemente nella vigna del Signore, appoggiando i giusti.
La Madonna mi ha chiamato, quindi, dopo 25 anni dalla prima stigmatizzazione, a recarmi nuovamente a Fatima. Nel messaggio “Il Segno di Fatima e l’Apocalisse di Giovanni, 25 anni dopo” http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2014/5706-il-segno-di-fatima-e-lapocalisse-di-giovanni-25-anni-dopo.html, racconto tutta l’esperienza che potrete leggere in forma dettagliata, insieme all’importantissima intervista da me personalmente realizzata a suor Sofia, una delle assistenti di Suor Lucia Dos Santos. Potrete notare in una foto inedita ricevuta nel monastero, suor Lucia che poggia la mano sulla spalla di suor Sofia, una di varie fotografie esposte nel monastero dalle quali traspare il legame e l’affetto profondo condiviso dalle due suore quasi a far intendere che la veggente lasciava a suor Sofia la sua eredità spirituale. La Madonna mi ha mandato a Fatima per darmi il Segno sulla fronte, che avete visto tutti e per dare il messaggio di cui vi parlavo. Un messaggio che passa anche attraverso questa suora minuta, umile, semplicissima e dolcissima, purissima. Alle mie domande non ha mai risposto che ci sarà la fine del mondo, né ha parlato di catastrofi o del ritorno di Cristo. Rispondeva semplicemente: “Noi non possiamo dire niente, il Papa (la Chiesa) deve interpretare tutto. Non possiamo pronunciarci, dobbiamo solo pregare, avere speranza che la misericordia di Dio ponga fine a tutto il male del mondo”. Dietro queste apparenti contraddizioni, facenti parte dell’ortodossia delle suore di clausura che servono il Papa e la Chiesa cattolica, io ho trovato una straordinaria coerenza. Sono frasi pronunciate da una delle responsabili del monastero dove ha vissuto suor Lucia Dos Santos per cinquant’anni, che io ovviamente non condivido, ma che sono coerenti con la linea della devozione e consacrazione che queste sorelle carmelitane hanno dato alla Chiesa. È proprio questo che fa ancora più grande il messaggio che suor Sofia mi ha dato. All’incalzare delle mie domande lei affermava che, sebbene tutto debba essere interpretato dalla Chiesa e dal Papa (anche suor Lucia ha sempre affidato tutto a lui), nel segreto di Fatima Lucia aveva scritto anche “dell’altro” confermandomi che “è tutto vero quanto è stato divulgato nel libro”, che Lucia nel 1944 ebbe “una nuova visione apocalittica”.  Nella visione ufficialmente pubblicata dalla Chiesa cattolica, Lucia Dos Santos descrive il terzo segreto di Fatima. A questa, si aggiunge ora una parte alla quale dovete prestare molta attenzione, perché è la parte essenziale del segreto, il motivo principale per il quale il 2 settembre di quest’anno la Madonna mi ha fatto intraprendere questo viaggio.

LE IMPORTANTI RIVELAZIONI
Nella prima visione dove la Madonna rivela il messaggio di Fatima racchiuso in tre parti  avvenuta il 13 luglio 1917, Lucia e i due pastorelli vedono un angelo con una spada fiammeggiante che grida: “Penitenza, penitenza, penitenza!” Una spada le cui fiamme per ordine di Dio stanno per essere scagliate sulla Terra. Queste però vengono fermate dalla mano della Madonna che intercede per evitare la distruzione del mondo.
Nella nuova visione dello stesso evento che la Madonna mostra a Lucia nel gennaio del 1944 quando conferma alla veggente l’autorizzazione a mettere per iscritto la prima visione del terzo segreto di Fatima, la pastorella vede che la fiamma di Dio questa volta si proietta sulla Terra colpendo l’asse magnetico e provocando la distruzione di intere nazioni. Alla Vergine sempre al lato dell’Angelo non veniva data più la possibilità di intercedere in favore dell’uomo.

Ben lontana dall’ipocrisia cattolica, Suor Sofia riconosce la grande differenza tra le due versioni ma nella sua purezza affida al Papa la propria interpretazione.
Dopo la morte di Suor Lucia quindi, le consorelle hanno liberato le sue memorie dai cassetti chiusi a chiave rendendone pubbliche solamente alcune, pubblicate in questo libro inedito “Un cammino sotto lo sguardo di Maria”. Questo è il nuovo miracolo della Madonna: nessuno ha potuto fermare questa piccola donna, Suor Sofia, nel rivelare il cuore del segreto di Fatima. I serpenti che ci sono in Vaticano avrebbero potuto occultare o addirittura distruggere le lettere, e invece nessuno ha potuto impedire che la Verità alla fine venisse alla luce. Lucia attraverso le sue memorie ci racconta che nella prima visione mostrata dalla Madonna avvenuta nel 1917 l’umanità è ancora in tempo per una conversione e le fiamme di Dio che castigano il mondo vengono fermate dalla mano della Madonna; nella seconda visione, invece è chiaro che se non dovessero essere ascoltati i Suoi richiami la fiamma di Dio si proietterà sulla Terra.
Questa è una grande verità: la fiamma del Padre che si proietta sulla Terra e colpisce l’asse magnetico sarà la grande punizione che Dio darà agli uomini.  Il fatto che io abbia potuto intervistare una suora di clausura è un altro miracolo; solamente per questo suor Sofia potrebbe essere anche uccisa o cacciata dal convento. Ma non succederà perché la Madonna lo ha permesso. Oltre a questo Sofia conferma la presenza di migliaia di pagine del diario segreto di Lucia da lei custodite ma non ancora rese pubbliche a causa del processo di beatificazione in atto, al termine del quale, lei assicura, saranno fatte conoscere a tutto il mondo. Io credo che questa donnina abbia una grande missione, sembra quasi una bambina, ma ha una grande potenza. Io mi sono affezionato a lei, anche se non condivido assolutamente questa restrizione, l’essere moderati e sminuire gli avvenimenti, ma riconosco che fa parte di un atto di devozione, oltre al quale intravedo una grande sincerità e onestà. Il messaggio di Fatima è quello! Ed è il motivo principale per cui sono stato chiamato il 2 di settembre di questo anno ad andare a Fatima durante una visione della Vergine la quale mi diceva che la Verità sul segreto di Fatima veniva alla luce avvallando ciò che Lei stessa mi aveva chiesto di divulgare nel mondo quando mi diede il segno delle stigmate venticinque anni fa. Questo messaggio non è stato mai pubblicato nella sua totalità perché all’interno del Vaticano si nascondono seguaci dell’anticristo che vuole negare il ritorno di Cristo e l’imminente giustizia del Padre. Sono stato chiamato dalla Madonna che mi ha fatto avere questo libro pubblicato dai fratelli carmelitani scalzi. Un libro divulgato in italiano, spagnolo e inglese, ma che paradossalmente nel Monastero di Fatima, dove si recano un milione di devoti ogni anno, ancora non c’è. Come mai? Hanno forse paura?  Nonostante tutte le case editrici a disposizione del Vaticano un libro memoriale tanto importante per l’umanità lo hanno fatto stampare e divulgare dai fratelli carmelitani scalzi. Il Papa dovrebbe fare una conferenza stampa e annunciare la pubblicazione dei diari segreti per quanto questi sono importanti.

La Madre Celeste mi ha detto: “Prima della venuta di Mio figlio Gesù Cristo sulla Terra e prima della manifestazione al mondo degli Angeli Io manifesterò un grande segno che tutto il mondo vedrà”. Un segno quindi che anticipa il Grande Segno che è la croce nel cielo profetizzato da Gesù nel vangelo che annuncerà la sua manifestazione al mondo. Ora vi leggo il bellissimo messaggio ricevuto a Fatima in questo ultimo viaggio dove la Vergine annuncia tale profezia.

Dal Cielo alla Terra

ESSENZE DIVINE PER I SERVITORI DI CRISTO

IL TEMPO DEL FIGLIO DELL’UOMO, IL MESSIA GESÙ CRISTO, ED IL TEMPO DI SUO PADRE  ADONAY, PADRE DI TUTTI NOI, È GIUNTO.I PRODIGI DI FATIMA E LE PROFEZIE DELLA SANTA VERGINE LO CONFERMANO.
PREPARATEVI E ABBIATE CURA DI VOI. L’UNIONE, LA FEDE ED IL SERVIZIO SIANO IL PANE QUOTIDIANO DELLA VOSTRA VITA. VOI, PER VOLERE DELL’ALTISSIMO, SIETE CONTENUTI NEL CORPO MISTICO DI CRISTO DOVE I GIUSTI E GLI ELETTI VIVONO IN PACE E ARMONIA.
ABBIATE CURA DI VOI. RINUNCIATE A SATANA E A TUTTO CIÒ CHE VUOLE DEPRIMERVI, TORMENTARVI DALL’INSODDISFAZIONE E DAI SENTIMENTI MATERIALI.
NOI, CON TUTTO L’AMORE DI DIO, MANIFESTIAMO IN MEZZO A VOI I SEGNI DELLA NOSTRA PRESENZA TRAMITE IL PRESCELTO DA CRISTO PORTANTE I SEGNI DELLA  SUA PASSIONE SULLA CROCE.
EGLI E TUTTI VOI SIETE STATI DESIGNATI PER ANNUNCIARE IL RITORNO GLORIOSO DI GESÙ E LA SANTISSIMA MADRE VI PROTEGGE CON IL SACRO MANTO.
ABBIATE CURA DI VOI E PREPARATEVI, IL MIRACOLO CONTENUTO NEL SEGRETO DI FATIMA E LE SUE PROFEZIE NON SI SONO ANCORA DEL TUTTO COMPIUTE. IL PASTORELLO RINATO IN QUESTO TEMPO, VEGGENTE DELLA CELESTE MADRE MIRYAM SARÀ STRUMENTO DELL’ULTIMO PRODIGIO DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA CHE  MANIFESTEREMO AL MONDO POCO TEMPO PRIMA CHE IL CRISTO SQUARCERÀ I CIELI.
SI!  IL GRANDE SEGNO CHE FARÀ TREMARE LE VENE AI POLSI DEI NEMICI DI CRISTO E FARÀ ESULTARE DI GIOIA GLI ELETTI E I CHIAMATI CHE GLORIFICHERANNO DIO.
ABBIATE CURA DI VOI!
PACE! SONO L’ARCANGELO SOLARE DELL’ANNUNCIAZIONE.

Fatima (Portogallo)
3 settembre 2014. Ore 12
G. B.

Il pastorello di Fatima sarà dunque strumento dell’ultimo segno che la profezia di Fatima dovrà ancora manifestare. Non si tratta quindi della croce in Cielo di cui parla il vangelo, non si tratta delle stimmate, perché il mondo intero le ha già viste. È un disegno bellissimo e straordinario che coinvolge tutti noi in prima persona. Se resterete con me, sarete testimoni e protagonisti di questo segno e accorrerete a gambe levate in questo luogo; non succederà a chi se ne andrà per i fatti suoi. Sarà un segno documentato da tutti e tutti capiranno che è un segno non di questo mondo, che viene dal messaggio di Fatima, perché io sono figlio di Fatima e il Suo messaggio è correlato alla missione giovannea. Una delle prime cose che Eugenio Siragusa, mio padre spirituale, ha fatto nella sua missione è stata proprio quella di divulgare il segreto di Fatima, quello che lui aveva a disposizione a quel tempo e, sebbene fosse una versione diplomatica, incompleta, diceva la verità. Non ci saranno altre rivelazioni di Fatima. È stato detto tutto ma l’Arcangelo rivela che manca l’ultimo segno. La Madonna si è mostrata dando continuamente segni in tutto il mondo, manifestati con il miracolo del sole, con i segni di Cristo e  in tante, tante altre forme, ora il tempo della misericordia si è concluso, i prossimi segni saranno di ammonimento e castigo. Si salveranno coloro che Gesù chiama gli eletti, cioè coloro che hanno fatto la volontà di Dio.

L’anticristo sarà sconfitto e porterà con se le anime perdute, parecchie purtroppo, che ha nelle mani. Un’entità ha personificato un uomo molto potente. Io lo conosco. Ha nelle mani l’economia mondiale, i governi, è l’ideatore degli scontri sociali, delle violenze, della fame, della droga, delle malattie. È il principe di questo mondo.
 
Lui sapeva quindi di questi eventi che sarebbero accaduti a Fatima?
Certo che lo sapeva, infatti mi ha cercato per offrirmi potere e denaro per evitare che io potessi dare disponibilità alla richiesta della Santa Vergine.
Questo papa avrebbe la possibilità di rivelare la parte ancora celata del segreto di Fatima e di annunciare la prossima venuta di Cristo sulla Terra. Questo è l’unico papa da qui fino alla fine dei tempi che potrebbe ancora farlo per le sue qualità di persona semplice e umile, per la sua profonda preparazione teologica, per il sentimento nobile che ha dimostrato verso i poveri e i più bisognosi, per l’irritazione che ha evidenziato contro tutte le guerre. Quindi aspettiamo con ansia. Sono convinto che il papa emerito Joseph Ratzinger con le conoscenze di grandi potenti del Vaticano e il silenzio assenso di Papa Francesco, ha permesso che la Verità sul segreto di Fatima emergesse.

Un segnale di pentimento lo abbiamo avuto con le sue dimissioni, per questo ora è odiato e ha molti nemici. Nel giugno 2000 egli fu l’estensore del terzo segreto di Fatima. Ratzinger stesso spiegò in diretta, nella Sala Stampa Vaticana, il messaggio di Fatima manipolato, incompleto. Io credo che lui conosca tutte le lettere di Lucia. Sono convinto che sia l’autore di questa straordinaria rivelazione perchè ci ha dato alcuni segni ancor prima di dimettersi, come nell’intervista concessa sul volo per Lisbona, durante il suo pellegrinaggio a Fatima, dove dichiarò che il segreto di Fatima annuncia il peccato del mondo, ma soprattutto il peccato dentro la Chiesa: “…Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della stessa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato all’interno di essa e quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia […]”. Sono parole di fuoco. Presto pubblicherò un libro con il segno di Fatima e l’apocalisse di Giovanni, venticinque anni dopo. In esso saranno contenuti tutti i messaggi che il Cielo ha trasmesso ad Eugenio e poi a me sullo spostamento dell’asse polare, comprese le fotografie che ho pubblicato sul mio sito. Con il grafico professionista di Sydonia, Matteo, abbiamo ridisegnato, con nuovi particolari che il cielo mi ha rivelato, quello che succederà nel momento in cui l’asse polare della Terra si sposterà di 45° per causa di eventi catastrofici planetari e a causa, speriamo di no, anche di eventuali nuovi esperimenti nucleari. E ancora messaggi sulla seconda venuta di Cristo, sul contatto con gli Esseri cosmici, sulla terza guerra mondiale e sulla crisi dell’apostasia della Chiesa. Questi argomenti sono racchiusi nel terzo messaggio di Fatima, tutti argomenti che i serpenti del Vaticano hanno volutamente occultato, ma che Lucia ha confermato nei suoi diari.

L’asse polare magnetico si sposterà quindi di 45 gradi. Il Polo Nord attuale diverrà il centro dell’Oceano Atlantico e l’Oceano Atlantico diverrà il Polo Nord; il Polo Sud sarà l’Australia, che verrà completamente schiacciata. L’equatore si stabilizzerà nel sud dell’Argentina dove la gente morirà per il caldo. l’ Europa diverrà il circolo polare artico fino alla Spagna e parte dell’Italia. Raggiungeremo temperature di 40/ 50° sotto lo zero per 7-8 mesi l’anno e solo per due tre mesi avremo 15/20 gradi. Morirà molta gente. In Sicilia avremo il clima attuale della Germania, mentre in Russia si coltiveranno i mandarini e le arance. In Siberia ci sarà lo scioglimento dei ghiacciai, tutta la costa occidentale degli Stati Uniti sarà sepolta dal ghiaccio, così come tutta la costa occidentale dell’Europa fino a Firenze, che diventerà come Reykjavík, la capitale dell’Islanda. Il Sole sorgerà sempre ad Est. Cambierà invece la posizione del movimento della Terra che ruota intorno al Sole. Il movimento della Terra non cambierà ma cambierà la temperatura. Dove ora vi è una temperatura mite ci sarà un freddo polare, dove c’è un freddo glaciale, ci sarà un caldo torrenziale. Questa inversione riguarderà l’Europa (Inghilterra, Francia, Nord Italia, Spagna e nord Africa), tutta la costa degli Stati Uniti e il continente australiano, mentre il deserto del Sahara sarà invaso dal ghiaccio. La geografia del mondo cambierà. I continenti non saranno più gli stessi che conosciamo ora, gli uomini che sopravviveranno saranno aiutati da forze esterne, da fratelli che vengono da altri mondi, coloro che nella bibbia sono chiamati “Angeli”. Saranno date indicazioni ad alcuni popoli di raggiungere le vette più alte delle montagne. È accaduto altre volte nella storia di questa umanità. Esiste una città in Perù che si chiama Machu Picchu, una città che si trova a circa 4000/5000 mila metri di altezza. In un lontano passato quel popolo, così come altri popoli nel mondo, era stato trasferito in quella alta vetta della montagna in seguito allo spostamento dell’asse polare. In questo tempo si chiude il cerchio di 700 milioni di anni, presto la Terra avrà un nuovo volto e il sole la vestirà con un nuovo abito da sposa. Dio non permetterà quindi all’uomo di distruggere la Terra, per tale ragione se questi dovesse arrivare ad una guerra mondiale di natura nucleare, il Creatore annienterà la specie umana così come fece con il diluvio universale e con Sodoma e Gomorra.

Per meritare l’elezione ad un mondo nuovo bisogna lavorare a favore della vita, bisogna amarsi, bisogna difendere i giusti, bisogna essere contro i corrotti, i mafiosi, bisogna essere contro i governi che schiacciano i deboli, bisogna essere contro tutto quello che è degenerazione. Non è sufficiente essere onesti,  buoni, amare i propri figli. Per meritare la salvezza dobbiamo dare la nostra vita fisica cioè essere disponibili a darla lottando per il miglioramento della nostra società, per una giustizia a favore dei più deboli. Se non faremo questo periremo. Voi mi potete dire: “Ma così tu ci fai paura!”  Ma io non voglio farvi paura, io vi voglio terrorizzare perché quello che manca all’uomo oggi è proprio il timore di Dio. Per questo siamo finiti così. Noi Dio Lo prendiamo in giro, Lo bestemmiamo, Lo inganniamo da sempre e questo Dio si è stancato ve lo assicuro. La Santa Madre mi ha detto a Fatima: “Non posso più tenere fermo il braccio della giustizia di Dio. Non ho più questa intercessione. La mia intercessione di Madre per salvare i vostri peccati è terminata. Non posso fare più niente solo preservare i figli che amano mio figlio Gesù Cristo”. Vedete cari fratelli, io dico la verità, così come faceva Giovanni Battista, e la verità fa male. Altri non dicono la verità o dicono mezze verità perché hanno paura di perdere le anime, hanno paura di perdere gli interessi, i finanziamenti, l’8 per mille, perché purtroppo lo stato delle religioni delle chiese non sono solo prediche spirituali c’è da difendere anche un interesse economico materiale. In duemila anni la chiesa è diventata una istituzione, si sono dimenticati del messaggio di Cristo quando disse: “Non potete servire due padroni, Dio e il denaro”. Perché servire due padroni significa servire male e sicuramente sacrificarne uno dei due, e purtroppo la chiesa ha servito benissimo il denaro e pochissimo il Cristo. Ora il Padre si è stancato e ha deciso di scacciare i mercanti dal tempio, ma non li scaccerà più con le corde, questa volta li scaccerà con le fiamme di fuoco. Ecco perché non mi vedete mai vicino ad un papa, vicino ad un cardinale, vicino ad un vescovo, non perché io non voglia ma perché loro dovrebbero sopportare queste parole che sono la verità, l’assoluta verità.

Il contenuto profetico che nell’arco della storia moderna la santa Vergine e altri Santi hanno dato al mondo sono rimasti inascoltati.
Sono rimasti inascoltati anche perché i Veggenti sono stati deboli. Sono stati scelti dalla Madonna per la loro sensibilità e per la loro bontà ma si sono fatti condizionare nella gran parte dei casi e quindi la santa Madre ha dovuto sopportare anche che i veggenti non dicessero la verità, o che mentissero oppure si chiudessero nel silenzio. Io grido perché faccio parte della tribù di Giovanni, l’apostolo a cui è stata data la conoscenza della verità. Gesù disse: “Conoscete la verità e questa vi farà liberi”. Mi permetto di gridare perché non abbiamo da difendere nessun interesse materiale, noi siamo una chiesa popolare, se vogliamo proprio definirla chiesa. Non siamo una istituzione, non abbiamo una tessera, non facciamo parte dell’ONU, siamo come duemila anni fa, semplici cristiani che predicano il Vangelo. E siamo cattolici perché riconosciamo che Cristo ha fondato la chiesa di Pietro ma vediamo la chiesa corrotta fino alla sommità del suo vertice, tranne il papa che in questo momento è un segno di Dio, speriamo che si mantenga forte perché è circondato da serpenti velenosissimi, altrimenti soccomberà anche lui.

In questo scenario apocalittico però c’è questa presenza cosmica salvifica non c’è solo Gesù e la Madonna, ci sono questi esseri bellissimi che vengono dal cosmo che parteciperanno a questi eventi, aiuteranno quella parte ancora sana.
Sono angeli che ci assistono, persino Sonietta, nostra figlia, ha visto due, tre astronavi con Matías mentre eravamo in Spagna, si sono fatti vedere da loro. Quindi ci assistono e sono presenti, molto presto si faranno vedere da tutti. L’uomo così potrà realizzare che non è solo nell’universo e non lo è mai stato. Ci hanno dato segni che loro sono con noi e noi siamo con loro, loro dentro di noi e noi dentro di loro. Molti di loro oggi vi parlano ma non vi rendete conto che non sono esseri di questo mondo. Quando si riveleranno con le loro astronavi e con i loro corpi di luce capirete tante cose che in questo momento vi rimangono misteriosissime e gioirete perché la vita è uno spettacolo straordinario di bellezza e armonia, di cose infinite. Noi non possiamo concepire il cosmo perché siamo incatenati in questa materia corruttibile ma se avessimo ascoltato il sacro Vangelo a quest’ora già viaggiavamo nell’universo. È la cosa più bella che una civiltà può fare! Quando oggi chiedo ad un uomo o ad una donna che cos’è la cosa più bella per te. Mi viene risposto una bella villa al mare, una bella casa. Questo mi viene risposto. Io per non piangere rido. Invece la cosa più bella alla quale un uomo e una donna possano ambire oltre a quello di avere dei figli è la realizzazione della propria essenza spirituale e viaggiare nell’universo.
L’uomo invece è ignorante perché crede di sapere e invece non sa niente. 400 anni fa hanno preso a pomodori e uova sulla faccia il grande, straordinario, immenso, sublime, universale, evolutissimo filosofo Giordano Bruno. Ad Oxford perché lui diceva che l’universo è infinito, che la Terra gira intorno al sole. Oggi accade lo stesso. Ma questa volta saranno gli extraterrestri a prendere a uova e pomodori in faccia gli uomini.

Nonostante questo, tu pensi che il destino dell’uomo cambierà?
Il destino dell’uomo non cambierà, cambierà solo quando Dio cambierà i connotati ai continenti con la loro deriva. Quando l’uomo vedrà che i continenti si spostano di centinaia di chilometri da un posto all’altro solo in quel caso si batteranno il pugno nel petto e diranno -mea culpa mea maxima culpa- ma sarà troppo tardi.  Ci sarà una nuova deriva dei continenti. Non tra 500 anni, sto parlando tra qualche anno.

Come potrà una nuova società nascere da eventi così catastrofici?
Loro hanno una tecnologia incredibile e sto parlando dei maggiordomi degli extraterrestri, dei servitori, di quelli che fanno da mangiare. Una tecnologia che ti permette di viaggiare da qui in Argentina in 5 minuti -Ciao Pier sono in Australia mi vengo a prendere il caffè stasera da te, tra tre minuti sono lì-  E ho fatto 18 mila km.  Una tecnologia super avanzata che ci permetterà di ricostruire il pianeta e godercelo tutto perché  parleremo con le piante, con gli animali, faremo cose ora inimmaginabili.

Quindi il nostro passaggio non sarà come io credevo con una nostra elevazione entrando in un’altra frequenza vibratoria più alta?
Non ci sarà questo passaggio bellissimo che tu vorresti perché ha prevalso sul nostro pianeta il germe del cancro più brutto che possa esistere, il quale sta distruggendo questa sublime cellula cosmica, questa madre generosa che è la Terra. L’uomo ha rifiutato tutte le medicine naturali e non naturali per guarire da questo delirio, per contrastare la peste dei neuroni del cervello che sta portando l’uomo verso l’autodistruzione. Le metastasi stanno invadendo il pianeta e il grave rischio è che vengano contaminati anche gli enzimi uomini  buoni e giusti. Il Grande Architetto deve quindi  intervenire al più presto mettendo in atto una operazione chirurgica attraverso l’attacco fortissimo e violento di anticorpi che devono distruggere le cellule cancerogene
Quello che ci è rimasto da fare è sostenere i giusti, proteggere coloro che amano la vita con la preghiera, dargli forza, consolazione, spronarli sempre all’unione, perché per il resto ormai non c’è più niente da fare. Coloro che non vogliono capire soccomberanno come coloro che rimasero al di fuori dall’arca al tempo di Noè e vennero travolti dal diluvio.

Un altro evento prossimo sarà l’impatto di un asteroide con la terra che cadrà nell’Oceano Atlantico o Pacifico e che provocherà un grande tsunami che distruggerà parte del mondo. Chi ha il cuore in pace deve stare sereno perché c’è una confederazione extraterrestre che ha il compito preciso di portare in salvezza, in sicurezza determinate persone, uomini, donne e bambini. La selezione sarà molto rigida e sarà basata sulle opere Cristiche cioè altruistiche che avremmo messo in atto nella nostra vita. Se le opere non sono state messe in pratica per fini puramente altruistici saremo lasciati al nostro destino.

Lo compirà a Fatima?
Non lo so, ma farà capire che Lei è la Madonna che è apparsa a Fatima ed è legata al segreto di Fatima. La Madonna di Garabandal, Medjugorje, Lourdes, etc. è sempre Lei e se ci fate caso, noterete che ad ogni apparizione Lei dice: “Qui farò un miracolo che tutto il mondo vedrà”. Significa che ovunque è apparsa la Madre Celeste, in quel posto specifico avverrà un prodigio e sarà Lei la protagonista; il Grande Segno avverrà in un luogo della Terra che non vi posso rivelare, dove io sarò coinvolto, a meno che Satana non mi conquisti; in quel caso lo farà da sola, senza di me. Se io cadessi o firmassi un contratto con l’anticristo, le Scritture si compirebbero comunque, perché nessuno ferma il disegno di Dio. Se il Suo servo Giorgio Bongiovanni fallirà, il Padre ordinerà alle pietre di alzarsi e parlare. Se io mi renderò disponibile, il miracolo sarà quello designato da Dio; in caso contrario esso sarà ancora più grande perché il Padre farà parlare una roccia e l’umanità ci dovrà credere per forza. Voi non dovete mai esaltarmi e adorarmi come se fossi infinitamente indispensabile, perché non è così. Io sarò necessario solo se la mia disponibilità sarà totale, altrimenti quello che vi ho detto stasera si compirà con una pietra, che forse è migliore di me.

Nel messaggio hai ripetuto spesso: “Abbiate cura di voi”.
Non sono io che parlo. “Abbiate cura di voi”, perché noi siamo tentati continuamente e quindi dobbiamo avere cura di noi, del nostro spirito e della nostra anima. Non ci viene chiesta la perfezione: i nostri peccati sono perdonati, ma quelli tollerabili. Non saranno perdonati se ci facciamo assalire dal tormento, dalla disperazione, dall’insoddisfazione, dal vittimismo, dalla frustrazione, dall’insoddisfazione che ci fa mancare sempre qualche cosa, dall’odio, dall’invidia, dalla gelosia, dal desiderio di voler essere al posto di un’altra persona migliore di noi, anziché essere contenti che questa ci aiuti a crescere. L’Arcangelo Gabriele ci dice questo. Noi dobbiamo essere uniti, stare insieme, da soli non ce la faremo mai. Satana sconfiggerebbe tranquillamente anche me, che voi ritenete un eletto, un prescelto, se non avessi accanto i miei fratelli  cioè tutti voi. Dobbiamo essere uniti spiritualmente, essere amici, compagni di battaglia, rispettarci, amarci, partecipare ai riti di Cristo. Noi non abbiamo molti riti come la Chiesa cattolica, non viviamo un’unione morbosa, né ci chiudiamo in una setta; noi recitiamo qualche preghiera, facciamo la comunione…  e dobbiamo essere uniti anche in questo. Lui ci raccomanda di avere cura di noi anche singolarmente, perché alla fine ci troveremo da soli di fronte a Dio. Il mio invito, che di fatto è quello che ci sta dicendo l’Arcangelo in questo messaggio, è di stare sereni dentro il cuore. Solo così potremo capire i segni, ma se saremo tentati, non capiremo niente, non crederemo a nulla e sottovaluteremo tutto. Dobbiamo invece vivere in armonia, con tutti i nostri peccati ma cercando di superarli lavorando nella vigna del Signore. Il Cielo ci dirà di soffrire, piangere, gridare, ma non per noi stessi, perché il Cristo con la Sua sublimazione nella Croce ci ha già salvato l’anima. Noi dobbiamo soffrire, gridare e combattere per i fratelli che dormono, per la Terra devastata, per ottenere giustizia per i più deboli, per le persone che soffrono.

Tu Signore ci hai detto: «A chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza. Ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha» (Mt 25,29). Significa che se Cristo mi ha salvato la vita e mi ha Redento con la Sua Passione e la Sua Crocifissione, io ho tutto e se questo tutto non lo metto in pratica e non lo fruttifico, mi sarà tolto quello che ho e anche quello che non ho.

Con profonda devozione
Vostra
Sonia Alea
Palermo, 22 gennaio 2015