L’UNIONE DEI FRATELLI ARAT – RA
Un delizioso vestitino corto scopre le sue tenere e paffutelle gambette. Le guance rubiconde, le mani aperte verso la Celeste Madre che di fronte a lei, in un intimo colloquio, sembra affrontare seri discorsi di grande preoccupazione per il mondo. È una tenera bimba che ha da poco compiuto il suo primo anno di vita sulla terra. In punta di piedi parla con la sua Madonnina. “Mamma cosa dobbiamo fare? Come possiamo aiutare questa umanità?” sembra dire. È la emozionante immagine ritratta in una fotografia pubblicata su un giornale, di una bimba che parla con la statua di una bellissima Madonnina situata nel giardino della sua casa. Un’immagine che riempie il cuore di profonda emozione e che non ha bisogno di ulteriori commenti. Non è la prima immagine di questo
tipo che vediamo, quante volte abbiamo scorso i nostri bambini in atteggiamenti di tenerezza e di preghiera verso le immagini di Gesù e della Santa Vergine Maria.
La purezza dei bambini … la loro spontaneità … il loro parlare con il cuore … la loro spontanea sintonia con la vita che si manifesta … I bambini … da amare … da proteggere … da tutelare … da seguire … da ascoltare … osserviamoli e impariamo da loro, tutti i giorni. Lottiamo per loro, troviamo la forza di superare le nostre limitazioni per loro, troviamo la volontà di sacrificarci per loro … per il loro futuro. Per i nostri preziosi figli … per i nostri stupendi bambini della Funima, per tutti i bimbi che vivono in Argentina, in Paraguay, in Uruguay, in Cile, in Messico, per i bambini italiani, per quelli che vivono in Africa, per quelli che hanno scelto di nascere in Asia, per quelli che vivono in Russia, per coloro che vivono in Australia, nei Paesi Arabi, nel resto dell’America e in tutto il mondo … perchè tutti sono i nostri figli, figli della nostra casa, figli della nostra Terra, figli della nostra Madre, Myriam. Custodiamo i figli che ci sono stati affidati dal Cielo, quelli venuti dal nostro sangue e coloro che ci sono stati messi accanto, con tutto l’amore di cui siamo capaci … parliamo con loro … non sfioriamoli MAI per ammonirli, neanche con un dito, non sono quelli i metodi per dare loro un insegnamento ma fermiamoci ad ascoltarli, tranquillizziamoli, guardiamoli negli occhi e parliamo loro con sincerità, come se stessimo parlando con un adulto perchè loro sono più adulti di noi. Ogni schiaffo, ogni sculacciata data loro, anche se potete pensare sia fatta per amore, è una nuova lancia che trafigge il cuore di Gesù. Lui, il nostro amato Maestro, vero Uomo, vero Compagno, vero Figlio, vero Fratello, vero Padre, Maestro di profondo Amore e di vera Giustizia, ha parlato di loro con grande tenerezza, grande chiarezza e grande severità … “Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì (Matteo 19,13).
In quell’ora i discepoli si accostarono a Gesù e gli chiesero: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». E Gesù, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chiunque diventerà piccolo come questo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Matteo 18,1).
I bambini sono gli Angeli che Gesù ha mandato in mezzo a noi, i Suoi Angeli, non dobbiamo dimenticarlo mai. E dobbiamo avere piena coscienza della grande, immensa responsabilità che noi genitori ci siamo assunti nel ricevere in dono la loro tutela. I nostri figli non ci appartengono perchè appartengono alla Sacra Creazione, allo Spirito Santo, ma abbiamo avuto l’onore e il privilegio di avere nelle nostre mani la loro custodia, la custodia dei loro preziosi spiriti. Abbiamo il dovere quindi di custodirli e di farli crescere guidati dagli insegnamenti universali che ci sono stati lasciati in eredità dal Cristo e che i fratelli delle Stelle ci esortano a realizzare e seguire continuamente. Abbiamo il dovere di far crescere i nostri figli circondati dal nostro amore, dall’amore dei genitori, dall’amore della comunità in cui vivono, in un clima di serenità e di pace. Ricordiamoci che i bambini hanno solo il diritto di chiedere e noi adulti solo il dovere di dare a loro. Solamente quando riusciamo a fare questo possiamo permetterci ed avere l’onore di lavorare per la nostra Opera, di servire una causa giusta, altrimenti tutto ciò che facciamo non ha alcun senso. Il Cielo prima di tutto ci chiederà conto della nostra presenza, della nostra primaria missione accanto ai nostri figli. Di quanto noi abbiamo saputo dare loro, di quanto li abbiamo tutelati. Non è questione di tempo. È questione di qualità. Nei giorni di questo tempo i nostri bambini muoiono per fame, per malattie, a milioni ogni giorno, soffrono per le inaudite violenze inferte sui loro corpicini indifesi da adulti perversi e assassini … tutta la pena, il dolore e la compassione che sentiamo per questi piccoli martiri trasformiamoli in amore, dedizione, cura e attenzione nei confronti dei nostri figli, dei bimbi che ci sono accanto e di coloro che ci sono stati affidati. Con il sentimento che ogni carezza data a loro è una carezza rivolta a tutti i bambini del mondo. “Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli” … con il cuore di un bambino puro e spontaneo che è capace di incantarsi guardando un filo d’erba o una goccia di rugiada, lasciando da parte la razionalità umana spesso ingannatrice e fuorviante, possiamo avvicinarci ai piedi di quella croce e prepararci a vivere la Santa Comunione degli Spiriti cari al Cristo.
A Montevideo, in Uruguay nel mese di novembre abbiamo vissuto una comunione nel comedor “Un rayo de Luz” tra i bambini venuti per consumare il pasto della merenda-cena offerto ogni giorno nei tavoli benedetti della deliziosa mensa creata da Giorgio e Raul. Custodita, seguita e portata avanti dalla Cara Elena, Ariel e dalla loro dolcissima figlia e poi da Chacho, Alicia, Daniel e i fratelli di Montevideo, di Maldonado e delle altre arche in Uruguay. Mentre Giorgio documenta, davanti alla telecamera tenuta dalla nostra Sole, le migliorie fatte alla mensa con l’acquisto dello scaldabagno, del lavandino per lavarsi le mani, ecc. noi approfittiamo, insieme agli altri fratelli presenti, di quel momento per condividere con i bambini, che nel mentre sono arrivati numerosi, alcuni attimi insieme. È una gioia stare in mezzo a loro, gioire insieme a loro mentre si preparano alla comunione della mensa, scherzare e ridere con loro mentre guardano i loro volti, le loro espressioni nelle fotografie appena scattate … tuffarsi nei loro sorrisi pieni di vita … nei loro occhi pieni di speranza … nei loro sguardi tutti diversi, ma ciascuno unico nella sua bellezza … specchi d’infinito amore … purezza sublime … perle adagiate sul fango di questa ingrata e assurda società.
Una comunione vissuta anche nella sede di “Un punto en el infinito” nell’ultima riunione dell’arca prima di partire per la città di Rosario … le parole di Giorgio sulla responsabilità delle arche di questa terra che rappresenta la sua seconda casa, un faro di Luce, punto di riferimento, punto di forza per tutte le arche dell’America Latina … le raccomandazioni di un padre verso i suoi figli per i prossimi mesi di attesa … per il procedere del cammino sempre più irto, sempre più intenso e carico di maggiore responsabilità … il suo saluto, il nostro saluto ai carissimi fratelli di Montevideo, di Maldonado, di Fray Bentos, che rappresentano tutti i fratelli della benedetta terra di Uruguay … e poi il pane e il vino benedetti dal Calice Vivente … dal sigillo di quei segni che ci portano inevitabilmente dinanzi al sublime valore trascendente della croce, al suo profondo significato … ai Suoi piedi … ci accostiamo a quel pane e a quel vino e quegli indelebili attimi, scolpiti nel tempo, ritornano ancora una volta a noi … Gesù-Cristo. Quel volto divino di una bellezza affascinante e insuperabile, il corpo alto, di una regale maestosità, impossibile da paragonare, maestoso, fiero ed imponente in grado di emanare una tale bellezza e forza divina da incantare gli elementi della natura che si inginocchiano al Suo cospetto obbedendo al Suo volere … Durante l’ultima cena vissuta insieme ai suoi apostoli con le Sue incantevoli mani prese il pane e pronunciata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio”… Lui è in mezzo a noi. La profondità del momento ci commuove fino alle lacrime. L’unione dei nostri spiriti aureolati dalla Sua folgorante Luce d’Amore. Niente può darci una gioia e un senso di pienezza più grande. E così ci apprestiamo a partire con dentro il cuore ciascuno di loro.
Arriviamo a Rosario in occasione dell’incontro di tutte le arche dell’Argentina prima della partenza di Giorgio e nostra insieme a lui, per l’Italia, dalla nostra amata famiglia. Ci accompagnano in questo viaggio, Erika, Georges e il piccolo Giorgio David. Siamo felicissimi di poter riabbracciare Juan Alberto questa volta insieme ai suoi amati figli, Valeria, Flavia e Nicolas, di riabbracciare Ines, Giorgina, Vanessa, Andres, e tutti gli altri carissimi fratelli di questa benedetta città, una città che ha partorito un’arca molto speciale, un arca giovane ma carica di entusiasmo e di un amore fraterno che ci commuove. Innamorarsi del messaggio e del messaggero è importante e fondamentale ma se non ci si innamora dei propri fratelli vedendo il Cristo attraverso di loro non si può proseguire nel cammino non riusciremo a portarlo avanti. E siamo felicissimi di poter vedere e abbracciare, anche, ben nove fratelli venuti dal Paraguay che rappresentano tutti gli altri rimasti nella propria terra ma insieme a noi con tutto il cuore, che gioia grande! E poi tutti, tutti gli altri, delle diverse arche argentine, e i rappresentanti delle arche in Uruguay, ognuno speciale e grande per il Cielo e per l’opera che serviamo. E con la presenza del Calice vivente della Comunione Cristica non può non crearsi una bella, profonda, intensa comunione spirituale.
È tutto pronto. L’arca Lily Mariposa di Rosario ha organizzato impeccabilmente tutto, curando anche i minimi dettagli, dall’accoglienza per circa duecento fratelli ospitati, a tutto l’incontro, alla cena di beneficenza, alla riunione dell’arca.
Juan Alberto apre la serata annunciando la prossima apertura del nuovo sito di Antimafia in Argentina: “È arrivato il momento di non parlare ma di iniziare a fare. Siamo disposti a dire perchè ci siamo e cosa facciamo? Non è un compito tanto difficile ma neanche facile. Posso parlare della profonda emozione che ho dentro, che non è solamente dovuta alla presenza fisica e spirituale di Giorgio ma anche alla presenza spirituale di tutti voi.
Grazie a tutti. Anche lei, Liliana è presente con lo spirito accanto a lui, accanto ai suoi figli preziosi, accanto a quell’arca che porta il suo nome, accanto a tutti noi.
Giorgio prende la parola prima di cedere il microfono a Raul Bagatello: “Prima di lasciare la parola a Raul vi volevo dire per tranquillizzare i vostri spiriti che tornerò in maggio o giugno e prossimamente in altri viaggi, sempre se Dio lo vorrà, se i miei piedi mi porteranno e se gli eventi lo permetteranno. Io penso di si. Abbiamo una sorpresa per Raul, più tardi vedremo di cosa si tratta perchè questo incontro è dedicato anche alla Funima, ai bambini della Funima”. “La cosa più importante” dice poi Raul “è l’unione, dobbiamo essere felici per l’opera che facciamo … oggi sono felice di vedere tanti di voi e anche tanti volti nuovi … che mi danno la forza per andare avanti… poi aspetto la sorpresa di Giorgio …”. Commenta scherzando con lui e Giorgio prende ancora la parola per entrare nel vivo dell’incontro: “Uruguay, Paraguay, Argentina e le altre nazioni del latino america … in realtà siamo un’ unica famiglia spirituale, non ci sono nazioni che ci dividono, amiamo le nostre terre di origine però apparteniamo alla stessa famiglia spirituale, il nostro padre è il Cristo Gesù e il padre del Cristo stesso Adonay che è il sole, il suo corpo spirituale non è stato mai visto ma si manifesta in Suo figlio Gesù Cristo”. Giorgio si sofferma a spiegare il profondo significato dell’ultima toccante preghiera rivolta da lui alla Vergine attraverso la quale viene rivelata l’essenza divina della Madonna, Madre e Padre degli uomini “Lei è il Padre che si manifesta in forma di Madre”. Una preghiera firmata “I tuoi figli Arat Ra”. Siamo tutti riuniti qui oggi” dice Giorgio “quelli che rappresentano tutti i fratelli che lavorano nelle attività di “Dal cielo alla terra” e tutti coloro che lavorano per “Funima” anche voi cari fratelli siete Arat Ra perchè avete la stessa mia genetica che viene dal Cosmo, dalle Stelle, siete stati generati dal Dio Arat Ra e dallo Spirito Santo per questo vi chiamo fratelli e non discepoli o amici. Ora voi dovete realizzare questa genetica con il rischio di poterla anche perdere, come tutti i missionari che possono essere presi dalle forze negative. La mia missione è unire tutti i chiamati, tutti quelli che possiedono la genetica GNA, che non significa essere più importanti, siamo parte di una tribù spirituale che ha il compito di preparare la seconda venuta del Cristo. É la tribù di Giovanni l’apostolo, il discepolo prediletto, o ancora meglio è la tribù dei due Giovanni (Battista e l’evangelista) che sono i due discepoli del Cristo che hanno la missione di portare i chiamati ai piedi di Gesù nella sua seconda venuta. La mia missione è questa, risvegliare tutti gli Arat Ra. Questa è una missione che devo compiere a costo della mia vita, voi risvegliati avete una grande responsabilità, quella di proteggere la Luce che avete dentro e risvegliare nuove anime, ma anche un grande rischio, quello di poter perdere questa genetica. Un rischio che si paga con la seconda morte. Ecco perchè è importante continuare a lavorare così come stiamo facendo per evitare che il nemico numero uno ci possa dividere. Ecco perchè vi chiedo sempre l’unione spirituale, dobbiamo avere gli stessi obiettivi, dobbiamo amarci … amarci … amarci. Mi sento molto emozionato oggi perchè sento che siamo presenti qui tutti con l’amore, quello che prevale è l’amore verso di me e a me questo da tanta forza per ciò che dovrò affrontare. È importante questa unione, questo desiderio di condividere, dobbiamo imparare a superare le nostre differenze e nei momenti più cruciali e difficili dobbiamo stare ancora più uniti. Il Cristo non ci chiede la perfezione, Lui conosce le nostre miserie umane, Lui ci chiede la disponibilità a servirLo e ci chiede di riconoscerci tra noi. L’incontro di oggi è un test attraverso il quale il Cielo sonda i nostri cuori per vedere se veramente ci riconosciamo tra fratelli, non nella faccia ma nel profondo del nostro spirito. Un test per sondare la nostra disponibilità alla chiamata del Cielo. Per questo voglio ringraziarvi tutti, anche coloro che non sono potuti venire per ragioni umane ma sono presenti spiritualmente. Coloro invece che non sono venuti per ragioni spirituali resteranno soli e soli non si può vincere una battaglia. Ognuno di voi ha un ruolo preciso in questa battaglia ma tutti quanti lavoriamo per la Confederazione interstellare, per i fratelli della Luce e per il Capo assoluto che è il Cristo. Dobbiamo anelare a fare sempre meglio per Lui perchè senza di Lui, senza il Suo sacrificio sulla croce non saremmo potuti esistere. Lui ha fatto un grande atto di giustizia sulla croce, non è stato un sacrificio di amore, o meglio questo è la conseguenza, ma è stato un supremo atto di giustizia perchè con questo atto Lui ha salvato gli innocenti. Ma se avesse messo in atto la Giustizia Suprema tutti quanti avremmo fatto la morte seconda perchè nel momento più importante della storia umana, duemila anni fa, Lo abbiamo fatto crocifiggere per paura di essere testimoni di fronte alla richiesta della sua esecuzione. Noi eravamo tutti presenti lì … ecco perchè Gli dobbiamo la vita spirituale. Mai dovete pensare che il Cristo sia stato debole o troppo misericordioso, perchè Lui è stato giusto. E ora ritornerà … ma in un altra forma … ritornerà con la Giustizia, verrà con la spada per giudicare. Noi dobbiamo essere testimoni del Suo messaggio. Ci chiede di amarci, di stare uniti per Lui e per noi stessi, per farci evolvere. I prossimi eventi ci metteranno alla prova tutti. Ecco perchè questa unione oggi è importante, per coloro che si trovano in America, in Russia, in Italia, in Africa, dobbiamo Riconoscerci … dobbiamo amarci, cercarci, unirci … “Fratello hai bisogno di me? Come stai? Cosa possiamo fare insieme? La nostra vittoria è spirituale, la battaglia di Armagheddon è una battaglia spirituale dove Lucifero vuole conquistare più anime possibili … l’unione dei fratelli Arat Ra scaccia la sua presenza … l’ Unione con i propri fratelli… già solo pensandola, vivendola dentro, scaccia la vicinanza delle forze negative. È necessario alimentarsi spiritualmente, questo è uno dei messaggi che oggi vi darò, il più importante, l’alimentazione spirituale è indispensabile tra di voi, tra le arche e con la Funima, incontrarsi, parlare della nostra missione, dei messaggi, di ciò che sta accadendo nel mondo, dei segni che si manifestano, diffondere il messaggio, non solamente lavorare quindi e compiere ciò che abbiamo da fare ogni giorno, ma anche alimentarsi spiritualmente amplificando la nostra unione, altrimenti non potremo andare avanti. Alimentando questa forza si lascia fuori dal nostro tempio la forza negativa. Il tempio di Cristo è il corpo umano, non è fatto di pietra. Il Maestro rispondeva al sinedrio e ai suoi apostoli “… Il tempio di mio padre non è fatto di pietra”. Oggi questo luogo riunisce i nostri templi, cioè i nostri corpi dove all’interno risiedono i nostri spiriti. Ecco quindi il significato della Messa, l’unione dei templi per vivere la comunione degli spiriti che uniti divengono un solo tempio. Se non saremo capaci di fare questo perderemo la genetica. Questa costante alimentazione spirituale amplifica l’entusiasmo, l’amore, senza di essa entreremo in una tentazione che si chiama stanchezza spirituale che ci porterà a perdere. Ogni riunione, ogni incontro fatto dalle arche è una alimentazione spirituale indispensabile perchè fa crescere dentro di noi una sempre maggiore disponibilità. Il mio padre spirituale Eugenio Siragusa mi ha inculcato questo valore, mi diceva continuamente: “Stai insieme ai tuoi fratelli. State uniti, superate le differenze umane”. Sono contento dei miei fratelli di Buenos Aires, sono contento che oggi sono qui, vi amo tanto, anche se li sgrido sempre, sono qui, uniti alla famiglia, perchè questa è la famiglia. Se staremo così uniti come oggi, supereremo la debolezza umana e vinceremo”.
Le profonde parole cariche di una vibrazione e di un valore che non trovano tempo e spazio entrano nella profondità dei nostri spiriti, concetti ben noti ma sempre nuovi da meditare e determinare, migliorando continuamente … ancora il Verbo si fa parola e l’eternità e l’universalità di quegli insegnamenti ritornano a noi con tutta la loro immensità.
L’emozione riga il viso di molti … Giorgio continua presentando i suoi due fratelli che sempre lo hanno accompagnato e lo accompagnano nella missione in America Latina: Juan Alberto Rambaldo e Raul Bagatello. “In Argentina” dice “ho due apostoli. La maggior parte di voi mi ha conosciuto duemila anni fa, ma due in particolare sono due apostoli che stanno qui al fianco mio, mi hanno accompagnato dalla Galilea e mi ubbidiscono perchè sanno chi sono, mancano altri due … gli apostoli comunque non erano solo dodici … alcuni erano nel sinedrio (Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea), poi c’era Maria Maddalena, Giuseppe … Questi due apostoli seduti al mio fianco sanno cosa devono fare e hanno la stessa missione anche se con aspetti diversi … il loro maestro è qui e quindi anche se a volte devono superare delle prove non si divideranno ma staranno sempre insieme. Un’altro apostolo che mi sta accanto in Uruguay è un mio amico da quasi trenta anni ed è Georges Almendras, la persona che sta accanto ad Erika e al loro figlio guerriero Giorgio David, lui ha preso la responsabilità di antimafia in Uruguay mentre Erika prende il suo posto come rappresentante dell’arca e delle attività “Dal cielo alla terra”. Giorgio presenta così l’anteprima del bellissimo filmato appena realizzato con grande professionalità da Jean George Almendras, con l’ausilio del nostro tecnico video Sebastian Rodriguez, chiamandolo al microfono. “Funima” dice Georges Almendras “rappresenta una parte della condizione umana … ho realizzato questo video in seguito ad un viaggio fatto con mio figlio Giovanni sulla cordigliera argentina in visita alle mense della Funima, manca ancora una parte del mio lavoro dedicato alla Funima che è la realizzazione di un libro che sarà prossimamente pubblicato. Parlare di Funima significa parlare dell’azione disinteressata di persone che si sono donate a questa missione per i bambini che vivono una forte sofferenza … parlare di Funima è vedere il sorriso dei bambini alla presenza di un piatto di cibo … è il valore affettivo che ha quel piatto …”. Georges ringrazia Raul per avergli permesso la realizzazione di questo filmato con il suo aiuto e ringrazia Studio 3 tv Uruguay. “Questo video” dice ancora Georges “è dedicato ai Paesi ricchi, a coloro a cui non manca niente, e anche a noi non manca niente…”.
Le immagini iniziano a scorrere davanti allo schermo, la musica caratteristica della zona ci conduce passo dopo passo al corpo della Funima, alle mense attive dislocate nei vari siti andini, agli uomini e donne che la portano avanti a partire da Raul … emozionante vedere Raul, Gaby, i nostri fratelli impegnati nei comedor, altri nelle attività a latere, che si adoperano giorno dopo giorno per sostenere quotidianamente questa grande opera … e poi loro … i bambini … protagonisti purtroppo di questa attività che come tante volte ha detto Raul non dovrebbe esistere, perchè mai dovrebbero esserci bambini che muoiono di fame… ancora i loro occhi profondi … le loro manine tagliate dal freddo … il loro sguardo … giudizio di Dio sugli uomini. “Honrar la vida … Honrar la vida” dice la canzone che accompagna le toccanti immagini dei volti di tanti bambini. Il logo della Funima e i titoli di coda concludono gli intensi trenta minuti di filmato. Un applauso esplode in sala, ci alziamo in piedi, in segno di devozione … in segno di ringraziamento … in segno di riconoscenza … per Raul, per il grande lavoro svolto fino ad oggi da lui e da tutti i componenti della sua bellissima Funima, per la nostra Funima International … tanti sentimenti ci esplodono dentro insieme a quell’applauso che dura tanti minuti, non saprei dire quanti. Il pensiero non può non andare a Giovanni, rappresentante della Funima in Italia, insieme a Mara, … e a Lorella. Giorgio non può trattenere le lacrime pensando a Lei, questo essere tanto speciale, puro e limpido come un cristallo che da sempre lo ha accompagnato e lo accompagna in questa difficile missione, sollevandolo dalle cadute, sorreggendo il suo passo, accompagnandolo con il suo sguardo … sempre … “… È una presenza fisica”, dice Giorgio, “che ho nella mia famiglia, come una presenza d’amore incondizionato … è quello di Lorella … È come se la Vergine mi guarda ogni giorno attraverso i suoi occhi … la madre di mio figlio Giovanni”.
Raul prende la parola: “Questa è una serata fatta per piangere … Spero tanto che questi bambini possano vivere un giorno in un mondo degno di essere vissuto … la missione di Funima non è la mia ma è del cielo, io cerco solo di fare il possibile per portarla avanti insieme a coloro che mi accompagnano, per questo ringrazio questa famiglia … ma voglio ringraziare in particolare oggi un maestro che ci aiuta a prendere coscienza e ad apprendere sempre di più …”.
Giorgio annuncia il prossimo viaggio di Raul e Gaby in Italia nel mese di novembre/dicembre con la speranza che questo video possa far innamorare tante persone che ci aiuteranno a raccogliere tanti fondi per questi bambini. Ma le emozioni non sono finite. I bellissimi giovani del Mar de la Plata vicino a Buenos Aires donano a Giorgio un breve filmato che viene immediatamente proiettato, dedicato alla Vita, al Cosmo e alla nostra meravigliosa opera nel mondo. Giorgio felice abbraccia questi giovani che rappresentano oggi i giovani di tutte le bellissime arche nate nel mondo, pieni d’amore e di passione, pronti e ansiosi di servire questa missione sempre più intensamente.
“Quando la vita ci presenta delle difficoltà ricordiamoci dei preziosi momenti vissuti insieme e pensiamo ai momenti che ancora potremo vivere. Il prossimo anno, nel mese di giugno del 2009 compirò 33 anni di opera e 20 anni in cui le stigmate sono presenti nel mio corpo. E la battaglia continua, sempre più forte.
Giorgio prosegue quindi presentando i fratelli che rappresentano l’arca dell’Uruguay e del Paraguay, ricordando i nostri fratelli del Cile che non sono potuti essere presenti fisicamente, ma si certamente spiritualmente, e annunciando il prossimo viaggio nel loro Paese fissato per il prossimo anno. La parola passa quindi a Erika: “Volevo dire che Funima e Dal cielo alla terra sono un’unica cosa … che Funima rappresenta una parte della missione di Giorgio … dobbiamo sviluppare lo spirito in qualcosa di pratico … alimentare il sentimento di stare insieme e di lavorare e quindi come ci diceva “qualcuno” imparare a materializzare la spiritualità …”. Giorgio presenta Anubis dicendo: “Anubis è la mia mano e i miei occhi in tutte le lettere che riceviamo da tutto il Sud America”. “Sono felice di essere qui insieme a tutti i fratelli… che sono tanti anche se molti non sono potuti venire” dice la nostra cara Anubis che ha accompagnato Giorgio nella grande missione in Messico nel febbraio 2006 e che accanto a Erika ha in mano la responsabilità della redazione “Dal cielo alla Terra” per tutto il latino america, e continua “grazie a tutti e soprattutto a te Giorgio”.
La parola passa quindi alla cara Chantal: “Noi vogliamo fare un regalo a te Giorgio che è questo progetto chiamato Madre Terra in onore alla Vergine, che aiuta molti bambini vittime della pedofilia …” Giorgio ricorda a Chantal la promessa che anni addietro le aveva fatto sulla nascita dell’associazione Giustizia e Verità da lui fondata e sui frutti che questa avrebbe portato. Chantal prosegue: “Io voglio dire a te, uomo d’onore, che anche noi siamo persone d’onore e quindi questo risultato è per te Giorgio. Un umile lavoro, dal primo granello di sabbia, fino a tutto ciò che si è fatto fino ad ora … mi è piaciuto tanto quando hai detto che dobbiamo alimentarci dentro, insieme, e in questo momento voglio dire che c’è una persona di Buenos Aires che oggi non è qui, perchè sta installando l’impianto elettrico alla Colmena in Paraguay. Questa è l’unione nella pratica”. L’esempio di Chantal è veramente calzante, Toby infatti che ha lasciato in questi giorni la sua bellissima compagna Soledad e i suoi figli venuti a Rosario con altri fratelli, per andare appunto a la Colmena, ha sacrificato questi intensi e ricchi momenti spirituali per prestare la sua opera in quel momento più utile in un’altra arca. Dobbiamo imparare sempre e continuamente dai nostri fratelli che ci stanno accanto. Anche il nostro carissimo Omar Cristaldo prende la parola ringraziando l’organizzazione dei fratelli di Rosario e proseguendo con il suo ringraziamento a Giorgio “ … Lui con tutta la sua stanchezza continua … dobbiamo sentire che siamo parte della sua opera, parte dell’opera del Cristo … grazie a lui e a tutti voi per poter essere qui oggi e condividere tutto questo”. Giorgio prosegue con le presentazioni: “Voglio presentarvi una persona al quale trent’anni fa dissi: devi diventare un giudice, e oggi ecco a voi il giudice che collabora come giornalista antimafia in Italia. Il nostro fratello del Paraguay Jorge Figueredo (giudice penale di una città del Paraguay) prende quindi la parola: “Grazie Giorgio … è molto tempo che ti conosco … spero di non sbagliare in questa missione … grazie Giorgio”. E ancora la presentazione di una nostra cara bellissima sorella che Giorgio e tutti noi abbiamo la gioia di conoscere per la prima volta: “… La signora Flor che oggi è qui insieme a noi e con la quale dobbiamo creare un arca negli Stati Uniti dove vive e in Perù la sua terra d’origine”. “Il mio motivo di essere qui oggi” dice Flor “è quello del desiderio di formare un arca … perchè l’arma per lottare contro il male … è l’amore. E ancora, per concludere, la nostra cara sorella Hilda, moglie di Omar Cristaldo, prende la parola per esprimere il suo sentimento d’amore: “Non posso esprimere tutto ciò che sento per voi, sono tanti anni che vi conosco e sempre la mia gioia è più grande …”. All’incontro è presente anche Giovanna, la nostra amatissima sorella che ci ha donato a Buenos Aires il sublime messaggio della Madre celeste e che anche oggi ci trasmette parole di forza e d’amore.
È bello ascoltare. È bello imparare. È bello godere della felicità degli altri che diviene anche la nostra. Giorgio ringrazia profondamente tutti i fratelli per gli aiuti raccolti in favore della nostra opera che per sostenersi necessita del continuo sacrificio di coloro che la portano avanti in Italia e delle spontanee donazioni dei sostenitori. “Volevo solo dirvi” dice Giorgio “che tutta la mia vita appartiene al Cristo, non a me … e ciò che avete fatto … i fratelli che si sono sacrificati e non sono venuti per aiutarmi … questo per me non ha prezzo … però posso dirvi solamente questo: Io non fallirò, compirò”. Un caldo applauso accoglie le parole di un uomo che ha incarnito in se il valore della riconoscenza e chi lo conosce bene lo sa.
Una pausa ci dà modo di scambiarci abbracci e parole e di poter fare un break con qualcosa di caldo da bere e qualche dolcetto da mangiare.
Poco dopo Giorgio riprende la parola annunciando il prossimo congresso antimafia a Rosario e sottolineando l’importanza di poter ascoltare il giornalista Giulietto Chiesa sulla chiara e lucida analisi della situazione mondiale. Si sofferma inoltre sull’importanza di sostenere questi giusti nel mondo che si sentono spinti ad andare avanti quando sentono l’entusiasmo della gente intorno a loro. Viene quindi lasciato spazio alle domande dei fratelli alle quali Giorgio risponde con la solita sapienza e saggezza che ancora una volta ristorano i nostri spiriti portandoli in mondi lontani.
L’incontro termina tra gli abbracci felici di tutti, con alcuni fratelli ci salutiamo perchè partono per ritornare a casa … qui le distanze sono enormi da un luogo ad un altro … si tratta sempre di ore di strada! Con la maggior parte di loro invece ci incontriamo la sera per la cena di beneficenza organizzata in favore dell’Opera di “Antimafia” e “Dal cielo alla terra”. Una serata all’insegna dell’armonia, dell’allegria e dell’amore … la deliziosa cena preparata dall’associazione molisana e i loro simpaticissimi componenti è servita ai tavoli dagli uomini e dai ragazzi con tanto di curiosi capellini colorati mentre la carissima Anita presenta sul palco cantanti e musicisti argentini che si susseguono nelle loro performance. Poi l’Ave Maria cantata in maniera sublime innalza la nostra preghiera a Lei, Madre nostra, che con il Suo Celeste manto possa proteggere il Suo messaggero, i Suoi apostoli e tutti noi Suoi umili servitori nel cammino di questa Santa Opera Celeste. Una Opera Celeste che stringe a se i chiamati che se vorranno potranno divenire eletti … tre di loro il giorno successivo durante la visita all’arca ricevono in dono il rubino che sarà incastonato nella stella d’oro, simbolo del Sole, che ha il potere di amplificare le nostre vibrazioni, positive se sono positive o negative se sono negative e che impegna coloro che lo portano ad un “si” incondizionato al servizio delle direttive celesti, al servizio della missione a cui sono stati chiamati. Tre stelle, simbolo della chiamata al servizio della tribù giovannea, sono state donate oggi a Daniel, Martin e Silvia.
Uomini al servizio del Cristo, al servizio della Sua Causa e di quella del Suo e nostro Padre Adonay Arat Ra per il trionfo della Suprema Giustizia anche in questo martoriato pianeta, affinchè non siano più versate lacrime di sofferenza degli innocenti perchè ogni lacrima di sofferenza di un bambino è una nuova stella che si spegne in cielo.
Con profonda devozione
Sonia Alea
Sant’Elpidio a Mare, 5 dicembre 2008