Nel Nome del Padre

NEL NOME DEL PADRE

…ed è Verbo che diventa Vivo…
Lui è le radici e la linfa
che sgorga in gocce rutilanti come rubini…
in Lui è il Sole che tramuta la materia
e, attraverso Lui,
se il cuore si lascia muovere dal vento,
avviene l’alchimia…
ed incontriamo l’unica Vita…

Il viaggio
Giorgio si mette in viaggio con 9 di noi, la sua famiglia fisica e spirituale che lo accompagna come il Cielo destina. Meta: la Sicilia, la Trinacria, l’isola della “Gloria della Madonna”, l’isola della zagara, dell’uva e del grano, del sole e del mare, dove il Bene di Dio e il Male assolutista si esprimono senza alcun tono di grigio. Sicilia, la Galilea dei Gentili, terra di Segni divini come le lacrime di sangue di quadri e statue del Cristo e lacrime cristalline della dolcissima Maria, Madre del Cristo a  Siracusa, negli anni ’60. Sicilia terra di stigmatizzati, terra di fuoco e lava che diventa terra nera di un Etna maestoso che protegge e intimorisce chi si avvicina…legandolo a sé, per sempre.
La strada scorre velocemente mentre fisso dentro di me l’eco del messaggio potentissimo che Giorgio ci ha letto proprio ieri sera, 2 settembre, all’arca, dopo giorni di passione… e dolore… e la sanguinazione.
Guardo il suo profilo assorto in macchina e penso al potere dell’azione, della Fede, della preghiera che insegna l’Apostolo Matteo ( cap.7,7). “ …chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa verrà aperto…”
Sono moltissimi i passi del Vangelo dove ci viene insegnato il potere della creazione contenuto nella preghiera, che il Padre ci ha dato, unitamente ai tantissimi messaggi dal Cielo alla Terra di Giorgio oggi e di Eugenio fino a pochi anni fa. La forza della vera Preghiera sta nell’unione tra Intenzione e Azione, tra Cuore e Intelletto.
Penso al segno della Croce, che inizia con: “nel nome del Padre”, mentre ci segniamo dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Quante volte lo facciamo. Il segno della Croce che rimanda alla croce formatasi sui cieli della Florida il 14 agosto 2005: segno di annuncio del prossimo Ritorno del Maestro Gesù Cristo che richiama la croce che si è formata grande grande su un campo di grano maturo in Inghilterra solo pochi giorni fa, il 15 agosto. 
Tutti Segni dei tempi, di questo tempo di voluta, scatenata Apocalisse, tempo carico di pene e sofferenze che i profeti ed i contattati avevano annunciato, presagito, certamente non voluto.   
Arriviamo tardi, molto tardi. Stanchi e felici di riabbracciare amici fraterni come Saro Pavone che incontriamo alla stazione di servizio dove da ragazzo insieme a Giorgio lavorava più di 25 anni fa; e come Tino Favazza che nonostante l’ora tarda ci aspetta per aiutarci a sistemarci nell’hotel Gemmellaro.

Nicolosi.
Città di turismo alle falde di uno dei vulcani più famosi e suggestivi del mondo, che ancora dal
febbraio di quest’anno erutta lava incandescente da una delle bocche del suo versante orientale. Strade rotte, poco curate, manifesti appesi all’ultimo momento, città specchio  di una terra dove – ho letto –  i vari Provenzano passano, ma il sistema che li produce resta.  
L’Hotel Gemmellaro è parte integrante dei nostri ricordi; scendo presto a colazione e inevitabilmente ricordo Eugenio Siragusa che ci dava appuntamento alle 9 del mattino per presentarsi alle 8 e un quarto! Dinamico, sorridente, ansioso di accoglienza insieme ai suoi cari, uomo dotato di un carisma unico, uomo al quale si è legata la vita mia e di tanta gente risvegliata alla Conoscenza della Verità che lega perfettamente l’alto al basso, il dentro al fuori, il micro al macrocosmo, all’Infinito Universo…
La giornata scorre velocemente con la messa a punto di dettagli di ordine tecnico e logistico e di chiamate ai mezzi stampa locali che non hanno risposto come avrei voluto tranne 2 radio provinciali. Il lavoro di comunicazione e di informazione svolto  insieme a Saro e anche al caro Lorenzo è stato capillare. Tutta la Sicilia Orientale è stata informata sulla conferenza che si è svolta il 6 settembre. Evento divenuto un appuntamento fisso da 2 anni, Il Cielo piange sangue“,  impattante ed emotiva sintesi di uno straordinario fenomeno accaduto alcuni giorni fa in un paesino della Colombia, ha scritto Saro nel suo comunicato stampa.
Arrivano una ventina di fratelli e vecchi amici per una riunione operativa prevista dal nostro programma. Ci stringiamo tutti attorno a Giorgio che pur molto stanco spiega i contenuti di un progetto futuro che verrà sviluppato in questa parte di mondo, un progetto voluto dal Cielo della durata di altri 1260 giorni, chiaro nella sua essenza spirituale come nella metodologia. Più si andrà avanti è più le attuali componenti della missione dello stigmatizzato Giorgio Bongiovanni si fonderanno in una espressione sempre più integrata e completa. Non sarà un cammino facile, si tratta di unire ciò che l’uomo ha diviso, si tratta di portare la vera informazione laddove essa è asservita totalmente al potere, si tratta di portare speranza, di portare verità dove c’è menzogna e corruzione.
Ascolto insieme agli altri e chiedo a me stessa di comprendere bene.
I fratelli presenti chiedono con tanta umiltà l’appoggio e la presenza di Giorgio. Interviene Enzo Ranieri, fratello di sempre di Giorgio che con toccante sentimento confessa a tutti noi di aver compreso perché tante volte si è sentito triste e anche un po’ vuoto…sicuramente – dice lui  –  perché in tanti anni non ha agito per gli altri come avrebbe dovuto…
Ora il tempo è venuto, afferma a sé stesso e a tutti noi. Infatti Saro e il gruppo chiedono di poter essere messo in condizione di operare quanto prima. A tal proposito si sta ristrutturando un locale destinato a diventare la sede dell’associazione Dal Cielo alla Terra di Sicilia. Saro invita Giorgio e tutti noi a visitarla. “Ok, verrò e vi dico già che il primo ad entrare ed essere sempre visibile a chiunque varcherà la porta sarà il Consolatore. “Nel Nome del Padre…” sento forte dentro di me a seguito di questa affermazione, che chiude la serata e riempie i cuori di gioia, quasi di senso di Protezione.

5 settembre
Una data che ricorda il compleanno terreno di Giorgio. In tarda mattinata arrivano i fratelli da Pordenone, da Varese, dalla Sicilia stessa, dalla Spagna. Non potevano mancare a questo appuntamento a rappresentanza di tanti uomini e donne che dai tempi di Eugenio sono cresciuti nella conoscenza, e hanno seguito e servito un’opera grande con semplicità, superando il fanatismo, senza sentirsi mai arrivati; uomini e donne che in nome del valore sacro dell’Amicizia sono rimasti  fedeli e hanno creduto all’operato di Giorgio, che a mio avviso, si è sacrificato ed assunto su di sé l’onere della divulgazione mondiale anche nei momenti più difficili…l’unico capace di farlo, e lo ha fatto.
Dulcis in fundo arriva il pulman con fratelli e amici vecchi e nuovi da Bari e dalle Marche. I ragazzi, i nostri giovani meravigliosi e appassionati che si salutano e si abbracciano come se non si vedessero da anni …che in quattro e quattr’otto muniscono la sala di impianto audio e microfoni per consentire la celebrazione di una festa di compleanno…in nome del Padre…
Festa dedicata a Giorgio, Homo di Dio e Suo perduto innamorato, essere importante per tutti noi, a nome di tutti coloro che per motivi contingenti sono assenti, ma solo fisicamente.
A dimostrazione di ciò l’idea dell’albero che abbiamo sistemato al centro della sala su indicazione  di Mara di Pordenone che come frutti sfoggia per l’occasione gli scritti, le dediche e le più delicate espressioni di dedizione e di amore profondo a rappresentanza di tutte le  associazioni e dei volontari di tante parti del mondo. Uno “tsunami” di email che si è protratto per tutto il giorno da Uruguay, Argentina, Paraguay, Spagna, Italia. 
Dopo la vibrante esibizione dal vivo della dolcissima violinista Nena e l’Ave Maria cantata da Tino Favazza ecco il balletto del neo gruppo “ Le quattro stelle”.
Quattro Angeli di Dio: Elisa, Aurora, Sofia, la piccola Sonia per tutto il pomeriggio hanno inventato e provato un balletto strepitoso, ad insegnamento di come la fratellanza, la forza di volontà e l’innocenza di quattro piccole creature possono in un attimo annullare le differenze di età e le lunghe distanze che non consentono alle bimbe di vedersi come vorrebbero. 
Sentimenti di armonia e amore Cristico scorrono come rivoli invisibili, insieme alle lacrime che ricaccio dentro di me, soprattutto quando sono i nostri figli a leggere quanto dettato dal loro Spirito. Giorgio, visibilmente emozionato ci sorride e abbraccia forte suo figlio Giovanni, Aaron, Davide, la piccola Sonia…tutti.
“ Vuoi un poco di me?!? “ è la frase più innocente che lo tocca intimamente. A dirla è  Simeone, un bimbo di 3 anni e mezzo che in una espressione tanto semplice quanto profonda esprime il valore della donazione più pura. 
Non merita che disprezzo eterno chi attenta alla vita dei pargoletti…e li tormenta facendoli soffrire.

La conferenza.
Fa molto caldo a Nicolosi. Il cielo è terso ed il paesaggio sulla strada che ci porta al vulcano risulta più mozzafiato che mai. L’odore della lava si mescola a quello delle resine, dei cardi selvatici e dei fiori di montagna. Saliamo tutti – tranne Giorgio – al monte Manfrè, grande vulcano spento, dove nel 1962, dopo 11 anni di lunga preparazione Eugenio Siragusa venne contattato direttamente, personalmente da esseri non di questo mondo. Quante volte abbiamo ascoltato questa straordinaria esperienza, che in qualsiasi momento possiamo rileggere e approfondire in ogni suo aspetto tramite il sito ufficiale di Giorgio.
Con Tino ci soffermiamo in particolare sul coraggio di questo uomo che quasi 50 anni fa non esitò a divulgarla ai mezzi di comunicazione, con una capacità e padronanza che non poteva essere scaturita dalla scuola elementare che aveva frequentato. 
Dopo il pranzo alle 14 è già tutto pronto per la conferenza. Funziona tutto. Giorgio arriva puntuale, lo vediamo stanco e tanto sofferente, ma viene accolto da una sala piena di gente che continua ad affluire anche a conferenza iniziata, fino a riempire pienamente la grande sala circolare che ha visto tante manifestazioni importanti sia con la presenza di Eugenio che di Giorgio. Eventi che hanno segnato la storia, piaccia o no. Che non si scambi per arroganza un dato di fatto; gli anni 90 hanno registrato la separazione tra Giorgio ed il suo padre spirituale ed il dolore che ne è scaturito è stato restituito alla Vita da parte di Giorgio con il proseguimento di un’Opera Santa che non appartiene né all’uno né all’altro, una Verità che è patrimonio dell’umanità.
E’ stato grazie a lui  in tutto il mondo è rimbalzato il nome di Eugenio Siragusa, la sua esperienza e la verità degli Angeli di ieri – extraterrestri di oggi; la Filosofia cosmica, la scienza dello spirito, pur portando avanti la Sua Missione…
Giorgio in 33 anni di crescita spirituale, di messa in pratica, di raccolta di testimonianze serie, di collaborazione con ricercatori seri e aperti, di ricerca di documenti fotografici e filmati, di anni di duro e costante lavoro ha posto in essere un grande movimento spirituale non violento, sano, schierato al lato dei giusti di questa terra, un movimento attivo, fatto di gente che “si sporca le mani” in tante attività a favore della Vita e crede nel prossimo compimento della Profezia più grande: Il Ritorno di nostro Signore Gesù Cristo.
Oggi, 6 settembre 2008, tutto ciò è stato spiegato più che mai in un modo comprensibile a tutti, a detta di chi si è messo all’ascolto come se fosse la prima volta.
Supportato magistralmente da Piergiorgio Caria, il potere del Verbo tramite Giorgio si esprime, entra nel cuore e nella coscienza dei presenti.
La pioggia di sangue in Colombia, le immagini straordinarie dei Segni Divini in tutto il mondo, i filmati delle astronavi, la lettura scientifica ed esoterica degli acrogrammi dei cerchi nel grano di quest’anno fanno da cornice al:
Messaggio che mio padre aveva ricevuto e che divulgava e che solo Giorgio con il tempo è riuscito a portare su un piano dove la manifestazione si lega all’essenza. Solo lui poteva e può portare avanti  il messaggio, l’essenza dell’ esperienza di mio padre!…”
Un fulmine a ciel sereno.
A pronunciare –  in estrema sintesi – queste frasi è stato Francesco Siragusa, al fianco di Giorgio, con lo sguardo e il sorriso stampato di suo padre Eugenio a quell’età. 
In quel momento si è verificato una specie di vuoto temporale di qualche secondo in tutta la sala. Nel cuore della conferenza, mentre Giorgio stava degnamente ricordando il contattista  Eugenio Siragusa, Francesco, uno dei suoi figli si alza dal centro della sala, raggiunge Giorgio sul palco e prende la parola per presentarsi pubblicamente e dichiarare il proprio sentito ringraziamento a Giorgio.
Rimaniamo tutti stupiti, soprattutto chi da tanti anni frequentava Eugenio. Nessuno di noi si era accorto della sua presenza in sala. Un senso di tenerezza e gioia profonda mi pervade, come se si fosse manifestata una presenza, Eugenio stesso sembrava materializzato dopo 14 anni quando da quello stesso spalto ci parlava a tutti affiancato sempre da Giorgio, allora giovane e portatore di un segno manifestatosi nel seno della loro stessa Opera: il segno delle stigmate.
Mi viene quasi da piangere ripensando ad un altro figlio, Manfredi Borsellino, anche lui intervenuto pubblicamente il 5 luglio scorso a Porto San Giorgio per esprimere la sua gratitudine e tutto il suo rispetto.
“Benedetto sia tu Giorgio, in nome del Padre!…” grida il mio piccolo cuore,
Interviene pubblicamente anche il primo editore di Eugenio Siragusa, il quale dopo aver ringraziato  per la stupenda presentazione concertata tra Giorgio e Piergiorgio Caria pone una domanda:
“ Giorgio, come mai nel ricordo di Eugenio che ho conosciuto benissimo non hai nominato né la sua compagna Miguela, né Eli Paolo che tanto peso hanno avuto nella sua vita e nella sua esperienza…?”
Risposta: “Perchè non ho il loro consenso, mi è stato negato di menzionarli, fosse per loro non dovrei nemmeno parlare di Eugenio. Comunque, qualora decidessero diversamente e ne volessero parlare con me, io lascerei qualsiasi impegno e andrei da loro per riabbracciarli; ovunque mi trovassi. 
Importante chiarimento pubblico, penso in quel momento. 
Toccante è stato l’intervento di un giovane uomo appartenente alle Forze Armate di Palermo, venuto apposta per testimoniare che:  “..da quando hai fondato la rivista che hai presentato a Palermo nel 2000 le cose nel nostro ambiente sono cambiate…ci sentiamo appoggiati e sono stati arrestati personaggi che la Giustizia cercava da tanto tempo”.
Dopo la conferenza la serata continua nell’hotel, ciascuno con il proprio tentativo di decifrare l’accaduto fino a quando  non è lo stesso Giorgio ad interpretare e scrivere sull’intervento pubblico di Francesco Siragusa, il quale dopo la conferenza ci ha detto che si è sentito in dovere, quasi fosse stato spinto ad intervenire, cosa che solitamente non accade a causa del suo carattere riservato.

I saluti
Il pulman riparte presto il 7 mattina con i giovani e la maggioranza dei fratelli. E’ lungo il viaggio e domani si lavora. Emozionante è stata la visita al nuovo centro che presto verrà terminato. La soddisfazione di Saro Pavone, della sua famiglia, di Giorgio Barbagallo, di Angelo, di Giovanni venuto da Palermo insieme a Mery e al loro piccolo Lorenzo e di tutti gli altri ragazzi trapela da tutti i pori, brilla nei loro occhi. Ci incoraggiamo a vicenda, non mancano le espressioni gioiose dei bambini, di Domenico Santin e Walter di Pordenone, di Manuel Mourino e Angel che domani torneranno in Spagna.  E’ bello vedere i ragazzi della Sicilia mentre salutano i nostri Giovanni, Haton, Soledad,…
O Signore, nel nome del Padre guida sempre i loro passi…!

Quanto è accaduto e potuto vivere in questi giorni mi riempie l’animo di tenerezza, di gioia profonda, un flash di Luce nel mio cuore che non dimenticherò mai, che ci accompagnerà tutti…
e che spero giunga a tutti voi con questa cronaca.

Vostra Mara.

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
12 settembre 2008