PENSANDO NEL 2 DI SETTEMBRE
1 SETTEMBRE 2008
Nella calma della sera in casa, dove a scaldare il cuore basta la presenza degli esseri che più ami al mondo, la famiglia, I figli, I nostri genitori, la gioia di esistere di una bimba solare, la comprensione dei fratelli, la possibilità di comunicare con tutti coloro che condividono insieme a noi un cammino spirituale diventato SCELTA consapevole, voto a Cristo…
Apro la finestra e insieme all’odore di terra bagnata per la pioggia fine ed insistente di fine di oggi pomeriggio entra l’eco di un vento che sibila tra le fessure della serranda con un eco profondo…la voce di un essere vivo: l’Aria.
Un attimo: e I ricordi di ieri si collegano al vissuto di oggi, in una data per tanti di noi attesa, il giorno prima di un 2 settembre che tanti anni fa, nel 1989, ci ha colto e visitato come “ un ladro nella notte” tramite un segno divino tutt’ora presente.
Attesa e compimento. Il segno delle stigmate nel corpo di Giorgio Bongiovanni, un giovane ieri trafitto dall’Amore e passione di Gesù, il Maestro dei Maestri che più ama e serve fino a mozzare il suo respiro…
Il segno delle stigmate, lo specchio riflesso di un sacrificio destinato, volenti o nolenti , a rimanere nella storia di questo pianeta, accompagnato dalla manifestazione Celeste di altri segni che oggi più che mai annunciano il Ritorno del Cristo promesso 2000 anni fa.
E penso: cosa aspettiamo? Che senso assume oggi la speranza…la voce del vento porta con sè il dolore della moltitudine che disperatamente cerca di sopravvivere a condizioni impossibili, il lamento dei malati che la dotta medicina non riesce più a curare, il fetore delle piaghe dei bambini miseramente seviziati e sacrificati dai cannibali di questa società, le risate e I sollazzi dei carnefici che speculano sulla pelle del prossimo, che uccidono la propria madre e attentano alla Madre Terra senza chiedere il permesso a nessuno…per amore dei presenti in casa soffoco il pianto dello Spirito e lo tramuto in gioia di esistere, in espressioni di tenerezza…la stessa che ricevo ogni istante da tutti coloro che mi vogliono tanto bene.
Penso a Giorgio, ai suoi capelli brizzolati di oggi, al suo sorriso donato, al suo sguardo che ha riempito e riempie il cuore e l’anima di migliaia di anime risvegliate e affacciate di nuovo grazie a lui alla Luce.
Ricordo uomini e donne specialissimi, soldati di Cristo, marcati a fuoco dal profondo senso della giustizia e confortati, quasi risollevati dalla presenza di Giorgio, dalla sua presenza e dalla sua amicizia. Quante volte invece è stato travisato il significato profondo del Segno ed è stata riposta un’aspettativa malsana verso la sua persona, lasciando la porta aperta all’agguato della tentazione, all’ego, alla certezza di essere arrivati, di aver capito la Verità ..e di non avere più bisogno di nessuno.
Quanto dolore per Giorgio, Calice vivente della Comunione Cristica che ci ha teso la mano per portarci con sè a condividere pienamente i valori del Cristo, ciascuno con I propri talenti e I propri limiti.
Penso al 2 settembre di ogni giorno, che il 2 settembre è ogni giorno…le continue sanguinazioni il cui conto è tenuto dai fratelli del Cielo che lo accompagnano come guardiani in questa sua delicata missione, la copiosa lacrimazione di sangue dei suoi 33 anni, la croce di spine, la flagellazione, la sanguinazione del 6 gennaio 2007, i suoi continui richiami all’azione, la sua concretezza, il ben agire di ogni giorno, il suo esempio e continuo sprone a farci remare contro corrente, ad essere insieme a lui in questa opera che mille e mille volte ci ha detto che non gli appartiene. Quante volte lo stesso Eugenio, logorato da ciò che presagiva e non poteva evitare, si sfogava con lui e gli diceva che non era più il tempo di operare, di divulgare, che il Destino dell’umanità era segnato da sè stessa.
Cosa non è accaduto, chiedo a me stessa. Quasi mi rimprovero, e lo vorrei gridare a squarciagola. Una emozione profonda che non riesco a decifrare mi accompagna mentre con Saro lavoriamo insieme (con skipe e telefono) per avvisare tutti i mezzi stampa della Sicilia Orientale della conferenza che si terrà a Nicolosi il 6 settembre prossimo, continuo a sentirla immersa nel lavoro e nei rumori della casa che insieme alla nostra arca ogni giorno si trasforma in ufficio, una finestra aperta sul mondo pronta a cogliere gli eventi e a registrare tutte le attività che vengono poste in essere dai gruppi e dalle tante associazioni scaturite, volute, partorite da Giorgio?
Quante volte Giorgio dal giaciglio della sua sofferenza ci ha chiesto di rimanere uniti, e dopo un minuto questo senso di unione, di Eterno presente che si è respirato e vissuto veramente è stato minato dal giudizio facile, dalla scorretta considerazione del proprio fratello, della propria sorella con la quale si condivide la stessa missione..la pagliuzza che diventa più importante della propria trave.
Sono riuscita a decifrare, meglio a sfogare l’emozione grande che provo solo ora, dopo aver letto quanto segue, un testo che Elisabetta mi ha inviato nel pomeriggio.
Espressioni perfette: tutto si collega e che ciascuno di noi faccia la sua parte, con umiltà e devozione sentita, insieme a Giorgio, Homo di Dio che si consuma nel Desiderio di Giustizia e di Pace.
….Un Maestro spirituale, per fare il suo lavoro sulla terra, ha bisogno di un corpo collettivo.
Alcuni dei suoi discepoli sono gli occhi, le orecchie o la bocca di questo organismo, altri formano il cuore, lo stomaco, i polmoni, le braccia, le gambe…
Finché non è in grado di animare quel corpo collettivo, un Maestro è limitato.
Lo spirito di un grande Maestro si sforza perciò di incarnarsi non soltanto nel suo corpo fisico, ma anche nel corpo collettivo di una comunità spirituale per svilupparla e per aiutare tutta l’umanità attraverso di essa.
A sua volta il corpo collettivo deve darsi da fare per aiutare lo spirito del Maestro ad incarnarsi e a manifestarsi in esso.
“Tocca a noi rafforzare il corpo del Maestro Gesu’ affinché il Suo Spirito possa manifestarsi sulla terra.”
Con tanto affetto. Mara