PER FAR PARTE DELLA MENSA DEL SIGNORE BISOGNA DARE TUTTO
Completamente immerso nelle numerose attività delle varie associazioni da lui stesso create e cresciute, nelle attività di coordinamento delle stesse, nelle riunioni organizzative e spirituali delle arche, in questo caso con la sua presenza all’arca di Montevideo; lo vedo seguire costantemente in questi giorni le notizie che giungono dal mondo, in contemporanea attraverso due schermi televisivi sempre accesi che trasmettono continuamente uno le notizie della CNN e l’altro i telegiornali italiani, un altro piccolo schermo acceso nella sua scrivania per la visione, la ricerca e la scelta del materiale da inserire nelle immagini da presentare alle prossime conferenze, tra una chiamata e un’altra che giungono per lui dai vari telefoni, tra la giornaliera lettura dei quotidiani e della rassegna stampa italiana e mondiale che quotidianamente arriva purtroppo con le notizie più raccapriccianti. Lo prego di prendersi un attimo per se stesso, per respirare un po’ d’aria, mi risponde che il Cielo gli chiede di vigilare sulla delicatissima situazione mondiale che potrebbe scatenare da un momento all’altro tutto ciò che sappiamo e che come una scacchiera sta preparando le sue pedine per iniziare l’ultima partita. Lo stesso Cielo, attraverso il Maestro Gesù Cristo, la Madre Cosmica Miryam, attraverso gli Esseri di Luce, lo chiama a scrivere e diffondere messaggi di ammonimento, di consolazione e di preparazione ai prossimi gravi e grandi eventi, che anticipano la seconda venuta del Figliuol dell’Uomo, Gesù Cristo, sulla terra.
Non appartiene agli uomini questo Uomo, appartiene al Padre della Vita, appartiene al Sole, che lo chiama a se quando vuole, ungendolo della Sua Luce in una nuova passione della Croce (la sanguinazione dalle stigmate quasi quotidiana) che racchiude il mistero della redenzione degli Spiriti nell’espressione più alta dell’Amore, e rimandandolo a noi come un Suo braccio che ci tende la mano per condurci verso la sublime bellezza dei Suoi mondi. Ci apprestiamo a partire con questo incalzante ritmo, per un nuovo viaggio. La nostra piccola Sonia Tabita lo segue per le strade del mondo, adattandosi a tutto e a tutti con grande pazienza, con grande serenità , sempre pronta a regalargli un sorriso, un abbraccio, una parola di conforto, lo stesso conforto, la stessa pazienza, che suo figlio Giovanni con grande spirito di sacrificio gli ha incessantemente donato in tutti questi anni, regalandogli solamente gioia e consolazione fino a questo momento che ha preso in mano la responsabilità di un braccio dell’opera di suo padre, la funima international. Giovanni, figlio di Giorgio e Lorella, un Angelo di Dio sulla terra.
Dai loro frutti li riconoscerete.
Ma il diavolo non sta solo a guardare, dietro ciascuno di noi, suggerisce, spinge, facendo leva sui nostri punti deboli, per allontanarci gli uni dagli altri, per allontanarci da lui, dalla sua, se lo vogliamo nostra , missione. E così nell’imminente partenza le ore diventano piccole, tra la preparazione del materiale e delle valigie da portare con noi, e la disponibilità di Giorgio ad affrontare ancora una volta problemi personali che attanagliano lo spirito di alcuni fratelli, con l’intento di risolverli. Prove che attaccano lo spirito dei chiamati da Cristo per fiaccarli, togliere forza alla Sua Opera e farli cadere nell’oblio dei lunghi cicli karmici. “Una parte della mia missione è quella di smascherare il volto dell’anticristo e questo non significa solo attaccare il male che sta ai vertici del potere ma anche il piccolo anticristo che sta dentro ciascuno di voi che deve essere smascherato e vinto”, un importante concetto che ci approfondisce i seguenti giorni durante un incontro con altri fratelli. Poche ore di sonno, quindi, e arriva il momento della partenza per l’Argentina. Solita tappa a Buenos Aires con conseguente trasbordo di valigie, soliti disguidi alle biglietterie, soliti ritardi e via col prossimo volo per Cordoba. Quanto sacrificio! Quanto! Penso ai tre anni che Giorgio ha trascorso così, tra un volo e un altro, in mezzo alla gente più disparata che vive nella completa ignoranza di ciò che sta avvenendo, nei stretti sedili degli aerei, tra i pensieri e le vibrazioni di ogni genere, ma non sono solo questi tre anni, sono ormai 18 anni di viaggi per il mondo. E mi domando quanta percentuale di questo sacrificio, spirito di donazione, annullamento di se stessi, siamo disposti a dare tutti noi ogni giorno.
Arriviamo a Cordoba dove ci aspettano Raul, Giorgio Abruski, Nonno Edgardo e le rispettive mogli, con Raul andiamo alla Fondazione della Funima dove ci aspetta Cristina madre dei suoi 5 bellissimi figli, che ci attende per il pranzo. Una donna forte Cristina, che ama la missione dell’uomo che ha accompagnato in questo cammino fino ad oggi, responsabile del punto di raccolta di tutto ciò che arriva a destinazione delle mense, alimenti, vestiario, farmaci ecc…, lei insieme ai suoi figli, coordinati dal loro padre Raul, gestiscono questo settore delle varie attività della Funima. Mentre osservo la quantità di pacchi di alimenti presenti nel magazzino insieme a quelli contenenti vestiario per i bambini, il mio pensiero vola verso l’Italia, rivivendo l’entusiasmo di Giovanni, Mara, Elisabetta, Mattias, Miriam, Roberto, Fabio, Barbara, dei giovani ragazzi come Davide e di tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del container di alimenti giunto qui dalla Funima International nel mese di giugno.
Quanto lavoro, quante rinunce ma quanta soddisfazione impagabile… da qui partono continuamente i due furgoni che raggiungono i centri di accoglienza portando costantemente cibo e il necessario per la sopravvivenza di questi bambini. Dieci comedor distanti l’uno dall’altro migliaia di chilometri di strade impervie, senza telefono, senza stazioni di servizio, senza niente… cielo, stelle, montagne, laghi, piante, strade accompagnano Carli e Raul junior, i due figli di Raul in questi lunghi viaggi. Le poche ore a disposizione scorrono veloci e già è ora di ripartire. Salutiamo e abbracciamo la carissima Cristina, e i suoi figli presenti, Mariela, Raul junior, Carli con la moglie e le due loro bellissime bimbe (gli altri, Andres e Vilma con i suoi 5 figli, lavorano nel comedor de Las Chacritas), e saliamo sulla camionetta che ci porta verso Salsacate un “pueblito” a tre ore da Cordoba dove vivono Raul e la carissima Gaby. Per essere più corretta vorrei dire che non ci vivono ma che vi fanno tappa ogni tanto per ripartire ancora una volta. La vita di questo missionario delle Ande e della sua compagna, che ha scelto di seguirlo e sostenerlo in questa parte della missione, è vissuta su una camionetta che continuamente si sposta da un comedor all’altro e viaggia per tutti i motivi burocratici, di raccolta e di organizzazione di questa grande e importante missione che ha adottato 1700 bambini fino ad oggi, e accompagnando e sostenendo le conferenze, le riunioni operative e tutti gli aspetti dell’opera di Giorgio di cui egli fa parte integrante. La loro casetta umile ma accogliente, pulita e ordinata ci accoglie in questi due giorni in cui Giorgio e Raul hanno modo di fare il punto della situazione operativa come due fratelli in Cristo e compagni di viaggio e di scaricare la posta che ininterrottamente giunge nella posta elettronica dai vari settori operativi e dai vari centri.
Giorgio ha modo anche di parlare con Lorella e Mara che si trovano nello stesso momento in Spagna per alcune conferenze che dovrà fare Pier Giorgio sullo stupefacente e importantissimo fenomeno dei cerchi nel grano approfittando così per organizzare alcune riunioni operative di coordinamento delle prossime attività con la Funima. Subito dopo il nostro arrivo una emittente televisiva locale chiama Giorgio al telefono per una breve intervista in diretta al telegiornale della sera che pubblicizza la conferenza della domenica. Ci troviamo a circa un’ora dalla mensa di Chancanì e il giorno successivo, ci prepariamo a ripartire. Incredibilmente la temperatura che in questo luogo è sempre, ed è stata fino al giorno prima sopra i 40 gradi, è scesa improvvisamente a 18/20 gradi, destando lo stupore di tutti i nostri fratelli che hanno espresso i loro commenti sull’evidente azione degli zigos in favore del nostro Giorgio che altrimenti avrebbe sofferto tantissimo il caldo.
Arriviamo al comedor di Chancanì.
Tanti bimbi ci vengono incontro, occhi che brillano come diamanti, sorrisi che splendono come stelle del cielo, venute giù per indicarci il cammino. Giorgio insieme a Raul circondato da tutti loro, dai responsabili della mensa e dai fratelli venuti per l’occasione da Cordoba e Buenos Aires si dirige verso il pozzo dal quale sgorga l’acqua per le esigenze dell’intera mensa. Una telecamera li riprende mentre ringraziano l’Istituto di Educazione Internazionale Giovanni Paolo II di Roma che ha permesso la sua realizzazione attraverso la Funima International, proseguono il percorso verso la linea elettrica che porta la luce dal comedor fino ai villaggi più vicini ringraziando per questa opera lo stesso Istituto. Intanto arriva l’ora della merenda. E’ bellissimo vedere i bimbi alimentarsi, vederli sorridere e giocare, vederli vivere la loro età spensierata, e ci sembra così assurdo e inconcepibile che a tanti, tantissimi, troppi venga negato questo diritto. Venga negato il diritto alla Vita. Mentre leggiamo una lettera giunta a Giorgio in questi giorni che ci fa venire il voltastomaco. Una lettera di Padre Zanotelli che grida allo scandalo denunciando a gran voce che 23,5 miliardi di Euro sono stati stanziati solo in Italia per l’anno 2008 in favore della difesa, ovverosia saranno spesi in armi, e per i prossimi anni le cifre aumentano di molto, tra l’indifferenza e il silenzio di tutti, anche di coloro che si dicono contro la guerra ma che vivono sonni tranquilli… MA IN CHE MONDO VIVIAMO???
Dentro il mio cuore ringrazio questo missionario francescano della vita che con vera umiltà, semplicità , costanza, forza ha, insieme ai suoi più stretti fedeli collaboratori, realizzato per volere della Madre Celeste questa bellissima opera, lo vedo seguire Giorgio, passo dopo passo, con una fedeltà e una devozione che mi commuove. Grazie Raul. E grazie a tutti coloro che fino ad oggi ti hanno accompagnato in questo sublime ma irto cammino. Ci ritroviamo per la cena tutti nella umile dimora dell’avvocato, nostro amico e fratello, Raul Blasquez, a pochissimi chilometri dal comedor, che ha lasciato tutto nella sua vita per seguire l’opera di Raul e accompagnarlo e sostenerlo nelle varie attività della Funima. Tutti i fratelli presenti si stringono intorno a Giorgio ponendogli dei quesiti dai quali nasce subito una lezione spirituale. Il fuoco acceso riscalda l’inattesa fresca brezza della sera illuminando il Calice Vivente nella comunione degli Spiriti mentre le bimbe spensierate gli giocano intorno e il profumo della carne arrostita sulla brace ci prepara al momento della cena. Giorgio parla della concezione del DARE approfondendo il fatto che quando uno spirito viene chiamato a servire una opera del Cristo deve essere disposto a dare tutto ciò che possiede, altrimenti non può dire di servirla. Anche questa serata è al suo epilogo e arriva il momento di salutarsi.
Abbracciamo forte la dolce Silvia, un Angelo inviato dal cielo sulla terra, e i suoi due angeli, le figlie Lourdes e Julia che insieme a sua madre coordina e lavora a pieno ritmo nel comedor, le abbracciamo forte insieme ad altre loro collaboratrici, mentre ci mostrano braccialetti, orecchini, portachiavi, catenine, rosari da loro realizzati nei colori e nelle forme più belle da offrire per la raccolta fondi della Funima. Riprendiamo la camionetta e con Raul e Gaby facciamo ritorno a Salsacate, per riposare qualche ora, domani infatti si parte per Villa Maria dove Giorgio è atteso per la conferenza. Cinque ore di viaggio per arrivare a Villa Maria, la città della nostra carissima e dolcissima Soledad, maestra e fissa compagna di giochi di Sonia Tabita qui in America Latina. Cinque ore nell’incanto di un paesaggio stupendo, tra montagne dipinte da vari colori, laghi e piante, dove le aquile e i condor si lasciano andare alle loro evoluzioni più incantevoli. Ma sicuramente pesante per Giorgio che però non si lamenta mai e approfitta di tutti i momenti per proseguire le sue attività operative.
A Villa Maria siamo felicissimi di incontrare il nostro Juan Alberto, un esempio per tutti di devozione per questa opera e di grande forza manifestata nel momento in cui la vita ti pone alla prova con un grande dolore come quello di perdere la persona più cara della tua vita. E sentiamo che Liliana è qui con noi accanto a lui. Salutiamo i nostri carissimi amici e fratelli venuti da Buenos Aires, Las Parejas, La Pampa, Rosario, Cordoba, Rio Quarto, Charras per rivedere Giorgio e assistere alla conferenza. Abbiamo modo di rivedere anche il nostro fratello carissimo Ramon Gomez, responsabile del comedor di Las Cuevas, con tutta la sua bellissima famiglia e tutti gli amici e fratelli di Villa Maria che Giorgio abbraccia attraverso Susanna, la responsabile del gruppo, per il grande, serio e importante lavoro che stanno svolgendo in favore della Funima, reduci da una notte corta per una serata organizzata la sera precedente per raccolta fondi.
Cinquecento persone riempiono la sala della città , il dottor Juan Alberto Rambaldo presenta la conferenza. L’impattante video della Funima scorre sullo schermo al quale seguono le parole di Raul che sprona la gente ad aprire il cuore e a pensare che questi bambini ogni giorno devono mangiare e non solo quando ci ricordiamo di loro. E penso alle difficoltà che ogni giorno deve affrontare con l’ansia continua di cercare e trovare alimenti perchè le bocche da sfamare sono tante. Ogni giorno 5100 pasti vengono consumati. Penso che neanche molti fratelli si rendano conto della reale necessità continua di aiuto, perchè non ci sono riserve su cui stare tranquilli. Alle parole di Raul seguono quelle di Giorgio che commenta le immagini sui segni dei tempi e che termina con l’espressione del Verbo che si fa parola e diviene messaggio: “A nome di tutti i bambini della Funima anche io voglio dirvi Grazie per ciò che fate. Con questa emozione di stare davanti a voi mi preparo oggi a darvi un messaggio che vi prego di seguire e ascoltare attentamente. Gesù, La Madre Santissima, gli Esseri di Luce stanno venendo in mezzo a noi oggi; in questo tempo, in questo drammatico inizio di secolo Dio ha deciso di tagliare il tempo, di anticipare gli eventi. Avete visto le immagini di questi segni che preparano la venuta del Cristo che sono gli anelli che sostengono il diamante. Il mio corpo diventa anch’esso un segno del cielo offerto agli uomini in segno del Suo sacrificio, del Suo dolore. Ci troviamo nel momento più grave della storia in cui l’anticristo ha il massimo del suo potere e noi siamo chiamati a risvegliare le anime prima che il figlio di Dio si manifesti sulla terra, per giudicare l’umanità , per dividere il grano dalla gramigna. Abbiamo il dovere di denunciare l’anticristo che è rappresentato dai mali del mondo, dai poteri corrotti. La bestemmia più nefasta in questa società è la fame, il delitto più grave della nostra umanità . Ma so che presto il Padre Adonay verrà a portare la Sua giustizia anche in questo mondo, che ha già iniziato a castigare con le forze della natura. Se lavoriamo a favore della vita le forze della natura ci proteggeranno altrimenti saremo devastati. Lottiamo sempre per la Giustizia, la Pace e l’Amore. Prepariamoci perchè il Figliuol dell’Uomo presto si manifesterà e fate di tutto perchè possa trovarvi con le mani nell’aratro altrimenti abbiate paura perchè vi sarà tagliata la testa”. In seguito ad un comprensibile silenzio, le domande si susseguono uno dietro l’altra, una signora gli chiede: “Ci può parlare del mistero della Croce? Giorgio risponde: “Il mistero della Croce è la manifestazione più grande dell’Amore di Dio, dell’Amore che muove i mondi e le stelle, è il vero significato della Creazione, il vero significato dell’Amore per il prossimo. Questo è il mistero che Gesù davanti ai suoi accusatori manifesta per i suoi fratelli, per i suoi amici. Era la chiave per superare la legge di causa ed effetto, ma l’uomo la rifiutò e si autocondannò al vortice del karma, per questo oggi ritorna a ristabilire il Nuovo Patto ma questa volta con la giustizia e per questo la croce si converte in una spada”.
“Come si può far parte della mensa del Signore?” chiede un’altra persona.“Per far parte della mensa del Signore” risponde Giorgio “non possiamo dare solo una parte di ciò che abbiamo, dobbiamo dare tutto e tutto significa TUTTO”.
Con tutto il mio amore Sonia Alea
Montevideo, 1 dicembre 2007