Eravamo lì, dopo quattro mesi passati a pianificare, riunendoci ogni mercoledì, per studiare e ricominciare sempre. Eravamo lì, di fronte ad un gruppo di adolescenti di 13 e 14 anni pronti ad ascoltarci sul tema dell’energia nucleare.
Il progetto era nato qualche tempo fa, ed io e Andrés siamo stati incaricati di svilupparlo. Abbiamo chiesto la collaborazione di Bruno il quale, grazie alla sua conoscenza informatica, ha compreso il nostro intento e ci ha aiutato a preparare una bella presentazione audiovisiva del contenuto della nostra esposizione. Lo abbiamo proiettato in anteprima all’Arca, per poter avere il parere e le critiche costruttive di tutti, cosa che ci ha aiutato molto nel perfezionare il lavoro fatto. È stata Any Cardoso a darci l’opportunità di parlare ai giovani. Perché ogni cosa è per loro.
Ed è così che il giorno previsto, alle 8 del mattino, gli studenti del primo anno delle superiori ci aspettavano con i volti un po’ assonnati. In noi vi era un insieme di emozione e timore, non sapendo come si sarebbe sviluppato l’incontro. Le domande erano tante ma la risposta è stata una soltanto: ragazzi ansiosi di conoscenza, che sono intervenuti con le loro domande sin dall’inizio, persino prima di presentare il nostro video. Ci hanno ascoltato attentamente per un’ora e mezzo, con una breve pausa per la ricreazione e per lasciar decantare così tante informazioni. Rispondendo ad una delle tante domande, abbiamo percepito come in loro si accendeva il desiderio di sapere di più sull’energia nucleare, sul suo utilizzo e sulle conseguenze, estremamente distruttive.
Abbiamo iniziato parlando di cos’è in sé l’energia nucleare, come viene prodotta nelle centrali nucleari e cosa succederebbe in caso di incidente nel nostro paese (l’Argentina possiede 2 centrali in funzione). Abbiamo mostrato le conseguenze degli incidenti di Chernobyl e Fukushima le cui immagini hanno colpito molto i ragazzi. Abbiamo proseguito parlando dell’uranio, materiale utilizzato per generare questo tipo di energia, della sua estrazione, la separazione da altri metalli, e la contaminazione che si verifica nell’acqua utilizzata in questi processi; abbiamo spiegato inoltre come avviene lo smaltimento delle barre di uranio e derivati una volta utilizzate nelle centrali e quanto pericoloso ed incerto sia lo stoccaggio di questo materiale, che continuerà ad emettere radioattività ancora per migliaia di anni.
Abbiamo spiegato loro che lo sviluppo delle centrali nucleari va di pari passo allo sviluppo militare e che questo tipo di energia è utilizzata per costruire armi. Abbiamo mostrato attraverso le immagini le conseguenze delle esplosioni in Hiroshima e Nagasaki, il video dell’esplosione della bomba Zar e la sua potenza in comparazione con altre. Abbiamo parlato della Bomba Sporca e per ultimo delle nuove tecnologie in armamenti nucleari, i MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicles) di grande precisione e quindi enormemente distruttive.
Abbiamo concluso l’incontro informando i ragazzi che ci sono altre tecnologie pulite e molto meno costose che potrebbero essere utilizzate in sostituzione dell’energia nucleare.
La cosa più emozionante è stata vedere i loro occhi brillare quando alla fine abbiamo parlato dell’energia più importante di tutte, quella che è dentro di noi, cioè l’Amore. Abbiamo letto un frammento della lettera che Albert Einstein scrisse a sua figlia, che li ha commossi.
Abbiamo voluto citarlo, perché proprio lui, che era stato uno dei principali responsabili della creazione di quest’arma così distruttiva, ha parlato di Amore per cambiare il mondo:
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo delle altre forze dell’universo, che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento di nutrirci di un altro tipo di energia. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l’amore è l’unica e l’ultima risposta. Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore, un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio, l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta. Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.
Queste poche righe ci hanno aiutato a descrivere la finalità di questi incontri: riuscire a trasmettere e rendere i bambini ed i ragazzi consapevoli che con la conoscenza e l’amore si può cambiare il futuro. Che la loro partecipazione attiva in questa o in qualsiasi altra causa è un contributo immenso per il progredire verso una società più ricca di amore e meno egoista.
Lo stesso incontro è stato poi ripetuto nel pomeriggio con altri studenti, sempre del primo anno delle superiori, ed abbiamo avuto la stessa risposta.
A fine giornata eravamo soddisfatti per questo primo passo e per aver dato anche noi il nostro piccolo contributo, un piccolo granello di sabbia, consapevoli di avere le mani sull’aratro e di fare l’opera di Cristo.
Senza averlo pianificato, il nostro esordio è avvenuto il 5 agosto, vigilia del 72º anniversario della prima bomba atomica, l’azione più distruttiva e disumana dell’intera storia dell’uomo. Siamo parte di una nuova storia: dare conoscenza e strumenti affinché le nuove generazioni possano capire ed aiutare a cambiare il mondo. Perché per iniziare è sempre necessario fare il primo passo e cominciare a camminare.
6 agosto 2016
Arca Lily Mariposa
Rosario, Santa Fe, Argentina