PRELUDIO DI UNA PROSSIMA BOMBA NUCLEARE RUSSA

PRELUDIO DI UNA PROSSIMA BOMBA NUCLEARE RUSSA

Di Agustín Saiz

Analisi dell’ultimo discorso di V. Putin (30/09/22)

L’ultimo discorso di Putin riguardo l’annessione dei quattro territori dell’Ucraina (Donetsk, Lugansk, Jerson e Zaporiyia), che entrerebbero a fare parte della federazione Russa (30/09/22), può interpretarsi sotto due aspetti. Uno prettamente letterale che riguarda l’opinione russa e le argomentazioni storiche sul perché devono farne parte. Anche se interpretarlo solo sotto questo aspetto non è sufficiente, rimangono alcune incertezze che non consentono di chiudere il cerchio. I concetti sviluppati nel suo discorso trascendono il tema trattato. Lui sta cercando di dire qualcos’altro. Riteniamo che non ci possono essere dei passi falsi in questo momento di forte tensione. Le parole sono delicatamente studiate affinché il messaggio (ed il meta-messaggio) arrivi a chi deve arrivare. Tra le righe, il discorso di Putin può essere letto come la giustificazione, in un prossimo futuro, all’impiego di una bomba nucleare in territorio ucraino. Questo sarebbe il modo con il quale si è deciso di porre fine alla strategia dell’infinito spargimento di sangue causato dalla NATO, fornendo in modo permanente armi e intelligence contro gli interessi russi.

Andiamo per fasi, nel suo discorso Putin ha diversi interlocutori e tutti, contemporaneamente, sono destinatari dello stesso testo. Ci sono i cittadini russi, le popolazioni annesse del Donbass, i combattenti, le famiglie dei combattenti, l’Ucraina, il resto dell’Europa, USA, NATO ed è presente anche un altro individuo tacito. Questo ultimo sembrerebbe essere l’umanità del futuro. Nel discorso di Putin si evincerebbero le cause delle decisioni che si prendono in questo presente. Ci riferiamo al fatto che Putin lascia una specie di lascito affinché sia la storia a giudicarlo per quanto potrebbe accadere.

Putin spiega la nascita e la posizione delle potenze occidentali, soprattutto con lo straordinario sviluppo degli USA dopo il loro ingresso nella 2ª guerra, denuncia le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki che sono quelle che hanno permesso in seguito l’espansione, sotto minaccia, di un modello di sviluppo che si è imposto fino ad oggi con violenza in tutto il globo. “Voglio ricordare che le contraddizioni dell’inizio del secolo XX portarono alla prima guerra mondiale. Il denaro della guerra ha permesso la rinascita degli Stati Uniti. La crisi degli anni ‘80 del secolo scorso fu superata grazie alle risorse dell’URSS dopo lo scioglimento. Ed ora per uscire da questo groviglio di contraddizioni è importante distruggere la Russia. Anche i paesi che vogliono l’indipendenza saranno disintegrati”. Ma il suo sguardo va oltre la storia di questi ultimi secoli. Putin ci parla di una storia millenaria insita nel DNA russo. Allude in maniera implicita ad uno scontro di civiltà. Parla in termini differenti ai nostri, si riferisce alle “élite” e all’“ovest” per sottolineare quel potere finanziario globale e quel braccio armato della NATO che va oltre i limiti e le possibilità di ogni governo. In definitiva, usa il suo linguaggio per risaltare la propria identità ponendosi su un piano differente dal nostro. Ci obbliga ad adattarci ad un’altra prospettiva se vogliamo comprendere qualcosa di ciò che potrebbe accaderci.

“Dobbiamo ricordare che l’Occidente ha usato quella politica durante il medioevo e dopo iniziò con la vendita di schiavi, la conquista dell’Africa, la guerra contro Cina che fu obbligata ad aprire le porte al commercio dell’oppio. Popoli interi trasformati in drogati, andavano a caccia di cittadini come fossero animali. Questo va contro l’essere umano, la sua natura, la verità, la giustizia. Noi siamo orgogliosi che nel XX secolo sia stato il nostro Paese a guidare il movimento anticoloniale, che ha aperto a molti popoli del mondo la possibilità di svilupparsi, di ridurre la disuguaglianza tra ricchi e poveri e migliorare la situazione. Tuttavia vediamo che l’élite occidentali si arrabbiano con noi, perché non ci siamo lasciati ingannare. Questo è stato possibile perché la Russia è un paese sviluppato, basato nel cristianesimo ortodosso, nell’islam ed nel Buddismo”.

In questa versione “russo-centrica” del mondo, le analisi sono molto differenti e la valorizzazione dei fatti accaduti è molto differente dal racconto che il mainstream ci costruisce intorno. Non è una guerra contro l’Ucraina, è una guerra senza ritorno contro la “civiltà russa”. Putin descrive il suo nemico e spiega la ragione della minaccia che riserva loro. Dà il suo sguardo al mondo da questa prospettiva e spiega che l’unica possibilità che ha l’Occidente di sopravvivere alla propria crisi, è con la distruzione dell’identità del popolo russo. Parla dell’odio che nutrono nei loro confronti, del razzismo e dell’avarizia insaziabile degli USA aspetti propri della sua natura. Dice con chiarezza che il popolo russo sente una minaccia di morte sulla sua cultura, avverte questa idiosincrasia, il sentimento comune dell’opinione russa è quello che sta per scomparire e pertanto si pensa come evitarlo… in qualsiasi modo: “Vogliono che il nostro paese muoia di fame. Non possono accettare che nel mondo esista un gran paese con un territorio enorme, con risorse favolose, un popolo che non vivrà mai ubbidendo a ordini altrui. L’Occidente è disposto a fare qualsiasi cosa pur di preservare il sistema neocoloniale che gli permette di derubare al mondo intero per mezzo del dollaro e del diktat tecnologico, riscuotere dappertutto un tributo per mantenere la propria egemonia. () “L’avarizia, il desiderio di mantenere il proprio potere senza limiti è la ragione di questa guerra ibrida che porta l’Occidente contro la Russia. Loro non vogliono vederci liberi, vogliono vederci come una colonia. Non vogliono avere un alleato né un socio alla pari, vogliono vederci come schiavi senza anima. La nostra cultura, la nostra filosofia, è una minaccia. Ecco quindi che minacciano i nostri filosofi. Il nostro sviluppo e la nostra prosperità per loro è una minaccia generale. Non hanno bisogno della Russia. Siamo noi quelli che abbiamo bisogno della nostra Russia”.

Si rivolge anche ai governanti Europei. Fa riferimento a loro per appalesare la loro tiepidezza e mediocrità sottomettendosi ad un potere che li manipola assurdamente a costo di loro stessi. Non lascia dubbi che essi sono parte del problema e si rivolge a loro, perché tanto gli uni come gli altri sono coscienti di quello che sta accadendo. Fanno parte di un programma che loro stessi stanno attuando e sanno, così come lo sa la Russia, come finirà questa storia. Li mette in guardia su qualcosa che, tutti a questo punto, siamo in grado di comprendere di cosa si tratta. “Stiamo parlando dell’Europa, stiamo parlando dell’identità della Francia, Spagna ed altri paesi, che hanno storie millenarie. Vengono chieste a questi paesi sempre più sanzioni contro la Russia, ed i politici europei concordano. Capiscono che gli Stati Uniti, spingendo l’UE a rifiutare le risorse russe porterà alla de-industrializzazione dell’Europa. I leader dell’Europa lo sanno, ma preferiscono servire gli interessi altrui. E questo non è un comportamento da lacchè, ma da traditori. Gli anglosassoni non si accontentano, hanno organizzato esplosioni nei gasdotti del mare baltico, praticamente stanno distruggendo il sistema energetico europeo. Chi lo ha potuto fare? Chi ne trae vantaggio?”. () “quanto più incredibile sia la menzogna più possibilità ci sono che la gente ci creda. Ma la gente non si può nutrire di questi pezzi di carta propagandistica. E le reti di comunicazione non possono scaldare una casa in inverno. C’è bisogno di prodotti alimentari, c’è bisogno di materie prime, combustibili e quindi devono lavarsi meno, mangiare meno e non usare il riscaldamento. C’è gente che si chiede perché deve essere così. E tuttavia quelli che si fanno la domanda vengono chiamati e segnalati come radicali. E segnalano la Russia come la fonte di tutti i mali () “Da qui l’aggressione dell’Occidente agli Stati indipendenti, i tentativi di minare i processi internazionali di integrazione, impedire l’unione delle nuove monete mondiali. Vogliono che tutti i Paesi cedano la propria sovranità agli Stati Uniti. Altri paesi sono minacciati e se non soccombono, li distruggono lasciando catastrofi umanitarie, rovine, migliaia di vite rovinati, zone di enclavi terroristici, protettorati, colonie, mezze colonie, niente ha importanza pur di avere un buon reddito”.

Sul finale di un discorso di oltre un’ora, ci conferma che su questa premessa c’è già una decisione presa… quasi confessando l’inconfessabile dice: “Voglio concludere dicendo che amo, medito e penso in russo, che canto e parlo in russo… credo nelle forze del popolo russo, nel suo spirito, nel suo destino. Il destino del popolo russo è il mio destino. La sua sofferenza è il mio dolore. La sua prosperità è la mia gioia. Dietro queste parole c’è una grande scelta spirituale che molte generazioni di nostri antenati hanno seguito per mille anni di storia del nostro Stato, storia che è stata costruita dai nostri antenati. Oggi questa scelta viene fatta da noi”.

Forse sarà molto pretendere di trarre delle conclusioni concrete a partire dall’analisi di un discorso. Ma ogni discorso ha un proposito e questo in questione è un momento storico. Per comprenderlo meglio nella sua totalità abbiamo bisogno di contestualizzarlo e completarlo in base alla congiuntura attuale, affinché abbia più senso.

L’annessione delle repubbliche del Donbass sono simultanee all’atto di guerra provocato sui gasdotti nordstream 1 e 2. Ci sono abbastanza prove per identificare i responsabili. USA e NATO hanno messo in atto un’aggressione deliberata contro gli interessi della comunità Europea. D’altra parte è un controsenso che la Russia si sia introdotta militarmente in questo momento ed in quella zona, rischiando di distruggere un progetto che nella pratica era già fallito. In realtà NATO ed USA hanno preso in ostaggio tutta l’Europa accerchiandola con tutte le loro forze militari. Hanno paralizzato il suo principale motore economico che è la Germania, trascinando il resto al fallimento. In questo ambito, con l’Europa in ginocchio, è probabile che pretendano anche di trasformarla come vittima predestinata di una detonazione nucleare nel proprio territorio. Un modo per renderla totalmente subordinata ideologicamente affinché risponda ciecamente a qualsiasi insulto di un possibile nemico e cosa devono fare.

Dopo il discorso di Putin, arriva la richiesta pubblica da Zelensky (2) sollecitando l’entrata nella NATO che per il momento le era stata “politicamente” rifiutata. Perché se l’Ucraina, un paio di mesi fa, quando l’esercito russo stava assediando Kiev, il presidente Zelensky che aveva promesso che non sarebbe entrata nella NATO, ora invece lo chiede? Il messaggio di Zelensky ha diversi connotati interessanti da interpretare. Infatti conferma che la NATO continuerà a frustare la Russia, aggredendo il Donbass provocando una reazione. Dice che è anche disposto ad un dialogo di pace, ma solo nel caso in cui Putin si dimetta come presidente della Russia. Cioè, confessa anche l’obiettivo di violare la sua stessa sovranità per imporre un nuovo regime in Russia a favore della NATO. Ma allo stesso tempo, fa una richiesta dissonante, perché lascia intendere chiaro che in caso che la Russia decidesse di attaccare nuclearmente, la richiesta di aiuto alla NATO sarebbe stata fatta con sufficiente anticipo. Cioè, in caso succeda il peggio, passerà alla storia come un idiota, ma non sarà l’unico. Le responsabilità dell’Ucraina ,per aver scelto di essere strumento di provocazione e quelle della NATO per aver omesso una risposta, saranno divise tra i due.

Il cambio di status delle regioni annesse abilita la Federazione Russa ad una risposta nucleare. Un paio di giorni fa, l’ex presidente russo Dmitri Medvédev aveva detto apertamente che la NATO non risponderebbe all’uso di Putin di armi nucleari (1). Se Stoltenberg avesse deciso di accettare di incorporare immediatamente l’Ucraina dopo la richiesta di Zelensky, si vedrebbero obbligati a rispondere, per difendere un paese membro da un attacco nucleare, provocando una possibile escalation (2).

Ma non lo hanno fatto, la NATO sembra capire in anticipo cosa stia succedendo ed è probabile che abbiano deciso di sacrificare l’Ucraina per addossare a Putin il marchio nero, indelebile, di genocida nucleare.

E Putin lo ha accettato.

Agustin Saiz (01/10/22) Los Cardales, Argentina.

* In corsivo i frammenti del discorso di Putin. (30/09/22)
https://www.youtube.com/watch?v=N8uHosCvfuc&t=2571s

FOTO:

https://www.laprensani.com/2022/09/30/internacionales/3049518-putin-confirma-la-anexion-a-rusia-de-cuatro-regiones-de-ucrania

Ref:

1 – https://www.youtube.com/watch?v=5ypiijXKoCQ
2- https://www.infobae.com/america/mundo/2022/09/27/el-ex-presidente-ruso-dmitri-medvedev-desafio-a-la-otan-y-dijo-que-la-alianza-no-intervendria-si-rusia-usa-armas-nucleares/
3 – https://www.rtve.es/noticias/20220930/otan-recuerda-corresponde-aliados-decidir-adhesion-pais-tras-solicitud-zelenski/2404440.shtml

Allegati:

-28-08-22 Adoniesis ai potenti del pianeta Terra
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2022/9567-adoniesis-ai-potenti-del-pianeta-terra.html

– 23-04-21 100 secondi alla mezzanotte nucleare
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/8997-100-secondi-alla-mezzanotte-nucleare.html

– 23-02-18 125mila testate nucleari
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2018/7517-125mila-testate-nucleari.html

– 2-04-17 Armi atomiche: volete morire a ogni costo
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2017/7170-armi-atomiche-volete-morire-ad-ogni-costo.html

10-01-16 Bomba atomica. La folle corsa contro l’autodistruzione