Quando ciò che conta è crescere

Quando ciò che conta è crescere

QUANDO CIÒ CHE CONTA È CRESCERE

Ci stiamo avviando al termine della visita di Giorgio in Sudamerica; rimane soltanto fare tesoro dei piccoli momenti vissuti insieme nella nostra Arca. Momenti in cui abbiamo cercato di trangugiare ogni parola, ogni gesto, ogni suo messaggio, che custodiamo dentro come un tesoro perchè non sappiamo con esattezza ciò che il Cielo riserverà ad ognuno di noi. Sentiamo l’odore della fine, la fine di una tappa e già respiriamo l’aroma dell’inizio di un’altra.
“Il Cielo ha in programma anni molto duri fino al 2012, in questo tempo si compiranno, se non tutti, la maggior parte dei segni annunciati nell’Apocalisse di San Giovanni”. Ascoltando queste frasi i nostri cuori hanno provato angoscia non perchè non sanno, bensí perchè si sentono quei segni vicini. “Il Cielo non ci fará mancare niente, di ciò di cui abbiamo bisogno, se compiamo la nostra missione”. Giorgio cerca di consolarci con queste parole e di incoraggiarci per non farci perdere d’animo e poter continuare con la nostra lotta, il nostro impegno assunto con il Cielo.
“Finchè avremo la possibilità di fare lotta sociale, denuncia sociale, antimafia, antinucleare, antitutto, ambiente, bambini di FUNIMA, abbiamo l’obbligo di farlo; mentre il circolo si sta chiudendo anche se la Vita ci mette con le spalle al muro la nostra decisione deve sempre andare avanti, fino al nostro ultimo respiro, in qualsiasi posto al mondo ci troviamo e di fronte a qualsiasi situazione familiare possiamo vivere, abbiamo l’ordine dal Cielo di dire al fratello che ci sta accanto “guarda, che il Cristo sta ritornando, fai qualcosa a favore della vita”. Voglio dirvi questo perchè ho la sensazione che tutto ciò che sto dicendo non tarderà molto ad accadere, non perchè il Cielo mi abbia detto qualcosa, ma perchè vedo in questi esseri il “nervosismo” di un grande evento”.

Con questa affermazione Giorgio ci prepara per la nostra crescita, non ci vuole lasciare orfani quando tutto ciò accadrà, continua a sussurrarci nell’orecchio di non abbandonare la lotta, che i nostri fratelli in Italia hanno bisogno di noi. L’Opera in America Latina è cresciuta tantissimo e si sta trasformando nella forza che spingerà l’Opera che dovrà svilupparsi in Italia. La lettura del messaggio sulla violenza ai bambini trasforma il suo sorriso in sofferenza, l’orrore del ricordo delle immagini si percepisce attraverso le sue pupille che brillano e reclamano Giustizia. “Un nuovo Noè sta preparando l’Arca che non conoscerà le acque”. Troppi bambini sono stati torturati, la complicità dell’umanità non può continuare. Questo Padre che conosco e che si chiama Adonay adesso prenderà la Sua cinta e picchierà i figli cattivi, vale a dire l’umanità; la mia preoccupazione è quella di salvare il salvabile. Coloro che possiamo risvegliare attraverso la nostra umile opera . Io non ho speranza che qualcosa cambi, faccio di tutto per risvegliare il salvabile, questo è il motivo della nostra lotta sociale, che non mira a far scomparire la mafia o ad evitare la costruzione di una centrale nucleare. Noi possiamo solo attenuare il male e l’obiettivo finale del nostro agire è fare tutto il possibile per risvegliare più anime possibili. Quando un fratello perde l’entusiasmo di farlo, è lì che il diavolo ha vinto”.
Vincerà il diavolo su di noi? Applicherà la sua arma di svogliatezza e mancanza di Fede? Lo scopo principale di tutto ciò che facciamo, che stiamo vivendo è quello di crescere e ciò origina dolore, amore, ma sempre per continuare a crescere. Giorgio ci spinge a cercarci, ad alimentare la nostra amicizia, a unirci, a non lesinare il nostro sforzo per continuare insieme.

Poi si è parlato della chiamata, di quel rubino che portiamo con tanto orgoglio e del cui significato non ne siamo pienamente coscienti; parlo dell’amore verso questo segno, il sincronizzatore. Quello che portiamo al collo, ma che in realtà è incastonato nelle nostre anime prima della nascita, perchè il Padre aveva già designato per oguno di noi quello che oggi stiamo facendo inclusa la chiamata alla quale oggi stiamo rispondendo. Da ogni parte del mondo, insieme nella lotta per uno stesso obiettivo. Non importa cosa ci riserva il futuro, bisogna essere pronti al peggio, a quello che il Padre ha scritto per noi, alcuni ci saranno, altri no, ma per tutti è importante una sola cosa in definitiva, oltre ad Amare Cristo, cioè Crescere, crescere al di là delle stelle, al di là dell’anima, al di là di ciò che mai conosceremo.

Erika Pais
13 novembre 2008
Montevideo (Uruguay)