QUO VADIS UMANITÀ DEL TERZO MILLENNIO?

PIETRO100

Di Sandra De Marco

La presenza di Dio nella Bibbia, così come la presenza degli angeli di ieri, extraterrestri di oggi, è chiara ed inequivocabile.
Nella Bibbia gli uomini commettono errori e, nel nome di Dio, si commettono omicidi, ma Dio interviene con amore e giustizia, nei secoli dei secoli, fino ad arrivare al tempo dell’incarnazione del Messia, Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Il Vangelo è amore purissimo, incondizionato. Gli insegnamenti di Cristo correggono il Vecchio Testamento e ci proiettano verso l’Amore infinito, la redenzione e il Giudizio finale.
Gli eletti e i chiamati erediteranno il Regno di Dio in Terra e la grande famiglia cosmica vivrà con noi e noi con loro, i fratelli celesti che dimostrano il loro infinito amore:

IL NOSTRO INFINITO AMORE: IL COSMO
 

NON SIAMO DI QUESTO MONDO, ASCOLTATECI!
SIETE I NOSTRI FRATELLI MINORI, FIGLI DELL’INTELLIGENZA ONNICREANTE, ANCHE VOI, ASCOLTATECI!
PERCORRETE OSTINATAMENTE I SENTIERI DELLE TENEBRE, PERCHÉ? PERCHÉ?
ASCOLTATECI! NOI SIAMO I VOSTRI FRATELLI DELLE STELLE!
NOI SIAMO L’AMORE INFINITO DEL COSMO. ASCOLTATECI!
VI OFFRIAMO LA LUCE DELL’UNIVERSO, L’ARCOBALENO VIVENTE DI TUTTE LE GALASSIE.
NON SIAMO DI QUESTO MONDO. ASCOLTATECI!
SIAMO RITORNATI, NOI, I FIGLI DELLE STELLE.
ASCOLTATECI! ASCOLTATECI!
PACE!
LEGGETE! MEDITATE E DEDUCETE!
 

31 OTTOBRE 2015 – SANT’ELPIDIO A MARE

Giorgio:Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Sono contento di essere qui con tutti voi e vedere tanti bambini. Ieri ho scritto un Messaggio sulla Madonna che piange lacrime a Caserta; in questa regione io ho fatto il servizio militare e mi sono formato spiritualmente. Per noi è un segno del Cielo molto significativo, e si è manifestato subito dopo il nostro incontro a Napoli.
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2015/6343-le-lacrime-della-santissima-madre-a-caserta.html

Un messaggio che io reputo importante, perché la Madre piange lacrime umane non di sangue; da alcune notizie pubblicate si legge che, dalle analisi chimico-fisiche, siano risultate lacrime umane. Giovanni e Vincenzo, due nostri fratelli che conosco sin da bambino, si sono recati sul posto. A mio giudizio è un segno positivo della Madonna: lacrime di tristezza per il mondo e di gioia per i Suoi figli, uno sprone ad andare avanti, perché Lei ci sta vicino. Dobbiamo resistere, essere felici di quello che stiamo facendo ed avere una coscienza consapevole e contenta, nonostante la stanchezza, la delusione e la rabbia. Quest’ultima, in particolare, è un sentimento positivo, non negativo. La rabbia ti da il carburante per andare avanti, ti sprona, trasmette la consapevolezza che non ti devi fermare. Se sei indeciso, negativo, se odi, allora è un sentimento feroce, sbagliato, satanico. La rabbia è positiva quando ti esorta dentro, ti spinge a continuare, sapendo che quello che stai facendo è giusto. Quindi arrabbiamoci, ma dobbiamo essere sempre felici per la nostra unione e per tutti i bambini che stanno arrivando nelle nostre Arche, esterni o interni a noi; non solo i figli di amici che conosco da una vita, ma anche quelli di persone che si sono avvicinate da poco all’Opera e vengono qui. Se i nostri bambini si degnano di stare in mezzo a noi, è perché Dio è qui, non sprechiamo l’occasione, questo gesto d’amore. Il Padre non è con noi perché io porto i Sacri Segni, per la mia esperienza o perché voi credete che io sia un vero messaggero di Dio. I bambini sono il segno più grande che Dio è in mezzo a noi; molto più dei segni che ha Giorgio Bongiovanni, perché questi sono grandi per lui che li vive così come per ognuno di voi. I bambini invece si possono toccare, baciare, vedere, sono la purezza perfetta.
Quindi, andiamo avanti. Noi dobbiamo essere una grande forza spirituale, sociale e cristica; essere interpreti e recettori dei segni e diffonderli per chi ne ha la competenza, come Pier Giorgio, Flavio e tutti noi. Bisogna essere i portavoce della situazione sociale, anche difensori dei giusti, per chi è preparato e lo deve fare, ma tutti dobbiamo partecipare e dare testimonianza anche fisicamente.
Ammiriamo i laici giusti che non credono in niente, ma danno la vita per Cristo, cioè per l’Amore; compresi i credenti cristiani che aspettano la Seconda Venuta di Gesù.
Tra i giusti inserisco anche coloro che appartengono ad altre religioni, i quali  donano la propria vita al prossimo con amore cristico, sono seguaci del Signore pur se contemplano Buddha, Confucio o altri maestri.  
Includo anche i cristiani che non aspettano il Suo Ritorno, perché, pur sbagliando si riscatteranno con le opere che compiono. Al contrario, i cristiani che non aspettano il Cristo e non fanno nemmeno le azioni, sono diabolici, perché sono cristiani in maniera ipocrita.
Chi non contempla la Seconda Venuta di Gesù perché non ci crede, non lo ha letto, capito o per qualsiasi motivo umano, è da considerarsi comunque un vero cristiano se agisce operando, ed erediterà il Regno di Dio; perché quella non era la sua missione. Questo nella migliore delle ipotesi, sorvoliamo per ora tutte le altre perché non sappiamo.

D: La stragrande maggioranza dei cristiani, a prescindere dalle varie discipline, non crede, a livello storico, al Ritorno di Cristo.
Giorgio: Non ci credono, però sia chiaro: molti cristiani appartenenti ad altre professioni non cattoliche, ortodossi, copti, etc., che non credono, ma operano per la giustizia e la fratellanza, erediteranno il Regno di Dio. Quando Gesù tornerà, essi diranno: “Ci siamo sbagliati, però abbiamo dato la vita per Te”. Lo stesso vale per gli atei, come ho sempre spiegato, anche se non credono in Dio, sono nella luce di Cristo se compiranno le opere fino a dare la vita. Pio la Torre, ufficialmente, era un non credente, ma si è sacrificato ed è nella luce di Cristo; lo stesso vale per Padre Pino Puglisi perché, sebbene avessero idee filosofiche e religiose all’antitesi, nell’azione pratica hanno donato la loro esistenza per la stessa causa.
Stasera ho fatto una lunghissima premessa, perché voglio fare un discorso per me molto importante. Il mio ecumenismo è abbastanza ampio, nessuno mi può contestare di essere assolutista, unilaterale o razzista. Adesso vorrei parlare delle religioni, dei messaggeri e valorizzare la figura del Cristo nel merito.
Siamo tutti figli di Dio. Detto questo, mi rivolgerò in particolare alle tre grandi religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo), ma potrei allargare il discorso anche ad alcune religioni orientali. Il Cielo vuole che io dica che il Messia è il Figlio di Dio, non solo per la richiesta di fede (Chi crede in me… Gv. 11,25-27).
Il credere che Gesù Cristo sia il Figlio di Dio è anche una questione di merito, non è solo una fede cristiana cattolica. Il Cristo come Profeta, Messaggero di Dio e infine come Essenza del Padre, è l’Incarnazione Divina (quindi Incarnazione del Padre nell’Essenza-Sostanza, non nell’Entità. L’Entità è il Figlio, il Padre è un’altra cosa). Il vero Dio, Gesù Cristo Lo manifesta nel merito, perché la Sua vita, il Suo insegnamento e il Suo esempio, sono una continua istigazione-provocazione alla non-violenza; rispetto all’Islam e alla religione stessa dalla quale Egli proveniva (Giudaismo o Ebraismo). Nel testo sacro del Corano e della Bibbia, i profeti, grazie al Cielo non tutti, fanno le guerre, conquistano territori nel nome di Dio, uccidono, prendono la spada; non c’è solo il Padre che apre il Mar Rosso e compie miracoli col fuoco. In entrambi i Testi, Dio incarica profeti facendo eseguire guerre, conquiste e, nella migliore delle ipotesi, li fa difendere con la violenza. Cristo invece rompe gli schemi di questo mondo. Tutti Lo aspettano: gli ebrei come Condottiero con la spada, per conquistare il potere. E invece Lui si manifesta come un Dio che compie miracoli ed è padrone delle forze della natura, dimostra di poter distruggere il mondo (attraverso la resurrezione dei morti, guarigioni), ma non usa la violenza e si fa ammazzare di botte.
Il Cielo vuole che io dica che tutte le grandi religioni devono adorare e riconoscere nel Gesù di Nazareth, l’incarnazione di Colui che ha creato l’Universo, perché è l’unica incarnazione divina che non ha esercitato la violenza, in nessun momento della sua vita. Fatta eccezione, quando scacciò i mercanti dal tempio per dimostrare che solo quando vuole il Creatore, Egli antepone la Giustizia all’Amore.
Ci dimostra quello che può fare: è lo stesso Dio di Mosè, Abramo, Isacco, Giacobbe, non un altro. Può piegarci la schiena, distruggere i nostri idoli materiali, ma vuole manifestare di essere l’infinita Misericordia, l’infinito Amore. Vuole dare esempio che non arriveremo da nessuna parte con le conquiste, le guerre, la violenza e l’odio.
Cristo dice di perdonare settanta volte sette, di porgere l’altra guancia al fratello che ti dà uno schiaffo. Gesù non è debole, è l’Incarnazione dell’Essere Divino dentro l’uomo. Ed è proprio all’uomo che vuole evolversi e ha Dio dentro di sé, che dice:  “Fate quello che faccio Io, perché voi siete quello che Io sono, siete dèi”.
Se mettete in pratica la non violenza nella vita quotidiana della terza dimensione, per tutti voi l’evoluzione sarà rapida. Poi Gesù alza il tiro, si rivolge a chi Lo vuole seguire e dichiara: “Non dovete essere invidiosi o gelosi, il primo tra di voi deve servire e lavare i piedi dei fratelli. Se anelate a non essere protagonisti, se ubbidite e siete al servizio del prossimo, sarete i primi”. Nelle grandi religioni non troviamo nulla di tutto questo: parlano di pace, fratellanza, amicizia, ma vige la legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente; cosa che invece non c’è nel Cristianesimo (anche se poi gli uomini di Chiesa hanno tradito il messaggio di Cristo nei secoli dei secoli).
Cristo non contempla la guerra: chi Lo segue eredita il Regno di Dio innanzitutto dentro di sé, prima di ereditarlo sulla Terra, evolvendosi rapidamente. Gli Extraterrestri sono seguaci di Cristo, Esseri messianici che non usano la violenza, se non quando gli viene ordinata da Dio attraverso le forze della natura. Non aspettatevi che un disco volante spari un raggio laser e distrugga il mondo, non succederà mai. Semmai si alzerà un’onda di diecimila metri, perché le forze della natura sono la manifestazione della Sua Giustizia.

D: Se la Giustizia si manifesta attraverso le forze della natura, ciò non è avvenuto con Sodoma e Gomorra.
Giorgio: Sodoma e Gomorra sono state distrutte da alcuni elementi delle forze della natura, attraverso il lancio di “raggi solari di antimateria”, ossia da Esseri molto evoluti che le controllano e hanno armi per difendersi. L’uso di queste armi è subordinato all’ordine del Padre, Colui che presiede la Creazione.
D: Comprendo maggiormente una manifestazione attraverso le forze della natura, piuttosto che un attacco…
Giorgio: Non ci sarà un attacco. Se gli uomini lanceranno delle bombe atomiche, questi Esseri faranno in modo che esse ritornino al mittente. Sodoma e Gomorra sono state distrutte perché entrambe le città stavano compromettendo il Disegno di quel Dio che aveva scelto il popolo di Israele per innestare una nuova genetica, e trasmetterla a tutto il mondo per la sua evoluzione. Il Suo progetto è stato ostacolato da forze sataniche, perché Lucifero era entrato nelle menti. Nel momento in cui Dio sta disegnando, se qualcuno tenta di mettersi d’intralcio, Egli lo distrugge.

D: Oggi non c’è il disegno di Dio?
Giorgio: No, dopo il tradimento del popolo di Israele, Dio non ha creato un nuovo disegno, lo ha ampliato nel corso dei millenni e siamo arrivati fino ad oggi. L’ultimo è stato quando ha mandato Cristo sulla Terra, poi ha scelto il Suo popolo fuori da Israele e l’ha fatto reincarnare nei popoli latini. Chiunque, nazione o esercito, voglia intralciare questo progetto, sarà annientato, gli verrà impedito ad ogni costo. Se per ipotesi domani mattina gli Stati Uniti o la Cina, volessero sterminare il popolo latino lanciando bombe atomiche, gas o virus, verrebbero rasi al suolo da uno tsunami di 20.000 mt. di altezza e scomparirebbero dalla cartina geografica. Dio si è messo in testa di far sorgere la nuova genetica GNA dai popoli latini. Chi o cosa lo impedisce? Ciò non significa che i popoli della Russia, d’Israele o dell’Africa siano da meno: sono tutti nostri fratelli, ovunque nel mondo sono incarnati Messaggeri, uomini giusti, bambini. Ma per quella genetica Dio ha fatto un progetto: si aspetta molto dal popolo latino e se Lo tradiremo, faremo la fine del popolo di Israele. Noi siamo una forza intellettuale, culturale, spirituale. I vari dittatori che hanno governato in Sud America, di fatto, non ci sono più. Viviamo in una situazione di mafie, di regime, schiacciati da false democrazie, ma non siamo annientati. Non viviamo in Africa o in Russia e nemmeno negli Stai Uniti, non devi confonderti con i poveri, quelli ci sono in tutto il mondo. Noi siamo in Europa e comprendo tutto il Sud America che sta risorgendo, dove prevale la forza latina. Siccome adesso tutta l’umanità è sotto minaccia, ecco che Dio interviene e lo farà attraverso Suo Figlio il Cristo, le forze della natura e gli Extraterrestri.
Siamo alla fine dei tempi. Gesù Cristo tornerà per mutare questa società e lo farà con giustizia, non con la violenza. Egli separerà il grano dalla gramigna perché l’uomo, e adesso allarghiamo il discorso, con la bomba atomica sta ostacolando il Suo disegno evolutivo per questa civiltà ed il Sistema Solare. È in procinto di eseguire la Sua volontà con autorità e con la forza per fermarci, perché noi siamo in grado di sfidare la Creazione. I capi di questa razza umana, nella maggioranza, sono Lucifero e Satana che si stanno ribellando e vogliono distruggere il disegno divino. Dio scaccerà l’uomo da questo Regno, come ha fatto con Lucifero e Satana, e lo proietterà in altri mondi dove non può nuocere. Oltre alle nefandezze sataniche di cui è capace (infanticidi, guerre, traffico di organi, inquinamento, etc.), l’evento massimo della sfida dell’uomo verso Dio, l’apice della negatività, è la creazione dell’arma atomica. Di conseguenza, l’uomo sarà fermato.

D: In merito alla non-violenza, le persone di religione buddista che ho conosciuto si sentono precursori, quelli che hanno messo in pratica questo valore seicento anni prima di Cristo. Essi credono che Gesù sia andato in India, che lì sia cresciuto e lo abbia addirittura appreso dal Buddha. Rimane comunque il fatto che i buddisti siano gli unici a non aver mai fatto la guerra.
Giorgio: Io facevo riferimento alla triade del monoteismo che, nel suo insieme, conta tre o quattro miliardi di persone. L’induismo è una religione monoteista, ma è diversa dalla nostra perché le incarnazioni degli avatar sono riconosciute divine. Noi, al contrario, per incarnazione Divina riconosciamo solo Gesù Cristo, il resto sono Angeli. Le consideriamo differenze teologiche, ma secondo gli induisti sono vitali; io credo nello Spirito Onnicreante, mi basta e avanza. Devo aggiungere che il Buddhismo è la non- violenza per eccellenza, ma non contempla la giustizia, la lascia alla causa ed effetto: quella non è Perfezione. Gesù è la Perfezione, perché nell’incarnazione umana diventa Uomo, ti dice di sviluppare la non-violenza e lo dimostra; nell’espressione divina ti esorta ad essere giusto e a fare la cosa giusta, come fa Dio.
Ecco perché Gesù viene chiamato Uomo-Dio dai nostri fratelli superiori. Il fatto che Gesù sia Figlio dell’uomo e Cristo sia Figlio di Dio nella medesima persona, è un’ulteriore conferma a quello che dico. Gesù, Figlio dell’Uomo, è l’istigazione alla non-violenza, Cristo, Figlio di Dio, è la Perfezione della Giustizia e dell’Amore. Ritornando alle tre grandi religioni, potrei discutere con tutti i rabbini, i mullah e gli imam e dimostrare che Gesù, rispetto ai loro grandi padri, è l’unica perfezione della non-violenza.

D: Vorrei fare una riflessione sul perché gli uomini non abbiano riconosciuto il Messia e si aspettavano che fosse diverso, addirittura fino a considerarLo di ostacolo e uccidendoLo. Nella Bibbia, la presenza del Divino si è manifestata in forza a coloro che erano ritenuti i regnanti del Cristianesimo (Davide e via dicendo) e ha permesso ed aiutato i popoli a vincere le guerre. Israele è riuscita sempre a superare le difficoltà nei vari conflitti, dove Esseri divini o di Luce sono intervenuti compiendo azioni militari, non spirituali. Questo lo vediamo attraverso la storia di tutti i profeti. Forse, da Gesù, l’ennesimo Profeta, si aspettavano la stessa cosa…
Giorgio: Nel corso del tempo, la disubbidienza del popolo di Israele è prevalsa sull’ubbidienza. Ci sono stati momenti in cui ha ubbidito e abbiamo avuto l’era dell’oro, della gioia, ma sono stati maggiori i periodi in cui ha trasgredito ed è prevalsa la materia, la lussuria, la violenza. Ed ecco che Dio ha inviato popoli avversi (Egiziani, Filistei, etc.), affinché rendessero gli ebrei schiavi per tre, quattro secoli, fino a quando non avrebbero riacquisito l’umiltà, il servizio a Dio e l’ubbidienza. A quel punto, Dio ha concesso al popolo d’Israele poteri materiali, attraverso le forze della natura o forze militari paranormali, per dare nuovamente la possibilità di governare. Dopo qualche tempo però, gli ebrei sono ricaduti nella disubbidienza. Trascorsi migliaia di anni, Dio doveva decidere se il Patto fatto con il popolo dalla genetica speciale, poteva essere sancito definitivamente. Il Padre allora ha mandato Suo Figlio: l’incarnazione dell’Amore, sulla Terra.

D: In cosa consiste la disubbidienza del popolo d’Israele?
Giorgio: Il popolo d’Israele è il simbolo dell’umanità, la sua disubbidienza è la nostra, i dieci comandamenti che Dio ha dato a Mosè, sono regole che non incitano a fare guerre, conquistare territori o a uccidere, ma ad amare il prossimo, onorare il padre e la madre, non rubare, santificare la Sua festa (la Sua Creazione), etc. Sono regole per vivere sempre in pace. Ecco che, dopo tante disubbidienze, arriva Gesù. Gesù è il Fuoco del Monte Sinai che, per la seconda volta, parla a Mosè, cioè ai dodici Apostoli e dice: “Ecco, Mi sto presentando di nuovo. Sul monte Sinai Mi ha visto solo Mosè, ora Mi farò vedere da tutti. Vi ho dato molti segni (il Mar Rosso ed altri), ora vengo Io: nasco, cresco, mangio, amo, piango, sono Dio in mezzo a voi dandovi la prova (resuscitando i morti, etc.)”. Questo è il secondo Patto che Dio sceglie di fare con Israele, cioè con noi, tramite Se stesso quindi Suo Figlio; non viene secondo la volontà dell’uomo, ma secondo la Sua volontà, che è l’AMORE, non è altro.

D: Cos’è la Giustizia?
Giorgio: La Giustizia è una correzione, una necessità per far rispettare l’Amore in un incidente di percorso. La pace è un binario, una strada, dove l’Amore si deve adagiare e percorrere. Se Dio è l’espressione dell’Amore, Gesù non poteva venire con le pistole ed i bazooka, quelli che lo fanno sono demoni, non sono dèi! Gesù nasce in una grotta e manifesta l’Amore. Quando invece si arrabbia, si alza un’onda di diecimila metri, ma è una correzione fraterna verso di noi: è una parte di Dio che fa male, ma non è la Sua sostanza. La Giustizia non esiste nella contemplazione di Dio; Egli la esprime nel momento in cui la Sua creatura ostacola la Propria Creazione. Nell’Universo non c’è la contemplazione della Giustizia! Se tutto si muove nell’ordine e nell’armonia, che bisogno c’è? Al contrario, se una forza esterna, uno spirito individuale simile a Dio, e noi lo siamo, vuole ostacolare l’Amore, allora Lui interviene con la correzione, che è sempre un’altra forma di Amore.
Quando Israele, cioè l’umanità, rompe di nuovo il patto con Dio, Gesù, cioè il Padre, dice: «Basta! Non Mi vedrete più finché non direte: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore! Vi farò pellegrinare per duemila anni, ma non troverete la Terra Promessa. Tutti quelli che hanno creduto a Mio Figlio, si reincarneranno nei popoli latini. Nel tempo che Io sceglierò (ed è questo), proporrò il Terzo Patto, l’ultimo con gli uomini: non sarà un’offerta, ma un’imposizione!». Di fatto, è una selezione tra coloro che esercitano l’amore (tutti i martiri sono stati uccisi per amore, non per la giustizia). Quindi Cristo tornerà e si mostrerà a tutti per selezionare, non per offrire. Prima del Suo Ritorno, manderà il Profeta Elia che vi guiderà alla Verità e offrirà la Redenzione. Infatti, le stimmate si manifestano quale Segno dell’Amore, è quello che ha portato Cristo: è il Segno della Redenzione! Chi si vuole redimere, non lo può fare con una pistola puntata alle tempie, altrimenti sarebbe un’imposizione. Lo può fare solo con il Segno della Croce, dell’Amore. Fino al Ritorno di Cristo, chi crederà in questi Segni, si salverà. Ma quando il Signore tornerà, il Terzo Patto sarà una selezione perché farà giustizia, che è sempre un atto di Amore e non di violenza. Se volete, la potete chiamare correzione fraterna.

D: Riassumendo, potremmo dire che la Giustizia è un atto di Amore e che l’Amore in se stesso è perfetta Giustizia.
Giorgio: La giustizia è un atto di Amore perché corregge e ti riporta nell’Armonia e nella Pace. Con un sillogismo e un po’ di filosofia, potremmo affermare che l’Amore in se stesso, come hai detto tu, è anche perfetta giustizia, ma in quanto Amore. È l’espressione unica della Creazione, non ci sono espressioni parallele. L’espressione Giustizia – Pace – Amore serve per indicare che questo è il tripode su cui poggia la vera superciviltà. Per evitare fanatismi, come le uccisioni di tanti innocenti avvenute nel corso della storia, io affermo che, nella Creazione di Dio, la giustizia e la pace non esistono: esiste l’AMORE. Questo sentimento racchiude tutto in una sola parola: l’armonia, l’ordine, la disciplina, l’ubbidienza, la tolleranza, il perdono, l’umiltà, la tenerezza, la creazione, la procreazione, la passione; non possiamo dire lo stesso per la Giustizia. L’amore non è un atto di giustizia.  Se poi nel nome di Dio ti condanno al rogo o t’infliggo la pena di morte, commetto invece un omicidio. Quando Cristo ritornerà giudicandoci con la Giustizia, sarà una forma diversa di Amore, userà una metodologia differente, perché lo Spirito è eterno. È il motivo per cui Gesù s’incarna e si fa ammazzare. Gli ebrei aspettavano un Messia con la spada: non avevano, e ancora oggi non hanno realizzato, l’eternità dello Spirito, che è la nostra vera essenza. Perché questo popolo continua a coprirsi di ricchezze e poteri? Perché vuole diventare la nazione più potente del mondo? Tra settemila anni, Israele non ricorderà nemmeno il nome Italia o Stati Uniti. Noi dobbiamo lavorare per l’eternità dello Spirito, non per la relatività della materia, che è un passaggio minimo, un niente rispetto all’eternità. Bisogna adoperarsi per il 2400, nel quale noi ci saremo, non per lo sviluppo dei prossimi cinquant’anni, pensando che dopo la morte non ci sia nulla. È qui che il male ha vinto! Tutte le religioni si sono perse perché non contemplano l’eternità dello Spirito sulla Terra, che vi ritorna attraverso la reincarnazione.

Enzo: Tutti gli Avatar venuti su questo pianeta hanno tentato in ogni modo di farci capire che la componente più importante dell’uomo è lo Spirito, cosa che l’uomo ha volutamente ignorato e continua a farlo perché sa benissimo che cosa comporti. Non riconoscendola, non riconosce nemmeno la voce di Dio perché, anche se siamo dei vermi in tutti i sensi, lo Spirito, cioè Dio, continua a comunicare con noi. Se non riconosciamo lo Spirito che rappresenta l’Eternità, quindi l’essenza di Dio, non ascoltiamo più la Sua voce. Questo ci fa credere di poter travalicare quelle che sono le Leggi che regolano tutto l’Universo, soprattutto il libero arbitrio e quando l’uomo tenta di superarlo, la giustizia di Dio si manifesta. Quindi, come dice Giorgio, Dio è amore ma ci sono limiti che non possono essere oltrepassati. Lo Spirito parla in continuazione, anche al più miserabile degli uomini,  pur se non ce ne accorgiamo o non lo capiamo. Ognuno di noi, in base alla propria evoluzione, darà un’interpretazione e agirà di conseguenza. Se l’uomo è materialista, l’insegnamento si ripercuoterà sulla materia; se è spirituale, si ripercuoterà sullo spirito. Quando impareremo a riconoscere lo Spirito che ci parla, ci comunica e indica la strada, non ci sarà più bisogno della Giustizia di Dio. Soprattutto, non ci permetteremo mai di travalicare la legge del libero arbitrio, l’Insegnamento più grande nel messaggio di Gesù. Egli, nella Sua potenza, facendosi mettere in Croce, ci ha dato la dimostrazione pratica di quello che l’uomo non deve fare.    

D: C’è una sostanziale differenza tra il Vecchio e Nuovo Testamento, perché il Padre, il Santo Spirito, la Legge o l’Universo, come vogliamo chiamarLo, ad un certo punto irrompe nella storia cambiandola. Ad esempio, il comandamento più importante è quello di “non uccidere”; in realtà, leggendo l’antico Testamento, si ha la sensazione che Dio accompagni molti eserciti. Vorrei sapere, storicamente, nel senso cosmico del nostro pianeta, perché ad un certo punto interviene questo ‘input’ che ribalta completamente tutto ciò che è stato prima di Cristo.
Giorgio: Cristo non rovescia le leggi, è l’istigazione alla non-violenza. Egli s’incarna in un momento particolare della nostra storia, affinché manifesti personalmente e direttamente, quindi Dio tramite Lui, l’offerta del secondo Patto al popolo di Israele, all’umanità. E, per rispondere a questa domanda, devo fare degli esempi: supponiamo che io, seduto a questo tavolo apparecchiato, sia Dio. Ad un certo punto tolgo tutto ciò che sta sul tavolo, prendo un foglio di carta, un righello, un compasso e una matita e disegno un progetto. Io-Dio, architetto, dopo aver progettato l’edificio da costruire, allestisco un cantiere di operai che dovranno ubbidire alle mie disposizioni. Per realizzare le fondamenta, ovvero la struttura sulla quale l’edificio appoggerà, dovranno procedere con lo sbancamento del terreno, che potrà essere preceduto da bonifiche del suolo e delle falde contaminate. Un’eventuale presenza di tane di ratti, potrebbe rivelarsi d’intralcio e richiedere la disinfestazione, e così via. Strada facendo, il Padrone raccomanderà agli operai di stare uniti e lavorare in armonia. Alcuni si lasceranno corrompere, altri disubbidiranno, altri ancora litigheranno, tant’è che il progetto dell’edificio dove dovrebbe vivere tutta la famiglia, operai compresi, tarderà di molto a compiersi. Tutti gli interventi del Padrone per ristabilire ordine e armonia saranno vani, così alla fine deciderà di presentarsi personalmente e, siccome è vecchio, manderà Suo Figlio. Gli cederà il comando e Lo farà vivere in mezzo a loro. Invece di ubbidire, come aveva ordinato il Padre, gli operai addirittura Lo ammazzeranno. A questo punto, il Padrone deciderà di sostituire gli operai, scioglierà il contratto, li eliminerà dalla Sua memoria assumendone di nuovi, per portare a termine il Proprio progetto.
Il Figlio non cancella tutta la legge, né le regole che il Padre aveva dato agli operai, ma dice: “Ora che l’edificio è stato costruito e non ci sono aree da bonificare, né topi da sterminare, non intralciate i disegni del Padre Mio!”. Vi spiego la parabola. Ci sono guerre e guerre, ma rischiamo di entrare in un campo troppo minato, quindi farò un discorso generale. Finché il popolo di Israele ha eseguito il Disegno di Dio, Lui gli ha permesso di fare le guerre e vincerle, perché essendo portatore della genetica GNA, doveva stabilizzarsi in una terra, crescere e proliferare. Quindi è possibile che a volte Dio sia stato con loro; che Egli stesso le abbia ordinate.  Ma nel momento in cui inizia a ostacolare il disegno di Dio, ecco che il Suo popolo viene sopraffatto. In questo continuo alternarsi di flussi e riflussi, arriva Gesù che dice: “Basta! Ora sono qui, ma Io non vi faccio combattere le guerre, perché Io sono l’Amore, ho creato per Amore! Fino ad ora te l’ho concesso perché dovevi arrivare alla terra indicata, ma Io sono l’Amore, non la spada! Io non sono la conquista e nemmeno la violenza!”. Gesù conferma tutti i comandamenti e boccia alcune cose, le stravolge, ad esempio la legge del perdono, della tolleranza e della non-violenza. L’ultimo patto che Dio fa con gli uomini è la Sua manifestazione diretta tramite Cristo, nel momento in cui Questi dice: “Chi crede in Me, non morirà mai; chi non lo fa andrà all’inferno”.
Cristo è la Rivelazione diretta di Dio fatta all’uomo e, almeno per noi cristiani credenti, questo non è mai successo nella storia dell’umanità, solo duemila anni fa. Avete mai visto Dio mangiare, piangere o fare la pipì? Dio sul Monte Sinai non si è mostrato a nessuno, ha parlato a un Messaggero.
Egli ha deciso di rivelare all’uomo la Sua vera natura: l’Amore. Cristo conferma la legge del Monte Sinai, ma ‘cambia’ tutto perché si manifesta. Non dimentichiamo che, in quel momento storico, Israele era il centro mondiale della comunicazione politica e commerciale, oltre ad essere il punto d’incontro di tutte le religioni: orientali, occidentali, pagane, etc. Anche geograficamente parlando, Israele era il centro assoluto, non era Roma a rappresentare il potere. Peccato che a quel tempo non ci fossero le telecamere, perché è stato lo spettacolo più grande della storia, forse dell’Universo.

D: Questo dilemma è nato nel momento in cui Gutenberg ha stampato la Bibbia, perché il popolo scopre un Dio che non è quello di Gesù, per tal motivo l’immediata sensazione, l’idea è stata quella di guardare al disegno umano, cioè la parte materiale, non a quello divino. C’è quindi un Dio che fa la guerra e uno che si fa ammazzare; uno che sta con i ricchi e un altro che chiama beati i poveri, etc. È qui che è avvenuto il distacco completo da quello che è effettivamente il popolo ebraico. Il Suo popolo che aveva la missione di portare Cristo nel mondo, avrebbe dovuto guardare al Progetto spirituale, non alla parte materiale. Così facendo si pensa erroneamente che il Vangelo sia la vita di Cristo, quando invece  è la chiave per cambiare la società. Chi legge la Bibbia e si limita a guardare i singoli fatti, sbaglia tutto, perché deve leggere il disegno completo.
Giorgio: Per concludere il discorso delle tre grandi religioni, nel disegno gigantesco di Dio dove abbiamo identificato la Sua espressione massima in Gesù Cristo, vorrei spiegare un’altra Verità. Facciamo attenzione a non cadere nell’errore, credendo che la religione giudaica e islamica siano state annientate. Dobbiamo pensare che all’interno di queste religioni, Dio ha comunque un disegno e continua ad averlo; le vie del Signore sono infinite o misteriose. “Quanto sono imperscrutabili i suoi disegni e inaccessibili le sue vie!” (Rm,11). Egli vuole far emergere la parte migliore, sana, Cristica dalle due grandi manifestazioni religiose, comunque scaturite dalla Sua volontà.  Abbiamo l’Islam pacifico, quello spirituale, intellettuale e culturale, lì ci sono grandi messaggeri; anche questo fa parte del disegno di Dio. Non dimentichiamo i grandi intellettuali ebrei, scrittori, pacifisti e tanti altri che sono la parte migliore dei nostri fratelli d’Israele. La frangia che più si identifica nell’Islam feroce, ma che non è Islam, è il braccio violento di Dio per punire il mondo. Quelli sono i disegni misteriosi. A noi però non interessa il braccio violento di Dio come azione, noi dobbiamo osservare, spiegare e pensare al braccio di Cristo, al Suo infinito Amore, alla difesa dei Giusti; gridando come faceva Giovanni Battista alla ricerca della Verità! Questo ci ha insegnato Gesù quando puntava il dito ai potenti! Questa è la nostra arma! Gesù non ha preso il fucile. Se castigherà il mondo usando questo tipo di arma, presentandosi in una forma anche sbagliata dal punto di vista teologico, cioè nel nome dell’Islam, ciò potrebbe essere un disegno misterioso di Dio per colpire l’uomo e punirlo; per fare quell’atto di correzione di cui parlavamo poc’anzi. Dio è una mente volumetrica, non ha iniziato a disegnare quando è stato costruito il canale di Suez, ma nel momento in cui ha permesso di concepire Ismaele. Il disegno di Dio c’è nel Giudaismo, nell’Ebraismo, Islamismo e nel Cristianesimo, ma la Rivelazione diretta del Padre all’umanità è Gesù di Nazareth. Tutto quello che dice Lui è la manifestazione di Dio, vera, pura, senza correzioni. A dire la verità, la religione islamica riconosce Gesù come profeta.

D: Lavorando per il programma “Le Radici della fede”, sto venendo a contatto con i diretti testimoni di varie religioni. La mia domanda può sembrare una provocazione, ma non lo è: nelle varie reincarnazioni è necessario per l’evoluzione dello spirito di qualunque individuo, conoscere Cristo? I bambini che muoiono di fame e i barboni non L’hanno potuto conoscere; neppure il taoista, il buddista o l’induista.
Giorgio: Non è necessario: è indispensabile, altrimenti fai la morte seconda. È scritto nel Vangelo: «Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me» (Gv 14,6). Ti rispondo ancora con il Vangelo: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?” E il Re rispose loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,37). Quindi il barbone o il bambino che muore di fame, è Cristo.
Il problema è nostro: dobbiamo conoscere Gesù, altrimenti andremo all’inferno! Quindi Lo dobbiamo cercare, anelare a Lui in maniera spasmodica! Il barbone non ne ha bisogno, sta cercando da mangiare nella spazzatura, perché Cristo è dentro di lui. Il bambino che sta morendo di fame, è il Corpo Mistico di Cristo, che si sacrifica per i nostri peccati. Ve l’ho detto tante volte come la penso sui barboni, sui poveri, quelli che non riescono a pensare perché non hanno da mangiare. Che colpa possono avere? Poi ci sono anche i poveri che sono criminali e peggiori dei ricchi, a cui Dio manda i castighi. Il taoista può anche ignorare Cristo. In questo caso devi guardare cosa fa dalla mattina alla sera: se ama, aiuta ed è testimone dei giusti, è con il Signore, anche se non Lo nomina mai. Se compie azioni cristiche senza contemplarLo, è seguace di Gesù. “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21).

D: Cristo presenta il progetto di Dio per l’essere umano. Non ti puoi evolvere se non fai quello che Cristo ha detto di fare, ma se lo fai, pur senza contemplarlo, è come se Lo conoscessi. Non ci si può evolvere senza conoscere Cristo, almeno nell’essenza?
Giorgio: In un Messaggio ho scritto: “Tutti quelli che non Mi hanno mai creduto o non Mi hanno contemplato, se hanno fatto la volontà del Padre Mio sono salvi”. Questi entreranno nel Regno di Dio se faranno la Volontà di Cristo, ma noi non possiamo fare marcia indietro! Noi no! Non possiamo dire: “A me non interessa più Cristo, sono ateo”.  Se invece ti allontani dall’Arca e continui a mettere in pratica l’amore di Cristo, sei con Lui. A Gesù interessa l’amore nell’azione; tutto il resto è coreografia, anche la preghiera. Essa è necessaria, ma non è fondamentale, né indispensabile. Nell’amore Cristico e nella Giustizia è fondamentale l’azione; il resto arricchisce. Se la preghiera ti serve per ingrandire la tua Fede, devi pregare. Tanto è vero che Cristo ci insegna la preghiera per eccellenza: il Padre Nostro. Ma Lui non lo recitava dalla mattina alla sera. Egli si alzava alle cinque del mattino e fino a mezzanotte faceva l’Opera, parlava sempre, accusava, compiva soprattutto miracoli, poi si ritirava a pregare. Nel Vangelo si legge: “Gesù se ne andò a pregare…”, ma era mezzanotte, l’una del mattino!

D: Lo spirito sceglie sempre dove incarnarsi?
Giorgio: Lo spirito sceglie dove incarnarsi se lo fa per ragioni karmiche, quindi per la propria evoluzione o per missione. In questo caso, la strada viene indicata dai  superiori. Quando invece si deve espiare, l’incarnazione è imposta.  

D: Quando siamo spirito, siamo coscienti di tutto, della struttura gerarchica, delle Leggi, di Cristo, Dio, dell’Intelligenza Cosmica?
Giorgio:  Sappiamo tutte le informazioni di base, ma non abbiamo la conoscenza completa. Siamo ignoranti: coscienti delle Leggi e dell’esistenza della Creazione, ma la Conoscenza la acquisiamo in base alle vite che facciamo, attraverso la reincarnazione.
Ti faccio un esempio. Tu sai dove è situata Roma, che è bella e lì si trova il Colosseo. Ma per conoscere la sua storia, contemplarla e conquistarla intellettualmente, devi studiare, avere la conoscenza. Allo stesso modo, per conoscere Dio e la Sua Creazione ti devi reincarnare, sperimentare il bene, il male, la gioia, il dolore: tutto;  studiare filosofia, cosmologia, teologia, matematica, chimica, fisica, poesia, arte. Questa è la conoscenza e lo spirito ha bisogno di acquisirla nel processo delle incarnazioni materiali. È il processo necessario per l’evoluzione: uno spirito che ama la musica, si incarnerà in una famiglia che lo porterà a diventare un musicista. Queste sono esperienze evolutive, quelle per missione sono un’altra cosa.  Ma fate attenzione! Adesso siamo a un limite: tutti gli Spiriti che si incarnano in questo momento lo fanno per scelta e sanno che è in atto un passaggio di dimensione.  

D: Se uno Spirito si incarna in Oriente e sceglie di essere buddista, piuttosto che cristiano, conosce Buddha già da prima?
Giorgio: Se sceglie di fare una strada in quel luogo e ha bisogno del buddismo, s’incarnerà e arricchirà la sua conoscenza. Sa che Buddha ha parlato della non-violenza, ma se volesse saperne di più dovrà fare esperienza. Sembra banale, ma è così.

D: Bisogna tener conto anche della causa-effetto, di come hai vissuto nelle vite precedenti?
Giorgio: Assolutamente sì. Se hai vissuto da delinquente, quando morirai e ti ritroverai dall’altra ‘parte’ dirai: “Io voglio purificarmi e nascere missionario”. Per fare conoscenza devi fare esperienza: potrai ad esempio scegliere un luogo in Africa, dove operano missionari cristiani e diventare loro collaboratore. Poi durante il cammino ci saranno le tentazioni, sia nel male che nel bene; nel bene sono inviti alla conversione, nel male sono tentazioni. C’è comunque il libero arbitrio e, invece di fare il frate, potresti diventare uno spacciatore di droga; ciò porta a un ciclo  continuo di flussi e riflussi. Il nostro pianeta non è un luogo di crescita, ma di espiazione: tutti gli Spiriti che s’incarnano normalmente devono espiare o modificare, purificare o correggere. La regola che ho spiegato vige nell’Universo dove ci sono Civiltà che vivono nella Pace. La nostra invece, è una civiltà che vive nella violenza. Il pianeta Terra è infernale, è nelle mani del demonio che è il Principe di questo mondo; pur essendo un pianeta materiale dotato di tecnologia avanzata, di espressioni artistiche, etc., è preda delle Forze del Male. Gli Spiriti che si incarnano qui lo sanno. Poi ci sono anche i missionari, gli infermieri, i medici, che sono i Messaggeri di Cristo e vengono per aiutare tutte le anime che si stanno purificando. L’espiazione, come la purificazione, è anche una crescita, è evoluzione non staticità.

D: Escludendo gli esseri demoniaci che lo fanno per missione, lo spirito incarnato che si lascia tentare e vive nel lusso, nella materia, nel momento in cui diventa spirito resta comunque attaccato alla materia?  
Giorgio: Sì, rimane attaccato alla materia per tantissimo tempo, poi la lascerà.

D: Nel momento in cui si reincarna, quello spirito potrà scegliere di fare una vita simile per riprovare quell’esperienza?
Giorgio: No, non lo farà. Vorrà provarne una esattamente all’opposto, per purificarsi. Lo spirito si rende conto, in una forma drammatica, di aver fatto delle scelte sbagliate attraverso il libero arbitrio e chiede di incarnarsi immediatamente per espiare. Ci sono spiriti che chiedono di nascere ciechi, storpi, di soffrire tutta la vita, essi sanno che, attraverso la Legge di Causa ed Effetto, si può espiare. Scelgono e chiedono questo, perché hanno bisogno di amare e di essere amati.

D: Un karma può essere espiato in diverse vite?
Giorgio: Normalmente, se si tratta di un karma pesante, lo puoi fare in una vita. C’è gente che soffre per settant’anni, che valgono mille anni di delinquenza. Ci sono sofferenze atroci nel nostro mondo: è un luogo di espiazione, d’inferno, di purificazione, per ora è così e ovviamente non è colpa di Dio. Da soli, con la legge del karma, siamo entrati in un vortice di flussi e riflussi, non ce la facciamo più a uscirne; per questo abbiamo bisogno di un Liberatore, che è Gesù.

D: Non si può bruciare un karma, se non applichi la legge di Cristo, cioè dell’Amore. Se in questa vita ho rubato, nella prossima verrò derubato, ma è necessario che perdoni colui che mi deruba per poter bruciare il karma.

D: Il karma si può bruciare nella stessa vita?
Giorgio: Sì, un esempio sono i collaboratori della giustizia. Sebbene siano stati assassini, se si pentissero di tutto dando ciò che possiedono per riscattarsi, nella prossima vita potrebbero addirittura ereditare il Regno di Dio. Certamente non sta a me giudicare, ma potrebbero ricevere un premio.
         
D: Se uno spirito persevera tutta la vita nel male, nel lusso e nel potere, quando ritorna spirito, essendo ancora invischiato nel vortice, può richiedere di essere un demone perché gli piace quella vita?
Giorgio: No, questo non succederà. Se ha commesso degli atti gravi, farà la morte seconda per moltissimo tempo e, volente o nolente, automaticamente diventerà un demone.

D: Lo spirito che persevera nell’errore, dovrà rifare tutto il percorso dall’inizio, cioè dalla prima dimensione?
Giorgio: Normalmente, non retrocede alla prima dimensione, ma a quella animale; dipende dagli errori o peccati che ha commesso.

D: Gesù disse: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la Mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Che cosa intendeva dire Cristo, dato che il Vaticano arroga a questa frase la sua costituzione e il potere che manifesta al mondo?
Giorgio: A voi che siete cresciuti nella Verità, devo dare una risposta comprensibile.

D: La frase pronunciata è vera o è stata messa lì di proposito?
Giorgio: Più o meno sì. Gesù crea la Chiesa con Pietro, perché il Suo messaggio di Redenzione deve percorrere i quattro angoli del mondo. Ed è una Chiesa spirituale, perché le porte dell’Inferno non prevarranno su di essa. Poi dice a Pietro di pascolare le pecorelle e di creare un gregge gigantesco nel mondo, prima della Sua Venuta; una Chiesa spirituale umana che dovrà rimanere nel tempo. Se scomparisse, la figura di Cristo sparirebbe nella conoscenza di miliardi e miliardi di persone. Gesù lo fa sapendo perfettamente che ci sarebbero state delle nefandezze, degenerazioni, errori, bestemmie, omertà, prevaricazioni, ingiustizie ma sa anche che, all’interno della stessa, si sarebbero manifestati i beati, i messaggeri e gli stigmatizzati. Se non ci fosse stata la Chiesa di Pietro, l’umanità in duemila anni avrebbe dimenticato la vita di Cristo e il Vangelo. Quindi, malgrado il  materialismo sfrenato, la potenza e il potere temporale della Chiesa Cattolica, questa ha fatto arrivare il nome di Cristo in tutto il mondo. Gesù sapeva che poi la Chiesa spirituale dei Suoi Giovanni, avrebbe dato la Conoscenza ai veri cristiani.
Facendo riferimento a Giovanni che Lo seguiva, il Maestro dice poi a Pietro: «Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!» (Gv, 21).
E ancora: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità (Il Consolatore), egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà» (Gv 16,12). Perché Gesù fa questa divisione? Perché affida a Pietro la Chiesa e poi manda Giovanni?
Cristo, che è la Rivelazione di Dio e quindi ne conosce il Disegno, sapeva che la Sua Chiesa avrebbe preso due strade: una spirituale e una temporale, dove quest’ultima avrebbe prevalso sulla prima. Nella Chiesa giovannea non prevale il potere temporale, perché non esiste alcuna istituzione: è una chiesa mistica, basata su persone che si incarnano e danno la conoscenza. La Chiesa di Giovanni non è costituita dalle nostre arche, ma da tutti coloro che hanno dato la genialità, le cose positive al genere umano.  

D: La Chiesa di Pietro è di Satana?
Giorgio: No, affatto! La Chiesa di Pietro deve far arrivare il nome di Cristo in tutto il mondo e far tramandare i riti che Egli ci ha lasciato: la Santa Comunione, l’Eucarestia e tutti gli altri. Per quanto sia stata infettata da demoni e mafiosi, al suo interno ci sono anche Don Ciotti, Padre Scordato, Padre Pio, Santa Teresa d’Avila, Santa Rita, etc.

D: La Chiesa di cui parla Gesù è la Chiesa cattolica universale in cui ci sono le varie comunità? Anche il Patriarca di Costantinopoli credeva alle stesse cose in cui crede il Papa.
Giorgio: La Chiesa di cui parla Cristo è quella universale, di Giovanni, perché è la Chiesa spirituale. Giovanni trascina l’umanità a Cristo; non Pietro. Il compito di quest’ultimo è fare conoscere il nome di Cristo a tutto il mondo, mentre Giovanni deve trascinare al Signore gli eletti della Sua Chiesa. Questa è la differenza. Quando dice: “Satana non prevarrà su di essa”, non si riferisce al Vaticano, sarebbe una contraddizione perché il Vaticano è Satana. Papa Francesco è Pietro, nel senso bello. Siccome siamo alla fine dei tempi, da questa Chiesa dove c’è di tutto (bene, male, nefandezze, santità, etc.) lui deve far emergere le brave persone e l’indecenza deve metterla da parte. Papa Francesco, per la Chiesa cattolica di Roma, è un separatore.

D: Padre Pio faceva parte della Chiesa di Giovanni?
Giorgio: Padre Pio non faceva parte della Chiesa di Giovanni. Lui era una manifestazione di Gesù dentro la Chiesa cattolica, come offerta di Redenzione. Gesù non si è scordato di noi per duemila anni: all’interno del nuovo popolo eletto, quello latino, ha dato grandi Segni.

D: Il Vangelo, quando dice che le porte degli inferi non prevarranno, fa riferimento alla Chiesa di Pietro, non di Giovanni?
Giorgio: Fa riferimento alla Chiesa di Pietro, ma entrambe rappresentano la Chiesa spirituale di Cristo. E’ la Chiesa di Giovanni perché questi offre la conoscenza spirituale, ma ciò non significa che l’altra non sia di Cristo! Quando Pietro dice: “E di lui che ne facciamo?”, riconosce che Giovanni fa parte della stessa Chiesa. Tutte le chiese cristiane del mondo sono cattoliche.

D: La Bhagavadgītā, denominato anche il Vangelo dell’India, si apre sul campo di battaglia (Kurukṣetra).  Arjuna, che sta per affrontare una guerra fratricida tra fazioni interne della stessa famiglia regnante, prova ripugnanza a dover combattere contro persone con cui, fino a ieri, ha giocato, mangiato, dormito. Allorché il guerriero, preso dallo sconforto e immerso nel suo dilemma, si rivolge a Krishna che lo invita a fare le cose che sono giuste, dissipando i suoi dubbi. Cosa significa fare le cose giuste? Se non leghi le tue azioni ad un fine, ad un profitto, non ne paghi il karma?
Giorgio: No, come ho detto prima, se questo rientra nel disegno di Dio, non solo non paghi karma, ma stai facendo la Sua volontà. Se invece, qualsiasi cosa tu faccia, non rientra nei Suoi disegni, lo pagherai. Volendo fare una provocazione, diciamo che anche di fronte ad un atto d’amore, se diventa una debolezza e ostacola il Suo disegno, Dio ti mette alla prova o non te lo fa compiere; ovviamente è un esempio, noi sappiamo che l’atto d’amore è sempre cristico.
Al contrario, se compi un gesto di forza che coincide con il Suo disegno, Lui stesso ti premia in evoluzione, e ovviamente non paghi il karma. Cari fratelli, la nostra vita è un cammino impervio pieno di spine, dove troviamo anche le rose: noi dobbiamo lavorare tutti i giorni per scoprire qual è la volontà di Dio, questa è la nostra sofferenza.

D: E come facciamo?
Giorgio: Gesù lo dice: amando il nostro prossimo, riconoscendo dove sono i Giusti che testimoniano la Verità ed esaltandola ovunque essa sia, per schierarci al loro fianco. Questa è la volontà di Dio. Sembra facile, anche semplice, ma non lo è. Noi dobbiamo seguire i Suoi disegni. Non siamo niente, solo dei servi, ma abbiamo sulla Terra persone che ci testimoniano che stanno facendo la volontà di Dio, perché sono giusti, stanno cambiando la società nel bene. Servire questi esseri significa fare la volontà di Dio.

D: Gesù dice di amare i nostri nemici. Nel momento in cui un giusto combatte contro la criminalità, lavora affinché i suoi ‘nemici’ vadano in galera?
Giorgio: Può sembrare ridicolo, ma si chiama correzione fraterna. La nostra Costituzione, come la giurisprudenza, è ottima perché non si contempla la pena di morte. Il carcere, teoricamente, è strumento di correzione: i Totò Riina irredimibili dovrebbero addirittura arrivare a pentirsi e a collaborare con la giustizia, grazie al carcere. È un’utopia, ma la Costituzione afferma questo. Ovviamente, noi sappiamo che è l’esatto contrario.

D: Ho conosciuto il padre di un poliziotto ucciso dalla mafia, che dopo quasi trent’anni vive per la ricerca della verità sulla morte del figlio. Anche la sua è una richiesta di fraterna correzione?
Giorgio: Noi stasera la chiamiamo fraterna correzione, ma in realtà è richiesta di giustizia. Il padre vuole sapere chi ha ucciso suo figlio e l’assassino deve pagare per quell’errore. Tuttavia sono sicuro che i genitori, se un giorno si trovassero di fronte a quell’assassino, sarebbero capaci di perdonarlo se quest’ultimo si pentisse rivelando tutta la verità sulla mafia; anche se fosse un grande boss mafioso. Gesù non ti chiede di perdonare il ladro mafioso, il criminale, l’assassino e di permettergli di continuare ad esserlo.

D: Gesù dice anche: “Porgi l’altra guancia”.
Giorgio: Sì, lo dice a te. Se qualcuno ti dà uno schiaffo, tu porgi l’altra guancia. Ma non ha detto di porgerla se stanno stuprando un bambino! Gesù dice: «A chi procura scandali ai bambini meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Matteo 18, 6). Io ho sempre detto che non dobbiamo mai difendere noi stessi. Se entrasse qui qualcuno per fare del male a un bambino, sarebbe tuo dovere difendere il più debole. Se invece ti puntasse una pistola alla tempia o ti volesse dare un pugno, dovresti lasciarlo fare.

D: Sullo schiaffo sono d’accordo. Volendo estremizzare, se un mafioso venisse con l’intento di ammazzarmi, dovrei permetterlo?
Giorgio: No, è una scelta. Gesù ti ha detto: “Porgi l’altra guancia”, non ha detto “Se non la porgi ti sparo”. Se non conoscessimo la Verità, potremmo anche ammazzarlo di legnate. Io credo di conoscere Dio e, se mi trovassi una pistola puntata alla testa, saprei che è un Suo disegno. Allora direi: “Prego, si accomodi, mi spari”; non mi difenderò, mettendo in pratica quello che Gesù ha insegnato. Se invece il mafioso volesse fare del male ad un bambino, un angelo di Dio, capirei che c’è un progetto e che mi sta mettendo alla prova; quindi Lui vuole che io faccia la cosa giusta per difendere la creatura. Ognuno di noi deve prendere coscienza di chi siamo. Se io stimmatizzato, sapendo di avere una missione, incontrassi qualcuno che volesse tentare di truffarmi e portarmi via i due soldi che ho in tasca per fare l’Opera, io lo dovrei impedire. Non mi sto difendendo! Se io so chi sono, non posso porgere l’altra guancia. Se invece mi puntassero la pistola, saprei che è arrivato il mio momento e se Dio lo vorrà fermare, in quell’istante passerà una pattuglia della polizia.

D: Vorrei sapere come interpretare una situazione che sto vivendo. Ho realizzato un contratto di lavoro e ora la controparte si sta arrampicando sugli specchi per non darmi ciò che mi spetta.
Giorgio: Noi siamo in guerra per Cristo: se qualcuno ci vuole fare del male, noi dobbiamo difendere la famiglia, l’Arca, l’Opera. Dobbiamo far valere la nostra forza, il nostro diritto. Non lo stiamo facendo per noi stessi! Se qualcuno tenta di entrare in casa per rubarmi il computer che uso per fare l’Opera, devo impedirlo.  

D: Se un padre di famiglia, che non ha nessuna missione e vive la sua quotidianità come la maggior parte della gente,venisse minacciato da un delinquente, avrebbe diritto a difendersi per il solo fatto di avere dei figli da mantenere? Per questo pagherà un karma?
Giorgio: È un diritto umano ed è suo diritto difendersi, ma non è un atto Cristico. Non credo che pagherà un karma, può anche essere che Dio lo premi, non posso giudicare cosa farà il Padre con questa persona. Io sono un grande filosofo, ma non so tutto.
Vorrei dire una cosa importante. Avrete tutti sentito parlare della vicenda di Vaprio. Un ricco commerciante in pensione, che aveva già subito diversi furti, ha sparato alle spalle di un ragazzo di 22 anni, disarmato, che si era intrufolato nella sua abitazione. Il giovane rumeno, colto sul fatto, è stato raggiunto da un proiettile al cuore mentre tentava di fuggire; un vero e proprio tiro al bersaglio. Quell’uomo è un vigliacco, assassino, criminale e merita di andare all’inferno, oltre che l’ergastolo; gli xenofobi razzisti si comportano così! Se avesse fatto beneficienza non avrebbe subito tutti quei furti! Se avesse voluto difendersi, avrebbe potuto sparare a terra o mirare alle gambe. Avrebbe dovuto lasciarlo scappare, prima o poi la polizia lo avrebbe catturato. Durante le indagini, gli inquirenti hanno rilevato discrepanze nel racconto del pensionato e ora il Pm lo ha accusato di omicidio volontario. Grazie a Dio, in questo Paese, per un reato del genere è prevista la condanna all’ergastolo. Non si ammazza così la gente. Ciò non significa che non puoi tenere una pistola in casa: se il ladro fosse entrato con un bazooka, il commerciante avrebbe potuto battersi in un duello per difendere la famiglia, ma si trattava di un ladruncolo disarmato.  
 
D: Mi dispiace, ma io la penso diversamente. Quel ragazzo ha comunque commesso un reato.
Giorgio: Sì, ha commesso un reato. Questo non significa che possiamo sparare a tutti quelli che entrano in casa. Quel ragazzo era disarmato e stava fuggendo. Il pensionato ha preso la mira e ha sparato, lo ha ucciso volontariamente. Dovremmo forse fare giustizia con le nostre mani?

D: Rimane sempre un reato, io sono ancora dell’idea che il vecchio non aveva tutti i torti.
Giorgio: Allora ti parlerò in un altro modo. Anche noi, figli del capitalismo e del consumismo, abbiamo commesso un reato. Tutti i beni che possiedi, a cominciare dai vestiti che indossi, sono frutto delle nostre ruberie. Noi siamo andati in Africa e da centocinquant’anni abbiamo fondato la nostra ricchezza sul saccheggio permanente delle sue risorse naturali (oro, petrolio, diamanti, etc.); anche importando materia umana, ridotta poi in schiavitù. Noi siamo tutti ladri e colpevoli. Cosa avrebbero dovuto fare con noi gli africani, dopo che gli abbiamo rubato tutto? Se mi dici che anche loro hanno il diritto di spararci in fronte, stai facendo un discorso coerente e rispetterei la tua idea. Ma, se questi ragazzi entrano nelle nostre case per rubare, è perché non hanno niente, noi gli abbiamo tolto tutto. Noi dovremmo aiutarli a trovare un lavoro, accoglierli, assicurare loro un’educazione. Il nostro Paese è ricco di strutture e lo potrebbe fare, ma a noi non interessa minimamente.

D: Io sono d’accordo nell’aiutare le persone, è un atto di amore e di umiltà. Non ammetto invece che i governi sfruttino queste situazioni.
Giorgio: I governi sono d’accordo con te sul fatto che dobbiamo sparare contro questa gente.  Siamo noi che non siamo d’accordo!  Ora Forza Italia ha deciso di candidare il pensionato come consigliere di Milano; lo hanno applaudito e hanno organizzato un presidio per esprimere solidarietà. Ma io la penso diversamente, cara. Noi siamo una razza criminale e assassina, abbiamo sfruttato tanti popoli, li abbiamo affamati, bombardato le loro case, privandoli delle proprie terre e ricchezze (metalli, petrolio), di tutto; abbiamo tolto loro la dignità, ucciso le donne e i bambini. Io non voglio accanirmi su quel pensionato ignorante, ma provo una profonda rabbia perché nessuno spiega che siamo noi i colonizzatori, gli assassini, i criminali. Se fossimo stati al posto loro, molti di noi sarebbero venuti qui ad uccidere tutti, dopo avere avuto il continente distrutto. Al contrario essi arrivano, con grandi difficoltà, perché sono disperati e non sanno cosa fare; invece di aiutarli, li buttiamo a mare e mettiamo i fili spinati.

D: Basti ricordare i crimini di guerra compiuti dagli italiani durante la guerra in Abissinia.
Giorgio:Siamo la razza bianca e siamo malefici. È così. Meno male che noi cerchiamo di redimerci. Buonanotte.

15 FEBBRAIO 2016 – PORDENONE

Nei prossimi mesi accadranno delle cose importanti riguardo la situazione mondiale e sul versante della nostra Opera, ed io vi voglio preparare. Cosa succederà in futuro, lo vedrete con i vostri occhi. Vogliono scatenare la terza guerra mondiale, ormai è un dato di fatto. Qui e nei Paesi dove ancora si vive bene, rispetto ai nostri fratelli dell’Africa e del Medio Oriente che non hanno più nessuna certezza, se non la morte, vogliono programmare una crisi, che di fatto è già in corso e coinvolgerà i Paesi del consumismo; circa un miliardo di persone tra Europa, Stati Uniti d’America, Canada e Giappone (gli otto Paesi più ricchi del mondo, escluse Russia e Cina). Una guerra economica non meno importante di quella mondiale, che ci deve distrarre. Una distrazione posta in essere attraverso la manipolazione dell’informazione, e non solo, che è già molto forte e tutta a favore dell’Occidente contro la Russia. Scateneranno una crisi finanziaria portando le banche al collasso, ma faranno in modo che i cittadini non siano privati di tutto, perché chi non ha nulla non ha più niente da perdere è potenzialmente più pericoloso. Il crollo lascerà loro poco, ma li farà soffrire ancor di più perché saranno abbandonati nel panico totale. Chi avrà poco, quasi niente, andrà in crisi depressiva per avere di più e non lo otterrà. Quindi state attenti: seguite le notizie, oltre al sito antimafia e quello spirituale. La caduta delle borse della settimana scorsa e il loro continuo saliscendi, è un gioco al massacro per portare le banche al collasso. Le piccole sono già fallite, le grandi le stanno seguendo con miliardi di debito: Unicredit, Intesa SanPaolo, BNL, Monte dei Paschi, etc.; anche la Citibank, la Deutsche Bank e la Banca Centrale sono indebitate. È assurdo, incredibile! L’emissione continua di danaro, cartastraccia, porterà al collasso.
Molto presto andremo al Bancomat per ritirare i soldi dal nostro conto e non ce li daranno, impedendoci di fare la spesa, di pagare le bollette, etc.
È un’azione programmata per far sì che, a circa un miliardo di persone (gli abitanti dei Paesi ricchi), non venga in mente di fare proteste civili forti, pacifiste ma violente, per dissuadere le grandi potenze; in quella condizione saranno anche privati della possibilità di seguire in diretta gli eventi della guerra che si scatenerà nei Paesi Orientali e in MedioOriente. I ricchi, circa cento milioni (tra i primi cento, troviamo Carlos Slim, Berlusconi, Agnelli, etc.), che vantano un patrimonio superiore ai 20 milioni di euro, non avranno questo problema perché hanno già messo al sicuro i propri capitali grazie all’acceso a informazioni di altissimo livello e ai loro consulenti finanziari super pagati; non riusciranno a godere degli interessi, ma perlomeno non rischieranno. Oggi, in tutte le banche del mondo i depositi hanno rendimenti  negativi; nemmeno la Svizzera, capitale mondiale della finanza che per due secoli ha offerto servizi a tutti, compresi i criminali, garantisce un interesse.
Nella storia della finanza mondiale di questa umanità non era mai successo! Mai! E’ una mossa straordinaria dell’Anticristo (che risiede principalmente a Zurigo, seguita da Roma e New York), di fronte al quale dobbiamo levarci il cappello perché è bravo, molto bravo: con la caduta della finanza avrà in pugno tutti noi. ‘Purtroppo’ qui in Italia, nei popoli latini e in Germania, c’è il potenziale umano e spirituale più forte del mondo. Dico “purtroppo” perché l’India è la culla della spiritualità, da lì vengono i grandi Maestri, ma il suo popolo, schiacciato dalla povertà, non ha più la forza di reagire.
Secondo la sua mente diabolica, noi abbiamo la possibilità di opporci senza sparare un colpo, usando le nostri armi di dissuasione contro la guerra: la forza della spiritualità e della cultura. Per questo motivo si prepara a servirci la sua polpetta avvelenata.
Io non dico quello che dovete fare: vi fornisco le notizie, ma ognuno poi si prenderà la propria responsabilità di decidere come agire. Questo ci serve per capire la nostra Opera e per combattere l’AntiCristo. Noi non stiamo qui a scherzare, dobbiamo capire come combatterlo: annunciando la Seconda venuta di Cristo e scoprendo la sua faccia. Dire è prevenire.
I nostri governanti non conoscono l’Anticristo, che noi identifichiamo teologicamente, ma sanno tutto ciò che vi sto dicendo. Oltre al Governo, ne sono al corrente le banche, i grandi manager e i capi di Stato, ma non sanno cosa fare. Tradotto in soldoni: ci sarà una spaventosa crisi finanziaria. I ricchi sono al sicuro, mentre la media borghesia si troverà sul lastrico e a questo non è abituata. Per i vostri padri e nonni del Triveneto non sarà un problema gravissimo, perché la loro generazione ha vissuto la prima e la seconda guerra mondiale; saprebbero cosa fare. Noi no. Recentemente un onesto pensionato si è tolto la vita dopo aver perso tutti i risparmi, a causa di un investimento di cui la banca, ora sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta, celava l’alto rischio ai suoi clienti. Speriamo che il Signore lo capisca, perché era limitato.
Questo è un segno: chi non si trova nella strada del Signore, della spiritualità, andrà nel panico, molti si suicideranno. Noi, che sappiamo la Verità, ci dobbiamo preparare ed essere sempre uniti.  
La nostra priorità è l’Opera e chi tenterà di salvare la propria vita la perderà, tuttavia, se avete la possibilità, fate delle scorte minime in modo da essere preparati, qualsiasi cosa succeda. Potrebbero, ad esempio, sospendere l’erogazione dei carburanti per una, due o tre settimane, raddoppiare o triplicare i prezzi, etc. Succederà qui in Europa, non in Africa. Ci sarà un continuo saliscendi, ma di fatto avremo una costante escalation; non lo faranno tutto in una volta, le persone non sono così stupide. L’altro ieri è precipitata la Borsa e tutti sono andati nel panico. Oggi è risalita e si sono riaccese in molti le speranze di una ripresa, ma di fatto ci porteranno verso una crisi finanziaria spaventosa che non lascerà il tempo di pensare. Attualmente, i mezzi di comunicazione sono un’arma a doppio taglio: l’informazione è manipolata, ma l’alternativa c’è (PandoraTv, Antimafiaduemila, etc.) e chi veramente cerca la verità, anche con passione, la troverà. Su internet non ci sono solo le bufale, questo l’Anticristo lo sa e per tal motivo ci metterà nella condizione in cui potremo solo pensare a cercare i soldi per fare la spesa.
L’Italia e altri Paesi dell’Unione Europea sono risparmiatori: un certo quantitativo di cittadini, parliamo di centinaia di milioni, possiede del denaro e può ancora pensare, leggere, istruirsi. Se ci togliessero tutto, fino a farci morire di fame, molti prenderebbero il fucile e inizierebbero a sparare. Quindi ci lasceranno poco per farci deprimere, mentre scateneranno la guerra contro la Russia. Di fatto, la Cina sta facendo il doppio gioco, non è vero che è sua alleata: sta tradendo, gioca sottobanco con gli Stati Uniti d’America ai quali ha venduto l’anima.  Gli Stati Uniti hanno minacciato di fare la guerra alla Cina: se non otterranno il suo appoggio, dovrà dichiarare fallimento e gettare nella spazzatura i tre trilioni di dollari che possiede in titoli americani.

D: In previsione di tutto questo, la Cina ha accumulato grandi riserve d’oro.
Giorgio: Purtroppo, oggi non c’è più il rapporto valuta-oro. Per quanto oro la Cina possa avere, e ne ha tantissimo, non riuscirà a pareggiare il valore del 30% dei titoli americani che possiede, quindi dovrà dichiarare fallimento. Il rapporto tra le due potenze è paragonabile a quello di due gemelli siamesi che si odiano a morte, ma devono restare appiccicati. Siccome l’America deve assolutamente uscire dalla crisi e organizzare una guerra, la Cina non appoggerà la Russia che rimarrà da sola. È successo quello che ho scritto in un Messaggio: “Sconvolgerò la mente dei potenti”. Ecco, la mente di Vladimir Vladimirovič Putin è sconvolta: lui è contro tutti. Putin non è nostro fratello, assolutamente, si faccia la sua strada e noi la nostra, ma io vi devo spiegare come stanno le cose.  In questo momento, lui fa gli interessi della Russia ed ha la maggioranza assoluta. Sono voti reali, non sono truccati: il 70-80% dei russi ama il proprio Presidente, tutti hanno capito che nel mondo c’è un antirussismo che vuole portare l’umanità all’autodistruzione. Solamente un Anticristo pazzo e delirante potrebbe pensare di scatenare una guerra contro una Russia che, semplicemente premendo un pulsante, ci farebbe saltare tutti in aria, lei compresa. Di fronte a questo scenario apocalittico ne esiste un altro con il quale nessuno, nemmeno Putin, ha fatto i conti: la presenza Extraterrestre o dei Segni Celesti. Gli Esseri di Luce non fanno campagna di proselitismo, a loro interessa soltanto risvegliare tutte le persone numerate che devono ridestare. Pier Giorgio, ad esempio, non sa assolutamente quanti siano, deve andare da loro e parlarci: da quel mucchio usciranno coloro che sono numerati. A riguardo, io ho chiesto ai Fratelli Celesti: “Date un segno grande, aiutateci!” e Loro mi hanno spiazzato con questa risposta: “Caro fratello, a noi non interessa dare un grande segno per farci vedere da tutti. Noi siamo interessati a risvegliare gli iniziati. Tu, come Pier Giorgio e altri nel mondo, hai questo compito. A noi sarebbe sufficiente apparire in Piazza S. Pietro per convincere tutti, ma ci interessa risvegliare i chiamati”. I chiamati non siamo solo noi, c’è anche gente che non conosciamo e troviamo in tutti i campi dell’evoluzione della scienza umana: fisioterapisti, dottori, naturopati, contattati, guide delle scuole orientali, etc. scelti precisamente per risvegliare chi deve esserlo. “Un giorno, quando ci sarà dato l’ordine dal Monarca Universale, noi interverremo e dopo cinque minuti non ci sarà più bisogno che voi parliate. Tutti si convinceranno della nostra presenza, perché sarà molto convincente”. Nel frattempo si dovranno risvegliare i chiamati. Come ho già detto, se dovesse scoppiare una guerra atomica, la distruzione del mondo sarà evitata. Il Loro piano prevede il salvataggio di un determinato gruppo di uomini e donne, tutti i bambini e un certo numero di animali e piante saranno messi al sicuro, perché, se dovesse avvenire una catastrofe, dovranno ripopolare la Terra.
Il terzo Segreto di Fatima lo dice: la Russia colpirà il mondo e questo io lo temo molto di più ora di quando c’era l’Unione Sovietica, perché Putin non permetterà che il suo Paese venga schiacciato. Non lo farà e, se necessario, ricorrerà all’uso delle armi atomiche senza battere ciglio, con il consenso di tutta la popolazione russa. Questa è la sua forza: la Russia in questo momento, a ragione o a torto, lo direte voi, è circondata da tutto il mondo che è contro di lei; anche l’Iran e la Siria, suoi alleati solo per interesse, non certo per solidarietà. Se la Russia non avesse diecimila testate nucleari, sarebbero pronte a colpirla e l’avrebbero già rasa al suolo.
Quindi noi che cosa dobbiamo fare? Capire e andare avanti.
È importante tener presente che, durante la crisi, saranno le mafie a sostenere a livello finanziario qualche governo, Italia compresa. È logico. Io parlo dell’Italia, ma il discorso si potrebbe allargare. Vi siete mai chiesti perché la mafia esiste da 150 anni? Non un giorno! Stiamo parlando di un’organizzazione criminale riconosciuta da tutti, perseguitata. Tutte le organizzazioni criminali sono sparite: il brigantaggio, le Brigate Rosse, il terrorismo, le bande Vallanzasca, Felice Maniero…. Lo Stato persegue i delinquenti, potrà anche fare qualche accordo, ma prima o poi li annienta. La mafia no! Cambiano gli uomini legati al suo potere, ma resta uguale a se stessa, con le medesime regole, funzioni e ricchezze. È una domanda logica che nessuno si pone, alla quale vi è una risposta logica: la mafia esiste perché non è un’organizzazione criminale, bensì un’organizzazione occulta dello Stato, se vogliamo essere più precisi, facente funzione dello Stato. E’ vergognoso, ma è la verità. Stato inteso, come dice Salvatore, di quegli uomini che lo occupano indegnamente. La Costituzione, la Bibbia del nostro Stato, è davvero meravigliosa, la cosa più bella che io abbia mai letto dopo il Vangelo. Le persone che lo occupano indegnamente e fanno cartastraccia della Bibbia del nostro Stato, convivono con la mafia, nella migliore delle ipotesi, e se ne servono da 150 anni. Quanti governi ci hanno fatto sperare di volerla combattere? Ma, ad un certo punto si aprono le porte e viene detto loro di fare attenzione, qualunque sia l’indirizzo politico. Non oltrepassate questo limite! Annunciate alla stampa la guerra alla mafia, ma poi vi dovete fermare! Lo vedete questo limite? E’ stabilito dai soldi: se voi annienterete la mafia, l’Italia diventerà povera, perché i suoi uomini hanno la capacità di spostare tutti i loro capitali. Preferite un’Italia povera o convivere con la mafia? Pensate anche ai voti, ai posti di lavoro…
In una mia recente intervista riguardante la “Ndrangheta”, un giudice ha dichiarato: “Quando la mafia compra i Titoli di Stato, la democrazia è quasi finita”. Se io acquisto cento miliardi di euro in Titoli di Stato, posso andare a Roma, bussare alla porta e dire: “Buongiorno, avrei bisogno di un favore. Io ho comprato il tuo debito, adesso devi darmi qualcosa in cambio”.
L’organizzazione criminale, da quando ho iniziato la lotta alla mafia, è il braccio più forte dell’Anticristo, perché è il più fedele, feroce, il più ricco e disposto a fare tutti i lavori sporchi; per cui se lo tiene stretto. Quindi state attenti fratelli, perché la crisi finanziaria colpirà tutti noi. Quando arriveranno le grosse difficoltà economiche che ci impediranno di ‘respirare’, noi non dovremo andare nel panico ma rafforzare la nostra unione, stare insieme, sereni e in amore.
State attenti perché ci vogliono dividere e le tentazioni riguarderanno i sentimenti, la salute e i soldi. Al tempo della prima guerra mondiale, i vostri nonni che andarono a combattere sul fronte del fiume Piave, mangiavano anche le bucce di patate per sopravvivere alla fame. Lo faremo anche noi e poi parleremo di Gesù. Ora, dopo tante brutte notizie, ne darò una bella: se saremo uniti, il Signore non ci farà mancare niente. Non avremo soldi, ma quanto serve per sportarci, per il gasolio, etc. La gente ci guarderà stupefatta e si chiederà: “Ma come fanno a essere sereni? Ma non gli manca niente?” E noi risponderemo: “No! Non ci manca nulla, perché noi abbiamo Cristo”.

D: Puoi dire qualcosa sull’incontro che c’è stato tra Papa Francesco, Capo della Chiesa Cattolica, Apostolica Romana e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie?
Giorgio: È stato un incontro storico, voluto da entrambe le parti per un motivo ben preciso, altrimenti non si sarebbero mai incontrati. Dopo mille anni di divisioni (quella ufficiale tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Ortodossa risale al 1054), Papa Francesco e il Patriarca di Mosca, Kirill, hanno avuto bisogno l’uno dell’altro. Il nostro Papa è in pericolo. Non ha paura di morire, ma vuole fare delle riforme e ha bisogno di protezione. Se le due Chiese si riavvicinassero, il pericolo che incombe su di lui diventerebbe meno grave. Il Patriarca, d’altro canto, ha bisogno di sostegno per la Russia, in un momento in cui tutto il mondo le è contro. Non potendo ricevere da Papa Francesco solidarietà nei riguardi di Putin, per ovvie ragioni, perlomeno non ci saranno campagne contro la Russia, che la Chiesa militante e aggressiva di Wojtyla avrebbe invece intrapreso. Questo è il tema del loro incontro, lo hanno riferito le mie fonti stellari. La verità è questa: la dichiarazione congiunta era un palliativo. Kirill è un uomo al servizio di Putin. Tutti i Papi ortodossi, quando raggiungono il potere in Russia, hanno un accordo con i Servizi Segreti russi per controllare il popolo. Anche Aleksij II, il 15° patriarca russo, era un uomo dei Servizi Segreti. Io l’ho visto, ma non gli ho stretto la mano, perché il Cielo non ha voluto.
D: Qualche mese fa, mentre ti trovavi a Rosario, in Argentina, hai fatto un sogno dove hai visto il Cristo e anche una data: 25 marzo 2016. Puoi dirci qualcosa?  È una data simbolica?
Giorgio: Veramente non lo so, non mi è stato detto niente. Posso dire la mia opinione perché ognuno di noi può averla, ma non è un Messaggio e posso sbagliare: da quel giorno inizierà una svolta della nostra Opera. Una svolta forte, positiva, aggressiva. Lo vedrete dagli attacchi feroci che io darò alle Forze del Male; attacchi molto forti, con tutti i mezzi che avrò a disposizione. Questa volta le forze della natura mi appoggeranno. È scritto nella Bibbia: “Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco. […]Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno”. (Apocalisse di Giovanni, cap.11):

D: La missione ed il cammino sono per noi due cose diverse? Siamo ancora degni, e parlo per me, di restare nel cammino e nella missione nonostante i nostri errori?
Giorgio: Ti ringrazio della domanda. Il vostro cammino è seguire Cristo, la vostra missione è sostenermi. Questa è la risposta. Voi sapete, militarmente parlando, che per ogni guerra c’è l’arma risolutiva. Per quella in corso, purtroppo, è la bomba atomica; ovviamente è un esempio estremo per aiutarvi a capire. Ecco, in questo nostro cammino, voi dovete seguire Cristo, non me; io sono l’arma risolutiva per vincere la guerra, quindi sostenetela, pulitela, oliatela, cambiate pulsante ogni tanto… Nel giorno che il Padre si è riservato, Egli userà quest’arma risolutiva: premerà il pulsante e vinceremo la guerra. Il sostegno è lo stare insieme, credere nella battaglia che sto combattendo. Questa è la missione. Il cammino è seguire il Cristo, La Via, la Verità, la Vita. Io non sono niente, sono un servo dei servi. Tutto ciò di cui hai bisogno spiritualmente per la tua evoluzione e la tua conoscenza, è Cristo e, ovunque tu possa alimentarti per Lui, fallo; io sono un contenitore, ma ce ne possono essere altri. La tua missione, la vostra missione, è sostenermi.

D: Ad essere sincero io non mi sento proprio così bravo come dovrei essere. È davvero possibile che il Signore ci abbia chiamati?
Giorgio: Sì, è possibile. Magari non siete degni per i vostri peccati e limitazioni, ma il Signore vi ha chiamato. Può darsi che siate gli ultimi, ma lo ha fatto perché siete le uniche persone al mondo in grado di sostenermi, siete miei amici. A Lui non interessa se avete cento o duecento peccati, se non capite, se siete ignoranti o stupidi. Gesù vuole che tu sia mio amico, perché mi devi sostenere, affinché io possa arrivare faccia a faccia con l’AntiCristo e poi aspettare il Suo ritorno. Questo sostegno, anche se indegno come hai detto tu, ti porterà alla meta promessa. Duemila anni fa, il più indegno del mondo, era il ladrone crocifisso, il Totò Riina di quel tempo. Era l’ultimo, eppure Cristo lo ha portato con Sé in Paradiso, perché Lo ha sostenuto e  riconosciuto. Era l’ultimo, il più peccatore, criminale, assassino, delinquente, ma Cristo in quel momento non aveva bisogno di persone della Quinta Dimensione, aveva bisogno di amici, di testimoni, quindi l’ha premiato. Ha mandato all’inferno Giuda, uno dei Suoi bracci destri, il più colto e preparato, colui che Gli organizzava le conferenze, gli incontri con i farisei. Tenete presente che al Tempio non poteva predicare chiunque lo volesse, Gesù vi accedeva solo perché Giuda aveva amici. Inoltre, a quel tempo, c’erano moltissimi falsi profeti e nel periodo in cui Gesù predicava, come Lui se ne trovavano un centinaio. Ecco perché i farisei dicevano: “Costui è un altro ciarlatano, come tutti gli altri”. Lo stesso avviene oggi: c’è chi predica, chi testimonia, chi ha i Segni e poi ci sono due milioni di contattati. Al Tempio, meta ambita di tutti i ciarlatani, non facevano entrare nessuno, ma non era una questione di soldi. Gesù non dovette pagare per accedervi: entrava quando voleva perché Giuda era amico di tutti i potenti. Quindi il discorso non è per te, è per noi. Io non sono degno, forse lo dico con falsa modestia e non so perché Gesù mi abbia scelto. Certo, mi ha detto anche che duemila anni fa ero il Battista, e se lo dice Lui ci credo, ma non ho le prove; un giorno, magari, mi darà uno schiaffetto e dirà: “Figliolo, ho scherzato. Eri il mio falegname, ma ti dovevo dare forza per fare la tua missione”, ed io non ci rimarrei male perché certamente, come ho detto altre volte, se non sono stato Giovanni Battista, sicuramente lui oggi avrebbe fatto quello che sto facendo. Quindi, se non sono degno, perché mi ha chiamato? La stessa cosa che io sto dicendo a te, Gesù la dice a me. “Ti ho chiamato ed hai detto sì. Sei mio amico, sei fedele e, anche se hai duecento peccati, mi stai sostenendo”.
Gli Apostoli erano brave persone, un po’ limitate e non capivano niente; io posso dirlo poiché li ho conosciuti. Dunque, perché Cristo li ha scelti? Lo amavano, erano fedeli e questo Gli bastava. Sono scappati quando Gesù fu arrestato, di fatto abbiamo tutti paura della morte, anche io. Se vi foste trovati lì quella notte, sareste scappati anche voi. Io non c’ero e non lo posso dire, presumo di no, ma chissà, in quel momento… Fatta quella eccezione, erano fedeli e Lo amavano. Quando poi furono compenetrati dallo Spirito Santo, divennero scienziati, poliglotti, compivano miracoli; erano strumenti senza personificatori, non ce n’era bisogno, Cristo era con loro.
A volte succede che le persone mi chiedano quando verranno compenetrate ed io rispondo: “Non ti basta quello che ti dico io?”. È come se uno degli Apostoli avesse chiesto a Gesù: “Signore, quando riceverò la personificazione dell’Arcangelo Gabriele?”. In quel caso Gesù avrebbe risposto: “Stolto! Che bisogno hai di essere compenetrato dall’Arcangelo Gabriele se Io sono il Capo Supremo dell’Universo?”. Quando Cristo se ne andò, gli Apostoli furono compenetrati dallo Spirito Santo, ma fino ad allora essi erano “indegni” di  Cristo; tranne Giuda che era il più preparato, il più colto e infatti Lo ha tradito, perché è stata la mente a tradirLo.

D: Perché Gesù non ha perdonato Giuda?
Giorgio: Non è vero che Gesù non ha perdonato Giuda: lui non si è fatto perdonare, si è impiccato ed è stato arrogante. Avrebbe potuto andare sotto la Croce, baciare i Suoi piedi e dire: “Ho sbagliato”, e il Signore lo avrebbe perdonato. Invece si è impiccato, perché Satana era dentro di lui e lo ha spinto ad impiccarsi. Infatti, quando Gesù scaccia i demoni e dice: “Vattene Satana!”, Satana se ne va arrabbiato, non risponde: “Scusami Signore, ho sbagliato”; ubbidisce, ma non è umile.

D: Cosa puoi dire in merito ai tre giorni di buio di cui si sente spesso parlare?
Giorgio: Questo è uno dei Segni Celesti che dovranno accadere. Poi c’è la grande Croce che apparirà nel cielo e infine la manifestazione delle astronavi extraterrestri in tutti i cieli del mondo. Non so quando, ma succederà. Se noi preghiamo, il Padre si commuove e farà compiere le profezie. Se invece non preghiamo, non siamo uniti, non ci risvegliamo, il Padre cancellerà le profezie, non farà accadere niente e abbandonerà questo mondo al suo destino, nelle tenebre. Ritornando a noi, la missione dentro la nostra missione è pregare Cristo, alimentare Cristo, cercarLo, convincere gli altri ad avvicinarsi a Lui, perché questo significa suscitare la Misericordia nello spirito del Padre. Se gli uomini non cercano Suo Figlio, non Lo amano, non Lo adorano, non Lo pregano, il Padre diventa intollerante e dice: “Io vi ho mandato Mio Figlio e ho permesso che venisse ucciso, quindi Lo dovete adorare! È l’Amore Infinito!” E se non lo facciamo, non succederà niente: né croci, né astronavi, né i tre giorni di buio. Quindi, noi dobbiamo farlo accadere. Al Signore non interessa in quanti siamo, ma che ci siamo: cento, mille, diecimila, un milione…  vuole che preghiamo e facciamo le opere.
Per amore di questi, lo farà. Se invece non ci siamo, ci spaventiamo, se abbiamo paura della nostra ombra e diciamo: “Questo non lo faccio perché ho paura…, quello nemmeno perché non so domani cosa potrebbe succedermi…”, allora il Padre Mio dirà: “Perché devo compiere le profezie se siete uguali o peggiori degli altri?”.
Io giro il mondo ed incontro tante persone bellissime, per questo sono ottimista. Non siamo molti, alcuni milioni; siamo pochi di fronte a sette miliardi, ma se li mettiamo tutti insieme riempiamo una città, meglio di niente. Quindi andiamo avanti, le profezie accadranno per la salvezza del mondo. Le apparizioni della Madonna, invece, cesseranno a breve e Lei lo annuncerà. Non a me, perché non mi crederebbero, ma a qualche veggente.

D: Perché non apparirà più?
Giorgio: Perché lascerà libero il braccio di Suo Figlio. Quando piangerà, lo farà con lacrime di sangue, come sta facendo.

D: Puoi spiegare l’essenza del termine misericordia?
Giorgio: Bisogna distinguere tra la Misericordia del Padre e il concetto astratto del termine. Darò quindi una definizione filosofica-teologica generale: la misericordia è un atto d’amore infinito che scaturisce di fronte all’umiltà. Non ci può essere misericordia se chi la chiede non è umile. Questa definizione viene dal Padre, non è mia. Io so che il Padre dice: “Io sono infinitamente misericordioso se vedo l’umiltà. Come potrei non esserlo? Ma se ci sono l’arroganza, la violenza, il non pentimento, Io sarò Giusto, il contrario della misericordia”. Se poi volessimo approfondire ulteriormente questa filosofia, direi che la misericordia, in fondo, è un grandissimo atto di giustizia che il Giudice esprime, perché di fronte all’umiltà un tale gesto diventa un imprimatur giusto al cambiamento radicale di quella persona.  Il giudice non condanna sempre, può anche pronunciare una sentenza di assoluzione. Se Dio è Giudice, è Giusto e dovrà anche assolvere per ragioni importanti quali l’umiltà, il cambiamento, il riscatto; in quel caso sta compiendo un atto di giustizia, che noi chiamiamo clemenza o, per meglio dire, misericordia.
Sono d’accordo con il Papa quando afferma che la misericordia è un grande atto di giustizia, ma mi dissocio laddove dichiara che Dio perdona sempre e comunque. Non è così, e non lo dico perché sono un assetato di giustizia. È nelle Scritture. Nel Vangelo Gesù dice: «Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi […] In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me. Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Poiché ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, fui forestiero e non mi accoglieste, ignudo e non mi rivestiste, infermo e in prigione e non mi visitaste. […] In verità vi dico: tutte le volte che non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me”. E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna». (Mt 25,31) Quindi è un atto di condanna. Questa è una grande contraddizione che secondo me la Chiesa ancora non riesce a superare: da un lato condanna perennemente, anche al rogo e ti manda all’inferno. Dall’altro vediamo l’esatto contrario, in particolare con gli ultimi Papi: una Chiesa dove Dio perdona sempre. Non è così!

D: Poc’anzi hai parlato della crisi, della guerra e di chi l’ha vissuta. Allora c’era la crisi, c’erano grosse difficoltà, gli eserciti che passavano per le case e portavano via tutto. Io me lo ricordo benissimo ma, sebbene non ci fossero soldi, i contadini avevano sempre qualcosa da mangiare. Adesso invece sarà molto peggio, perché tutti lavorano e si comprano da mangiare, quindi la disperazione sarà doppia. Chi l’ha già vissuto, vivrà con difficoltà ma non avrà grossi problemi, mentre sarà una tragedia per i giovani che non hanno provato niente. Infatti, in molti messaggi viene rivelato che la gente morirà soprattutto di paura, perché la guerra porterà a questo.
Giorgio:Sì, confermo.

D: La Madonna ha già lasciato libero il braccio di Suo Figlio?
Giorgio: Evidentemente no. Lo ha detto, ma ancora non l’ha fatto. A me ha rivelato: “Lascerò libero il braccio di Mio Figlio” e noi stiamo aspettando.

D: Nel Messaggio del 9 febbraio affermi che: “LA PROVA DELL’ESISTENZA DI DIO È LA MANIFESTAZIONE DELLA VITA UMANA, ANIMALE, VEGETALE E MINERALE IN TUTTO L’UNIVERSO”. Vorrei capire perché viene data tanta importanza alla vita minerale.
Giorgio: La vita minerale (ad esempio la pietra) è un’intelligenza che parla e ubbidisce all’Intelligenza Cosmica. Quando l’uomo entra in contatto con Dio, l’Intelligenza Cosmica, essa ubbidisce all’uomo. Gesù l’ha detto: “Se aveste fede quanto un granello di senape, direste a questa montagna: spostati, ed essa si sposterebbe”. Cristo ci dice che tutto è vita. Come fa a spostarsi e ubbidirti una cosa che non la possiede? Tutta la Creazione del Padre ha vita, anche quella che non si muove o che noi non percepiamo in movimento. La pietra, come la pianta, si muove, cammina, parla; semplicemente non la comprendiamo.

D: Giacomo, detto “il Maggiore”, era fratello maggiore di Giovanni l’Evangelista. Perché entrambi chiedono al Signore di sedere al Suo posto?
Giorgio: I figli di Zebedeo, Giovanni e Giacomo, chiedono di sedere accanto al Signore nel Suo Regno, non al Suo posto. Quando la loro madre si prostrò per chiederGli qualcosa, il Signore le disse: «Che cosa vuoi?». Ella rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla Tua destra e uno alla Tua sinistra nel Tuo regno» (Mt 20,20). Gesù li privilegiava ed entrambi hanno commesso un errore di arroganza. Può succedere, anche agli Apostoli.

D: Durante i tre giorni di buio che si verificheranno alla fine dei tempi, gli animali subiranno la stessa sorte degli uomini?
Giorgio: Gli animali subiranno la stessa sorte, come sacrificio. Ma non tutti, alcune specie saranno prelevate dagli Extraterrestri.

D: Nel diluvio universale ci sono stati diversi Noè e più arche. Questo è molto bello, significa che già a quel tempo Dio era presente in tutta la Terra e aveva dei seguaci?
Giorgio: Ci sono stati altri Noè in Cina e nell’Estremo Oriente. Quello che noi conosciamo si riferisce al nostro gruppo religioso-etnologico. Le arche erano macchinari particolari.

D: Nel recitare il Padre Nostro, ho sempre detto “non abbandonarci alla tentazione”. Dio non può indurci!
Giorgio: Sì, per rafforzare la tua fede. Dio aveva un profeta che si chiamava Giobbe; questi era ricco, rispettato, amava il prossimo e faceva le opere. Satana, che era invidioso, andò al cospetto di Dio insinuando che la fedeltà del Suo profeta fosse agevolata dai privilegi. Chiese quindi il permesso di togliergli tutto, per provarne il dubbio. Il Signore allora, proibendo a Satana di toccare l’anima e la moglie di Giobbe, glielo concesse. Lui tutto contento scese sulla Terra e privò Giobbe di ogni cosa: salute, soldi, animali, terre e figli. Fu proprio la sua sposa, dopo aver vissuto le tribolazioni del marito, a reagire esattamente come il demonio si aspettava da Giobbe e rivoltasi al marito esclamò: “Stolto, credi ancora a questo Dio che ti ha tolto tutto?” E lui: “Stolta, stai zitta! Il Signore è grande. Il Signore nostro Dio toglie e dà”, rimanendo fedele fino alla fine. Dio allora, chiamò Satana e gli ordinò di restituirgli il doppio di quanto aveva perduto. Chi ha tentato Giobbe? Satana o Dio? Sorella, la prossima volta nella preghiera non sbagliare, devi dire: “Non ci indurre in tentazione”.
Un bacio nel cuore a tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

L’anticristo ha nelle mani il mondo e il suo sangue è il denaro, l’economia mondiale. Il Padre, come ci ha detto Giorgio Bongiovanni, metterà i figli dell’anticristo gli uni contro gli altri per dare forza alla Giustizia del Cielo di abbattere il nemico. La battaglia di Armagheddon è in corso e noi dobbiamo superare, con forza e coraggio, come Giobbe, le prove di fede  e di ubbidienza al Padre Creatore.

In fede e con amore,

Sandra De Marco
29 Aprile 2016