REALIZZATE LA VOSTRA ETERNITA’ La divisione, la separazione, è una pura invenzione dell’uomo, della sua fragilità, del suo voler marcare la propria individualità, come un bimbo quando all’inizio della sua crescita vive la tappa del possesso delle cose per affermare il suo piccolo Io. Non abbiamo coscienza che il nostro essere individuo, il nostro sentirci unici, è una realtà a metà, come piccole gocce che non hanno coscienza di essere l’oceano. Per questo non dobbiamo mai sentirci separati, lontani, divisi, perché l’onda della vita può trasportarci oggi a oriente, domani a occidente, ma è l’intero oceano che si muove, che vive, che esprime la sua forza, la sua freschezza, la sua potenza, il suo richiamo alla vita. Per questo, quando mi accingo ad iniziare questa cronaca con le parole “Ed è arrivata anche l’ultima tappa di questo nuovo viaggio in Sud America” mi rendo conto che non è assolutamente così ma che in realtà non ci siamo mai lasciati, nè mai ci lasceremo e vivremo insieme tutto ciò che, Giorgio, l’onda dell’oceano di questa grande opera, vivrà. Con questa coscienza sentiamoci sempre un unico corpo, un unico oceano che si muove all’unisono, che spinge con la forza della propria Luce, del proprio Amore, del proprio desiderio di Giustizia, delle proprie azioni quotidiane, affinché l’onda possa ricevere tutta la passione e tutta la forza per distruggere e far crollare il muro dell’oscurità e far entrare quindi quella Luce sfolgorante che tutto trasforma e tutto cambia facendo diventare Nuove tutte le cose. La Luce del Maestro dei Maestri Gesù Cristo. Con questa coscienza inizio pertanto a raccontare gli ultimi eventi vissuti insieme. Trepidanti per l’arrivo dei nostri amati amici e fratelli che giungono da tutto l’Uruguay, dall’Argentina e dal Paraguay ci prepariamo per accoglierli e per definire le ultime fasi organizzative dell’evento coordinato nei dettagli dal nostro carissimo Georges Almendras per il giorno venerdì 21 dicembre. La riunione interna dei vertici operativi, avvenuta il giovedì, con la presenza di Giorgio, Raul, Gaby, Juan Alberto, Ines, Carmen, Chantal, Jorge Abrudsky e Nonno Edgardo con le loro spose e successivamente con l’arrivo anche di Omar Cristaldo e Hilda, ci fornisce immediatamente importanti concetti, non nuovi, ma sempre attuali da tenere custoditi nella nostra mente, nel nostro cuore e nel nostro spirito come armi indispensabili per vincere la guerra. “Nei prossimi mesi, nel prossimo anno, dice Giorgio, ciascuno di noi sarà provato nella fede. Le prove ci vengono date per fortificare il nostro spirito, per determinare le nostre scelte con sempre maggiore impegno e determinazione. Se la nostra fede, il nostro desiderio di servire il Cristo sono saldi, qualsiasi difficoltà sarà superata molto rapidamente, ma se abbiamo un solo dubbio e se iniziamo a cercare segni per capire ciò che dobbiamo fare, non concentrando il nostro tempo sull’opera che serviamo e sulle responsabilità assunte nella nostra vita, saremo provati fino a farci definire una scelta netta. Non si può più stare con un piede fuori e un piede dentro. Nei nostri momenti difficili continuiamo a servire il Cristo e parliamo a Lui dicendoGli – Maestro, sto vivendo questa difficoltà ma io voglio servire solo Te, dare la mia vita per la missione a cui tu mi hai chiamato-e Lui ci invierà tutte le consolazioni e le primarie necessità per portare avanti con serenità di Spirito le nostre attività in modo da poter esprimere al massimo le nostre potenzialità”. La riunione prosegue con la fase organizzativa delle varie attività da coordinare durante questi mesi e durante la prossima permanenza di Giorgio in America latina, fissando le date delle prossime conferenze e riunioni operative delle numerose arche e mettendo in agenda le prioritarie necessità della Funima che mette in moto immediatamente progetti da appoggiare e fondi da destinare. Il bilancio delle attività in questo anno 2007 di “Dal cielo alla terra”, “Un punto en el infinito”, “Antimafia duemila”, “Justicia y Verdad”, “Funima International”, “Studio3tv”, è estremamente positivo in tutti i centri operativi ed è fondamentale ora tenere stretti e difendere con le unghie questi risultati a costo della vita lavorando per ampliarli ancora di più. L’immensa gioia di poter riabbracciare i nostri amati fratelli e di poter scambiare le vicissitudini operative e personali di ciascuno ci accompagnano fino alla domenica e all’inizio del convegno che ha luogo presso il Teatro Ateneo di Montevideo. Georges Almendras presenta l’incontro dando inizio all’attesa manifestazione: “Una volta ancora in questo Ateneo di Montevideo un evento che vorrà essere un viaggio nel passato, un rincontro nel presente e una speranza per il futuro. Amici e fratelli sarete testimoni di un evento, dopo 18/20 anni di permanenza di questa opera in terra di Uruguay, un incontro spirituale che si proietta verso una società che in qualche modo ha cercato di comprendere il messaggio che ci arriva dal cielo tramite Giorgio Bongiovanni”. Le note della melodia che risuonava all’arrivo di Giorgio nelle sale delle conferenze, nei primi anni della missione, ci riportano, con grande emozione, indietro nel tempo, note accompagnate dalle immagini del suo primo arrivo in Uruguay, la prima conferenza nell’ottobre 1990 presso lo stesso teatro dove, accompagnato da Mara e da tanti fratelli, molti lasciati successivamente nel cammino, parlava al popolo Uruguayo “Io porto la Sua testimonianza con un segno visibile in questa terra benedetta da Dio che fa parte del nuovo popolo della Galilea dei gentili insieme all’ Argentina, al Paraguay, alla Spagna, all’Italia e a tutti i popoli latini”. L’entusiasmo di Giorgio, la purezza del suo sguardo, la passione d’amore nel servire il Suo Maestro, percepire nella vibrazione della sua voce, nelle sue parole quella fede che fa spostare le montagne, commuovono i nostri spiriti. Il tempo è passato e lui è ancora lì, fermo, come una roccia, con la passione di sempre, a volte provata dalle difficoltà, dalla debolezza della fede dei suoi fratelli, dagli eventi del mondo, dalla stanchezza fisica ma sempre pronta a scuotere e travolgere la coscienza degli spiriti chiamati che anelano al risveglio. Con i segni sempre presenti nel suo corpo, nelle mani, nei piedi, nel costato, e sulla fronte (quest’ultima si rende visibile in momenti di gravi fatti di sofferenza dell’umanità). “I bambini di quel tempo, oggi non sono più bambini ma giovani uomini che insieme all’opera sono cresciuti fino a divenire operatori in tutto il mondo, non più solo testimoni, ma protagonisti di questa opera” prosegue Georges Almendras sottolineando l’espansione della missione in tutto il mondo latino. E congiungendo il passato al presente, presenta al pubblico, come omaggio alle radici del popolo latino, uno spettacolo sul popolo indiano Charrua e Guaranì interpretato dal gruppo Basquada, ricordando il legame armonico di questi popoli con la vita e le forze della natura. I popoli dei guerrieri Tupac Amaru, Atahualpa, il popolo Sioux, gli Apache, popoli interamente distrutti dall’uomo europeo, dagli uomini spagnoli, con l’unica colpa di aver realizzato la coscienza e la libertà dello spirito nell’unione della propria vita con il creato e l’increato. Dopo l’emozionante esibizione di questo gruppo il cui capo indiano dona a Giorgio una punta della loro lancia, la parola passa all’uomo segnato da Dio, che dà inizio al cuore del convegno ringraziando Georges Almendras e tutti i fratelli presenti “Mi ha emozionato molto la presentazione dei nostri fratelli nativi americani che ci ricordano i veri uomini, quelli che veramente amavano il prossimo e la terra come loro stessi. Abbiamo perso questa sintonia con la Madre Terra per colpa degli uomini di pelle bianca, ricordo un messaggio scritto da Eugenio Siragusa tanto tempo fa, dove scriveva che satana è di pelle bianca. Oggi possiamo capire il perchè, l’uomo di pelle bianca ha distrutto questa civiltà come tutte le altre vere civiltà della terra. Voglio ringraziarvi attraverso questi fratelli per essere qui oggi, voglio ringraziare i fratelli di Montevideo, dell’interno dell’Uruguay, di tutta l’Argentina, del Paraguay, del Cile, del Messico. Questo incontro non è un commiato ma una comunione spirituale”. Un caldo applauso saluta Giorgio, un applauso che racchiude l’amore, la devozione, la gratitudine che provano per lui. La parola passa quindi al fondatore della Funima Argentina e della Funima International, Raul Abel Bagatello, che ripercorre le tappe della sua vita, l’incontro con la Vergine Maria e la Sua richiesta alla creazione delle mense nei luoghi più impervi delle Ande. Inominciando con 34 bambini in Catamarca, a Yunca Suma, con l’aiuto della sua famiglia e dei fratelli di Villa Maria che sono stati i pionieri, insieme a lui, della nascita dei primi comedor e che ancora oggi sono presenti, attivi e diventati ancora più numerosi insieme a tanti altri amici e fratelli in tutta l’Argentina, oggi si possono contare ben 1700 bambini, accolti nelle diverse mense. “In questi 5 anni” dice Raul, “il raggiungimento di questo obiettivo è un miracolo della Vergine Maria perchè siamo persone che non avevano e non hanno niente, tutto ciò è stato possibile grazie all’aiuto di Giorgio Bongiovanni e di tutta la sua famiglia con la fondazione della Funima International che ha permesso, grazie agli aiuti ricevuti dall’Italia, la realizzazione di tutto questo. Io vorrei tanto che il numero dei bambini presenti nelle mense diminuisse perchè significherebbe che la coscienza popolare si è risvegliata e nessun bambino soffrirebbe più la fame e il freddo, ma purtroppo i bambini che arrivano alle mense sono sempre di più. Dove sta la politica, la religione, gli industriali, i mezzi di comunicazione che mostrano sempre le parti più belle dell’Argentina, Punta dell’Est, Mar de la plata, perchè non mostrano i bambini di questa terra che muoiono di fame? Ciò che vedo, ciò che sento è che la gente è sempre più chiusa ai problemi sociali. Grazie all’aiuto dell’associazione italiana Agape onlus abbiamo realizzato a Las Quevas (Salta) una costruzione di 400 metri piani dove ospitiamo dei bambini che ci vivono, ai quali non facciamo mancare gli alimenti, gli garantiamo l’istruzione, e il governo per sua risposta si è sentito infastidito da queste nostre attività, dicendo che è inutile realizzare questi centri nelle montagne sperdute. Oggi, però, iniziamo ad ottenere dei risultati, infatti hanno iniziato la costruzione di una grande scuola all’interno della montagna, e se questo progetto governativo andrà avanti, avremo ottenuto il risultato voluto, quello di spronare le autorità ad agire. Il nostro obiettivo è quello di risvegliare le coscienze della gente, dei governi, alla sofferenza di questi bambini”. Le immagini del video della Funima seguono alle chiare e disarmanti parole del nostro caro Raul. La manifestazione prosegue con la relazione del dottor Juan Alberto Rambaldo, Giudice del popolo argentino, rappresentante dell’opera “Dal cielo alla terra” in Argentina: “Oltre al mio importante lavoro di magistrato voglio parlare di qualcosa per me ancora più importante: i valori che marcano le tappe di tutta la nostra vita. Vivo un particolare sentimento, quello di non sopportare le ingiustizie come metodo e come forma di vita. Quanta vergogna provo nel vedere il video della Funima, quanta vergogna provo per ciò che viviamo nel nostro pianeta. Questi tre anni di permanenza di Giorgio qui con noi sono stati molto intensi, anni in cui abbiamo ricevuto grandi segni che ci indicano chiaramente che il ritorno del Cristo è prossimo e che i nostri fratelli delle stelle sono presenti con le loro manifestazioni massive nei nostri cieli che controllano continuamente lo stato del mondo mentre la Madre Terra ha deciso che è arrivata l’ora di riportare l’equilibrio smuovendo i suoi 4 elementi. Abbiamo percorso con Giorgio migliaia di chilometri, tenuto centinaia di conferenze, presentazioni televisive e milioni di persone hanno potuto ascoltare in Argentina la voce che grida nel deserto, la chiamata che si fa Verbo per commuovere i nostri spiriti; così non solo è cambiato il numero dei fratelli che hanno risposto alla chiamata, che sono di gran numero superiore, ma è cambiata l’interiorità di noi stessi che si è andata modificando passo passo in questa meravigliosa alchimia che il Cielo produce quando l’Energia del Verbo è presente nel nostro Spirito e che ci trasforma in una interiorità psico fisica e in una profonda interiorità spirituale. Abbiamo un cammino alle spalle già percorso e un cammino ancora lungo da percorrere, le prove saranno profonde ma attraverso queste saremo chiamati a rispondere chiaramente sulla nostra decisione di ribadire il nostro si alla chiamata del Maestro, un cammino dove sarà sempre presente il nostro amico, fratello, maestro Giorgio Bongiovanni”. Il nostro caro Juan Alberto termina così la sua intensa e profonda relazione che lascia spazio alla presentazione e all’applauso verso Isidro e Sulma responsabili del comedor di “Villeta” in Paraguay e Elena Barbosa responsabile del comedor “Un rayo de Luz” di Montevideo. E’ il momento quindi della relazione dei nostri cari Omar Cristaldo e la sua sposa Hilda, responsabili dell’associazione “Dal cielo alla terra” in Paraguay: “Aver conosciuto Giorgio Bongiovanni” dice Omar ” è stato veramente cambiare il nostro modo di pensare e di vivere, avendo cercato sempre dentro di noi la verità e ricordando ciò che disse il Maestro Gesù -Se cercate la Verità e la incontrate questa vi farà liberi-Liberi dalla ignoranza. Cercare di essere l’eco della voce che grida nel deserto non è facile perchè significa portare un messaggio di grande responsabilità, un messaggio che vuole risvegliare la coscienza dei nostri fratelli. Noi proseguiremo in questo lavoro annunciando il ritorno di Gesù e mostrando i segni che ci giungono dal Cielo alla terra per cercare di risvegliare quante più anime possibili nella nostra terra di Paraguay fino al giorno del Suo ritorno”. E giunge il momento della relazione della nostra cara sorella Chantal Hulin, responsabile dell’associazione Justicia y Verdad, che si è dedicata, soprattutto in questi ultimi anni, alla lotta contro le ingiustizie sociali in Paraguay: “Siamo in guerra” esordisce Chantal, “una guerra che si sta combattendo tra la Luce e le tenebre. Il Padre, nel suo infinito amore, ci ha dato la possibilità di scegliere da che parte stare e in che forma, dobbiamo solo decidere se vogliamo stare dal lato della Luce o da quello dell’oscurità, solo che questa volta, in questo tempo, l’elezione è assoluta. Nella Bibbia il Maestro dice delle parole molto chiare -I tiepidi li vomiterò dalla bocca-. Quindi in questa epoca se prendiamo la decisione di stare dalla parte della Luce e di lottare in questa battaglia al lato di questo signore seduto lì che è un uomo con la U maiuscola dobbiamo essere seri e non possiamo tenere un piede dentro il cerchio e un piede fuori dal cerchio ma tutti e due i piedi devono stare all’interno del cerchio. Per terminare vorrei condividere con voi una parola che gira sempre dentro la mia testa che è: FEDELTA’. Non mi riferisco alla fedeltà della coppia, ho cercato questa parola sul dizionario e la sua definizione dice: FEDELTA’: LEALTA’, osservazione della fede di vita verso un essere umano o un essere non umano, nella attitudine dell’eseguire un qualcosa. Questa parola io l’ho vista vivere in ogni azione di questo uomo seduto qui a fianco: Giorgio Bongiovanni. Penso che se noi vogliamo combattere questa guerra e vogliamo combatterla con dignità verso il Cristo, verso l’ opera del Padre, al lato di questo signore, dobbiamo restare fedeli a questo concetto e prendere una decisione ferma”. Alle emozionanti parole di Chantal segue un video realizzato da Lei e suo marito Osmar sulla agghiacciante situazione tragica del Paraguay: corruzione, pedofilia, prostituzione, droga, e sulle battaglie sociali dell’associazione Justicia y Verdà e del giornale Punto Rojo, con gli importanti risultati ottenuti fino ad oggi. Il testimone passa quindi al nostro caro fratello Juan Jose, responsabile dell’arca di Buenos Aires “Ho conosciuto l’opera dal 1990 e, assieme ai fratelli di Buenos Aires, abbiamo risposto a questa chiamata … il lavoro è stato intenso nell’accompagnare Giorgio in questa missione, in questa terra dove la gente mangiava dalla spazzatura dopo i duri anni di crisi, abbiamo agito con la coscienza di dover lavorare per un alternativa. Le parole di Giorgio hanno avuto un eco in tantissime persone, molte che non conosciamo ma che sono state risvegliate dalla sua parola, persone che hanno iniziato a lavorare in favore della vita, ad appoggiare cause sociali, lavorano, senza che noi lo sappiamo, contro l’oppressione del male, persone che spesso vengono alle sue conferenze per prendere nuovo vigore e nuova forza da mettere nelle loro attività”. Georges Almendras prende la parola per presentare il prossimo relatore: “Anche l’Uruguay ha un suo rappresentante, un rappresentante giovane, una persona che ha spinto l’opera in questi ultimi tre anni in modo diretto, operativo, una persona che ha lavorato permanentemente a stretto contatto con Giorgio, una studentessa di diritto che ha una esperienza di vita molto profonda: Erika Pais”. Un applauso saluta Erika che, emozionata, inizia il suo discorso “Il senso delle mie parole dovrebbe essere quello di esprimere il significato della presenza di Giorgio in America latina ma i miei fratelli hanno espresso ampiamente tale profondo significato. Come un grande artigiano Giorgio ha lavorato dentro il nostro cuore, cercando di farci intendere ciò che il Cristo ci è venuto a dire 2000 anni fa e che ora ritorna per chiederci se lo abbiamo realizzato: ed è quello di avere Coscienza. La coscienza si può esprimere in parole o in azione, con un bicchiere di acqua dato all’assetato, con un piatto di cibo offerto ad un bambino che soffre la fame sulle Ande, ma la coscienza piena e profonda che dobbiamo realizzare è che siamo uno solo con Dio e solamente attraverso le nostre rivelazioni personali e spirituali, attraverso la nostra vita quotidiana lo possiamo dimostrare. Il Cristo ci ha lasciato una chiave molto chiara “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Credo che queste parole debbano essere la nostra bandiera, la nostra forza, il nostro segnale, la nostra luce nel cammino che, ora, iniziamo ad intraprendere perchè questi tre anni sono stati una preparazione a ciò che dovremo fare a partire da questo momento e solamente stando uniti, solamente con coscienza Cristica, ricordando ogni momento che abbiamo condiviso come questo, ogni incontro con Giorgio, ogni riunione spirituale, ogni persona che nella strada ci chiede cosa è l’opera, di cosa parla Giorgio, solamente allora, con questa luce, noi possiamo andare avanti. Quindi riallacciandomi alle parole di Chantal che diceva che siamo in guerra voglio solamente dirvi, prendendo le parole di un uomo che ammiro tanto, che ha usato una metodologia per conquistare la libertà dell’uomo che molti sicuramente non condividono, che racchiude però un grande valore nella sua massima, ripetuta dai giovani nel corso di molte generazioni : Hermanos mios, soldados de Cristo, Hasta la victoria siempre, donde sea que esta nos enquentre!!!”. Uno scrosciante applauso esprime tutta l’emozione e la passione dell’amore di tutti i nostri spiriti verso il Cristo e il desiderio e la volontà di condurre questa battaglia fino alla vittoria finale. “Voglio presentarvi”, prosegue Erika, “tutti i miei fratelli che da soli, a centinaia di chilometri da noi, hanno lavorato trovando la forza e il coraggio all’interno del loro cuore e seminando in questi anni nel resto della repubblica orientale di Uruguay. Un applauso a Carolina responsabile dell’arca di Colonia Valdense, Sonia responsabile dell’arca di Maldonado e Teresita responsabile dell’arca di Fray Bentos”. Alle passionali e toccanti parole di Erika segue il video realizzato da “Studio 3 tv Uruguay”, Sebastian, Natalia e tutto l’equipe di Montevideo che mostra una sintesi, in immagini e musica, dei tre anni di opera svolti da Giorgio in America latina con la commovente interpretazione di Antonella ed Ezequiele, i due bambini dei nostri carissimi fratelli Monica e Marco, i quali interpretano gli esseri di Luce che accompagnano i passi di Giorgio sulla terra. La manifestazione prosegue con il momento della commemorazione dei nostri amati amici e fratelli che ci hanno lasciato in questi ultimi anni per ritornare nei propri angelici lidi, chiamati per proseguire la missione del Cristo in altre dimore: Un grande, grandissimo applauso alle nostre carissime sorelle in Cristo, Erika e Liliana, al nostro carissimo Riccardo, e al padre spirituale dell’opera della tribù di Giovanni, Eugenio Siragusa. Una grande perdita per noi, una grande perdita per questa terra, un grande acquisto per il paradiso, consapevoli però che ci saranno sempre accanto. A questo punto si prosegue con la premiazione e la consegna di piccole aquile ai nostri amici e fratelli dipartiti da questa terra, ai relatori, responsabili delle varie attività operative, a Elena Barbosa responsabile del comedor di Montevideo, come simbolo per il servizio svolto con grande impegno; Raul Bagatello richiama l’attenzione del pubblico donando a Giorgio un riconoscimento da parte di tutti i bambini della cordigliera delle Ande, della Spagna, dell’Italia, dell’Uruguay, del Paraguay, di tutta la “Fundacion los niños del mañana”, della Funima international. Le note di Ultima Imagine, suonate da Gonzalo e dal suo complesso musicale accompagnate dalle bellissime immagini del cosmo e successivamente da quelle che mostrano alcune tappe della missione di Eugenio Siragusa anticipano le note di una armonia universale suonata dalle mani sacre di un uomo segnato da Dio che prepara la comunione degli spiriti a ricevere il messaggio che chiude la bellissima e intensa manifestazione. Giorgio seduto sulle scale del palcoscenico, parla ai suoi fratelli “Buon Natale a tutti. Vi chiedo di essere felici, tristi per le cose che accadono nel mondo, ma felici per la vostra vita. Abbiate sempre un sorriso sul vostro viso perchè avete conosciuto il Cristo, perchè il Cielo vi ha chiamato in un cammino spirituale, perchè conoscete la Verità, perchè avete una famiglia, e quando vi avvolge la tristezza fate che questa sia solo per le gravi sofferenze della umanità, solo cosi vincerete le prove che vi verranno mandate. Avverranno cose molto tristi nel mondo, si scateneranno almeno una o due guerre e sarete attaccati da prove personali ma se voi sarete felici dentro, sereni con l’amore verso il Cristo e sarete fermi nell’opera, il Padre Adonay vi toglierà tutte le prove. Ma se voi sarete tristi, insoddisfatti, in disarmonia con i vostri fratelli vi perderete. Vi invito a essere felici, a sentire la felicità Cristica, la felicità che provi amando gli altri, la felicità che senti anche quando gli altri non ti capiscono e tu provi pena e non odio. Questo è il messaggio di Natale. Vi ripeto che ognuno di noi sarà messo di fronte a prove personali ma nel momento che la risposta sarà: “Sono felice di servirTi Maestro” la prova non avrà neppure inizio, ma se dentro sentirete invidia, rancore, tristezza, nel mese di aprile quando ritornerò non troverò più nessuno perchè vi perderete nel cammino. Io sono sicuro, però, che vi ritroverò tutti. Seguiranno gli eventi nel mondo, passo passo vi terrò informati su tutto ciò che faremo in Italia. Tre anni fa dissi a tutti voi: Il regno di Dio sta in mezzo a voi e cammina nel mondo. Che Dio vi benedica tutti nel nome di Cristo”. E dopo aver recitato tutti insieme la preghiera del Padre Nostro, Giorgio saluta tutti dando appuntamento alla sede dell’arca per consumare un buffè insieme, dove abbiamo modo di salutarci e abbracciarci tutti prima della partenza. Lasciamo una parte di noi per ripercorrere il viaggio verso l’Italia, con nel cuore il sorriso del nostro piccolo Giorgio David, di Erika, Georges, Anubis, Monica, Antonella, Tania, Chaco, Gonzalo, Sebastian, Soledad, Natalia, tutti i bellissimi fratelli dell’arca di Montevideo e delle arche di Maldonado, Fray Bentos, Colonia Valdense, tutti i bellissimi fratelli delle tante arche presenti in Argentina, Cordoba, Rosario, Las Parejas, Villa Maria, Buenos Aires e tutte le altre, dei numerosissimi amici e fratelli del Messico, dell’arca del Paraguay, del Cile, delle arche della terra di Spagna, della Francia, dei nostri fratelli della terra d’Africa, della Russia, fratelli che vorrei nominare tutti, uno per uno, con la propria radiosa e risplendente unicità, fari di Luce che amplificano la Luce del Faro centrale e che come raggi del Sole proiettano la Sua Luce al mondo. Con la coscienza di essere uno, di non esserci mai lasciati, rientriamo in Italia, riabbracciamo la nostra amata famiglia, Giorgio riceve finalmente tra le sue braccia i suoi preziosi figli e tutti i carissimi amici e fratelli della nostra sede centrale di Sant’Elpidio a Mare, i fratelli di Bari, della Sicilia, i nostri Antonio e Simona di Milano. Ci ritroviamo tutti insieme la notte di Natale, condividendo ogni attimo con tutta l’intensità di chi vuole recuperare i mesi di lontananza.”Il Regno di Dio è dentro di voi” il messaggio del Santo Natale penetra dentro i nostri cuori come fuoco che marchia e sigilla il patto tra il Verbo Solare e l’Uomo, il vero Uomo, quello che sposa i suoi valori, che risponde alla Sua chiamata con le azioni della propria vita. “Vegliate se non volete essere colti di sorpresa! Il Cristo Gesù rinasce solo in coloro che dentro il loro cuore e quindi nella luce dello spirito riconoscono e mettono in pratica i supremi valori che il bambino divino nato in una grotta ha insegnato e manifestato… Pochi natali rimangono ancora da manifestarsi, perchè il tempo del glorioso giorno del giudizio è prossimo”. Ciascuno di noi ringrazia il Cielo per le Sue parole per il Suo amore che tracciano il nostro cammino dandoci la forza per resistere in questo mondo tanto sofferente, per vincere l’ultima battaglia prima del ritorno del Maestro Gesù. La lezione spirituale prosegue sui temi affrontati a Montevideo, sulle prove che dovremo superare per restare fermi e saldi nella fede e farci trovare con le mani nell’aratro quando Lui ritornerà. Il pensiero vola a tutti i bambini sofferenti e ci sentiamo di stringerli nelle nostre braccia pregando il Signore che presto possa liberarli. Viviamo questi giorni festivi in comunione con i fratelli presenti fisicamente e quelli presenti solo spiritualmente. Durante una sanguinazione dalle stigmate Giorgio invita ad assistere a questo continuo miracolo alcuni fratelli che non avevano mai visto da vicino il momento della passione della croce che da duemila anni vive nel tempio dei suoi Calici Viventi, accompagnando l’uomo in tutte le ere di questi millenni per illuminare il suo cammino risvegliando la sua coscienza e conducendolo per mano verso le tappe della evoluzione dello spirito. “Potete servire totalmente il Cristo solo se realizzate la vostra Eternità” con un filo di voce, ancora scosso dai sussulti dei dolori della sanguinazione ci trasmette le parole del nostro amato Maestro che vuole farci superare i possessivismi della materia, le gelosie, per realizzare l’Eternità come valore permanente che supera le barriere umane del possesso materiale e ci riporta a vivere un unico sentimento: l’Amore dello Spirito. “Chiudete gli occhi” sussurra ancora “ascoltate la vostra Eternità” e nelle note del silenzio siamo il cuore della Vita che pulsa. Con amore Sonia Alea Sant’Elpidio a Mare, 30 dicembre 2007 |