È come arrivare alla lettura inoltrata di un libro per tornare alle emozioni delle prime pagine.
A volte è utile sia alle neofite generazioni che ai veterani dell’Opera Giovannea, ricordare avvenimenti e testimonianze che seppur appartengono al passato, vivono nell’eterno presente.
Passato-Presente non sono altro che la testimonianza dell’irriducibile, costante ed instancabile dedizione di un uomo concentrato alla realizzazione del progetto Divino che indica il percorso verso la Salvezza dello Spirito. Quest’ultima è da intendersi come il risveglio di ciò che era assopito in coloro i quali ricercano e perseguono l’esempio del Cristo.
Nell’opera giovannea l’esempio del Cristo è dato da un uomo chiamato Giorgio Bongiovanni che è IL SEGNO ed IL CALICE VIVENTE DELLA COMUNIONE CRISTICA.
Questo SEGNO ha lasciato e lascia tracce VISIBILI della sua presenza costante.
Come si può vedere nelle foto di un’estate di 16 anni fa, in un paesino del Friuli (Brugnera) la Voce di DIO esprimeva al mondo un’ulteriore sanguinazione.
Foto: Sanguinazione luglio 2008Proprio così Fratelli… 16 anni sono trascorsi.
Un numero che ritorna nella vita di Giorgio come lui stesso ha affermato, anche ultimamente, il 16 giugno durante l’inaugurazione dell’Arca di Catania:
“Giovanni Battista Casa della Gioia”.
(così come il giorno di ricorrenza della nascita di suo padre, l’assassinio di Pablo Medina, etc.).
Teniamo fermi l’aspetto numerologico e la già citata disponibilità di obbedienza al sacrificio di Giorgio e scrutiamo ora i SEGNI comparsi durante la sanguinazione.
Segni impressi con il sangue che solo il Cielo può disegnare:
- una croce greca a lati uguali
- una croce cristiana formata da 9 gocce di sangue
La croce, in generale, è uno dei simboli più antichi che si conoscano. I reperti ritrovati risalgono ad ancor prima del Cristianesimo. A Creta, ad esempio, è stata rinvenuta una croce di marmo appartenuta alla cultura minoica e databile al 1500 a.C.
Civiltà d’Egitto, Cina, Messico, India ed Indiani d’America avevano già conosciuto questo simbolo.
La croce greca è costituita da 4 bracci di uguale lunghezza ad angolo retto.
Le ricerche esoteriche indicano che essa simboleggia la Natura Divina del Cristo.
La croce greca disegnata sul lenzuolo, a conferma della mano diretta di Dio, tende a dimostrare nel momento la sua eterna presenza.
Così in Alto così in Basso, Così ad Oriente così ad Occidente.
La croce latina è costituita da un braccio più lungo ed uno più corto.
Essa simboleggia la Crocifissione di Gesù Cristo.
La croce latina è impressa nel lenzuolo da 7 gocce di sangue verticali e da 2 gocce di sangue orizzontali tali da formare una somma pari a 9.
Sin dall’antichità gli Illuminati consideravano il numero 9 come la realizzazione dello Spirito nel superamento della materia attraverso il compimento del ciclo evolutivo.
La presenza rilevata, in contemporanea, delle due tipologie di croce imprime chiaramente la volontà di Adoniesis di confermare la Sua presenza nella sanguinazione. La Natura divina del Cristo nel suo sacrificio di redenzione si manifesta per l’umanità tramite la crocifissione di un uomo compenetrato dal Cristo.
Ritornando al numero 16 che ricorre significativamente nella vita di Giorgio, è curioso poter semplificare questo numero con il 7 (16=1+6=7).
Tale risonanza, da non considerare come scienza profusa, indica come determinati valori anche numerici, ritornino nel cammino di conoscenza e operatività.
Il Sette:
…come lo sposalizio tra Spirito e Materia;
…quanti i veli di Iside per raggiungere l’Illuminazione;
…quanti i giorni in cui l’Opera della Genesi è stata ultimata;
…quanti i pianeti classici dell’antichità;
…quanti i plessi (chakra) del corpo umano;
…quanti le Virtù e i Vizi;
…quante le note musicali;
…quante le stelle componenti le Pleiadi venerate sin dagli albori dell’Umanità.
Alla luce di quanto sopra ciò che conta è che con le sue sanguinazioni, quest’ Uomo del Cielo è da ammirare nella sua ostinata fedeltà alla causa che sta al di sopra di lui e di tutti noi. Una fedeltà tale da essere di esempio per tutti affinché non si baratti il supremo ideale con la libertà della salvezza fisica.
L’esempio di Giorgio Bongiovanni ha una sola strada: Amore per la Verità. Quest’ultima ha una sola medaglia con due facce: Amore e Giustizia.
Concludendo, il cielo ha sussurrato al mio cuore che lo Spirito di Elia in Giovanni Battista ci aveva già visti tutti ed accettati nel progetto sin dal momento del concepimento fermo restando, nel disegno di Dio, l’individuale e libero arbitrio.
Antonio Caldarelli
Pordenone, 2 luglio 2024
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