SARDEGNA, APRILE 2014: UN VIAGGIO TRA NATURA E CONOSCENZA

SARDEGNA, APRILE 2014: UN VIAGGIO TRA NATURA E CONOSCENZA

01-is-arutasweb100A cura di Lorella Placidi, Susi Monacelli, Paola Pennisi
“Domo mea” …”casa mia”… può avere molti significati per chi desidera trasmettere un messaggio universale, per chi non rimane sempre nello stesso luogo, per chi è cittadino nel mondo ma non del mondo, che con la sua parola apre i cuori e le menti di tutti i corpi, per chi sente la Madre Terra come la “grande casa” in questo immenso Universo…
”Casa mia” è il luogo dove si vive con armonia, pace e giustizia. È il luogo che accoglie un messaggio nuovo che aiuta ad aprire le coscienze a nuove verità che all’occhio umano sembrano invisibili e a realtà visibili anche se a volte sconosciute. La vita è un viaggio meraviglioso sempre alla continua ricerca di esperienze!
È qui che inizia il nostro nuovo viaggio, verso una terra tanto bella quanto misteriosa… la Sardegna. Io (Lorella) la definisco “magica”, un piccolo paradiso nel cuore del Mediterraneo, un luogo che incanta e che rigenera il corpo e lo spirito. Un’ isola con un’ alta energia vibrazionale che riesce a far sentire l’uomo in stretto e diretto contatto con la natura, con la Madre Terra. Lì, in questa terra di pace, nel silenzio più profondo, tutto parla, si riesce a percepire il suono del mare e il linguaggio della natura forte e anche selvaggia.
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La spiaggia di “Is Aruttas”, in provincia di Oristano
 
Credo che ogni popolo rifletta la propria terra, il modo di agire, di pensare, di sentire. Nel mese di Aprile 2014 inizia il giro di ben quattro conferenze, che porterà Pier Giorgio, Lorella, Susi, Fabio Maggiore e Paola Pennisi, in città diverse come Cagliari, Carbonia, Tempio Pausania e Oristano. Cagliari e Oristano, l’inizio e la fine nel nostro programma, due città marine che come il mare sono state accoglienti e curiose per tutto ciò che di misterioso e nuovo, arriva. Carbonia e Tempio Pausania, due città circondate e abbracciate dai monti che alternano l’aridità alla ricca vegetazione, che danno l’idea di essere in un Paradiso dove tutto è partecipe, ma allo stesso tempo diffidente e all’improvviso inaspettato e piacevole.
 
Importanza dell’opera e disponibilità
Lungo il cammino io, Pier Giorgio, Susi e Fabio, abbiamo il bisogno di comunicare i nostri pensieri per alimentare in noi sempre di più la nostra unione spirituale e la gioia di essere partecipi e protagonisti di questa immensa opera. L’opera di divulgazione che vede come protagonisti il Maestro dei Maestri Gesù Cristo, la Sua Madre Santissima e gli Angeli di un tempo, oggi Extraterrestri.
Dobbiamo ogni giorno essere sempre più disponibili e al passo con il grande cambio energetico che si sta manifestando in questo tempo. Certamente le prove e le difficoltà non mancano, sono nostre compagne di vita. Gesù cadendo con la Croce per tre volte, ci ha dato un grande insegnamento per capire che si può cadere, ma mai rinunciare, anzi dobbiamo continuare ad andare avanti sempre con maggiore convinzione e forza nel voler raggiungere i nostri obbiettivi. Il sacrificio, la disponibilità, la conoscenza, il servizio con la gioia e la serenità nel cuore, ci danno l’energia necessaria affinché si possa divulgare il Grande messaggio di Amore, Giustizia e Pace. Questo è il tempo del Suo Ritorno!
 
Matteo 24, 30-31
30Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
 
Intervista telefonica
Lo squillo del telefono, interrompe momentaneamente i nostri dialoghi. È il giornalista Fabrizio Carta dell’Unione Sarda, che è il più antico e diffuso quotidiano della Sardegna, a voler intervistare Pier Giorgio riguardo agli argomenti che tratterà nelle sue conferenze, dal titolo “UFO, l’aviazione extraterrestre opera sulla Terra”. Un dialogo interessante della durata di quasi un’ora. Pier racconta come e quando iniziò il suo cammino spirituale. Di origine sarda, fin da bambino, dall’età di 4/5 anni, inizia a vivere esperienze di avvistamenti molto particolari. Un giorno mentre era in casa a giocare con un amichetto, fuori all’aperto, alza lo sguardo verso il cielo, verso la Via Lattea e dal cielo limpido e profondo, vede un oggetto di “luce” saettare zigzagando sullo sfondo del cielo stellato… Pier inizia il suo racconto: “…io a dire il vero ho avuto delle esperienze di avvistamenti fin da bambino in Sardegna. Però essendo una presenza che mi accompagnava sin dall’infanzia, non ci facevo troppo caso. Il vedere l’UFO un po’ faceva parte del mio vissuto, quindi non è che mi spingesse a chiedermi troppe cose. Fino a che non ho avuto modo, grazie a dei colleghi di lavoro, di sapere dell’esistenza di una persona, un siciliano, catanese che diceva di essere in contatto con esseri provenienti da altri mondi. Questo signore si chiamava Eugenio Siragusa. E quindi spinto dalla curiosità e anche in virtù del fatto che queste navi io le avevo viste, andai a conoscerlo in Sicilia e fu un incontro per me catartico, nel senso che mi si aprì un mondo di possibilità e di idee che io mai avevo avuto. Grazie a questo mentore, chiamiamolo “padre spirituale”, ho iniziato ad interessarmi attivamente al discorso più che ufologico, che è un termine ormai, secondo me, obsoleto e anche restrittivo in relazione a ciò che sottende… e praticamente quindi ad interessarmi del perché questi esseri visitano il nostro pianeta e del perché non ci contattano pubblicamente,  perché sono qui… cioè andare oltre quello che è l’aspetto prettamente tecnologico, l’astronave, l’energia e così via… ed entrare di più nel merito delle motivazioni che spingono queste civiltà a venire da noi e a comportarsi in quel modo un po’ incomprensibile dal nostro punto di vista… Ci si chiede come mai se questi esseri sono qui i governi tacciono, le Chiese tacciono, la scienza addirittura nega. Per cui dopo i primi anni dedicati allo studio, ho incominciato da me stesso a ricercare delle prove… con degli amici abbiamo iniziato a viaggiare. Altro evento importante è stata l’esperienza di una persona che io già avevo conosciuto da Siragusa e che poi è andato a vivere un’ esperienza che fu per me, all’epoca, un vero shock e cioè quella di diventare uno stimmatizzato.” Qui Pier si riferisce ovviamente a Giorgio Bongiovanni, stimmatizzato a Fatima il 2 Settembre 1989, grazie alla sua esperienza si aprirono nuovi orizzonti, quindi continua ancora: …“ Iniziarono incontri con personaggi di alto livello, come militari, astronauti, politici, scienziati, persone per i quali non c’è più il segreto, ma la piena conoscenza della realtà della visita extraterrestre, della motivazione e del perché viene mantenuto il segreto su questa realtà che fino ad oggi non ha imposto la sua presenza nel nostro mondo. I vertici più in alto delle Istituzioni sono pienamente consapevoli anche perché hanno prove reali della presenza di questi Esseri e dei loro mezzi, su questo Pianeta.”
 
L’articolo uscirà alcuni giorni dopo ma il giornalista traviserà completamente le spiegazioni di Pier scrivendo una accozzaglia di concetti mal esposti perché sicuramente mal compresi… una cosa purtroppo abbastanza frequente di questi tempi vista la dilagante mancanza di professionalità e corruzione intellettuale, di questa classe che ha un ruolo fondamentale nella società e quindi una grandissima responsabilità nella sempre più disastrosa caduta di valori.
Il profondo desiderio che Pier ha di conoscenza della realtà extraterrestre, lo porta ad investigare sempre di più sulla loro storia, fino ad essere la “sua storia” e ragione di vita.
“Il nostro mondo purtroppo ancora non sa, non conosce, è nel buio, si dibatte tra il credo e il non credo, ma esiste una scienza esogena, espressione di una società esterna, che progetta, costruisce ed invia sino a noi, questi mezzi volanti con i loro piloti, che sono la manifestazione di una aviazione extraterrestre.” Da qui nasce il titolo del ciclo di conferenze in Sardegna: UFO: L’Aviazione extraterrestre opera sulla Terra”.
 
La traversata
Dopo alcune ore di viaggio arriviamo al Porto di Civitavecchia e lì la nave “Amsicora”, ci attende. Siamo in viaggio, nella settimana che precede la Santa Pasqua, in questo mare a volte calmo, a volte impetuoso, a volte imprevedibile, comunque sempre affascinante e pieno di emozioni, di messaggi, di vita…               
Trascorriamo una notte in mare, cullati dalle onde. L’acqua con il suo movimento ci ha trasmesso forti emozioni e come una voce ci ha invitato a lasciarci andare e a non opporci a nessun cambiamento, alle novità, che la vita ci vuole riservare!
Arriviamo la mattina del 4 Aprile nella città di Cagliari.
Ad attenderci troviamo la nostra amica Paola Pennisi, organizzatrice, insieme a Serenella Massacci e Luigi Palitta, degli appuntamenti in terra sarda.
 
Le prove tecniche al Planetario
Alle 09.40 del 4 Aprile, siamo nella sede dell’Unione Sarda, anche sede del Planetario dello stesso quotidiano, un luogo molto interessante da visitare. Il Planetario de “L’Unione Sarda” è composto da 4 sale: sala Universo, sala Planetario, sala Vita e sala Statue. La sala Universo, con quattro maxi schermi e circa 130 posti a sedere, sarà quella che ospiterà Pier con il suo pubblico, per la conferenza. Durante le prove tecniche, allietate dal “Danubio Blu” di Strauss, gli schermi proiettano l’immagine della Via Lattea, la Galassia alla quale appartiene il nostro sistema solare, la “nostra casa”… Arriva anche il professor Gian Nicola Cabizza, fisico astronomo, responsabile  della sede del Planetario. Dopo i saluti con il Professore e con la conferma che ci saremmo rivisti l’indomani e dopo una visione accurata del materiale tecnico necessario per la presentazione, arriva una troupe di Videolina, la più importante televisione sarda, che intervista  Pier. A condurre le domande è la giornalista Mariangela Lampis. L’intervista uscirà l’indomani, come articolo, sul giornale cartaceo e nel telegiornale del giorno stesso, come servizio.
 
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L’edificio sede del Planetario de “L’Unione Sarda”, a Cagliari 
 
Questo a seguire è un piccolo estratto dell’intervista fatta da Videolina a Pier, nella Sala delle Statue del Planetario:
 
Giornalista: “Cerchi nel grano, avvistamenti, ma dov’è la verità?”
“La verità sta in una ricerca seria. Il credo secondo me è un concetto paralizzante perché tiene la persona ferma in una pura opinione, invece noi dobbiamo fare una ricerca seria e, con le prove che acquisiamo, arrivare a comprendere la verità. La verità è un’esperienza personale che ciascuno di noi può fare. Gli UFO, secondo la terminologia ufficiale, sono oggetti volanti non identificati, nell’accezione più comune si pensa agli extraterrestri. Un fenomeno reale. Di prove ce ne sono tante. È una tematica molto complessa da comprendere, perché questa visita di esseri che provengono da altre civiltà, si inserisce in un contesto mondiale dove il potere costituito ha paura di queste realtà. Io faccio il documentarista da tanti anni, ho girato documentari per la Rai soprattutto per il programma Voyager ed altre televisioni internazionali, e quindi sono abituato a cercare delle prove. Prove che ci sono e ho capito, in 25 anni di ricerca, il perché i potenti del mondo occultano alla massa, la realtà di queste prove che però, si possono trovare.”
Giornalista: “Perché le occultano?”
“Perché al di là dell’aspetto prettamente tecnico della navicella, c’è il problema che la navicella è un oggetto costruito da qualcuno, questo qualcuno è una società organizzata in un certo modo. Quindi in realtà il vero tema scottante della verità ufologica è che esiste un sistema sociale, politico ed economico che viene da fuori, che il nostro sistema non accetta, perché vorrebbe dire cambiare molte cose e ai potenti questo cambiamento non interessa”.
 
Terminata l’intervista arriva il momento della pausa pranzo!!!   
La fame è tanta, la sete anche …ma soprattutto c’è il desiderio di stare insieme a parlare del più e del meno, fra una patata fritta, un’arachide e altro, in un locale adiacente al Planetario. Un localino per niente ”sardo”….. molto “messicano”, ma il cibo però è buono!!!
 
Stefano Farigu e Fabrizio Molliconi, due “vigilantes” italiani
Dopo il buon pranzo, andiamo all’aeroporto di Cagliari Elmas a ricevere Fabrizio Molliconi, in arrivo da Roma, il quale ha avvistamenti di sfere di luce da qualche anno. Un caso che Pier sta seguendo con attenzione. Dopo, tutti insieme, con Paola Pennisi e lo stesso Fabrizio, ci mettiamo in strada verso Capoterra, nel luogo dove risiede un altro “vigilante del cielo”, Stefano Farigu, persona umile e semplice e della sua compagna Paola Panduccio, un vero “concentrato di simpatia”. La città di Capoterra, che si affaccia sul Golfo degli Angeli è, alle sue spalle, protetta da un massiccio montuoso, ed è da qualche anno luogo di numerosi avvistamenti che Stefano filma.
Ecco una delle sue esperienze: “….nel 2000 eravamo in viaggio a metà Sardegna, in due macchine, con degli amici e tutti hanno visto lo stesso evento. Eravamo al buio, all’una o alle due di notte, adesso non ricordo bene l’orario, e si è illuminato il cielo a giorno mentre viaggiavamo in macchina, sono sparite le stelle è comparso un cielo azzurro, un fenomeno che è durato almeno 5/6 secondi. Dopodiché il giorno dopo sull’Unione Sarda, c’erano riportati una serie di avvistamenti di queste sfere verdi che hanno attraversato la Sardegna da Ovest ad Est. Successivamente ho continuato a vedere questi oggetti luminosi poi, man mano che passavano gli anni, ho approfondito l’argomento finché ho aperto una pagina Facebook dedicandola a questo genere di divulgazione. All’inizio pubblicavo soprattutto gli avvistamenti di altri, grazie ai contatti con molti ufologi, ricercatori, skywatcher, vigilantes del cielo messicani… Fino a che ho avuto un importante avvistamento nel 2010 ma non ho potuto filmarlo. La frustrazione era tanta ed è per questo che ho deciso di attrezzarmi di tutto punto, con macchine fotografiche e videocamera. Da lì è iniziato il mio impegno di filmare, anno dopo anno, fino ad oggi e ho all’attivo più di 100 video su questi oggetti, ripresi sia di giorno che di notte, dalla terrazza di casa. Molti di questi filmati mostrano le sfere di luce…”.  Pier spiega a Stefano e a Fabrizio, amici già da tempo, e anche alla nostra compagnia, dell’importanza delle loro esperienze. È grande la responsabilità di coloro che hanno la “fortuna” di avere queste esperienze, soprattutto loro devono dedicare la propria vita al servizio della verità.
Nella casa di Stefano e Paola Panduccio, l’ospitalità e la gentilezza, unite alla simpatia e alla loro disarmante semplicità, rendono la giornata gioiosa, ma purtroppo il tempo scorre velocemente!!!
Quindi ci mettiamo in cammino verso Giba. Un altro abitato circondato dalle montagne dove la natura forte e selvaggia domina e ti trovi lì, avvolto dal profumo delle ginestre, del rosmarino, dalle piccole e grandi querce, dal lago e i pensieri e le emozioni sfiorano i cuori e …non vorresti più andar via!!! È vero… la Primavera in Sardegna è un’esplosione di colori e profumi !!!
A Giba veniamo accolti dalla generosità e dall’amore dei genitori di Paola Pennisi e fra sapori tipici sardi e risate, la sera scorre via. Ci attende una notte serena, dove le emozioni e i dialoghi della giornata, porteranno sicuramente altre idee per il nuovo giorno….
Alle 06.30 siamo già svegli!!! La giornata è uggiosa, ma il fresco profumo della macchia mediterranea, ci accompagna per iniziare questo nuovo giorno a Cagliari.
 
5 Aprile 2014 Conferenza a Cagliari, Planetario dell’Unione Sarda
Arriviamo circa alle 9.00 del mattino, la giornata è piovosa, il cielo grigio, ma si respira l’aria di un evento importante. La data di apertura del Tour sardo, infatti, è stata ampiamente pubblicizzata sull’Unione Sarda. Per una settimana il giornale ha riportato la notizia dell’evento con un bellissimo riquadro, un quarto di pagina, con la presenza, insieme a Pier Giorgio Caria, del responsabile scientifico del Planetario dell’Unione Sarda, il Prof. Gian Nicola Cabizza, e il vicedirettore dell’Unione, Bepi Anziani, giornalista storico di Videolina.
 
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La pubblicità dell’evento di Cagliari, uscita su “L’Unione Sarda”
Tutto questo è accaduto grazie al grandissimo interesse suscitato, nei lettori del quotidiano, da un articolo su una esperienza recente di Stefano Farigu, che da anni, appunto, filma le sfere di luce. Dopo le decine di richieste di notizie ulteriori e commenti giunti in redazione, il gruppo ha deciso di ospitare l’evento di Pier Giorgio dandogli enorme risonanza, tra cui, appunto, l’intervista andata in onda sul TG di Videolina il giorno precedente. Gli effetti sono visibili, la sala è piena zeppa, ci sono persone in piedi fin dall’inizio della giornata. L’anima di questo risultato è stata l’amica Serenella Massacci che ha saputo indirizzare la favorevole congiuntura dovuta all’articolo su Farigu, verso la presenza di Pier Giorgio in Sardegna e quindi realizzare il suo coinvolgimento.
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Serenella Massacci
 
 
Un fatto sicuramente importante che una struttura di stampo scientifico come il Planetario dell’Unione Sarda, ospiti un tema come l’ufologia e la visita extraterrestre spesso inviso alla scienza. Ma l’interesse dei lettori è stato sicuramente un movente determinante. La sessione della mattina inizia alle 10.30 con un comprensibile ritardo sull’orario ufficiale, a causa dell’inaspettato afflusso del pubblico, la biglietteria del Planetario è intasata, la sala in cui avrà luogo la prima parte della giornata di studio viene riempita in poco tempo, si sono dovute aggiungere anche delle sedie. La prima parte si svolge nella sala Planetario, con il dibattito su “I Pianeti extrasolari e la vita nell’Universo” ed è introdotta da Bepi Anziani che, inaspettatamente, dedica la sua presentazione interamente all’ipotesi extraterrestre. Il giornalista, infatti, sottolinea la necessità dell’essere umano di porsi delle domande e trovare delle risposte relative al perché della vita e al ruolo dell’essere umano nell’universo, il giornalista fa una sintesi storica partendo dalle sacre scritture, non solo bibliche, passando per eminenti pensatori tra cui Giordano Bruno, e chiudendo con testimonianze di uomini del nostro tempo, sulla possibilità di una visita extraterrestre e della vita nel cosmo oltre il pianeta Terra. Senza saperlo quindi, precorre e sintetizza in parte la presentazione che Pier Giorgio farà nel corso della giornata. Gian Nicola Cabizza, fisico astronomico, utilizza l’avveniristica tecnologia della cupola della sala Planetario, con l’ausilio dei videoproiettori che simulano un vero cielo d’osservazione stellare, per mostrare al pubblico i vari pianeti extrasolari in cui potrebbe esserci la vita. Il suo stile di presentazione è didattico e tiene a precisare che non crede nei temi di Pier e non condivide la scelta di ospitare in contemporanea eventi così differenti, cioè astronomia e ufologia con annessa ipotesi extraterrestre, ma il modo in cui si propone, assolutamente corretto, non ha fatto altro che accendere ulteriormente la curiosità sugli argomenti che seguiranno.
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L’interno della sala Planetario
Il pubblico è rimasto incantato dalle capacità tecniche della sala, che viene utilizzata per sessioni di studio e approfondimento, soprattutto per scolaresche in visite guidate.
La parte condotta dal Prof. Gian Nicola Cabizza viene chiusa dal breve commento di Pier che sfrutta l’”assist” fornitogli da Bepi Anziani e si aggancia anche al tema della relazione di Cabizza. Conclude ringraziando per l’ospitalità in una sede ufficiale come il Planetario dell’Unione Sarda e per la disponibilità e apertura per tematiche distanti dall’astronomia di stampo meramente astrofisico. Rimarca l’importanza di fornire ai giovani strumenti per lo studio scientifico e invita i presenti a seguirlo nella sala attigua, la sala Universo, dove si terrà la sua conferenza. A causa del ritardo accumulato entriamo nella sala Universo alle 11.30. Nella sala c’è altra gente che attende di entrare e di trovare collocazione, in quanto eccedevano il numero ospitabile dalla sala Planetario, che ha una capienza di un massimo di 100 persone.                   
La sala Universo ne accoglie 120 a sedere e, alla fine, ci sono anche delle persone in piedi. La sala è bellissima, dotata di 4 maxi schermi e un impianto professionale di amplificazione audio. Pier Giorgio inizia così la prima conferenza nella sua terra. In sala sono presenti alcuni giornalisti dell’Unione Sarda e di Videolina. Il pubblico è attento, motivato, ci sono anche dei giovani, alcuni proprio bambini, accompagnati dai genitori attenti alle tematiche proposte.
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Paola Pennisi presenta l’evento di Cagliari
Dopo una presentazione introduttiva fatta da Paola Pennisi, la relazione inizia con i presupposti teorici, la necessità di non di credere a priori ma di ricercare, provare e sperimentare, per giungere alla verità attraverso una esperienza diretta, personale. Pier presenta documenti, prove, filmati, che tengono il pubblico incollato alle comode poltrone della sala. Il suo stile è come sempre accattivante, mai ripetitivo, padroneggia la materia e accende gli animi, coniugando conoscenze, che spaziano in diversi campi del sapere, e modalità originali di presentazione del materiale con sapienza e maestria, è un oratore instancabile. Per tutta la giornata, che dovrebbe concludersi alle 19.00, presenta documenti e prove, collega argomenti apparentemente slegati, infilando perle in un filo che tutto collega, risponde alle numerose domande, talune critiche, con infaticabile determinazione e desiderio di comunicare, se non la sua conoscenza, quantomeno il desiderio di acquisirla.
Del filmato di una sfera volante, realizzato durante un volo di prova del Concorde, l’aereo supersonico civile per trasporto passeggeri, Pier spiega che“vi si può vedere una di queste sfere che scende, non ha inerzia, si ferma in volo, torna indietro verticalmente e poi sfreccia a velocità elevatissima verso l’alto. Astronauti, Missioni Apollo, cineprese di grandi compagnie aeree, dimostrano che questa aviazione opera soprattutto con questo tipo di mezzo, con queste sonde che sappiamo avere una misura tra i 15 cm e i 2 m di diametro. Inoltre, ci sono abbastanza informazioni che molto probabilmente, in realtà, queste sfere, riescono ad espandersi o a contrarre il loro volume. Tali sfere sono il mezzo utilizzato anche per creare quel famosissimo fenomeno che sono i cerchi nel grano”. Da un filmato, girato alle 5 del mattino del 10 Agosto 1996, ad Oliver’s Castle, Wiltshire, sui campi inglesi, il pubblico può vedere come vengono creati questi incredibili pittogrammi che decorano le campagne. Un video molto emozionante!!! Un filmato straordinario, ma anche criticato. Infatti, Pier sempre con il suo spirito di analisi, spiega e mostra che il filmato è stato studiato dall’analista americano Jim Dilettoso che ha confermato la veridicità del video.
Inoltre, con l’estrema chiarezza e precisione che lo contraddistinguono, spiega il profondo significato profetico, cosmico e messianico che gli Esseri di luce, con una scienza più avanzata della nostra di 15 miliardi di anni, vogliono trasmettere all’umanità anche con i cerchi nel grano. Sono gli Angeli di ieri, oggi Extraterrestri, che vogliono “da sempre” comunicare all’umanità un messaggio di amore e giustizia. Presenta anche un’altra importantissima “comunicazione”, avvenuta con due importanti cerchi nel grano apparsi, sempre in Inghilterra, il 30 Luglio 2010 nel Wickham Green, Berkshire, che uniti e sovrapposti, formano il volto di Gesù simile a quello che è stato ricreato dalla NASA a partire dalla Sacra Sindone. Qui il filmato:  (http://www.youtube.com/watch?v=-NNIcAmXtEY).  
Segni in cielo e in terra sempre più chiari!
 
Da moltissimo tempo, fin dall’antichità, ancora prima che nascesse l’Ufologia il 24 Giugno del 1947, abbiamo avuto messaggi “comunicativi” di questa presenza non terrestre. Dai grafiti nelle caverne di Niaux, più di 12 mila anni fa, che raffigurano oggetti discoidali con movimenti a “foglia morta”, agli oggetti disegnati nelle caverne di Pech Merle, le forme e i movimenti, sono sempre gli stessi. Quindi questi Esseri sono sempre esistiti, la loro civiltà si è sempre espressa nel nostro mondo. Pier fa vedere che esistono manifestazioni ufologiche anche nel campo dell’arte. Dal “carro armato” di Leonardo da Vinci che capovolgendolo sembra un’astronave, alla Madonna con il Bambino e San Giovannino, dove si può notare un uomo che si porta la mano alla fronte per vedere meglio nel cielo un oggetto volante che irradia energia. Il cane che è con lui, abbaiando, guarda in cielo l’oggetto discoidale. Molti casi testimoniano questa realtà nei tempi antichi. Addirittura Voltaire, nel 1600, scrisse in una lettera al mitico Conte di Saint Germaine “… possano le vostre meravigliose macchine volanti ricondurvi a me…”.
Prove che dovrebbero far pensare e riflettere che è giunto il tempo affinché l’uomo si renda conto che tutto ciò è una realtà. E ancora segni, prove, evidenze.
E, soprattutto, i messaggi. Dal contattista siciliano Eugenio Siragusa, a Giorgio Dibitonto, a George Adamski, a Howard Menger, a Giorgio Bongiovanni, questo messaggio è unico. Sono “Esseri” che come messaggeri e interpreti della volontà di Dio, applicano le leggi universali per il corretto funzionamento della loro società, e vengono a noi per portare un messaggio, un esempio, di una civiltà basata sulla giustizia, sull’uguaglianza, sulla pace fra i popoli. Ancora rimanendo sulle testimonianze autorevoli, Pier mostra il generale John Samford che, nel 1952, in una conferenza stampa filmata affermò che “il fenomeno non rappresenta né un pericolo, né una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti d’America.” Una importante dichiarazione di un alto ufficiale che conferma che questa presenza non solo è reale ma che è anche pacifica. Pier illustra al pubblico sempre più attento, il messaggio e l’opera di divulgazione che la Santa Vergine chiede a Giorgio Bongiovanni.
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Presentazione al pubblico di Cagliari dell’esperienza di Giorgio Bongiovanni
Una missione che consiste nello svelare il Terzo segreto di Fatima, rivelare la visita extraterrestre, smascherare il volto dell’Anticristo e annunciare la Seconda Venuta di Gesù Cristo. Un altro segno evidente che ci fa comprendere l’importanza del messaggio messianico che questi “Esseri” vogliono portare alla nostra umanità. Nel corso del pomeriggio, Pier Giorgio espone il caso dei due giovani vigilantes italiani, Stefano Farigu e Fabrizio Molliconi, presenti in sala, che da anni filmano sfere di luce e che collaborano alla conferenza fornendo filmati inediti delle proprie esperienze. Il pubblico ha modo di confrontarsi in prima persona e fare domande ai due ragazzi che, con strumentazioni video-fotografiche utilizzabili da chiunque, sono stati testimoni di avvistamenti e desiderano condividere quanto vissuto e le immagini da loro realizzate. L’interesse per il fenomeno è elevato, il pubblico reagisce positivamente al fatto che sfere di luce vengono osservate e filmate non solo all’altro capo del pianeta, ma anche a pochi passi da casa e da persone in carne e ossa, con cui avere un dialogo diretto in tempo reale.
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Pier Giorgio introduce Stefano Farigu e Fabrizio Molliconi
 
Nella sala, e per tutta la giornata, è presente il responsabile regionale del CUN (Centro Ufologico Nazionale), Nanni Moro, con cui Pier Giorgio ha collaborato nel giugno del 2013 per realizzare una conferenza a Cagliari. L’evento è quindi una occasione per rendere nota la presenza di riferimenti regionali, vuoi per segnalare avvistamenti, vuoi per richiedere consulenza a personale qualificato.
La giornata termina alle 21.00 circa, le domande fioccano, sono inarrestabili, così come la volontà del relatore di dare risposta a ogni quesito. Le critiche che gli vengono mosse da un giovane, di essere un eretico si ritorcono contro il promotore dell’accusa, perché Pier Giorgio riesce abilmente e con correttezza, a reinterpretare il significato del termine “eretico”, che deriva dal greco “aireo”, che significa “scegliere”, quindi eretico è colui che è in grado di scegliere. Comunque, alla fine, il pubblico insorge contro la voce fuori dal coro e intima il silenzio, tutti desiderano continuare il dibattito in modo costruttivo e non perdersi in inutili e sterili polemiche, dettati da un credo personalistico e non dalla seria ricerca.
Conclusa la relazione, Pier Giorgio viene accerchiato dal pubblico, c’è chi lo abbraccia, chi desidera un contatto diretto o porre domande su esperienze personali. È solo alle 21.30 che riusciamo a lasciare la sala, siamo stanchi, lui in particolare, si è dato senza risparmio, ma la soddisfazione che ci accompagna è immensa e ci ripaga di tutte le fatiche. Partiamo alla volta di un piccolo paese della provincia di Carbonia, dove passeremo la notte, sapendo che abbiamo fatto quanto era nostro dovere e che i semi che sono stati lasciati sul terreno, prima o poi, porteranno i loro frutti.
 
Conferenza a Carbonia, domenica 6 aprile 2014                                                                         
La Sardegna occidentale, dove noi ci troviamo, ha come protagonista indiscusso il vento di Maestrale e così da una giornata piovosa come quella di  Cagliari, abbiamo una giornata abbastanza calda a Carbonia, dove ha inizio, domenica 6 aprile 2014, un altro evento pubblico, anche questo trasmesso in diretta streaming sul web, grazie all’infaticabile Fabio che gestisce questo importante aspetto della divulgazione.
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Fabio Maggiore alla postazione streaming, a Carbonia
 
Qui a Carbonia Pier propone altre immagini della presenza extraterrestre sul nostro Pianeta, arricchite dal suo sapere, affinché la gente curiosa, e anche un po’ diffidente, possa fugare i dubbi e avere un quadro completo su questo argomento.
Domande, curiosità, chiarimenti sono stati componenti importanti affinché la gente torni a casa, dopo una giornata intensa come qui a Carbonia, con la consapevolezza della presenza salvifica dei popoli cosmici e di essere in un momento in cui l’uomo deve tutelare la bellezza e i doni della Madre Terra per le generazioni presenti e future. Tutto è possibile, solo se si decide di vivere nel pieno rispetto e responsabilità delle leggi Universali.
Su questo, potremmo imparare tanto dall’antica civiltà dei Maya. Loro credevano che l’intero Universo fosse mantenuto da energie cosmiche e divine e il “tutto” convivesse in perfetta armonia e in simbiosi con il Cielo. In ogni loro sapere, dalla scienza, all’astronomia, all’agricoltura, al lavoro, c’era sempre il pieno rispetto per la Madre Terra e per l’essere umano.
Il nostro pianeta, la nostra “casa”, è un essere vivo che vibra, respira, sente, percepisce,  risponde al nostro agire.
Dai Maya arriva a noi, tramite il Codice Dresda, una delle loro tante profezie che conferma l’esistenza di Esseri Cosmici e del futuro contatto che ci sarà tra loro e gli abitanti della Terra.  In una delle pagine di questo codice si può vedere un’immagine che rappresenta la morte seduta su di un trono di ossa, per simboleggiare il tempo che sta terminando, la fine del tempo della violenza, dell’odio e del terrore e l’arrivo della “nuova era”, la nuova età dell’oro, che nascerà sulle ceneri della precedente. Come dicono i Maya “la fine dei cavalieri Giaguaro, e l’incontro con i Signori delle Stelle”. Questo conferma l’importanza dell’unione fra il cielo e la terra, per l’evoluzione del nostro pianeta e per noi uomini, enzimi di questa grande cellula Macrocosmica, la Terra.
 
9 Aprile 2014: incontro con Stefano Farigu, riprese ed interviste
Un’altra giornata di sole ci accompagna per andare a Capoterra, dove Stefano e Paola Panduccio ci accolgono con i loro occhi curiosi e indagatori, per ciò che faremo insieme. Pier  inizia a visionare i vari video degli avvistamenti che Stefano ha avuto in questi anni e a scegliere i più eclatanti che serviranno per arricchire l’intervista che seguirà nel pomeriggio. Così, dopo un doveroso e ricco buon pranzo, si inizia! Nel loro cortile verdeggiante si prepara la scena per realizzare le riprese e, per la prima volta, Susi fa il cameraman, o meglio la camerawoman!!!
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Pier Giorgio intervista Stefano Farigu, alle riprese Susi Monacelli
Lorella trascrive le domande che Pier pone a Stefano e documenta il tutto con fotografie.
L’intervista sarà poi data a Jaime Maussan, giornalista e autore televisivo messicano del programma “I grandi misteri del terzo millennio” .
Pier gli chiede come e quando iniziò la sua esperienza e Stefano ci racconta:

“ ……questa mia esperienza inizia da molto tempo, anche se diciamo ho iniziato a filmare quattro anni fa. Infatti il 25 giugno del 2010, qua sopra casa, abbiamo visto un oggetto molto grande, luminoso che non aveva luci di posizione o altre luci di qualche tipo, non emanava nessun rumore, è stato visto da mia madre e da mia sorella. Dal quel giorno mi sono attrezzato per filmare, perché non avevo a disposizione nessun tipo di macchina fotografica. Da lì poi, praticamente, è iniziato il via vai di queste sfere che apparivano in continuazione, nel 2010 e nel 2011, ovunque mi spostassi. Quindi ho preso una piccola videocamera e ho iniziato a filmare, ho monitorato anche la luna e ho filmato alcuni oggetti anche sulla luna. Quando filmo alcune volte sono da solo, mi è capitato di uscire in terrazza e vedere il loro passaggio, di prendere la videocamera e di filmare… altre volte, in compagnia della mia compagna, siamo andati in spiaggia e li abbiamo visti, altre volte qua a casa, sulla terrazza, sempre assieme. Oppure altre volte con parenti e amici, siamo andati al mare e ho filmato. Ultimamente mi stanno contattando delle persone e d’estate organizzo degli skywatch, delle osservazioni del cielo, sempre qui a casa…”.

Finite le riprese ci spostiamo nella terrazza, a cielo aperto, della sua casa. Davanti a noi il mare e l’infinito, dietro di noi le montagne e la protezione che esse offrono.
Qui Pier riprende con la videocamera Stefano mentre spiega la dinamica di alcuni dei numerosi avvistamenti avuti proprio lì.

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Pier Giorgio filma Stefano che ricostruisce un avvistamento
Una volta concluso il lavoro, chiudiamo la telecamera e il sole, all’unisono con noi, scompare dietro la montagna chiudendo i suoi raggi, come se ci stesse aspettando.
Smontiamo tutto e rientriamo in casa che, nel frattempo, si è riempita di persone che vogliono interagire con Pier raccontando la loro esperienza e ascoltando quello che lui avrà da dire.
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Susi, Pier, Stefano, Lorella
 
Dopo alcuni episodi raccontati dalle persone presenti, Pier ribadisce il fatto che gli Extraterrestri non collaborano con nessun governo, tanto meno con gli americani. “Alla fine degli anni ’90 gli americani avevano intenzione di scatenare una fortissima campagna culturale contro gli alieni, il primo passo fu la creazione del film Indipendence Day. A quel punto, siccome non era ancora il momento di un “confronto” definitivo, gli extraterrestri si ritirarono per cinque anni, infatti per tutto questo tempo non c’è stato quasi nessun avvistamento e alcuni ufologi hanno cambiato persino mestiere. Gli E.T. hanno ricominciato a farsi vedere verso il 2003.” Spiega che chi veramente porta il messaggio extraterrestre, sono quelle persone che lavorano anche a favore della vita, tutto il resto non è la verità, e che questa verità probabilmente, non verrà mai detta dai mass- media, dai politici e da qualsiasi altro tipo di istituzione, anche se la speranza è l’ultima a morire.
 
Venerdì 11 Aprile 2014, giornata dedicata all’archeologia
In attesa del prossimo evento pubblico, ci dedichiamo alla scoperta di alcune delle tante meraviglie che questa affascinante e antica terra possiede. Come la spiaggia di “Is Arutas”, un paesaggio incantevole! Dall’indaco dei fiori, al blu oltremare dell’acqua, colori e profumi estasianti di un mondo ancora non del tutto contaminato… Ci perdiamo nell’infinito benessere che questa terra ci offre, ringraziando sempre il Cielo per quello che ci permette di vivere ogni volta.
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La spiaggia con profusione di fiori selvatici, di “Is Arutas”
 
Noi donne dopo un breve sopralluogo al sublime panorama ci sdraiamo comodamente sulla sabbia fatta di piccoli granelli di quarzo tondeggiante con sfumature di colori che vanno dal bianco, al verde e al rosa, mentre Pier si tuffa in un’acqua cristallina ma ancora fredda. Il Sole ci riscalda e ci rigenera. Una volta ricaricati ci prepariamo per andare a casa dei genitori di Pier, dove ci raggiungerà anche Paola per pranzare insieme.
Lungo il tragitto ci fermiamo in un campo di carciofi e ne raccogliamo un po’ per il pranzo. Siamo molto stupiti del fatto che in questo periodo interi campi di carciofi vengano distrutti perché non è più conveniente per gli agricoltori raccoglierli, quindi vengono lasciati abbandonati sul campo per poi essere macinati dai trattori, mentre da noi in “continente” (come chiamano la penisola i sardi!!!) costano ancora tantissimo. Un vero peccato! Ancora una volta il maledetto “dio” denaro impone all’uomo una logica contro la vita e la generosità della natura!!!
Di pomeriggio ci dedichiamo alla scoperta di una realtà archeologica unica, visibile solo in quest’isola, i “Nuraghe”, torri tronco-coniche costruite con pietre megalitiche, la cui civiltà racchiude ancora innumerevoli misteri. La Sardegna è una terra dalla quale non si può non rimanere incantati per le sue bellissime spiagge, per il mare cristallino, per un paesaggio dalle innumerevoli sfumature dove emergono questi monumenti megalitici, queste antiche torri di pietra che tolgono il fiato!!! Sembrano un tutt’uno con il paesaggio e se ne trovano ancora a migliaia, oltre settemila, sparsi in tutta l’isola. Quello che andiamo a visitare si chiama “Nuraghe di Tradori”.
Dopo un breve tragitto in auto, finalmente vediamo in lontananza quest’affascinante struttura millenaria. Oltrepassiamo un recinto per poterla raggiungere e perlustrare all’interno. Sembra quasi che la natura ci impedisca di arrivare al monumento, infatti durante il percorso ci imbattiamo in piante piene di spine e in macigni da superare. Una volta dentro notiamo subito la particolarità dell’entrata della struttura che ha forma trapezoidale, forma che ricorda aspetti architettonici presenti nella piramide di Cheope e nelle costruzioni degli antichi Incas.
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Il nuraghe di Tradori e l’ingresso trapezoidale
All’interno si respira un’aria molto umida e fredda. Anche se non si sa ancora, o non ce lo vogliono svelare, a che cosa servissero tali costruzioni, si percepisce appieno l’importanza che deve aver avuto una struttura del genere nei tempi del suo maggior splendore. All’interno non si può non sentire una forte energia che sembra collegare la Terra con il Cielo.
Pier ci spiega che molto probabilmente la Sardegna sarebbe stata una colonia di Atlantide e che una qualche immane catastrofe ha distrutto e sepolto quasi tutto di questa remota civiltà.        
Ora emergono solo poche parti, ma sarebbe molto interessante scavare e riportare alla luce la struttura completa. Cerchiamo anche, con difficoltà, di salire sulla cima. Arrivati alla meta ammiriamo il panorama sottostante. Si notano delle strutture che in parte emergono dal suolo e dei macigni ammassati in lontananza, tutto questo denota che esistevano molte altre costruzioni e che sotto il terreno ci sia qualcosa che ancora deve essere scoperto!
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Lorella, Paola e Susi scendono dal “Nuraghe di Tradori”
Dopo questa interessantissima escursione, non può mancare la visita al Museo Civico di Cabras!  In esso, recentemente, hanno esposto al pubblico alcuni ritrovamenti incredibili che confermano la totale estraneità della cultura nuragica rispetto alla storia conosciuta: le incredibili statue dei cosiddetti “Giganti di Monti Prama.” E allora via… si risale tutti in macchina. In fretta si raggiunge il Museo. Entriamo ed ammiriamo le statue presenti all’interno. Una signora molto gentile, che lavora nel Museo, ci fa notare la particolarità e la raffinatezza di ogni statua, definita in ogni dettaglio. Anche se molto rovinati ci sono alcuni pezzi originali come il busto e la testa di un pugilatore.
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Il “pugilatore”
 
Notiamo gli occhi formati da due cerchi concentrici perfettamente disegnati, questo fa capire, in parte, il grado elevato di evoluzione che avrebbe avuto la civiltà che le ha costruite. Chissà che popolo deve essere stato, sarebbe molto intrigante andare alla ricerca di altri reperti di tale civiltà e conoscere il motivo della loro scomparsa! Oltre alla particolarità del viso, Pier ci fa notare la sproporzione che esiste tra il tronco e le gambe della statua, la parte del busto molto più lunga rispetto alle gambe che risultano molto corte e danno alla statua un aspetto innaturale, quasi ridicolo. Nella ricostruzione grafica le proporzioni invece sono corrette.
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Statua esposta al pubblico e ricostruzione grafica
Rimane l’incognita se fossero così originariamente o se siano state modificate dopo il ritrovamento, sempre per il motivo che ci devono nascondere la verità, non solo su queste statue, ma su tutto quello che ci potrebbe essere stato dietro. Forse la stessa parola “giganti” fa paura all’ortodossia storica e archeologica! Un altro dei tanti temi “eretici”!
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Un’altra curiosità è l’incredibile somiglianza delle teste dei “giganti di Monti Prama” con il robot  C-3PO del film “Guerre Stellari”… Solo un caso? Chissà…
Andando avanti con la perlustrazione del museo, ci imbattiamo in alcuni antichi modellini dei Nuraghe ritrovati assieme alle statue, e scopriamo che quello che noi abbiamo visto a Tradori è solo una piccola parte di tutta l’immensa struttura che sicuramente, in parte, si nasconde sotto terra e in parte è stata distrutta dalla ipotetica catastrofe. Oltre ad avere una torre centrale, quella che vediamo attualmente nei Nuraghe ancora esistenti, sono evidenti altre torri più piccole che circondano la torre centrale e il tutto poggia su un edificio quadrangolare che sicuramente è ancora sepolto nelle migliaia di torri ancora presenti in Sardegna.
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Modellino di Nuraghe rinvenuto a Monti Prama e Nuraghe attuale
 
La vera composizione dei Nuraghe originali si vede bene anche in questa ricostruzione del “Nuraghe Arrubiu” (Nuraghe Rosso), per quanto, in base ai modellini ritrovati, le torri fossero in realtà, molto più alte.
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Ricostruzione in computer grafica del “Nuraghe Arrubiu”
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Il “Nuraghe Arrubiu” come lo vediamo oggi
Lasciamo il Museo di Cabras con gli occhi colmi di tante meraviglie, quando il sole inizia a scomparire dietro alla palme. Uno sguardo al cielo stellato prima di dormire e già pensiamo ad un nuovo giorno, sicuramente intenso!
 
Il 12 Aprile 2014 conferenza a Tempio Pausania
Siamo giunti quasi al termine di questo meraviglioso percorso sardo “attraverso la conoscenza” e le bellezze della natura. Dopo un viaggio di circa due ore ci troviamo a Tempio Pausania, una delle più importanti cittadine nel cuore della Gallura. Un luogo molto particolare, dove la vegetazione che la circonda è ricca e rigogliosa. Immense distese di campi verdi dove emergono incontrastati, come custodi di questa antica terra, i Nuraghe, che ci accompagnano quasi fino alle porte dell’abitato.
Il cielo non promette niente di buono. Man mano che saliamo verso la città le nuvole si fanno sempre più fitte e cariche di pioggia.        
Per l’evento siamo in una sala del Palazzo Pes, a Villamarina, nel centro storico di Tempio. È la prima volta che in questo centro si trattano tali argomenti e l’emozione non è poca.
Ad organizzare la conferenza è Luigi Palitta, un agente immobiliare tempiese che ha conosciuto Pier attraverso la sua pagina facebook. Da qui ha iniziato i suoi studi sulla realtà extraterrestre e, preso dal desiderio di essere anche lui protagonista di questo entusiasmante viaggio, ha deciso di organizzare una conferenza. Aiutato anche dalla nostra amica Paola Pennisi, è arrivato il “giorno tanto atteso”. Con lui c’è anche suo fratello Agostino, arrivato per l’occasione da Roma insieme alla sua compagna. Persone simpaticissime e, tra una risata e l’altra, pranziamo insieme in un locale semplice ed accogliente, scelto da Luigi. Intorno alle 15.00 saliamo al Palazzo Pes ed iniziamo, come sempre, con le prove tecniche, affinché tutto vada nel migliore dei modi. La sala ha un arredamento sobrio e ordinato, con circa 100 posti a sedere. Qui a Tempio la gente arriva ancora prima dell’orario di inizio e quando tutto è pronto, diamo inizio all’opera!
Abbiamo l’onore di avere tra il pubblico anche il sindaco, molto interessato al tema.
La conferenza ha inizio con Luigi che, con una ampia e dettagliata esposizione sulla presenza extraterrestre sul nostro Pianeta, dà libera espressione a vari argomenti.  
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Luigi Palitta introduce la conferenza di Tempio Pausania
 
Dalla storia dell’ufologia, all’esperienza di Giorgio Bongiovanni, ad una intervista alla pronipote del presidente Eisenhower, al Convegno ufologico tenuto da Pier a San Marino, il 29-30 Marzo del 2014 (http://www.giorgiobongiovanni.it/arche-2014/5609-22d-simposio-mondiale-sugli-oggetti-volanti-non-identificati-e-i-fenomeni-connessi.html), agli avvistamenti di sfere di luce avuti a Tempio da lui e dal Signor Vittorio Ruggero, fotografo presente in sala e altro ancora. Vittorio Ruggero racconta un evento particolare e curioso, accaduto un giorno mentre era in macchina con la figlia, quando la stessa l’avverte di un aereo che si stava fermando. Lui all’inizio, credendo ad uno scherzo, non ha dato importanza al fatto ma, in seguito all’insistenza della figlia, si è girato e ha visto una strana luce. Ha scattato subito delle fotografie, da buon fotografo professionista non esce mai senza la macchina fotografica, ed ha anche girato un filmato. Episodio registrato anche dalla capitaneria di Porto che l’ha contattato, dopo aver visto il suo filmato pubblicato in rete. Successivamente ha avuto altre esperienze di questo genere.
Una domenica mattina insieme ad una sua collega, si trovavano in servizio al comando della Polizia Municipale, dove attualmente lavora e, ad un certo punto, sopra di loro, si è creata un’ombra gigantesca. Sollevando la testa hanno notato un oggetto a forma di due triangoli uniti al vertice. Vittorio conclude con il racconto di un episodio accaduto nel Luglio 2013, quando è apparso un oggetto a forma di sigaro, a 100-150 metri di distanza da lui. Il fatto strano è che aveva con se tutte le macchine fotografiche ma, né con quelle né con il cellulare, è riuscito a fotografare l’oggetto. E mentre fuori impetuose gocce d’acqua cadono sulla terra, Pier da il via  alla sua esposizione, chiarendo che la strada per realizzare la verità è personale e che il suo compito è solo dare delle informazioni, il resto ogni individuo se lo deve studiare e vivere personalmente. Cerca di far capire alla platea che quello che spiegherà è per lui realtà vissuta ma di difficile comprensione per chi non ne è a conoscenza, e che è necessario essere pronti anche all’eventualità che le nostre convinzioni più consolidate vengano sovrapposte con l’acquisizione di nuove conoscenze a volte, purtroppo, non sempre gradevoli. Quindi non bisogna basarsi solo sull’affermazione dell’esistenza di esseri extraterrestri, ma su quello che comporta l’interazione tra la nostra società e la loro, cioè un cambio radicale di qualsiasi concetto, sia esso sociale, politico, medico, economico, ma soprattutto religioso e spirituale, che ovviamente il potere non gradisce. Ci tiene a ribadire il fatto che ancora nel 2014, per le persone, non è il conoscere a governare tale argomento ma il credere, senza basarsi sulle varie prove e documenti ritrovati nell’arco della storia dell’ufologia. Questo, favorito anche dai mass-media che ridicolizzano il tema distorcendone la reale natura.
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Un momento della conferenza a Tempio Pausania
 
L’incontro continua fino alle tarde ore del pomeriggio con l’illustrazione delle ricerche condotte dallo stesso Pier Giorgio, dimostranti le prove della presenza di quest’aviazione sul pianeta terra dai tempi antichi sino ai giorni nostri. Attesta che il nostro avanzamento tecnologico è sempre stato sotto stretta sorveglianza da questi esseri che usano, soprattutto, le note sfere volanti, presenti anche durante il secondo conflitto mondiale con il nome di “Foo Fighters” e nelle missioni lunari dei missili Apollo.
Dopo, mostra alcuni cerchi nel grano e spiega che sono dei simboli di comunicazione tra loro e noi, in quanto non potendo contattare l’intera umanità e per non forzare il nostro libero arbitrio, utilizzano questo tipo di fenomeno. Pier conclude con la presentazione di Giorgio Bongiovanni e della missione affidatagli dalla Santissima Vergine, mostrando il filmato, toccante ed emozionante, delle analisi delle stimmate.
Dalla platea nascono svariate domande molto interessanti, dimostrando così l’attenzione dedicata dal pubblico agli argomenti trattati.
 
13 Aprile 2014 Conferenza Oristano
Arriviamo così all’ultima data del viaggio, domenica delle Palme, 13 Aprile 2014. La giornata è serena e calda e, alle 9.30 del mattino, siamo all’Hotel Mariano, nel centro di Oristano, per  preparare la sala e accogliere gli ospiti che ci aspettiamo numerosi. Dopo la conferenza di Cagliari, infatti, sono stati pubblicati due articoli sull’Unione Sarda, uno di sintesi dell’evento del sabato 5 Aprile e uno di presentazione della giornata di Oristano del 13. Il primo articolo è descrittivo, riporta alcune affermazioni fatte sia dal Prof. Gian Nicola Cabizza che da Pier Giorgio, e appare corretto nella sostanza. Il secondo articolo appare critico e irriverente, scritto da un giornalista non solo scettico ma soprattutto impreparato, infatti, l’articolo appare costellato da errori che non possono sfuggire al lettore attento e, comunque, lo stile sensazionalistico ottiene l’effetto di aumentare la curiosità verso l’evento. Molta pubblicità è stata fatta, inoltre, attraverso altri canali di comunicazione, tra cui quotidiani on-line del territorio. Nonostante la pubblicità e la preparazione dell’evento curato in ogni dettaglio dalla efficientissima Paola Pennisi, l’ansia per il buon esito e l’emozione sono palpabili tra noi. Oristano è il territorio di appartenenza di Pier Giorgio, nato e cresciuto in un paese poco distante, fino al trasferimento nelle Marche. I suoi familiari e gli amici di vecchia data, abitano tuttora nel circondario e ci chiediamo se saranno presenti e come vivranno la conferenza. Alle 10.30 del mattino, orario previsto di inizio, la maggior parte delle sedie sono occupate, e posponiamo l’inizio dei lavori di qualche minuto per consentire al pubblico, che ancora sta arrivando, di prendere posto.
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Paola Pennisi e Pier Giorgio Caria
Prima che la conferenza abbia inizio, arrivano, con nostra grande sorpresa e immenso piacere, gli artisti oristanesi Bob Marongiu, pittore, scultore e creativo di respiro regionale, e Benito Urgu, comico famoso a livello nazionale. Il comico fa un piccolo discorso all’inizio della presentazione di Pier Giorgio, dicendosi soddisfatto che nel territorio ci siano iniziative di questo genere, utili per una crescita delle coscienze e si dice dispiaciuto di non poter rimanere per il pomeriggio. Si esibisce in un piccolo cameo, ringrazia il relatore e mostra un oggetto arrivato, a suo dire, dagli extraterrestri… una zucca verde grinzosa! La presentazione della zucca scatena l’ilarità generale ma il comico precisa che ritiene possa essere una manifestazione, nel quotidiano, di presenze E.T.
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Benito dona la zucca “Extraterrestre” a Pier
 
La presenza di Benito Urgu in sala sarà fondamentale, infatti, essendo riconosciuto come una personalità autorevole, oltre a proporre degli interventi meditati e di notevole interesse per profondità di pensiero, Benito interviene come moderatore nei momenti di stallo, per far tacere voci dissonanti e riportare armonia in sala. I suoi interventi sono a volte decisi, a volte esilaranti.
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Uno dei momenti umoristici offerti da Benito
 
Alla fine della mattina, poco prima del pranzo, Benito chiede nuovamente la parola e annuncia che rimarrà fino alla fine, visto l’interesse suscitato in lui dal relatore con gli argomenti presentati. La sala rimane gremita fino alla fine della giornata, il pubblico è attento e motivato, e sono presenti anche alcuni familiari di Pier Giorgio, e amici cari con cui Pier ha condiviso, fin da ragazzino, avvistamenti di UFO. Tra questi, in sala, è presente “Gigi”, Luigi Dessì, un amico d’infanzia di Pier, che dà testimonianza diretta degli avvistamenti fatti dai due tra un giro in bici e un rientro a casa dopo il cinema. I toni sono familiari e colloquiali, ma la testimonianza è vissuta come pregnante e reale e il pubblico è conquistato dalla semplicità con cui il testimone esprime quanto vissuto.
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Luigi Dessì, “Gigi”, un amico di infanzia, testimone assieme a Pier, di avvistamenti UFO
Nella pausa pranzo Pier Giorgio viene intervistato da una giornalista della “Nuova Sardegna”, quotidiano sardo di importanza paragonabile all’Unione Sarda, che ha assistito alla conferenza fin dall’inizio e che lo tempesta di domande.
L’indomani uscirà un articolo molto interessante che prenderà quasi un’intera pagina e che darà risalto e importanza all’evento, sottolineando anche la presenza delle due personalità del mondo dell’arte e dello spettacolo, come spettatori attenti e coinvolti, riuscendo a colorare l’evento conclusivo del Tour sardo di Pier Giorgio con pennellate di attualità e autorevolezza. La conferenza ottiene il riconoscimento che meritava così come il relatore che l’ha condotta. A questo link si trova l’articolo in questione:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/oristano/cronaca/2014/04/14/news/un-cielo-affollato-da-dischi-volanti-1.9048013
Dopo pranzo riparte la maratona e, alla fine della presentazione, il pubblico desidera fare domande, che sono tante ed è difficile stare dietro a tutte le richieste. Pier risponde a tutti con generosità, dandosi completamente, spaziando tra argomenti che vanno dai metodi di ricerca nel campo ufologico ad argomenti di stampo esoterico e spirituale, fornendo fin dall’inizio, la certezza che il suo campo di indagine non è limitato allo studio degli avvistamenti. Ma, come precisato durante la conferenza, la dimensione spirituale è preponderante; per cui gli studi in questo settore risultano di fondamentale importanza, non bisogna tanto chiedersi che tipo di oggetto osserviamo, ma chi sono, perché vengono e cosa vogliono! Lo spettatore viene condotto per mano in questo viaggio, che parte da ciò che gli occhi vedono, per approdare a ciò che il cuore sente, senza soluzione di continuità, in un confronto costante tra il mondo dei sensi e i piani sottili, sia durante la presentazione che durante il dibattito successivo. La forza con cui gli argomenti vengono presentati è contagiosa, si percepiscono le ondate che avvolgono il pubblico, che reagisce, in modo isolato, con tentativi di difesa impropri che si traducono a volte, in critiche, ma sostanzialmente con profonda riconoscenza per la giornata offerta, seme di un cammino in via di sviluppo.
 
Nonostante una fine prevista per le 19.30, terminiamo alle 21.00; il pubblico lo accerchia, sembra una festa, vengono scattate tante foto, un vero reportage fotografico di una giornata indimenticabile, molti lo subissano di ulteriori domande, cercano risposte, è un momento delicato, vissuto con il desiderio di dare ancora sollievo a chi è in cerca di una strada e il bisogno di chiudere una giornata impegnativa, conclusiva di un Tour regionale che ha richiesto tante energie. La risposta del pubblico è evidente, i commenti a caldo sono corroboranti, l’energia che si è respirata in sala per tutta la giornata è stata positiva e forte. Molti chiedono se sono previste nuove date in futuro, altri chiedono l’autografo al relatore. L’amore e la dedizione spesi nella preparazione e conduzione del Tour tornano amplificati. Lo sforzo dei vari organizzatori, Paola Pennisi, Serenella Massacci, Luigi Palitta, e tutto lo staff proveniente dalle Marche, è ampiamente ripagato dai risultati.
 
Sono le 21.30, siamo stanchi, Pier Giorgio appare sfinito ma felice di aver raggiunto il popolo sardo e di essersi confrontato con la sua gente, di aver toccato città importanti, di aver seminato in tanti cuori un seme che potrebbe germogliare. Siamo consapevoli che il Tour è giunto al termine, l’aria che si respira è di “fine della festa”, ci invade la malinconia per la conclusione del viaggio ma è prepotente la soddisfazione di aver raggiunto il traguardo, di essere arrivati al compimento dell’obiettivo. Contemporaneamente, la consapevolezza di aver fatto ciò che era giusto ci riempie di gioia, nel nostro cuore vi è la certezza che la fine è un nuovo inizio, l’arrivo una nuova partenza, i frutti appena raccolti saranno i semi del tempo a venire, le fondamenta gettate per la base di nuove opere.
 
FINE
 
Lorella, Susi, Paola.
12 Ottobre 2014