Di Michele Lisco
Stiamo attraversando un momento storico nel quale ognuno di noi sta facendo i conti con se stesso e ci troviamo costretti dagli eventi a compiere scelte che altrimenti non avremmo preso; questo succede sia nella società che nell’Opera. Nella società vediamo un rinnovato movimento di gruppi e associazioni che vogliono contribuire al cambiamento, percepito come imminente per via degli eventi su scala planetaria, sempre più forti e minacciosi. In tale contesto credo sia importante sviscerare alcuni punti per capire cosa sta accadendo tra le persone, in quale processo siamo entrati e dove tale processo ci porterà. Questo è sempre avvenuto nella storia dell’umanità fin dalle origini: prove, tentazioni e selezioni sono sempre state poste in essere da Dio nei confronti dell’uomo, poiché è l’unico modo per separare il bene dal male, il vero dal falso, la luce dalle tenebre. Così come Madre Natura, espressione di Dio stesso nel nostro mondo, “sfida” amorevolmente le sue creature affinché evolvano verso il miglior equilibrio atto alla prosecuzione della vita, allo stesso modo Dio Padre sottopone l’uomo a continui “stimoli” sotto forma di prove e tentazioni da superare, per far emergere la luce e la verità divina dal loro cuore. Grazie a questo processo di separazione e raffinazione sarà selezionata quella “qualità rispetto alla quantità” che l’Intelligenza Cosmica ha cercato di ottenere nei millenni e che ormai comincia ad emergere, proprio come il grano che, toccato e nutrito dalla luce solare nei giorni d’estate, si erge umile e maestoso allo stesso tempo rispetto alla zizzania, destinata a marcire.
Il Regno di Dio comporta una divisione. Tale divisione è in atto qui ed ora, in maniera sottile, invisibile ma incredibilmente efficace e al termine del tempo concesso all’uomo essa risulterà definitiva e palese, non vi sarà appello per nessuno. Tutto è quasi pronto per la mietitura, ma l’amore del Signore sta proprio nell’avere pazienza: la pazienza di chi aspetta, annunciando il Suo Vangelo, affinché tutti fino all’ultimo istante possano scegliere di stare con Colui che è luce e verità. Questo processo di crescita e selezione è sempre stato guidato da Esseri superiori che svolgono la funzione di veri e propri “setacciatori”. Cercheremo di conoscerli meglio attraverso episodi biblici, messaggi celesti e insegnamenti per il tempo presente, onde comprendere come dobbiamo vivere per essere in linea con il loro disegno, il disegno del Padre Adonay e di Suo figlio, il Cristo.
PERCHÉ È IN ATTO UN PROCESSO DI SELEZIONE
Esiste una legge naturale, riconosciuta anche dalle scienze naturali e dalla biologia, per la quale “la natura non fa salti” (dal latino natura non facit saltus). Secondo tale principio, nella natura è insita una legge evolutiva che la porta a modificarsi non in modo caotico, ma per gradi successivi. Ciò che la scienza non conosce, ma che la scienza dello spirito contempla, è che questo principio evolutivo è presente e operante in tutti i piani dimensionali; questo significa che noi, esseri umani della terza dimensione, possiamo passare alla quarta dimensione ma non direttamente alla quinta, così come una civiltà di quarta dimensione, prima di arrivare alla sesta, dovrà necessariamente transitare dalla quinta per fare le esperienze evolutive relative alla dimensione corrispondente al livello di coscienza raggiunto da quegli esseri.
Dato che ogni dimensione comporta specifiche sperimentazioni e valori da realizzare, per raggiungere un determinato stadio di sviluppo e consapevolezza vi sono delle “forze” operanti su diversi piani, che l’Intelligenza cosmica invia a sostegno e controllo del Suo progetto. Tali forze possono accelerare il processo evolutivo nel caso gli individui si armonizzino con esso ubbidendo alle Leggi universali, oppure possono svolgere la funzione di implacabili “anticorpi” per riportare una civiltà sulla strada dell’evoluzione, qualora ponga in essere condotte involutive e deleterie facendo cattivo uso del proprio libero arbitrio.
Leggiamo un messaggio di ADONAY-ARAT-RA dato a Giorgio, che spiega come il Padre cosmico salvaguardi se stesso e tutti gli esseri che il Suo corpo contiene attraverso una Legge di azione-reazione per la continuazione e la salvaguardia della vita e, a seguire, due messaggi ricevuti da Eugenio Siragusa che spiegano come questo processo di crescita e selezione sia in atto fin dagli albori della nostra civiltà:
DAL CIELO ALLA TERRA
DA UN DISCORSO DELL’INTELLIGENZA COSMICA
IL CORPO MACROCOSMICO HA LE STESSE LEGGI DI QUELLO MICROCOSMICO. LA VITA NEL MACRO SI MANIFESTA E SI EVOLVE NELLA STESSA FORMA E NELLO STESSO MODO DI QUELLA DEL MICRO.
GLI UOMINI, FIGLIOLO, SONO ENZIMI MACROCOSMICI CHE VIVONO ED OPERANO ALL’INTERNO DI UNA MIA CELLULA DEL MACROCOSMO CHE È LA TERRA, FACENTE PARTE DI UNA MACROMOLECOLA (SISTEMA SOLARE), COMPOSTA DA CELLULE COSMICHE (PIANETI) CON ENZIMI AL SUO INTERNO (UOMINI). NEL COSMO ESISTONO MILIARDI DI MILIARDI, DI MILIARDI DI CELLULE (PIANETI), COSÌ COME ESISTONO MILIARDI E MILIARDI DI SOLI (GHIANDOLE ENDOCRINE) E GALASSIE.
LE STELLE O SOLI SONO LA DIMORA DEGLI ARCANGELI E DEGLI ANGELI CHE LA MIA ESSENZA CREATIVA, POSTA NEL CENTRO DEL GEOIDE SOLARE, ALIMENTA CON GIUSTIZIA E AMORE.
LE STELLE O SOLI SONO LE GHIANDOLE ENDOCRINE DEL MIO CORPO MACROCOSMICO.
LO SPAZIO È IL MIO SANGUE.
LE COMETE SONO GLI SPERMATOZOI COSMICI DELLA MIA NATURA CREATIVA CHE FECONDANO, INIETTANDO NUOVE GENETICHE, TUTTI I SOLI DELL’UNIVERSO MANIFESTATO, E COSÌ VIA SINO ALL’ORDINE COMPLETO DELLE COSE CREATE.
NEL SOLE MANASSICO VI È IL MIO CERVELLO CREATIVO CHE CONTIENE IN SE ANCHE LE IDEE CREATIVE ESISTENTI MA NON ANCORA MANIFESTATE E CREATE.
L’UOMO, FIGLIOLO DELLA MIA LUCE, DOVREBBE PORSI LA DOMANDA, DOPO AVER LETTO LA PERFETTA SINTESI DELLA VITA CHE TI HO POC’ANZI ILLUSTRATO.
LA DOMANDA È LA SEGUENTE: DINNANZI AL PERFETTO EQUILIBRIO, ARMONIA, METABOLISMO ED EVOLUZIONE DI QUESTO CORPO MACROCOSMICO, QUALI SAREBBERO I MOVIMENTI, LE REAZIONI DELLO STESSO, ANZI DEL SUO CERVELLO, DI FRONTE AD ANOMALIE O SQUILIBRI CREATI DA VIRUS O BATTERI COSMICI CHE POTREBBERO SCOMPORRE L’EQUILIBRIO, PER ESEMPIO, DI UNA CELLULA COSMICA COME LA TERRA?
FIGLIOLO, L’UOMO CONOSCE LA RISPOSTA: È NELLA NATURA DEL CORPO E DEL CERVELLO CREARE ANTICORPI PER NEUTRALIZZARE VIRUS O BATTERI CHE ATTENTANO LA VITA DELLO STESSO.
IN SOSTANZA, SE L’UOMO UBBIDISSE, CAPIREBBE LO STATO DELLE COSE COSMICHE CHE È QUESTO: SULLA CELLULA MADRE TERRA UN GRUPPO DI POTENTI ENZIMI CANCEROGENI HANNO INVASO DI ENERGIA NEGATIVA LA SUA VITA COSMICA PONENDO A RISCHIO LA VITA DI ENZIMI INNOCENTI E POSITIVI E PONENDO A RISCHIO DI CONTAMINAZIONE VIRALE ALTRE CELLULE-PIANETI DEL SISTEMA SOLARE I QUALI POTREBBERO CREARE NELLO SPAZIO-SANGUE UN COLLASSO NOTEVOLE PER LA DINAMICA DI VITA DI QUELLA PICCOLA PARTE DEL MACROCOSMO.
IL CERVELLO-COSMICO, CHE SONO IO, L’ALTISSIMO ADONAY, HA DECISO DI ANNIENTARE I POTENTI ENZIMI CON GLI ANTICORPI COSMICI, CIÒ PER EVITARE LA MORTE DELLA CELLULA E LA SCOMPARSA DEGLI ENZIMI LABORIOSI.
ECCO, FIGLIO DELLA MIA LUCE, CHI TRA GLI UOMINI COMPRENDERÀ NELLA PROFONDITÀ DEL SUO SPIRITO I DISCORSI DELLA DIVINA SAPIENZA CHE A TE HO TRASMESSO IN QUESTI ULTIMI PICCOLI PAPIRI, SALVERÀ LA SUA ANIMA E SARÀ RISPARMIATO DALLE MIE FORZE TITANICHE, PERCHÉ ENZIMA LABORIOSO IN SINTONIA CON LA SUA GHIANDOLA ENDOCRINA (SOLE) E QUINDI CON IL SUO CERVELLO COSMICO.
FIGLIOLO MIO, QUESTA È LA MIA NATURA, QUESTA È LA MIA ESSENZA, QUESTA È LA MIA VOLONTÀ.
ABBI LA MIA PACE, FIGLIO DELLA MIA LUCE.
PER TE UN ARCOBALENO DI TENEREZZE E DI FORZA PER IL TUO SPIRITO SERVITORE E PROFONDAMENTE A ME DEVOTO.
ADONAY-ARAT-RA TI HA PARLATO!
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA
Montevideo (Uruguay)
144 Marzo 2007. Ore 12:
G. B.
“LA NOSTRA ETERNA REALTÀ.
PRIMA CHE IL VOSTRO PIANETA FOSSE, ESISTEVAMO GIÀ E CONOSCEVAMO IL PROCESSO DELLA SUA COSMICA GENETICA. ABBIAMO VISTO NASCERE, CRESCERE E MUTARE QUANTO È ESISTITO, ESISTE ED ESISTERÀ NELLA LUCE DEL GRANDE ED ETERNO SPIRITO CREANTE. ABBIAMO PIENA E COSCIENTE CONSAPEVOLEZZA DELLA SUA ARTE CREATIVA E DELL’AMORE CON CUI PLASMA IL SUO ETERNO DIVENIRE. ABBIAMO VISTO L’AURORA E IL TRAMONTO DI MOLTISSIME CIVILTÀ E ARCHIVIATO LE LORO STORIE NEFASTE E BUONE, POSITIVE E NEGATIVE. ABBIAMO VISTO NASCERE MOLTI ALBERI E I TITANI RACCOGLIERNE I FRUTTI. MOLTO TEMPO È PASSATO DA ALLORA, MA PER NOI NESSUN TEMPO È TRASCORSO. SIAMO COME ERAVAMO PRIMA CHE IL VOSTRO MONDO FOSSE: GLI ETERNI VIVENTI NELL’ETERNO PRESENTE”.
Pace. Adoniesis. Nicolosi, 16/5/1978
Chi erano questi Eterni Viventi, “Antichi Padri” della prima genetica?
“GLI ANTICHI PADRI DEI PADRI INSEGNARONO LA GRANDE SAGGEZZA IN QUEL PARADISO DELLA TERRA CHE OR NON È PIÙ, AVEVANO INNESTATO IL PRIMO ALBERO DI VITA.
POI “ALCUNI FIGLI DI DIO SI SONO INNAMORATI DELLE FIGLIE DEGLI UOMINI E LE HANNO SPOSATE” (GENESI 6, 1-4 ). DA LÌ INIZIA LA STORIA DI ABELE E CAINO CON L’ERRORE PROPOSTO DALLA LEGIONE DI LUCIFERO (ARCANGELO GENISTA) INNESTANDO UN GENE IN UN MOMENTO PREMATURO, CON UN ATTO DI ORGOGLIO. UN ALBERO FECONDATO DA UNA NUOVA FORZA GENETICA, I CUI NUOVI GERMOGLI HANNO DATO UNA LINFA DEGENERATA, RESA INCAPACE DI RIGENERARE I VALORI PRIMARI INNESTATI. MA IL PROGRAMMA È RIMASTO. L’ALBERO NUOVO STA PER ESSERE TRAPIANTATO E I BUONI GERMOGLI DEL VECCHIO ALBERO SARANNO INNESTATI NEL NUOVO E DA ESSI NASCERANNO I FRUTTI”.
Nicolosi, 12 giugno 1982
Da questi messaggi ricevuti da Giorgio ed Eugenio si evince che è in atto un piano per la salvaguardia della cellula-pianeta terra e degli enzimi terrestri adatti a vivere in sintonia con essa; nel programma degli Esseri cosmici vi è l’intento di ripristinare nella nuova umanità l’antica genetica cosmica, distorta a causa dell’incrocio con i malloniani. Ciò prevede un intervento ripetuto ciclicamente per richiamare, raggruppare, testare ed infine selezionare un certo numero di spiriti dotati di una particolare predisposizione, che possano diventare idonei a supportare e coordinare armonicamente la vita sul pianeta: un numero di abitanti che possa soddisfare le esigenze vitali, materiali e spirituali della cellula Madre Terra che li ospita.
Per realizzare tale obiettivo, gli spiriti chiamati avrebbero dovuto attraversare molte esperienze, che avrebbero permesso loro di risvegliare e maturare i necessari valori interiori universali, trasformandosi da individui inconsapevoli della propria reale natura eterna e divina, da figli dell’antica ribellione luciferica, incatenati al soddisfacimento dei bisogni primari tipici del regno animale, incapaci di riconoscere il loro ruolo nell’economia creativa per l’evoluzione della vita, ad individui coscienti delle leggi che governano il cosmo, desiderosi di manifestare l’amore per il Creatore così come Lui li ha amati, donando loro la vita ed il libero arbitrio.
Una volta che tale straordinario progetto sarà concluso vi sarà un pianeta rinnovato e un’umanità nuova, il “nuovo albero” appunto, che avrà realizzato dentro di sé quell’amore per cui era stata creata dagli Antichi Padri e, cosciente di tale verità, godrà della Creazione amandola e preservandola, invece di causarne la morte e la degenerazione. Prima che questo meraviglioso piano si compia, vi è la necessità di cicli di raggruppamento e selezione di tantissime anime sensibili e disponibili al risveglio, come annunciato dall’Arcangelo Gabriele a Giorgio Bongiovanni nel messaggio in cui parla del risveglio dei segnati del Sudamerica:
DALL’ARCANGELO DELLA LUCE A NIBIRU – ARAT – RA.
FRATELLO CARO,
LA LUCE CRISTICA HA STABILITO PER TE 1260 GIORNI DI TEMPO LIMITE PER SVOLGERE LA MISSIONE DI TESTIMONIANZA NELLE TERRE DELLA NUOVA GALILEA DEI GENTILI – LATINA.
I 144.000 ELETTI PORTANTI LA GENETICA G.N.A. CHE ACCOMPAGNARONO CRISTO IN MISSIONE SULLA TERRA 2000 ANNI FA, SI SONO MOLTIPLICATI E SONO DIVENTATI OLTRE 7 MILIONI DI ANIME. DI QUESTI SPIRITI IN OPERA NE SONO RIMASTI SOLAMENTE 3 MILIONI. GLI ALTRI SI SONO ADDORMENTATI SOTTO IL GIOGO DELLA MATERIA. TUO COMPITO È DI RISVEGLIARE MOLTE DI QUESTE ANIME CHE VIVONO NEI PAESI DEL SUD AMERICA LATINA. POGGERAI LA BASE OPERATIVA A MONTEVIDEO DOVE ANIME RISVEGLIATE AIUTERANNO IL TUO SPIRITO E ACCOMPAGNERANNO IL TUO CAMMINO.
DA QUESTA BASE TI SPOSTERAI PER PELLEGRINARE NEGLI ALTRI PAESI DI QUESTA AREA E FONDERAI DEI PUNTI DI LUCE CRISTICA.
LA LUCE D’AMORE TI ACCOMPAGNERÀ E CONSOLERÀ IL TUO SPIRITO SOFFERENTE.
ABBI LA MIA PACE.
UNO DEI 7 ASHTAR SHERAN: L’ARCANGELO GABRIELE
Montevideo (Uruguay)
7 novembre 2004
PROVE E TENTAZIONI
Nel corso dei millenni Dio ha sempre sottoposto a prove e tentazioni i Suoi figli, al fine di farli maturare e acquisire i valori superiori; ciò è testimoniato dalla vita dei profeti e degli Apostoli descritte nella Bibbia. Fin dai tempi di Eugenio Siragusa i messaggi dei fratelli cosmici ci spiegano che il Padre Celeste vaglia attentamente tutti coloro che vogliono intraprendere il cammino di servizio altruistico disinteressato per la causa del Cielo sulla Terra. Oggi tutti noi siamo chiamati ad essere sottoposti a prove: la paura e la rassegnazione saranno i due più grandi demoni contro i quali dovremo combattere per arrivare alla meta.
Nel settembre 2021 Giorgio spiega alle persone chiamate alla possibilità di divenire “eletti”: “Non dovete pensare che avete un karma perché tutte le prove che arrivano ve le manda il Padre. Tutte le prove, nessuna esclusa, devono solo fortificare la vostra forza, la vostra fede e la vostra coscienza per capire se siete veramente degni”. Per considerare le prove non dobbiamo quindi appoggiarci al nostro intendimento, bensì guardare a Dio per scoprire ciò che viole insegnarci attraverso le stesse. Cerchiamo di comprendere cosa sono le prove e le tentazioni della vita. Da dove provengono e qual è la differenza fra una prova e una tentazione? A cosa servono? È necessario capire come affrontarle per poterle superare vittoriosamente, anziché cadere.
Prima di tutto, volendo approfondire la questione, dobbiamo chiarire cosa intendiamo quando usiamo le parole “prova” e “tentazione”. È importante sapere che nel Nuovo Testamento entrambe le parole derivano dallo stesso vocabolo greco. La medesima situazione può essere vista come una prova o come una tentazione, in base alla prospettiva… quindi dovremmo imparare la prospettiva di Dio. Spesso una prova o tentazione è una situazione difficile, che serve per verificare la vera condizione del cuore o del carattere di un uomo. Può anche essere un’opportunità di peccare, anche questo rivela il cuore dell’uomo. Se la persona non guarda a Dio, può rispondere alla prova peccando; se invece guarda a Dio, la prova fortifica la sua fede. Quindi, la prova è qualcosa che rivela la condizione del cuore dell’uomo. Può trattarsi di un conflitto con un’altra persona, un problema di salute, oppure economico, o un’opportunità di peccare in qualsiasi modo.
Può anche essere un modo per Dio di testare la Fede e l’amore dei Suoi fedeli, dei Suoi figli. Ricordiamo che Dio ha chiesto ad Abramo la vita di suo figlio, ha permesso a Satana di tentare Giobbe in tutti i modi, fino a farlo ammalare, ha permesso che i Filistei cavassero gli occhi al potente Sansone, quando si era perso sulla via del peccato abbandonando la strada che Dio gli aveva segnato; ha fatto ammalare San Paolo affinché non diventasse arrogante, ha lasciato che il Suo Figlio unigenito fosse tentato nel corpo e nello spirito durante i 40 giorni di digiuno nel deserto.
Ci sono moltissimi esempi che ci fanno capire come Dio necessiti di testare e forgiare la nostra disponibilità, la nostra fedeltà a Lui e ai suoi cosmici valori, attraverso espedienti che apparentemente potrebbero sembrare del tutto “umani”, ma che spesso ci costano caro e ci fanno soffrire. Non appena ci abbandoniamo all’idea di servirlo e ci affidiamo con tutto il nostro cuore, però, appena rinunciamo alle armi della ragione e delle credenze sempre pronte a difendere la nostra consolidata “personalità”, rinasciamo a nuova vita, rinnovati nello spirito e spesso anche nel corpo. Per maturare la disponibilità dovremmo far leva sul nostro rapporto con Dio e sulla nostra fedeltà a Lui, così come si è fedeli ad un padre o al proprio innamorato, anche quando non capiamo bene il perché delle cose.
La fedeltà è al centro di un messaggio (cronache delle Arche “Così ha parlato Adoniesis”) in cui Giorgio spiega chi è Adoniesis, nostro Padre ed eterno maestro, d il suo rapporto con Lui:
“IL PUNTO DI RIFERIMENTO MASSIMO DELLA MIA VITA E DEL MESSAGGIO DI DIO È CRISTO. È LUI, IL FIGLIO DI DIO, CHE MI HA PRESENTATO SUO PADRE CHE IO CHIAMO ADONIESIS DA ADONAY, CHE TRADOTTO DALLA LINGUA EBRAICA SIGNIFICA ‘IL SIGNORE’ (…) QUEL DIO CHE PARLAVA A NOÈ È LO STESSO CHE PARLA ANCHE IN QUESTO TEMPO. QUESTO DIO VUOLE DA TE LA FEDELTÀ. LUI TOLLERA LE TUE DEBOLEZZE, LE PERDONA, COMPRENDE LE ESIGENZE DELLA MATERIA, GLI ISTINTI CORPORALI COME IL CIBARSI, L’ESSERE EGOISTI, ARROGANTI, INTOLLERANTI, SENTIRCI MIGLIORE DEGLI ALTRI E QUASI INFALLIBILI (…) ENTRO I LIMITI LUI TOLLERA QUESTI PECCATI (…) MA NE ABBIAMO UNO A CUI LUI MI RICORDA DI STARE SEMPRE ATTENTO: LA DISUBBIDIENZA. QUESTO DIO, TANTO ELARGISCE LE SUE FANTASTICHE CONOSCENZE, QUANTO È INTRANSIGENTE NEL MOMENTO IN CUI TU DUBITI O NON VUOI FARE DETERMINATE COSE CHE TI CHIEDE. NELLA NOSTRA DIGNITÀ DI UOMINI È LEGITTIMO DUBITARE, CAPIRE E RIFIUTARE, MA LA CONDIZIONE PER LA QUALE QUESTO DIO TI CHIAMA, VUOLE COLLOQUIARE CON TE E RENDERTI STRUMENTO DI UNA SUA MISSIONE, È LA PERDITA DELLA TUA LIBERTÀ. NON SI TRATTA DELLA PERDITA DELL’ INTELLETTO”.
Proprio per cercare di conoscere questo Dio, cercheremo di trarre sostegno e ispirazione dall’esempio dei personaggi Biblici, andando a vedere alcune vicende in cui l’Eterno li ha sottoposti a prove e tentazioni per richiamarli a sé, o per indurre in loro una crescita umana e spirituale. Vedremo anche come la natura umana, quando non governata da quella divina, ha più volte causato la caduta di re, saggi e talvolta perfino profeti. Potremo così avere una visione più chiara di come affrontare le prove della nostra vita ed il rapporto con Dio. È importante ricordare anche che la Bibbia è il racconto di un popolo, quello Ebreo, che Dio aveva eletto per guidare l’umanità, in cui Adonay è intervenuto per condurlo alla salvezza, laddove Yahweh lo ha tentato e messo alla prova affinché potesse acquisire il discernimento necessario per scegliere il vero Dio e le sue leggi.
Le tentazioni dei re, le ribellioni e le persecuzioni verso i profeti, i falsi culti o gli insegnamenti errati per condurre le anime alla perdizione, sono da intendere come i tentativi di Satana di “indurre” l’uomo a perdersi e allontanarsi da Dio; ma sono anche da intendere come tentativi del Padre Adonay di ricondurlo a sé, sin da quando avvenne la caduta degli angeli e la nascita della genetica di Caino. Adonay cerca di ricondurre l’uomo alla sua origine spirituale, per poter compiere il disegno che è nella mente del Padre. Per introdurre i personaggi biblici e le loro storie di “prove” e “tentazioni”, leggiamo la spiegazione di Giorgio sulla differenza tra Yahweh e Adonay, e su come si manifestano nella nostra vita. A seguire, un messaggio di Setun Shenar che ci spiega l’intervento di Adonay e quello di Lucifero o Satana nell’Antico Testamento.
YAHWEH E ADONAY
Yahweh è un nome di Dio inserito nella Bibbia per “infiltrare” il Dio della materia in mezzo al popolo di Israele. Purtroppo, la Bibbia non è stata sempre tradotta bene. Ci sono passi della bibbia che Dio ha lasciato che venissero scritti nel Suo libro sacro per metterci alla prova affinché realizzassimo il discernimento. Con l’avvento di Cristo, Dio ci dona la grazia perché sa che nel suo popolo si sono create due fazioni: una corrente che serve la materia e una che serve lo spirito. La corrente che serve la materia è la maggioranza, oggi come allora. C’è però una piccola percentuale nel suo popolo che segue la corrente dello spirito. Il popolo di Israele in Giudea 2000 anni fa si era accordato con l’Impero Romano per non soccombere. L’unica fazione ribelle all’impero era quella degli zeloti e degli esseni. Giovanni Battista e Gesù appartenevano a quella parte di popolo che non seguiva la materia ma che era iniziato allo spirito dagli esseni. Il sinedrio e i ricchi di quel tempo ricercavano l’amicizia dell’impero e di Erode, il Silvio Berlusconi di allora, e si erano alleati con la materia. Yahweh rappresenta proprio questa corrente devota al potere e al materialismo, mentre Adonai incarna la corrente dello spirito.
Yahweh è certamente un nome che appartiene a Dio ma è un Dio della materia che noi non dobbiamo seguire. Il Dio dello spirito è il Dio di Cristo, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che interviene nella storia per salvare l’uomo. Dio non interviene nella storia del popolo ebreo per conquistare terre e stuprare donne. Quello è il Dio della materia. Adonay invece è il Dio che interviene in Egitto, a Sodoma e a Gomorra. È colui che guida Davide nella lotta contro Golia, contro i filistei con Sansone. Adonay interviene con Cristo per liberare finalmente il suo popolo dalla schiavitù spirituale e decide direttamente di incarnarsi nel Figlio dell’Uomo per ammonire e far capire che esisteva un Dio dello spirito che non voleva essere dimenticato ma che andava servito. Questo Cristo lo dice chiaro in molte frasi.
‘Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza’ (Mt 6,24-34). La ricchezza e Mammona sono rappresentati da Yahweh. Gesù fa intendere che alcune cose della legge di Mosè venivano da Geova ossia da Yahweh. Va bene servire Yahweh nella materia e Adonai nello spirito ma servire solo Yahweh nella materia e disconoscere Adonai significa diventare degli anticristi. Puoi utilizzare Yahweh come strumento che ti conduce ad Adonai e così il Padre ti concede di servirlo, ma se invece Yahweh ti conduce alla perdizione allora diventi nemico di Adonai. In sostanza fratelli voglio dirvi di non tradire Dio! Non tradite mai Adonai! Amatelo, parlate con Lui. Questo immenso Padre legge e sa tutto di voi! Non mentitegli, non pensate male dei Suoi profeti, non fatevi condizionare dai mentitori e seguitelo! Lui conosce tutti i nostri peccati, non possiamo nasconderglieli. Lui sa tutto di noi e di me. A Lui serve solo che ammettiamo questo e che poi chiediamo perdono. Adonai desidera che noi siamo suoi servi, che siamo suoi attivisti che gridano nelle strade del mondo la Verità di Suo Figlio il Cristo. Noi dobbiamo appoggiare i Suoi profeti perché sappiamo chi sono e che è Lui a mandarli tra noi sulla terra, camuffati da giudici, medici, dottori, missionari e quindi dobbiamo seguire la strada che questo Padre generoso ci indica e non ingannarlo mai! Quando lui ci dà tanto ricambiamo! Non diciamo mai di no a Dio! Non diciamogli mai ‘Questo non lo posso fare’ perché Lui non tollera questo atteggiamento. Possiamo dire a Dio ‘Questo non lo capisco spiegamelo’ e Lui te lo spiega ma non possiamo mai rifiutare le Sue richieste perché se lo inganniamo Adonay ce la fa pagare cara. Questa si chiama legge di causa ed effetto.
VERITAS VINCIT: UN AMICO DEL MAESTRO DEI MAESTRI GESÙ CRISTO
SETUN SHENAR E I FRATELLI COMUNICANO:
LA STORIA DEL TESTO STORICO E SACRO CHE VOI CHIAMATE “LA BIBBIA” È L’ATTO DI TESTIMONIANZA DELLA VITA E DELLE SCELTE DEL POPOLO DI ISRAELE SIMBOLO DELL’UMANITÀ. LE VIRTÙ E LE DISUBBIDIENZE DEL POPOLO SCELTO DA DIO SONO IL CUORE DELLA STORIA BIBLICA. NOI ESSERI DI LUCE SIAMO I PROTAGONISTI PRINCIPALI DEI MIRACOLI DIVINI DELL’AMORE E DELLA GIUSTIZIA CHE IL PADRE ADONAY PONEVA NELLA VITA DEGLI EBREI.
NELLA BIBBIA SPESSO È INTERVENUTO IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO E HA POSTO IN TENTAZIONE QUEL POPOLO. LE GUERRE, LE VIOLENZE SULLE DONNE E SUI BAMBINI, I GENOCIDI CHE ISRAELE COMMETTEVA NON VENIVANO DAL DIO DELLO SPIRITO ADONAY, MA DAL DIO DELLA MATERIA LUCIFERO-SATANA, AL QUALE DIO STESSO PERMETTEVA DI TENTARE IL SUO POPOLO PER FORTIFICARLO NELLA FEDE (vedi storia di Giobbe) E PUNIRLO PER LA PERSEVERANZA NELLA DISUBBIDIENZA (esilio per 40 anni nel deserto, Diluvio Universale, Sodoma e Gomorra, ecc.).
IL VERBO SI FA PAROLA ED OGGI TUTTA LA VERITÀ VIENE RIVELATA. IL CRISTO REDENTORE, GIÀ DUEMILA ANNI OR SONO, NON HA RINNEGATO IL VECCHIO TESTAMENTO, MA LO HA CERTISSIMAMENTE RINNOVATO E QUINDI PROIETTATO NELLA SUA GIUSTA DIMENSIONE. NEL NUOVO TESTAMENTO CHE È LA RIVELAZIONE DELLA VERITÀ TUTTA.
LEGGETE! MEDITATE E DEDUCETE.
IL VERBO OGGI SI FA PAROLA ATTRAVERSO UN PRECURSORE DELLA SECONDA VENUTA DEL REDENTORE.
PACE!
SETUN SHENAR E I FRATELLI SALUTANO
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
5 marzo 2013. Ore 21:07
Ora che abbiamo chiarito la differenza fra Adonay come Dio dello spirito e Yahweh come Dio della materia possiamo approfondire tutte le storie all’interno della Bibbia, che dimostrano come Dio e Satana intervengano tanto nella vita del singolo essere umano quanto nell’intero popolo d’Israele, per portare l’essere umano a maturare i frutti spirituali che solo comprendendo e rinunciando al male spontaneamente e liberamente potrà ottenere. In particolare, partiremo dalla storia di Abramo, padre delle religioni monoteistiche.
ABRAMO E IL SACRIFICIO DI UN FIGLIO
Abramo (1.800 a.C. Libro della Genesi), discendente di Noè, fu il primo degli antichi padri del popolo eletto, con cui Dio stipulò un patto promettendo prosperità e una lunga discendenza se egli avesse abbandonato la propria terra e si fosse fidato di lui. Successivamente, secondo il racconto biblico, Dio comandò ad Abramo di sacrificare il figlio Isacco, che era riuscito ad avere proprio con l’aiuto di Dio. Nonostante la drammatica richiesta, Abramo non valicò con inopportune riflessioni i limiti della Fede. Il padre delle religioni monoteistiche, infatti, lungi dal bloccarsi per questioni morali rimase nella fede, non oltrepassando mai quei confini oltre i quali essa svanisce. Il gesto di Abramo ci fa capire che la fede è il fondamento della morale, non la morale il fondamento della fede: far propria questa consapevolezza è impresa ardua per noi, abituati a voler mantenere la “nostra” visione etica prima di tutto. Abramo non dubitò, non si mise a sbirciare a destra e a sinistra per trovare qualche scappatoia. Sapeva che era Dio, l’Onnipotente, che lo metteva alla prova; sapeva che si poteva esigere da lui il sacrificio più duro, ma era anche consapevole che nessun sacrificio è troppo duro quando è Dio che lo vuole. Che “tipo” di etica ha usato Abramo? Al tempo di Abramo uomo etico si sarebbe comportato diversamente, poiché Isacco era sì figlio suo, ma anche di Sara. Sarebbe stato quindi giusto ed “etico” che prima di accingersi a compiere un sacrificio così grande, ne parlasse quantomeno con la moglie e con le persone vicine alla sua famiglia. Era eticamente opportuno che si consultasse circa quel comando ricevuto da Dio, e riguardo al suo proposito di eseguirlo. Ma non lo fece. L’omicidio, anche quello sacrificale, oltre che da Dio era condannato anche dalla società di cui Abramo faceva parte. Inoltre, era eticamente sbagliato che qualsiasi padre sopprimesse il proprio figlio. Abramo non tentennò, non pensò ad alcuna conseguenza, non fece calcoli, non ebbe dubbi di nessun genere, ripose nel Signore la sua totale fiducia, pensando che, se Dio comandava, qualunque fosse il suo comando, ci doveva essere senz’altro una valida ragione, anche se non compresa dagli uomini, e quella ragione, che ha a che fare con una grande fede senza riserve, surclassa ogni altra motivazione e ogni altro comportamento decisionale. Grazie alla fede di Abramo, Dio rinnovò e fortificò il patto con lui e la sua discendenza, dandogli quindi un potere più grande.
All’incontro del 15 agosto 2020, per spiegare in sintesi che cos’è la vera fede, Giorgio afferma:
“È fare quello che chiede il cielo senza capirlo. Perché nel momento in cui lo realizzi, non lo fai. Puoi avere paura delle conseguenze. Quando avevo 27 anni, la Madonna mi disse di andare in Unione Sovietica e parlare alla TV e al presidente. Grazie alla Fede l’ho fatto, mi sono affidato”.
Lo stesso atteggiamento è stato usato per tutti i viaggi e le imprese in cui Giorgio è andato ad additare il volto con cui il male si manifestava in quel determinato Paese.
27.10.1990, Giorgio Bongiovanni incontra Michail Gorbaciov a Madrid
Pensiamo ad esempio ai viaggi nella ex Unione Sovietica alle soglie della sua dissoluzione, nella città di Chernobyl già contaminata dalla fuga radioattiva causata dall’incidente alla centrale nucleare, che comportava gravissimi rischi per la salute, come pure quello a Kinshasa (ex Zaire), dove negli anni ‘90 Giorgio partecipa ad una trasmissione televisiva accusando con estrema fermezza il dittatore Mobutu di salvaguardare i propri interessi a scapito della sua gente, con la conseguente incursione di alcuni soldati dell’esercito che interrompono la trasmissione stessa ed intimano a Giorgio di andarsene dal Paese. Ancora, quando Giorgio vola in Africa a portare aiuto alle centinaia di persone che lo aspettano, incontra il leader dell’opposizione congolese Bernard Kolelas e gli offre sostegno contro il dittatore del momento. Oppure quando Giorgio viene a sapere che in Vaticano diversi cardinali vorrebbero vederlo morto… Nonostante tutti questi rischi, per rispondere alla richiesta della Santa Vergine di andare contro il potere e smascherare il volto dell’Anticristo nella parte finale della sua missione, Giorgio investe le sue energie nello studio della criminalità organizzata, diventando un giornalista antimafia, fondando una rivista al servizio dei magistrati e della legalità, per difendere i “Giusti”, con l’obiettivo di ferire la “bestia” e far uscire allo scoperto il potere anticristico che si annida dietro le istituzioni e i governi. Per fare questo lui e la sua famiglia si sono trasferiti in Sicilia, nel cuore del “grande male”; al tempo stesso Giorgio ricorda sempre che, se il Signore gli chiedesse di lasciare anche la famiglia per servirLo, lui sarebbe disposto a farlo, conscio che il libero arbitrio che Dio ci ha concesso può costituire anche una tentazione di andare contro la Sua volontà: “A me Gesù ha chiesto tutto, e io ho detto di sì. Una volta all’Arca mi è stata fatta una domanda dove sono stato messo con le spalle al muro… Mi hanno chiesto ‘Ma tu che hai difficoltà economiche, cosa fai se manca da mangiare a tua figlia?’ E io ho risposto ‘Io non darò da mangiare a mia figlia, morirà di fame, ma io la parola di Dio la divulgo’. Hai capito che cosa sono disposto a fare? Perché io so chi è che mi ha chiamato. Lo conosco. Il Signore mi mette alla prova anche attraverso i fratelli. Io sono stato costretto a rispondere così. Fino ad ora posso solo ringraziarlo perché a mia figlia non manca niente, ma proprio niente. Qualsiasi difficoltà abbiamo è niente rispetto ai bambini che muoiono di fame. Ma se tu mi costringi e mi porti con le spalle al muro e mi provochi, io non posso mentirti. Io so chi è, che cosa vuole da me questo Dio. Lo conosco. È lo stesso che ha detto ‘Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno’ e anche lo stesso Dio che disse ad Abramo ‘Prendi il pugnale e uccidi tuo figlio’, e poi ha fermato la mano. Era solo una prova. Quello è Dio, vi piaccia o no. È anche lo stesso Dio che ha detto ‘Padre perdonali’. Sembra contraddittorio, ma non lo è. Un Dio che dice ‘ammazza tuo figlio’ e poi lo ferma è una prova dura. È lo stesso Dio che dice ‘ammazzatemi, vi perdono’. Come si può spiegare questa enorme e stupefacente contraddizione? È facile, perché questo Dio da noi vuole solo la disponibilità. Ci chiede solo di essere disponibili. Non ci chiede la luna. Il maestro di arti marziali al suo guerriero fa toccare il fondo non perché lo vuole massacrare, bensì gli vuole far esprimere la totale disponibilità a non arrendersi mai. Una volta che Dio sa che tu sei disponibile a non arrenderti mai, non te lo dirà più ‘prendi il coltello e uccidi tuo figlio’, non ne ha più bisogno. Cristo si è rialzato quattro volte dalle frustate che ha preso dicendo poi ‘perdonali perché non sanno quello che fanno’. In questo modo ha dimostrato la disponibilità totale ad alzarsi sempre, perché la vittoria di Cristo non è stata la Resurrezione, che era scontata. È il figlio di Dio. La vittoria di Cristo è stata che si rialzava sempre. È arrivato al Golgota massacrato di botte e con il suo comportamento ha detto: Io sono più forte di voi tutti, perché non siete riusciti a piegarmi, siete riusciti ad uccidermi ma non a piegarmi. Io mi sono rialzato sempre e quindi ho vinto. Poi è risorto: è il Figlio di Dio… Cristo Uomo ha vinto così, ha resistito”.
(8 gennaio, primo incontro spirituale dell’anno 2011 all’Arca Alea-Lores).
Tutti questi esempi sono dimostrazioni di una vita dedicata alla volontà di Dio e di una Fede senza riserve, esattamente come Abramo.
Si conclude la prima parte dell’approfondimento sulle tentazioni e le prove, e sulla metodologia che il cielo usa per mettere a “setaccio” l’umanità. Continueremo parlando delle prove di due uomini “giusti”: Giuseppe e Giobbe. Giuseppe, il figlio di Giacobbe, di come sia riuscito a non rinnegare mai la sua fede in Dio nonostante le ingiustizie subite e del disegno che Dio aveva già preparato per lui; Giobbe, per capire il senso delle prove a cui fu sottoposto.
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http://www.parrocchie.it/calenzano/santamariadellegrazie/SFOGLIANDO%20LA%20BIBBIA.htm
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Allegati:– 24-03-23 La purezza nasce dalle nostre azioni
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– 27-04-22 L’opera cristica: Una rivolluzionaria esperienza spirituale
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– 14-01-22 Funima opera cristica dell’amore
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– 9-08-21 Chiamati, segnati ed eletti
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