Un incontro insolito

di Jacopo e Alice

La Porziuncola è accessibile solo dalla navata di destra della Basilica per lavori di ristrutturazione e stiamo percorrendo proprio questa navata quando vediamo un uomo inginocchiato alla grata che separa la navata da una piccola cappella dove si trova un Crocifisso, di fronte al quale questo signore sta pregando in silenzio. C’è, tuttavia, qualcosa di quell’uomo che ci colpisce...

Un incontro insolito

di Jacopo e Alice

La Porziuncola è accessibile solo dalla navata di destra della Basilica per lavori di ristrutturazione e stiamo percorrendo proprio questa navata quando vediamo un uomo inginocchiato alla grata che separa la navata da una piccola cappella dove si trova un Crocifisso, di fronte al quale questo signore sta pregando in silenzio. C’è, tuttavia, qualcosa di quell’uomo che ci colpisce...

È da diverso tempo che sentiamo l’esigenza di recarci ad Assisi e a Santa Maria degli Angeli per visitare i luoghi di San Francesco, a cui siamo molto devoti. Non è la prima volta che ci andiamo, trovandosi a soltanto 40 minuti di auto, ma l’emozione che si prova quando si mette piede in quelle terre è sempre la stessa: è qualcosa di unico ed indescrivibile, l’energia che si percepisce è forte e particolare, sembra quasi di sentire il respiro di Francesco mentre si percorrono le varie vie e piazze.  La nostra visita inizia da Santa Maria degli Angeli: spinti dal desiderio di andare a pregare nella piccola chiesetta della Porziuncola, il luogo dove San Francesco lasciò il corpo nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1226, a mezzogiorno in punto di sabato 8 febbraio siamo all’interno della Basilica.

In preghiera davanti al Crocifisso

La Porziuncola è accessibile solo dalla navata di destra della Basilica per lavori di ristrutturazione e stiamo percorrendo proprio questa navata quando vediamo un uomo inginocchiato alla grata che separa la navata da una piccola cappella dove si trova un Crocifisso, di fronte al quale questo signore sta pregando in silenzio. C’è, tuttavia, qualcosa di quell’uomo che ci colpisce: è anziano, sugli 80 anni circa e ha un abbigliamento inusuale, con vestiti laceri e di colore blu scuro. Il suo modo di pregare, che sembra quasi accorato, con le mani aggrappate alla grata e il viso che cerca di sporgersi il più possibile, attira subito la nostra attenzione. La scena suscita in noi grande senso di amore, in quanto raramente abbiamo visto una persona pregare in maniera tanto intensa. Mentre passiamo davanti a lui, si volta leggermente verso sinistra. Non incrociamo il suo sguardo, ma riusciamo a scorgere una lunga barba bianca: vicino a lui, inoltre, c’è un grande bastone da viandante e vediamo bene che le sue dita stringono con tutta la forza possibile i bordi della grata, quasi come uno scalatore che si arrampica sulle rocce. Anzi, come se quella grata sia il suo unico vero sostegno per reggersi in ginocchio davanti al Cristo morente in croce, come se senza quella grata ci sia il vuoto sotto di lui, perda l’equilibrio e cada a terra. Non ci rivolge la parola: nel giro di pochi secondi il suo volto torna a fissarsi intensamente su quello di Gesù crocifisso.

Chi è quest’uomo?

Pensiamo subito tra noi che quell’uomo non sembra essere di questo mondo e lo associamo al Vecchio degli Antichi Giorni Durante, venuto a rendere omaggio al Signore Gesù. Continuiamo a camminare lungo la navata pensando a lui e, poco prima di entrare nella piccola chiesa della Porziuncola, ci voltiamo per osservarlo nuovamente, indecisi se avvicinarci di nuovo: lo vediamo alzarsi e allontanarsi lentamente, con passo cadenzato con il bastone da viandante in mano. Tutto ciò non fa che aumentare in noi l’idea che possa trattarsi di qualcuno non di questo mondo. L’emozione è tanta e non riusciamo a pronunciare nessuna parola nè a cercare di raggiungerlo, le nostre gambe sono come bloccate, ma il suo atteggiamento di totale devozione davanti al Crocifisso e quelle mani strette così saldamente alla grata rimarranno sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore.

Visita al Crocifisso

La nostra giornata è poi proseguita con la visita al complesso di San Damiano, dove ha vissuto Santa Chiara, e soprattutto alla Basilica a lei intitolata e in cui è custodito il crocifisso di San Damiano, attraverso cui Gesù parlò a San Francesco. E’ stato molto commovente, fino alle lacrime per la grande emozione, guardare gli occhi di Gesù rappresentati in quel Crocifisso, in quanto sembravano vivi, come se potessero animarsi di nuovo: ci hanno trasmesso un grande senso di pace. Durante tutte queste visite, terminate con l’omaggio al Beato Carlo Acutis nel Santuario della Spoliazione, il nostro pensiero è tornato continuamente a quell’uomo che con grande amore e con una devozione fuori dall’ordinario pregava ai piedi del Crocifisso. Una fiducia così incrollabile nel Signore è semplicemente indescrivibile e indimenticabile.

Con profonda devozione,

Alice Bei e Iacopo Palazzari

11 febbraio 2025

Foto: depositphotos.com

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