Uniti, sempre a lavoro nella sua vigna

Occhi che osservano, cuori che amano, mani che lavorano, che donano, che offrono … fedeltà, generosità, devozione, spirito di sacrificio, concretezza. Sono loro, i nostri amici, fratelli e collaboratori di Pordenone e provincia che hanno organizzato un nuovo incontro pubblico con Giorgio.  La sala come tutte le volte precedenti è piena, 300 posti a sedere. Persone che avendo letto su internet la data di questo appuntamento è giunta dal Veneto, dalla Puglia, dalla Liguria, dalla Lombardia e perfino dall’Austria. Da una cittadina austriaca è arrivata infatti Brigitte, nostra luminosa sorella, conosciuta recentemente nell’ultimo viaggio di Giovanni e i ragazzi di Funima per un concerto di beneficenza. “Gli ultimi saranno i primi” ci ritorna alla mente, conoscendo questo bellissimo spirito. Giorgio inizia la sua conferenza dopo una breve presentazione del responsabile di questo gruppo operativo, il fedelissimo Domenico Santin.  Anime attente, desiderose di bere parole di Verità in una società in cui tutto viene mascherato con un altro volto.  I filmati scorrono seguendo il filo degli eventi che manifestano i segni dei tempi. Agli ultimi documenti sulla formazione delle magnifiche raffigurazioni dei cerchi nel grano e sulla presenza degli oggetti volanti, per noi identificati, in visita sul nostro pianeta, presentati come sempre in modo esemplare da Piergiorgio con il carisma spirituale che lo caratterizza, segue il filmato della struggente sanguinazione di Giorgio che davanti a numerose persone rivive la passione del Cristo Gesù sulla Croce, avvenuta il 6 gennaio scorso e presentata con grande devozione al grande pubblico televisivo messicano dal giornalista Jaime Maussan e ancora le immagini sacre delle lacrimazioni che ci toccano profondamente e scuotono ogni volta le nostre coscienze. Giorgio le commenta soffermandosi sulla domanda che ognuno deve porsi profondamente nel proprio cuore: Perché!? Perché!?  La Luce del Sole si fa Verbo e il Verbo si fa parola nella voce di Colui che grida nel deserto di questo tempo. Il Cielo ammonisce e richiama i suoi figli al ravvedimento. Troppo gravi sono gli errori, i misfatti, i crimini. Il timore di Dio deve entrare nel cuore degli abitanti di questa casa di Dio che ancora una volta hanno disubbidito ai suoi comandamenti. “Ama il prossimo tuo come te stesso” era la chiave lasciataci dal più grande Uomo-Dio mai apparso sulla Terra, Gesù Cristo, il Messia. Lui che permettendo il sacrificio della Sua vita ha dato l’esempio più grande dell’Amore incondizionato di quell’Amore vero che rende libero lo Spirito dal peso della materia. Ora gli effetti si scateneranno sulle cause emesse e nessuno potrà impedirlo. Gli elementi della natura travolgeranno e annienteranno coloro che hanno rotto l’equilibrio di questa Cellula Madre. Solo l’Amore, e la Giustizia che è insita in esso, può rinstaurare tale equilibrio. L’Amore, elemento indispensabile della Vita, essenza dell’Intelligenza Suprema che regge i Mondi e le Stelle di tutti gli Universi creati.  Il sacrificio del Figlio dell’Uomo … quel martello ancora batte forte su quei chiodi, lacerando le Sue Sacre carni… lo vediamo colpire con la violenza criminale che infierisce sui corpi innocenti dei bambini, mentre scorrono le immagini del video sulla pedofilia presentato dall’agguerrita Nicoletta Bressan che, chiamata da Giorgio al microfono, ci commenta gli obbiettivi e i risultati ottenuti dalla sua Associazione che denuncia la presenza di questi criminali perversi. “Ora basta!” esprime con forza e sdegno “è ora di finirla… a tutto c’è un limite, uniamoci e denunciamo queste situazioni intollerabili”. Gli occhi di quei bambini perforano la nostra anima… “Presto sarò nuovamente qui in Italia …” tuona Giorgio “vedrete cosa faccio succedere… i volti di questi assassini avranno paura di uscire per le strade!” e vediamo in Lui quella sete di Giustizia che scatena la rabbia e l’impotenza di poter agire subito, di poter ottenere il risultato immediato, ma anche quella certezza che è questione ancora di poco tempo. Molto poco! Passa la parola a Mara, responsabile della sede centrale di Funima in Italia, che contrappone alle azioni contro la Vita, quelle a favore della Vita esponendo i grandi risultati ottenuti nell’ultimo anno e mezzo di lavoro, grazie alla coordinazione di Giovanni Bongiovanni e all’instancabile lavoro dei volontari: La realizzazione nelle varie mense andine di 3 pozzi di acqua potabile, la costruzione di un nuovo centro che sarà adibito anche a casa di accoglienza,  la realizzazione di una linea elettrica che fornirà energia elettrica dal villaggio di Chancanì alla mensa di Santa Lucia distante 2 Km e ai villaggi più vicini, l’invio di un container alimentare … oltre ad un bilancio di entrate a favore delle mense che potrete vedere sul sito (www.funimainternational.org). I messaggi del Cielo risuonano nella sala dove il Verbo esprime i concetti che dal Padre giungono fino a noi suoi piccoli figli. La Verità si manifesta sempre in maniera semplice e disadorna. I frutti di chi la esprime parlano, frutti manifesti nel tempo, costanti, continui. Chi vuole intendere intenda. La gente saluta Giorgio con caloroso affetto ringraziandolo per le perle che ancora una volta ha trasmesso loro. Il giorno seguente, l’incontro è previsto a casa di Walter e Mara, grandi spiriti francescani, discepoli del Maestro Gesù che accolgono Giorgio, e tutti noi arrivati con lui, ai piedi delle montagne che ci fanno sentire così tanto piccoli rispetto alla natura che mostra la Sua magnificenza e la Sua potenza. Tutte le donne hanno preparato qualcosa per il pranzo che consumiamo all’esterno della casa in una bellissima e calda giornata di primavera. Il momento più profondo lo viviamo quando Giorgio, tolti i guanti bianchi, benedice con i segni sacri impressi nelle sue mani il pane e il vino. Il Sole diviene carne e sangue. Il pane e il vino offerto ad ognuno di noi dalle nostre sorelle Mara e Mara, due omonime sorelle, umili ancelle del Cristo Gesù, sublima i nostri spiriti in cammino, donandoci forza e Celeste Grazia. Il pomeriggio prosegue con la gioia di stare insieme. Il Calice Vivente unisce le anime infondendo coraggio, fede, forza, certezza, consolazione, determinazione. Le domande vengono colmate da risposte esaustive sui più vari argomenti. E così giunge anche il momento di salutarci. Il caldo abbraccio che ci scambiamo rivela l’amore che ci unisce, quello di sentirci fratelli nel servizio all’amore più grande quello del Cristo. Uniti sempre, al lavoro nella Sua Vigna.

Ringraziamo con tutto il cuore tutti, tutti i fratelli, amici e collaboratori di Pordenone per la loro devota, luminosa e delicata ospitalità.  Grazie.

Con profondo affetto.  Sonia Alea