Siamo nei trentun giorni di Quaresima del 2024. Tra poco è Pasqua e questa festività ci ricorda la passione, morte e resurrezione di Gesù; di questi tre eventi, quello della crocifissione è il più drammatico, in quanto rappresenta la scelta dell’uomo di rifiutare l’offerta d’amore che Dio, attraverso Suo figlio, gli ha posto come mai prima nella storia umana. Non solo: rappresenta la decisione dell’uomo di uccidere Dio, il Creatore e quindi di uccidere se stesso, cadendo inesorabilmente nel buio della seconda morte.
Quando Gesù fu in cima al Gòlgota, legato a quella croce, tutti lo abbandonarono. Tutti tranne due esseri straordinari: colei che l’aveva portato in grembo, la Vergine Maria, e il suo discepolo prediletto, Giovanni, colui che “aveva posato il capo sul cuore di Gesù”. Vi erano anche le pie donne, tra cui Maria Maddalena, la donna che tanto l’aveva amato.
Vorrei soffermarmi proprio su ciò che successe ai piedi del calvario per comprendere come passato, presente e futuro in quel momento si tocchino, come in un eterno presente. L’attimo in cui l’umanità, crocifiggendo Dio, sceglie la sua stessa croce quale viatico per ritornare al Padre dopo la dolorosa Via Crucis della storia umana degli ultimi 2000 anni, che oggi aprono oggi le porte al tempo del giudizio e del divino Giudice, quello stesso Gesù che si lasciò crocifiggere.
“Venite ai piedi della croce” è la frase che si legge in un messaggio della Madre Celeste che ci aiuta a comprendere cosa significhi quest’azione e perché dovremmo compierla, oggi più che mai.
“… VENITE, VENITE TUTTI CON ME AI PIEDI DELLA CROCE.
VI PREGO, RAVVEDETEVI! IL TEMPO È VENUTO… ”
Dal messaggio “Luce dei miei occhi”
6 giugno 2011 / G.B.
Sulla Croce l’inizio di tutto
Come mai, nel suo accorato appello all’uomo del XXI secolo, la Madonna usa proprio questa espressione?
Per rispondere alla domanda arrivando al nocciolo della questione, dobbiamo ricordare le ultime frasi che Gesù pronunciò sulla croce; in particolare ci soffermeremo su quattro momenti, riportati dai diversi Vangeli.
Gesù chiede al Padre di perdonare i romani che lo stavano uccidendo, “perché non sanno quello che fanno” in quanto, a differenza degli ebrei, erano di un’altra fede religiosa, non aspettavano alcun Messia e per questo la loro colpa risultava meno grave rispetto a quella del “popolo eletto”, Israele. Con questo perdono si compie il disegno di Dio profetizzato anticamente da Isaia, quello di scegliere un nuovo popolo nella Galilea dei gentili (dove risiedevano i romani). Un popolo in cui far reincarnare le anime di tutti coloro (ebrei e romani) che, invece di gridare: “Crocifiggi!”, avevano riconosciuto il figlio di Dio e lo avrebbero servito nelle vite successive diffondendo il messaggio di Cristo.
Gesù Cristo manifesta la sua umanità e, per un attimo, talmente diventa uomo con tutte le sue fragilità e paure che in un momento di disperazione dice: “Padre, perche mi hai abbandonato?” Giorgio così commenta l’episodio:
“Cristo faceva tutto questo di proposito. Quando si lamentava ci insegnava. Quando piangeva ci insegnava. Quando ha sudato sangue ci insegnava… Quando accarezzava i bambini ci insegnava. Quando ha detto al Padre: “Perché mi hai abbandonato?” Gesù non si stava lamentando con Dio. Siccome Egli è perfetto, significa che ci stava insegnando qualche cosa che dovevamo capire, che ci stava dando un messaggio. Il messaggio è: SIATE VERI, NON SIATE IPOCRITI! Cristo in croce disse: “Padre, perché Mi hai abbandonato?” In quel momento Lui è Gesù, il Nazareno, abbandonato da Dio, ha solo Se stesso e la forza del Suo Spirito, nient’altro. Egli non ha poteri e non può guarire o risuscitare nessuno, tanto meno moltiplicare i pani, né comandare la tempesta o i venti. È un Uomo, non comune, è Gesù di Nazareth con Cristo dentro, ma il Padre Gli toglie tutto, perché doveva dimostrare che l’uomo può farcela. Noi possiamo riuscirvi senza poteri, senza essere il Figlio di Dio e vincere solo se lo vogliamo, se abbiamo fede e la forza di volontà per farlo. Possiamo essere vittoriosi nell’amore, perché solo l’Amore vince, il resto pareggia. La pace, la misericordia e la giustizia pareggiano.
Quindi Gesù nel dire “Padre, perché mi hai abbandonato”, ci ha dimostrato la sua natura divina, cioè completa, cioè lui è sia l’unto del Signore, manifestazione di Dio e dello Spirito Santo creatore, che uomo indifeso e sofferente, il primo e l’ultimo, la manifestazione più coerente e perfetta”.
Abbiamo anche un’affermazione importantissima di Gesù che sancisce la missione di Maria e di Giovanni. Dal Vangelo di Giovanni: “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”.
Gesù intende dire: “Io vado via, tu dirigi la mia opera (la Santa Madre) e questo è colui che deve fare la mia opera sotto il tuo ordine (riferendosi a Giovanni). Quindi tutti noi stiamo ubbidendo all’ordine che Gesù ha dato a quella Madre e a quel figlio.
Questo binomio Madre-Figlio continua da duemila anni. C’è anche un altro significato simbolico: Giovanni è il simbolo del genere umano, una specie di fratello maggiore. La Madre è Madre di tutta l’umanità. Cristo quindi affida l’umanità alla Madonna, o meglio a Giovanni e alla Madonna, che rappresentano lo spirito del Consolatore promesso che sarebbe arrivato più avanti, dopo la morte di Gesù stesso come da Lui annunciato, per spiegare la verità tutta intera che in quel momento non sarebbe stata capita e parlare delle cose future. Cristo lascia come eredi sulla Terra, non come sostituti, ma come eredi della sua parola spirituale Giovanni Evangelista e Giovanni Battista.
Nel Vangelo di Luca vengono citati i due ladroni crocifissi con il Maestro, di cui uno, dagli Apocrifi chiamato Gestas, insulta aspramente Gesù, mentre l’altro, Disma, lo difende e a Lui si raccomanda: “Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno»”. Gesù rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso»” (Luca 23,39-43).
Proprio questo atto salvifico compiuto da Gesù ci dimostra che se una persona, anche un criminale, si pente davvero, può cambiare strada e salvarsi. Quest’ultima scena è importantissima e adesso ne vediamo il motivo.
Il tempo della scelta
Passano i secoli e arriviamo al 2 settembre del 1991, giorno in cui Giorgio Bongiovanni riceve le stigmate ai piedi in forma di due croci sanguinanti e gli viene spiegato da Gesù che le due croci sono il simbolo della scelta che farà l’umanità: una croce di redenzione e una croce di condanna… la scelta, appunto. A livello geopolitico, nel 1989 crolla il muro di Berlino e nel 1991 si verifica la definitiva disgregazione dell’Unione Sovietica con una serie di riforme legate al comunismo sia in Russia che nei Paesi del Patto di Varsavia. In Italia nel 1992 vengono assassinati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fatti che in breve tempo porteranno al crollo del vecchio sistema di potere e alla nascita di nuove forze, che avrebbero condizionato la politica italiana negli anni successivi.
Quindi queste due croci sono state date in un momento storico in cui l’umanità poteva ancora imboccare una direzione diversa. Nel 1992, infatti, su richiesta della Madonna Giorgio si reca in Russia a parlare del messaggio di Fatima a milioni di persone, nel tentativo di influenzare positivamente il corso della storia, essendo proprio la Russia al centro della seconda parte del messaggio dato dalla Madonna alla veggente Lucia nel 1917: “Se facciamo quello che sto per dirti, molte anime saranno salvate e avremo pace. La guerra finirà. Ma se continuiamo a offendere Dio, sotto il pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi crimini mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre. Per prevenire questa guerra, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati. Se le mie richieste saranno accolte, la Russia si convertirà e avremo la pace; altrimenti diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e al mondo sarà concesso un certo tempo di pace”.
Molti pensano che Papa Pio XII nel 1952 e Giovanni Paolo II nel 1984 abbiano consacrato la Russia alla Santa Madre, assolvendo così ai voleri della Vergine; ritengono anche che la dissoluzione “pacifica” dell’URSS sia dovuta a tali atti compiuti dalla chiesa e dai Papi, come una sorta di alleggerimento del castigo. Altri sono invece del parere che la consacrazione vera e propria sia stata fatta da Papa Francesco solamente nel 2022, durante la guerra della Russia con l’Ucraina.
In realtà Giorgio ha spiegato più volte che la consacrazione avrebbe dovuto esprimere la volontà, di tutti i vescovi e di tutti i cristiani, di unire le chiese cristiane cattolica e ortodossa, al fine di trascinare i popoli e i governi dell’Est e dell’Ovest all’unione, alla pace e alla fine delle “offese contro Dio”. Avrebbe potuto rappresentare l’inizio di un cambiamento concreto in favore della pace, portando la Russia a diventare una risorsa per tutti, anziché una minaccia. Ma ciò non è avvenuto, infatti, prevedendo quanto sarebbe successo nel futuro, già tra il 1931 ed il 1936 Suor Lucia inviò due lettere al proprio vescovo, spiegando che il Signore aveva ribadito la necessità di consacrare la Russia, a qualunque costo. Nella prima lettera del 1931, Lucia riporta le parole del Signore: “Fa conoscere ai miei ministri che, siccome hanno seguito l’esempio del Re di Francia [Luigi XVI] nel ritardare l’esecuzione della mia richiesta, lo seguiranno anche nella sventura. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e Maria”. Nel 1936 il Signore le chiese di riferire che “non hanno dato ascolto alla mia richiesta. Come il Re di Francia si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori nel mondo, causando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Padre dovrà soffrire molto!”
Anche se la speranza è l’ultima a morire, vediamo che molte scelte sono già state compiute e le reiterate richieste del cielo sono rimaste completamente inascoltate. Oggi abbiamo una guerra tra cristiani, il fratello contro il fratello, con una Russia cristiana che ha invaso l’Ucraina e si appresta allo scontro con i Paesi della NATO, anch’essi cristiani.
Sempre all’inizio degli anni ’90, in Messico ci fu un evento che annunciò l’avverarsi di una profezia del calendario Maya, che scandisce la storia secondo dei cicli cosmici. La profezia in questione annunciava l’arrivo della Nuova Era e l’incontro con i “Signori delle stelle”. Il calendario Maya prevedeva una eclisse di Sole come segno dell’inizio di quel tempo particolare, “il tempo del non tempo”, in cui l’uomo avrebbe dovuto scegliere come attraversare la fine di un’era e affrontare l’inizio di un’altra, l’era del “sesto sole”: “Guai a voi della Terra, verrà la fine dei cavalieri giaguaro (i distruttori del mondo) e l’inizio di una nuova Era che sorgerà sulle ceneri della precedente. E sarà il tempo dell’incontro con i Signori delle stelle”.
Esattamente l’11 luglio 1992, mentre al disco brillante dell’astro solare si interponeva quello della luna, la natura si fece improvvisamente silenziosa e migliaia di occhi osservarono, in pieno giorno, le stelle brillare nel cielo. Uno spettacolo coinvolgente e affascinante, al quale se ne aggiunse un altro tanto incantevole quanto inaspettato: l’apparizione di un oggetto metallico lucente, che solcò il cielo a gran velocità per poi fermarsi in prossimità dei corpi celesti sovrapposti. Il movimento dell’oggetto non era assimilabile a quello di alcun velivolo convenzionale e le riprese effettuate da diciassette diverse telecamere fornirono agli esperti un buon quantitativo di materiale da analizzare, che risultò veramente sensazionale.
Attraverso le stigmate impresse nel corpo di Giorgio nel 1991, Gesù ha dato quindi all’umanità la possibilità di scegliere la direzione da intraprendere, affinché il futuro potesse cambiare e l’uomo potesse salvarsi ed incontrare i figli delle stelle in pace e fratellanza. Siccome l’umanità ha scelto di non ascoltare, di non cambiare, come fece il ladrone che derise Gesù perfino sulla croce, quel Segno purtroppo è stato riconosciuto da pochi; è servito a separare, confermando che solamente poche persone vogliono essere redente e molte condannate.
Ecco perché quella scena di duemila anni fa è tanto importante per noi; ed ecco perché la Madonna ci invita a correre ai piedi della croce: perché tornando lì possiamo compiere oggi una scelta diversa, una scelta di conversione e non di condanna, non di autodistruzione. Ma questo è possibile solo riconoscendo il sacrificio che Cristo ha fatto per noi. Solo se riconosciamo il Cristo che sceglie di abbandonare il suo potere e farsi uomo tanto da sentirsi abbandonato da Dio, Lui che era una sola cosa con il Padre.
Solo se riconosciamo la missione d’amore che Giovanni e Maria hanno scelto di portare avanti nei secoli per cercare di redimerci e salvare il salvabile, solo se ci sentiamo parte del disegno del Padre, essendo noi per primi riconoscenti del fatto che ci ha scelti per rinascere tra i popoli latini e portare a compimento il Suo disegno. Solo se ci riconosceremo anche noi, in qualche modo, “ladroni” in cerca del cambiamento, della salvezza, ora più che mai potremo lasciare sotto quella croce le nostre miserie umane, i nostri egoismi e le nostre incertezze, sublimando la materia e rinascendo come persone nuove.
Oggi, grazie al sacrificio di un uomo e al Segno delle stigmate, ci è stata data la possibilità di avvicinarci alla sofferenza e alla Passione di Cristo come mai prima, la possibilità di andare ai piedi della croce.
Citando un racconto del 2010 di Mara della Coletta, nel quale racconta un’esperienza di sanguinazione di Giorgio: “… è come stare ai piedi della croce. Quando ci si trova ai “piedi della croce”, è come essere nudi di fronte allo specchio della nostra stessa coscienza che sempre e comunque ci mette spalle al muro, ma allo stesso tempo ci si sente investiti di luce, di speranza e di forza”.
Possiamo quindi comprendere perché la Madonna abbia fretta di portarci lì, da quel Segno che suo figlio Gesù continua a lasciarci per la nostra salvezza, poiché quando non ci saranno più quei Segni il tempo per tornare ai piedi della croce forse sarà finito.
Inoltre c’è un altro fatto importante da ricordare, ed è che è proprio nel Segno delle stigmate che Cristo dà compimento alla Sua stessa profezia: “Non vi lascerò orfani, tornerò in mezzo a voi”. Giorgio ha spiegato che dicendo “voi”, Gesù si riferiva agli Apostoli e agli amici più stretti, che l’avevano conosciuto e riconosciuto.
Quindi oggi si ripete la stessa situazione di 2000 anni fa, ma con l’aggiunta che questa è l’ultima occasione per scegliere. Analogamente allo scenario particolare degli anni ‘90, in cui il Messico fu protagonista dei Segni Celesti, mentre l’Italia e la Russia erano al centro di guerre e rivoluzioni, oggi vediamo come la storia si ripete, amplificandosi sempre più nel bene e nel male, costringendoci a scegliere dove stare.
Leggendo un messaggio della Santa Pasqua 2006 si comprende come la storia di 2000 anni fa, quando Cristo è comparso sulla Terra, e la storia di oggi in cui Cristo è tornato e presto si manifesterà, siano legate da tale scelta, al di là del tempo e dello spazio… Un filo d’amore che attraverso le epoche giunge a noi e ci riporta ancora al momento di quel sacrificio, come fosse oggi.
DAL CIELO ALLA TERRA
Santa Pasqua 2006
VENERDÌ SANTO. ORA TERZA DEL POMERIGGIO.
UN FORTE GRIDO FA TREMARE LA TERRA! IL CRISTO LANCIA UN ULTIMO SOSPIRO E MUORE IN CROCE DOPO ESSERE STATO FEROCEMENTE TORTURATO.
DUE LADRONI, CRIMINALI, UNO A DESTRA, L’ALTRO A SINISTRA, ANCH’ESSI CROCIFISSI, LO ACCOMPAGNANO. UNO SI PENTE DEI SUOI CRIMINI E CHIEDE AL CRISTO PERDONO RICONOSCENDOLO COME FIGLIO DI DIO. GESÙ PROMETTE A LUI IL PARADISO LO STESSO POMERIGGIO: “IN VERITÀ TI DICO OGGI STESSO VERRAI CON ME IN PARADISO”.
L’ALTRO LADRONE CRIMINALE NON SI PENTE, ANZI, OFFENDE IL CRISTO E SFOGA SU DI LUI TUTTA LA SUA RABBIA E LA SUA SUPERBIA. IL CRISTO LO IGNORA.
SABATO SANTO.
TUTTO IL GIORNO IL CRISTO GIACE NEL SEPOLCRO AVVOLTO IN UN SUDARIO CHE NEL TEMPO, NELLA STORIA DELL’UMANITÀ DIVENTERÀ LA RELIQUIA PIÙ FAMOSA DEL MONDO.
I SUOI AMICI E LE DONNE CHE LO ADORAVANO COMPRESA SUA MADRE, HANNO STRANE E CELESTI VISIONI, SORPRENDENTI RIVELAZIONI, MENTRE TUTTA GERUSALEMME E IL MONDO INTERO PARLANO DI LUI, DEL MAESTRO, DELLA SUA MORTE, DEI SUOI MIRACOLI, DELLE SUE PROFEZIE, DELLA SUA INNOCENZA NON RICONOSCIUTA DAL POPOLO E DAI POTENTI.
NESSUNO SI ASPETTA PIÙ NULLA, SOLO GLI APOSTOLI, MALGRADO IL LORO SCETTICISMO, ASPETTANO NEL PROFONDO DEL LORO CUORE CHE IL MAESTRO RITORNI, CHE IL MAESTRO RISORGA DAI MORTI.
QUALI MORTI?
GESÙ, PRIMA DELLA SUA CROCIFISSIONE, AMMONÌ LORO “LASCIATE CHE I MORTI SOTTERRINO I LORO MORTI. VOI SEGUITEMI…”.
DOMENICA DI PASQUA. PRIME LUCI DELL’ALBA.
GLI ANGELI DI IERI, GLI ESSERI COSMICI DI SEMPRE, COMUNICANO A MARIA MADDALENA CHE IL CRISTO È RISORTO.
EGLI, IL MESSIA, SUBITO DOPO SI MANIFESTA, CON LA SUA FOLGORANTE LUCE E LE SUE STIGMATE, ALLA DONNA CHE LO AMAVA E CHE AVEVA ASCIUGATO CON I SUOI CAPELLI I PIEDI BAGNATI DALLE SUE STESSE LACRIME DI DONNA INNAMORATA DEL FIGLIO DI DIO.
LEI, MARIA MADDALENA, AVVERTE GLI AMICI DI GESÙ DELLA RESURREZIONE DEL MESSIA, UBBIDENDO ALLA RICHIESTA DEL SUO MAESTRO: “VA E ANNUNCIA AI MIEI DISCEPOLI CHE MI PRESENTERÒ LORO…”. NON LE CREDONO, TRANNE PIETRO E GIOVANNI CHE CORRONO VERSO IL SEPOLCRO E SI CONVINCONO SENZA AVER VISTO IL MESSIA RISORTO, CHE MADDALENA HA DETTO LA VERITÀ.
SUCCESSIVAMENTE IL CRISTO SI PRESENTA IN CARNE ED OSSA DI FRONTE AI SUOI DISCEPOLI CHE RIMANGONO SORPRESI ED ESTASIATI.
GESÙ INVITA TOMMASO, L’UNICO RIMASTO INCREDULO, A TOCCARE LE SUE FERITE SANGUINANTI. TOMMASO INFINE CREDE E SI INGINOCCHIA DI FRONTE AL FIGLIO DI DIO.
INTANTO, MENTRE IL CRISTO RISORTO SI MANIFESTAVA SOLO A POCHI INTIMI, IN CITTÀ E IN TUTTO IL MONDO ACCADEVANO STRANI E SPETTACOLARI EVENTI. LUCI NEL CIELO, TERREMOTI, MIRACOLI, APPARIZIONI DI ANGELI, CONVERSIONI, GUARIGIONI.
IL TEMPIO SI SQUARCIA, LO STESSO PILATO VIENE COLPITO DA UNA CRISI INTERIORE E CHIEDE AIUTO ALLA MOGLIE, SEGUACE IN SEGRETO DEL CRISTO.
L’IMPERATORE DI ROMA VIENE A CONOSCENZA DELL’OPERA DEL MESSIA E HA PAURA. ANCHE GLI UOMINI DEL SINEDRIO CHE LO HANNO CONDANNATO HANNO PAURA. I RICCHI E I POTENTI HANNO PAURA.
SANTA PASQUA. DOMENICA 16 APRILE 2006. ORA QUINTA DEL POMERIGGIO
IN VERITÀ VI DICO: L’ULTIMO ATTO DELLA STORIA STA PER COMPIERSI. L’APOCALISSE È AL SUO EPILOGO. IL TEMPO È ARRIVATO! IL VANGELO È IL LIBRO DELL’ETERNITÀ. SI! IL VANGELO CHE SCONFIGGE IL TEMPO E LO SPAZIO SI COMPIE. SIETE GIUNTI NELLA PARTE PIÙ IMPORTANTE. MANCA POCO. È GIUNTA L’ORA: I DUE LADRONI, L’UMANITÀ INTERA, SPACCATA IN DUE, DI FRONTE A UNA SCELTA. IL SEPOLCRO, I SEGNI, IL SANTO SUDARIO.
PENSATE E RIFLETTETE!
GLI AMICI, LA RESURREZIONE, LA VERGINE SANTISSIMA, LE APPARIZIONI, I SEGNI, LE DONNE SOTTO LA CROCE, GLI ANGELI DEL CIELO DELL’UNIVERSO.
I POTENTI CHE HANNO PAURA, LE CHIESE E I TEMPLI CHE SI SQUARCIANO.
C’È TUTTO, ANCHE LE STIGMATE SANGUINANTI CHE OGNI GIORNO SONO UN VENERDÌ SANTO CONTINUO.
MANCA SOLO L’ULTIMA, LA PIÙ POTENTE E IMMENSA GIORNATA. UNA DOMENICA DI PASQUA DI UN GIORNO E DI UNA ORA SCONOSCIUTA, MA MOLTO PROSSIMA A VENIRE. IN QUEL GIORNO LA SUA FOLGORANTE LUCE CHE SQUARCIA I CIELI E ILLUMINA TUTTA LA TERRA SARÀ VISTA DA TUTTO IL MONDO!
“E ALLORA VEDRETE IL FIGLIO DELL’UOMO VENIRE CON GRAN POTENZA E GLORIA SULLE NUBI DEL CIELO!” TEMETE POTENTI!
TEMETE GUERRAFONDAI! GIOITE UMILI E DOLCI SERVI DEI SERVI DI DIO!
PER VOI SARÀ DISEGNATA L’ALBA DI UNA NUOVA ERA.
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA
SANGUINAZIONE DALLE STIGMATE
DI GIORGIO BONGIOVANNI
SABATO SANTO.
NEL SEPOLCRO SANTO
MENTRE LO SPIRITO DI CRISTO REDIME CON IL SUO SANGUE UNA PARTE DELLA CIVILTÀ DI QUESTO PIANETA.
Gerusalemme – Israele / 15 aprile 2006 / Ore 17:00
Quindi oggi, per noi che abbiamo conosciuto il Segno, andare ai piedi della croce significa andare da Cristo, esserci, essere presenti, visto che Lui ci sta dimostrando che è tornato e ci chiede di scegliere. L’ha fatto con le stigmate e lo chiede nei messaggi; significa quindi fare ciò che non fecero gli Apostoli 2000 anni fa, significa non scappare. Significa esserci nelle opere con il corpo e con lo spirito. Significa stringere la sua mano che ci sta tendendo. Significa accettare la richiesta del Padre quando chiede di essere ascoltato e accogliere la richiesta d’amore della Madre Santa che ci vuole tutti con lei.
Non sarà attraverso quelle vie iniziatiche che allontanano da un serio impegno sociale nel mondo che “potremo vedere la rosa fiorire sulla croce”, perché la rosa, la verità cristica, potrà fiorire dentro di noi e farci vincere sulla materia corruttibile solo prendendo la nostra croce seguendo Gesù, quindi solo amando il prossimo concretamente e perseverando nel servizio e nella giustizia, fino al Suo ritorno.
Concludo con questo messaggio della Santa Pasqua 2008 in cui veniamo spronati a diventare “protagonisti degli eventi” per farci strada tra le insidie di questo tempo:
“… VOGLIAMO ANCORA DIRE A TUTTI COLORO CHE SONO NEL SENTIERO DEL CAMMINO SPIRITUALE E CHE HANNO RISPOSTO “SI” ALLA CHIAMATA, A COLORO CHE SONO STATI SCELTI A TESTIMONIARE LA VERITÀ GIOVANNEA: ABBIATE CURA DI VOI PERCHÉ LE FORZE NEGATIVE HANNO MESSO IN CAMPO TUTTO IL LORO POTERE PER FARVI DISPERDERE E FARVI CADERE, AFFINCHÉ I PRIMI POSSANO DIVENIRE GLI ULTIMI. SOLAMENTE ATTRAVERSO L’UNIONE E SOPRATTUTTO LA PERSEVERANZA NELL’AZIONE OPERATIVA GIUNGERETE FINO ALLA FINE E CIOÈ FINO AL GIORNO DELLA GLORIOSA MANIFESTAZIONE, IN TUTTI I CIELI DEL MONDO, DEL VOSTRO E NOSTRO MAESTRO GESÙ CRISTO CHE INSTAURERÀ IL REGNO DI DIO IN TERRA.
PACE!”
DAL CIELO ALLA TERRA
tramite Giorgio Bongiovanni stigmatizzato
Sant’Elpidio a Mare (Italia) / 20 Marzo 2008
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