VIAGGIO IN MESSICO LUCA E PIER
9/10.02.2008 sabato
Dopo una lunga giornata di lavoro la sera io e Luca passiamo a salutare Giorgio… ha appena sanguinato, ci chiama… è ancora disteso sul divano dove ha sanguinato e sono ancora in vista i segni delle stimmate. La loro vista è sempre un momento di profonda riflessione sull’opera e su noi stessi, sul nostro ruolo, le nostre responsabilità e l’immensa fortuna di essere testimoni e servi di uno dei segni più importanti di questo tempo apocalittico. Ci lasciamo con le ultime raccomandazioni operative per questo importante viaggio in terra messicana. Partiamo dall’aeroporto della città di Bologna, ci hanno accompagnato Diego e Mariela. Facciamo tappa a Madrid e dopo il lungo salto oceanico con destino Città del Messico. Il volo è tranquillo, arriviamo a destinazione in orario. Troviamo ad aspettarci all’uscita Oscar Zapien, uno dei collaboratori più stretti del caro amico e fratello Pascal Lopresti che Giorgio aveva contattato i giorni precedenti per chiederli un aiuto logistico in terra messicana.
Oscar è una persona molto disponibile e tranquilla, fa di tutto per metterci subito a nostro agio. Ci dice che Pascal gli ha tanto raccomandato di mettersi a nostra disposizione. Facciamo sosta per la cena in un ristorante gestito da uno dei figli di PASCAL. Dopo andiamo a letto, la stanchezza e il cambio di fuso si fanno sentire.
10.02.2008 domenica
Negli uffici abbiamo modo di salutare molti dei collaboratori di Maussan: Ruben Villatoro, Demetrio Feria, Rodolfo Garrido e altri.
Andiamo a pranzo al ristorante che Jaime ha aperto da circa due anni, il mangiare è veramente ottimo. Dopo parliamo di lavoro e stabiliamo il programma operativo per i prossimi giorni. Maussan si dice completamente disponibile a fornirci tutto ciò che riterremo utile sottolineando che reputa la sua opera e quella di Giorgio due facce della stessa missione di preparazione dell’umanità all’incontro con i fratelli delle stelle. Dice che lui ritiene Giorgio un fratello. Chiamiamo al telefono a Giorgio e Jaime lo saluta. Terminato l’incontro andiamo a casa di Jaime per vedere la messa in onda del programma. La casa di Maussan ci stupisce sempre per la sua straordinaria bellezza e unicità. Rientriamo in Hotel alle 22.00. Domani inizia il lavoro vero e proprio.
11.2.2008 lunedì
Alle 8.30 viene a prenderci Oscar, andiamo in ufficio da Jaime. Appena arrivati agli studi incontriamo Adelita, la segretaria di Maussan, che ci saluta calorosamente. Dopo pochi minuti arriva Jaime e subito dopo l’ingegnere Arturo Robles Gil, un componente dei Vigilantes, che porta a Maussan un filmato di un UFO realizzato il giorno prima. Vediamo assieme a Jaime questo nuovo video. Si tratta di un EBANI che disegna nel cielo un perfetto 2. Parliamo un po di questo nuovo straordinario filmato e, subito dopo, Jaime ci invita a partecipare a una riunione della redazione nella quale si discuteranno i contenuti della prossima trasmissione. A un certo punto Maussan ci presenta con grande enfasi a tutta la redazione sottolineando che siamo i collaboratori di Giorgio Bongiovanni e pertanto, che ci venga data massima assistenza e collaborazione. Finita la riunione sistemiamo le apparecchiature per il lavoro. Iniziamo con l’intervista a Jaime, nel frattempo altri della redazione ci preparano una prima selezione di filmati UFO da copiare. Dopo circa 40 minuti di intervista sospendiamo con Jaime. E’ molto stanco e preferisce lasciare il resto all’indomani. Parliamo con altri componenti dei Vigilantes e stabiliamo di intervistare Demetrio Feria e Carlos Clemente. Ci aiutano nel lavoro il sempre disponibilissimo Oscar e Willy, uno dei collaboratori storici di Maussan, persona di carattere allegro e grande estimatore di Giorgio. Ci chiede ripetutamente di portargli i suoi saluti, cosa che comunque ci chiedono tutti quelli con cui parliamo.
Carlos Clemente ci rifornisce di materiale ufologico da copiare così, mentre io con l’aiuto di Willy, porto avanti le interviste, Luca si occupa di il copiare i filmati. Andiamo avanti sino alle 18.30, quando ormai gli uffici si sono svuotati ed è rimasto solo il guardiano di locali. Oscar ci accompagna in Hotel e dopo in un ristorante per la cena. Ci sentiamo abbastanza stanchi, l’effetto del cambio di fuso si fa ancora sentire, ma siamo soddisfatti di quanto realizzato.
12.02.2008 martedì
Oggi il programma di lavoro prevede l’intervista a Carlos Clemente, Ruben Villatoro e a Demetrio Feria, uno dei primi Vigilantes, autore di numerosi filmati di oggetti volanti non identificati di grande interesse.
Don Demetrio, così lo chiamano con rispetto i Vigilantes più giovani, ha insegnato le tecniche di osservazione del cielo più idonee per l’individuazione degli oggetti volanti non identificati ai successivi componenti del gruppo.
Carlos e Ruben sono anche ricercatori e giornalisti televisivi autori di numerosi servizi che vanno in onda nel programma di Maussan.
13.02.2008 mercoledì
Oggi la prima meta è la casa di Arturo Robles Gil, un importante componente dei Vigilantes
I suoi video hanno meravigliato i ricercatori per la varietà e il numero degli oggetti filmati. Soprattutto i filmati di enormi agglomerati di sfere definiti EBANI. Numerose anche le sfere e le flotillas filmate da Gil. L’intervista richiede oltre un’ora di tempo tra domande e insert di immagini necessarie per illustrare l’attività svolta dal Vigilante. Arturo è estremamente disponibile, durante la sua esposizione rimarca più volte la sua convinzione che la presenza degli oggetti volanti abbia una profonda implicazione con l’attuale situazione che sta vivendo l’umanità. Ritiene molto importante la missione di Giorgio, di cui condivide il messaggio. Terminato da Gil, ci dirigiamo fuori città. Meta è la casa di Pedro Avila, il capo dei Vigilantes. Pedro è un caso particolare all’interno del gruppo. Autore di numerosi spettacolari filmati, tra cui quello in cui appaiono delle figure di luce di forma umana, vive una condizione umana molto difficile: è portatore di una grave malattia, la distrofia muscolare, che lo sta invalidando in maniera sempre più grave. Ormai non riesce ad uscire da solo dalla sua piccola stanza, ogni movimento è per lui una grande fatica. La cosa stupefacente è che nonostante questa situazione, dalla sua finestra, con una piccola porzione di cielo visibile, riesce a realizzare un notevole numero di filmati di notevole interesse. Sembra, come nel caso di Antonio Urzi, che gli oggetti posino per lui. Terminata l’intervista Pedro ci mostra una raccolta dei suoi migliori filmati che aveva preparato apposta per noi.
Ci congediamo da lui a tarda sera, stupiti non solo per la sua esperienza ma soprattutto per la grande serenità e compostezza che manifesta nonostante la sua condizione. Rientrati a Città del Messico ci incontriamo con Daniel, Pascal e la sua compagna Mariela, nel ristorante di uno dei figli di Pascal. La serata termina piacevolmente tra vecchi ricordi di comuni vicissitudini e riflessioni sull’opera di Giorgio e i tempi che stiamo vivendo.
Tra le altre cose realizziamo la seconda parte della intervista a Jaime e, successivamente, una intervista all’astronomo Fernando Correa, particolarmente esperto sui misteri di Marte, i mutamenti del sole e il clima spaziale.
15.02.2008 venerdì
Di pomeriggio usciamo a prendere attrezzatura che ci servirà domani. Abbiamo in programma un viaggio di investigazione con Maussan verso la zona di Mezcala, a circa 350 Km da Città del Messico. Il luogo è stato teatro la settimana precedente, di un importante avvistamento di massa. Per due notti di seguito un oggetto di forte luminosità ha stazionato sopra il serro. La sua luce pulsava e durante l’espansione le luci del paesino e di altri della zona si attenuavano, quando la luce dell’oggetto diminuiva, quella dei villaggi tornava normale. Numerose persone hanno cercato di raggiungere la zona dove si trovava il misterioso velivolo, circa 10-15 Km dal paesino di Mezcala ma arrivati ad una certa distanza i motori dei veicoli cessavano di funzionare. Jaime si è recato sul posto la settimana precedente e ha già raccolto interviste e filmati notturni dell’oggetto sconosciuto. Purtroppo dai filmati che ci mostra si può solo vedere questa luce ad una certa altezza e quando i testimoni zoommano per avvicinare l’oggetto, lo zoom e la messa a fuoco automatica delle telecamere amatoriali usate sfocano l’immagine creando aberrazioni ottiche che ne impediscono la corretta visione. Secondo Jaime il caso è di grande importanza e ci tiene che lo accompagniamo. Noi ne siamo ben felici, una investigazione sul campo con Jaime Maussan è sempre una straordinaria esperienza umana e professionale. Ci accordiamo con lui che alle 5.00 di mattina verrà a prenderci a casa Alfonso Garcia, uno degli uomini di fiducia di Jaime.
16.02.2008 sabato
Alfonso è puntuale, alle 5.00 in punto ci chiama per scendere in strada. Arriviamo a casa di Jaime dopo un’ora di viaggio.
In pochi minuti trasbordiamo i bagagli sulla sua Jeep e facciamo rotta verso Mezcala. La zona è a 100 Km circa da Acapulco, 300 e passa Km da Città del Messico. Un luogo arido e caldo, la cui gente vive di una economia povera nonostante la presenza di importanti giacimenti di Oro, Uranio e Rame estratti però da compagnie estere che lasciano ai locali solo le briciole dei lavori più umili e pesanti. Un vecchia storia. Il viaggio dura oltre tre ore, alla guida sempre Jaime. Chiacchieriamo poco, la levataccia si fa sentire. Arriviamo verso le 11.00 di mattina, la temperatura è oltre i 30 gradi. I raggi del sole sono brucianti e l’aria è calda e secca. Jaime si ferma davanti alla casa del commissario di Mezcala che ci accoglie con grande cortesia. Ci invita ad entrare e ci offre un gradito ristoro a base di “huevos revueltos, Jamon, frijoles e tortillas” e l’immancabile, onnipresente Cocacola. Aspettiamo l’arrivo della seconda auto della spedizione. Vi sono il Vigilante e giornalista televisivo Carlos Clemente, i cameraman Octavio e Eduardo e un importante fisico esperto anche in medicina nucleare, che lavora a livello istituzionale messicano. Uno dei 5 esperti, ci spiega Jaime, che può ordinare l’isolamento o la quarantena di un territorio a causa di eventi a carattere radioattivo. Arrivano dopo una mezz’ora, si rifocillano anche loro e subito dopo diamo il via alle indagini. Jaime fa dare un bando da un’auto con megafono all’intera popolazione del paesino, invitando a presentarsi tutti coloro che fossero stati testimoni dei fatti e che avessero realizzato foto o filmati del fenomeno. Si presentano vari testimoni che prontamente vengono intervistati.
Successivamente Maussan decide di creare due squadre operative: una con lui, Octavio, Alfonso che si incaricherà di proseguire l’investigazione nella zona degli impianti di raffinazione dei materiali estratti dalla miniera, un’altra composta da Eduardo, Charlie, il professore, Luca e Pier, con l’incarico di salire in cima al serro con il tentativo di individuare il punto del probabile atterraggio del misterioso oggetto. Il professore porta con se un contatore Geiger fornitogli da Jaime. L’oggetto potrebbe aver lasciato tracce di energia misurabili con lo strumento. Dirigiamo verso la cima del serro sul cassone di una camionetta messaci a disposizione dagli abitanti del posto. Assieme a noi si trova no due testimoni.
Si unisce alla spedizione un’altra camionetta piena di giovani misti tra testimoni e curiosi che vogliono partecipare ad un evento sicuramente inusuale nel loro piccolo paesino. La salita è lenta e faticosa, la polvere tanta e la sete si fa presto sentire, fortunatamente siamo muniti di scorte di bevande varie. La strada è poco più che una disconnessa mulattiera piena di sassi e buche, per percorrere i circa 12 Km che ci separano dal presunto obiettivo impiegiamo oltre un’ora. La natura è aspra e selvaggia, gli alberi sono spogli, mancano alcuni mesi alla stagione delle piogge ma il tutto ha la sua affascinante bellezza. Ci colpisce l’assoluta mancanza di animali, uccelli compresi. Il tutto è immerso in un silenzio assolato, quasi innaturale. Lungo il viaggio ammiriamo i numerosi e alti cactus che si stagliano verso il cielo come lunghe dita che sbucano dalla terra.
Arrivati in cima scendiamo dalle camionette e il professore richiama la nostra attenzione. Ci annuncia che a furia di rivedere il filmato ha individuato sul piccolissimo schermo della telecamera di Mario un oggetto che sorvola gli alberi. Iniziamo ad esplorare la zona cercando di individuare il punto dove si stagliava il velivolo. Alla fine comprendiamo che l’oggetto volante ha sempre stazionato in volo, senza posarsi a terra. Non possiamo perciò trovare segni fisici della sua presenza e decidiamo di tornare a valle. Ci ritroviamo con Jaime a casa del commissario. Gli diciamo del video che vuole immediatamente visionare. Si dice convinto che si tratta del misterioso velivolo e chiede una intervista al padre del giovane autore. Ci colpisce la grande passione e determinazione di questo straordinario investigatore, che invece di starsene comodo dietro la scrivania, è sempre presente sul posto, anche a centinaia di Km da casa, per raccogliere le prove e le testimonianze che dimostrano la visita di esseri non di questo mondo. Un lavoro non facile, sicuramente scomodo, socialmente non di grande prestigio, ma il suo carisma e la sua determinazione attrae a affascina anche gli scettici e sta producendo una consapevolezza nella gente ben lontana nel nostro continente. Numerose volte, durante la giornata, gli si sono avvicinate persona chiedendo un autografo e complimentandosi per il suo lavoro. A fine giornata Jaime si dice più che soddisfatto del risultato. Lo siamo anche noi, non capita tutti i giorni di incontrare e collaborare con personaggi di questa portata.
17.02.2008 Domenica
Di mattina assistiamo alla registrazione della nuova puntata del programma “Los grandes misterios del tercer milenio”. Ci raggiunge Pascal e successivamente intervistiamo l’ingegnere Rodolfo Garrido, uno degli esperti di scienza di cui si avvale Jaime.
Dopo torniamo in studio da Jaime per terminare dei lavori.
La giornata è stupenda, un sole caldo, quasi bruciante ci accompagna, prudentemente ci armiamo di “gorro” e “paliacate” per proteggerci dai forti raggi solari. Dirigiamo subito verso la piramide del sole, la costruzione più imponente del sito.
Prima di affrontare le ripidissime scalinate che portano sino alla cima, Oscar ci coinvolge in una cerimonia di richiesta di permesso alle invisibili e potenti entità guardiane della piramide. La scalata è impegnativa, Oscar ci consiglia di salire a zig-zag non verticalmente per diminuire lo sforzo e la fatica della scalata. Ci sono turisti da tutto il mondo ma meno numerosi dei periodi di punta. Ne superiamo vari, fermi e ansimanti lungo il ripido percorso. Sono in pochi ad applicare la tecnica di Oscar e alcuni che ci avevano superato alla partenza, li lasciamo alle nostre spalle con la lingua penzoloni. Arrivati in cima, il solito Oscar ci mostra un rito di ricarica con l’energia che concentra la piramide. Lo eseguiamo insieme diligentemente tra gli sguardi curiosi degli altri turisti. La visita prosegue alla piramide della Luna, di dimensioni più ridotte, saliamo anche su di essa, non sino alla cima, a causa dei lavori di restauro che limitano l’area percorribile.
Comunque la vista della città dal punto di massima altezza raggiungibile è fantastica, l’immenso viale visto da quella posizione si mostra con tutta la sua magnificenza e perfezione degli allineamenti.
La visita prosegue successivamente tra le altre costruzioni e templi sempre seguiti e avvicinati dai venditori di souvenir. Terminiamo l’itinerario alla piramide di Quetzalcoatl, l’unica adornata con grandi teste di serpente e altri motivi architettonici tipici di questa cultura.
Di dimensioni inferiori rispetto alle altre due, si dice fosse la residenza di questa mitica divinità. In effetti dietro di essa si vedono ancora i resti di edifici che hanno tutta l’aria di una antica costruzione residenziale.
Rientriamo a casa ormai a sole calato ma soddisfatti di una visita dai risultati inaspettati.
Dopo il consueto appuntamento con “el desayuno mexicano” ci avviamo con Oscar verso quello che durante questi giorni è stato il nostro “ufficio” cioè gli studi della “Maussan Produciones”. Con la solerte assistenza di Panchito, Carlos “Charlie” Clemente, Riben, Willy, Adela ecc. portiamo avanti il nostro lavoro di studio e ricerca. Iniziamo con una intervista a Oscar sui temi da lui investigati. Oggi Jaime non è presente, impegni di lavoro lo portano fuori città, sarà via sino a fine settimana per cui non lo rivedremo. La giornata scorre veloce e, a fine pomeriggio, organizziamo un piccolo rinfresco per salutare tutti e ringraziare per la loro straordinaria disponibilità e assistenza in questi giorni di permanenza in Messico.
Rimarchiamo, in un breve discorso, che una delle cose più importanti avvenute in questi giorni è l’amicizia che si è sviluppata tra noi. Tutti quanti ci manifestano con emozione lo stesso sentimento e il loro rispetto e amore verso Giorgio e la missione che porta avanti. Manifestando il desiderio di vederlo di nuovo tra loro in territorio messicano. A fine serata incontriamo Maria Guadalupe, “Lupita”, una sorella che non conoscevamo personalmente ma a cui Giorgio tiene particolarmente. Ci aveva chiesto infatti di incontrarla per portarle i suoi saluti. Ceniamo assieme al “Quebracho”, ormai diventato tappa fissa delle nostre cene. Doveva essere presente anche Pascal ma il suo incerto stato di salute gli impedisce di partecipare. Ci salutiamo telefonicamente dandoci appuntamento all’indomani. L’incontro è piacevole, “Lupita” è simpatica e spumeggiante ed è un piacere chiacchierare con lei. Ci scambiamo esperienze e sensazioni legate alle nostre rispettive esperienze all’interno dell’opera. Quando usciamo dal locale è quasi mezzanotte ci salutiamo calorosamente e ci avviamo verso casa, ci attende il difficile compito di assemblare dentro le valigie il notevole volume di bagaglio che in questi giorni si è espanso in modo preoccupante…
20.02.2008 mercoledì
Alle 8.45 viene il nostro caro fratello Oscar, la vera rivelazione del viaggio, che ci deve accompagnare all’aeroporto. Ci porta anche alcuni documenti fotografici e filmati che fanno parte delle sue investigazioni. Ci aiuta a caricare i voluminosi e pesanti bagagli, ricchi anche di un importantissima raccolta di documenti ed esperienze che hanno fatto di questo viaggio una tappa importante e inaspettata del nostro cammino spirituale.
Nel mentre che stiamo terminando la sistemazione delle valigie nella macchina di Oscar, arriva Pascal, il cui stato di salute è migliorato. Ci porta un importantissimo libro che racchiude lo studio fatto da un ricercatore inglese nei primi anni delle investigazioni sulle piramidi messicane ed in particolare su Teotihuacan. Un libro scoperto da Oscar, dato poi a Pascal che ora ce ne fa dono. Ci salutiamo, lo ringraziamo per la preziosa assistenza che ci ha dato in questo viaggio, ripromettendoci di rincontrarci in Italia.
Durante il viaggio verso l’aeroporto Oscar ci manifesta la sua tristezza per la nostra partenza e ci da un saluto particolare per Giorgio. Terminate le pratiche al check-in ci separiamo definitivamente da lui e alle 13.00 l’aereo prende il volo verso casa.
Pier Giorgio Caria – Luca Trovellesi
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
2 marzo 2008