Gesù disse: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. (Mc 13:31)
Tuttavia, pochi hanno colto il senso e l’infinita bellezza del messaggio. Pochi hanno fatto germogliare il suo seme nel terreno profondo della vita, tant’è vero che in questo tempo anche i più fervidi devoti, troppo distratti e prigionieri di se stessi, ne hanno fatto una storia come tante, accantonata dalle loro vite indaffarate.
Per i più, la pratica della fede è un passatempo dove ascoltare profezie e le promesse di Dio fatte agli antichi. Sfoggiano un credo oramai sbiadito, uno scialbo cristianesimo allietato da una preghiera nata stanca che giunge affievolita sulle labbra, per poi rifugiarsi dietro a mille compromessi e mille incoerenze.
Da questa crescita vertiginosa di farisei, erodiani e tiepidi sorge spontanea una domanda: se quell’ “Io credo” fosse vero, se i miliardi di devoti e tutte le chiese praticassero i Suoi insegnamenti, non svanirebbero forse le ingiustizie, la fame e tutte le guerre? Sicuramente la storia del mondo cambierebbe. Quell’ “io credo” ha invece assunto sempre più il valore comune di un’opinione, un’approssimata e superficiale convinzione, tant’è che Giacomo dirà: “Anche i demoni credono e tremano (Gm 2:19), l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto”. (Gm 2:24)
Ma Cristo disse anche: “Non sono quelli che godono di buona salute ad avere bisogno del medico, bensì i malati”. (Mt.9,12).
Forse quel Dio che noi preghiamo non è il Dio che Gesù Cristo ha rivelato, ma un Dio accomodante, ancora conformato ai nostri desideri. Probabilmente è giunta l’ora di scrutare il nostro cuore e domandarsi se davvero il nostro fare coincide con la Volontà del Padre.
La nostra adorazione, la fervente supplica di misericordia e di conforto, battersi il petto per le debolezze e gli errori, non saranno sufficienti a manifestare il pentimento, se poi quel cambiamento di fatto noi non lo vogliamo. Piuttosto, convinciamo il nostro Dio che il Suo Sangue non scorre mai invano! Si, convinciamoLo che il nostro credo è vero, sforzandoci ogni istante di testimoniare il Vangelo nel nostro quotidiano, nel far sì che il donare diventi sempre più un donarsi incondizionato.
A che sarà servito gridare gli ideali di uguaglianza e fratellanza tra i popoli, puntare il dito contro i Suoi carnefici o coloro che in questo mondo personificano il male, se non impariamo a guardare chi ci sta accanto, con gli stessi occhi con cui guardiamo i nostri figli? A che sarà servito pregare, gioire di tante verità rivelate, se non ci hanno reso servi umili, ma, in realtà, ci illudiamo di essere già salvi? Cosa se ne farà il Signore dei singhiozzi e di tante lacrime sparse ai piedi della Croce, se ancora custodiamo privilegi, se non siamo disposti a dare la faccia e la vita per i nostri amici, a lasciare tutto per i nostri ideali?
Ai bigotti e agli ipocriti dirà: “È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto, nemmeno alla fine vi siete pentiti, così da credere in lui”. (Mt 21,32).
Che per ognuno di noi in quel giorno possa dire: “Venite benedetti, ricevete in eredità il regno, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere… In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Mt 25,31-46).
La salvezza sarà data a coloro i cui occhi sono stati capaci di attraversare il visibile e giungere fino al Dio invisibile, che si manifesta in quel Prodigio fatto carne e sangue, nel primo e nell’ultimo dei Suoi fratelli, nel miserabile che vaga ai bordi della strada e nella Luce che illumina i nostri giorni. Hanno creduto, e per questo Lo hanno imitato.
ANIME CHE IL PADRE MIO ADONAY MI HA INDICATO DI RISVEGLIARE IN QUESTO TEMPO.
SONO IO, FIGLIOLI, RICONOSCETEMI DA CIÒ CHE VI DICO.
DA SEMPRE VI TUTELO E VI PROTEGGO. SONO IL VOSTRO CONSOLATORE E VOI SIETE I MIEI VIRGULTI CHE HO SCELTO IN QUESTO TEMPO PER PREPARARE LA VIA DEL MIO RITORNO.
HO PLASMATO IN MEZZO A VOI IL CALICE DELLA COMUNIONE CRISTICA, IL QUALE HA IMPRESSE NEL SUO CORPO LE FERITE DELLA MIA CROCIFISSIONE COME SEGNO VISIBILE E TANGIBILE DELLA MIA PRESENZA E DELLA MIA ESSENZA.
POSSEDETE NEL VOSTRO SPIRITO IL SIGILLO DEL FUOCO SOLARE CHE È IL CUORE DELLA VOSTRA CHIAMATA. VOI SIETE TRA COLORO CHE NEL MONDO HO SCELTO PER IL NUOVO REGNO.
IN VERITÀ VI DICO: SE LA VOSTRA FEDE RIMARRÀ INTEGRA E FORTE COME LA ROCCIA NON VI PERDERETE E RIMARRETE I PRIMI TRA I PRIMI PER RACCOGLIERE GLI ULTIMI CHE SI UNIRANNO A VOI. SARETE I CHIAMATI DIVENUTI ELETTI.
MA STATE ATTENTI!
NEL VANGELO HANNO SCRITTO QUANTO HO DETTO: “MOLTI I CHIAMATI E POCHI GLI ELETTI”.
IO VI DEVO AVVERTIRE PERCHÈ A VOI NON HO MAI NASCOSTO NULLA. IL PADRE HA PERMESSO AL MALIGNO DI PROVARE LA VOSTRA FEDE FINO ALLO SPASIMO ED IN QUESTI GIORNI, IN QUESTE ORE, IN QUESTO TEMPO EGLI, IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO, HA POSTO IN ESSERE UN PROGETTO DIABOLICO PER ALLONTANARE IL VOSTRO SPIRITO DALLA SANTA VERITÀ CHE SERVITE CON TANTO SACRIFICIO.
VI PREGO, CON AMORE, NON CADETE NELLA TRAPPOLA. SIATE FORTI E FEDELI AGLI INSEGNAMENTI CHE VI SONO STATI DATI.
IL MIO CALICE VIVENTE PUÒ AIUTARVI SE VOLETE. CERCATELO E CHIAMATELO, EGLI SARÀ, COME SEMPRE, L’ESEMPIO DI CROCE, SERVIZIO, AMORE E GIUSTIZIA.
LA VOSTRA FEDE VACILLERÀ A CAUSA DELLE SPINE MATERIALI CHE AFFLIGGONO LA VOSTRA CARNE, MA SE SARETE UNITI TUTTI INSIEME A LUI, E VOI CON ME E IL PADRE MIO, ALLORA SUPERERETE QUESTA PROVA FINALE.
IL MIO MESSAGGERO E FRATELLO VOSTRO SI AVVIA VERSO L’ULTIMO SENTIERO DELLA MISSIONE, CHE LO ACCOMPAGNERÀ ALLA SUBLIMAZIONE DELLA SUA CARNE E DELLA SUA ANIMA PER LA GLORIA DEL FIGLIO DELL’UOMO E DEL PADRE MIO. LUI DIMINUISCE E VOI DOVETE CRESCERE ED ESSERE TESTIMONI VIVENTI DELLA VERITÀ E CONTINUATORI DEL SUO PERCORSO. PER QUESTO IL TENTATORE VUOLE BATTERVI COME COVONI DI GRANO.
STATE ATTENTI DUNQUE E PENSATE COSTANTEMENTE ALLA VOSTRA MISSIONE, ALLA CAUSA PER LA QUALE SIETE VENUTI IN QUESTO MONDO. TUTTO CIÒ CHE PUÒ RALLENTARE LA VOSTRA ATTENZIONE, ANCHE SE FOSSE UNA CAUSA APPARENTEMENTE NOBILE, POTREBBE ALLONTANARVI DAL SENTIERO DELLA VOSTRA PROGRAMMAZIONE DIVINA VOLUTA DAL PADRE CELESTE.
HO ORDINATO AI MIEI ANGELI DI TUTELARE I VOSTRI SPIRITI, MA LA VOSTRA DISPONIBILITÀ ALL’IMPEGNO DEVE ESSERE TOTALE, ALTRIMENTI NEMMENO GLI ANGELI ED IO STESSO, IL VOSTRO CONSOLATORE, POTRANNO FARE NULLA PER ALLONTANARVI DALLA TENTAZIONE.
SE NON DARETE ASCOLTO AI MIEI RICHIAMI DOVRÒ TRISTEMENTE OSSERVARE LE MIE PECORELLE DISCENDERE DALLA CIMA DELLA MONTAGNA, DOVE LE HO CONDOTTE, VERSO LA VALLE DELLE OMBRE, DEL BUIO E DELLA PERDIZIONE.
STATE ATTENTI DUNQUE.
IO VI AMO E VI BENEDICO!
PACE!
3 Luglio 2013. Ore 13:15
G. B.
VI PREGO! VI PREGO!
AGGRAPPATEVI A ME! TOCCATE LA MIA VESTE PER AVERE LA CERTEZZA DI ESSERE GLI ELETTI DELL’ALTISSIMO ED EREDI DEL SUO REGNO IN TERRA. (Matteo 9, 20-22)
FIGLIOLETTI MIEI, VI PREGO!
INVITATEMI SEMPRE ALLE VOSTRE COMUNIONI. INVITATEMI SEMPRE NEI LUOGHI DOVE SI SVOLGE LA VOSTRA VITA QUOTIDIANA ED IO VI DISPENSERÒ DAI VELENI CONTINUI CHE IL MALIGNO RIGURGITA NEI VOSTRI SPIRITI TENTANDO DI ALLONTANARVI DALLA LUCE DI CRISTO, FIGLIO DI DIO.
FIGLIOLETTI MIEI, VI PREGO!
FATEMI PARTECIPE DELLE VOSTRE INTIMITÀ, GIOIE, DOLORI, SORRISI E LACRIME ED IO VI INONDERÒ DI SAGGEZZA, SAPIENZA E PERLE DI CONOSCENZA.
FIGLIOLETTI MIEI, VI PREGO!
AMATEVI, COME IO VI HO AMATO E VI AMERÒ SEMPRE, NEI SECOLI DEI SECOLI.
ECCO, IO SONO IN MEZZO A VOI! GIOITE E RALLEGRATEVI!
SONO RITORNATO, NON VI HO LASCIATI ORFANI.
ECCO IO SONO!
VI AMO E VI BENEDICO!
PACE!
3 Luglio 2013. Ore 13:51
Non ti replico Signore, sono qui vicino ai miei fratelli. Solo che mi sorprendi, perché questo amore così grande verso noi indegni? Perché ci ami così tanto? Sei folle, sì, un pazzo, Signore. Noi che non contiamo niente…
Siamo fortunati! Siamo fortunati.. non lo so perché la vita ci ha dato questo regalo. Il Signore ci ha scelti: non siamo i migliori, nemmeno i peggiori, siamo comuni, i minimi; ma forse è per questo, perché siamo i minimi. E comunque ci ha scelto. Che cosa Gli dobbiamo dire? No, non sceglierci? Lui mi dice: “Non replicarmi, ho scelto te”. Cosa devo risponderGli? Io dico: “Signore, sei folle e dici cose folli. Come puoi dire: “Io sono in mezzo a voi” attraverso me? Perché dici così? Mi confondi, però Ti credo e difenderò quello che dici fino alla morte”.
Quindi eccomi qua. Siamo fortunati, conserviamo questa fortuna di avere Gesù come amico, consolatore, come Maestro e di avere i Suoi Angeli che ci aiutano. Soffriamo tanto, ma nello Spirito siamo ricchi. Siamo stati salvati dalla tentazione e sarebbe stupido se noi cadessimo nelle braccia del maligno dopo avere avuto una fortuna così grande! Dobbiamo solo essere felici, amarci… Statemi vicino. Io non voglio che Gesù parli così, ma Lui me lo ordina e allora vi dico: “Statemi vicino”. State insieme a me e vedrete che il vostro Spirito non si perderà. Lui sa quante miserie abbiamo, anch’io ne ho tante, eppure ci cerca, ci perdona tutto, chiude un occhio sulle nostre arroganze, limitazioni, sulle nostre imperfezioni e frustrazioni, i nostri stress, le nostre angosce quotidiane. Ma Lui vuole che noi lo cerchiamo lì, anche quando andiamo a lavorare, dicendo: “Signore dove sei? Fatti sentire, ti voglio, ti desidero, ti voglio e ti amo tutto, stai con me, qui, mentre sono nell’inferno, mentre sto lavorando, sto facendo questo.. Stai lì, se ci sei Tu, Satana non c’è; ma se Tu non ci sei, Satana viene. Stai con me Signore, dimmi cosa vuoi che faccia e lo farò”.
Più alimentiamo la nostra unione e serviamo la nostra causa, più Lui è presente e ci elargisce doni immensi. Gesù viene sempre quando noi siamo uniti; invece se siamo soli è come se Gli ponessimo davanti un muro e Lui non riesce a venire. Il Signore non ci dà soldi, nemmeno bellezza fisica, ma la conoscenza, la ricchezza più grande che un uomo possa avere, perché la salvezza non si ottiene senza compiere peccati, ma avviene quando Cristo ti dona la conoscenza; solo così sarai salvo. Noi siamo fortunati e dobbiamo alimentare sempre la presenza di Cristo.
Fabio mi ha comunicato le statistiche dei nostri siti. Anno 2012: Redazione AntimafiaDuemila, 58.000 visite mensili. Dal primo gennaio del 2013, da quando il Signore ha dato la possibilità al vostro fratello e servo di essere presente a Palermo, la media mensile ha raggiunto le centomila visite. Bravi Lorenzo, Anna Petrozzi, Aaron Pettinari, Emanuele, Miriam, Francesca, Studio3, Sydonia e tutti voi che in qualche modo contribuite.
Anno 2012, sito spirituale monotematico di Giorgio Bongiovanni: 35.000 visite mensili. Dal primo gennaio abbiamo raggiunto le 43.000 visite. Brava Maria, bravissima. Bravi anche i fratelli di Pordenone che divulgano il nostro messaggio nel sito del Sicomoro, grazie a Massimo Bonella con tutte le sue trasmissioni ed i suoi blog. Bravi anche i fratelli del SudAmerica, perché nonostante io sia qui, la media mensile è salita da 25,000 a 31.000. La nostra Opera è grande, grande nel senso d’amore e ancora non è successo niente. Vi faccio una profezia: nel nostro sito avremo venti, trenta, forse anche cinquanta milioni di visite, perché tutto il mondo vorrà sapere che cosa saranno questi segni nel cielo. Se stanno aumentando così rapidamente e apparentemente non è successo ancora niente, figuratevi quando ci saranno le apparizioni. Quindi preparatevi! Siete contenti? Io sono contento, tanto. Ora fatemi domande, sono a disposizione.
G: Ti rispondo con un esempio. Supponiamo che domani ti venga proposto di contribuire, dopo il tuo lavoro, all’assistenza volontaria di bambini bisognosi e disabili, in un centro infantile. La causa è sicuramente nobile, ma per te che hai già scelto la tua missione, sarebbe una distrazione. Ognuno di noi deve prendere coscienza di quale sia la propria missione e adottare dei parametri per capirlo. La nostra non è una missione generica: io credo in tutto quello che ho detto e mi è stato insegnato da Eugenio Siragusa, fino ad oggi, ai riti simbolici ed iniziatici ai quali ci siamo sottoposti. Per me è stata sempre una cosa seria, non è stato fanatismo né settarismo. Quando ho ricevuto la stella a sette punte (il sole con il rubino) io mi sono sposato con questa missione, che è quella di annunciare la Venuta di Cristo, parlare degli Extraterrestri, additare l’anticristo e nei limiti del possibile, senza trascurare le prime due, aiutare i bambini. Se facessi un’altra cosa non sarebbe la mia missione, ma una tentazione perché io ho accettato questa chiamata; non era uno scherzo, era una cosa seria. Perciò è chiaro che Gesù sta parlando a noi, che facciamo parte di questa missione, chiamiamola Giovannea, non a tutta l’umanità. Se oggi a Pier Giorgio venisse offerto di partecipare ad una tournée in tutto il mondo, per tenere convegni e seminari sulla storia dell’antica Grecia, dell’antico Egitto e dei Sumeri, anche se il ricavato lo devolvesse alla nostra Opera, per lui sarebbe una tentazione. La missione di Pier, che porta la stella con il rubino, crede e fa parte della tribù Giovannea, è quella che sta facendo adesso, non fare una tournée per parlare dei Sumeri o dell’antica civiltà greca. Sarebbe una causa nobile, ma non è la sua missione.
G: LA MISSIONE CE L’HAI DAVANTI AI TUOI OCCHI, È FATTA DI CARNE E SANGUE E TI PARLA. PIÙ CHIARO DI COSÌ… MI SEMBRA CHE SIAMO ABBASTANZA FORTUNATI. MOLTA GENTE CERCA LA MISSIONE, MA DAVANTI AGLI OCCHI NON HA NIENTE, SOLO DEI PICCOLI SEGNI, QUALCHE QUADRO CHE LACRIMA, LA FOTOGRAFIA DI UN UFO, O L’APPARIZIONE DI UN VEGGENTE CHE DICE: “PREGATE, PREGATE”..
ADESSO LA MISSIONE CE L’HAI DAVANTI, FATTA CARNE E SANGUE CON CINQUE FERITE NEL CORPO CHE TI DICE: “SEGUIMI!”. QUESTA È LA TUA MISSIONE.
Il solo fatto che tu sia seduta lì, facendo quello che stai facendo, è già una grande cosa. I compiti vengono poi assegnati con il tempo, secondo la disponibilità di ognuno. Questa è la nostra missione: ognuno di noi deve dare un contributo alla divulgazione del Messaggio, a partire da chi coltiva l’orto per la mensa dell’arca, fino a chi, come me o Pier deve parlare a tutti. Siamo come una colonia di api: l’ape regina è Gesù e noi siamo le api operaie, alcune si dedicano alla costruzione o alla pulizia delle celle, altre alla nutrizione della covata, alla produzione della cera o del miele. Noi dobbiamo superare insieme le prove e le enormi difficoltà, se stiamo insieme siamo una forza, non ci batte nessuno. Non è una questione economica, perché si può stare insieme ovunque, anche in mezzo alla strada. Un povero barbone viene ignorato se è solo, ma centinaia di persone in mezzo alla strada non passano inosservate e qualcuno ci chiederà perché siamo lì e di cosa abbiamo bisogno. Se staremo insieme il Signore non ci abbandonerà mai. Mai!
G: In Egitto sta per scoppiare un colpo di stato. Quello che sta succedendo è un castigo, un atto di giustizia divina, perché la degenerazione dell’Egitto, che porta l’antica bellezza e sapienza di Atlantide, è paragonabile allo stadio iniziale della degenerazione atlantidea. È simbolica. Quindi dal focolaio del Medio Oriente si scatenerà tutto; ora aspettatevi che succeda anche in Siria, Iran…
G: Si, lo è. Io vorrei che voi foste coscienti che siamo in guerra, che non c’è futuro. Non programmate un futuro di casa o di lavoro: il futuro è resistere fino a quando tornerà Gesù. Punto. Il futuro finisce lì. Ovviamente non dobbiamo farlo passivamente, ma divulgando il Vangelo nel mondo e annunciando la Sua Seconda Venuta. Se siamo riusciti a raddoppiare in sei mesi le visite è anche grazie alle conferenze di Pier Giorgio Caria, al lavoro straordinario di Antonio Urzi, senza dimenticare l’Opera di divulgazione di Massimo Bonella, dei fratelli di Pordenone, e tutte le attività che convogliano le persone sul mio sito personale. Questo è un segno importante e dobbiamo essere contenti, se consideriamo che si tratta comunque di un sito monotematico, dove non si parla di ballerine, spettacoli, cinema, politica, mafia, sport o di temi che ovviamente colpiscono una vasta gamma di pubblico. Noi parliamo sempre della stessa storia e la persona è una: io. Quindi dobbiamo andare avanti ed avere cura della nostra finestra nel mondo, come ci è stato raccomandato in un messaggio che ho ricevuto da Setun Shenar e dai fratelli celesti.
G: È la verità: quella è la Chiesa Giovannea. Rimangono colpite anche le persone che già hanno intrapreso un percorso spirituale, quindi non bigotte, perché le spiegazioni vengono direttamente dal Cielo e sono universali. Pochi giorni fa sono stato a Roma, in piazza Campo de’ Fiori, davanti al monumento di Giordano Bruno, un mio amico, proprio lì ho avuto l’ispirazione di radunare due, tremila persone per parlare della Verità. Sarebbe l’apoteosi.
G: La tentazione ci sarebbe se non li seguissimo, se ci chiudessimo in una setta e volessimo fare tutto da soli, tutto noi. Voi dovete seguire me, io sono il vostro punto di riferimento, non sono io che lo voglio. Io sono sincero: fino ad oggi ho detto al Signore, anche piangendo o mentre sanguino, di cercare un altro uomo al quale avrei portato la borsa e le scarpe. Oggi, quando mi sono inginocchiato, Lui mi ha parlato con tono severo e mi ha detto: “Io ho scelto te, non Mi devi replicare”. Siccome mi ha ammonito, e ancora sceglie me, io accetto. Quindi ora vi dico: “Seguitemi! Se voi seguirete me, seguite Lui e se io seguo questi uomini non è una tentazione”.
G: Il chiodo che hai trovato era l’annuncio delle esperienze che dovevano accadere in questi giorni. Lui ci ha avvisato che sarebbe apparso qui. Ieri mi sono limitato a dire che era un segno della Sua presenza, ma oggi lo posso decifrare meglio e ti posso confermare che quel chiodo era un avviso per l’arca: “Io vi visiterò”. E Lui ci ha visitati. Conservatelo, mettetelo accanto alla Madonnina con Gesù.
G: Ciò è dovuto alla deriva dei continenti: la geografia del mondo cambierà e le nazioni non saranno più come le vedete adesso.
G: La grande tribolazione è iniziata il 21 dicembre 2012. Dalla porta dimensionale, la quercia che sta qui di fronte a noi, uscirà un vortice di luce che prenderà con sé molta gente e la porterà nell’Eldorado. Speriamo che prenda anche me. Se accadesse una catastrofe e dal Mar Tirreno si innalzasse un’onda di 100-200 metri che raggiungerebbe per venti km l’entroterra, questa zona si trasformerà in un’isola. Qui non succederà niente, perché la porta dimensionale farà da scudo, respingerà le onde e le devierà. Il mare non può distruggere una porta dimensionale, a meno che non sia stata programmata per questo, ma io so che non sarà così. Qui il vortice è sempre attivo. Se venite lì con me, vi faccio sdraiare per terra e vi faccio levitare. Magari, prima o poi, potremmo anche scomparire.
G: Come ha detto Setun Shenar nel messaggio, per gli Esseri di luce NON È DIFFICILE “RAPIRE DOLCEMENTE” DI NOTTE UNO DEI VOSTRI GIOVANI E DARE LORO CERTEZZA CHE LA FRATELLANZA COSMICA, PREDICATA DAI NOSTRI OPERATORI, È VERA, CERTA E VERISSIMA. Un giorno di questi tuo figlio si sveglierà e dirà: “Mamma, mi hanno portato in un altro pianeta!”. Quanto siamo fortunati… Io mi sento fortunato. Siamo fortunati: noi abbiamo il Signore.
G: No, nessuna differenza: sono gemelli nello spirito. Giovanni il prediletto e Giovanni il Battista sono fratelli nello spirito, quindi la loro sintonia con Gesù è totale. In questo tempo si manifesta Giovanni il Battista che rappresenta tutti e tre, ma soprattutto Gesù Cristo, che è il nostro Signore. Un giorno, quando tornerà Gesù, li vedrete tutti e tre insieme ed ognuno di loro, compreso Giovanni Battista e Giovanni l’Apostolo, si dovranno inginocchiare di fronte al Figlio dell’Uomo, adorarLo, venerarLo e ringraziarLo nei secoli dei secoli, per la salvezza che ha dato a tutti noi. Gesù con il Suo sangue ha purificato anche loro, sebbene fossero santi e non l’abbiano tradito. Ha purificato tutti tranne Se stesso, che è l’unto di Dio.
G: Entrambi sono Suoi strumenti, non ne ha altri. Lui appare anche ad altri veggenti, non solo a me, ma essere strumento di Cristo significa che Lui si serve del corpo e dell’anima di questi due signori e ciò non avviene con nessun altro. Gesù può apparire ovunque, senza chiedermi il permesso e senza informarmi. Infatti di apparizioni ce ne sono tante, persino in Cina; ma per parlare, per sanguinare e comunicare direttamente la Sua volontà ci sono solo due strumenti sulla Terra. Ecco perché fino ad oggi ho protestato, dicendo: “Perché cerchi me? Ci sono tanti uomini più valorosi!”. Lui, con quelle parole, è come se mi avesse detto: «Dopo ventitré anni in questa incarnazione dici di nuovo: “Perché a me? Quanti anni ancora devono passare?”. Cosa volete, anche io sono un po’ umano…
G: Si riferiva all’ultima cena. La Madonna voleva che Lui facesse un rito cristico, alzasse il pane e desse il vino, ma Gesù Le disse che ancora non era giunto il tempo di istituire il santissimo sacramento della Comunione, e si è ‘limitato’ a fare il miracolo.
G: La Comunione è la sintonia che si deve avere con la Madre Terra e con il Padre Sole, che è la luce cristica. Secondo gli Ebrei, nei Vangeli ci sono affermazioni scandalose, questi infatti Lo prendevano alla lettera e per tal motivo Lo consideravano un pazzo. Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (Gv 6,53-58)
G: È un esempio perfetto.
G: Non solo. L’umiltà porta con sé tutti i valori sublimi della giustizia, dell’amore, della fratellanza. L’umiltà è tutto. Gesù dice sempre: «Siate umili».
G: L’olio è simbolo dell’unzione di Cristo. Durante la Cresima noi veniamo segnati sulla fronte con l’olio, il che significa che siamo soldati di Cristo chiamati a servire l’Opera. Quando una statua lacrima olio dobbiamo prepararci all’unzione di Cristo, coloro che si trovano di fronte alla statua sono chiamati a servire l’Opera. Cristo unge solo chi lo serve.
G: Quando dico che in altri mondi tutti vivono in pace, fratellanza ed armonia, sto parlando di simbiosi cosciente. In questi pianeti, come nel Pianeta Tao, gli abitanti vivono in armonia, si rispettano e si vogliono bene; il denaro non esiste, i supermercati sono pieni di prodotti che puoi prendere gratuitamente, anche se ovviamente non devi abusarne. Se a casa ti servono cinque pacchetti di biscotti, non ne devi prendere trenta, altrimenti appena ti allontani e varchi la soglia arriva il robot programmato da Kadar Laku, che ti prende e t’impone di riporre tutto ciò che è superfluo per te. Quando tutti gli esseri si vogliono bene, quando la scienza, i beni, le ville, il cibo, l’energia solare, etc. sono forniti gratuitamente e messi a disposizione degli abitanti del pianeta, è presente quel che si chiama: la simbiosi reciproca.
G: Lei lamentava di essere stata seguita perché evidentemente non sapeva che la Confederazione interstellare degli esseri di luce, capitanata in quel caso da Setun Shenar, per ordine superiore, avesse rapito Marco per fargli fare quell’esperienza e poi divulgarla al pianeta Terra. La scienziata ha fatto il suo dovere chiedendo il perché si trovassero lì. Certamente poi ha capito: alla fine spiega il contrario e si adatta all’esperienza.
G: Nei pianeti, per ogni cosa che succede non vengono necessariamente informati tutti gli abitanti. La scienziata non è un essere di luce, è un extraterrestre appartenente alla quarta dimensione, dieci, forse venti milioni di anni più evoluta di noi, che viaggia in astronave e supera la velocità della luce. Evidentemente non aveva i gradi militari per essere informata, oppure semplicemente non doveva esserlo, perché non ce n’era bisogno. Se sia stato un programma o meno, non è importante. L’importante è il fine: in quella non-informazione, dove lei ha parlato della simbiosi, c’è stato comunque un insegnamento.
G: Eugenio e Licia evidentemente sono stati prelevati insieme a Marco, perché dovevano fare quell’esperienza e servivano a creare armonia. La vibrazione non dipendeva affatto dall’astronave, ma da come stavano in armonia tra di loro.
G: Non so se siano stati prelevati tutti e sei contemporaneamente. Per i fratelli celesti non è un problema, possono farlo, certamente. Se l’hanno fatto c’era un motivo: affinché io lo divulgassi in tutto il mondo.
G: La simbiosi cosciente non è una conoscenza, è uno status di vita, quello che vivono gli altri pianeti.
G: Come fai ad essere in sintonia con un pianeta dove c’è l’inferno?
G: La possiamo realizzare tra di noi. Ciò avviene quando il sentimento della gelosia e dell’invidia non solo è sparito, ma provi un orgasmo spirituale nel vedere un fratello che ama una sorella, o un fratello che ama l’altro fratello e non te, e tu godi comunque del loro amore. Se invece sei gelosa di qualsiasi cosa, qualsiasi, sarai sempre vicina all’istinto bestiale materiale. Noi siamo ancora a questo livello perché non riusciamo ad amare infinitamente, disinteressatamente; noi vogliamo sempre qualcosa da Dio, da Gesù, dal Cielo. Tu dai, ma ti aspetti di ricevere in cambio, il che è anche istintivo e legittimo, ma non è amore cristico. Quindi noi potremo raggiungere la simbiosi cosciente quando non chiederemo mai niente al Cielo, ma daremo solamente. Allora il Cielo ti darà senza che te ne accorga.
Quando il Cielo scegliendo uno dei nostri fratelli, lo ama, lo accarezza, lo esalta e noi che lo sappiamo godiamo di questo, ne siamo esaltati, senza essere né gelosi né invidiosi, allora saremo vicini alla simbiosi cosciente. In caso contrario rimarremo sempre nell’istinto animale, che è un bell’istinto e fa parte della natura, ma non ti fa alzare nell’evoluzione spirituale. Il fatto che il leone sia geloso della sua leonessa è bellissimo, ma il leone non è Setun Shenar, è una bestia. Se vuole diventare come Setun Shenar deve consegnare tutte le sue femmine ad altri leoni, e gioire mentre questi le stanno amando e fecondando; solo così da bestia diventerà un uomo o un angelo. Gesù leggeva nell’aura degli apostoli l’invidia e la gelosia, li rimproverava, si adirava e li ammoniva tant’è che un giorno disse a Pietro: “Vattene Satana!”. Gesù non sopportava la gelosia e si scatenava, perché questi sentimenti impedivano ai Suoi fratelli di realizzare la simbiosi cosciente. Quando amerete infinitamente senza gelosie, diventerete degli esseri extraterrestri. Nel pianeta Tao c’è l’amore cosciente, non ci sono gelosie; non ci sono nemmeno l’anarchia o la pornografia, ci mancherebbe. Quando una coppia si ama, non c’è gelosia se la compagna o il compagno ama un altro fratello o sorella; se il Maestro di tutto il pianeta abbraccia soprattutto un fratello, gli altri abitanti non provano gelosia, ma sono felici perché sono in simbiosi, mentre colui che prova sentimenti umani viene isolato o cacciato, fatto salire su un’astronave e portato sulla Terra. Ci sono molti dei miei fratelli extraterrestri che vengono da pianeti bellissimi, sono qui in punizione perché hanno provato il sentimento del possesso e della gelosia. Non sono stati mandati all’inferno: li hanno mandati qui a soffrire un po’, sono stati cacciati perché potevano inquinare gli altri. Quindi noi dobbiamo essere umili, amarci e rispettarci. Nelle nostre battaglie, per difendere i valori, possiamo anche litigare, ma mai per gelosia o invidia.
G: Erano vent’anni che non mi succedeva una cosa così. Lo spirito e la mia anima, come in questo preciso momento, stanno dentro il corpo. Nell’estasi invece avviene uno sdoppiamento controllato dallo stato fisico: il mio spirito e la mia anima, cioè il mio astrale, vengono portati fuori nella dimensione in cui, in questo caso, si trova Gesù, mentre il luogo vicino alla quercia rimane dov’è. Quel luogo, come tutta la Terra, ha anche una dimensione che si chiama imponderabile, eterica o spirituale, dove le anime spirituali poco evolute (demoniache) o super evolute (di luce) possono entrare e visitarlo. Io vengo portato in quella dimensione, in quel luogo che si trova qui e vedo chi devo vedere, in questo caso Gesù. Perdo completamente i sensi, ma il cuore batte perché c’è un legame, il filo argenteo, che lega l’astrale con il mio corpo; se si spezzasse morirei di collasso cardiocircolatorio.
G: Non si può spezzare perché c’è la protezione di Gesù, degli Angeli e quant’altro. Si potrebbe spezzare se si trattasse di una possessione e invece di Gesù mi apparisse il demonio, allora potrei anche morire perché lui vuole farmi soffrire. Ma nel mio caso credo proprio che si tratti di Gesù e quando avviene questo, io sono nella beatitudine.
G: No, il diavolo non può venire nell’estasi.
G: Questa sera non c’è stato alcun dialogo, ma un intervento di Gesù che mi ha portato, dopo tantissimi anni, ad avere il contatto vicino alla quercia in questo modo. Io da anni ho il contatto con Lui attraverso la sanguinazione, che è anch’essa un’estasi. Questa è stata un’esperienza speciale, in questo luogo sacro, con i fratelli di quest’arca, perché serviva ed è importante. Il motivo lo conosce solo Lui, io non vado a sindacare il perché lo faccia o come lo faccia, sebbene lo sento e so il perché. L’apparizione di stasera, oltre a dare un segno a voi, a renderci più forti nell’unione, a sentire Cristo, ad alzare il misticismo, l’armonia, la fratellanza, l’amore, l’essenza energetica di Cristo ecc., è stata un segno che riguardava me, dove Lui mi ha ammonito dicendomi: “Io ho scelto te, non voglio essere replicato”.
G: Me lo ha detto esattamente come l’ho riportato nel momento in cui ho dato il messaggio. In quella dimensione la percezione audio è diversa dalla nostra, la voce non è umana, è spirituale. Quando rientro in questa dimensione lo riporto con la voce fisica, non lo posso fare telepaticamente .
G: Ti rispondo con una domanda e con il mio esempio rendo più comprensibile ciò che voglio dire: mi dici com’è il rumore del mare? Lo puoi esprimere? Tu che hai sentito il rumore del mare, lo puoi ripetere con la voce? Ebbene, per quanto ti possa sforzare di imitarlo, non ce la farai mai, nonostante tu abbia bene impresso nella mente il rumore delle onde di un mare calmo o in burrasca. Per rendere l’idea dovresti darmi una registrazione, ma io non ho registrazioni di Gesù che parla, se l’avessi te la farei ascoltare. Quindi non riuscirò mai ad esprimerlo, come tu non riuscirai mai ad esprimere il rumore delle onde del mare, anche se sono impresse nella tua mente e so che non le dimenticherai mai.
Mi raccomando, fate tesoro di queste giornate, ne arriveranno altri di messaggi e di segni.
Vi amo tanto e, voi lo sapete, sono qui per servirvi fino alla fine dei miei giorni. Vi bacio nel cuore”.
L’inno alla vita apre così anche l’incontro di oggi…
L’infinito Amore universale di Cristo per noi mi fa sentire una nullità. Anche se non meritevole, faccio la sua Volontà nell’essere Suo strumento. Quanto, quanto amore del Cristo verso di noi, Suoi fratelli peccatori, ma certamente onorati di servirLo e amarLo con il cuore e l’Anima. Leggete! Meditate e deducete.
La donna lo ringraziò, adorandoLo e baciandoGli i piedi, ed il Signore, che è quasi Dio, nella Sua grande umiltà, le disse: “Donna perché mi ringrazi? La tua fede ti ha salvato, va in pace”.
Così, quando Gesù nel messaggio dice: “Aggrappatevi alla Mia veste”, vuole dire che Egli è di fronte a noi, anche se non ci sta guardando, se apparentemente non ci sta seguendo o non ci degna di uno sguardo. Se noi Lo tocchiamo, se strattoniamo la Sua veste facendoci largo in mezzo alla folla a Sua insaputa, ma nello stesso tempo a Sua conoscenza perché Cristo è onnipresente, avverrà il miracolo della salvezza.
La guarigione della donna che aveva perdite di sangue da dodici anni è, in realtà, un simbolo della guarigione dello Spirito. Per credere o per ottenere la salvezza, io non devo pretendere che Lui mi appaia, quindi se non mi appare, non credo. Voi strattonateGli la veste: Lui senza bisogno di mostrarsi vi guarirà. Vedendo la nostra fede chiederà a qualcuno dei Suoi Angeli: «Chi è che Mi sta disturbando dalla Terra? Chi Mi disturba e dice queste cose?» E gli Angeli risponderanno: “È un certo Giorgio Bongiovanni, ci disturba ogni minuto: è lui che Ti tira la veste!”. Il Signore dirà: “Bene, bravo quel ragazzo, ha fede!”
(Gesù): “GUARDAMI!”
(Io): “Signore Ti guardo”
E ancora (Gesù): “GUARDAMI!”
(Io): “Signore Ti guardo”,
e per la terza volta: “GUARDAMI!”
Ed io spaventato: “Ti guardo Signore, dimmi, cosa vuoi?”
Gesù: “HO SCELTO TE, NON MI REPLICARE, UBBIDISCI”.
Non mi ha dato la spiegazione del perché abbia scelto me, quindi non mi ha soddisfatto, ma siccome Lui è il Signore, ubbidisco e basta. Questo è quello che è successo nell’estasi.
Adesso, prima di passare alle vostre domande, vi presento una persona e vi racconto un fatto. Voi tutti sapete che Eugenio Siragusa è stato il mio padre spirituale, il mio maestro; andavo sempre da lui, sono cresciuto sotto la sua guida ed è stato il massimo punto di riferimento della mia vita. Da lui ho ricevuto l’iniziazione che mi avrebbe portato su un piano tale da permettermi di essere quello che sono oggi. In questo periodo di crescita, dall’età di 14 anni, frequentavo quasi quotidianamente anche altre persone, altri punti di riferimento bellissimi, che consideravo i miei fratelli maggiori, delle guide. Questi avevano un’età compresa tra i venti e i ventitré anni ed alcuni già lavoravano. Nonostante la differenza di età, li importunavo costantemente, dalla mattina alla sera, affinché mi portassero da Eugenio…
Spesso marinavo anche la scuola, perché Eugenio ed i fratelli erano tutta la mia vita. Con loro ho vissuto esperienze bellissime, una convivenza fraterna straordinaria. Alcuni mi hanno seguito sempre fedelmente e quando sono diventato direttore della rivista Nonsiamosoli, che ho fondato insieme a mio fratello Filippo, non mi hanno abbandonato; anche quando sono diventato una delle persone più importanti per Eugenio, uno tra i discepoli prediletti. Non erano invidiosi e sono rimasti fedeli quando ho ricevuto le stimmate, fino ad oggi. Alcuni li ho persi durante il cammino; loro invece non hanno provato invidia, semmai erano felici e onorati che uno di loro fosse diventato messaggero di Cristo. Lo vivono come se fosse capitato a loro, senza nessuna gelosia. Uno di questi è qui presente e desidero che lo ascoltiate; io lo considero una specie di fratello maggiore, anche se lui mi reputa un maestro, la guida di tutti noi. Nel cuore io lo sento e continuerà ad essere uno dei miei fratelli maggiori, a cui porto tanto rispetto e devozione per quello che mi ha dato e per la fedeltà che mi ha trasmesso. Per me è bello e straordinario ascoltare questo fratello, tanto colto spiritualmente e preparato come me, forse più di me: Enzo Ranieri. Vieni, abbracciami”.
Giorgio: Se avete qualche domanda, Enzo è a disposizione. Egli è umile, modesto, ma credetemi: il fuoco solare che c’è dentro di me è anche dentro di lui.
Enzo: “Praticamente da sempre, perché con il senno del poi tu riesci a capire da che momento hai cominciato a cercare. In passato ho fatto degli errori che mi hanno portato su altre strade, errori che erano frutto della mia ricerca non consapevole. E comunque, anche quando mi trovavo su un sentiero sbagliato, era sempre scaturito da un desiderio di ricerca interiore. Questo non vale solo per me; se riflettete realizzerete che è per tutti, perché lo spirito si manifesta in ognuno di noi. Tutti gli uomini ricevono dei segni, ma purtroppo non abbiamo la consapevolezza dello spirito e non prendiamo coscienza di questa parte che compone l’uomo, il non riconoscerla è la maggiore fonte di guai dell’Umanità. Per tutti i grandi Avatar il messaggio principale è questo: riconoscere lo spirito, la scintilla divina che è dentro di noi e far sì che l’animale-uomo diventi uomo. Noi invece Lo abbiamo crocifisso e Lo abbiamo rimandato indietro, senza recepire il Suo messaggio. Se prendessimo coscienza dello spirito, di questa scintilla divina che abbiamo dentro, ci accorgeremo che sia essa che lo spirito comunicano con noi, sempre, tutti i giorni, dalla nascita.
Purtroppo, noi siamo immedesimati nel corpo, nella materia e pensiamo che i messaggi dello spirito siano rivolti a livello materiale, ma non è così. Quando acquisteremo la coscienza dello spirito e ci sarà il risveglio spirituale, ci accorgeremo che questi messaggi in realtà appartengono allo spirito e servono alla nostra evoluzione. È lo spirito stesso che ci guida. Quando l’essere umano nasce, nasce anche spiritualmente, non solo fisicamente. Tuttavia la nostra civiltà è abituata a nutrire solamente il corpo e a tralasciare completamente lo spirito. Se ci nutriremo bene, cresceremo bene fisicamente, se ci nutriremo male cresceremo male. Tuttavia, pur senza nutrire bene lo spirito, cresceremo fisicamente come animale uomo, ma ben poco o niente come uomo-uomo, uomo-spirito, come essere individuale, scintilla divina. È quindi indispensabile prendere coscienza della particella divina dentro di noi, che è lo spirito ed incominciare a nutrirla.
D: La particella divina di che cosa si nutre?
Enzo: Si nutre della Verità. Di quella Verità che Gesù-Cristo è venuto a portare duemila anni fa, la stessa Verità impressa nei valori propri dell’uomo, che fanno l’uomo-uomo. Il suo fine ultimo non è l’animale, ma è la santità, la natura angelica dell’uomo, dello spirito. Questo è quello che dobbiamo fare: praticare le virtù dello spirito, il quale è il nutrimento che ci fa evolvere molto più rapidamente di quello che noi possiamo immaginare; ci rende più sensibili al mondo dello spirito, quindi più sensibili alla nostra guida interiore, consentendo di evolverci più rapidamente verso la perfezione. Gesù non a caso disse: «Siate perfetti come perfetto è il Padre Vostro che è nei Cieli». (Mt 5,48) Noi dobbiamo perfezionare le virtù, praticandole giorno per giorno, momento per momento, facendo sacrifici; tutto quanto è necessario affinché il nostro spirito si evolva, questo è il percorso che dobbiamo seguire. Noi siamo gli unici veri artefici della nostra evoluzione o della nostra involuzione, non possiamo addossare colpe a nessuno. Se falliamo è solamente colpa nostra, perché ci rendiamo sordi e ciechi a quella che è una Verità ormai evidente e naturale, che sta venendo fuori in questi ultimi tempi in modo molto più palese. Infatti è scritto nella Bibbia, negli ultimi tempi gli esseri saranno istruiti direttamente dallo Spirito Santo, da questa parte divina che è dentro di noi.
Enzo: Io non provavo emozioni perché devo andare oltre la natura materiale, devo ricercare la natura spirituale. Il sentire nella natura spirituale non ha niente a che vedere con i sentimenti umani, i quali sono un pochino fallaci, perché passano attraverso gli organi materiali (cervello, cuore). Il sentirmi vuoto mi spinge ad andare oltre e cercare l’energia al di là della materia, lo spirito. Non so se condividete, ma questo è quello che ho recepito. Le cose che io comprendo, come tante altre cose, avvengono così, nel vuoto, in quella che forse è una specie di isolamento tra il corpo umano e lo spirito. Non so come spiegarlo, perché nonostante abbia chiesto lumi, ancora oggi nemmeno io capisco il fenomeno.
Giorgio: Avete visto con chi sono cresciuto io? Enzo è un maestro.
Enzo è mio fratello nello Spirito. Il giorno in cui non ci sarò più, se il Padre mi chiamerà a miglior vita, per gli insegnamenti spirituali potrete rivolgervi a lui, che è uno dei fratelli, sulla Terra, da tenere come punto di riferimento. Dentro il suo cuore ha lo stesso fuoco che ho io, perciò in mia assenza vi risponderebbe a qualsiasi domanda.
Giorgio: Di fare un’Arca a Mantova? Certo che lo è. Dato che Enzo si trova a Mantova, dove lavora con suo figlio Andrea, organizzatemi una bella conferenza. Verrò, ci puoi contare. Spero entro quest’anno o agli inizi dell’anno prossimo.
Enzo: Sicuramente è un segno, anche perché Mantova è una città che mi piace moltissimo e sono sicuro di non essere arrivato lì per caso. Questa è una sensazione che ho sempre provato dentro di me, e la provo ancora. Io ci pensavo già da tempo ad una conferenza a Mantova. Credo ci siano molte anime sensibili, non a caso è una città così bella, tranquilla e pacifica. Ci deve essere qualcosa di speciale per forza, dobbiamo solo andare a toccare i tasti giusti. Questa è la terra imbevuta del Sangue di Cristo. Longino vi portò le ampolle, le seppellì e lì sono rimaste per seicento anni, fino al giorno in cui ad un monaco apparve in sogno Santa Isabella, che gli disse di scavare nel punto esatto dove si trovavano; così fece e proprio in quel punto venne poi costruita la Basilica. Mantova è stata uno dei luoghi maggiormente interessati dalle invasioni barbariche; nel 1630 un esercito di trentaseimila lanzichenecchi la assediò e la saccheggiò, e purtroppo le ampolle andarono disperse. Fortunatamente il vescovo di Mantova aveva distribuito parte del contenuto con i potenti d’Europa, l’imperatore austroungarico, il Papa ed il re di Francia, quindi fu possibile ricomporre le ampolle. La tradizione continua fino ad oggi.
Giorgio: Il sigillo solare è il Battesimo del fuoco, che avviene quando lo Spirito Santo ti ha toccato. Il tocco dello Spirito Santo viene direttamente dalla fucina degli Dei, che è il Sole, dove vivono tutti gli Spiriti Divini. Mentre gli abitanti della Terra vivono sulla superficie della Terra, nei Soli vivono gli Esseri di Luce, quelli che noi chiamiamo Extraterrestri di Luce. Le strumentazioni della NASA ci mostrano il Sole come una sfera di fuoco, sulla cui superficie c’è un vortice di strati, ognuno dei quali è grande come una regione italiana. Si tratta di miliardi di strati che raggiungono temperature che si aggirano intorno ai diecimila gradi. Questo è quanto riporta la strumentazione ed è tutto vero. Ma esiste anche un altro tipo di apparecchiatura energetica, più eterica, che in questi strati rileva piccole cellule, simili alle celle delle api. Il Sole è formato da strati di celle, come troviamo negli alveari e ogni singolo strato ha una funzione che la NASA non conosce. Loro vedono gas, ma in realtà ogni cella è formata da una comunità di Esseri di Luce che ci vivono, come le api. L’interno del Sole, il nucleo centrale a cui la NASA attribuisce circa 10 milioni di gradi centigradi, in realtà è freddo, una specie di ghiaccio. Infatti il calore, quando arriva ad una potenza estrema, ti dà la sensazione di toccare qualcosa di gelido, ti annienta e non percepisci più il calore. Il sigillo solare degli Esseri, i quali vivono sullo strato superficiale del Sole, viene dato da coloro che vivono nel nucleo centrale del Sole: Cristo, la Madonna, le Divinità, Krishna, fino al Padre Adonay, che è il Re. Il sigillo solare viene suggellato con il Battesimo del Fuoco, dove la sapienza, la saggezza, la conoscenza di questi Esseri viene impressa nel cuore e portata avanti. Tuttavia, può essere tolta, come diceva Enzo poc’anzi, da te stesso, quando concedi al tentatore e a chi te l’ha voluta sottrarre, di togliertela a causa dei peccati, debolezze della carne, corruzione, etc. Quindi se ci faremo condizionare, perderemo il sigillo solare e sarà solo colpa nostra.
Giorgio: Anche qui Gesù dà un insegnamento. Quando si è incarnato, Lui non aveva bisogno di nulla; voleva darci degli insegnamenti. Per far sì che comprendessimo, Egli compiva delle azioni umane, come quando andò nel deserto per essere tentato. Cristo comanda tutti, i buoni e i cattivi, se succede qualcosa di male sulla Terra è perché lo permette, in rispetto del libero arbitrio. Lui, ovviamente, non ordina il male ma lo consente; invece non lo permette quando ordina al demone di andarsene dal corpo del sordomuto, dalla donna ricurva o dall’indemoniato di Gerasa e da tutti gli spiriti immondi che venivano condotti a Lui.
Se il demonio lasciava il giovane indemoniato, era chiaro che era il Cristo che ordinava. Era talmente chiaro, che gli scribi e i farisei ipocriti dicevano: “Vedete, caccia i demoni perché Lui è il principe dei demoni” e Lo ingiuriavano. Tutti loro manipolavano una verità vera per inculcare al popolo la falsità. Cristo è veramente anche il capo dei demoni, quindi li scaccia, ma non per loro volere: Lui è il Re dei Re, dunque ordina anche a Satana. Per quale motivo allora Gesù, che ha Cristo dentro e comanda il tentatore, sebbene non abbia bisogno di niente, va nel deserto per essere tentato?
Questa è una domanda filosofica, come le faceva Giordano Bruno. Se Lui è il Perfetto e mai potrebbe cadere in tentazione, perché va nel deserto e si fa tentare, sapendo che poi vincerà la tentazione? Cristo insegna che, nel momento in cui ti incarni, sei soggetto alle tentazioni della materia e da grande Maestro ci dice: “Anch’io, che sono Cristo incorporato in Gesù, siccome sono incarnato posso essere tentato”. Lo dimostra nel deserto, dove Lui vince la tentazione. La risposta di Cristo al filosofo Giordano Bruno è: “Io vado nel deserto, mi faccio tentare e vinco la tentazione, perché è teoricamente possibile che un Avatar, un Essere Divino incarnato possa farsi tentare e cadere, se non è forte nella fede”. Di conseguenza, se un Avatar che scende sulla Terra e si incarna può essere tentato, figuriamoci noi che siamo niente. Se dovessimo ricevere il sigillo solare, che è la conoscenza suprema, la gnosi, quindi conoscere la Verità, il Cristo, quella che comunemente noi semplici ed ignoranti definiamo la risposta positiva alla chiamata di Cristo… se rispondiamo si alla chiamata, lo prendiamo e godiamo della gioia e dell’onore di essere battezzati, rischiamo di cadere se ci facciamo tentare. Quindi, a voi che avete ricevuto il sigillo solare, che simbolicamente portate con la stella ed il rubino, raccomando di non cadere nella trappola.
Giorgio: È correttissima. L’uomo ha inquinato tutti gli elementi della natura, tranne il fuoco, perché è l’elemento che purifica, per eccellenza, non lo può inquinare. Noi abbiamo il sigillo solare ma non lo possiamo inquinare, però lo potremmo perdere temporaneamente se firmassimo il patto con il diavolo. Satana ci vuole togliere l’anima, ma non lo può fare perché è eterna; noi non possiamo morire nemmeno se lo desideriamo. Neanche Satana ci può annientare. Da un lato siamo condannati, per sfortuna o per gioia, io direi per gioia, a vivere in eterno, perché Dio ci ha dato l’eternità creandoci lo Spirito “Io sono”. Dal momento in cui dico: “Io sono”, lo sarò per l’eternità. Ma, una volta acquisito il sigillo solare, possiamo perderlo, perché Satana esiste, non dimenticatelo mai, altrimenti gli sarà più facile ingannarvi; tenetelo sempre presente e in seria considerazione, solo così lo potrete combattere. Se invece lo ignorate avete già perso, perché è proprio ciò che vuole per agire indisturbato. Satana non è un personaggio cinematografico, la sua presenza è forte perché dove c’è Cristo, c’è anche Satana. Ogni volta che ho un’apparizione, una sanguinazione, so che lui verrà subito a cercarmi per propormi cose allettanti, è normale. Non si presenterà a voi con un’apparizione, ma nel modo in cui anche a Giorgio è sfuggito di spiegarvi, per mancanza di tempo o di opportunità. Lo farà senza che ve ne accorgiate e vi porterà via il sigillo solare, il dono della fede, quel marchio che Cristo ha impresso nel vostro cuore, per il quale anche se razionalmente non trovate spiegazione, dite: “Io credo”; per il quale credete che Gesù sia risorto, abbia resuscitato Lazzaro, sebbene non abbiate le prove ed il racconto dei Vangeli non sia perfetto. Tuttavia, se Satana riuscirà a strapparvelo, ne pagherete le conseguenze con il karma. La punizione non è eterna, prima o poi lo riconquisterete nuovamente, ma solo attraverso varie reincarnazioni e tante sofferenze. Nel messaggio Cristo ci raccomanda e dice: “State attenti a non farvi strappare il sigillo solare da Lucifero, il mio nemico.”
Giorgio: Lucifero è caduto ed ha perso il sigillo solare, perché la vera tentazione non è nemmeno Satana: la vera tentazione è l’egoismo, l’ego. La vittoria su tutto e tutti si ottiene solamente con l’esaltare se stessi nell’umiltà; solo così si diventa discepoli prediletti di Cristo e soltanto allora Satana non potrà più fare niente. Non riuscirà a conquistarvi nemmeno se vi offrisse il Regno del mondo, o realizzasse il desiderio più grande della vostra vita.
Giorgio: Il desiderio più grande per noi fratelli, che serviamo la Verità, potrebbe essere, ad esempio, lo stare vicino a Giorgio, viaggiare con lui o addirittura prendere il suo posto o quello di Pier Giorgio. Per una persona che non serve l’Opera potrebbe essere il desiderio di diventare il Presidente della Repubblica, il più grande calciatore, il più bravo cantante, scrittore, storico, il magistrato migliore, etc. Se il desiderio non è controllato, o meglio governato dall’umiltà, vi verrà a trovare un certo signore che si chiama Satana. Lui non si presenta con la coda e con le corna, lo fa con il volto di Ashtar Sheran, della Madonna, addirittura con il volto di Gesù stimmatizzato e ti dice: “Caro fratello, io ho ascoltato il tuo sentimento e voglio che diventi il più bravo di tutti, che tu faccia carriera”. E dal momento in cui appare Cristo e te lo dice, ti metterai a lavorare come un pazzo per raggiungere i risultati, ma lo farai scavalcando il fratello, sarai ambizioso e ti farai strada comandando, corrompendoti eticamente. Quando poi sarai diventato il più bravo, vorrai essere servito, esaltato, venerato, adorato, ma in realtà sarai un uomo nelle mani di Satana, perché il valore fondamentale che Cristo ha insegnato è l’umiltà. Satana ha conquistato i geni più grandi (Hitler, Mussolini, Stalin, e tantissimi altri anche meno importanti che volevano fare il bene del mondo) e quando sono stati ostacolati, sono caduti nella violenza e hanno fallito. Quella è la prova che erano con Satana. Cristo, quando è stato ostacolato con la violenza non ha reagito con la violenza, ha voluto perdere, essere ucciso, perseguitato, annientato, perché Lui è immortale, sarebbe risorto e le Sue idee le avrebbero portate avanti altri. Quando noi, nel nostro piccolo, siamo ostacolati nell’ambizione di voler fare qualcosa o diventare qualcuno nell’Opera, e reagiamo con arroganza, disubbidienza ed intolleranza, senza umiltà, quell’ambizione è una tentazione. Nella nostra Opera diventiamo grandi, importanti davanti a Cristo per Cristo, se laviamo i piedi ai nostri fratelli, se diventiamo i loro servi. Io porto i segni delle stimmate, ma voglio essere vostro servo e questo l’ho sognato sin da bambino. Non volevo diventare il sostituto di Eugenio, non l’ho mai sognato nella mia vita: mi è stato imposto. Volevo solo servire chi faceva l’Opera, invece Cristo mi ha imposto di fare quello che faccio, ma non devo dimenticarmi di servirvi e di essere pronto, sempre, in qualsiasi momento a servire un fratello maggiore, che Cristo può chiamare da un momento all’altro. Sappiate benissimo, non dimenticatevelo mai, che io sono pronto a diventare il suo servo. Se sarò così, il sigillo solare non lo perderò mai.
Giorgio: Nel 1948 Padre Pio rivelò al giovane prete polacco che la ferita sulla spalla destra, che a Gesù fu provocata dal legno della croce portato fino al Calvario, era la più straziante. Karol Wojtyla fu l’unico a saperlo. Con questo gesto Padre Pio gli ha dato un messaggio: “Tu devi portare la croce della Chiesa”, la devi riformare, diventare martire. Io credo invece che lui non abbia ubbidito, ma sia diventato una star. Un’opinione che non è solo mia: c’è Qualcuno più grande di me che la pensa allo stesso modo.
Giorgio: Il messaggio di Gesù è rivolto soprattutto a noi, a tutti i fratelli delle Arche, senza escludere gli altri fratelli del mondo che non conosciamo, questo lo voglio sottolineare per evitare tentazioni di settarismo. In questo messaggio Cristo parla a noi, ma ricordatevi che in altri messaggi si riferisce anche ad altre comunità, persino in Cina; sono milioni le persone che si salveranno, perché Cristo ha i suoi strumenti per parlare loro. Questo messaggio è rivolto in modo particolare ai fratelli delle Arche e di questo siamo indegnamente onorati, quindi i primi tra i primi sono le persone che seguono l’Opera da tantissimo tempo. Se la loro fede rimarrà salda, non saranno ultimi, non si perderanno; rimarranno primi tra i primi ed accoglieranno gli ultimi arrivati, soprattutto i giovani, ma anche persone che vengono ora e a volte sono molto più preparate di noi, perché ce l’hanno dentro. Vi faccio un esempio. Enzo, che oggi è qui con noi e conosce l’Opera da trent’anni, è un primo tra i primi; se rimarrà saldo nella fede, come io ne sono certissimo, accoglierà i suoi fratelli ultimi con amore e li farà diventare primi come lui; allo stesso modo lo faranno tanti altri. Primi tra i primi, non è inteso solo in tempo fisico, anche come evoluzione spirituale. È noto che tra di noi ci sono persone molto colte interiormente, che hanno raggiunto un livello spirituale notevole. Domenico, che ha fondato il gruppo, conosce l’Opera da venti anni, non da trenta, ma è comunque un primo, una persona che ha dentro un’evoluzione più avanzata rispetto ad altri. Domenico, come Enzo o Alviano, per fare altri esempi, hanno l’obbligo di conservare la fede, di essere forti e di accogliere gli ultimi: questo è il significato. Ce ne sono tantissimi: Pier Giorgio Caria, Mara Testasecca, Sonia Alea, la mia compagna; non li nomino tutti, ma dobbiamo essere umili nel riconoscere che hanno un qualcosa in più di noi. Cristo li ha chiamati ad essere guide, trascinatori e si rivolge soprattutto a loro perché hanno una maggiore responsabilità, non perché li vuole esaltare.
Enzo: Se in quel momento la giovane madre ha sentito di salvare l’amica in difficoltà, quindi il gesto è spontaneo, allora è validissimo perché lei ha sacrificato se stessa ed il suo bambino. Sacrificarsi per un’altra persona, credo sia il massimo, oltre il massimo, considerato che era incinta.
Quant’è bella la natura dell’uomo! Estrema nella morte, nella violenza, ma anche nella bellezza: quella madre ha compiuto un gesto sublime, un atto d’amore verso l’amica, quindi Cristo, la Luce, premia lei, il figlio e l’amica. L’amore per l’amica ha superato l’istinto della natura, ecco che non è più un amore naturale, è un amore cristico. Quando metti in atto l’amore cristico, sacrifichi la tua vita per amore di Cristo, per la Verità, ti vengono cancellati tutti i peccati, le prove e vai direttamente nella quarta dimensione. Se i nostri fratelli caduti, Falcone e Borsellino, avessero dovuto scontare dei karma, con quel sacrificio sono diventati Esseri di Luce, perché il loro amore verso la società era cristico, non era un amore interessato. Hanno rinunciato a tutto, non erano spinti dal guadagno o dal desiderio di fare carriera. Anche John Kennedy diede una svolta radicale alla sua vita. Figlio di miliardari, eletto dalla mafia, suo padre mezzo mafioso, un play boy, donne, soldi, presidente degli Stati Uniti, acclamato da tutti ed ecco che dà una svolta radicale alla sua vita. Dice che le armi non gli piacciono, no alla guerra in Vietnam, vuole distruggere la mafia, dare i diritti ai neri, ai miserabili. Quando gli sparano, addirittura da eventuale morte seconda oppure varie incarnazioni di purificazioni, Cristo gli ha cancellato tutto con quell’amore cristico e via discorrendo.
Giorgio: Ora, dove vado io lui non può venire. Non possiamo andarcene tutti.
Giorgio: Il caso non esiste. Il significato è questo: “Amatevi e siate felici, qualsiasi cosa succeda, perché nella vostra vita ci sono Io, il Cuore di Cristo”. È un segno che avalla il messaggio, dove Lui dice: “Invitatemi nelle vostre quotidianità”. Gesù vuole che tu Lo inviti a pranzo, Lo fai partecipe quando cucini, lavi, quando stai con il bambino, con tuo marito, quando ami, stiri.. Lui vuole essere presente, non fare il guardone, vuole esserci, quindi noi Lo dobbiamo pensare soprattutto nella vita quotidiana, perché non c’è bisogno di pensarLo mentre siamo qui, tutti insieme. Se stiamo parlando di Gesù è ovvio che lo stiamo pensando; noi dobbiamo rivolgerci a Lui nelle cose quotidiane, perché a volte ci facciamo prendere dallo stress, dall’ansia, dalle preoccupazioni, tristezza, nervosismo, e di fatto Lo teniamo fuori. Se invece Lo teniamo presente, probabilmente le difficoltà le avremo comunque, ma le supereremo molto più facilmente.
29 settembre 2013
S. Giovanni di Polcenigo (PN)