VIVERE SECONDO GIUSTIZIA E FRATELLANZA UNIVERSALE

VIVERE SECONDO GIUSTIZIA E FRATELLANZA UNIVERSALE

pietro2Di Sandra De Marco
Sulla ‘fine dei tempi’ fu scritto: «Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole». (Timoteo 4,3)  In piena Apocalisse migliaia di sette e religioni si contenderanno anche a colpi di spada il monopolio della verità, tant’è che talune si adopereranno per convincere l’uomo che al di fuori della propria  non vi è salvezza. Gesù predisse allora: «Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). E ammonendo ripetutamente i Suoi discepoli disse ancora: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi». (Mt 7,15)
Dopotutto non era così difficile orientarsi tra il bene e il male: la chiave per discernere offerta dal buon Dio era a dir poco semplice, quasi elementare. E ancor di più lo era riconoscere i lupi dalle pecore, se oltre alle schiaccianti prove dei reati compiuti e perpetrati seguivano palesi gli effetti devastanti del loro operato. Malgrado ciò, folle oceaniche s’inginocchieranno ai piedi degli altari ad ascoltare la voce di uomini che, rivestiti di abiti pregiati e aventi un’enorme croce al collo, violeranno ogni sacro insegnamento. Così, dall’imponente colonnato di Piazza San Pietro, Babilonia la Grande raccoglie in una morsa i fedeli di ieri, di oggi, di domani che invocanti e devoti si prostrano dinanzi al nuovo vitello d’oro. Provenienti da tutte le nazioni sventolano orgogliosi le loro bandierine, sfoggiando quel servile e millenario vassallaggio in cambio di trenta miseri denari: un abbraccio di reciproca omertà da parte di un’istituzione anacronistica e fossile che ha venduto a peso d’oro l’anima e la fede degli uomini. Un macabro connubio tra sacro e profano, dove la follia di questa umanità sembra trovare una delle sue massime espressioni.
Oggi, tra vecchi e nuovi scandali vaticani, Papa Benedetto XVI oserà ancora pronunciare uno spudorato “Dio ci consola in ogni nostra tribolazione”; e confidando nella “certezza del sostegno di Dio a tutta la Chiesa”, la “tristezza nel suo cuore” rinnoverà la fiducia e l’incoraggiamento dei seguaci. Con calorosi applausi e manifestazioni di affetto, la folla radunata si accoderà così a quel “cammino cristiano segnato spesso da difficoltà, incomprensioni e sofferenze” indicato da Sua Santità. Immersi nella loro oasi felice di materialismo e benessere, le menti dei buonisti e benpensanti cattolici si lasceranno cullare da un’idolatria che non conosce pentimento e non teme giustizia. Spettatori passivi, troppo intenti a curare i propri interessi e a nutrire brame di denaro, di successo e di potere, assisteranno indifferenti a qualsiasi forma di iniquità e di sopruso; sullo sfondo di una presunta fede che contempla il sacramento del perdono, dove ogni bestemmia è lecita e ogni peccato sanato. Poco importa perseverare nell’errore. Poco importa ritrovarsi proni a ‘servitori’ di Dio autori di atroci violenze, celebranti riti e cerimonie tra eccessi di lusso e sprechi indicibili…  Poco importa se gli insegnamenti di Cristo saranno traditi o, nella migliore delle ipotesi ignorati: la cultura del silenzio e la censura, sommersa da un’impenetrabile coltre di omertà, favorirà la straripante ipocrisia; mentre il sacramento della confessione gioverà a tutti loro e li aiuterà a mantenersi immacolati.

Legati a un calendario di funzioni religiose e regole arbitrarie e capricciose, siederanno composti nei banchi di chiesa ad ascoltare proseliti e lunghi discorsi sull’etica e sulla morale. Reciteranno infiniti rosari e intoneranno inni al Signore per espiare le colpe, e dinnanzi ai propri figli si esibiranno in vivaci trattati su valori e virtù che mai saranno vissuti. Per poi tornare ad essere quelli di sempre, o forse peggiori: complici di una chiesa indecente, perversa, criminale.
Con le loro bandierine accorreranno a milioni per proclamare santi e beati i promotori di persecuzioni, assassini, e pedofili in abito talare. Oltre trecentomila presiederanno con un tripudio di applausi e sventolii di fazzoletti alla cerimonia di beatificazione del fondatore dell’Opus Dei, amico e consigliere del dittatore fascista Franco, noto per i suoi coinvolgimenti nello scandalo dello IOR e del Banco Ambrosiano e per le torbide manovre finanziarie con enti, logge, banche e mafie: Josè Maria Escrivà de Balanguer.

Una vera e propria orda invaderà la capitale anche per Karol Wojtila, il cui pontificato non fu macchiato, ma intriso di sangue. Anche lui amico di uno dei più feroci dittatori del XX° Secolo: il cattolicissimo generale cileno Pinochet. Con l’imposizione del segreto pontificio contribuì alla diffusione epidemica della pedofilia, insabbiò eclatanti casi come quello di Marcial Maciel Degollado, del vescovo polacco Juliusz Paets e l’irlandese John Magee, suo segretario personale. Con gelido cinismo ignorò la coraggiosa denuncia del vescovo Romero sulle sparizioni dei desaparecidos e le torture inflitte al popolo salvadoregno; in contrasto con quella vaticana, opaca e formale, complice del regime. Abbandonato ai suoi carnefici dalla sua stessa chiesa, durante la celebrazione della santa messa fu poi brutalmente assassinato da un sicario sull’altare.
Per non parlare poi della strenua difesa nei confronti di Monsignor Marcinkus, in un tenebroso intreccio tra Vaticano, massoneria, mafia e servizi segreti. Eppure i gadget del papa polacco riempiranno miliardi di bancarelle improvvisate, e il suo volto tappezzerà a tempo di record le case di quel popolino che lo vuole ‘santo subito’. Gesù disse: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti” (Lc 9,60); e così milioni di euro saranno stanziati per l’ultimo saluto alle spoglie del beato, mentre saranno migliaia quelli che ogni giorno visiteranno in silenzio e autentico clima di raccoglimento la sua tomba nelle sacre grotte vaticane; alla quale seguono quella di Bonifacio VIII, Niccolò III, Innocenzo IX la cui influenza e potere travalicarono di gran lunga i confini della supremazia spirituale del loro mandato.
Gesù disse: “Lascia tutto e seguimi”. Con sconcertante naturalezza si aggireranno tra i monumenti, le opere d’arte e patrimoni infiniti della chiesa; ne ammireranno lo sfarzo, gli ori e le pietre preziose e con donazioni ed elemosine contribuiranno al sostentamento di una Chiesa cattolica Apostolica Romana che detiene la riserva aurea più ricca del mondo. La divina provvidenza andrà incontro anche ai potenti e ai mafiosi che avranno modo di dare il loro umile sostegno riciclando, attraverso l’Istituto delle Opere Romane, ingentissime somme di danaro provenienti da traffici illeciti, speculazioni finanziarie e le più svariate attività criminali.
Un fiume d’amore tramutato in un fiume di soldi, nelle cui putride acque le anime di papi, prelati e porporati si riflettono e, alimentandosi a vicenda, diventano tutt’uno con quelli dei loro sudditi. Acque che ogni giorno trascineranno in un mare di orrore i corpi martoriati di milioni di creature abbandonate al loro tragico destino, in quel meraviglioso pianeta Terra oramai divenuto una fabbrica di morte. Vittime di un mondo dove non è giusto ciò che è giusto, ma solo ciò che conviene…  dove impera l’edonismo e l’egoismo più assoluto e il dio profitto ha reso lecite tutte le cose.
Martin Luther King disse: “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”. Gesù, però, ai miliardi di cristiani indolenti e vili, che con la loro fede infruttuosa, piatta ed inerme continueranno a tacere di fronte alle ingiustizie e al perpetuo olocausto di anime, ha predetto una sorte assai peggiore: «Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca»…” (Apocalisse 3,16): “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. (Mt 7,21). La Giustizia divina è già in atto e il tempo glorioso del Suo Ritorno è alle porte. Sugli assassini della vita, sui tiepidi e sui capi del nuovo Sinedrio si abbatterà la spada di fuoco del Figlio di Dio. Fino al Nuovo Regno, e al trionfo della vera chiesa di Cristo, dei suoi veri ministri e di tutti gli uomini, atei e credenti, che con le opere hanno incarnato il più grande insegnamento: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Perché amare non è stato mai prerogativa di un credo di una religione, ma di tutti gli esseri del Suo infinito, immenso, meraviglioso Creato.

5 MAGGIO 2012

Oggi Giorgio apre l’incontro con la lettura dei messaggi ‘L’IRA DI DIO (parte IV)’ http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4207-lira-di-dio-parte-4.html e ‘UNO DEI VOSTRI RE DELLA TERRA’ (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4203-uno-dei-vostri-re-della-terra.html, sottolineando ancora una volta di fronte alla tragica situazione planetaria  l’importanza, nella nostra missione, dell’unione fisica di tutti i fratelli oltre a quella spirituale.

L’UNIONE FISICA
La nostra unione spirituale non sarà mai forte come una roccia, come dice Gesù, se non c’è un contatto umano fisico. Possiamo dire ipocritamente che siamo uniti spiritualmente anche se non ci vediamo, ma noi non siamo come i grandi discepoli spirituali orientali, o anche cristiani, che si pensano col cuore, entrano in sintonia, e quindi gioiscono al solo pensare. Certamente siamo contenti se ci pensiamo, ma siamo lontani da questa unione, perché viviamo in un momento di sopravvivenza  dove la vita quotidiana ci aggredisce con le sue problematiche e quindi ci porta a allontanarci gli uni dagli altri.

L’INTEGRITÀ
Come ho detto la settimana scorsa, e ho ricordato anche ai fratelli del Sudamerica, noi siamo pescatori di anime. E oggi aggiungo che, oltre che pescatori dobbiamo essere integri, perché se non lo saremo la frustrazione prenderà il sopravvento e anziché pescare, rimarremo a casa a preoccuparci di problemi e situazioni materiali. Integri significa puliti dentro, non significa perfetti o santi come Padre Pio, perché sulla Terra nessuno è senza peccato. Tutti abbiamo i nostri problemi, peccati, vizi, debolezze, e le nostre miserie interiori, ma non è questo che il padre Adonay ci chiede per risparmiarci dal diluvio di fuoco. Lui ci chiede l’integrità, cioè la fede in Lui, e l’onesta intellettuale e umana. Nel caso contrario, non solo non potremo andare a pescare nessuno, ma saremo coinvolti dalla Sua ira come lo furono gli abitanti di Sodoma e Gomorra e gli abitanti della Terra ai tempi del diluvio universale, e non avremo scampo. Non dimentichiamo che integri implica soprattutto essere altruisti, perché Gesù salva tutti tranne quelli che non lo sono. Infatti ha salvato anche il ladrone nella croce sebbene avesse ucciso, rubato e fosse corrotto e colluso con la mafia, perché si è reso disponibile a dare persino la vita per difendere la verità e la giustizia.

LA DISPONIBILITÀ TOTALE PURIFICA I NOSTRI PECCATI
Se non purifichiamo i nostri peccati con la disponibilità, Cristo ci lascerà marcire sulla Terra o all’inferno, se l’inferno esiste. Noi, e mi riferisco ai fratelli spirituali presenti e in ascolto, non abbiamo peccati gravi da scontare con  la morte seconda, e questo io lo so perché mi viene detto dal Cielo. Ma corriamo un grande rischio. Non abbiamo tanti peccati e quindi abbiamo diritto eventualmente ad entrare nel Nuovo Regno, ma potremmo essere travolti dal diluvio di fuoco se non diamo la disponibilità totale verso gli altri. E questo non è un peccato grave: è gravissimo. Gesù infatti nel Vangelo fa suoi discepoli i delinquenti e le prostitute perché vede nel cuore di quelle persone la disponibilità a servire e a dare la vita, e quindi cancella i loro peccati. A Lui non importa se non abbiamo mai ammazzato nemmeno una mosca. Gesù disse: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla, finché venne il diluvio e travolse  tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo». (Mt 24,37) Non disse “Come nei giorni che precedettero il diluvio la gente rubava, delinqueva, rapinava, uccideva…’, bensì ‘la gente mangiava, beveva, prendeva moglie e marito’. Quindi è scontato che Gesù ritornerà perché in questo mondo c’è il marcio. Ma tornerà anche perché c’è tanta gente normale che non uccide e non commette crimini, ma che è egoista e continua a pensare solo a se stessa, a lavorare, a fare figli… gente che non è affatto disponibile ad aiutare gli altri. Perciò il pericolo più grave in cui incorriamo, e che ci impedirà di entrare nel Nuovo Regno, è la mancanza di disponibilità a dare tutto noi stessi al prossimo, alla nostra verità, cioè alla Verità per la quale siamo qui presenti. Questo è il significato della parola “integrità”.

IL DILUVIO DI FUOCO  
Il Sole, cioè il Padre Adonay, sparerà un flare solare grande due o tre volte quanto la Terra. I flare solari sono tempeste magnetiche di fuoco matematicamente, fisicamente e chimicamente tarate per evitare il prosciugamento dei mari e che, a seconda della velocità, possono raggiungere in pochi giorni la Terra e bruciare tutto ciò che esiste sul nostro pianeta.  Con il diluvio di fuoco tutto ciò che vive sul pianeta sarà distrutto e la temperatura dell’atmosfera oscillerà, tra la notte e il giorno, di varie centinaia di gradi per un determinato periodo. Tutto questo finché la Terra sarà di nuovo adatta a rigenerarsi e ad essere inseminata nuovamente dal Padre. A causa dell’inquinamento fisico, psichico e spirituale, ci sono addetti ai lavori, non di questo mondo, incaricati di portare tutti i semi più belli della Terra in luoghi sicuri, affinché possano un giorno essere riseminati. Ma, come nel diluvio universale, il diluvio di fuoco avverrà quando nessuno se lo aspetta, perché nonostante la Nasa abbia tutti i mezzi necessari per prevederlo e rilevare le tempeste eccezionali che lo precederanno, manterrà il silenzio perché non potremo fare nulla per evitarlo. Infatti trovo assolutamente ridicola l’idea di alcuni uomini di costruire bunker atomici per salvare la propria vita, perché le particelle solari attraversano la materia e non avrebbero scampo neanche ad una profondità di cinquanta chilometri. Gli eletti e tutti i bambini saranno prelevati con le astronavi, e chi crede nella vita spirituale non dovrà temere niente: dove c’è l’amore, il Padre non scatena la Sua Ira. Tutto questo dovrà avvenire perché l’uomo ha disubbidito. L’uomo aveva infatti il compito di coordinare tutte le specie viventi sulla Terra: minerali, vegetali, animali, e anche le acque. Oggi invece il pianeta più bello di questo sistema solare, e tra i più belli della nostra galassia, è inquinato in modo irreversibile e quindi ha bisogno di essere purificato attraverso i flare solari, che altro non sono che le lavande gastriche del cosmo.
Il Padre Adonay tiene moltissimo al Suo progetto: far diventare la Terra il nuovo Eden di questo sistema solare per ospitare la nuova superciviltà.
E ora fatemi domande.

D: Io ho incontrato esseri che amano in modo straordinario e che riescono a soprassedere le proprie sofferenze e ad amare anche chi infligge loro il dolore.

R: Tutte le persone che amano sono nelle grazie di Dio, ma purtroppo ce ne sono poche. Questa è un’amara e cruda realtà, quindi io comprendo perfettamente perché i maestri divini parlano con tanta severità. Non lo fanno per gli esseri che amano e sono sotto le loro ali, ma per una massa di anime veramente sconcertante che non ama più. Se si limitassero a non amare più, che è già gravissimo, i Maestri divini proverebbero pena, ma non avrebbero motivo di intervenire con la forza. Aspetterebbero, e mentre gli uomini si reincarnano, darebbero loro segni inviando messaggi e messaggeri (Krishna, Yogananda, Buddha, Gesù, etc) per cambiare il loro cuore. Ma se l’uomo odiando fa del male e provoca anche orgasmo a se stesso, significa che è intervenuta un’anomalia, che nel linguaggio divino extraterrestre è definita ‘malformazione genetica spirituale’. Nella creazione tutto è tollerato, tranne che gli esseri possano provocare il male e ne godano: questo provoca l’ira di Dio e richiede un’operazione chirurgica, cioè una modificazione nello spirito degli esseri che Lui stesso ha creato. Dio non prova sentimento di odio, né prova godimento nel fare del male, quindi le sue creature non possono provare sentimenti incompatibili con la Sua mente. Il fatto che l’odio esista significa che è nella mente di Dio, ma non si può provare godimento come quando crei la vita. E siccome la razza umana è affetta da questa anomalia, e prova orgasmo uccidendo, torturando e violentando, Dio interverrà sulla Terra con autorità e con forza e la sterminerà. Io posso solo portare la parola di Dio, e se Cristo mi chiede di annunciare il Suo ritorno con le catene di fuoco, io lo faccio. Ma tutti i giorni prego che non si scateni la sua ira. E tutti i giorni prego affinché l’uomo possa cambiare. Io lo spero tanto, altrimenti non darei la vita per questo. Ma qui la situazione invece di cambiare va peggiorando, e allora il braccio violento della giustizia divina deve intervenire, altrimenti anche noi “buoni”, senza che ce ne accorgiamo, saremo inquinati da questo sistema. Noi ci scandalizziamo di fronte al bombardamento di notizie aberranti dei media, ma la maggior parte della gente udendo queste cose continua a pranzare e a parlare dei propri affari nella totale indifferenza. Se una bambina viene violentata e il suo corpicino scarnificato ritrovato in un bosco, dovremmo scendere in strada e non andare più a lavorare. Tutta l’Italia si dovrebbe fermare. Invece non solo non succede niente, ma dedichiamo decine di trasmissioni all’avvenimento e ne godiamo per settimane consultando esperti, discutendo sul come e dove sia stato trovato il cadavere. Anche ‘Porta a porta’ dedica intere puntate ad un singolo omicidio, non per scoprire la verità, ma perché la gente gode. Questa è diabolicità.

D: Ci puoi spiegare l’integrità nel quotidiano?

R: L’integrità nel quotidiano per noi significa che dobbiamo fare bene il nostro lavoro e non lasciarci tentare da eventuali allettamenti che potrebbero arrivare dal maligno. Per voi che avete la fortuna di lavorare insieme nella verità, anche professionalmente, essere integri significa non farsi coinvolgere dai problemi quotidiani e dalla materia, e lavorare sempre con gioia malgrado le difficoltà. Anche se dobbiamo lavorare per guadagnarci da vivere, Dio ci ha scelti per operare insieme nella verità e nessuna tentazione, di fronte ad un dono cosi grande, può giustificare la nostra divisione.

D: Come si può considerare l’omosessualità, sia maschile che femminile, dal punto di vista spirituale?

R: L’omosessualità, dal punto di vista teologico, è un errore. È scritto nella Bibbia: “La donna non si vestirà da uomo, e l’uomo non si vestirà da donna poiché il Signore, il tuo Dio, detesta chiunque fa tali cose” (Deut. 22:5). Ma la Bibbia non dice di condannare, torturare o perseguitare la persona che prova questo istinto. Tale sentimento va controllato, e secondo la legge del perdono che Gesù Cristo ci ha insegnato, non va emarginato e nemmeno condannato. Perché Gesù Cristo ci ha insegnato che se noi facciamo le opere tutti i nostri peccati sono perdonati. L’omosessualità è un errore, ma noi nella nostra vita di errori ne facciamo tanti, anche peggiori di questo. Perciò un omosessuale che mette in pratica i valori di Cristo entrerà nel regno dei cieli, mentre noi cristiani non omosessuali andremo all’inferno se non li mettiamo in pratica. A questo riguardo ritengo invece importante la riservatezza. Rispetto l’idea di dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, se fatta in modo educato e con discrezione. Ma non tollero l’esibizionismo degli omosessuali e nemmeno degli eterosessuali. Non tollero l’omofobia e del femminismo: questi esibizionismi mi irritano e li condanno.

D: La bellezza di un pianeta va di pari passo con l’evoluzione dello stesso?

R: Sì, va di pari passo con l’evoluzione, ma la bellezza dipende da un fattore emozionale. Questo concetto ve lo posso spiegare a livello umano, perché a livello astronomico non riuscireste a comprendere. Normalmente i pianeti più belli sono le anime gemelle dei padri creatori e l’anima gemella di questo sistema solare è la Terra. Nell’astronomia e nei sistemi cosmici, contrariamente al nostro in cui è proibita, esiste la poligamia e il Padre Sole, essendo un patriarca, può avere diverse ‘mogli’: i pianeti sono tutte spose Sue e solo Lui le può fecondare. I sistemi solari sono dei sistemi complessi dove ci sono uno o due soli e diversi pianeti. Il Padre però è uno solo. La Terra è la sua sposa e la sua anima gemella. Lo spirito cosmico della Terra è parte della settima dimensione del Padre Adonay. La Madre Santissima è la parte femminile del padre Adonay della settima dimensione (sua anima gemella), e io La adoro perché in Lei vedo il Padre. Quindi la Madonna è PARI a Cristo come spirito, mentre Maria, la madre di Gesù, è inferiore a Cristo perché è lo strumento che si è reso disponibile alla compenetrazione della Madre Cosmica. Gesù infatti durante la Sua missione sulla Terra non riconosce Maria come sua madre, ma come sorella, e nel Vangelo Le si rivolge chiamandola ‘donna’:  “Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che cosa vuoi da me, o donna? Non è ancora giunta la mia ora»(Gv 2,1). Mentre nella croce Gesù si rivolge a Maria e la chiama madre: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». (Gv 19,25), perché in quel momento Cristo vede che Maria è compenetrata da Suo padre Adonay. Ed è felice perché Adonay attraverso la Madre Lo sta consolando.

D: Quale spirito comunica con noi nelle apparizioni della Madonna?

R: Nelle apparizioni noi vediamo Myriam, lo strumento della Madre cosmica. Se è la Madre cosmica stessa a parlare il Suo linguaggio è universale, e come Madre di tutti si rivolge a tutti i suoi figli della Terra e ai fratelli del Cielo, indicando Gesù come ‘Suo Figlio’. Altre volte invece è Maria che parla in qualità di Madre della chiesa di Cristo. Addirittura la Madonna, lo strumento che ha il suo spirito della quarta dimensione, si rende disponibile alla figura androgina femminile del padre Adonay allo stesso modo in cui Cristo, che è della sesta dimensione, si rende disponibile a personificare il Padre. Infatti quando Cristo prende a nervate o punta il dito,  non è solo il Cristo, ma anche il padre Adonay che sta gridando.

D:  Cosa puoi dirci riguardo al mondo artificiale filmato sul sole?
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4144-un-gigantesco-mondo-artificiale-filmato-sul-sole.html    

R: Quel tipo di astronave ha due funzioni: scaricare informazioni genetiche nel Sole o, come in questo caso, prendere energia dal Sole. È un pianeta cosmico artificiale costruito con plasma solare dagli esseri di luce, in grado di viaggiare ad una velocità centomila volte superiore alla velocità della luce e raggiungere costellazioni e galassie lontane migliaia e migliaia di anni luce. Se non fosse costruita con energia solare, la velocità, quasi pari a quella del pensiero, ne causerebbe la disintegrazione nello spazio. L’astronave ripresa in quella immagine è grande sette volte il pianeta Terra, ma la sua dimensione può raggiungere centinaia, anche migliaia di chilometri ed è in grado di ospitare fino a trenta miliardi di persone. È uno dei quartieri generali della confederazione interstellare dove, oltre agli eserciti, risiedono tutti i comandanti, cioè i geni cosmici. 

D: Nel Vangelo di Giovanni è scritto: “Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono la voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo» (Gv 1,19-34)”. Perché Giovanni nega di essere non solo Cristo, ma anche Elia? Chi è il profeta a cui fanno riferimento?

R: Giovanni non ha il compito di dire, riguardo a se stesso, chi è. Lui ha semmai il compito di accettare eventualmente cosa il suo Maestro dice di lui, perché non può rinnegare ciò che dice Gesù. Infatti quando Giovanni viene arrestato, Cristo, che all’epoca aveva appena cominciato la missione, parla di lui come Elia. Mentre Giovanni, interrogato dai sacerdoti, dice di essere la voce di colui che grida nel deserto. Oggi la storia si ripete. Se oggi mi chiedete chi sono, io vi risponderei allo stesso modo. Ma se il Maestro si mette di ostacolo tra me e voi dicendo: «Lui è Elia», io non potrei dire che Gesù mente. Potrei solo dire: “Se lo dice Lui, io sono Elia”. La stessa cosa è successa duemila anni fa con Gesù fisicamente presente. Giovanni Battista non parlava mai di se stesso. Anche l’arcangelo Gabriele parlò di lui annunciando la sua nascita: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. Perché sarà grande davanti al Signore. Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto». (Lc 1,12)

D: Chi è il profeta a cui fanno riferimento?

R: Il profeta a cui fanno riferimento è Mosè, perché Mosè è il profeta per eccellenza. A quei tempi era quello che Cristo è per noi oggi, e molte frange dell’ebraismo, nella loro ortodossia, credevano che Dio lo avrebbe fatto ritornare sulla Terra.  Infatti Mosè, nell’antica tradizione, è Enoch, uno dei due testimoni. Io credo che a quei tempi in forma occulta, attraverso il processo della reincarnazione, Mosè fosse presente insieme a Gesù. Purtroppo quando Gesù disse che Giovanni Battista era Elia gli sputarono in faccia. Figuriamoci se avesse anche detto che Mosè era presente: lo avrebbero lapidato prima del tempo.

D: Se il Padre è infinita misericordia, può pentirsi del suo Creato? 1:51:10

R: Certo, perché il Padre è anche infinita giustizia. Così come con infinita misericordia può tutto, anche perdonare un ladrone, con infinita giustizia può tutto, anche pentirsi della sua creazione. Altrimenti noi limitiamo il Padre e, siccome facciamo schifo, lo pensiamo infinito negli aspetti che ci fanno più comodo, cioè nel perdono. Il Suo pentimento però è diverso dal nostro: non genera odio, ira o dolore verso il prossimo. Semmai Lui si pente di avere creato l’uomo e di aver dato lui eccesso di libero arbitrio; ma non odia, bensì continua ad amarlo modificandolo, non annientandolo. Differentemente da noi uomini che quando ci pentiamo di aver amato o di essere stati amici, siamo così ipocriti che iniziamo ad odiare quella persona e a non volerla più frequentare, sottraendola dalla possibilità di redimersi. Nella migliore delle ipotesi la annientiamo cancellandola dalla nostra vita, nella peggiore delle ipotesi le facciamo del male. Mentre il Padre si pente, ci ammonisce e con autorità ci castiga. Se necessario condanna alla morte seconda, ma poi ci recupera e ci permette di evolvere. Quindi noi dovremmo avvicinarci all’esempio del Padre: non dare più nulla a quella persona se non merita, ma aprirgli la porta qualora ci chiedesse perdono e volesse cambiare. Perché se noi la annientiamo a priori, siamo peggiori di chi ci ha fatto del male.

D: Nel messaggio di Pasqua, il Maestro dell’Amore dice: “GIUNGE L’ALBA DI UN NUOVO GIORNO NEL QUALE IL MIO CORPO RESUSCITATO  MANIFESTERÀ A TUTTO IL MONDO LA POTENZA DELL’ANIMA DEL FIGLIO DELL’UOMO E LA GLORIA DELLO SPIRITO DI CRISTO [….]LA VOLONTÀ DELL’ALTISSIMO ADONAY SARÀ FATTA E LO SPIRITO DEI BEATI SARÀ LIBERATO DALLA SCHIAVITÙ E DALLA SOFFERENZA [….]. Perché deve manifestarsi al mondo del quale non ha pregato se non per quelli che Dio gli ha affidato?

R: Un giudice onesto e vero non può giudicare un imputato restando invisibile, perché tutti hanno diritto alla difesa, anche se si tratta di Cristo. Sebbene la difesa sia una formalità, perché Lui legge il cuore di tutti e sa la verità. È pur vero che Lui ha pregato per molti, non per il mondo. Ma con la Sua Seconda Venuta ci sarà il giudizio universale, e dovendo giudicare il mondo, si dovrà manifestare a tutti. Oltretutto Gesù vuole vedere se l’uomo, sottoposto a giudizio, si pente. In quel caso non sarà perdonato, perché avrebbe dovuto pentirsi prima, ma riceverà delle attenuanti.

D: In riferimento allo stesso messaggio, cosa si intende per potenza dell’anima e gloria dello spirito?

R: Nel messaggio parla di potenza dell’anima e gloria dello spirito perché Gesù è Figlio dell’Uomo e come uomo metterà in pratica la giustizia nell’umana natura. Mentre Cristo, essendo Figlio di Dio, metterà in pratica la natura della giustizia nella Sua gloria. Perché Cristo, a differenza di Gesù, è puro spirito, non ha astrale. La potenza della materia è figlia dell’uomo e Cristo essendo puro spirito non può manifestarla. Infatti Gesù parlando di Se stesso non dice: “Quando tornerà Cristo“. Lui dice: “Vedrete il Figlio dell’Uomo”. Quindi la gloria è di Cristo e la potenza è di Gesù, ma tutto appartiene a Dio.

D: Perché nello stesso messaggio fa riferimento solo allo spirito dei beati?

R: Perché solo i beati si salveranno.

D: Tutti possono diventare beati nella disponibilità ed essere pescatori?

R: Dopo il giudizio di Cristo coloro che si salveranno saranno tutti eletti. Sono i 144.000 più la loro progenie. Noi tutti possiamo diventare non solo beati, anche eletti.  Gesù è il nostro liberatore, e i beati saranno liberati dalla schiavitù di una società ingiusta, da una materia corrotta e dalla sofferenza che ne deriva. Infatti Satana da questo momento ci tenterà nella fede con la paura, e soprattutto noi che serviamo la Verità, tenterà di farci cadere in depressione. Il maligno vuole che noi moriamo dentro e farà di tutto per convincerci che Gesù non tornerà. Ci è riuscito con molti fratelli nel mondo, convincendoli che non tornerà affatto, o che tornerà ma tra mille anni. Ma io so, con assoluta certezza, che Gesù tornerà presto. Non so se avverrà tra due o tre anni. Ma sarà molto, molto presto. Non sarà tra cento anni, e nemmeno cinquanta. Tra qualche anno…

D: Durante la cena pasquale Gesù lava i piedi agli Apostoli: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.  Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica» (Gv 13,12). Puoi spiegare il significato di questo gesto?

R: Gesù Cristo incarnato, ha dato esempio di estrema umiltà e servizio: se volete essere il primo tra di voi, dovete servire i fratelli. Se invece li governate o li comandate come uomini di potere, non siete degni di entrare nel regno di Dio. Lavarsi i piedi tutte le sere, con acqua possibilmente fresca, è anche un insegnamento scientifico-spirituale, perché aiuta a liberarsi da tutte le larve, cioè le energie negative che ci sono sulla Terra che si attaccano ai nostri piedi mentre camminiamo. Se volete una terapia perfetta per scaricare tutte le sozzure, quando fate la doccia lasciate scorrere l’acqua fredda durante primi trenta secondi per dare all’acqua la possibilità di penetrare in tutte le cellule, gli atomi e l’astrale, e poi passate all’acqua calda.

D: In che modo l’acqua riesce a rimuovere qualcosa di invisibile, oltre che visibile?

R: Con gli occhi puoi vedere solo ciò che esiste nella materia, perché l’occhio è tarato per vedere con certe frequenze. Con l’utilizzo dei raggi infrarossi, ad esempio, riesci a vedere cose che non si vedono normalmente ma che esistono. L’acqua non è solo materia ma anche un conduttore di energie: essa trasmette messaggi straordinari, il codice genetico e quant’altro. Tra le infinite funzioni ha anche quella di scaricare energeticamente l’astrale, e per questo motivo bagnarsi a lungo nell’acqua di mare non è consigliabile a livello operativo, psichico e funzionale. Eugenio Siragusa lo raccomandava sempre anche ai fratelli, soprattutto a coloro che portavano la stella perché scaricando l’astrale aumentava il rischio di depressione. Quindi, allo stesso modo in cui scarica l’astrale, scarica le vibrazioni negative.

D: Da quali sintomi possiamo intuire l’interferenza delle larve?

R: I disturbi si manifestano a livello energetico, non fisico: nei sogni o con dolori di testa, si hanno pensieri molto negativi e la linfa vitale è scarica.

D: È una terapia importante?

R: Non è una regola imposta, ma un consiglio per migliorare il sistema psicofisico. Quindi non è fondamentale, perché ci sono cose più importanti. Io non credo che tutti i giusti che conosco, e che stanno dando la vita nel mondo per una causa giusta, si lavano i piedi tutte le sere. Può essere che non se li lavino mai e noi, che ce li laviamo tutte le sere, facciamo schifo perché non facciamo le opere. Non vi guadagnerete il Regno di Dio lavandovi i piedi. È un accorgimento che ci aiuta nella missione, cosi come lo è una dieta equilibrata o preferire un certo tipo di musica a quella assordante che ascoltano la maggior parte dei giovani oggi.  

D: Cosa ne pensi della nuova ondata di suicidi che sta investendo non solo l’Italia, ma anche in Grecia?

R: Il motivo è spirituale, e purtroppo di suicidi ce ne saranno sempre di più. Nei Paesi del terzo mondo come Sudamerica e Africa, questo fenomeno è già diffuso da molto tempo, mentre nel mondo Occidentale sta prendendo piede con l’avanzare della crisi economica, perché, di fronte alla sofferenza, il vuoto interiore toglie ogni ragione di esistere. Purtroppo il denaro è sempre stato il loro dio, il loro punto di riferimento. E per chi ha vissuto sempre nel materialismo, venendo meno il denaro svaniscono tutti i sogni della vita, come costruirsi una casa, possedere proprietà e garantire il benessere alla propria famiglia. Lo stesso effetto ricadrebbe su di noi se ci venisse detto che Cristo non torna, o addirittura non esiste. Quindi per loro io non provo rabbia, semmai pena. Questa società è priva di valori e un’educazione in questo senso non c’è nemmeno mai stata. Né da parte della chiesa, né da parte dello Stato che nella sua laicità dovrebbe parlare ogni giorno del vero futuro, di distribuzione equiparata delle risorse e delle ricchezze, educando al rispetto per la natura, al rispetto reciproco, alla legalità, etc. E invece le nostre orecchie sentono solo parlare di borse che salgono e scendono, crescita, spread, risparmio, politica, banche, prestiti, investimenti… sempre soldi, soldi, e ancora soldi! Sono questi i valori della vita? Io uso i soldi perché in questo mondo servono per vivere, ma vengo da un pianeta completamente diverso, miliardi di chilometri lontano da tutti questi discorsi, e sono contento di non possedere niente. Che futuro offri ai giovani se parli solo di sviluppo, di trovarsi un lavoro e di guadagnare molti soldi? Termini come il mercato, la crescita, lo sviluppo sono tutte menzogne perché, come dice Giulietto Chiesa, oggi esiste solo la decrescita, nemmeno il mercato esiste più.
Per non parlare della cronaca nera e del gossip… E siccome le persone non hanno più futuro, molto presto alle sedi dell’Equitalia si presenteranno con i carri armati e le spareranno contro con i bazooka. In fondo che cosa gli resta da fare? O si sparano, come sta accadendo, o sparano agli altri.
Diversamente, il suicidio delle persone che commettono una strage è causato dall’harbar, la peste dei neuroni del cervello. (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4054-harbar-la-peste-dei-neuroni-del-cervello.html)

D: Quali conseguenze comporta il suicidio sul piano spirituale?

R: A livello spirituale togliersi la vita è un peccato che si paga con la seconda morte, ma ci sono comunque le attenuanti. Io non posso giudicare, perché non sono Gesù Cristo, ma sicuramente la persona che si suicida perché è indebitata per colpa di uno stato ladro e corrotto, avrà delle attenuanti. Certo dovrà soffrire, e invece di settecento milioni di anni di morte seconda, ne farà molti, ma molti meno. Ma la pena resta, perché la vita, per quanto tu possa odiarla perché ti sta tradendo o facendo soffrire, va sempre rispettata e mai tolta. Io di fronte a queste crisi depressive offro delle medicine alternative: combattere fino all’ultimo sangue, e quando non hai più niente da perdere ti giochi tutte le carte, anche quelle non legali piuttosto di toglierti la vita. Io la penso così, ma non sono il solo. Nella storia tutti gli Stati del mondo sono nati contro la legge, perché l’uomo quando è stato privato della propria libertà o del proprio futuro lo riconquista con le armi, sempre. Il fascismo era uno stato regolare, eletto dal popolo, quindi anche i partigiani (la resistenza) sono andati contro la legge. Non avevano altra scelta: o si sparavano o andavano contro la legge. Durante la guerra di indipendenza americana le colonie costituirono un esercito regolare sotto la guida del generale George Washington per contrastare la repressione militare inglese. Anche nella rivoluzione francese l’abolizione della monarchia assoluta e la soppressione di privilegi feudali come la servitù è stata ottenuta rincorrendo alle armi. Quindi per riconquistarsi la libertà sono andati tutti contro la legge. Ciò dimostra che ai giovani non sto insegnando niente di illegale. Ma nel momento in cui mi viene tolta la libertà di vivere o il diritto di mangiare, io non mi sparo, semmai prendo le armi e mi difendo. Se un giorno mi perseguiteranno o mi metteranno in carcere, io che seguo Cristo non prenderò le armi per difendere me stesso. Ma se perseguitano o torturano i miei fratelli io non mi sparo, li difendo. Nella peggiore delle ipotesi mi possono uccidere, ma è certamente più dignitoso di togliersi la vita.  

D: Due giorni fa ho fatto un sogno a colori. Mi stavo recando a Gubbio, e ad un certo punto i motori di tutte le auto, compresa la mia, si sono spenti. Scesa in strada, mi sono trovata nel mezzo di una folla impazzita, tra gente che piangeva e ho avuto l’impressione che tutti avessero perso completamente la fede. Camminando mi sono imbattuta in mio nonno che, divenuto magrissimo, stava male e aveva gli occhi anneriti e sporgenti. E subito dopo mi sono avvicinata a mia madre che stava manifestando contro la polizia e, urlando, mi diceva che la stavano torturando. Lo spavento dinnanzi a questa situazione è stato tanto grande, che in quel momento non riuscivo più a capire dov’era il torto e la ragione. Ma ho sentito dentro di me la Sua voce che mi diceva: “Vedi cosa succede quando si perde la fiamma cristica?”. Mi sono svegliata piangendo, con un forte dolore al terzo chakra e per mezz’ora sono rimasta come immobile. Ho visto la gente senza Dio e la sensazione è stata quella di voler morire.

R: Prendendo spunto da questo sogno vi voglio ricordare un messaggio biblico. Dio ha detto: «Io separerò i miei figli dai figli e dalle figlie degli uomini di questo mondo». Molto probabilmente in questo sogno era successa una catastrofe e la tua sofferenza è provocata dalla separazione tra te e la tua famiglia umana. Quando i genitori ci accompagnano nell’opera, sono strumenti coscienti e quindi veri e propri messaggeri; se invece si separano da noi, è perché noi non siamo loro figli. I nostri genitori sono degli strumenti: veniamo attraverso di loro, ma noi non siamo di questo mondo. Quindi le persone che vedi nel sogno non sono senza Dio, ma sono persone che non appartengono alla tua famiglia spirituale. Loro hanno bisogno di evolversi nella materia, mentre tu vieni da un’altra evoluzione.

D: Io credo che il valore dell’integrità sia alla base di un discepolo fedele. Anche Giuda era discepolo di Cristo ma, mosso dal proprio interesse, voleva portare Cristo al potere. Ciò dimostra che, per chi vive una vita donata a Cristo, non sia affatto più facile essere integri.  

R: Cristo è il nostro punto di riferimento quindi l’integrità deve essere rivolta a Lui. Noi possiamo avere tutte le idee che vogliamo, ma poi la volontà che deve compenetrare i nostri spiriti deve essere la Sua. Questa è l’integrità. Giuda era animato da un ideale bellissimo, ma non era la volontà di Cristo. Cristo voleva liberare lo spirito del popolo di Israele schiavo dei romani, ma i romani erano uno strumento di Dio, e Satana si stava servendo di loro per punire Israele che disobbediva nello spirito: Cristo vuole liberare lo spirito, mentre Giuda vuole liberare la materia. Noi dobbiamo essere integri nel fare la Sua volontà, non la nostra. Purtroppo spesso noi, anche quando diciamo di amare Cristo, facciamo la nostra volontà e non la Sua perché vogliamo servire noi stessi. E così sbagliamo. Io potrei ad esempio chiederti di trasferirti dalle Marche fino in Sicilia e continuare a svolgere la tua missione a Palermo. Ma se tu mi rispondessi dicendo che vuoi continuare ad amare e servire Cristo dove sei, perché ti trovi bene e non vuoi lasciare amici e conoscenti, tu stai servendo te stesso, non Cristo.

D: Io spero di essere ancora vivo quando ritorna Cristo sulla Terra…

R: La morte non esiste, perciò quando Gesù ritornerà sarà visto dai vivi e dai morti. Si squarcerà il muro dell’imponderabile. Coloro che vivono nel mondo dello spirito vedranno quello della materia e viceversa, e chi non si è reincarnato subirà il giudizio nel mondo spirituale. Siccome questo pianeta ha un bisogno estremo di una riorganizzazione planetaria e di una riequilibrio della vita fisica, psichica e spirituale Gesù si manifesterà prima a noi incarnati e successivamente ai disincarnati, perché loro comunque vivono sotto l’ordine delle regole spirituali e nessuno le  può trasgredire.
Il giudizio sarà più grave per gli incarnati, perché sulla Terra ci saranno gli estremi incarnati: quelli dell’estremo bene e quelli dell’estremo male. Anche i grandi criminali che sono morti, sono meno estremi di quelli che sono attualmente vivi. Hitler è morto, è nell’aldilà, e sta facendo il suo dovere: scontare la pena vivendo nelle tenebre. Ma Totò Riina che sta sulla Terra è più estremo di Hitler perché qui gode ancora del libero arbitrio e ammazza la gente pur stando in carcere. Quindi Gesù deve giudicare prima Riina e fermarlo, e poi pensare a Hitler che si trova nell’al di là, ma che è innocuo.

D: Posso quindi dedurre che le anime spirituali dei trapassati rimangono contenute in questa atmosfera?

R: Si. Quando ci sarà il Regno di Dio sulla Terra li farà emigrare in altri mondi, mentre quelli beati rimarranno qui.

D: Se le stragi del 92-93 sono la chiave per dare una risposta alla giustizia a livello quasi mondiale, possiamo considerare Borsellino come un messaggero di Gesù? O era Gesù Cristo incarnato e la sua missione aveva lo scopo di risvegliarci da qualcosa che non sapevamo? O, più semplicemente, era uno strumento che ha preparato la strada per l’arrivo di un altro messaggero?

R: Paolo Borsellino non è Gesù Cristo incarnato. Secondo me Paolo è un beato, un messaggero di Cristo universale, e come lui Falcone, Dalla Chiesa e tutti i martiri della mafia come il commissario Montana, Cassarà o gli uomini delle scorte, che con il loro contributo in questa società e con il loro messaggio hanno coinvolto tutti a livello universale (il messaggero universale, per sua stessa denominazione, è un messaggero del Dio universale che è Uno, nel nostro caso il Padre Adonay e Suo figlio Gesù Cristo: può esserlo il cristiano, il marxista, il non credente, il laico, il buddista, il professore di scienze di filosofia orientale, l’evangelista o il testimone di Geova). Nel caso specifico di Paolo Borsellino, la sua posizione è completamente diversa se vista da un’ottica mia personale. Negli anni la sua figura ha coinvolto non solo me personalmente, ma anche i ragazzi che con me collaborano nella rivista antimafia. Per il momento il Cielo non mi ha rivelato tutto, e quindi non ho ancora risposte soddisfacenti sui motivi che legano Paolo Borsellino alla mia missione, ma gli indizi ci sono sempre stati. Fin da giovane ho intrapreso la lotta alla mafia, anche senza pubblicizzarla. E ancor prima di fondare la rivista Antimafiaduemila, ho fatto sogni inspiegabili sia con Falcone, sia con Paolo Borsellino. La vita, o meglio Dio, mi ha poi proiettato verso tutta la famiglia di Paolo con la quale ho instaurato legami sempre più profondi. Un’amicizia disinteressata, oltre che inaspettata. disinteressata perché loro non seguono la mia missione spirituale, ma ricordando il loro congiunto, nella ricerca della verità seguono il lavoro che svolgiamo con la redazione. Paolo Borsellino ha trasmesso a tutta la sua famiglia, senza distinzione, i valori cristici che aveva. Alcuni di loro per ragioni di lavoro mantengono con noi un contatto continuo: suo fratello Salvatore in questi ultimi anni è diventato il porta bandiera dell’antimafia della società civile, così come la sorella Rita e il figlio Manfredi che è amico mio.
Nel corso degli anni, poi, ho scoperto che dietro questa strage ci sono i poteri anticristici e che, mentre la strage di Falcone è stata voluta dalla mafia insieme ad altri poteri anche dello Stato, la strage del giudice Borsellino è stata una strage contro la mafia. O meglio, è stata fatta per distruggere la mafia dei corleonesi, e farne emergere una molto più potente, molto meno visibile, molto più feroce a livello economico e che ha molto più potere di quello che avevano Riina e Provenzano. Tanto potente da ingannare Riina e Provenzano facendogli credere che uccidendo Borsellino avrebbero avuto tutte quelle garanzie che non hanno mai avuto. Infatti ora stanno marcendo in carcere… Ora di quelle garanzie sta beneficiando la nuova mafia, quella che nessuno conosce. Nemmeno i magistrati sanno chi sono i capi. Ma chi muove le fila secondo me non sono i capi della mafia, ma gli ambienti grigi, cioè la massoneria, il Vaticano etc.  e molti altri. Sono loro che hanno organizzato la strage di via d’Amelio. Non mi è stato spiegato il perché, ma siccome io credo alla Madonna, questo fatto mi lascia incollato al mio lavoro antimafia. Io so chi ha messo le bombe, ma devo scoprire chi ha tramato dietro le quinte. Secondo il mio parere Falcone è il rappresentante di tutti nel lavoro antimafia, è il numero uno. Ma spiritualmente il numero uno è Borsellino: la sua figura trascina tutte le altre vittime della mafia nella gloria, perché ha compiuto qualche cosa di cristico che ancora non so, ma lo saprò presto.

D: La domenica mattina trasmettono il programma radiofonico ‘La bellezza contro le mafie’, dove si raccontano storie legate ad organizzazioni criminali, esempi di denuncia, ricorrenze, mettendo anche in luce attività svolte sui terreni confiscati alla mafia o attività avviate nelle scuole per  divulgare l’educazione alla legalità. E prendendo spunto da questo esempio mi chiedevo se, al di là di prendere consapevolezza e coscienza di quelli che sono gli eventi negativi, sia arrivato anche il momento di portare alla luce ogni giorno anche eventi che ci diano positività. Eventi che ci fanno sapere che c’è gente nel mondo che veramente riesce a portare a compimento progetti positivi, anche se si tratta di cose piccole a livello familiare. Perciò secondo me dovremmo impegnarci anche su questo fronte, altrimenti se continuiamo a ripetere che tutto va male, che tutto è brutto, e tutto è orrido, non abbiamo nulla che ci solleva lo spirito e che ci dia un attimo di respiro.

R: Io ti dico quello che sento e quello che faccio: il mio compito è quello di denunciare. E lo devo fare bene, il più aggressivo e anche il più violento possibile perché, siccome Dio è tutto, io faccio parte di quell’aspetto di Dio che è la giustizia. Io voglio la giustizia, e finché non avrò giustizia faccio il soldato. Ci sono anime che fanno vedere le cose belle, ma a me è stato dato il compito di fare vedere le cose brutte che sono la maggioranza nel nostro mondo. Ci sono delle cose belle, hai ragione, ma sono un fiore in mezzo a tanto marciume che nessuno vede. E che nessuno vuole vedere! Odore di marciume di fronte al quale nessuno si tappa il naso perché si ostina a dire che è un profumo, invece di ammettere ciò che è. E invece di ammettere ciò che sta davanti a loro, mi dicono che ci sono tanti fiori. E io non ci sto. Io devo dire che c’è un sacco di putridume nel mondo. Tu giustamente dici che c’è anche un fiore, ma io questo lo faccio dire a chi lo deve dire. Perché le persone già pensano che viviamo tra rose e fiori, quindi non c’è alcun bisogno che lo dica anch’io. Delle cose belle ne parlano tutti, anche Mario Monti. E oggi, se ti rivolgi al campo spirituale, anche navigando sul web, vedrai che l’unico messaggero o guida spirituale che fa la denuncia sono io. Tutte le altre guide spirituali parlano delle cose belle: bastano e avanzano.
Nel mio giornale antimafia non trovi nemmeno una bella parola, è tutto un attacco feroce a coloro che sono corrotti e una difesa dei giusti. Quindi condivido totalmente la tua considerazione, ma non sono io quello che lo deve fare. La mia missione è fare solo quello: gridare giustizia in un mondo dove c’è il 95% di ingiustizie e il 5% di amore. Malgrado tutto io sono tra quelli che sostengono che a livello spirituale il mondo si sta risollevando rispetto al passato, anche perché siamo alla fine dei tempi e alcuni spiriti si stanno risvegliando, mentre prima c’era il buio totale. Però resta il fatto che la società del mondo è una società piena di criminali e assassini materialisti, che io ho il compito di denunciare.

D: Quei pochi fiori sono comunque strumenti per pulire questo squallore..

R:  No, sono strumenti per migliorarlo, non per pulirlo. È matematicamente provato che nemmeno Sai Baba ha ripulito il mondo. Dopo che se n’è andato il mondo è rimasto nello schifo di sempre. Eppure dicevano che lui era un avatar… Ma è forse cambiato qualcosa? Io ho un grande rispetto per questo maestro, ma il mondo è peggiorato da quando se n’è andato, non è migliorato. Quindi deve intervenire Krishna in persona, il Dio della Giustizia. Lui si deve incarnare, prendere la spada come cinquemila anni fa e tagliare le teste, altrimenti con l’amore questo mondo non cambierà nemmeno se scende Dio in persona. Per cambiarlo è necessaria l’altra faccia di Dio, quella terribile. Io voglio quella, perché voglio che tutti i bambini sulla gioiscano, e finché ne rimane anche solo uno che ha fame per me non c’è giustizia sulla Terra.

D: Io sento che Dio è tutto, ed è tutta la Sua Creazione: il bene e anche il male. Lui è tutto, l’uno e l’altro. Quindi se parliamo solo delle cose negative, ho quasi l’impressione di ridurre la sua infinita grandezza di fronte alla quale noi siamo solo un granellino di sabbia. Forse noi dovremmo esaltare di più ciò che è positivo.

R: Dio è anche come hai detto tu: è Tutto.  E se è tutto, non è tutto solo dal tuo punto di vista, dove ‘tutto è amore e noi siamo solo un granello di sabbia… e se il male esiste è anche perché Lui lo permette…’. Dio è anche quello che ti dà gli ordini, altrimenti non è tutto. E te lo dimostro con un ragionamento filosofico. Dio non può essere tutto solo secondo quello che vedi tu. Tutto significa anche tutto ciò che uno esprime. Anche il male fa parte di Dio, quindi anche quello che io esprimo, e cioè la giustizia, ne fa parte. Il Dio che parla attraverso di me parla così, altrimenti non parlerebbe. Altrimenti non esisterebbe e non farebbe parte del Tutto. Ti sei mai chiesta perché nella Bibbia Dio dice: “Io ti castigo”? Se lo dice è perché quell’“Io ti castigo” fa parte del tutto, altrimenti non l’avrebbe detto mai. Ma nella Bibbia non esiste un Dio che dice diversamente. Se Dio nella Bibbia o in altri testi sacri avesse detto: “Vi amo, vi amo, vi amo, vi lascio liberi e aspetterò che vi evolviate”, allora “Io ti do l’ordine” non sarebbe contemplato nel tutto. Ma siccome nella Bibbia e negli antichi testi sacri dei Veda c’è un Dio che dà ordini e interviene con giustizia, allora fa parte del tutto. E allora voglio che questa parte del tutto intervenga e mi faccia il piacere di sistemare le cose.
Perché, purtroppo, c’è un particolare molto grave che tu trascuri e che voglio ricordare a tutti voi. Io e voi siamo nel giusto. Noi siamo nella verità, amiamo il bene, il prossimo, e facciamo parte di quel prato di fiori di cui parlavi prima. Ma quel prato verde non ce lo lasceranno coltivare, e per il solo fatto che lo desideriamo ci schiacceranno la testa. Quindi se Dio esiste, e io voglio amare, perché non lo dovrebbe permettere? Se tutto il mondo fosse come dici tu, dove tutto è amore e noi dovremmo guardare alle cose belle, Dio non avrebbe ragione di intervenire. Ritieni forse che il nostro Liberatore debba solo assistere allo spettacolo? Quando uno non difende gli innocenti è complice dei colpevoli. E se Dio non difendesse gli innocenti sarebbe complice dei colpevoli, quindi un assassino. Quindi Dio deve intervenire e difendere i miei fratelli che vogliono amare. Questo è il mio pensiero.

D: Ma questo accadrà a prescindere.

R: Se io non lo dico, non accadrà mai, perché Dio vuole sapere se voglio veramente la giustizia. Se io che voglio il bene taccio di fronte alle ingiustizie, lascio pensare a Dio che in fondo è quello che voglio. E allora perché dovrebbe intervenire? Dio è così. Vuole vedere se tu senti una cosa. Anche Yogananda, grande Maestro cristico orientale, insegna a pregare con forza, con rabbia se necessario, quando si vuole chiedere qualcosa a Dio. Altrimenti non la otterrai. E siccome la lotta tra il bene e il male non è con armi pari, è indispensabile il Suo intervento. Se questo tutto è anche ‘ordine’, allora Dio interviene. Ma io devo dirlo alla gente che Dio interverrà! Altrimenti la gente farà, ed è quello che sta facendo, come a Sodoma e Gomorra. Quando Dio decise di distruggere Sodoma, inviò due angeli con sembianze umane ad avvertire Lot. E quando i Sodomiti inferociti si presentarono alla sua porta gli angeli gli spararono palle di fuoco e li fecero a pezzi. Ecco, questo è il Dio che piace a me. Io amo questo Dio e lo aspetto tutti i giorni.
Certo noi non siamo perfetti, ma su questo pianeta io ho visto cose così anti universali che superano di gran lunga tutte le nefandezze che ho visto nei mondi visitati durante le mie esperienze millenarie. Quindi sono assetato di giustizia e non vedo l’ora che Gesù Cristo torni. Anzi, direi che è anche in ritardo. Io chiedo insistentemente giustizia, come nella parabola della vedova e del giudice (Lc 18,1). Io grido ogni giorno e chiedo che Lui intervenga!

D: Posso presumere che se non c’era uno che gridava nel deserto Dio non si sarebbe mai deciso di portare la giustizia?

R: No, Dio fa tutto quello che vuole anche senza Giorgio Bongiovanni. Se non ci fosse stato Giorgio Bongiovanni, ci sarebbe stato un altro al suo posto. Dio aveva bisogno di un messaggero, perché l’invio dei messaggeri fa parte della metodologia divina e delle sue leggi. Dato che ha creato gli uomini, Dio si serve degli uomini. Se facesse tutto da solo, l’averci creato sarebbe stato inutile.  Gesù ha scelto dodici apostoli non perché ne aveva bisogno, ma perché rispetta la legge: bisogna conquistare il bene attraverso gli uomini. Io su questo sono d’accordo, Dio da solo non può conquistare il bene, ce lo dobbiamo conquistare noi. Lui ci aiuta, interviene direttamente con i Suoi ordini, o attraverso la natura. Se non c’era Giorgio Bongiovanni, al suo posto ci sarebbe potuto essere Antonio, e se non ci fosse Antonio, al mio posto ci sarebbe una pietra che sanguina e parla. Dio fa parlare anche le pietre, ed è quello che sta succedendo nel mondo. Gesù lo disse entrando a Gerusalemme: ‘Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:  «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».  Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».  Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». (Lc 19,37)’

D: Spesso la gente sgrana il rosario e anche se prega, pensa ad altre cose.

R:  Chi sgrana il rosario e pensa ad altre cose non ha capito niente, perché, fatta in questo modo la preghiera non funziona. Il rosario serve alle anime materialiste alla ricerca dello spirito, e aiuta mettersi in sintonia con Dio. Serve soprattutto a coloro che la parola Dio non la nominano mai. Ma a me non serve il Rosario, perché io vivo tutti i giorni con la Madonna e lo metto in pratica ogni giorno. Il rosario lo posso fare anche una volta all’anno perché mi piace adorare la Madonna, ma a me non serve. C’è invece a chi serve. La Madonna, quando appare ai veggenti e alla folla, raccomanda di leggere il rosario. Tenete presente però che, nel momento in cui appare, se sono presenti due milioni di individui, un milione e novecentonovantanovemila di questi sono materialisti. Tutte queste persone hanno bisogno del rosario per mettersi in contatto con Dio.

10 GIUGNO 2012

Giorgio: Avete letto il messaggio sepolcri imbiancati?
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4259-sepolcri-imbiancati.html
Le profezie apocalittiche sulla battaglia di Armagheddon si stanno verificando e la pubblicazione in tutto il mondo di notizie sugli scandali in Vaticano ne è un segno. All’interno del Vaticano è in atto una gravissima, potentissima e violentissima guerra. Questa guerra è molto importante anche dal punto di vista giornalistico e di antimafia, ma non è il caso di affrontare ora questo argomento, perché siamo riuniti per parlare di spiritualità.
Nel messaggio gli esseri di luce ci dicono che lo sdegno del Cielo non è rivolto solo agli scandali e al tradimento di Cristo che si perpetra nella chiesa. È rivolto anche, e soprattutto al popolo credente che non si ribella. Questo non significa che il popolo debba prendere le armi, ma che dovrebbe perlomeno reagire, protestare e scendere in piazza. Per tale ragione nel messaggio che ho scritto ieri, il popolo viene paragonato al popolo di Israele che si è fatto il vitello d’oro.
Mentre Mosè si trovava già da quaranta giorni sul Sinai per ricevere la legge, il popolo, insofferente per la sua assenza, decise di costruirsi una immagine di Dio per poterla adorare. Aronne, portavoce di Mosè e sommo sacerdote del popolo ebraico, con il consenso e l’appoggio dei capi delle tribù (i capi della chiesa e i politici del tempo) raccolse l’oro necessario offerto dal popolo e lo fece fondere per ottenere un vitello d’oro; poi realizzò un altare e ordinò una festa. Quando Mosé scese dal Monte Sinai vide il popolo che ballava attorno al vitello d’oro e lo adorava, si irò, prese le due tavole della legge e le gettò ai piedi della montagna, rompendole. A quel punto si sentì un boato, si aprì una voragine nel terreno che inghiottì il popolo, e morirono migliaia di persone. Mosé allora tornò sul monte Sinai, intercedette presso Dio in difesa del popolo, implorò la Sua misericordia e ne chiese il perdono. E in risposta alle sue preghiere, Dio volle risparmiare il popolo, le nuove generazioni.  Così il Signore gli ordinò di separare i buoni dai cattivi: i fedeli a Mosè sulla destra, e i traditori sulla sinistra. Inoltre annunciò che li avrebbe fatti emigrare tutti nel deserto. La  generazione che aveva creato il vitello però sarebbe morta di fame e di stenti, segni del castigo di Dio, e non avrebbe raggiunto la Terra Promessa. Mentre i figli dei figli con a capo Mosé vi sarebbero entrati.
La storia si ripete. Questo è esattamente quello che è successo duemila anni fa quando hanno crocifisso Gesù Cristo, e quello che sta succedendo oggi.
Nel messaggio ho scritto: [..] LA NOSTRA TRISTEZZA ED IL NOSTRO SDEGNO NON SONO SOLO PER IL TRADIMENTO COMMESSO DAI PIÙ POTENTI VERTICI DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA, PER L’OMERTÀ, LA DEBOLEZZA ED IL SILENZIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI, MA È ANCHE E SOPRATTUTTO PER LA MANCANZA ASSOLUTA DI DISCERNIMENTO DEI MILIONI DI FEDELI DELLA CHIESA CATTOLICA: UOMINI, DONNE, GIOVANI E ANZIANI CHE NON REAGISCONO E NON CHIEDONO GIUSTIZIA CONTRO I TRADITORI DI CRISTO. [..]
Perché anche allora, oltre a coloro che danzavano e fornicavano, c’era un intero popolo che non prendeva una posizione, non protestava e se ne stava a guardare. E a causa della sua omertà, Dio lo ha fatto girare quarant’anni per il deserto, ma solo alle generazioni seguenti è stata data la possibilità di entrare nella Terra Promessa. [..]UN POPOLO CHE, A PARTE L’ECCEZIONE DI POCHI FEDELI A CRISTO, NON VUOLE ENTRARE NEL REGNO DEI CIELI MA VUOLE  ESSERE COMPLICE DEGLI SCRIBI E FARISEI DEL VATICANO. ESSI SONO SIMILI, ANZI, PEGGIORI DI COLORO AI QUALI CRISTO PUNTÒ IL SUO INDICE [..]. Quindi nel messaggio quel popolo viene paragonato al popolo cattolico di oggi.

D: Perché Dio ha scelto la Palestina come Terra Promessa?
 
R: Israele era un popolo che veniva da Atlantide e spiritualmente era il più evoluto perché proveniva dalle Pleiadi. Per tale motivo fu scelto come guida insieme al popolo indiano (culla spirituale del mondo orientale), di tutta l’umanità. Entrambi avrebbero dovuto condurre il mondo verso la spiritualità, ma purtroppo lo hanno guidato verso la catastrofe. Troppo pochi sono i risvegliati, e in Occidente molto meno che in Oriente.

D: La mancata parità di anime risvegliate sui due fronti è dovuta al grado di benessere?

R: Certo, perché la sofferenza dei popoli accentua la spiritualità. In Occidente abbiamo sviluppato il materialismo e la materia ci ha distrutto. Mentre Israele non ha ancora capito che è stato punito tante volte per la propria disubbidienza, e continua a perseverare. E Dio continuerà a castigarlo finché si assumerà le sue responsabilità. Come in tutto il mondo anche in Israele ci sono i giusti, ma loro non devono pensare di essere il popolo eletto e che Gesù è il falso profeta, altrimenti la vita gli andrà contro sempre.

OMERTÀ CATTOLICA
Noi cattolici siamo credenti in Cristo e facciamo parte della chiesa di Cristo.
Oramai tutti conoscono gli scandali del Vaticano e quale marciume questo abbia accumulato nei secoli: pedofilia, conti che celano nominativi intoccabili, conti cifrati, tangenti, riciclaggio di soldi della mafia, etc. Anche le ultime vicende di Gotti Tedeschi hanno oramai fatto il giro del mondo. Non ne ha parlato solo Giorgio Bongiovanni, ma tutte le televisioni e i giornali, nazionali e internazionali. Una scia di veleni inarrestabile che sta fuoriuscendo, ma che è solo la punta dell’iceberg. Perché nei conti dello Ior oltre ai soldi della mafia ci sono i soldi delle rivoluzioni dei criminali, i soldi per contrastare le dittature comuniste, per contrastare la Cina, i soldi degli ebrei..
Quindi anche tutti noi cattolici sappiamo. Ma se in Italia quasi il 90% della popolazione si dichiara cattolico, perché solo l’1%, me compreso, si sta ribellando? Significa che tutti gli altri sono come loro. Tutti lo sanno, eppure in piazza San Pietro io vedo ancora bandierine sventolare a favore del Papa e degli otto miliardi di euro depositati in Vaticano, di cui a nessuno è permesso conoscere la provenienza. Ora, di fronte ad una chiesa delinquente, criminale ed assassina, io trovo ancora più nauseante vomitevole e disgustoso il fatto che noi cattolici continuiamo ad accettare e ad alimentare questa situazione. Perché, a parte i soliti comunisti e anticlericali, nessuno protesta. E allora io, se fossi Dio, li farei sprofondare tutti nella miseria, tra fame, guerre e povertà. E siccome oltre ai Suoi messaggi percepisco il Suo sentire, vi assicuro che l’Italia sarà devastata dalle catastrofi perché siamo materialisti e, in fondo in fondo, a noi questo sistema piace. Noi facciamo finta di ribellarci e di protestare, ma nel momento in cui vengono toccati i nostri interessi noi mettiamo le mani avanti. Quindi a noi cattolici questa chiesa e questo Cristo criminale piace. A noi cattolici non piace il Cristo che ci chiede di ripartire le nostre ricchezze con il fratello, e nemmeno quello che bandisce le guerre. Perché, nonostante tutto, continuiamo ad andare ad ascoltare e prendere la comunione da papi, vescovi e preti che parlano di Cristo e nascondono i tesori immensi dei criminali. A che serve andare a protestare contro uno Stato ladro, se poi accettate una chiesa che fa schifo? Se non ci ribelliamo contro questa chiesa di preti delinquenti, assassini e pedofili, significa che dopotutto questo sistema lo accettiamo. Io voglio che torni Gesù, ma la verità è che se tornasse oggi non si salverebbe nessuno. Io lo desidero con il cuore, ma oggi nessuno è pronto al Suo ritorno. Perché Gesù è uno che nel Vangelo dice: “Lascia tutto e seguimi”, “Se non dai la vita per i tuoi fratelli, non sei degno di me”. Oggi il Cielo è molto arrabbiato con il popolo, ancor più che con i potenti. Perché noi accettiamo questo schifo passivamente senza ribellarci, nella totale indifferenza. Siamo pecoroni e diciamo sì a tutto: al Papa, a Berlusconi, a Monti.. Perlomeno io grido come un pazzo, seguo i magistrati, affinché qualche giovane possa trovare ancora qualcuno che gli indichi la strada da percorrere. Oggi invece nessuno protesta, nessuno sciopera. Niente. Oggi c’è il niente. Niente di niente. Io sono molto arrabbiato per questo ma ho fede e so che ci saranno anche molti segni.  Cristo ci farà pentire.

NON ARRIVERÀ NESSUNA GIUSTIZIA SE NOI NON LA CHIEDIAMO
Non arriverà nessuna giustizia se noi non la chiediamo. Gesù non tornerà mai, e il Padre Adonay si farà gli affari suoi e penserà ad altri pianeti. Quindi la giustizia va chiesta con determinazione, forza e coerenza, lottando per ottenerla. Dobbiamo chiederla nelle nostre preghiere, dalla mattina alla sera. Dio vuole vedere se la vogliamo veramente, non solo a parole, e se siamo disposti a dare tutto noi stessi. Perché se noi non miglioriamo i nostri pensieri, questo Dio non interverrà mai. Noi dobbiamo essere coerenti, e coerenti significa imitare Gesù. E imitare Gesù significa amare il prossimo come se stessi, dare la vita per i propri amici, non pensare a se stessi o al proprio futuro.
Lo diceva Gesù nel Vangelo: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena». (Mt 6,24-34)
Solo se noi rinneghiamo noi stessi Dio ci farà giustizia: se ci priviamo di tutto, se combattiamo per una causa giusta, se difendiamo gli uomini giusti, se rinunciamo alle vacanze per andare a difendere il giudice perseguitato dallo stato-mafia o il fratello che soffre nel Senegal. E mentre aiutiamo chi ha bisogno, dobbiamo reclamare la giustizia e chiedere con insistenza che Suo figlio torni presto. Noi dobbiamo essere come la vedova, nella parabola del giudice iniquo: «C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,1) Con la stessa perseveranza e insistenza dobbiamo chiedere a Dio che intervenga presto. E se lo dice Suo Figlio, significa che lo dobbiamo fare perché altrimenti nel mondo non si salverà nessuno. Nemmeno i santi, perché anche i santi perderanno la pazienza.
Se invece noi (cattolici?)ipocriti combattiamo questo sistema ma nel più profondo del nostro cuore questo sistema ci fa anche comodo, l’Iddio invece di castigare i cardinali, castigherà noi. Se quando è il momento di lottare per la giustizia ci tiriamo indietro perché siamo stanchi, o pensiamo alla casa e alla nostra famiglia, tutte le richieste che abbiamo fatto al padre Adonay si ritorceranno contro di noi e Dio ce la farà pagare. Per dimostrare che veramente voglio che Dio torni e faccia giustizia, dobbiamo dare la vita, altrimenti non Lo convinciamo a tornare. Altrimenti Lui pensa che il nostro parlare sia solo campagna elettorale. Falcone e Borsellino lo hanno dimostrato, e come loro tantissimi altri. Dimostriamolo anche noi, almeno con il cuore. Non è detto che poi Lui ci chieda di dare la vita. L’importante è essere disponibili a farlo.

Sandra De Marco
San Giovanni di Polcenigo
19 luglio 2012