Prostituzione minorile, storia di Mattia, 16 anni: "Mi sono venduto per i jeans e le vacanze". Boom (+516%) di casi in 2 anni
Lo chiameremo Mattia, ma è un nome di fantasia usato dalla Stampa per poter raccontare nell'anonimato la sua storia. Una storia di prostituzione per un ragazzo di 16 anni e mezzo, una testimonianza che accentua l'allarme sulla diffusione della prostituzione fra i minori, aumentata di 5 volte in 2 anni.
Roma - Non esistono compromessi per i cristiani, per chi dice di volere vivere secondo la parola di Dio. Se non ci si lascia condizionare dalla misericordia del Signore, se non si ama il prossimo – come i santi – si è ipocriti che compiono il male anziché il bene. Lo ha affermato papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta, sintetizzata da Radio Vaticana.
La riflessione del Pontefice riguarda i tempi di Abele come il terzo millennio. La Lettura odierna propone la voce di Geremia, in cui c’è la Parola di Dio stesso, che constata con delusione come il popolo eletto, pur avendo ricevuto benefici, non lo abbia ascoltato e seguito. Il Signore «ha dato tutto», ha detto Papa Bergoglio, ma ha ricevuto in cambio solo «cose brutte». «La fedeltà è sparita – ha sottolineato il Papa – voi non siete un popolo fedele: questa è la Storia di Dio. Sembra che Dio piangesse, qui.
La tribù degli Inuit sono gli indigeni che vivono nell’Artico canadese, Groenlandia, Siberia e Alaska. I più anziani della tribù hanno scritto al National Space and Aeronautics Administration (NASA) per comunicare loro che l’asse terrestre si è spostato. Gli anziani non credono che le emissioni di carbonio provenienti dagli esseri umani stiano causando i cambiamenti climatici in corso.
Gli anziani della tribù degli Inuit hanno notato cambiamenti climatici nello scioglimento dei ghiacciai, nel deterioramento della pelle di foca, e la lenta scomparsa del ghiaccio marino. Attribuiscono questi cambiamenti climatici a cambiamenti avvenuti nel cielo.
Francesco incontra ottantamila ciellini provenienti da 47 paesi mondo nel decimo anniversario della morte di don Giussani e ricorda «il bene che quest'uomo ha fatto a me».
L'invito a non «pietrificare» il carisma e non cadere nella tentazione dell'autoreferenzialità
Andrea Tornielli - Città del Vaticano
«Centrati in Cristo e nel Vangelo, voi potete essere braccia, mani, piedi, mente e cuore di una Chiesa "in uscita"». Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in piazza San Pietro l'abbraccio di ottantamila appartenenti al movimento di Comunione e Liberazione, giunti da 47 paesi del mondo. L'incontro avviene in occasione del decimo anniversario della morte di don Luigi Giussani, e nel sessantesimo degli inizi del movimento. I presenti gremivano non soltanto la piazza, ma anche via della Conciliazione, e al suo arrivo a bordo nella jeep scoperta, il Papa è arrivato a salutare anche loro.