Domenica 26 febbraio 2011, Antonio Urzi, Simona Sibilla e Pier Giorgio Caria, si trovavano a New York
“Aspettiamo ora passa ancora!” grida Urzi e subito dopo inizia un carosello di manifestazioni incredibili sopra uno dei luoghi oggi più conosciuti al mondo. Il primo a presentarsi è un oggetto ovoidale di colore giallo che sembra ruotare su se stesso secondo un asse sempre mutevole. A occhio nudo il colore appare bianco, ma nelle riprese è di un intenso giallo limone.
L’oggetto sembra avere dimensioni abbastanza importanti e si distingue con grande chiarezza sullo sfondo azzurro del cielo perfettamente terso. Gli altri astanti e cioè Pier Giorgio Caria, Aletia Gonzalez e Simona Sibilla, lo avvistano e seguono con facilità le sue evoluzioni. Simona scatta anche alcune foto e, pur senza zoom, l’oggetto si vede bene nelle istantanee.
Dopo alcuni minuti appare all’improvviso una sfera di un intenso azzurro; all’inizio pur comparendo dalla destra nelle immagini filmate, nessuno si accorge della sua presenza ma, dopo aver sorpassato l’oggetto ovoidale ed essersi posizionata alla sinistra in alto rispetto a lui, viene avvistato da Antonio che avvisa i presenti.
La sfera azzurra ha un leggero alone di un azzurro più tenue e dopo pochi istanti scompare alla vista. Le rispettive manovre tra gli oggetti indicano con chiarezza che non può trattarsi di palloncini gonfiati ad elio o altri gas simili.
Alcuni minuti dopo fa la sua comparsa una terza sfera di dimensioni simili a quella azzurra. Non si capisce da che parte sia arrivata, lo stesso che le altre, sono li e basta.
Si posiziona poco più in basso delle altre sfere, tra due edifici e rimane quasi ferma. Durante l’avvistamento Antonio cerca di attirare l’attenzione dei passanti ma con risultati molto scarsi.
Dopo oltre 20 minuti Urzi, Sibilla, Caria e Aletia Gonzalez lasciano “Ground Zero” per altri appuntamenti mentre le due sfere erano ancora visibili in cielo.
P.G. Caria
18 marzo 2011