Un video ambientato in uno studio televisivo rielaborato in maniera tale da far credere che un oggetto misterioso, in apparenza un UFO, si aggirasse all’esterno dello studio. Dopo un’iniziale perplessità il caso è stato studiato e si è scoperto che si trattava di un falso. Frutto di un ottimo lavoro, ma falso. Ecco come si smascherano i fake
Prima parte – smascherare un falso
di Nancy Squitieri
di Nancy Squitieri
Ce lo spiega Pier Giorgio Caria, documentarista ed esperto di ufologia, che nelle prossime settimane ci illustrerà misteri e segreti del mondo extraterrestre. Quello delle analisi sui materiali che contengono avvistamenti di oggetti “strani” è un tema molto complesso. Uno degli aspetti principali è la materia prima a disposizione, ovvero video o immagini fotografiche solitamente fornite direttamente dal testimone dell’avvistamento, oppure già pubblicate online.
Il dettaglio importante, affinché questo materiale sia qualitativamente buono, è che il reperto da analizzare attraverso analisi strumentali, deve essere originale oppure al massimo una prima copia. Se pensiamo, infatti, di scaricare materiale ufologico da internet, e analizzarcelo autonomamente, siamo sulla strada sbagliata.
Per lo più gli studiosi esperti di ufologia e di analisi ufologiche, sebbene siano internazionalmente riconosciuti e accreditati, sono nella quasi totalità dei casi, indipendenti.
“Perché”, ci racconta lo stesso Caria, “qualsiasi scienziato o tecnico si avvicini a questo mondo anche solo per pura passione, rischia molto in termini di carriera e di rapporti umani: è più probabile, infatti, essere considerati pazzi o venire emarginati, perché ci si occupa di argomenti scomodi che non si ha voglia di diffondere troppo”. Si narra, a tal proposito, di un’iniziativa dell’isola caraibica di Grenada, che propose all’ONU di istituire una commissione ufficiale a carattere civile, affidandole il compito di analizzare e valutare i fenomeni presunti extraterrestri attraverso testimonianze e prove. Sembrerebbe però, che l’idea fu subito stoppata da poteri forti, mediante un provvidenziale colpo di stato organizzato dalla CIA, e mai più riproposta. Per questi motivi, tuttora non esiste una struttura riconosciuta a livello istituzionale e preposta ad occuparsi di quest’ambito.
Per lo più gli studiosi esperti di ufologia e di analisi ufologiche, sebbene siano internazionalmente riconosciuti e accreditati, sono nella quasi totalità dei casi, indipendenti.
“Perché”, ci racconta lo stesso Caria, “qualsiasi scienziato o tecnico si avvicini a questo mondo anche solo per pura passione, rischia molto in termini di carriera e di rapporti umani: è più probabile, infatti, essere considerati pazzi o venire emarginati, perché ci si occupa di argomenti scomodi che non si ha voglia di diffondere troppo”. Si narra, a tal proposito, di un’iniziativa dell’isola caraibica di Grenada, che propose all’ONU di istituire una commissione ufficiale a carattere civile, affidandole il compito di analizzare e valutare i fenomeni presunti extraterrestri attraverso testimonianze e prove. Sembrerebbe però, che l’idea fu subito stoppata da poteri forti, mediante un provvidenziale colpo di stato organizzato dalla CIA, e mai più riproposta. Per questi motivi, tuttora non esiste una struttura riconosciuta a livello istituzionale e preposta ad occuparsi di quest’ambito.
Le indagini possono essere impostate in due differenti modalità, in base alle prime impressioni che l’esperto ha, dopo aver osservato ad occhio nudo il materiale. Solitamente infatti, gli esperti di Ufo, sono in grado di intuire se l’oggetto da studiare è una ricostruzione fatta in grafica tridimensionale, oppure un vero e proprio modellino costruito e poi collocato in una scena, o in un contesto reale. Nel caso di un modellino spesso è sufficiente rielaborare il video per trovare la presenza di un banale cavo che sostiene l’oggetto misterioso. Qualora non ci fosse, per smascherare un falso, si procede analizzando i pixel dell’immagine, ovvero grazie alla loro densità si può misurare la grandezza dell’oggetto, che è un dato fondamentale, e i confini della sua sagoma. Questi ultimi, essendo nitidi o sfuocati, forniscono dati precisi circa la distanza dell’oggetto in questione, rispetto all’obiettivo che ha ripreso l’immagine. Anche valutare il movimento del presunto Ufo è importante nel caso di analisi di un video. Inoltre si valuta se, come spesso accade, c’è la presenza di una sovrapposizione fotografica. Lo si fa scontornando la figura e applicandola su un altro panorama, valutando anche in questo caso la coerenza dei pixel. Se l’immagine dell’oggetto è stata inserita a posteriori sulla scena, i pixel dei suoi contorni e quelli dello sfondo mostreranno discrepanze. In alcuni casi di pixel incoerenti tra loro, il panorama può comunque essere vero, l’oggetto anche, ma entrambi sono stati sovrapposti con software di elaborazione grafica per creare un falso.
Foto dal video
Un esperto con notevole esperienza in materia, è in grado ad occhio di fare una prima analisi e impostare il metodo da utilizzare. Anche se, recentemente, i progressi della tecnologia e della grafica hanno permesso di creare dei meravigliosi falsi che rendono più difficili le indagini sui materiali da studiare e facendo così cadere in equivoco perfino occhi esperti. Oggi quindi non è particolarmente complesso rendere reali oggetti costruiti. A tutto questo, inoltre, va aggiunto il fenomeno youtube che, con la monetizzazione dei video più cliccati, ha visto la nascita di canali seguitissimi, specializzati in fenomeni extraterrestri, nonostante spesso siano del tutto costruiti da mani esperte. E’ il caso che vi mostriamo, di un video circolato e molto discusso nei giorni scorsi sui social network, che ha destato grande interesse e soprattutto tratto in inganno appassionati ed esperti.
Il video è ambientato in uno studio televisivo rielaborato in maniera tale da far credere che un oggetto misterioso, in apparenza un UFO, si aggirasse all’esterno dello studio. Dopo un’iniziale perplessità il caso è stato studiato e si è scoperto che si trattava di un falso. Frutto di un ottimo lavoro, ma falso.
Il video è ambientato in uno studio televisivo rielaborato in maniera tale da far credere che un oggetto misterioso, in apparenza un UFO, si aggirasse all’esterno dello studio. Dopo un’iniziale perplessità il caso è stato studiato e si è scoperto che si trattava di un falso. Frutto di un ottimo lavoro, ma falso.
11 Marzo 2015
http://www.affaritaliani.it/misteri/ecco-come-si-analizza-un-caso-di-ufo-110315.html?refresh_ce
Ecco come essere certi si tratti di UFO (parte seconda): il caso
di Nancy Squitieri
Nella prima parte – come smascherare un falso, abbiamo visto che, per analizzare materiale ufologico video/fotografico, si valutano:
– la presenza di un cavo
– la grandezza dell’oggetto
– i suoi contorni e la distanza rispetto all’obiettivo che lo ha immortalato
– i suoi movimenti
– la coerenza e la densità dei pixel
– se c’è stata sovrapposizione di immagini
– si effettuano studi sulle anomalie energetico – termiche del presunto UFO.
– la grandezza dell’oggetto
– i suoi contorni e la distanza rispetto all’obiettivo che lo ha immortalato
– i suoi movimenti
– la coerenza e la densità dei pixel
– se c’è stata sovrapposizione di immagini
– si effettuano studi sulle anomalie energetico – termiche del presunto UFO.
Le indagini ufologiche vengono definite strumentali perché necessitano di software e attrezzature avanzate. Normalmente i materiali vengono spediti negli Stati Uniti, dove uno dei massimi esperti è Jim Dilettoso, impegnato sin dalla fine degli anni settanta. E’ attivo in Arizona e lavora come ricercatore indipendente. Le singole analisi costano migliaia di euro, sono complesse e i ricercatori sono perlopiù autofinanziati. Si procede un po’, volendo fare un paragone, come se ci si occupasse di un’indagine giudiziaria. Si fa cioè un’indagine di campo, si studia la personalità del testimone, che normalmente è l’autore di video o foto, si interrogano eventuali altri testimoni, si valutano le loro voci, la gestualità, si procede con un’indagine psicologica su questi, si osserva il loro contesto di riferimento.
Le immagini che osserviamo oggi, ritenute vere, il Professor Victor Quezada, direttore del dipartimento di informatica dell’Università di Città del Messico, le analizzò a partire dagli anni ’90, insieme ad altro materiale filmato e fotografico relativo ad una “nave extraterrestre”. Dalle analisi l’oggetto non solo risultò vero, ma si ottenne uno strabiliante spettro che indicava nell’oggetto le caratteristiche tipiche di una cellula vivente. L’oggetto fu infatti definito una nave di “bioplasma”. La cosa più incredibile inoltre, fu che nonostante la presenza di un campo energetico, che dava all’oggetto l’aspetto di un globo luminoso, attraverso le analisi spettrografiche, si appurò che all’interno dello stesso era presente anche una componente metallica.
Il materiale analizzato apparteneva a Carlos Diaz, fotografo messicano, e Piergiorgio Caria, negli anni scorsi, è stato a lungo in Messico a studiare questo caso. Il ricercatore italiano ha avuto anche la possibilità di visionare ulteriori foto in pellicola già analizzate da centri universitari, e di avvistare personalmente l’oggetto, descritto “di luce giallo oro antico con delle zone rosso acceso, in prossimità di un territorio selvaggio; una nave ellissoidale di 25 metri di diametro e 15 metri di altezza nel punto più alto”. Il colonnello Philippe Corso, altro noto testimone in materia di UFO, confermò tutto, illustrando anche una complessa interpretazione dei colori dell’oggetto, che corrispondono, oggi si sa, ai movimenti effettuati dall’astronave. I colori vanno dall’infrarosso all’ultravioletto e indicano le varie velocità a cui questa si muove. C’è quindi da alcuni decenni una grande attenzione in ambito universitario, militare e commerciale nei confronti della tecnologia che si evince da questi reperti, ma risulta allo stesso tempo rigorosamente top secret. Oltretutto sembrerebbe che in quest’ambito non ci siano particolari interessi, o lobby intenzionate a far approfondire e progredire la ricerca.
Sappiamo però, che grazie all’utilizzo di strumenti innovativi si può creare davvero di tutto, e che, fortunatamente, all’altissimo livello di bravura e tecnologia in grado di creare dei falsi Ufo, corrisponde l’altrettanto eccellente efficacia dei suddetti strumenti di analisi, creati appositamente per smascherarli.