Fine del mondo? No, inizio di un’epoca

Fine del mondo? No, inizio di un’epoca

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«FINE DEL MONDO? NO, INIZIO DI UN’EPOCA»
IL CONVEGNO. All’auditorium San Barnaba cinque relatori a confronto nell’iniziativa promossa da «Gli amici dell’insolito» in collaborazione con la libreria «La fenice». Caria: «Finirà un ciclo di 5125 anni Ci saranno cambiamenti epocali. E l’arrivo degli extraterrestri ci porterà in una nuova Età dell’oro»
24/10/2011
Brescia. Il 21 dicembre 2012 è alle porte, e molti si aspettano scenari catastrofici e la fine del nostro pianeta, almeno secondo un’interpretazione del calendario Maya molto di moda soprattutto a Hollywood. Secondo altri, una fine ci sarà, ma di natura del tutto diversa. I punti di vista sono molteplici: si parla di incontri con gli extraterrestri, di ritorno di Cristo, di inizio di una nuova età dell’oro per l’umanità. L’argomento, che mischia sacro e profano e che affascina da sempre il genere umano, è stato al centro del convegno «2012: l’inizio…! L’alba di una nuova era», organizzato nell’auditorium San Barnaba dall’associazione «Gli amici dell’insolito» in collaborazione con la libreria «La fenice». Nel corso della giornata, cinque relatori si sono susseguiti per parlare di cosa ci aspetta per il 2012, partendo da una assioma inequivocabile: nessuno sa quale sarà questo cambiamento, ma si verificherà, e potrebbe mutare per sempre il nostro mondo ed il modo che abbiamo di approcciarci ad esso.
Uno dei protagonisti è stato Piergiorgio Caria, noto ricercatore di tematiche di frontiera e documentarista del mistero, che ha tra le sua passioni principali i cerchi nel grano, la spiritualità e i contatti tra gli extraterrestri e il nostro mondo.Caria, intervenuto attraverso un filmato trasmesso ieri al San Barnaba, ha confutato la tesi secondo cui i Maya avrebbero previsto la fine del mondo nel 2012: «Finirà un ciclo di 5125 anni, ma non ci sarà nessuna fine del mondo. Però ci saranno cambiamenti epocali. Secondo una loro profezia, gli ultimi 20 anni sono stati quelli in cui l’umanità avrebbe dovuto fare una scelta; inoltre, dal 1999 è iniziato il tempo chiamato “Salone degli specchi”, e da questa data gli eventi mondiali avranno sempre più forza in base alle nostre scelte». Il disastro di Fukushima, sostiene Caria, ha dimostrato la follia della scelta nucleare, e dal 2013 gli effetti delle nostre scelte saranno sempre più prorompenti.
347826_369555_resize_253VERIFICANDO questa profezia, Caria si è concentrato sullo studio di tre fenomeni: i crop circles, gli avvistamenti di Ufo e accadimenti legati alla spiritualità. Per quelle che sarebbero le tracce lasciate dagli alieni nei campi di tutto il mondo, il documentarista ha concentrato l’attenzione sugli ultimi vent’anni, scoprendo che «il primo cambiamento avvenne il 23 maggio 1990, quando nell’Hampshire apparve un disegno poligonale, un simbolo che rappresenta l’unione tra la Terra ed il cielo: è un segno comunicativo. Parallelamente, nella profezia del Codice di Dresda si parla di un incontro tra gli uomini ed i “Signori delle stelle”: e dal 1990 ad oggi gli avvistamenti si sono moltiplicati. Questi episodi servono a prepararci all’incontro».
Infine, Caria ha analizzato la spiritualità ripercorrendo la storia di Giorgio Bongiovanni, che il 2 settembre 1989 ha ricevuto le stimmate a Fatima, dopo aver avuto una visione della Madonna. «La Santa Madre aveva annunciato già nel 1917 ai tre pastorelli che gli extraterrestri sarebbero scesi sulla Terra per compiere il volere di Dio – ha rivelato Caria -. E Bongiovanni è stato contattato per annunciare il ritorno di Dio». Secondo lo studioso della scienza di confine, tutto si tiene: prova ne sarebbero i due cerchi nel grano comparsi in Inghilterra il 30 luglio 2010, che se uniti danno vita ad una sagoma che assomiglia molto al volto di Gesù così come è stato raffigurato nella pittura classica. «L’arrivo degli extraterrestri ci porterà in una nuova Età dell’oro», ha concluso Caria. Ora non resta, se si vuole, che crederci. E aspettare.
Manuel Venturi
Brescia.oggi.it

 

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