Presentiamo nuove evidenze fotografiche di Juan Manuel Sánchez, che prosegue senza sosta a realizzare straordinarie immagini degli oggetti volanti extraterrestri che sorvolano i cieli al di sopra di Valle Hermoso, la cittadina messicana dello stato di Tamaulipas in cui Juanito risiede e, a seguire, le ottime analisi eseguite da Sante Pagano sul materiale che vi presento in questo articolo.
Gli esseri dello spazio, gli Angeli di biblica memoria oggi Extraterrestri, proseguono la loro incessante opera di sensibilizzazione della massa umana attraverso strumenti come Juanito Juan, a cui permettono di realizzare gli straordinari documenti che vi presentiamo. Nonostante il potere tenti di manipolare la coscienza delle masse facendoli passare come ambigue presenze che mirano a invadere e conquistare il pianeta (https://piergiorgiocaria.it/blog/luis-elizondo-paladino-della-verita-sugli-ufo-o-pedina-di-un-grande-inganno-i-dubbi-sulla-narrazione-ufficiale/), le loro manifestazioni prive di qualsiasi atteggiamento aggressivo e con manifesta superiorità tecnico-scientifica proseguono incessanti.
In un mio recente articolo ho presentato le folli affermazioni dell’ex capo del programma segreto di studio sugli UFO (AATIP) Luis Elizondo, fatte in occasione dell’uscita del suo libro “Imminent”, a cui ha fatto seguito un lungo e particolareggiato comunicato dello scienziato Extraterrestre Adoniesis che ha risposto punto per punto alle infondate e palesemente illogiche affermazioni dell’ex agente segreto (sempre che sia davvero un ex), ammonendo le menti demoniache che lo pilotano a stare molto attenti a quello che hanno in progetto di fare. Comunicato che vi invito a leggere e che potete trovare al seguente indirizzo: https://piergiorgiocaria.it/blog/adoniesis-ai-potenti-della-terra-siamo-giustizia-e-amore-non-una-minaccia/.
Il materiale fotografico che vi propongo è stato realizzato da Juanito Juan tra febbraio e aprile del 2024.
Prossimamente vi presenteremo altre evidenze realizzate dall’instancabile Juanito.
I primi documenti che vi presento sono due foto scattate da Sánchez il 5 febbraio 2024, e mostrano una classica sfera metallica volante che inizialmente si trova sopra la cosiddetta “casa del OVNI” e che successivamente si è situata più o meno sopra la casa di Juanito: evidentemente l’oggetto era in movimento.
I metadati delle foto ci informano che il primo scatto è stato realizzato alle ore 10:55:13 del 5 febbraio 2024 e il secondo alle ore 10:56:31 dello stesso giorno, per cui lo scarto temporale tra i due scatti è di un minuto e 18 secondi: praticamente sono stati realizzati consecutivamente.
La sfera è molto alta e non facilmente individuabile nelle foto, a seguire ve le presento con l’ingrandimento:
Una volta di più ribadisco l’incredibile intensità delle manifestazioni extraterrestri di cui è testimone Juanito Juan, in pochi anni ha già realizzato un’incredibile quantità di materiale soprattutto fotografico ma anche video, in cui non sono mai state trovate evidenze di manipolazioni.
Grazie all’amicizia e alla fiducia che ci lega da quando io e alcuni dei miei collaboratori siamo stati a trovarlo a Valle Hermoso nel novembre del 2023, abbiamo potuto avere in mano numerosi originali sottoposti ad accurate analisi che hanno dimostrato, aldilà di ogni ragionevole dubbio, la genuinità del materiale prodotto da Juan Manuel Sánchez.
Un caso che sta facendo la storia e che potremmo, almeno per la quantità e la qualità di materiale prodotto, paragonare solo al caso dello svizzero Billy Meier. Certo epoca e contesto sono molto differenti ma, realmente, non esistono altri eguali nella storia dell’ufologia moderna e, soprattutto, del contatto.
Un’intensità che, a mio parere, segna una fase avanzata del programma di contatto delle civiltà extraterrestri con l’umanità del pianeta Terra.
Nella composizione che vi presento di seguito possiamo apprezzare meglio lo spostamento effettuato dalla sfera volante fotografata il 5 febbraio 2024. Negli ingrandimenti si osserva con maggiore chiarezza la diversa posizione del riflesso solare sulla superficie metallica della sfera:
I due scatti che vi presento a seguire sono stati realizzati da Juanito il 3 marzo 2024 e presentano un oggetto che abbiamo avuto modo di conoscere già in precedenza, esattamente fu fotografato da Juanito il 12 maggio del 2023.
In quella occasione l’oggetto emise una specie di raggio laser che scannerizzò l’attonito e impaurito Juanito. Negli ingrandimenti delle tre foto che Sánchez pubblicò all’epoca, si vede nitidamente il cambiamento di colore del punto da cui era emesso il fascio di luce:
Tra l’altro, questo tipo di oggetto non ha eguali nella storia dell’ufologia, non si hanno infatti, report o documenti fotografici e filmati che mostrino qualcosa di simile ma è evidente che siamo di fronte a qualcosa di più complesso (o perlomeno lo ipotizziamo) delle classiche sfere volanti di metallo o di energia, che sono conosciute sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
Vediamo i due scatti risalenti al 3 marzo 2024:
La seconda foto mostra l’oggetto volante accompagnato da cinque sfere. Grazie a questa presenza possiamo stimare la differenza di dimensioni tra le due tipologie di oggetti.
Vediamo le stesse foto con l’ingrandimento degli oggetti volanti chiaramente di origine non umana:
È evidente che l’oggetto in questi scatti ha una conformazione diversa rispetto a quanto visto nelle foto del 12 maggio 2023. Laddove in quelle si vede il punto di proiezione della luce, in queste vediamo una specie di apparato a quadretti che formano una croce, quasi fosse un dispositivo di protezione del dispositivo emettitore del fascio luminoso. Ovviamente è un’ipotesi, non abbiamo elementi sufficienti per affermarlo.
Nell’ingrandimento a seguire questo dettaglio è ancora più chiaro:
Il secondo scatto mostra l’ovoide volante accompagnato da ben cinque sfere ed è, apparentemente, dello stesso materiale scuro. Appare evidente che l’oggetto si è mosso e ha ruotato.
Nell’ulteriore ingrandimento lo osserviamo ancora meglio:
Continuiamo la carrellata di questi straordinari documenti prodotti nel 2024 da Juanito Juan e andiamo a vedere un altro scatto realizzato otto giorni dopo le foto appena viste, esattamente l’11 marzo 2024.
In questa singola immagine vediamo nuovamente due sfere metalliche stagliarsi alte sotto un cielo pieno di nuvole grigie. Vediamo l’immagine originale e l’ingrandimento. Sulla destra in basso si vede chiaramente la tettoia del posto di lavoro di Juanito:
Rispetto alla foto dell’11 marzo qui le due sfere sono a quota inferiore sopra la ormai mondialmente conosciuta casetta.
Anche di questa foto allego l’ingrandimento che mostra nuovamente la natura metallica delle due sfere:
La foto a seguire è molto simile, solo che stavolta le due sfere metalliche sono state immortalate di nuovo poco sopra la “casa del OVNI”. Lo scatto porta la data del 16 marzo 2024:
Rispetto alla foto dell’11 marzo qui le due sfere sono a quota inferiore sopra la ormai mondialmente conosciuta casetta.
Anche di questa foto allego l’ingrandimento che mostra nuovamente la natura metallica delle due sfere:
La prossima foto che allego è stata scattata il 5 aprile 2024. Stavolta ci troviamo di fronte ad una singola sfera volante ma di dimensioni sicuramente più consistenti rispetto a quelle viste sinora, a parte l’oggetto ovoidale scuro.
I dettagli mostrati da questa foto sono molto interessanti e verranno ulteriormente approfonditi nelle analisi di Sante Pagano che seguiranno questa mia presentazione:
L’oggetto volante sferico mostra chiaramente sulla sua superficie il riflesso del panorama sottostante: vi si vedono il cielo, la strada, le abitazioni e gli alberi. Tutti dettagli maggiormente apprezzabili nell’ingrandimento a seguire.
Un nuovo eccezionale documento prodotto da Juan Manuel Sánchez:
Per dovere di cronaca, seppure io lo ritengo un fenomeno di pareidolia, molte persone hanno individuato nel riflesso presente sulla superficie della sfera il profilo della regina egizia Nefertiti:
Con questa curiosità chiudo la presentazione di questa nuova e, non mi stanco di dirlo, eccezionale carrellata di immagini ufologiche prodotte dall’instancabile Juanito. Vi lascio alle lunghe e accurate analisi eseguite da Sante Pagano che, ancora una volta dimostrano la genuinità del materiale realizzato dal contattista messicano. Un umile personaggio che sta scrivendo importanti pagine nella storia dell’ufologia moderna e del contatto con le civiltà cosmiche. Una nuova tappa nell’ormai lunga lista di coloro che si sono resi disponibili a sacrificarsi per farsi tramite di un percorso che porterà, piaccia o meno ai potenti del mondo che osteggiano ostinatamente questa grande verità, al più grande evento dopo la manifestazione del Messia Gesù Cristo a cui, come ben sappiamo, questi esseri sono legati e devoti. Anche questa verità è ben poco recepita dal potere di questo mondo e purtroppo anche da quello religioso ma, come sempre, la realtà si imporrà con il peso della sua potente evidenza. A noi rimanere fedeli nell’attesa che il processo raggiunga il suo inevitabile compimento.
Pier Giorgio Caria
2 settembre 2024
Analisi forense avvistamento del 3 marzo 2024 fotografato da Juanito Juan
Qui di seguito le analisi apportate alle due seguenti documentazioni fotografiche prodotte da Juanito Juan il 3 marzo 2024.
Trattasi di un oggetto ovoidale accompagnato da alcuni oggetti sferici più piccoli, che potremmo definire oggetti “satellite”. L’oggetto ovoidale presenta lungo tutto il suo perimetro una serie di apparenti piccoli “oblò” e nella zona inferiore una forma geometrica che ricorda una croce celtica all’interno di un cerchio. Tutti gli oggetti sono di colore scuro e costituiti da materiale semi-riflettente e apparentemente metallico. Abbiamo l’oggetto ovoidale in entrambe le foto. Nella seconda immagine, a differenza della prima, l’ovoide è accompagnato da cinque oggetti sferici disposti in formazione sulla sua verticale.
Tutti gli oggetti sono posizionati ad una discreta altezza dal suolo e si inseriscono in un cielo particolarmente nuvoloso.
La qualità delle foto è significativamente buona, ossia 3000 x 4000 pixel. Gli oggetti sono particolarmente lontani dall’obiettivo, e di colore scuro, quindi contengono poche informazioni, ma in quantità sufficiente per poter eseguire le giuste considerazioni ed analisi.
Le tre foto riprendono le sfere da diverse angolazioni e sono state eseguite davanti la casa di Juanito Juan.
Valutazioni numeriche
Sono state eseguite delle rilevazioni delle misure di dimensioni e altezza dal suolo tramite software specifico e valutazioni osservative. È importante sottolineare che tali misure sono approssimative e che potrebbero non riflettere con precisione assoluta le reali dimensioni o altezze degli oggetti in questione.
Numero massimo di oggetti presenti contemporaneamente: 6
Diametro degli oggetti più piccoli: 47 cm circa
Diametro dell’oggetto più grande: 2.84 metri circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 40 m circa
Image forgery identification
L’identificazione di falsificazioni di immagini (Image Forgery Identification) è un campo dell’analisi digitale e della sicurezza informatica che si occupa di rilevare e identificare le manipolazioni in immagini digitali. Con l’avanzamento delle tecnologie di editing grafico, diventa sempre più semplice alterare le immagini in modi che possono essere difficili da riconoscere ad occhio nudo. Queste manipolazioni possono variare da semplici modifiche, come il ritaglio o l’aggiustamento di luminosità e contrasto, a cambiamenti più sofisticati e ingannevoli, come l’inserimento o la rimozione di oggetti e persone o la fusione di parti di diverse immagini.
Le tecniche utilizzate per l’identificazione delle falsificazioni possono essere categorizzate in due grandi gruppi:
- Analisi passiva: si basa sull’analisi delle inconsistenze nei metadati, nelle proprietà statistiche dell’immagine, nelle tracce lasciate dai software di editing o nelle inconsistenze fisiche (ad esempio, ombre o riflessi non corrispondenti alla realtà).
- Analisi attiva: questo approccio contrasta con l’analisi passiva, che cerca di identificare la falsificazione esaminando l’immagine senza modificarla, basandosi sui metadati, sulla coerenza della luce, sulla geometria dell’immagine, e altri indicatori che non richiedono l’alterazione dell’immagine.
Analisi passiva – Valutazione dei metadati
L’importanza dei metadati nell’analisi forense di immagini è considerevole, poiché questi forniscono informazioni cruciali che possono essere utilizzate per validare l’autenticità di un’immagine, identificarne l’origine, tracciare la modifica delle immagini, e contribuire a stabilire una linea temporale degli eventi.
Presenza metadati: le foto contengono tutti i metadati. Da questi ne deriva che le foto sono state scattate il 3 marzo 2024 alle ore 17:44:09 e alle ore 17:52:17.
Formato dell’immagine: JPEG
Difficilmente le macchine fotografiche acquisiscono in formato PNG o BMP, generalmente lo fanno in formati come JPEG, RAW o TIFF.
Dimensioni delle immagini: 3000 x 4000 px
Le dimensioni combaciano con quelle possibilmente generate dal dispositivo di cattura.
Dispositivo di cattura: Samsung Galaxy S23 Ultra.
Fingerprints: presenti.
I “fingerprints” nei metadati, noti anche come impronte digitali dei dati, sono sequenze uniche di dati generate da contenuti digitali utilizzate per identificare, verificare o confrontare i contenuti stessi.
Matching dei fingerprints: i fingerprints combaciano con quelli solitamente generati dal modello di camera suddetto.
I fingerprints possono essere utilizzati per verificare che un file non sia stato modificato, compromesso o danneggiato nel tempo. Confrontando il fingerprint attuale di un file con un fingerprint precedentemente registrato, si può confermare che i due matchano, indicando che il file è rimasto inalterato.
Presenza dei metadati EXIF ed in particolare dei tag “Make” e “Model”: presenti;
Compatibilità delle date di creazione e modifica salvate nei dati EXIF con le date “MAC” (Modified, Access, Creation) del file system: compatibili;
Numero di metadati EXIF solitamente generato dal suddetto modello di fotocamera: coincidente;
Keywords sospette all’interno dei metadati dell’immagine: assenti;
Nei metadati Exif, possono essere presenti informazioni sul software utilizzato per modificare un’immagine. Se nei metadati compare “Adobe Photoshop” o nomi di altri software di editing, ciò può indicare che l’immagine è stata modificata.
Indice dell’avvenuta manipolazione è rappresentato anche dalla presenza nei metadati di nomi di plugin o filtri specifici, come “Nik Collection”, “Topaz Labs”, ecc.
Di seguito una parte dei metadati individuati e maggiormente rilevanti.
Analisi del formato JPEG
Le tabelle di quantizzazione e i codici di Huffman del JPEG risultano essere compatibili con il particolare modello di fotocamera.
Analisi di thumbnail e preview (o immagini secondarie) e thumbnail mismatch:
- tra i metadati sono presenti sia l’immagine thumbnail che preview;
- il contenuto dell’immagine principale combacia con quelle di entrambe le immagini secondarie (thumbnail mismatch).
Analisi ICC Profile
L’International Color Consortium (ICC) profile è un elemento fondamentale nell’ambito dell’analisi forense digitale, soprattutto quando si tratta di investigare sull’autenticità e sull’origine di immagini e documenti digitali. Un profilo ICC è un set di dati che descrive come i colori di un’immagine devono essere visualizzati o stampati, garantendo che i colori appaiano in modo consistente su dispositivi diversi, come monitor, stampanti, scanner, e fotocamere.
Nell’analisi forense, l’ICC profile può fornire indizi preziosi:
- Origine del Dispositivo: poiché diversi dispositivi e software tendono ad utilizzare profili ICC specifici, l’analisi di questi profili può aiutare a determinare il tipo di dispositivo o software utilizzato per creare o modificare un’immagine.
- Coerenza e Autenticità: La presenza o l’assenza di un profilo ICC, così come le discrepanze tra il profilo ICC di un’immagine e quello tipicamente associato al dispositivo di origine dichiarato, possono indicare se l’immagine è stata modificata.
- Tracciamento delle Modifiche: in alcune circostanze, le modifiche apportate a un’immagine utilizzando software di editing possono alterare il profilo ICC originale o aggiungerne uno nuovo. L’analisi dei profili può quindi rivelare la cronologia delle modifiche apportate all’immagine.
- Identificazione di Software Specifico: diversi programmi di editing e dispositivi potrebbero lasciare “firme” uniche nei profili ICC che possono essere utilizzate per identificare il software o il dispositivo specifico utilizzato per la modifica di un’immagine. Questo può essere particolarmente utile in casi di falsificazione o manipolazione di un documento.
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi attiva – Valutazione della componente grafica
Le tecniche d’analisi usate in questa sezione hanno il fine di esaminare le caratteristiche complessive della scena, piuttosto che interpretare le statistiche ricavate da alcune caratteristiche dei pixel. L’idea di base di tale analisi è che la maggior parte delle manipolazioni contengono qualche tipo di errore che non è visibile a occhio nudo, ma può essere evidenziato da un’analisi opportuna. Infatti, è praticamente impossibile cercare di falsificare un’immagine facendo in modo che il modello della scena rispetti tutti i modelli fisici d’illuminazione della stessa e, contemporaneamente, non presenti alcuna irregolarità dal punto di vista della prospettiva e delle ombre generate dagli oggetti in essa presenti; a meno che l’immagine non sia stata realizzata completamente in computer grafica.
Analisi per l’identificazione di AI generativa
I documenti, sottoposti ad un’analisi tramite software specifico, non risultano essere stati generati da tool di generazione d’immagine tramite Artificial Intelligence. Questo esito negativo suggerisce che i documenti presentano caratteristiche autentiche e non sono frutto di creazioni sintetiche. Tale risultato è fondamentale per confermare l’origine naturale dei documenti in questione, assicurando che le informazioni e le immagini contenute siano derivanti da fonti umane o processi non automatizzati.
Test ELA
Il test ELA (Error Level Analysis) è una tecnica di analisi forense digitale utilizzata per identificare le modifiche apportate a un’immagine digitale esaminando le discrepanze nei livelli di compressione JPEG.
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi dei cloniIn seguito all’applicazione del test dei cloni, un metodo avanzato volto a identificare anomalie nella consistenza dei pixel che possono indicare aree di clonazione, tranne delle piccole anomalie segnalate da linee rosa, le quali si rivelano essere falsi positivi, l’esito generale è risultato negativo. Questo significa che non sono state rilevate evidenze di manipolazione tramite tecniche di clonazione o copia-incolla all’interno dell’immagine esaminata. Tale analisi impiega algoritmi specifici per scandagliare l’immagine alla ricerca di pattern ripetitivi o incongruenze che potrebbero suggerire la presenza di elementi artificialmente inseriti o modificati.
Analisi del gradiente di luminosità
La corrispondenza delle direzioni e delle intensità delle ombre e delle luci rispetto alle fonti di luce presumibili nell’ambiente raffigurato offre indicazioni significative sulla manipolazione. Anomalie nelle ombre o nelle aree illuminate possono rivelare aggiunte o alterazioni post-produzione. Da tale analisi si è evinto che esiste una buona corrispondenza in tutti i vari aspetti presi in considerazioni.
Analisi Level Sweep
L’osservazione dell’oggetto riflettente e dell’alone luminoso circostante, emersa durante l’analisi forense dell’immagine mediante l’applicazione del level sweep, fornisce importanti indizi sulla natura reale dell’oggetto e sulla sua effettiva presenza all’interno dell’ambiente catturato. Il level sweep, manipolando i livelli di luminosità e contrasto, consente di esaminare dettagli altrimenti non evidenti, inclusa la distribuzione della luce e l’interazione dell’oggetto con il suo contesto.
La presenza di un alone luminoso attorno all’oggetto e la sua capacità di riflettere la luce indicano un’interazione fisica con le fonti luminose presenti nell’ambiente. Questo comportamento è coerente con le proprietà fisiche degli oggetti reali e delle loro superfici riflettenti, e suggerisce che l’oggetto non è stato aggiunto successivamente ma esisteva al momento della cattura dell’immagine.
Analisi del riflesso
L’oggetto ovoide, anche se di un colore particolarmente scuro, risulta riuscire a riflettere in parte l’ambiente circostante. Una sfera scura, in effetti, pur assorbendo più luce rispetto a una chiara, può comunque riflettere l’ambiente in modo significativo se la superficie è sufficientemente liscia e lucida e l’ambiente è abbastanza luminoso.
Nel caso specifico, la capacità di una sfera scura di riflettere elementi dell’ambiente, come il filo ad alta tensione e il piccolo banco di nuvole visibili nella sua zona inferiore, effettivamente suggerisce una serie di fattori che confermano l’interazione reale dell’oggetto con il suo contesto. Questi elementi riflessi supportano l’idea che l’oggetto sia fisicamente presente nella scena al momento della cattura dell’immagine e non sia stato inserito o modificato digitalmente in seguito. In effetti, manipolazioni o inserimenti digitali, in genere, richiederebbero un livello elevato di precisione e competenza per replicare accuratamente tali dettagli specifici dell’ambiente, rendendo meno probabile la presenza di alterazioni.
Quindi la visibilità di dettagli fini, come appunto un filo ad alta tensione e un piccolo banco di nuvole nelle riflessioni indica un’efficacia realistica della superficie riflettente nel catturare e riprodurre accuratamente gli oggetti circostanti, divenendo quindi un indicatore a favore della genuinità dell’immagine.
Come è possibile vedere nell’immagine seguente, infatti, abbiamo il cielo lungo tutta la circonferenza dell’oggetto. Nella zona inferiore invece, dalle ore 5 alle ore 21, il bianco delle nuvole (evidenziato in verde) e una sagoma lunga, sottile e nera (freccia rosa) riconducibile per geometria e localizzazione ad uno dei fili ad alta tensione limitrofi, probabilmente quello indicato in foto.
Inoltre, dato importantissimo, ogni sfera esprime delle piccole differenze nell’immagine riflessa, causate dalle differenze di angolazione rispetto alla sorgente luminosa e di localizzazione spaziale. Queste variazioni sono fondamentali per l’analisi forense d’immagini, poiché offrono indizi preziosi sulla tridimensionalità dell’oggetto e sulla sua effettiva interazione con l’ambiente circostante.
La riflessione variabile, dettata dall’angolazione specifica di ogni sfera rispetto alla luce, evidenzia la diversa esposizione alla sorgente luminosa, mentre le differenze nella localizzazione spaziale rivelano come ciascuna sfera si inserisce univocamente nel contesto, rispecchiando e adattandosi alle caratteristiche fisiche dell’ambiente. Questi dettagli contribuiscono significativamente a verificare l’autenticità dell’immagine e a decifrare la composizione spaziale della scena rappresentata, dimostrando l’importanza di un’attenta osservazione delle proprietà ottiche e geometriche nell’analisi fotografica.
Analisi dei pixel
L’analisi della coerenza dei pixel del livello grafico rispetto al contesto complessivo dell’immagine è stata condotta attraverso un esame approfondito focalizzato sulla uniformità della grana.
È stata esaminata la texture dell’immagine, prestando particolare attenzione alla distribuzione e alla consistenza del rumore digitale. In un’immagine non manipolata, ci si aspetta che la grana sia omogenea e coerente attraverso i vari livelli. Discrepanze in questa uniformità possono indicare inserzioni o modifiche.
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Principal Component Analysis
La Principal Component Analysis (PCA) è una tecnica statistica potente utilizzata per ridurre la dimensionalità dei dati mantenendo la maggior parte delle informazioni originali. Nelle immagini qui in esame, sottoposte a tale processo, non sono state rilevate anomalie o pattern inconsueti.
Analisi dei bordi
L’analisi dei bordi si è concentrata sulla valutazione delle discontinuità e delle irregolarità lungo le transizioni tra diversi elementi dell’immagine. Attraverso l’impiego di algoritmi avanzati di rilevamento dei bordi e di analisi di contrasto, è stato possibile esaminare in dettaglio la nitidezza, la coerenza e la naturalità dei contorni all’interno dell’immagine.
La nitidezza dei bordi è stata analizzata per identificare aree di transizione insolitamente nette o sfocate che potrebbero indicare un intervento di post-produzione. In un’immagine non manipolata, ci si aspetta che la nitidezza dei bordi sia coerente con la profondità di campo e le condizioni di illuminazione.
L’integrità e la coerenza dei bordi invece, sono state esaminate per rilevare discontinuità o anomalie. Variazioni inattese nella forma, nel colore o nella luminosità lungo i bordi possono essere indicative di manipolazione.
Infine è stata valutata la naturalità dei contorni, con il fine di osservare se i bordi degli oggetti sembrano artificialmente inseriti o se presentano caratteristiche coerenti con l’ambiente circostante dell’immagine. La presenza di “halos” o artefatti digitali intorno agli oggetti può suggerire un intervento di editing.
In conclusione, i risultati dell’analisi dei bordi non hanno rivelato anomalie significative. I bordi tra differenti aree dell’immagine mostrano una transizione coerente e attesa, priva di segni evidenti di manipolazione digitale come tagli netti, sfocature artificiose o inserzioni incoerenti. Questa uniformità suggerisce che l’immagine mantiene un alto grado di coerenza interna, indicativo di un’assenza di alterazioni post-produzione volte a modificare, inserire o rimuovere elementi dall’immagine originale.
I bordi, inoltre, sono ben definiti e poco spessi, ciò conferma le dimensioni prima stimate, ossia attorno ai 100 cm di diametro.
Infatti in fotografia e analisi d’immagine, la presenza di bordi sottili e ben definiti può indicare che un oggetto si trova all’interno di una profondità di campo ottimale e ben a fuoco, suggerendo che l’oggetto potrebbe essere grande o in primo piano, poiché dettagli fini e definiti tendono a essere più visibili in oggetti di dimensioni maggiori o più vicini alla lente. Al contrario, bordi spessi e meno definiti possono risultare da una minore profondità di campo o da una focalizzazione non ottimale, caratteristiche che spesso si correlano a oggetti più piccoli o situati a una distanza maggiore dalla camera, dove la capacità della lente di catturare dettagli precisi diminuisce, lasciando l’oggetto leggermente sfocato o meno distintamente delineato rispetto al suo sfondo.
Per determinare ancora meglio se un oggetto è effettivamente di grandi dimensioni, è essenziale procedere con un’analisi comparativa, valutandolo rispetto ad altri oggetti presenti nell’ambiente. Questo approccio sfrutta elementi di riferimento noti per stabilire una scala di proporzione, consentendo di interpretare le dimensioni relative dell’oggetto in questione. Attraverso la comparazione con oggetti di dimensioni conosciute o standard nell’ambiente come auto, edifici o elementi naturali, si può dedurre la grandezza effettiva dell’oggetto, superando le limitazioni intrinseche della percezione visiva causate da fattori come prospettiva, posizionamento, e tecniche fotografiche.
Analisi della curva cromatica
L’analisi delle curve tramite la loro alterazione è una tecnica cruciale nell’ambito dell’analisi forense d’immagini, che aiuta a comprendere l’interazione tra un oggetto e il suo ambiente e a confermare la sua presenza fisica. Questo metodo si basa sulla manipolazione delle curve di luminosità e contrasto per rivelare dettagli nascosti e valutare come la luce incide e si riflette sull’oggetto, nonché come quest’ultimo si inserisce nel contesto circostante. Con tale analisi, quindi, si possono evidenziare le inconsistenze che indicano potenziali manipolazioni grafiche.
Nell’analisi condotta l’oggetto dimostra di essere reale e ben inserito nell’ambiente. Le tonalità e le sfumature di colore rivelate attraverso la manipolazione delle curve cromatiche, infatti, si allineano armoniosamente con quelle dell’ambiente, dimostrando che l’oggetto riflette e assorbe la luce in modo coerente con le sorgenti luminose e gli altri elementi presenti nella scena. Questa coerenza cromatica è un indicatore chiave dell’autenticità dell’oggetto, poiché suggerisce una naturale interazione con le condizioni di illuminazione e con i materiali circostanti, confermando non solo la sua presenza fisica ma anche la sua inserzione armonica all’interno dell’ecosistema visivo dell’immagine.
L’analisi della curva cromatica, applicata alle varie sfere presenti nell’immagine, ha identificato anche una diversificazione significativa nella loro composizione dei pixel, elemento che si rivela essere una prova importante di autenticità.
Questa variazione nei dettagli a livello dei pixel suggerisce che ciascuna delle sfere riflette in modo univoco le condizioni di luce e l’ambiente circostante, in conformità con le loro posizioni spaziali e angolazioni rispetto alla fonte luminosa. La presenza di tali differenziazioni era stata confermata precedentemente anche dal test dei cloni. Tutto ciò quindi sottolinea e conferma nuovamente che non sono avvenute delle replicazioni attraverso tecniche di clonazione digitale, le quali tipicamente producono pattern ripetitivi o uniformità eccessiva, ma piuttosto abbiamo elementi distinti e autentici all’interno della composizione dell’immagine.
Tutti questi risultati rafforzano la veridicità dell’immagine, confermando che l’interazione tra gli oggetti e l’ambiente è stata catturata fedelmente, senza manipolazioni artificiali.
Considerazioni generali conclusive
In conclusione, dopo un’attenta esaminazione delle caratteristiche visive e tecniche dell’immagine, non sono emerse prove di manipolazioni digitali o di alterazioni.
Questo risultato non solo fornisce una valutazione tecnica dell’integrità dell’immagine in questione ma contribuisce anche alla valutazione complessiva della sua affidabilità come elemento di prova o fonte di informazione.
Analisi forense avvistamento del 5 febbraio 2024fotografato da juanito juan
Qui di seguito le analisi apportate alle due seguenti documentazioni fotografiche prodotte da Juanito Juan il 5 febbraio 2024.
Trattasi di un oggetto sferico di colore chiaro, costituito da materiale semi-riflettente e apparentemente metallico. I due scatti sono stati eseguiti di fronte la casa di Juanito Juan e riprendono l’oggetto da due diverse angolature mentre si allontana in direzione ore 3 rispetto alla posizione assunta nella prima foto. Possiamo capirlo unendo le immagini tramite la sovrapposizione dei punti di riferimento in comune.
Vediamo che l’oggetto è posizionato ad una discreta altezza dal suolo e si inserisce in un cielo completamente terso con il sole ancora molto alto.
La qualità delle foto, con una risoluzione di 3000 x 4000 pixel, è significativamente buona, offrendo una base solida per l’analisi dettagliata degli oggetti in esse contenuti. Nonostante gli oggetti siano particolarmente lontani dall’obiettivo e poco riflettenti, caratteristiche che tipicamente limitano la quantità di informazioni visive disponibili, la risoluzione elevata assicura che sia comunque presente una quantità di dati sufficiente per condurre le analisi necessarie. Questa combinazione di alta risoluzione e informazioni visive, sebbene ridotte, permette di eseguire valutazioni accurate riguardo l’autenticità, l’integrazione ambientale e altre caratteristiche cruciali dell’oggetto, garantendo l’efficacia del processo di analisi forense.
Valutazioni numeriche
Sono state eseguite delle rilevazioni delle misure di dimensioni e altezza dal suolo tramite software specifico e valutazioni osservative. È importante sottolineare che tali misure sono approssimative e che potrebbero non riflettere con precisione assoluta le reali dimensioni o altezze degli oggetti in questione.
Numero massimo di oggetti presenti contemporaneamente: 1
Diametro dell’oggetto: 44 cm circa
Altitudine massima raggiunta dall’oggetto: 57 m circa
Analisi passiva – Valutazione dei metadati
Presenza metadati: le foto contengono tutti i metadati. Da questi ne deriva che le foto sono state scattate il 5 febbraio 2024 e rispettivamente alle ore 10:55:13 e alle 10:56:31.
Formato dell’immagine: JPEG.
Difficilmente le macchine fotografiche acquisiscono in formato PNG o BMP, generalmente lo fanno in formati come JPEG, RAW o TIFF.
Dimensioni delle immagini: 3000 x 4000 px.
Le dimensioni combaciano con quelle possibilmente generate dal dispositivo di cattura.
Dispositivo di cattura: Samsung Galaxy S23 Ultra.
Fingerprints: presenti.
Matching dei fingerprints: i fingerprints combaciano con quelli solitamente generati dal modello di camera suddetto.
Presenza dei metadati EXIF ed in particolare dei tag “Make” e “Model”: presenti.
Questi dettagli possono essere sintomo di autenticità in quanto suggeriscono che l’immagine è stata effettivamente prodotta da una fotocamera specifica e non è stata generata o modificata significativamente tramite software di elaborazione immagini o tecnologie di intelligenza artificiale, che spesso non includono tali metadati specifici o li alterano.
Compatibilità delle date di creazione e modifica salvate nei dati EXIF con le date “MAC” (Modified, Access, Creation) del file system: compatibili.
Numero di metadati EXIF solitamente generato dal suddetto modello di fotocamera: coincidente.
Keywords sospette all’interno dei metadati dell’immagine: assenti.
Di seguito una parte dei metadati individuati e maggiormente rilevanti.
Analisi del formato JPEG
Le tabelle di quantizzazione e i codici di Huffman del JPEG risultano essere compatibili con il particolare modello di fotocamera.
Analisi di thumbnail e preview (o immagini secondarie) e thumbnail mismatch:
- tra i metadati sono presenti sia l’immagine thumbnail che preview;
- il contenuto dell’immagine principale combacia con quelle di entrambe le immagini secondarie (thumbnail mismatch).
Analisi ICC Profile
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi attiva – Valutazione della componente grafica
Analisi per l’identificazione di AI generativa
I documenti, sottoposti ad un’analisi tramite software specifico, non risultano essere stati generati da tool di generazione d’immagine tramite Artificial Intelligence.
Test ELA
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi del gradiente di luminosità
Non sono state rilevate anomalie o inconsistenze significative nella distribuzione della luce all’interno dell’immagine che potrebbero suggerire manipolazioni o alterazioni artificiali. La variazione di luminosità attraverso l’immagine appare naturale e coerente con le condizioni di illuminazione attese, supportando l’autenticità dell’immagine e indicando che gli oggetti e gli scenari rappresentati interagiscono con la luce in modo che rispecchia un ambiente reale, senza evidenze di interventi post-produzione che alterino significativamente il modo in cui la luce incide sulla scena.
Analisi Level Sweep
Dopo aver regolato i livelli di luminosità e contrasto per esplorare le informazioni nascoste nelle aree più chiare e più scure dell’immagine, non sono state rilevate anomalie evidenti che potrebbero suggerire manipolazioni o alterazioni digitali.
Analisi PCANell’analisi della componente principale la sfumatura dei bordi dell’oggetto, che si fonde armoniosamente con l’ambiente circostante, e l’assenza di una bordatura netta, tipica delle operazioni di copia e incolla dovute a differenze di compressione, fungono da indicatori di autenticità dell’immagine.
In aggiunta, durante l’analisi della componente principale sul livello cromatico si osserva che la sfera riflette alcune pixellature di color rosa, stessa cromia emessa dalla luce solare. Questo dettaglio evidenzia una coerenza grafica e un’interazione visiva tra gli elementi dell’immagine, confermando ulteriormente la sua autenticità.
Analisi dei pixel
L’analisi dei pixel rivela una grana omogenea e coerente all’interno dell’immagine offrendo un ulteriore indicatore positivo di autenticità. In effetti la distribuzione e la texture dei pixel attraverso l’immagine non presentano variazioni insolite o irregolarità che potrebbero suggerire manipolazioni digitali, come l’inserimento, la rimozione o la modifica di elementi specifici. La presenza di una grana uniforme, inoltre, suggerisce che l’intera immagine è stata esposta in modo consistente alle condizioni di illuminazione al momento dello scatto.
Analisi della curva cromatica
Non sono state rilevate anomalie significative nella distribuzione e nella coerenza dei colori all’interno dell’immagine. I colori nell’immagine riflettono fedelmente la scena originale, con una transizione e una variazione delle componenti cromatiche naturali che sono consistenti con le condizioni di illuminazione al momento dello scatto e con le caratteristiche fisiche degli oggetti fotografati.
Considerazioni generali conclusive
In conclusione, dopo un attento esame delle caratteristiche visive e tecniche dell’immagine, non sono emerse prove di manipolazioni digitali o di alterazioni.
Questo risultato non solo fornisce una valutazione tecnica dell’integrità dell’immagine in questione ma contribuisce anche alla valutazione complessiva della sua affidabilità come elemento di prova o fonte di informazione.
Analisi forense avvistamento del 11 marzo 2024fotografato da juanito juan
Qui di seguito le analisi apportate alla seguente documentazione fotografica prodotta da Juanito Juan il 11 marzo 2024.
Trattasi di due oggetti sferici di colore argento, costituiti da materiale riflettente e apparentemente metallici.
Lo scatto è stato eseguito di fronte la casa di Juanito Juan e riprende gli oggetti posizionati ad una discreta altezza dal suolo e si inseriscono in un cielo particolarmente nuvoloso.
La foto è di alta qualità con una risoluzione di 3000 x 4000 pixel e fornisce un’eccellente base di partenza per l’analisi forense, grazie alle potenziali capacità di catturare dettagli fini e sfumature. Tuttavia, gli oggetti ritratti sono molto alti e ciò potrebbe limitare la quantità di informazioni dettagliate disponibili per ogni oggetto, influenzando il tipo e la profondità dell’analisi che può essere condotta. Seppure quindi le due sfere potrebbero non offrire dettagli granulari a causa della loro scala nell’immagine, l’analisi dei pattern, delle texture e della consistenza complessiva potrà comunque fornire informazioni utili.
Valutazioni numeriche
Sono state eseguite delle rilevazioni delle misure di dimensioni e altezza dal suolo tramite software specifico e valutazioni osservative. È importante sottolineare che tali misure sono approssimative e che potrebbero non riflettere con precisione assoluta le reali dimensioni o altezze degli oggetti in questione.
Numero massimo di oggetti presenti contemporaneamente: 2
Diametro degli oggetti: 40 cm circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 68 m circa
Analisi passiva – valutazione dei metadati
Presenza metadati: la foto contiene tutti i metadati. Da questi ne deriva che la foto é stata scattata l’11 marzo 2024 alle ore 17:45:17.
Formato dell’immagine: JPEG.
Difficilmente le macchine fotografiche acquisiscono in formato PNG o BMP, generalmente lo fanno in formati come JPEG, RAW o TIFF.
Dimensioni delle immagini: 3000 x 4000 px.
Le dimensioni combaciano con quelle possibilmente generate dal dispositivo di cattura.
Dispositivo di cattura: Samsung Galaxy S23 Ultra.
Fingerprints: presenti.
Matching dei fingerprints: i fingerprints combaciano con quelli solitamente generati dal modello di camera suddetto.
Presenza dei metadati EXIF ed in particolare dei tag “Make” e “Model”: presenti.
Compatibilità delle date di creazione e modifica salvate nei dati EXIF con le date “MAC” (Modified, Access, Creation) del file system: compatibili.
Numero di metadati EXIF solitamente generato dal suddetto modello di fotocamera: coincidente.
Keywords sospette all’interno dei metadati dell’immagine: assenti.
Di seguito una parte dei metadati individuati e maggiormente rilevanti.
Analisi del formato JPEG
Le tabelle di quantizzazione e i codici di Huffman del JPEG risultano essere compatibili con il particolare modello di fotocamera.
Analisi di thumbnail e preview (o immagini secondarie) e thumbnail mismatch:
- tra i metadati sono presenti sia l’immagine thumbnail che preview;
- il contenuto dell’immagine principale combacia con quelle di entrambe le immagini secondarie (thumbnail mismatch).
Analisi ICC Profile
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi per l’identificazione di AI generativa
Il documento, sottoposto ad un’analisi tramite software specifico, non risulta essere stato generato da tool di generazione d’immagine tramite Artificial Intelligence.
Analisi attiva – Valutazione della componente grafica
Test ELAL’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata alle immagini.
Analisi del gradiente di luminosità e analisi Level Sweep
L’analisi del gradiente di luminosità e il Level Sweep hanno fornito un risultato negativo perché non sono state identificate anomalie significative o inconsistenze nella distribuzione della luce o nei livelli di contrasto che potrebbero indicare manipolazioni o alterazioni dell’immagine. Questo significa che le variazioni di luminosità attraverso l’immagine appaiono naturali e coerenti con le condizioni di illuminazione attese, e che i livelli di contrasto non mostrano segni di essere stati artificialmente modificati per nascondere o enfatizzare dettagli specifici.
L’immagine mantiene la sua integrità originale, con tutti gli elementi presenti che appaiono essere parte della scena al momento della cattura. Questo rinforza l’autenticità dell’immagine come rappresentazione accurata della realtà fotografata.
Analisi dei pixelL’analisi dei pixel rivela una grana omogenea e coerente all’interno dell’immagine offrendo un ulteriore indicatore positivo di autenticità.
Analisi della curva cromaticaNon sono state rilevate anomalie significative nella distribuzione e nella coerenza dei colori all’interno dell’immagine. I colori nell’immagine riflettono fedelmente la scena originale.
Analisi con filtro CLAHENell’analisi forense specificamente rivolta al rilevamento di immagini manipolate, il filtro CLAHE (Contrast Limited Adaptive Histogram Equalization) può svolgere un ruolo cruciale. Questo approccio di elaborazione dell’immagine, che aumenta il contrasto locale senza amplificare eccessivamente il rumore, può essere estremamente utile per evidenziare anomalie sottili che indicano una manipolazione.
CLAHE può rendere più evidenti le discontinuità o le incongruenze nei bordi, nelle texture e nei pattern di colori che possono indicare aree manipolate. Questo è particolarmente utile per identificare alterazioni sottili difficilmente rilevabili ad occhio nudo.
La manipolazione di immagini, come l’inserzione o la rimozione di elementi, può lasciare tracce sotto forma di variazioni di contrasto. CLAHE aiuta a evidenziare queste differenze, rendendo le alterazioni più facili da identificare.
Considerazioni generali conclusive
In conclusione, dopo un’attenta esaminazione delle caratteristiche visive e tecniche dell’immagine, non sono emerse prove di manipolazioni digitali o di alterazioni.
Questo risultato non solo fornisce una valutazione tecnica dell’integrità dell’immagine in questione ma contribuisce anche alla valutazione complessiva della sua affidabilità come elemento di prova o fonte di informazione.
Analisi forense avvistamento del 16 marzo 2024fotografato da juanito juan
Qui di seguito le analisi apportate alla seguente documentazione fotografica prodotta da Juanito Juan il 16 marzo 2024.
Trattasi di due oggetti sferici di colore argento, costituiti da materiale riflettente e apparentemente metallico.
Lo scatto è stato eseguito di fronte la casa di Juanito Juan e riprende gli oggetti posizionati ad un’altezza molto bassa dal suolo e inseriti in un cielo parzialmente nuvoloso.
Purtroppo non siamo riusciti ad ottenere il file originale con i metadati, ma data l’eccezionalità dello scatto, per via della buona qualità dello stesso e dalla bassa quota a cui si posizionano le due sfere abbiamo deciso di procedere ugualmente alla sua analisi scaricando il documento direttamente dal profilo facebook di Juanito Juan.
È importante sottolineare che il processo di caricamento di una foto su Facebook comporta spesso una compressione dell’immagine, che può ridurre la qualità risolutiva originale per adattarsi ai limiti di dimensione del file e ottimizzare i tempi di caricamento e visualizzazione sulla piattaforma. Questa compressione può influenzare vari aspetti dell’immagine, come la nitidezza dei dettagli, la fedeltà dei colori e la grana.
Tuttavia, nel caso specifico della sfera in sospensione aerea che si trova a un’altezza relativamente bassa, alcuni fattori possono aver contribuito a minimizzare la perdita di informazioni dettagliate dovuta alla compressione. Gli oggetti che sono più vicini alla camera tendono infatti a essere catturati con maggiore dettaglio, quindi la prossimità della sfera può aver aiutato a preservare la sua nitidezza e definizione nonostante la compressione.
Sappiamo inoltre che i social media possono applicare algoritmi di compressione ottimizzati per mantenere la qualità percepita delle aree chiave delle immagini. In effetti occupando la sfera una posizione centrale e significativa nell’immagine, l’algoritmo sembra aver lavorato per preservare la qualità in quella zona specifica.
Comunque, nonostante la compressione tipica dei file caricati sulle piattaforme social, la presenza di sufficienti dettagli sulla sfera in sospensione aerea fornisce una base utile per le analisi, consentendo indagini su aspetti come autenticità, integrazione dell’oggetto nell’ambiente, e potenziali manipolazioni, anche se con una certa cautela, data la riduzione generale della qualità e della mancanza “diretta” dei metadati.
Valutazioni numeriche
L’applicazione di strumenti di misurazione specializzati, basandosi su conoscenze preesistenti relative alle dimensioni di elementi comparabili nell’ambiente, è un approccio particolarmente prezioso in ambito forense, dove la determinazione di una stima delle misurazioni utili e dimensioni di un oggetto può giocare un ruolo chiave nell’analisi della scena e nell’identificazione di oggetti specifici.
Sono state quindi eseguite delle rilevazioni delle misure di dimensioni e altezza dal suolo tramite software specifico e valutazioni osservative. È importante sottolineare che tali misure sono approssimative e che potrebbero non riflettere con precisione assoluta le reali dimensioni o altezze degli oggetti in questione.
Numero massimo di oggetti presenti contemporaneamente: 2
Diametro degli oggetti: 50 cm circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 19 m circa
Analisi passiva – valutazione dei metadati
Non disponiamo dei metadati originali dell’immagine, ma abbiamo recuperato dal profilo social di Juanito Juan uno screenshot prodotto da lui stesso e contenente i metadati “principali”.
Questo screenshot mostra dettagli cruciali quali data e ora dello scatto, le dimensioni del file, il modello della fotocamera e le impostazioni specifiche utilizzate per la foto, come la velocità dell’otturatore, l’apertura e l’ISO. Nonostante non sia tecnicamente possibile verificare con assoluta certezza che lo screenshot stesso non abbia subito manipolazioni digitali, i dettagli presenti offrono comunque un quadro informativo utile per un’analisi preliminare dell’autenticità dell’immagine.
Le informazioni visualizzate nello screenshot, pur non sostituendo i metadati originali, forniscono comunque un contesto significativo che può aiutare a validare l’integrità dello scatto. Ad esempio, confrontando la data e l’ora con le condizioni di illuminazione visibili nell’immagine, si può concludere che le impostazioni assunte dalla fotocamera corrispondono logicamente all’aspetto dell’immagine stessa.
La credibilità precedentemente dimostrata da Juanito Juan ci incoraggia a trattare con fiducia le informazioni fornite, pur mantenendo un approccio critico verso l’analisi. Questo ci consente di procedere con una certa tranquillità, assumendo come punto di partenza la genuinità delle informazioni condivise nello screenshot, senza presupporre manipolazioni intenzionali delle informazioni ivi contenute.
In sintesi, pur con le limitazioni intrinseche legate all’assenza dei metadati, le informazioni disponibili rappresentano comunque una base solida per avviare un’indagine sull’autenticità dell’immagine, supportata dalla reputazione positiva di Juanito Juan come fonte affidabile. Questa combinazione di elementi ci fornisce una strada percorribile per valutare l’integrità dello scatto fotografico in questione, attraverso un processo di verifica che integra l’analisi tecnica con la fiducia nelle informazioni fornite e la valutazione grafica del documento
È possibile comunque sottoporre lo screenshot ad una serie di test in cerca di segni sottili di manipolazione che potrebbero non essere evidenti all’occhio umano. A riguardo è possibile concludere che, dopo qualche analisi condotta, lo screenshot non parrebbe essere stato sottoposto a manipolazione grafica alcuna.
Riporto qui l’esame ELA, il quale appunto riporta esito negativo.
Analisi per l’identificazione di AI generativa
Il documento, sottoposto ad un’analisi tramite software specifico, non risulta essere stato generato da tool di generazione d’immagine tramite Artificial Intelligence.
Analisi attiva – valutazione della componente grafica
Test ELA
Nell’analisi del test Error Level Analysis (ELA), nonostante la presenza di alcuni artefatti causati dalle diverse ricompressioni seguite a molteplici salvataggi, necessari per il caricamento e scaricamento dal canale social, il risultato del test è stato negativo. Ciò indica che non sono state rilevate anomalie che potrebbero suggerire manipolazioni sospette delle immagini.
Analisi del gradiente di luminosità e analisi Level Sweep
L’analisi del gradiente di luminosità e l’esecuzione del Level Sweep hanno condotto a risultati negativi. L’integrità complessiva dell’immagine, in effetti, appare essere stata preservata, confermando che la rappresentazione visiva degli oggetti e dell’ambiente riflette fedelmente la scena al momento dello scatto, senza aggiunte o sottrazioni digitali post-cattura. Questi risultati, pertanto, rafforzano la fiducia nell’autenticità dell’immagine, supportando la sua validità come documento fedele della realtà rappresentata.
Analisi dei pixel
L’analisi dei pixel rivela una grana omogenea e coerente all’interno dell’immagine offrendo un ulteriore indicatore positivo di autenticità.
Test dei cloni
Il test dei cloni ha fornito risultato negativo indicando che, all’interno dell’analisi condotta sull’immagine, non sono state identificate evidenze di manipolazioni digitali mediante clonazione. Questo test, specificatamente progettato per rilevare la ripetizione di pattern o la presenza di anomalie che potrebbero indicare l’inserimento o la rimozione di elementi tramite tecniche di copia-incolla, suggerisce che gli elementi presenti nell’immagine sono autentici e non sono stati artificialmente modificati o duplicati.
Analisi della curva cromatica
Non sono state rilevate anomalie significative nella distribuzione e nella coerenza dei colori all’interno dell’immagine. I colori nell’immagine riflettono fedelmente la scena originale.
L’analisi della curva cromatica ha confermato l’esito negativo del test dei cloni, indicando che non ci sono prove di manipolazione attraverso la clonazione delle due sfere presenti nell’immagine. Questa conclusione è supportata dall’osservazione che le due sfere interagiscono in modo diverso con la luce, sia assorbita che riflessa, suggerendo che occupano posizioni uniche all’interno della scena e che le loro proprietà di superficie rispondono in modo distinto alle condizioni di illuminazione.
La differenziazione nell’assorbimento e nella riflessione della luce tra le sfere è un indicatore chiave che sostiene la loro autenticità individuale, poiché una manipolazione attraverso la clonazione avrebbe probabilmente prodotto risposte luminose identiche o molto simili, data la ripetizione esatta delle proprietà fisiche dell’oggetto clonato.
Analisi del riflesso
L’analisi del riflesso su un oggetto sferico riflettente può fornire importanti dettagli sulle sue dimensioni effettive, poiché la dimensione e la forma del riflesso sono influenzate dalla curvatura della sfera, che a sua volta dipende direttamente dalle dimensioni dell’oggetto. In effetti, una curvatura minore di una sfera grande può portare a una distribuzione del riflesso che appare più “stirata” e meno concentrata, rendendo il riflesso apparentemente più piccolo, specialmente se la sorgente luminosa è relativamente piccola o puntiforme. Al contrario, la maggiore curvatura di una sfera piccola concentra il riflesso, rendendolo più visibile e definito.
Nel caso specifico le conclusioni che seguono sono basate sull’analisi osservativa e sull’utilizzo di strumenti specifici per valutare la risposta degli oggetti alla luce.
Quindi, analizzando attentamente la composizione del riflesso luminoso che si evidenzia sulla superficie delle sfere e confrontando queste osservazioni con le proprietà dei punti di riferimento noti all’interno dell’immagine, giungiamo alla conclusione che le dimensioni delle due sfere sono “significative”. Questa deduzione è ulteriormente rafforzata da una valutazione iniziale effettuata con strumenti di analisi specifici e viene confermata dall’analisi successiva condotta sui bordi degli oggetti, che corrobora l’evidenza delle dimensioni “discrete” delle sfere.
Analisi dei bordi
I bordi poco sottili e poco nitidi espressi dai due oggetti confermano le dimensioni delle sfere prima stimate.
Questo tipo di bordi suggerisce che l’oggetto potrebbe essere di dimensioni “medie” (dai 30 ai 60 cm di diametro) e comunque più piccole rispetto a quelle assunte da alcuni elementi noti nell’immagine.
Tuttavia, è importante considerare che altri fattori, come la distanza dell’oggetto dalla fotocamera o la risoluzione dell’immagine, possono influenzare la percezione dei bordi e quindi la valutazione delle dimensioni dell’oggetto.
Comunque, considerando quanto appena detto e confrontando la composizione dei bordi dell’oggetto con quelli di oggetti di dimensioni note presenti nella stessa immagine, si può confermare la stima delle dimensioni dell’oggetto in questione, che è stata eseguita tramite tool specifico e presentata nelle prime analisi. Questo metodo si basa sul principio della relazione visiva e proporzionale tra gli elementi all’interno di una scena. Se i bordi dell’oggetto analizzato mostrano similitudini in nitidezza, prospettiva e scala rispetto a quelli di oggetti le cui dimensioni sono note, possiamo dedurre con maggiore sicurezza le dimensioni effettive dell’oggetto in esame. Questa tecnica sfrutta i principi della geometria prospettica e della percezione visiva per fornire una valutazione comparativa, offrendo così una base più solida per le conclusioni sulle dimensioni reali degli oggetti fotografati.
Considerazioni generali conclusive
In conclusione, dopo un’attenta analisi delle caratteristiche visive e tecniche dell’immagine fornita, anche in assenza dei metadati completi degli scatti, è possibile concludere con buona probabilità l’autenticità dello scatto. Non sono state rilevate evidenze di manipolazioni digitali o alterazioni. Questo risultato si basa sull’esame dettagliato di vari aspetti, come la coerenza dei bordi, la naturalezza delle transizioni di luce e ombra, l’integrità della curva cromatica e la risposta degli oggetti alla luce ambientale. La comparazione con oggetti di dimensioni note all’interno dell’immagine ha ulteriormente supportato questa valutazione, confermando che le proporzioni e le interazioni visive sono coerenti con un ambiente reale e non modificato post-produzione. Pertanto, pur con le limitazioni imposte dall’assenza di metadati completi, le evidenze disponibili suggeriscono fortemente che l’immagine rappresenta fedelmente la scena al momento della cattura, sostenendo l’ipotesi dell’autenticità dello scatto.
Come già sottolineato, l’affidabilità dimostrata in passato dalla fonte, in questo caso Juanito Juan, contribuisce a conferire un certo grado di autenticità all’immagine in esame. La storia di accuratezza e veridicità di una fonte è un elemento importante nel contesto dell’analisi forense d’immagini, poiché la fiducia nelle informazioni fornite può influenzare la valutazione dell’autenticità dello scatto. Questo fattore, quindi, unito all’analisi tecnica e visiva dell’immagine che appunto non ha rivelato manipolazioni o alterazioni, rafforza ulteriormente la convinzione che l’immagine sia autentica. La reputazione di Juanito Juan, quindi, agisce come un ulteriore strato di validazione, supportando l’idea che le informazioni fornite e lo scatto stesso siano affidabili.
Analisi forense avvistamento del 5 aprile 2024fotografato da juanito juan
Qui di seguito le analisi apportate alla seguente documentazione fotografica prodotta da Juanito Juan il 5 aprile 2024.
Si parla di un oggetto sferico caratterizzato da un’elevata riflettività, con un aspetto che suggerisce un materiale apparentemente metallico. L’oggetto presenta una forma non perfettamente sferica, con irregolarità che potrebbero indicare la composizione da un materiale malleabile, plastico, o addirittura bio-organico. Quest’ultima caratteristica è in linea con quanto suggerito dalla letteratura riguardante le manifestazioni di oggetti di questo tipo.
Il colore predominante è l’argento, particolarmente luminoso e chiaro. L’oggetto appare posizionato a un’altezza relativamente bassa, inserito in un contesto di cielo leggermente nuvoloso.
La qualità delle fotografie è notevolmente alta, con una risoluzione di 3000 x 4000 pixel. Considerando che l’oggetto riflettente si trova a una quota relativamente bassa, questo aspetto permette di ottenere una grande quantità di informazioni visive piuttosto dettagliate.
La foto è stata scattata davanti alla casa di Juanito Juan, e mostra la sfera sospesa sopra la sua abitazione.
Valutazioni numeriche
Sono state quindi eseguite delle rilevazioni delle misure di dimensioni e altezza dal suolo tramite software specifico e valutazioni osservative. È importante sottolineare che tali misure sono approssimative e che potrebbero non riflettere con precisione assoluta le reali dimensioni o altezze degli oggetti in questione.
Numero massimo di oggetti presenti contemporaneamente: 1
Diametro dell’oggetto: 79 cm circa
Altitudine massima raggiunta dagli oggetti: 39 m circa
Analisi passiva – valutazione dei metadati
Presenza metadati: la foto contiene tutti i metadati. Da questi ne deriva che la foto é stata scattata il 5 aprile 2024 alle ore 11:43:02.
Formato dell’immagine: JPEG.
Difficilmente le macchine fotografiche acquisiscono in formato PNG o BMP, generalmente lo fanno in formati come JPEG, RAW o TIFF.
Dimensioni delle immagini: 3000 x 4000 px.
Le dimensioni combaciano con quelle possibilmente generate dal dispositivo di cattura.
Dispositivo di cattura: Samsung Galaxy S23 Ultra.
Fingerprints: presenti.
Matching dei fingerprints: i fingerprints combaciano con quelli solitamente generati dal modello di camera suddetto.
Presenza dei metadati EXIF ed in particolare dei tag “Make” e “Model”: presenti.
Compatibilità delle date di creazione e modifica salvate nei dati EXIF con le date “MAC” (Modified, Access, Creation) del file system: compatibili.
Numero di metadati EXIF solitamente generato dal suddetto modello di fotocamera: coincidente.
Keywords sospette all’interno dei metadati dell’immagine: assenti.
Di seguito una parte dei metadati individuati e maggiormente rilevanti.
Analisi del formato JPEG
Le tabelle di quantizzazione e i codici di Huffman del JPEG risultano essere compatibili con il particolare modello di fotocamera.
Analisi di thumbnail e preview (o immagini secondarie) e thumbnail mismatch:
- tra i metadati sono presenti sia l’immagine thumbnail che preview;
- il contenuto dell’immagine principale combacia con quelle di entrambe le immagini secondarie (thumbnail mismatch).
Analisi ICC Profile
L’esito del test è risultato negativo, indicando che non sono state rinvenute anomalie sospette di manipolazione apportata all’immagine.
Analisi per l’identificazione di AI generativa
Il documento, analizzato mediante software dedicato, non presenta segni di essere stato creato utilizzando strumenti di generazione di immagini basati sull’intelligenza artificiale.
Analisi attiva – valutazione della componente grafica
Test ELA
Il test ELA (Error Level Analysis) ha dato esito negativo, ciò indica che non sono state rilevate discrepanze significative nei livelli di compressione JPEG che potrebbero suggerire una manipolazione o l’alterazione dell’immagine. In altre parole, l’immagine appare consistente con ciò che ci si aspetterebbe da una fotografia non modificata, suggerendo che non sono stati apportati interventi significativi post-produzione, come l’inserimento o la rimozione di elementi tramite software di editing. Questo rinforza l’autenticità visiva dell’immagine analizzata.
Analisi del gradiente di luminosità e analisi Level Sweep
L’analisi del gradiente di luminosità e l’analisi Level Sweep non hanno rivelato discrepanze significative. Ciò significa che la distribuzione della luminosità e i livelli di intensità all’interno dell’immagine sono coerenti e non mostrano segni evidenti di manipolazione. Questi test valutano come variano la luminosità e il contrasto in diversi punti dell’immagine, cercando anomalie che potrebbero indicare inserimenti o alterazioni.
Analisi dei pixel
La texture e la qualità dei pixel sono consistenti in tutta la fotografia e non rivela una differenza nella grana tra l’oggetto e il resto dell’immagine.
Analisi della curva cromatica
L’analisi della curva cromatica non rivela disomogeneità, la distribuzione e l’interazione dei colori nell’immagine sono uniformi e non presentano segni evidenti di manipolazioni grafiche. Tutti i componenti dell’immagine hanno origini coerenti e non si evidenziano interventi post-produzione che hanno alterato significativamente la composizione cromatica.
Analisi del riflesso d’immagine
L’immagine è stata elaborata con tecnologia Gigapixel per ottenere una visione più chiara e dettagliata di ciò che viene riflesso. È stato quindi applicato un processo di miglioramento dell’immagine per aumentare la sua risoluzione e riuscire ad osservare i dettagli con maggiore precisione, facilitando l’analisi delle caratteristiche sottili.
Dopo l’elaborazione Gigapixel, l’immagine è stata ulteriormente modificata attraverso aggiustamenti di contrasto e luminosità, al fine di rendere l’immagine il più informativa possibile. Infine, è stata capovolta specularmente per poter comprendere precisamente cosa stava riflettendo, mettendola a confronto con il panorama antistante.
Dopodiché si è osservato che, nonostante la sfera sembri riflettere il panorama antistante in modo apparentemente fedele, i dettagli riflessi non sono tutti identificabili con precisione, tuttavia alcuni elementi nel riflesso sono distinguibili e offrono indizi sul contesto circostante: il grigio della strada è visibile nella porzione centrale del riflesso, accompagnato da macchie colorate che potrebbero essere associate alle case, agli alberi e alle auto parcheggiate.
Nella zona superiore più esterna del riflesso, si nota invece il blu del cielo. Tutto ciò è un indicatore della possibile capacità dell’oggetto di interagire con il suo ambiente, riflettendo elementi chiave del paesaggio che, anche se vaghi, permettono di reperire informazioni sulla sua reale ubicazione nell’ambiente. La presenza di colori e forme specifiche nel riflesso serve come indicazione generale del tipo di scenario in cui l’oggetto si trova, contribuendo a comprendere meglio che effettivamente la scena riflessa sembri davvero essere quella presente e a fornire un contesto valutativo aggiuntivo che può rivelarsi utile nell’interpretazione complessiva dell’immagine.
Nell’immagine seguente ho associato i vari riflessi ai punti di riferimento presenti nella foto.
Ai lati più esterni invece, emergono due sagome scure, che però non sono associabili ad alcun punto di riferimento. Si potrebbe dire che possano corrispondere a tralicci, case o alberi, ma dopo un’attenta analisi sulle proporzioni e le ombre proiettate, e varie valutazioni del contesto ambientale, si è concluso che ciò non è possibile.
In realtà nonostante le loro dimensioni considerevoli, questi oggetti sono troppo lontani dalla sfera per produrre riflessi così evidenti. Infatti solo gli oggetti molto vicini alla sfera possono creare riflessi grandi su di essa. Questo avviene a causa delle caratteristiche ottiche e fisiche della sfera riflettente. La curvatura della sua superficie, simile a una lente, ingrandisce e concentra le immagini degli oggetti vicini, mentre minimizza o omette quelle degli oggetti più distanti. Questo effetto è il risultato della rifrazione, il processo in cui i raggi di luce vengono deviati e riflessi da una superficie curva. Si tratta del cosiddetto effetto di Curvatura.
Inoltre bisogna considerare che l’oggetto non è esattamente sferico e che è costituito, molto probabilmente, da un qualche tipo di materiale “non convenzionale”.
Ciò aggiunge ulteriori livelli di complessità all’analisi. Questi dettagli, infatti, potrebbero influenzare il modo in cui l’oggetto interagisce con l’ambiente circostante, in particolare in termini di riflessione e assorbimento della luce.
In effetti la deviazione dalla sfericità può alterare le aspettative riguardo alla distribuzione uniforme delle riflessioni e alle distorsioni delle immagini riflesse, complicando l’interpretazione dei dettagli visivi. Una forma irregolare può causare quindi riflessioni variabili, che possono non corrispondere a modelli di riflessione standard.
Mentre, riguardo l’osservazione sulla possibilità che l’oggetto sia costituito da materiale “non convenzionale”, bisogna comprendere che la composizione materiale di un oggetto influisce significativamente sulle sue proprietà ottiche, come l’indice di rifrazione, la riflettività e l’assorbenza. Materiali non convenzionali possono presentare caratteristiche uniche che non solo alterano la percezione visiva dell’oggetto stesso ma anche la modalità con cui esso riflette o distorce l’ambiente circostante. Tali materiali possono includere leghe metalliche con proprietà ottiche peculiari, polimeri avanzati, o materiali compositi con capacità riflessive o di trasmissione della luce insolite.
In effetti è già accaduto in altri casi di avvistamenti di Juanito Juan che si osservassero riflessioni di immagini con sagome o ombre scure. Anche in quei casi, non sono state trovate spiegazioni convenzionali per questi fenomeni.
Parliamo ad esempio degli avvistamenti del 9 febbraio 2024 (immagine a sinistra) e del 27 dicembre 2022 (immagine a destra).
Concludendo, nonostante alcuni fenomeni rimangano senza una spiegazione convenzionale apparente, possiamo affermare con buona certezza che le capacità di riflessione osservate sull’oggetto, esaminate attraverso tutte le valutazioni approfondite appena descritte, indicano, con buona probabilità, una situazione reale, genuina e affidabile.
Analisi dei bordi
Per eseguire tale analisi è stato applicato il cosiddetto filtro di “Sobel”. Questo filtro, essendo un tool di rilevamento dei bordi, lavora calcolando il gradiente dell’intensità luminosa dell’immagine in ciascun punto, permettendo così di evidenziare i contorni dell’oggetto. Grazie alla sua capacità di rilevare le variazioni di intensità tra i pixel vicini, il filtro di Sobel è particolarmente efficace nell’identificare con precisione i contorni di un oggetto. Questo rende più semplice misurare e valutare le dimensioni effettive dell’oggetto e il suo inserimento in un contesto reale.
Nella pratica, applicando il filtro di Sobel su un’immagine, si ottiene un’immagine derivata in cui i bordi degli oggetti sono marcati da linee luminose su uno sfondo scuro. Questo contrasto elevato aiuta a identificare con precisione i limiti esterni dell’oggetto. Da qui, è possibile utilizzare tecniche di misurazione per stimare le dimensioni dell’oggetto, basandosi sulla scala dell’immagine o su riferimenti dimensionali noti presenti nella stessa scena.
In questo contesto, l’individuazione di bordi sottili e marcati, insieme alla loro compatibilità con le caratteristiche dei bordi di altri elementi di riferimento noti nell’immagine, offre una conferma supplementare della validità delle stime dimensionali dell’oggetto, ottenute mediante l’utilizzo di un software di misurazione specifico e corroborate dall’analisi visiva.
Tale metodo di convalida è cruciale in ambiti come l’analisi forense, dove l’accuratezza delle dimensioni degli oggetti può essere determinante per le conclusioni dell’indagine.
Considerazioni generali conclusive
In conclusione, dopo un’attenta esaminazione delle caratteristiche visive e tecniche dell’immagine, non sono emerse prove di manipolazioni digitali o di alterazioni.
Questo esito, derivante da un esame dettagliato che ha incluso l’utilizzo di strumenti avanzati, conferma l’autenticità dell’immagine.
Pertanto le considerazioni generali conclusive attestano l’integrità dell’immagine, fornendo una solida base per la sua accettazione come elemento di prova autentico e inalterato, e rafforzando la sua validità come documento di riferimento nelle analisi successive.
Sante Pagano
2 settembre 2024