DAL CIELO ALLA TERRA
HO SCRITTO IL 25 MAGGIO 2013:
LA GIUSTA TESTIMONIANZA DI PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO.
PRENDIAMO ATTO CHE IL PAPA FRANCESCO DICE LA VERITÀ SU UN CONCETTO UNIVERSALE CHE IL CRISTO NOSTRO SIGNORE CI HA LASCIATO.
ADESSO ASPETTIAMO LE SEVERE RIFORME CONTRO IL VATICANO.
LEGGETE! MEDITATE E DEDUCETE.
PRENDIAMO ATTO CHE IL PAPA FRANCESCO DICE LA VERITÀ SU UN CONCETTO UNIVERSALE CHE IL CRISTO NOSTRO SIGNORE CI HA LASCIATO.
ADESSO ASPETTIAMO LE SEVERE RIFORME CONTRO IL VATICANO.
LEGGETE! MEDITATE E DEDUCETE.
G. B.
Palermo (Italia)
25 Maggio 2013
ATEI IN PARADISO? LE PAROLE DEL PAPA ACCENDONO IL DIBATTITO
24 mag. 2013 – “Il Signore ha redento tutti. Non solo i cattolici. Il suo sangue è stato sparso per tutti. Anche per gli atei”. Papa Francesco prosegue nel suo progetto ecumenico. Anzi, stavolta va oltre. Strizza l’occhio anche a coloro che dicono di non credere in Dio. Cade un altro tabù all’interno del Vaticano?
Il direttore esecutivo dell’American Humanistic Association, senza nascondere il proprio scetticismo verso l’apertura del Papa ai non credenti, ha accolto con favore il discorso del pontefice. “Se altri leader spirituali si unissero a lui si farebbe un grande passo in avanti nel processo di unificazione e di convivenza tra persone di diverse religioni e anche tra religiosi e atei, vincendo così la reciproca diffidenza.
Le parole di Bergoglio hanno trovato grande eco anche sui social media, in cui gli utenti si sono scatenati per cercare di capire se il Papa intendesse dire che c’è un Paradiso anche per atei e agnostici. E’ corso al riparo il reverendo Thomas Rosica, che con una nota esplicativa ha sottolineato che se una persona conosce la chiesa cattolica e la rifiuta non può trovare salvezza.
Anche se le parole di Papa Francesco circa la salvezza per gli atei hanno sorpreso qualcuno, i vescovi e gli esperti sono stati concordi nel considerarle espressione della fede del Pontefice.
Anche se le parole di Papa Francesco circa la salvezza per gli atei hanno sorpreso qualcuno, i vescovi e gli esperti sono stati concordi nel considerarle espressione della fede del Pontefice.
Il reverendo John Zuhlsdorf ha spiegato sul suo blog che “Francesco è stato chiaro nell’affermare che la grazia per gli atei è offerta da Cristo, e che dunque non può esserci salvezza se non attraverso il suo sacrificio. In altre parole non sta dicendo che puoi essere salvato, andare in Paradiso, senza Cristo, come qualcuno suggerisce”.
Molte personalità del mondo cattolico hanno sposato la tesi di Zuhlsdorf, sostenendo che Papa Francesco volesse rimarcare l’apertura di Gesù verso i non credenti, e non la possibilità di giungere alla salvezza continuando a non credere.
Positiva la reazione anche del mondo ateo. David Silverman, presidente dell’American Atheist ha detto di apprezzare la volontà del Papa di includere i non credenti nella discussione morale.
Positiva la reazione anche del mondo ateo. David Silverman, presidente dell’American Atheist ha detto di apprezzare la volontà del Papa di includere i non credenti nella discussione morale.
Fonte: buonanotizia.org
“TUTTI NOI ABBIAMO IL DOVERE DI FARE IL BENE”.
“Questa chiusura di non pensare che si possa fare il bene fuori, tutti, è un muro che ci porta alla guerra e anche a quello che alcuni hanno pensato nella storia: uccidere in nome di Dio. Noi possiamo uccidere in nome di Dio”.
“Il Signore tutti, tutti ci ha redenti con il sangue di Cristo: tutti, non soltanto i cattolici. Tutti! ‘Padre, gli atei?’. Anche loro. Tutti!”. Queste le parole di Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata oggi, 22 maggio 2013, nella Casa Santa Marta.
Questa è la trascrizione:
“Il Signore ci ha creati a sua immagine e somiglianza, e siamo immagine del Signore, e Lui fa il bene e tutti noi abbiamo nel cuore questo comandamento: fai il bene e non fare il male. Tutti. ‘Ma, padre, questo non è cattolico! Non può fare il bene!’. Sì, può farlo. Deve farlo. Non può: deve! Perché ha questo comandamento dentro. ‘Ma, padre, questo non è cristiano, non può farlo!’. Sì, può farlo. Deve farlo. Invece, questa chiusura di non pensare che si possa fare il bene fuori, tutti, è un muro che ci porta alla guerra e anche a quello che alcuni hanno pensato nella storia: uccidere in nome di Dio. Noi possiamo uccidere in nome di Dio. E quello, semplicemente, è una bestemmia. Dire che si possa uccidere in nome di Dio, è una bestemmia”.
“Il Signore tutti, tutti ci ha redenti con il sangue di Cristo: tutti, non soltanto i cattolici. Tutti! ‘Padre, gli atei?’. Anche loro. Tutti! E questo sangue ci fa figli di Dio di prima categoria! Siamo creati figli con la somiglianza di Dio e il sangue di Cristo ci ha redenti tutti! E tutti noi abbiamo il dovere di fare il bene. E questo comandamento di fare il bene tutti credo che sia una bella strada verso la pace. Se noi, ciascuno per la sua parte, facciamo il bene agli altri, ci incontriamo là, facendo il bene, e facciamo lentamente, adagio, piano piano, facciamo quella cultura dell’incontro: ne abbiamo tanto bisogno. Incontrarsi facendo il bene. ‘Ma io non credo, padre, io sono ateo!’. Ma fai il bene: ci incontriamo là!”.
“Oggi è Santa Rita, Patrona delle cose impossibili, ma questo sembra impossibile: chiediamo a lei questa grazia, questa grazia che tutti, tutti, tutte le persone facciano il bene e ci incontriamo in questo lavoro, che è un lavoro di creazione, assomiglia alla creazione del Padre. Un lavoro di famiglia, perché tutti siamo figli di Dio: tutti, tutti! E Dio ci vuole bene, a tutti! Che Santa Rita ci conceda questa grazia, che sembra quasi impossibile. Così sia”.