SANTITÀ, OTTIMO ED ILLUMINANTE IL DISCORSO CHE ELLA HA PRONUNCIATO ALL’ANGELUS DEL 21 FEBBRAIO. VINCERE LE TENTAZIONI DI SATANA SECONDO L’ESEMPIO DI CRISTO.
MA, SANTITÀ, LE CHIEDO:
IN QUALI CONDIZIONI SI TROVA OGGI LA CHIESA DI CRISTO?
NON LA CHIESA SPIRITUALE, LA CHIESA DEI MISSIONARI, LA CHIESA DEL SANTO CORPO DI GESÙ, MA IL VATICANO, LA CHIESA DI PIETRO, LA CHIESA CHE LEI RAPPRESENTA E DIRIGE.
DISSE CRISTO: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?. (luca cap. 18-8).
SATANA CON LA CHIESA CATTOLICA È VINCENTE E LEI DEVE SCACCIARE IL TENTATORE DAI VERTICI DELLA STESSA.
LEI, SANTITÀ SA BENISSIMO CHE MALGRADO A CNEL MONDO E DEL SUO GIUDIZIO. LA NOSTRA AMATA CHIESA DEVE ESSERE PURIFICATA DA PIETRO PRIMA DELL’IRA SANTA DEL SIGNORE. PIETRO HA RINNEGATO MA HA RISCATTATO CON LA SUA VITA IL SUO TRADIMENTO, NOI OGGI SIAMO CHIAMATI, TUTTI COME CATTOLICI A RIPULIRE DAL MARCIO LA CHIESA E LEI DEVE ESSERE LA GUIDA, SE COSì NON SARÀ IL CRISTO SCACCERÀ DAL TEMPIO DI DIO I MERCANTI, I DEGENERATI, I CORROTTI E GLI APOSTATI, MA QUESTA VOLTA CON LE CATENE DI FUOCO E NON CON SEMPLICI CORDE.
CON OSSERVANZA E RISPETTO IN CRISTO NOSTRO SIGNORE
STIGMATIZZATO
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
23 Febbraio 2010
Piazza San Pietro – Domenica, 21 febbraio 2010
Mercoledì scorso, con il rito penitenziale delle Ceneri, abbiamo iniziato la Quaresima, tempo di rinnovamento spirituale che prepara alla celebrazione annuale della Pasqua. Ma che cosa significa entrare nell’itinerario quaresimale? Ce lo illustra il Vangelo di questa prima domenica, con il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto. Narra l’Evangelista san Luca che Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo di Giovanni, “pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito Santo nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo” (Lc 4,1-2). È evidente l’insistenza sul fatto che le tentazioni non furono un incidente di percorso, ma la conseguenza della scelta di Gesù di seguire la missione affidatagli dal Padre, di vivere fino in fondo la sua realtà di Figlio amato, che confida totalmente in Lui. Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio. Egli l’ha fatto non con proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce. Questo esempio vale per tutti: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita.
Delle tre tentazioni cui Satana sottopone Gesù, la prima prende origine dalla fame, cioè dal bisogno materiale: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Ma Gesù risponde con la Sacra Scrittura: “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Lc 4,3-4; cfr Dt 8,3). Poi, il diavolo mostra a Gesù tutti i regni della terra e dice: tutto sarà tuo se, prostrandoti, mi adorerai. È l’inganno del potere, e Gesù smaschera questo tentativo e lo respinge: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (cfr Lc 4,5-8; Dt 6,13). Non adorazione del potere, ma solo di Dio, della verità e dell’amore. Infine, il Tentatore propone a Gesù di compiere un miracolo spettacolare: gettarsi dalle alte mura del Tempio e farsi salvare dagli angeli, così che tutti avrebbero creduto in Lui. Ma Gesù risponde che Dio non va mai messo alla prova (cfr Dt 6,16). Non possiamo “fare un esperimento” nel quale Dio deve rispondere e mostrarsi Dio: dobbiamo credere in Lui! Non dobbiamo fare di Dio “materiale” del “nostro esperimento”! Riferendosi sempre alla Sacra Scrittura, Gesù antepone ai criteri umani l’unico criterio autentico: l’obbedienza, la conformità con la volontà di Dio, che è il fondamento del nostro essere. Anche questo è un insegnamento fondamentale per noi: se portiamo nella mente e nel cuore la Parola di Dio, se questa entra nella nostra vita, se abbiamo fiducia in Dio, possiamo respingere ogni genere di inganno del Tentatore. Inoltre, da tutto il racconto emerge chiaramente l’immagine di Cristo come nuovo Adamo, Figlio di Dio umile e obbediente al Padre, a differenza di Adamo ed Eva, che nel giardino dell’Eden avevano ceduto alle seduzioni dello spirito del male, di essere immortali senza Dio.
La Quaresima è come un lungo “ritiro”, durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno e trovare la verità del nostro essere. Un tempo, possiamo dire, di “agonismo” spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, ma usando le armi della fede, cioè la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la penitenza. In questo modo potremo giungere a celebrare la Pasqua in verità, pronti a rinnovare le promesse del nostro Battesimo. Ci aiuti la Vergine Maria affinché, guidati dallo Spirito Santo, viviamo con gioia e con frutto questo tempo di grazia. Interceda in particolare per me e i miei collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo gli Esercizi Spirituali.