Circa trenta anni fa Jadav Molai Payang ha iniziato a piantare dei semi di bambu in un terreno di sabbia arida della grandezza di 1360 acri, nei pressi del suo paese natio in India, nella regione settentrionale di Assam.
Di recente un giornalista di “The Times of India” ha raggiunto il riparo tra gli alberi di Payeng per conoscere la sua storia. Questa bella storia ebbe inizio alla fine degli anni settanta, Payang aveva solo sedici anni quando delle violente inondazioni portarono nella zona dove lui viveva con la sua famiglia morte e distruzione. Migliaia e migliaia di piante furono devastate e gli animali morirono quasi tutti.
Dopo l’inondazione la sua vita ha avuto una svolta. “Mi sono seduto e ho pianto per quei corpi senza vita. Era una carneficina. Ho allertato il Dipartimento delle foreste e ho chiesto loro se in quel posto si potevano far crescere alberi. Hanno risposto che nulla poteva crescere in quel luogo, ma mi hanno chiesto di provare a coltivare bambù. È stata dura, ma ce l’ho fatta. Non c’era nessuno ad aiutarmi. Nessuno era interessato”, dice Payeng.
Egli inizia a prendersi cura delle piante innaffiandole mattina e sera, potandole quando necessario. Ma quello che per Payeng era inizialmente un semplice passatempo si è trasformato presto in una vera e propria missione costruire una foresta per creare un nuovo ecosistema.
Grazie alla nascita della foresta, la fauna selvatica è tornata a popolare la zona e oggi può vivere in tranquillità in un nuovo equilibrio ecologico, dove Payeng ha riportato anche le formiche: la foresta chiamata Molai, ora è un porto sicuro per numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri, elefanti. Specie che rischiano ogni giorno di più di perdere il loro habitat naturale. Di recente una delle tigri ha anche partorito una coppia di cuccioli. “Dopo 12 anni, abbiamo visto gli avvoltoi. Sono arrivati anche degli uccelli migratori. Cervi e bovini hanno poi attirato i predatori”, racconta Payeng, riportando anche che dei bracconieri locali hanno ucciso un rinoceronte già visto nella sua foresta.
Ci sono voluti anni e anni perchè la passione lodevole di Payeng ricevesse un meritato riconoscimento a livello internazionale. Il Dipartimento forestale della regione di Assam, oggi, cerca di sostenere il magnifico lavoro svolto da Payeng. La fauna selvatica nella regione non ci ha messo molto a beneficiare di questa foresta fatta a mano da un solo uomo.
Settembre 2015
Fonte: la Stampa; The time of India
http://www.effettoterra.org/foresta-bambu-jadav-payang.html