Savonarola e un calice di legno per ricordare 25 mila morti

Savonarola e un calice di legno per ricordare 25 mila morti

SAVONAROLA E UN CALICE DI LEGNO PER RICORDARE 25 MILA MORTI
Il Papa chiederà perdono a nome del mondo e della Chiesa
L’eretico Con il calice di legno Francesco ricorda una predica di Savonarola, scomunicato e bruciato
In ginocchio accanto un altare che è una barca per chiedere perdono a Dio di aver ignorato vent’anni di genocidio in mare. «D’ora in poi nessuno potrà fingere di non sapere» spiegano nel seguito papale.
Un «mea culpa» dai toni nettissimi per le responsabilità del mondo e della Chiesa nella tragedia senza fine dei «boat people». Il primo viaggio di Francesco punta a scuotere l’occidente dall’indifferenza di fronte all’olocausto nel mare. Francesco celebra il funerale delle 25mila vittime dei «viaggi della speranza», terremotando ogni protocollo per incontrare i sopravvissuti e rendere omaggio al cimitero in cui le mani misericordiose del parroco e dei pescatori hanno dato sepoltura ai corpi restituiti dal mare. Da una motovedetta Bergoglio getta una corona alla «Porta d’Europa», poi l’abbraccio in molo ai profughi, la celebrazione al campo sportivo e la sosta nella chiesetta di San Gerlando. Al presidente della Cei, Bagnasco fu negato l’ingresso nel centro, ma per Francesco non c’è programma che tenga. Ogni gesto è un monito alla mondanità, inclusa la scelta di dire messa con un calice di legno.
Nella predica d’avvento del 1493 Savonarola tuonò contro il lusso e la corruzione nelle gerarchie ecclesiastiche. Stigmatizzò che agli albori della Chiesa i calici erano di legno e i prelati d’oro, mentre al suo tempo i calici erano d’oro e i prelati di legno. Savonarola fu prima scomunicato poi bruciato come eretico e scismatico. Ora, cinque secoli dopo, è il Papa a tornare al calice di legno e a condannare la Curia carrierista e assetata di potere («il Vangelo non si diffonde con il denaro»).
Per il primo viaggio del pontificato il Papa fa rotta verso i morti senza nome. Ancora increduli per la notizia i fedeli lo aspettano in preghiera, vegliando in parrocchia. Da giorni tutta la popolazione è in fermento per l’arrivo di Bergoglio, figlio di immigrati italiani in Argentina. Il Papa che sogna una «Chiesa povera e per i poveri» ha scelto gli immigrati e la popolazione che porta il peso dell’accoglienza. Gesti e messaggi che parlano anche alla Chiesa italiana, indicando lo stile e le priorità che il vescovo di Roma intende imprimere alla missione.
Giacomo Galeazzi inviato a Lampedusa
LA STAMPA 8 LUGLIO 2013