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sonia2CRONACHE DI UN UOMO AL SERVIZIO DEL CRISTO

5 APRILE 2010 PORTO SAN GIORGIO - CONFERENZA PUBBLICA HOTEL ROYAL
La Santa Pasqua è appena trascorsa vissuta insieme con amici e fratelli nella nostra amata arca. La Santa Pasqua che ci riconduce al ricordo di giorni drammatici, sconvolgenti e allo stesso tempo prodigiosi e divini. Il più grande tradimento dell'uomo, la passione, la morte e la resurrezione del Figlio di Dio disceso sulla terra per salvare gli uomini.
Le immagini di un filmato giungono nelle mani di Giorgio Bongiovanni, un carissimo fratello da tempo premeva affinché lo potesse vedere, ma lui aveva sempre rimandato. Appena ripreso dalla sanguinazione Giorgio è davanti ad un pubblico di fratelli e simpatizzati venuti da diverse parti d'Italia. Nella solita accogliente sala che ci ospita all'hotel Royal avevamo poco prima ascoltato il saluto di Mara Testasecca agli ospiti, poi la parola era passata a Flavio Ciucani che aveva parlato di un evento eccezionale che quest’anno aveva unito le religioni cristiane del mondo. “La Pasqua cristiana e quella ortodossa seguono due calendari differenti” dice Flavio “per cui non coincidono sempre. Alcune volte questo accade. E’ successo nel 2001, nel 2007 e quest’anno e, guarda caso, succederà  anche nel prossimo, cioè che la Pasqua ebraica, quella cristiana cattolica e quella ortodossa coincidano. La cosa più importante, però, è un’altra, che la suddetta coincidenza, abbia combaciato con altre Pasque, con altre attese e questo è veramente eccezionale ... quest’anno 2010 tutti i cristiani: protestanti, ortodossi, cattolici e anglicani hanno festeggiato la Pasqua di Resurrezione nello stesso giorno, cioè il 4 aprile, un segno importante all’unità, ma soprattutto la veglia del sabato 3 notte ha visto tutta la cristianità del mondo nell’attesa del Risorto”. Flavio si sofferma a spiegarci nel dettaglio i particolari festeggiamenti vissuti quest'anno da ciascuna di queste religioni per poi concludere: “Anche loro quindi stanno guardando i segni di questi tempi con l'occhio di colui che attende il Messia. Questi segnali sono fondamentali perché sottolineano che questo è il periodo dei segni che Gesù aveva previsto prima del Suo ritorno. Alla presentazione di Flavio era seguita l'esposizione di Pier Giorgio Caria che aveva mostrato al pubblico le straordinarie immagini degli ultimi avvistamenti di astronavi extraterrestri filmate da Antonio Urzi nei cieli del Messico durante il Congresso Internazionale sulla presenza OVNI nel nostro pianeta. “I fatti del Messico sono stati veramente impressionanti” racconta Pier Giorgio “perché Antonio ha praticamente filmato tutti i santi giorni. Sembrava di stare alla Fiera dell’Ufo. Ne passavano di tutti i tipi...” dice suscitando le risate della platea “E’ stata una cosa incredibile anche perché Antonio non ha filmato da solo, come molti forum gli contestano, ma lo ha fatto sempre in presenza di altre persone” ...  comuni cittadini, vigilantes e cameraman di Tercer Milenio. Tra le tantissime immagini Pier mostra anche la straordinaria fotografia scattata da Simona sui cieli di Città del Messico, “Ecco, guardate, questa è tra le più belle fotografie che io abbia mai visto dopo trent’anni che seguo l’ufologia ... E’ un’astronave di luce che passa dalla terza alla quarta dimensione” dice Giorgio. “Un documento ulteriore che dimostra come anche Simona faccia parte integrante dell’esperienza che Antonio vive” aggiunge Pier, poi Giorgio ricorda le parole di Setun Shenar che parlano di Antonio e della sua missione (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2010/1177-la-nostra-presenza-fisica-nei-vostri-cieli.html), dando appuntamento a quel giorno in cui questo evento sarà filmato da tutte le televisioni del mondo. Il giorno in cui l'umanità prenderà coscienza che non è sola nell'universo, che non lo è mai stata, il giorno in cui l'uomo entrerà in contatto con i propri fratelli maggiori, Esseri cosmici al servizio del Padre Creatore.

Giorgio prosegue leggendo il bellissimo messaggio degli Esseri di Luce, gli Arcangeli Solari, rivolto all'umanità (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2010/1315-santa-pasqua-2010-ricordate.html) che ripercorre le tappe della Via Crucis vissute dal Maestro Gesù e il glorioso momento della redenzione. “... Il Re è ritornato ed il principe di questo mondo sarà sconfitto ed esiliato” dice il messaggio, “a coloro che hanno perseverato nella fede e messo in pratica i valori della pace, della giustizia e dell’amore sarà concesso il Dono Supremo di vivere nel regno che Dio, il Signore Iddio, come lo chiamava Abramo, instaurerà nel vostro mondo. Manca poco! Il tempo è venuto!”. Cosí conclude il messaggio, accompagnato da un bellissimo scritto di Giorgio il quale ricorda che la promessa di quell’atteso giorno sarà mantenuta (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2010/1330-santa-pasqua-2010.html): “Io ho già baciato lo sposo e tra poco le porte che danno accesso alla Sua mensa saranno chiuse. Fino a quel giorno inviterò, strada per strada, casa per casa, le anime a partecipare al banchetto. Fino a quel giorno! Poi lascerò questo mondo e Lui, lo sposo, chiuderà le porte e abbandonerà fuori, nelle tenebre, le anime perverse, coloro che, seppur invitati, avevano rifiutato l’offerta redentrice”. Parole da meditare molto profondamente che non possono non suscitare un profondo timor di Dio.
Il testimone della Verità parla poi dei segni che si stanno manifestando nel mondo e di quelli che ancora si manifesteranno, tra questi l'apostasia della Chiesa cioè la caduta del suo potere temporale. Il discorso si focalizza quindi sui gravissimi fatti venuti alla luce grazie a coraggiosi uomini della Germania, degli Stati Uniti, dell'Austria, dell'Irlanda e dell'Italia che hanno denunciato un numero sconvolgente di delitti di pedofilia perpetrati da anni ai danni di piccoli innocenti da preti, vescovi e cardinali della Chiesa cattolica dietro il silenzio dei prelati che erano a conoscenza di tali delitti. Giorgio con grande severità si scaglia contro l'arroganza del Vaticano che in un comunicato pubblico aveva tentato di discolparsi colpevolizzando gli accusatori: “Il mio dissenso è molto forte e molto deciso verso la mancanza di umiltà e la forte arroganza che sta manifestando il potere temporale della Chiesa Cattolica nei confronti di chi accusa alcuni suoi alti prelati del delitto di pedofilia, anziché attuare una grossa riforma al suo interno e ammettere le proprie colpe, in parte ammesse dal papa Benedetto XVI, attorniato purtroppo da una cloaca di cardinali che cercano con arroganza di proteggerlo e di proteggere la sua figura istituzionale ...”. La notizia di una lettera scritta dal cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio che rappresenta il potere del Vaticano, diffusa la stessa mattina, aveva suscitato il forte sdegno di Giorgio. La lettera, letta in Piazza San Pietro di fronte a centocinquantamila persone e a tutte le televisioni del mondo iniziava così: “Buona Pasqua Santo Padre, la Chiesa è con te, dolce Cristo sulla terra” e terminava con i medesimi toni: “Come lei ci ha insegnato, giovedì  Santo citando San Pietro, Gesù insultato non risponde con insulti, e ci si soccorre nelle prove del mondo”. “Ora io dico no!” Esclama indignato Giorgio “nessuno sta insultando il santo padre, stiamo solo dicendo la verità. La verità che la chiesa cattolica, apostolica, romana, ha tradito Cristo! E adesso ve lo dimostro, guardate!”.
La parola passa alle immagini di quel video consegnatogli nelle mani tempo prima. Scorre il titolo: I CRIMINI IN VATICANO E LA FINE DEI TEMPI. Un sottofondo musicale accompagna le crude immagini di torture inflitte nel corso dei secoli  a uomini e donne con la sola colpa di aver espresso un libero pensiero e di aver disturbato il perverso godere di un potere seduto sul trono di alte gerarchie ecclesiastiche. Uomini vestiti in abiti talari, di seta e porpora, condannano a morte nel nome di un Cristo fatto a loro immagine e somiglianza.
Nella sala il Verbo si fa parola e il nostro cuore si stringe in un pugno. Il Cristo non è solo Amore è anche Giustizia. Giustizia che fa paura ma che allo stesso tempo fa godere gli spiriti assetati di questo insostituibile Supremo valore. “Il dolce Cristo in terra permetteva queste torture!” continua Giorgio: “Questi sono gli strumenti di tortura, i più terribili che la storia dell’umanità possa ricordare e il dolce Cristo sulla terra, il santo padre, autorizzava questi delitti ... Quante di queste donne abbiamo mandato al rogo solo perché avevano un’idea diversa, perché pensavano liberamente... Pensate che il Vaticano non ucciderebbe ancora se avesse il potere che aveva nel 1500? Guardate che cosa facevano ai poveri prigionieri! Il dolce Cristo sulla terra. Questo facevano! Io li avevo avvertiti, non provocatemi perché vi anniento, nel nome di Dio!”. Con un autorità che non viene dall'uomo, il messaggero di Dio rivolge i suoi ammonimenti al papa, al Cardinale Sodano e agli uomini degli alti vertici della  Chiesa commentando via, via le immagini agghiaccianti che scorrono davanti ai nostri occhi. “Come potrete sfuggire all’ira che vi sovrasta? ... Io sono la voce che grida nel deserto e non mi fermerà nessuno; solo se mi uccideranno! Ipocriti, razza di vipere! Pensate che sarete perdonati, cardinali e vescovi? O che Cristo si è dimenticato dei delitti che avete commesso? ... E Giordano Bruno dove lo mettiamo? Nel dimenticatoio. E Giovanna d’Arco? Che facciamo? Dopo che la bruciamo la facciamo pure santa. Lo Ior ha 5 miliardi di euro depositati nella sua banca; cifre ufficiali. Il dolce Cristo sulla terra che aiuta i poveri”. Poi con un grande impeto di disperazione grida: “Con quei 5 miliardi di euro si potrebbe sanare tre volte la fame nel mondo, non una, tre volte!!!” Poi continua: “Il Vaticano non è soggetto ad alcuna legge antiriciclaggio e voi se dovete versare 10.000 euro in banca siete controllati dalla direzione investigativa antimafia, da tutte le istituzioni italiane ... ma loro no! Loro non pagano le tasse, le paghiamo noi per il dolce Cristo sulla terra. Ve lo avevo detto, non provocatemi! ... Ho avuto il permesso da Gesù Cristo per poter parlare così!” Dice ancora e prosegue:  “Questo signore, (che vediamo nelle immagini ndr) Paul Marcinkus, è amico di Salvatore Riina e di Bernardo Provenzano, ed era il braccio destro di quel papa che vogliono fare santo. Santo papa Wojtyla! Eppure dentro la chiesa ci sono dei santi, io li riconosco. Questi due che vedete sono due sacerdoti della Chiesa cattolica e di fronte a loro io mi inginocchio: padre Zanotelli, don Ciotti… i veri missionari. E questo è un altro uomo di chiesa, Paolo Borsellino. Anche i laici devono essere esaltati, i laici giusti ... Ed io devo vedere questi bambini ridotti così e la chiesa di San Pietro piena di ori??? Maledetti, sarete maledetti quando il Cristo ritornerà. Vi schiaccerà la testa! Poveri bambini! Stuprati, violentati ed il papa si sente insultato, anziché battersi il pugno nel petto e dire: -Scusate, facciamo schifo, chiediamo perdono a Cristo-  ... Veniamo accusati noi di essere una setta, quando loro sono  la più terribile setta nella storia del mondo. Avete mai sentito un papa dire: “-Nel nome di Dio io vi maledico venditori di armi, siate maledetti, abolite le armi nucleari. Io che sono il rappresentante di Cristo in terra vi accuso e vi annuncio che sarete giudicati severamente”! L’avete mai sentita dire una frase del genere? No! E non la sentirete dire mai perché il Vaticano ha azioni nella vendita delle armi, quindi il papa non può andare contro il banco del Vaticano, il dolce Cristo sulla terra. Guai a voi, guai a voi razza di vipere, la pagherete cara, striscerete di fronte al Cristo come serpenti. Chiederete perdono e non lo riceverete, farete la morte seconda .... Ipocriti, delinquenti, criminali, assassini! Sono io che vi accuso nel nome di Dio. Ma il tempo è venuto, questo è il nostro tempo, il tempo della giustizia divina”. Le immagini di un asteroide che colpisce la terra passano sullo schermo. “Questa è la giustizia divina! La giustizia del Padre Adonay! ... Il mio non era uno sfogo. Ho detto la verità. Se non è vero che la chiesa ha riciclato denaro sporco della Mafia, se non è vero che nella chiesa ci sono preti pedofili, se non è vero che l’inquisizione italiana e spagnola della chiesa cattolica ha ucciso e torturato milioni e milioni di anime, se non è vero che la chiesa è piena di ricchezze, se non è vero che nella chiesa castrano i poveri preti mentre questi dovrebbero essere lasciati liberi di sposarsi se vogliono come tutti gli esseri umani. Se pensate che non sia vero tutto questo mi dovrete dimostrare il contrario. Altrimenti significa che  fate solo chiacchiere da salotto … mi si può ribadire: “Ma Padre Pio”? Padre Pio è un santo, infatti anche lui è stato perseguitato dalla chiesa. Non lo ha perseguitato il popolo che lo amava. Questa istituzione deve essere distrutta, cancellata dalla faccia della terra e deve rinascere la chiesa vera, quella di Cristo. Sempre cattolica, io non voglio dire che debba essere un’altra chiesa, la stessa, ma deve cambiare e se non cambia il Padre Adonay la distruggerà. Gesù stesso disse: “Finché non direte: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore, non mi vedrete più” - ed io lo dico alla chiesa cattolica: “Finché non vi pentirete Cristo non vi perdonerà”! –.
Il forte ammonimento di Giorgio ci lascia con il fiato sospeso, ci vuole veramente tanto coraggio a denunciare i crimini perpetrati da un potere che non si fa scrupoli, il coraggio che regna solamente nel cuore dell'uomo impavido. Quel coraggio che viene dall'estremo amore e dalla estrema passione per i sacri valori della vita. Quel coraggio che viene dall'esempio Supremo del figlio dell'uomo Gesù Cristo. La parola passa al pubblico, ai messaggi di sostegno verso Giorgio e alle domande che sorgono spontanee dalle persone presenti in sala e da coloro che sono collegati in streaming dall'Italia, dalla Spagna e dall'America.
Riporto di seguito alcuni dei discorsi pronunciati da Giorgio nati dallo spunto di queste ultime.

“Oggi il messaggio di Pasqua del cardinale Sodano rivolto al papa che lo guardava con affetto per me è un atto di non pentimento, è un atto di arroganza e di supponenza contro tutte quelle anime innocenti che sono state violentate. Per me oggi, il cardinale Sodano è stato il diavolo, satana in persona che ha fatto capire: “La Chiesa è nelle mie mani e non ve la lascio”. Per questo la reazione dei giusti, come la mia, è giustificata. Se invece il cardinale Sodano avesse continuato l’opera di pentimento che il papa aveva iniziato nelle settimane scorse con quella lettera molto bella rivolta a tutti i preti pedofili e ai noi credenti, allora avrebbe avuto il plauso da parte nostra. Ma se il diavolo dovesse aver vinto sul vaticano, io farò una guerra aperta al vaticano. Chi avrà paura non mi seguirà, chi avrà coraggio invece mi seguirà ... La chiesa potrà essere recuperata se il 99 % di tutti i cardinali e vescovi saranno sostituiti, l’1% per cento non dovrà essere sostituito perché sono coloro che aiutano i missionari. Ci sono vescovi santi, ma cardinali santi mi sembra proprio che non ce ne sia neanche uno; altro che dolce Cristo sulla terra, ma io mi chiedo come è possibile che la gente non se ne accorga?” ... Si certo potrebbero venire ad arrestarmi, mi porterebbero a Castel Sant’Angelo un’altra volta, mi metterebbero la “mordacchia” e mi brucerebbero vivo nuovamente. Ma io rinascerei nei miei figli e attraverso ognuno di loro continuerei a parlare, fino al momento in cui ritornerá Gesù ... Gesù che farà giustizia. Solo un essere malvagio può usare il nome di quel ragazzo eterno, Gesù, massacrato, crocifisso, che ha dato la Sua vita per noi. Usare il Suo nome per stuprare i bambini, per riciclare il denaro sporco, solo un essere malvagio potrebbe farlo. Mentre chi sbaglia, chi uccide, chi fa la guerra, i mafiosi stessi, i politici, noi…, siamo uomini e sbagliamo, pecchiamo e possibilmente Cristo ci perdona, ma loro non possono essere perdonati perché tutto quello che fanno, tutte le loro porcherie, le fanno nel nome di Cristo. In verità ti dico: non saranno perdonati!” Dice ancora, salutando la persona che gli aveva rivolto la domanda “…arrivederci amico, mi scusi le è capitato un giorno così!” Poi prosegue: “… Io sono un soldato di Cristo, ma sono solo un portavoce e non ho nessun potere, né di giudicare, né di condannare, ma ho il potere di accusare come faceva Giovanni Battista ... Auguratevi che io o uno come me non prenda mai il potere in Italia perché io sequestrerei tutti i beni del Vaticano, li metterei a nome dello Stato, degli assistenti sociali e dei beni pubblici; sequestrerei tutto. Gli lascerei solo Piazza San Pietro e il cupolone, niente di più! Il resto tutto allo Stato. E dovrebbero consegnare tutti i beni che hanno, compresi i miliardi depositati nelle banche. Tutti nello Stato italiano, così diamo lavoro ai disoccupati mentre loro devono vivere in povertà; quella è la vera chiesa, la chiesa dei poveri! ... Ma vi dico un’altra cosa, così lo sapete tutti e potrete protestare nelle magistrature, andare a testimoniare perché io ve lo avevo preannunciato. Se mi dovessero uccidere sappiate che il mandante del mio assassinio sarà stato il Vaticano, non mi ucciderà la mafia. Essa sparerà, ma gli verrà chiesto il favore da questi criminali assassini: “Uccidete il nostro nemico se volete che noi vi facciamo fruttificare i miliardi che avete nella banca”. Quindi se un giorno a Palermo spareranno a Giorgio Bongiovanni voi saprete che sono state le alte sfere del Vaticano ad ordinare l'omicidio, non sono stati i mafiosi, mafiosi sono solo coloro che azionano il grilletto ... Io mi sto vestendo con la divisa da guerra, devo fare la guerra. Chi vuole seguirmi deve essere pronto a farsi uccidere, perché i miei prossimi passi sono quelli che scateneranno una guerra contro l’anticristo ed io posso dire che si tratta del Vaticano. L’anticristo è il Vaticano. La mafia è un braccio. I venditori di armi sono un braccio, ma la testa del serpente è lì, tagliamo la testa al Vaticano e finisce tutto. Tutte le altre chiese hanno emulato il Vaticano: i protestanti, gli evangelisti, la luterana, la presbiteriana, i testimoni di Geova, sono tutti anticristi, perché hanno tutti i miliardi, quindi non sono da meno. L’uomo non è anticristo, il liberale, quello che crede nel Cristo e lo vuole amare senza istituzioni, io sono contro tutte le istituzioni che ci sono e che hanno fatto i miliardi con il sangue dei poveri innocenti. Il sacerdote libero è Cristo, il missionario libero, don Ciotti è Cristo, Alex Zanotelli è Cristo, Padre Pio è Cristo, ma l’istituzione è anticristo; io combatto l’istituzione. Anche la politica è anticristo, ma il politico giusto è giusto, va difeso, che sia di destra o di sinistra, ma le istituzioni hanno fallito tutte. Non ce n’è una che non abbia fallito ... Il passaggio quindi verso la nostra nuova missione è la guerra, una guerra senza armi ma sempre una guerra. Io non posso prendere le armi perché sono un uomo di fede, l’unica cosa che farò sarà quella di rispettare le leggi dello stato italiano perché io amo la nostra costituzione. Per me la vera chiesa in Italia è la costituzione e quella la dobbiamo difendere  perché ce la vogliono distruggere ed i preti sono complici di questo”.
Infatti i migliori amici di Berlusconi sono all’interno della chiesa tanto per fare un esempio, così a caso. Colui che non vuole distruggere la costituzione italiana è un nostro fratello, credente, non credente, cristiano, maomettano, ebreo….Chi la difende è un mio fratello, io appoggio tutti coloro che difendono la costituzione italiana. Attaccherò duramente tutti quelli che vogliono modificarla. Quella è la mia chiesa nel sociale, poi l’altra chiesa, quella di Cristo, ce l’ho nello spirito. In questo momento nessuna chiesa ci rappresenta. Purtroppo, io ho sperato che la nostra ci rappresentasse ... ma mi pare che ora abbiamo toccato il fondo, e allora basta!  ... Facciamo la guerra con la penna, con le parole e con la libertà di pensiero, difendendo le leggi dello stato italiano, alcune magari sono sbagliate e facciamo delle proteste, ma tutto sommato le leggi, quelle penali contro i delitti sono buone. Difendiamo la costituzione e difendiamo il povero Gesù che gliene dicono di tutti i colori”. Il messaggio è stato forte e chiaro, difficile trovare argomentazioni che possano smentire quelle parole. Difficile anche seguirlo in una missione della quale si intravede la fine. Sebbene sia una fine che in ogni caso consegnerà il testimone ad un nuovo glorioso inizio. Lasciamo che gli eventi facciano il loro corso, lasciamo il destino nelle mani di Colui che serviamo, di Colui che aspettiamo, di Colui che vogliamo vivere.
Giorgio smorzando il clima della sala, successivamente ai numerosi messaggi di sostegno giunti dai tanti amici e fratelli collegati, consegna lo spazio agli artisti: lo straordinario cantante Tino Favazza, e la  bravissima violinista Nena, nostri amati fratelli, che insieme al loro piccolo Simeone hanno condiviso con noi e con altri carissimi fratelli e amici venuti da Pordenone, Napoli, Crotone, Bari, Roma, ecc. questi speciali giorni pasquali. “Adesso ci rilassiamo un po’ e godiamo delle bellezze della vita, perché io amo la vita, amo la verità, amo i miei fratelli, amo Gesù ed amo anche i miei nemici; per questo ringrazio la chiesa cattolica ed il vaticano, perché così suscitano in me il senso della giustizia. Quindi li benedico pure. Vi chiedo perdono se mi avete visto con molta rabbia, perché io ho tanta rabbia nel cuore, ma non è vendetta, è desiderio di giustizia. Scrivetemi via e-mail, se volete, per lettera, per skype, visitate il nostro sito ed andiamo avanti. E’ iniziata l’ultima battaglia, vi assicuro che nei prossimi mesi, non anni, ci saranno molti grandi segni ed altre nefandezze che verranno fuori da coloro che hanno nascosto la verità ma si manifesteranno anche tanti segni positivi, per questo noi dobbiamo essere pronti ed uniti a preparare la via al nostro Signore che prossimamente si manifesterà. Vi abbraccio con tutto il cuore, con tutta l’anima. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”.
Stringendoci in un forte abbraccio ci uniamo a tutti i nostri fratelli in Cristo incarnati nel mondo.  

10 APRILE 2010 FERMO - CONFERENZA GIORGIO BONGIOVANNI E ANTONIO INGROIA
Sabato 10 aprile 2010 l'auditorium San Martino di Fermo ospita un importante incontro. “Un passo per la legalità” è il titolo consegnato alla presentazione del nuovo libro di Antonio Ingroia “C'era una volta l'intercettazione”. L'evento organizzato da Antimafia Duemila in collaborazione con l'associazione locale “La città in comune” e con il patrocinio del comune di Fermo apre le porte al pubblico alle ore 21:00. L'assessore Bondonno dà inizio all'incontro salutando gli ospiti ed il pubblico presente e focalizzando il suo intervento sulla grave situazione del nostro paese che infligge forti attacchi ad una magistratura che vuole solamente fare il proprio dovere. “Voglio poi ringraziare” dice l'assessore “i liberi cittadini, i piccoli partiti che hanno appoggiato tale iniziativa e rivolgere un grande applauso ai ragazzi di Antimafia Duemila per il compimento del decimo anno di questa importante attività”. All’intervento di Bondonno segue quello di Daniele dell'associazione “La città in comune”, uno degli organizzatori dell'evento.  “Un amico mi ha detto: chi ve lo fa fare?” dice il giovane Daniele esprimendo il sentimento che muove il suo impegno e quello dei suoi amici collaboratori: “Gli ho risposto: me lo fa fare l'impegno di queste persone e di coloro che per questo ci hanno rimesso la vita ... Lavoreremo per fare di questo appuntamento un appuntamento fisso”. L’applauso del pubblico accoglie l’interessante inziativa. La parola passa quindi alla redatrice di Antimafia Duemila, Monica Centofante, la cui professionalitá e portamento televisivo suscita  sguardi di approvazione e compiacimento durante il suo intervento che mira a spiegare e approfondire il nodo del problema delle intercettazioni telefoniche ai fini delle indagini che sono in Italia sul punto di essere decapitate dal governo. Le immagini scorrono sul grande schermo, si ascoltano commenti e  dialoghi raccapriccianti avvenuti durante alcune conversazioni tra politici sottoposti ad intercettazione che ci fanno accapponare la pelle e non solo ... I valori etici e morali sembrano fantasie di altri tempi, squallidi interessi di potere e di denaro possiedono i cuori di persone che pur di raggiungere i propri loschi scopi sono disposti a tutto, persino ad esultare sul tragico destino di intere famiglie distrutte dal dolore per la morte dei propri figli sotto le macerie di un terremoto. Uomini dai cuori di ghiaccio agiscono senza scrupoli. Il direttore di Antimafia Duemila prende la parola: “La situazione è molto grave” dice “dal punto di vista della legalità”, ed è proprio l'illegalità il non valore su cui si poggia la nostra Repubblica. “Io sono sempre convinto” prosegue Giorgio Bongiovanni “e lo ripeto da qualche anno a questa parte che la chiave di lettura sulla verità dei mandanti dell'eccidio che ha ucciso Falcone e Borsellino si trova su chi ha fondato la seconda repubblica nel nostro Paese che è nata sul sangue di quelle stragi ... per capire l'altissima corruzione politica, della grande finanza, dei servizi deviati, per capire il potere che sottomette il popolo dobbiamo scoprire chi ha partecipato a quelle stragi perché sono convinto che chi comanda in Italia oggi sono questi personaggi”. Gli stessi personaggi quindi che ancora oggi proseguono ad intralciare l'impervio lavoro dei guardiani della costituzione: “Il magistrato che fa le indagini” prosegue il direttore di Antimafia Duemila “rappresenta i cittadini ... se le intercettazioni venissero abolite non verremo mai più a conoscenza di certe verità ...”. Giorgio riferisce solo un breve elenco di quante vicende siano venute alla luce grazie alle intercettazioni che hanno potuto incastrare un gran numero di delinquenti che altrimenti sarebbero rimasti impuniti. “Penso che dobbiamo batterci affinché questo non avvenga” conclude il direttore, “dobbiamo farlo per amore della Verità che sta al di sopra ti tutto”. L'applauso spontaneo del pubblico chiude il suo esaustivo intervento. La parola passa dunque alla caporedattrice di Antimafia Duemila Anna Petrozzi, moderatore dell'incontro insieme al giovane giornalista Andrea Braconi, che con la consueta aristocrazia e serietà formula la prima domanda al procuratore aggiunto Antonio Ingroia. La domanda verte sulle motivazioni che lo hanno spinto a pubblicare un libro che fornisce informazione, un ruolo che sarebbe spettato ad un giornalista piuttosto che ad un magistrato. “Non si vince la mafia dando una delega in bianco ai magistrati ma con l'impegno di tutti i cittadini” sottolinea Anna passando la parola al giudice. “Come magistrato ho occupato in realtà uno spazio non mio ma quello di un giornalista” esordisce il Procuratore di Palermo, “Antimafia Duemila e altre realtà coprono questo spazio dando le vere notizie agli italiani mentre la maggior parte dei mezzi d'informazione, televisione ecc. occupano il grande spazio con falsità”. Ingroia esprime tutto il suo sdegno per le menzogne diffuse nel Paese come vere notizie su fatti di importanza comune e sociale. “Negli ultimi tempi” dice il magistrato “si sono dette delle cose troppo distanti dalla realtà addirittura capovolte. Per questo ho sentito la necessità di esporre dati di verità ... non per imporre le mie opinioni ma per farvi riflettere e affinché possiate farvi la vostra opinione”. Non si potrebbe profondamente capire il valore di queste parole se non si conoscesse la natura pacifica e il profondo senso di ottimismo che caratterizza la personalità del procuratore spinto per propria indole a vedere sempre il positivo delle circostanze. Questo ci dà l'idea di quanto il nostro Paese stia scivolando sempre più in basso e quali gravissimi fatti la società civile stia supinamente accettando. Una società sempre più sedata dal soporifero mediatico che induce ad una continua assuefazione della realtà e che permette l'accettazione di eventi altrimenti inaccettabili. Ingroia spiega ampiamente il valore delle intercettazioni ai fini delle indagini senza le quali sarebbe praticamente, nella maggior parte dei casi, impossibile giungere alla prova di colpevolezza di criminali che vivono serenamente la loro vita spesso coperti da cariche istituzionali ai danni della società civile. Si sofferma a ricordare la campagna di stampa portata avanti fino ad ora dove le intercettazioni vengono tacciate come un pericolo per la privacy del popolo italiano con titoli a tutta pagina dai toni minacciosi: Tutti gli italiani sono intercettati! Ingroia entrando nel dettaglio dimostra la falsità delle notizie diffuse spiegando al pubblico che in realtà le persone intercettate nel Paese sono solo una minoranza, una minoranza tra l'altro indagata per indizi di colpevolezza su avvenuti delitti. Un' altro dilemma sollevato da chi spinge affinché possa essere il popolo stesso a chiedere la sospensione di questo indispensabile mezzo di indagine o che sia consenziente all'approvazione di una legge che ne pregiudicherebbe l'esistenza, è il problema degli “alti costi delle intercettazioni”. “Lo stato” dice il procuratore “non ha mai fatto niente, perché il rimedio ci sarebbe con semplici legislazioni che abbasserebbero i prezzi”. Ingroia elenca i gravi attentati sventati, le tante vite salvate, gli arsenali di armi sequestrate, gli omicidi sventati, enormi quantità di droga sequestrati grazie a questo indispensabile mezzo di indagine. “Le intercettazioni” dice ancora “non sono un pericolo per le persone per bene ma per i delinquenti ... il problema sono i colletti  bianchi, i soliti ignoti e su questi non si potrà fare più niente ... se la lotta alla mafia la vogliamo fare con il cuore dobbiamo dire che noi questa legge non la vogliamo ... il fatto che si vada contro i magistrati anziché i giornali che pubblicano le false notizie mi preoccupa. Non è una democrazia in buona salute quella che limita la libertà di stampa ... l'unica bussola di riferimento è la costituzione”.  Alla drammatica testimonianza del magistrato segue un nuovo intervento del direttore di Antimafia Duemila che ricorda al pubblico l’assoluta importanza di sostenere i giudici che lavorano in prima linea e l’importanza di mantenere la memoria storica per poter capire: “L'attacco pesante che si sta portando avanti contro i giudici” dice “quelli che rischiano la vita per la verità, le continue leggi che vengono prodotte per impedire indagini o favorire una certa classe dirigenziale, ancora una volta si spiegano attraverso la lettura di quanto accaduto agli inizi degli anni'90”. “La legge sulle intercettazioni è un anello di una catena che parte da lontano e che vuole arrivare lontano” prosegue poi il giudice Ingroia “é' importante analizzare la storia d'Italia, anomala rispetto a quella di altri stati e ricca di stragi, omicidi con moventi politici e spesso senza colpevoli. Fatti che non avvengono in Francia, Inghilterra o Spagna ... la classe dirigente del nostro Paese, da intendere come quella politica ma anche imprenditoriale, ha un livello di complicità e di consuetudine con l'attività illegale senza eguali ... Prima conseguenza di tutto ciò è stata la perdita di valore di quello che nell'articolo 3 della nostra Costituzione è chiamato principio di uguaglianza. E' vero che nel corso della storia anche il potere giudiziario ha provveduto a mantenere questo status. Si tratta di quella magistratura che insabbiava le inchieste ... credo fermamente che vi sia una forte emergenza democratica nel nostro Paese. C'è un disegno, tra cui rientra anche la legge delle intecettazioni, volta a cambiare la Costituzione, limitare i poteri del Presidente della Repubblica, riformare il Csm, centralizzare il potere esecutvo e modificare l'assetto istituzionale del Paese e ciò è grave ... La speranza per uscire da questa situazione di sudditanza e teledipendenza può essere data solo dai cittadini che devono prendere coscienza e, una volta resi consapevoli, attivarsi in prima persona per difendere i propri diritti”.

17 APRILE 2010 TAORMINA - FORUM INTERNAZIONALE:  “2012 I SEGNI DEI TEMPI”
La accattivante locandina curata nei minimi dettagli annuncia il convegno organizzato nella prestigiosa e famosa cittadina di Taormina (Sicilia orientale). “2012 I segni dei tempi. La profezia maya, la visita extraterrestre, il ritorno di Cristo” titola l’incontro organizzato con grande entusiasmo dal giovane giornalista siciliano Emmanuele Cammaroto.
Il Congresso apre le porte al pubblico alle ore 10:30 e con nostra grande gioia conta la partecipazione di tanti giovani giunti dalle classi dell'Istituto Tecnico Commerciale di Taormina, del liceo classico di Santa Teresa di Riva e del liceo scientifico di Giardini Naxos. Circa 300 persone sono presenti in sala. Il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, apre il forum testimoniando che tutta la Giunta comunale della cittadina aveva “fortemente” richiesto l'evento: - “Spero che eventi come questo si ripetano e che la collaborazione tra la città di Taormina e la vostra associazione vada avanti” ha aggiunto. E' il caro Saro Pavone a presentare e a moderare l'incontro.
Giorgio Bongiovanni giunto nella sala dei congressi subito dopo  la sanguinazione dalle stigmate rilascia un'intervista alla emittente televisiva TELE 90, per uno speciale che andrà in onda nel pomeriggio stesso e che verrà trasmesso in tutto il Messinese.
Il primo relatore a cui viene concessa la parola è il ricercatore Pier Giorgio Caria che si contraddistingue come sempre per la sua completa e profonda esposizione capace di legare i vari aspetti degli avvenimenti che si stanno manifestando nel mondo. Pier Giorgio, regista di molti interessanti documentari andati in onda sul programma Voyager in una delle emittenti nazionali italiane, partendo dalle antiche profezie Maya lega i molteplici avvenimenti che si sono manifestati nel corso dei secoli, mostrando e spiegando i segni che continuano ad appalesarsi nel mondo che vogliono annunciare il grande cambio. Segni che dal cielo inviano chiari messaggi alla terra, crop circles sempre più straordinari, manifestazioni di astronavi extraterrestri nei cieli di tutto il mondo, manifestazioni che ci parlano di un infinito mondo al di fuori dal nostro piccolo pianeta. Il discorso si focalizza poi sull'incoscienza del genere umano che impregnato di valori egoistici non trova alcun interesse a ricercare le cause dei gravi problemi che affliggono l'umanità né tantomeno le proprie responsabilità a riguardo divenendo complice della congiura di una stampa asservita a quel potere che si nutre dell’uomo ignorante rendendolo schiavo. Le profezie del popolo Maya sono quindi in piena fase di compimento, profezie di un popolo che viveva in simbiosi con il proprio pianeta, con i suoi elementi e con gli astri dell'universo e che annunciava per questi tempi una gravissima crisi dell'umanità che avrebbe trovato il suo culmine in una data precisa: 21 dicembre 2012. Una data che non indica la fine del mondo come molti dicono ma la fine di un ciclo evolutivo e l'inizio di un altro che avverrá attraverso un'attività purificatrice messa in atto dalle forze della natura che in questo tempo si scateneranno contro la follia omicida dell'uomo. “Solo se sposeremo gli alti valori etici saremo protetti dalle forze della natura” conclude Pier Giorgio spiegando che solamente chi sarà in sintonia con un alto livello etico e morale non soccomberà alla crisi che avvolgerà sempre più il nostro pianeta.
All'applaudito intervento di Pier Giorgio segue quello di Emanuele Cammaroto che  in veste di studioso parla delle missioni spaziali e delle ipotesi del Falso Allunaggio dell’Apollo 12 nel 1963, con il supporto tecnico di Pier Giorgio che fa scorrere le immagini fotografiche ufficiali diffuse dalla Nasa dove sono evidenti le contraffazioni effettuate sulle stesse, foto ritagliate e orizzonti ricostruiti, per celare una realtà sconcertante e difficile da accettare.  Emmanuele riporta il dialogo dei due astronauti, appena atterrati sulla luna, con la torre di controllo che non lascia spazio a dubbi su quanto stesse accadendo in quel momento: “Mio Dio esiste veramente! E’ fantastico mai lo potreste immaginare. Noi sappiamo già di quello .. Ci guardano ...”. La torre di controllo ordina immediatamente loro di cambiare il codice di trasmissione: “usate bravo tango bravo tango” per evitare che i radioamatori potessero ascoltare. “Lo sbarco centra eccome con la politica” dice Emmanuele parlando di un esperimento effettuato durante un’altra delle spedizioni spaziali americane il quale produsse un terremoto che fece tremare la luna per 55 minuti e della folle idea degli americani di lanciare una bomba atomica sulla luna durante la spedizione dell'apollo 12 col gravissimo rischio di far cadere la luna sulla terra. Fortunatamente qualcosa o “qualcuno” impedì quell'esperimento. I giornali titolarono: Un oggetto misterioso tallona l'apollo 12, lo sputnik non è solo. “Qualcuno quindi ha evitato che la bomba atomica potesse essere lanciata” conclude il giovane e simpatico giornalista siciliano tra l’applauso del pubblico in sala.
La prima parte del Forum viene chiusa con la presentazione dell’associazione Onlus Funima International, a cui è destinata la raccolta fondi del convegno, attraverso la sua presidente Mara Testasecca.
L'intervento del ricercatore ufologo turco Haktan Akdogan apre la seconda parte del Convegno. Reduce dal Congresso mondiale tenuto a Città del Messico lo studioso mostra i più importanti filmati di avvistamenti UFO avvenuti in Turchia, la maggior parte dei quali filmati dal guardiano notturno Yalcin Yalman. L’ufologo turco sottolinea la natura pacifica di questi fratelli delle stelle che giungono fino a noi per spingerci ad un risveglio di coscienza.
Ad Haktan Akdogan segue il contattato Antonio Urzi anche lui reduce dalla Cumbre Mundial Ovni in Messico che con l'esperto Pier Giorgio Caria presenta il suo caso classificato come il caso più importante della storia dell'ufologia. Antonio, cosciente di far parte di un progetto cosmico che mira a testimoniare la presenza extraterrestre sulla terra non perde occasione per legare la sua incredibile esperienza alla missione di Giorgio Bongiovanni.

La medesima missione che lega oramai da tantissimi anni lo storico e ricercatore Flavio Ciucani,  che parla di seguito incentrando il tema sulla unità di tutte le religioni nel leggere il volere divino attraverso i segni. Segni Divini di consolazione e di richiamo che si manifestano in ogni cultura religiosa per risvegliare nell'uomo la propria coscienza. Segni come quelli manifestati nei secoli dal piú sublime degli Esseri: la Madre Celeste. “IL SEGRETO NEGLI OCCHI DI MARIA” é  il libro scritto e presentato da Flavio nel corso della sua relazione che racconta la storia dell'apparizione di Guadalupe con un approfondito studio sul miracolo della Tilma.
Alla interessante relazione di Flavio segue l'intervento tramite skype del ricercatore ufologo Jaime Rodriguez dell'Ecuador, amico di Giorgio di vecchia data, investigatore del “Ceifo”, la Commissione Ecuadoriana d’inchiesta sul fenomeno “Ovni”. “Abbiamo dovuto combattere per 22 anni per raggiungere il risultato di far conoscere gli UFO nel mio Paese. Quando abbiamo raggiunto un accordo con l'Esercito c'è stato concesso di creare una Commissione Ufficiale sul fenomeno degli UFO ”, dice il ricercatore che è riuscito grazie al Centro Ufologico dell'Ecuador a incontrare personalmente il Presidente della Reppublica, Rafael Correa, uno dei pochisimi presidenti, anzi forse l'unico fino a questo momento, che ha liberato dall'archivio segreto dello Stato dell'Ecuador tutti gli avvistamenti UFO e le prove dell'origine extraterrestre di tali avvistamenti.
Il pubblico saluta con un applauso l'intervento di Jaime Rodriguez e nell’attesa di un altro collegamento skype Giorgio rivela al pubblico l'esperienza incredibile di una famiglia di Taormina. Pochi giorni prima, racconta Giorgio, alcuni membri di tale famiglia avevano scoperto, guardando la registrazione della telecamera di sicurezza della propria casa posizionata nel giardino, la presenza di 3 sfere luminose che lentamente vengono inglobate dalla sfera più grande. Un filmato che i protagonisti porteranno a Giorgio durante il Convegno e che Giorgio stesso mostrerá alla conclusione di questo, in attesa dei risultati delle consuete analisi alla quale verrá sottoposto che mostreranno la natura delle immagini. Ma ecco pronto il collegamento dal Messico. Il famoso giornalista Jaime Maussan saluta il pubblico trasmettendo con grande entusiasmo la sua soddisfazione e nello stesso tempo la sua sorpresa nel vedere i grandi segni che si stanno manifestando  in tutto il mondo a partire dalla frequenza e intensità dei terremoti che stanno colpendo il pianeta per arrivare ai segni che continuamente giungono dal cielo. Jaime racconta come numerose sfere di luce si stiano avvicinando alle case dei messicani fino ad entrare nei loro giardini. Una presenza sempre più vicina ed evidente” dice il noto giornalista messicano “che vuole preparare l'uomo al grande contatto”. Jaime racconta poi a Giorgio e al pubblico che pochi giorni prima era stata filmata una croce nei cieli del Messico che lui interpreta come un invito ad amarci secondo l'insegnamento del Cristo. “Tutti segni” dice Jaime “che preparano l'umanità al Suo ritorno”. L'applauso del pubblico saluta anche Jaime Maussan mentre Giorgio prende la parola per il discorso finale. Le tappe della sua missione scorrono dalle sue parole come in un film, i tre pilastri della sua opera, il significato di ciascuna di queste e l'importanza del valore della giustizia. “Devi denunciare l'Anticristo” gli aveva detto la Vergine Madre e il Maestro Gesù quando ricevette le stigmate a Fatima, consegnandogli questo tra gli altri compiti che avrebbe dovuto portare avanti durante la sua missione. Giorgio spiega: “Perche voi dovete sapere cari amici e fratelli che se esiste il Cristo, esiste anche l'Anticristo, se esiste Gesù, esiste anche Satana. Il diavolo esiste, è una entità molto potente che ha una simbiosi con Lucifero e questa entità diabolica ha il compito di tentare tutti noi, l'uomo, ecco il mio compito è quello di denunciare dove sta. Non dove sta il diavolo con le corna ma chi sono gli uomini potenti che lo servono... E allora come  fare? Come non fare? Dove vado a trovare l'anticristo? Non lo trovo nell'elenco telefonico sotto il nome “Anticristo” ... allora comincio a cercare e alla fine mi viene illuminata la strada e capisco che l'anticristo è incarnato nei poteri criminali che sottomettono l'uomo”. Davanti ad un pubblico attento Giorgio spiega il significato di questa lotta e in cosa consiste nella pratica quotidiana poi il discorso si incentra sull’aspetto piú importante della missione: il ritorno del Cristo.

“Gesù non scatena la Sua Ira, si fa frustare, flagellare, crocifiggere e perdona i suoi fratelli raccomandandoli al Padre Adonay, perdona tutti coloro che in Lui avevamo creduto ... e fa una promessa. 2000 anni fa Gesù fa una promessa molto importante, promette di ritornare e promette di ritornare in un modo completamente diverso, lo dice diverse volte prima di essere crocifisso: “Io ritornerò in mezzo a voi”...”Io non vi lascerò orfani”... Lo dice ai suoi discepoli in privato, spiega loro come sarebbe ritornato e cosa sarebbe successo prima del Suo Ritorno, lo dice anche ai suoi giudici, a coloro che lo stanno processando e giudicando ... Immaginate di essere proiettati indietro di 2000 anni o immaginate che Gesù non sia mai venuto sulla Terra prima e che questa sia la prima volta e Gesù dice ai suoi amici in privato che sarebbe ritornato, poi va in televisione magari da Berlusconi e di fronte a tutti i potenti del mondo, ad Obama, dice: “Io ritornerò con potenza e gloria sulle nuvole del cielo”... prima che i potenti possano arrestarlo, processarlo e ucciderlo ...ecco 2000 anni fa non c'erano le televisioni, non c'erano i giornali, non c'erano tutti i mezzi tecnici che ci sono oggi ma anche allora c'erano i potenti e c'erano anche i giornalisti che si chiamavano Scribi, la maggior parte dei quali erano venduti al potere, così come oggi, non è cambiato molto...  sono gli stessi personaggi che 2000 anni fa adoravano il potere e quindi scrivevano per conto del potere, e poi c'erano i potenti che in quel tempo si chiamavano Caifa, Anna, il Sinedrio, la Chiesa di quel tempo, e i politici, c'era Erode che era il governatore della Giudea, c'era Pilato che era il governatore della Galilea ... Gesù Cristo si rivela e dice “Io ritornerò, non vi preoccupate Io ritornerò” e poi ammette che è il Figlio di Dio, per questo viene processato, torturato e ucciso...ecco quando Lui fa questa promessa si riferisce ai nostri giorni, a questo tempo ...io voglio che voi leggiate il Vangelo, capitolo 24 di Matteo, Lui lo spiega, e lo spiega in un modo così bello e così pieno di dettagli .... Lui annuncia la Sua Venuta e dice ai Suoi amici: “Quando io ritornerò accadranno delle cose molto gravi ed importanti, e dice loro che quando Lui tornerà sarà Giudice”, cioè giudicherà le nostre opere... fantastico... non dice: Giudicherò se mi crederanno o no, Io giudicherò dalle opere...quindi se voi siete musulmani, se voi siete buddisti, se voi siete addirittura atei, quando Gesù ritorna non vi chiederà a quale religione appartenete affinché voi possiate essere salvati...vi dirà: cosa hai fatto? Caro figliuolo cosa hai fatto nella tua vita? E lui saprà se avete fatto bene, se avete rubato,  se avete amato, se avete ucciso, se avete odiato, se siete stato indifferenti, se siete stati ipocriti, se  siete stati onesti, se siete stati peccatori però generosi ... se siete stati generosi, amanti della vita, se avete amato il prossimo, ma avete seguito Maometto, o avete seguito Yogananda, o avete seguito Budda, o Krishna, se avete messo in pratica gli insegnamenti del Cristo, Gesù vi dirà: “Vieni figliuolo tu entrerai nel Nuovo Regno”... ecco perché questo è un messaggio rivoluzionario!!! Oggi ogni 3 secondi muore un bambino di fame ...pensate che Dio possa tollerare questa situazione? Io posso capire, anche se non condividere assolutamente, la guerra ... capisco che ci sono i caduti in guerra, morti in guerra...rientra nella logica seppur umana che, ripeto, non condivido assolutamente, perché io odio la guerra, ma lasciare morire di fame i nostri bambini, i nostri figli ma dove e come possiamo trovare una logica? Nella più assoluta indifferenza da parte di tutti i potenti della Terra ... si sono riuniti tutti proprio a Roma e ci hanno preso in giro compreso il pagliaccio che si chiama Berlusconi e tutti gli altri che avevano detto di finanziare mille miliardi e invece non hanno finanziato niente ... quindi, come possiamo giustificarci di fronte a Gesù Cristo che ci chiederà: “ma come avete potuto permettere che ogni 3 secondi morisse un vostro bambino per la fame?” ... Giorgio parla quindi dei segni dei quali Gesù parla nel Vangelo che annunciano il Suo ritorno e del grande segno che sarà la croce di colore rosso sangue in cielo visibile in tutto il mondo. “Oggi avete visto dei filmati sulla manifestazione delle croci in cielo e in terra, ci sono tante di queste manifestazioni, un preludio a questa grande croce che apparirà nel cielo. Cari amici la mia missione è quella di preparare il Suo ritorno, io sono in questo mondo per questo: annunciare la Sua prossima Venuta, tutti  voi lo vedrete scendere dal Cielo, perché così è scritto nel capitolo Iº degli atti degli apostoli.. scenderà in una grande nube del Cielo, e parlerà a tutto il mondo, e allora per concludere io non lo so se ci sarò, se ci sarò mi  inginocchierò e dirò: “Signore...Benvenuto”, se non ci sarò lo vedrò da un altro mondo, perché io credo nella eternità dello spirito e Lui ritornerà...non vorrei essere nei panni, in quel momento, dei venditori di armi, dei mafiosi, della maggior parte dei politici, della maggior parte dei potenti della chiesa, e delle chiese del mondo, di coloro che hanno speculato sulla vita umana, non vorrei essere nei panni dei ricchi che non hanno aiutato il prossimo, di coloro che non hanno amato, perché saranno castigati molto severamente ... il Nostro Signore perdona i nostri peccati, ma non perdona la perseveranza nell'errore e siccome mi è stato affidato il compito di “annunciare la Sua Venuta con giustizia” devo fare questo anche se mi dovesse costare la vita, ma vi assicuro che è meglio perdere la vita in questo mondo e ritrovarne un'altra in un mondo migliore che invece rimanere qui indifferenti e ipocriti e non fare niente...”.

Giorgio chiude così il suo bellissimo discorso tra l'applauso del pubblico al quale viene dato spazio per le domande.

Il Cristo ritornerá il 21 dicembre 2012?
Non so se il Cristo ritornerà il 21 Dicembre 2012 sarebbe per me una coincidenza non casuale ... ma non lo so.....quello che so è che quella data segnerà un cambio, passeremo definitivamente dall'era dei Pesci all'era dell'Acquario, questo significa che ci sarà una trasformazione radicale nel nostro mondo su tutti i 3 livelli, spirituale, fisico e psichico, quindi cambiamenti climatici, cambiamenti materiali, cambiamenti spirituali, dove chi non sarà capace di armonizzare con certe frequenze più alte soccomberà, ma già è iniziato questo processo ... i Maya che conoscevano gli astri e il cosmo molto meglio di noi hanno indicato in quella data il massimo cambiamento, dove dal materialismo si passa allo spiritualismo, dove il cosmo si avvicina a noi e questi esseri extraterrestri prendono contatto con noi ...questo non lo possiamo sapere però certo io mi auguro che possa avvenire intorno a quella data anche il ritorno di quell'essere meraviglioso di cui vi ho parlato prima, che è Gesù, il Nostro Signore Gesú...

La grandezza di Gesú
Io ero là perché sono stato vicino a Lui...l'ho amato e adesso lo amo di più, perché prima forse non avevo questa stessa coscienza...Guarda, per non essere banale...visto che mi chiedi di Gesù, vedi ... la cosa più grande che ci ha insegnato è che tu quanta più coscienza hai, quanto più potere hai, più devi essere donatore di amore e non di vendetta. Perché vedi quando Gesù è stato di fronte ai potenti poteva in un secondo annientare tutti, il Figlio di Dio che dice al Sole e al Vento: “Calmati, non piovere più” e le forze della natura lo ubbidiscono, che cosa avrebbe potuto fare a quei 4 poveri disgraziati che l'avevano arrestato? Annientarli, e invece non risponde, questo ti fa capire che la vera giustizia, il vero potere è quello di provare pena per chi ti sta facendo del male ed è meno evoluto di te, non schiacciarlo, non dominarlo, non annientarlo e questo Gesù ce lo ha insegnato con quel sacrificio, invece noi abbiamo capito tutto il contrario, noi abbiamo preso quella croce e con quella croce abbiamo perseguitato i popoli, li abbiamo schiacciati, li abbiamo sottomessi, li abbiamo dominati…

L’anticristo più potente
L'anticristo più pericoloso, il più potente, è quello che tutti noi abbiamo in tasca, quello che convive con noi, che ci condiziona la vita, si chiama: “denaro”. State molto attenti, il denaro serve per vivere, per comprare da mangiare, per mandare a scuola i nostri figli, ma state attenti perché ha il potere di condizionare molto la vita, e allora uno dei miei obiettivi utopistici, perché anche io mi servo del denaro per viaggiare, per mangiare, per mantenere la mia famiglia, ma uno dei miei obiettivi è quello di distruggere questo mezzo, perché è quello che sta distruggendo le famiglie, quello che fa dominare i potenti nel mondo ... il denaro. Se voi guardate i soldi e vi mettete a studiarli davanti ad una lavagna luminosa scoprirete che quei pezzi di carta hanno le arterie, i nervi, la testa. Il denaro è un essere pensante, é una entitá. Non fatevi possedere da lui, dal suo fascino.

Dalla terza alla quarta dimensione
Si passerà dalla terza alla quarta dimensione, perché la quarta dimensione è la dimensione tra il fisico e l'astrale, cioè il corpo diventa più sottile, si acquisisce una ampia evoluzione spirituale, e il corpo astrale è molto più luminescente. Questi esseri che ho conosciuto sono della quarta dimensione spirituale e hanno una scienza che per noi é fantastica ma sono Esseri in carne ed ossa, sono i nostri fratelli. Quelli della quinta dimensione invece sono Esseri di Luce, Esseri Solari. La Terra passerà dalla terza alla quarta dimensione ma questo non avverrà in un giorno, ci vorranno mille anni per il passaggio definitivo. In questi mille anni coloro che ne faranno parte andranno a scuola nella nuova era...ne faranno parte tutti coloro che saranno stati integri nei valori della giustizia, della pace, della fratellanza

La vera natura degli Angeli e la Legge della reincarnazione
Noi siamo liberi perché Dio ci ha creati e ci ha dato il libero arbitrio, ma non siamo liberi di violare la libertà degli altri, quindi nel momento in cui noi violentiamo la libertà altrui la legge cosmica interviene con la legge del karma o la legge di causa ed effetto. A noi quindi è stata data la scelta di soffrire o di gioire. Se scegliamo di soffrire, la nostra vita non potrá peró procurare sofferenza agli altri al punto da compromettere la stabilità evolutiva del  pianeta, questo ci verrà impedito prima con l'amore, con i messaggi, con tutte le raccomandazioni possibili, poi intervengono le forze della natura ma se ancora perseveriamo sono costrette ad intervenire le Potenze Celesti. Se decidiamo di perseverare ci sono degli Esseri che tutelano il cosmo che proietteranno queste persone in altri  mondi dove la vita sarà ancora piú carica di sofferenza e lì continueranno fino a che non capiranno che la via della evoluzione e della gioia si realizza con la via dell'amore e della giustizia, fino ad allora continueranno a soffrire. Abbiamo esempi nel passato in cui l'uomo è stato fermato con il diluvio universale, la storia di Sodoma e Gomorra, Dio ci dá il libero arbitrio ma ci ferma nel momento in cui vogliamo compromettere la Sua Economia Creativa. Questo pianeta essendo stato visitato dal Re dei re, Gesù Cristo, che ha promesso a coloro che desiderano evolversi di consegnargli un mondo migliore, cambierá dimensione. Lui separerà il grano dalla gramigna perché Lui é giudice ... “Sono l'arcangelo Gabriele” dice un Essere a Zaccaria che gli appare vicino all'altare della Sinagoga: “Caro Zaccaria tua moglie Elisabetta avrà un figlio e questo figlio lo chiamerai Giovanni Battista”. Zaccaria risponde: “Ma io sono vecchio, mia moglie è anziana ...” e l'arcangelo Gabriele gli dice ancora: “Zaccaria ricorda che a Dio niente è impossibile, tua moglie avrà un figlio e voi lo chiamerete Giovanni Battista. Ma poiché hai dubitato diverrai muto fino al momento in cui nascerà tuo figlio” e così avvenne. Quindi io ora vi chiedo: ciò che ci hanno insegnato in chiesa, che Gesù perdona tutto, che tutto ciò che è nei Cieli è solo amore ... non mi risulta! Altrimenti perché l'arcangelo Gabriele avrebbe castigato il padre di Giovanni Battista! Poi mi devono spiegare al catechismo: Questi angeli che castigano, chi sono? Da dove vengono? E perché vengono? Sai cosa  dice l'arcangelo Gabriele? “Nascerà Giovanni Battista il quale avrà lo spirito di Elia”...ma Elia non era uno che veniva dal cosmo?...Era esistito, era un profeta...e come può dire l'arcangelo Gabriele che Giovanni Battista è Elia se Elia era già esistito? Come la chiami tu questa? Non si chiama forse reincarnazione? Quel bambino che si chiama Giovanni Battista porterà lo spirito di Elia”. Questo è uno dei tanti passi del Vangelo in cui si parla della reincarnazione e te ne potrei elencare tantissimi, Gesù stesso dice agli apostoli che Giovanni Battista era Elia...quindi la reincarnazione esiste... esiste il Paradiso e l'Inferno...il Paradiso è il Cosmo, l'Universo é il mondo spirituale, l'Inferno è sulla Terra per adesso...

Quando Gesù diceva: “Il Regno del Padre Mio”, “Il Regno Celeste”, non parlava di un mondo astratto, parlava di un mondo spirituale si, ma parlava anche di una grande famiglia cosmica, io la chiamo la “Confederazione” quello è il Regno dove milioni e milioni, miliardi di mondi di civiltà vivono in pace e fratellanza, quello è il Regno Celeste e un giorno anche noi ne faremo parte,

Giorgio accompagnato dal forte applauso del pubblico chiude questo Convegno che ha abbracciato tutti i piú importanti aspetti del tempo in cui stiamo vivendo e di quello verso il quale andiamo e per il quale dobbiamo prepararci consegnando un omaggio al giovane giornalista Emmanuele Cammaroto: “Le opere meravigliose di Giuseppe Fava”. “Uno dei simboli” dice Giorgio abbracciando Emmanuele “della categoria dei giornalisti”.

Giuseppe Fava detto Pippo fu direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia. Fu  barbaramente ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984 .
“Io ho un concetto etico del giornalismo” diceva Fava “Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo. »
(Pippo Fava. Lo spirito di un giornale. 11 ottobre 1981)

24 APRILE CONFERENZA CORLEONE PRESENTAZIONE LIBRO “DON VITO”
Sabato 24 aprile 2010 Giorgio si trova nuovamente in Sicilia, questa volta a Corleone cittadina nota nel mondo per le tragiche vicende a carattere mafioso che la hanno purtroppo vista protagonista. Resa pubblica dal film “Il Padrino” Corleone è il paese natale dei massimi vertici di Cosa Nostra, i boss Bernardo Provenzano e Salvatore Riina. Alla medesima cosca apparteneva anche il sindaco di Palermo Vito Ciancimino eletto nell'anno 1970 anch'esso nativo della cittadina corleonese. Politico italiano appartenente al partito della democrazia italiana, Don Vito fu condannato definitivamente in cassazione nel 1993 per associazione mafiosa e corruzione e fu definito dai magistrati “la più esplicita infiltrazione della mafia nell'amministrazione pubblica”. Secondo quanto ricostruito dall'Istituto per le Opere di Religione sarebbero stati manovrati dei soldi diretti a Vito Ciancimino per conto della mafia. A tal proposito il figlio di Ciancimino, Massimo, affermò: “Le transazioni a favore di mio padre passavano tutte tramite i conti e le cassette dello IOR” e secondo documenti resi pubblici sempre dal figlio Massimo risulta che il sindaco di Palermo era un affiliato di Gladio una rete dei servizi segreti. Massimo Ciancimino imprenditore italiano figlio di don Vito è divenuto da alcuni anni testimone di giustizia con un ruolo chiave nel panorama delle indagini avviate dalle procure di Palermo e Caltanisetta sulla stagione stragista condotta da cosa nostra tra il 92 e il 93, gli anni in cui furono barbaramente assassinati Falcone e Borsellino con gli uomini delle loro scorte, durante il quale vengono descritti rapporti di forte connessione tra uomini dei servizi segreti e Cosa Nostra. Ritenuto attendibile dalle due procure Massimo Ciancimino, ora sotto scorta, viene ascoltato dai magistrati per rilevare informazioni e importantissimi documenti che testimoniano la trattativa avvenuta negli stessi anni tra lo stato italiano e uomini di Cosa Nostra siciliana.

In uno dei locali del Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia (C.I.D.M.A.)  che ospita documenti fotografici e cartacei dal valore inestimabile si tiene l'incontro per la presentazione del libro “Don Vito. La mafia nel racconto di un testimone d'eccezione'' di Massimo Ciancimino e Francesco La Licata.  L'iniziativa è stata promossa da Corleone Dialogos e ANTIMAFIADuemila con il Patrocinio del Comune di Corleone.
La sala colma di persone attende l'inizio dell'incontro mentre nel tavolo dei relatori giungono gli invitati. Accanto agli autori del libro siedono Antonino Iannazzo, sindaco di Corleone, Giorgio Bongiovanni, direttore di ANTIMAFIADuemila, e Pippo Cipriani, pres. ass. Antiracket Bagheria. Moderatori Giuseppe Caprisi (Corleone Dialogos) ed Anna Petrozzi (ANTIMAFIADuemila).

Giuseppe Caprisi presidente del Corleone Dialogos apre la presentazione sottolineando il valore dell'incontro. “Oggi per Corleone è una giornata importante” dice “perchè siamo in questa città ... e parliamo di un corleonese che è Don Vito uno di quegli “illlustri” corleonesi che hanno fatto si che la nostra città Corleone potesse essere rinomata ahinoi in tutto il mondo ... consapevoli che questa città può essere la città del riscatto ... non vogliamo dire che in questo libro vi sia la verità assoluta ma questo è un libro che ci può dare una mano a riflettere su quarant'anni di storia fatta non solo di mafia ma anche dell'antimafia.  Io sono contento che oggi in questa sala ci siano tantissime persone perché non era scontato che oggi dei corleonesi potessero venire qui a fare una riflessione su Ciancimino... anche per Massimo Ciancimino credo sia importante stare in questa sala perché ci sono immagini anche di suo padre e quindi di forte impatto anche per lui ...”. La parola passa al sindaco che saluta gli ospiti seduti al tavolo di presidenza a nome del comune di Corleone e parla del significato della figura del signor Vito Ciancimino in questa città . “Ho sempre avuto narrato questo soggetto” dice il primo cittadino corleonese “di una potenza inaudita che riusciva a condizionare le decisioni politiche non solo a Corleone , non solo nella regione siciliana ma anche della nostra repubblica e per questo abbiamo scelto di discuterne qui pubblicamente ...  ci interessa stabilire una verità in modo da poterla consegnare alla storia , in questa sala dedicata al generale Carlo Alberto dalla Chiesa, in maniera netta.
“Un libro bellissimo” prosegue la caporedattrice del giornale Antimafia Duemila Anna Petrozzi “scorrevole e avvincente grazie all'esperienza, alla bravura, alla maestria e direi anche alla raffinatezza della penna di Francesco La Licata ma anche a quel valore aggiunto che si ha quando in un libro si legge la storia di una vita in questo caso quella di Massimo Ciancimino testimone d'eccezione ed anche di suo fratello Giovanni”. Il moderatore prosegue poi formulando la prima domanda che viene rivolta al direttore di Antimafia Duemila sul perché il suo giornale è stato tra i primi a cogliere l'importanza delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino e perché ha voluto approfondire le ragioni di questa scelta. Giorgio Bongiovanni ringraziando i presenti elogia la stesura del testo che viene presentato in questo incontro “Non è un caso che proprio La Licata abbia scritto questo libro. Proprio lui che venne avvertito da Falcone che l’attentato all’Addaura era stato fatto da ‘menti raffinatissime’ e non solo dalla mafia” afferma, risaltando poi i contenuti strettamente privati che Massimo Ciancimino ha avuto il coraggio di rendere pubblici nel libro. Il discorso si incentra quindi nella risposta alla domanda del moderatore giungendo diretto al cuore del problema senza tanti preamboli. “ ... Il nostro Paese è controllato dai Servizi Segreti i quali non sono affatto deviati, semplicemente fanno il loro lavoro che è quello di servire il Potere. Il potere che sta al di sopra del Presidente del Consiglio, chiunque questo sia, Silvio Berlusconi o Prodi o qualsiasi altro, il potere che questi personaggi servono, che in Italia sono le Banche, l'Economia, i poteri occulti tipo Massoneria, Opus Dei, o Vaticano ... Nel libro presentato oggi leggiamo che tutta la vita di Don Vito Ciancimino è accompagnata dai Servizi Segreti, chiamasi Carlo, chiamasi Franco, chiamasi con un altro nome, speriamo quindi che il signor Massimo Ciancimino riesca ad identificarli, e questo è un lavoro che deve fare con la magistratura. Noi aspettiamo gli esiti con ansia, però è un dato di fatto che i servizi segreti sono legati al potere e sono legati contemporaneamente a Cosa Nostra, e controllano la politica, i politici sono sottomessi a questi poteri ... questi Servizi fino a prova contraria, ma credo di avere ragione e comunque la storia ce lo dirà e soprattutto i processi, nella migliore delle ipotesi hanno partecipato, se non organizzato, le stragi del '92 e '93, insieme con Cosa Nostra. Il papà di Massimo era a conoscenza di tutti questi fatti perché era un pilastro in quel momento dove questi poteri, si capisce nel libro tra le righe, traballavano e i servizi insieme con  Cosa Nostra erano alla ricerca  di nuovi poteri forti per questo venne messa in atto una strategia della tensione...sempre la stessa...anni '60 stragi in piazza della Loggia a Brescia, anni '70 strage dell'Italicus, anni '80 terrorismo, anni '90 stragi mafiose. Questa strategia della tensione dove avvenne la morte di Falcone e Borsellino con le loro scorte e dei poveri innocenti delle stragi del nord, Milano, Firenze, Roma, venne messa in atto mentre c'era e forse c'è ancora una trattativa tra la mafia e lo Stato ... quei pezzi di Stato cioè che  appunto cercavano nuovi poteri...”. Il direttore di Antimafia Duemila con impeto e grande chiarezza spiega al pubblico dove si nasconde il vero problema italiano  e volgendo il discorso verso il termine sottolinea la novità assoluta che propone il libro dove emerge la vicenda umana di Massimo e di suo fratello Giovanni accanto ad un padre qual'era Vito Ciancimino per ritornare alle importantissime rivelazioni che questa vicenda conduce verso le prove di quanto solo pochi avevano osato sospettare. “...quei pochi illusi fanatici della Antimafia scrivevano queste cose 30 anni fa  “prosegue Giorgio Bongiovanni “e ora trovano conferma nelle dichiarazioni di una persona che dall'interno è stato testimone di questi poteri ...ora speriamo che Massimo possa portare la testimonianza in processi dove speriamo vengano processati questo signore Franco, questo signore Carlo...questi politici, nel libro viene fatto il nome di Berlusconi e Dell'Utri, di Dell'Utri in particolare, di Berlusconi viene accennato  “sulla mafia che investe al nord” ...”. Sempre più incalzante Giorgio giunge alla conclusione: “Per me già per ciò che ha detto fino ad ora Massimo Ciancimino, la gente di Corleone, di Palermo, di Siracusa dovrebbe scendere in piazza con le bandiere e protestare contro questo Stato, evidentemente abbiamo dei dubbi, perche le dichiarazioni di Ciancimino sono così potenti, sono così una bomba atomica...che viene il dubbio a tanti che sia tutto vero ... Le dichiarazioni sono talmente forti che basterebbe questo libro per muovere una protesta della società civile per dire, non tanto ai magistrati Ingroia, Di Matteo che fanno il loro lavoro, ma a questo Stato di chiedere a Massimo Ciancimino  di dire tutta la verità su come sono andate le cose negli anni '90 (anziché ostacolare le sue dichiarazioni e di intimidirlo ndr) e mi riferisco alla destra e alla sinistra, mi riferisco a chi comanda oggi al governo e a chi sta all'opposizione, perche loro, molti di quei politici che oggi noi vediamo erano lì , al potere in quel momento di “trattativa”.  Allora si, Massimo, dì tutta la verità, quello che sai...ma io lo chiederei al potere di dire la verità, purtroppo il potere secondo me, e mi assumo la responsabilità di ciò che dico, quello che oggi governa il Paese vuole uccidere Massimo Ciancimino, così come vuole uccidere Ingroia, Di Matteo, forse anche La Licata, perché non vogliono che si dica la verità!
Un forte applauso si stringe attorno a Giorgio Bongiovanni un uomo che ha il coraggio di dire la Verità nuda e cruda così com'è. Un uomo che tutti sanno, anche negli ambienti antimafia, è segnato da una forte esperienza mistica, una esperienza supportata da segni che non possono lasciare indifferenti e che danno una valenza non comune alle sue parole.

Massimo Ciancimino visibilmente teso chiede perdono per tutti gli errori commessi dal Padre che hanno contribuito a dare quella immagine negativa della quale la città è ancora avvolta. “Buona sera” dice salutando il pubblico “voglio ringraziare tutti ma innanzitutto voglio ringraziare Corleone, voglio ringraziare tutti coloro che siete venuti qua, il Sindaco, AntimafiaDuemila che ha organizzato questo splendido dibattito. Se devo chiedere scusa io” prosegue, “per gli errori di mio padre, lo faccio, a maggior ragione forse lo dovrei fare ancora di più per questo Paese, ancora prima di farlo a Palermo ... dovrei farlo prima a questo Paese dove sicuramente il nome di mio padre ha contribuito a dare quella luce negativa ... mi ha fatto certamente impressione entrare qui dentro, vedere le foto di mio padre ...”. Massimo Ciancimino racconta ad un pubblico attento particolari della sua giovinezza accanto ad un padre padrone che ha condizionato la sua vita segnandola per sempre: “... Io ero il figlio quasi inutile, sacrificabile...mi ricordo una frase di mio padre: -Per adesso sono in attrito con Riina, dice che mi vuole ammazzare, mi sa che è meglio che vieni tu in giro con me- Io ho detto: va bene. Ma forse gli dovevo dire: grazie per la scelta! E mi ricordo così ... in una maniera così fredda mio padre che girava armato, non credo fosse un problema avere il porto d'armi, insomma non era difficile ... o tramite le sue amicizie avere dei passaporti...a volte mi disse: “Ah...se dovesse succedere qualcosa,  la rivoltella è nel borsello”...a me mi sembrava tutto un film ...”. Massimo spiega al pubblico le motivazioni che lo hanno spinto a parlare che riguardano il suo desiderio di lasciare al proprio figlio un eredità degna di suo padre ed il perché di quelle dichiarazioni a intermittenza che hanno fatto dubitare sulla loro veridicità : “...  credo che sia compito della magistratura ed in quel luogo solo stabilire la prova o giudicare la veracità di quello che dico, ovviamente ogni volta che rispondo ai magistrati cerco di supportare quelle che sono le mie dichiarazioni con in più materiale cartaceo...sicuramente sono criticato per quella che viene chiamata “progressione”, “raterizzazione”...io la chiamo semplicemente “paura”, “diffidenza”, capite bene che non è facile parlare di certi soggetti, poi specialmente non è facile parlare di soggetti che in questo momento magari ancora determinano o stanno al potere. Non è facile mi creda Signor Sindaco, questo percorso. Non è facile affrontare ogni giorno la diffidenza, spiegare a tuo figlio perché ricevi proiettili kalashnikov o perché per un pacco bomba devi andare via da Palermo, o perché devi cambiare continuamente di indirizzo, perché prima di uscire devi chiamare la scorta, effettuare le bonifiche, vivere in una realtà completamente diversa da quella che immaginavo io”. Mentre il quarto figlio di Don Vito racconta alcune delle vicende che lo hanno visto protagonista che paiono venire fuori da una pellicola cinematografica, dice citando la fonte di una notizia: ...“secondo l'illustre di AntimafiaDuemila, Giorgio, mio amico Giorgio, che anche è per merito loro...è per merito loro che oggi forse sono qua, anche per merito loro che ho scritto questo libro”.  
Alcune persone del pubblico sollevano degli interrogativi che riflettono i dubbi che questa vicenda ha sollevato: perché Massimo Ciancimino non ha parlato prima, non ci è sembrato disdegnasse la vita lussuosa di un tempo? “Ma a chi avrei dovuto denunciare” risponde Massimo “ai carabinieri che solevano frequentare mio padre? Ai magistrati che talvolta si presentavano a casa? A qualche cardinale che frequentava gli amici degli amici? Se avessi voluto godermi i soldi non avrei fatto questa scelta che sicuramente non è la più accomodante”. Sicuramente non gli si può negare che se avesse voluto avrebbe potuto vivere tranquillamente con tutti i beni di suo padre godendosi la vita senza il gravoso peso della verità, una verità che mette a rischio la sua vita e quella dei suoi familiari. “Non vorrei lasciare in eredità a mio figlio ‘un padre pazzo’ perché è questo ciò che cerca di far passare una certa stampa che si guarda bene dal parlare di quei politici che hanno ritrovato la memoria dopo anni, grazie alle mie dichiarazioni” dice Ciancimino rispondendo alle domande del pubblico. Il direttore di Antimafia Duemila si espone davanti al pubblico in sua difesa: “Le sue dichiarazioni”  afferma “vengono sottovalutate, invece sono importantissime. I magistrati che lo stanno interrogando sono l’eredità di Falcone e Borsellino ma c’è una stampa che sta remando contro questa collaborazione, perché un potere non vuole che Ciancimino parli ... Massimo Ciancimino ha una bella famiglia, un buon lavoro, chi glielo fa fare a parlare di una verità così scomoda?”
“Quando ho sentito questi racconti” rammenta l’ex giornalista de ll’Ora di Palermo, Francesco La Licata “mi sembrava di rivedere un film che in qualche modo avevo già vissuto, avendolo a suo tempo raccontato .... andando incontro alle critiche di chi ci prendeva per visionari ... Tassello dopo tassello abbiamo capito perché ogni volta che si discuteva di un appalto, che al comune di Palermo non veniva mai concesso per meno di trent’anni, per la raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strade e dell’illuminazione pubblica, c’era un certo fermento da parte di strani personaggi. Solo adesso posso dire che appartenessero a questi benedetti Servizi Segreti che noi pensavamo fossero dei fantasmi, ma che invece sono delle persone in carne ed ossa”.
“Uno spaccato di storia siciliana, completamente dominato dal sistema politico, affaristico mafioso di non facile metabolizzazione” prosegue Pippo Cipriani, presidente dell'associazione antiracket di Bagheria. “Soprattutto per quei figli nati ‘nelle famiglie sbagliate’ dice citando ad esempio “Giovanni Riina che all’età di sedici anni fu trascinato a casa dello zio per rapire una persona e ucciderla strangolandola con una cordicella”.
“Il potere viene gestito” conclude Giorgio Bongiovanni “da chi ha compartecipato all’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fondando la seconda Repubblica sul loro sangue ... finché non si chiarirà questo fatto in Italia non si risolverà mai il problema del malaffare, della mafia militare e della corruzione. Solo quando si arriveranno a sapere i risvolti di questa storia, allora potremmo dire che esistono in Italia, singoli uomini corrotti e pezzi di Servizi deviati”.

Cronache di un uomo al servizio del Cristo. La Verità è una, gli aspetti sono tanti.

Con il più meraviglioso dei sentimenti, l’unico che abbia il potere di annientare le forze oscure: Amore

Sonia Alea
Las Parejas (Santa Fé), 1 luglio 2010