Padre nostro
di Michela Raddi
Padre nostro. Che risiedi in me, in noi, e in ogni forma visibile e invisibile, all’altare della Tua coscienza vengo a ritemprare lo spirito. A colmare la mia coppa di Te…
Padre nostro. Che risiedi in me, in noi, e in ogni forma visibile e invisibile, all’altare della Tua coscienza vengo a ritemprare lo spirito. A colmare la mia coppa di Te…
Quando sta per giungere la fine di un altro anno “terreno”, la mente rievoca alcuni degli attimi vissuti.
Tutto ha portato con sé consapevolezza.
Tutto è stato esperienza, poiché nulla si disperde nell’Universo.
Un altro anno di flussi e cambiamenti. Di conoscenze, di scoperte, di cadute e di forza.
Siamo strumenti di un Opera che cammina con le nostre gambe, e ovunque possiamo cogliere occasioni per servire. Sempre il cielo ci offre la possibilità di donarci….
Di Michela Raddi
Mentre il Cielo si tinge di un rosso fiammante, un pensiero affiora alla mente: In questo bagliore che tutto travolge sta per “morire” un altro giorno. Un altro piccolo granello di vita terrena che volge al tramonto, per poi aspettare e rinascere in una nuova Alba.
Ah, se solo tu potessi smettere di scorrere a volte. O fluire lentamente.
Amico e nemico dell’uomo.
Di Michela Raddi La Bellezza era la virtù più amata e desiderata dagli esseri umani, sin dal principio. Essi l’ammiravano con incanto e stupore, adorandola come musa della Vita. Di lei si scriveva e cantava. Di Lei, si leggeva tra strofe di poesie, note e profumi. Immortalata nell’arte e nell’eterno. Ogni frammento della Creazione era il suo riflesso. “Ah, se possedessimo un pezzo della sua essenza!” Cominciarono a pensare gli uomini. “Saremmo certamente più felici.” Ascoltando i loro pensieri, Dio decise di donare ad ognuno una parte di quella virtù. “Gli uomini della terra la custodiranno nella propria anima, e come un seme, germoglierà in loro il frutto della grazia.” Ma gli uomini, sempre più avidi ed illusi, si servirono del suo valore per soddisfare ogni desiderio infimo ed egoistico, perseguendo le loro vane aspettative di felicità. Al mondo, tutto iniziò a perdere la propria primordiale purezza. Ogni forma di vita fu macchiata dal loro egocentrismo. Un Angelo che vegliava sulla Terra non poté più sopportare il male che si propagava su di essa, e discese tra gli uomini e le donne, ammonendoli. Se non avessero prestato ascolto, sarebbero stati privati della celeste virtù. Disse loro: “Vi è stato concesso
Di Michela Raddi Mentre il Cielo si tinge di un rosso fiammante, un pensiero affiora alla mente: In questo bagliore che tutto travolge sta per “morire” un altro giorno. Un altro piccolo granello di vita terrena che volge al tramonto, per poi aspettare e rinascere in una nuova Alba. Quante sfumature, quanti colori delineano le linee del Tempo… Tempo… Mi ritrovo a pensarti spesso. Ah, se solo tu potessi smettere di scorrere a volte. O fluire lentamente. Amico e nemico dell’uomo. Crediamo che tu sia abbastanza, ma così non è. Tempo, riesci a sentirmi? Avrei così tante domande. Per un lungo attimo il silenzio, e poi una voce. “Ti ascolto”. Io ti temo Tempo, ti rincorro a fatica. Sei più veloce di quanto vorremmo, e mi spaventi perché scivoli via dalle mani come sabbia. Dimmi, perché non ci è concesso di afferrarti? Perché sei tutto ciò che abbiamo, ma non sarai mai in nostro possesso? “Esisto dal principio del Tutto, eppure continuo a nascere costantemente con voi, insieme a voi. Tra i primi soffi dell’esistenza, vi ho cullato. Assisto ogni passo, ogni nuova scoperta, ogni inciampo. Rido e soffro con voi. Non esiste separazione.” Eppure Tempo, molti di noi vorrebbero
Di Michela Raddi
Figlie del dolore. Di un’innocenza violata. Una tradizione disumana che arreca sofferenza all’anima e al corpo.
200 milioni sono le donne, ancora in vita, che hanno subito questa pratica barbara. 44 milioni delle quali hanno meno di 14 anni.
Petali strappati nel fiore della loro giovinezza. Una giovinezza che non sarà uguale a prima.
Di Michela Raddi Figlie del dolore. Di un’innocenza violata. Una tradizione disumana che arreca sofferenza all’anima e al corpo. 200 milioni sono le donne, ancora in vita, che hanno subito questa pratica barbara. 44 milioni delle quali hanno meno di 14 anni. Petali strappati nel fiore della loro giovinezza. Una giovinezza che non sarà uguale a prima. Una stanza o una capanna buia, o semplicemente un luogo lontano dal villaggio. Una cerimonia. Una lametta comprata al mercato, un coltello affilato, o a volte un vetro rotto. Ago e filo, oppure spine di un rovo selvatico. Le donne di case tengono ferma la bambina, mentre un’estranea viene pagata per infliggere un dolore che lascerà un marchio per sempre. Una violenza che in Africa prende il nome di Salindè ovvero ‘’purificazione per accedere alla preghiera” ma che in Italia è meglio conosciuta sotto il nome di infibulazione. L’infibulazione è il rito di passaggio all’età adulta, che risale all Antico Egitto, quando il corpo delle bambine inizia a formarsi. Una “cerimonia” di purificazione per “toglierle dalla vergogna”. In molti casi addirittura, si ritiene che questa mutilazione possa preservare la donna dall’adulterio. E migliaia sono le donne che continuano a subire. A credere che
Di Michela Raddi.
Finché ci ostineremo a vivere in questo mondo guidati dalla sola mente, con tutte le sue ingannevoli sfaccettature materiali, non riusciremo mai a comprendere e a realizzare il vero significato della nostra esistenza. Il barlume che infiamma lo Spirito.
La terra su cui camminiamo è il grembo di una madre, ormai non più fertile di vita.
Ovunque germoglia l’instancabile seme del male, che si nutre e sazia dell’indifferenza dell’essere umano.
C’è una fame nel corpo che uccide, schiaccia, attanaglia. Volti inariditi da lacrime, che hanno lasciato solchi profondi su guance che non hanno conosciuto alcuna carezza. Bocche tremanti che anelano al nutrimento, soprattutto a quello del cuore.
E una fame nell’anima in assenza di sani valori vivificanti.
Un nuovo anno è alle porte delle nostre vite e lo sguardo del cuore è rivolto a nuove albe e orizzonti. Nuovi giorni su cui riversare i colori dell’anima. Nuove lotte da affrontare e vincere. Nuove possibilità e miracoli da realizzare. Un nuovo anno di cammino insieme. Vi auguro la leggerezza nel cuore, le lacrime di gioia, e qualche sogno in più. Vi auguro di non stancarvi mai di ricercare, di comprendere e capire il vostro mondo e quello del vostro prossimo. Vi auguro la dolcezza nelle parole, la pace dello Spirito e quell’Amore che riempie e riscalda l’anima. Vi auguro di avere la profondità negli occhi, per osservare la realtà da prospettive più alte. Vi auguro il coraggio di rischiare, di lasciare andare, e di correre verso i nuovi campi dell’esistenza. Vi auguro di sorridere per le piccole cose, di far tesoro dei vostri errori, di rialzarvi ad ogni caduta. Vi auguro di avere l’ombrello della tenacia nei giorni imperterriti di pioggia e difficoltà. Vi auguro di amare le cicatrici sul cuore, di liberare malinconie, rimpianti e rimorsi. Vi auguro imprevisti, coincidenze e attimi che possono cambiare una giornata o una vita intera. Vi auguro di mettere a disposizione
Di Michela Raddi
Un nuovo anno è alle porte delle nostre vite e lo sguardo del cuore è rivolto a nuove albe e orizzonti.
Nuovi giorni su cui riversare i colori dell’anima.
Nuove lotte da affrontare e vincere.
Nuove possibilità e miracoli da realizzare.
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