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LOUISIANA: NESSUNO SA COME FERMARE IL GREGGIO
NEW YORK - Il petrolio esce al ritmo di 750mila litri al giorno dal fondo del mare e ha raggiunto le coste dell’Alabama.
In Louisiana, dopo il fallito tentativo di bloccare con una cupola la fuoriuscita dal fondo del mare, insieme all'allarme per il disastro ambientale cresce una convinzione drammatica: nessuno sa più cosa fare. La verità è che, dopo oltre due settimane di tentativi, la soluzione è ancora di là da venire: la Bp si è rivolta al pubblico e ha aperto un sito per raccogliere consigli e suggerimenti (deepwaterhorizonresponse.com), in cui le "idee" arrivano direttamente al tavolo dei "cervelloni" del gigante petrolifero: «Esperti da tutto il mondo che stanno collaborando», ha detto il portavoce, Bryan Ferguson, al centro emergenza allestito a Robert, in Louisiana. La Bp ha allestito anche un "numero verde". «Sono sicuro che ci sono un sacco di buone idee e molte altre idee che potrebbe essere non altrettanto praticabili». «Non so se funzionerà ma tutti vogliono fare qualcosa e la gente merita uno sforzo». Ma se il piano funzionasse per raccogliere il greggio fuoriuscito, come fare per chiudere la falla? Su questo il portavoce dello sceriffo della contea di Walton non si sbilancia: «Magari spunta qualcuno in Louisiana con un'idea...».
SECONDO TENTATIVO CON UNA CUPOLA. ALLO STUDIO ALTRE SOLUZIONI - A conferma che le si tentano tutte, la Bp ha reso noto che ci sarà un secondo tentativo, probabilmente con una cupola più piccola, per frenare la falla di petrolio. L’annuncio è dei tecnici, dopo aver fallito il posizionamento della speciale cupola di cemento sul fondale dell’oceano, per contenere la fuga di greggio nel Golfo del Messico. La compagnia petrolifera prenderà in considerazione anche altre opzioni, per bloccare la quotidiana fuoriuscita di greggio. Una delle ipotesi allo studio è quella dell’uso di un "tappo" di gomma e di altri materiali per cercare di chiudere la falla. La polizia della Florida ha invece suggerito di mettere balle di fieno in acqua. Un piano audace in tre fasi: chiatte galleggianti al largo dei 50 chilometri di coste incontaminate, riempite con giganteschi rotoli di fieno e dotate di compressori per "sparare" nelle acque oleose il fieno. «Il fieno si aggreghera insieme al greggio e renderà più agevole rimuovere i detriti dall'acque», ha spiegato il portavoce dello sceriffo, Mike Gurspan.
BP: FINORA SPESI 350 MILIONI di DOLLARI - Bp ha reso noto che la "marea nera" provocata dall'esplosione di una piattaforma situata nel Golfo del Messico gli è già costata 350 milioni di dollari. Il gruppo petrolifero ha elencato in una nota tutti gli sforzi finora compiuti per contenere e contrastare la fuoriuscita di greggio dalla piattaforma danneggiata Deepwater Horizon. La holding britannica appena la scorsa settimana aveva valutato i danni della catastrofe in 6 milioni di dollari.
VERTICE CON OBAMA - In giornata, in programma un vertice alla Casa Bianca con il presidente Obama per fare il punto della situazione.
10 maggio 2010 Corriere.it