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MESSICO, LA ARMI IL VERO PROBLEMA
Troppe armi arrivano regolarmente dagli Usa. In tre anni oltre 18mila morti in quella che è considerata una vera e propria guerra.
Dieci morti ammazzati di media al giorno. Diciottomila negli ultimi tre anni. Capi della polizia e semplici agenti, uccisi senza scrupoli e i loro corpi dilaniati dalla brutalità della violenza. Numeri da capogiro per una guerra, una vera e propria guerra, fra cartelli della droga e Stato che ormai sembra essere scivolata via come una saponetta bagnata dalle mani del governo messicano.
Non è certo il momento di fare bilanci per Città del Messico, sarebbero più che fallimentari. Le misure volute dal presidente conservatore Feliper Calderon per contrastare i cartelli sono risultate in sostanza inutili. Migliaia di agenti di sicurezza e soldati hanno non sono riusciti nell'intento di mettere un freno alle violenze e assicurare alla giustizia i capi dei narcotrafficanti, almeno non tutti. Nella rete della polizia infatti nelle ultime ore è rimasto intrappolato quello che a tutti gli effetti è considerato il numero uno dello smercio di eroina verso gli Stati Uniti, "Don Pepe", al secolo Antonio Medina Arreguin, 36enne delinquente di lungo corso bloccato nello Stato di Michoacan. Una fabbrica di soldi, Don Pepe. Secondo la polizia da molti anni ormai il "re dell'eroina" era in grado di far entrare negli Usa ogni mese almeno duecento chilogrammi di eroina pura, per un valore di oltre dodici milioni di dollari. Per lui adesso si sono aperte le porte del carcere e entro breve potrà essere anche estradato negli Usa che dal 2009 lo stavano cercando ovunque.
Ora non c'è davvero più tempo da perdere. L'area nord del Messico, quella al confine con gli Usa, è divenuta terra di nessuno dove vige la legge del più forte.
L'ultima polemica in ordine di tempo riguarda il presidente Felipe Calderon che ha accusato alcune le potenti lobby statunitensi di fare di tutto per cercare di bloccare le iniziative che limitano il transito di armi dagli Usa al Messico. Il presidente ha fatto sapere che la risoluzione del problema di transito di armi attraverso la frontiera è di fondamentale importanza nell'ambito delle misure contro il narcotraffico. Non solo. Il 90 percento delle armi in mano ai cartelli, forniti di veri e propri eserciti privati che hanno in dotazione armi da guerra, arrivano dagli Usa dove vengono acquistate in modo legale. Anche negli Usa il dibattito è aperto. E c'è chi giura che all'interno delle associazioni Usa che difendono il diritto al possesso di armi qualcuno abbia paura che si possa rivedere anche la legge in materia.
29-3-10 Peace Reporter