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soldados_01OGNI SOLDATO DISPIEGATO IN AFGHANISTAN COSTA UN MILIARDO E DUECENTO MILIONI ALL'ANNO
Attacchi ai rifornimenti nato mettono in crisi l'economia pachistana.
Dal 2002 i militanti filotalebani, attivi lungo la frontiera tra Pakistan e Afghanistan, hanno ucciso almeno 120 autisti di camion carichi di rifornimenti per le forze della coalizione Nato. In otto anni sono stati distrutti tra i cinquemila e i seimila mezzi. Aumentano così le spese per i rifornimenti alle truppe dispiegate in Afghanistan e l'economia pachistana è sempre più in difficoltà. La causa comune va ricercata proprio nei frequenti attacchi che gli insorti sferrano in Pakistan contro i camion carichi di rifornimenti o contro le strade lungo cui viaggiano i convogli.
Secondo il Washington Post che cita un'analisi del Center for Strategic and Budgetary Assessments, il raddoppio dei costi di trasporto delle corse dal Pakistan verso l'Afghanistan, sommato ai costi della logistica per le rotte in Asia centrale, ha fatto schizzare a un miliardo e duecento milioni all'anno il prezzo della guerra per ogni soldato dispiegato in Afghanistan.
Per ridurre le perdite, gli Stati Uniti cercano da tempo di coinvolgere autisti di etnia pashtun, la stessa dei Talebani e dominante lungo le zone di frontiera tra Afghanistan e Pakistan nonchè nel settore dei trasporti pachistano.
Le violenze, che portano alla chiusura delle strade, si ripercuotono anche sull'industria e sull'economia del Pakistan: negli ultimi otto anni, circa l'80 per cento del nordovest pachistano è stato chiuso. Un problema economico, ma non solo: senza lavoro, infatti, i giovani sono prede facili per l'estremismo e il terrorismo.
8 luglio 2010 – Peace Reporter