Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

"I DIAMANTI DI SANGUE DI MUGABE SMERCIATI CON L´AIUTO DEI CINESI"
La Frankfurter Allgemeine: dallo Zimbabwe a Hong Kong, una rotta dove passano anche armi

ANDREA TARQUINI

dal nostro corrispondente
Berlino - L´ex despota Taylor non basta. In Africa c´è un altro sinistro affaire di diamanti che arricchiscono un autocrate spietato. Accade nello Zimbabwe di Robert Mugabe, con l´aiuto del servizio segreto militare cinese. La storia è narrata in un lungo reportage della Frankfurter Allgemeine. Sembra la trama d´un thriller di John le Carré o di Frederick Forsyth, invece appare realtà.
Fu un´azienda inglese, African consolidated resources, a scoprire nel 2006 la miniera di Marange, a sud della capitale Harare. Un Eldorado sconosciuto: diamanti per mille carati per ogni tonnellata di terra. Il valore dei diamanti allo stato grezzo, calcolarono i britannici, avrebbe raggiunto i 500 milioni di dollari l´anno. Ma tagliati a dovere, valgono molto di più. Il gruppo, essendo quotato in borsa, dovette dichiarare la scoperta. E fu la fine. A quei tempi, l´inflazione nello Zimbabwe galoppava a zeri infiniti, il popolo era alla fame, oltre un quarto degli abitanti erano emigrati clandestini in Sudafrica. L´esercito prese d´assalto la miniera e gli inglesi fuggirono per sempre. Lo Stato divenne proprietario dell´Eldorado.
Le concessioni furono distribuite ad aziende legate secondo la Frankfurter a politici del regime, a potenti generali, a Mugabe o a sua moglie Grace. Preso il controllo di Marange, l´esercito vi impose il lavoro forzato. Chi non ci stava, scrive il giornale tedesco, fu giustiziato senza processo. Poi occorreva l´Eldorado nel mondo: a comprare ci ha pensato la 88 Queensway group, una holding con sede a Hong Kong. Dietro cui, secondo Washington, si nasconde il servizio segreto militare della Repubblica popolare cinese.
Un affare miliardario, per Harare come per Pechino. Non solo ci si dividono i profitti dell´export di diamanti: con le pietre preziose Mugabe paga forniture di armi pesanti e leggere made in China. In Zimbabwe il gestore degli affari sarebbe Robert Mhanga, ex capo dell´aviazione dello Zimbabwe, ex pilota personale di Mugabe e signora.
La holding di Hong Kong è presente anche in una joint venture con l´ente petrolifero angolano Sonangol. China Sonangol International holdings limited, si chiama. Pare sia dietro il trasporto via aerea dei diamanti: ha ordinato due grossi Airbus 340, e con una nuova linea aerea zimbabweana vuole aprire rotte cargo per collegare l´Angola e la Sierra Leone con la Cina, via Harare. Grandi cargo quadrireattori non sono indispensabili per trasportare diamanti, ma per le armi sì. Mettere le mani sulle materie prime africane in cambio di forniture militari e infrastrutture è una strategia neocoloniale di cui sempre più fonti internazionali accusano Pechino. Recentemente Harare ha organizzato la prima asta pubblica regolare di diamanti, ma le pietre più grosse, nota la Frankfurter, erano già in Cina.
LA REPUBBLICA 24 AGOSTO 2010