Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
maniourvoiceDi Ramiro Cardoso

Questo è un sogno che ho fatto nel contesto della Santa Pasqua 2020:

Era tutto buio, come se stessi fluttuando nel vuoto, non c'era assolutamente niente, finché improvvisamente ho visto un'immagine davanti a me, una croce rossa piena di sangue sulla fronte del mio maestro Giorgio, l'immagine a poco a poco si espande ed io divento parte della sequenza nella quale mi trovo.

Mi rendo conto di trovarmi in una cattedrale dalle dimensioni sovrumane, le colonne erano mostruose, il soffitto si vedeva appena, tale era l'altezza, c'era tanto fumo e cenere che riuscivo appena ad apprezzare la facciata della chiesa, che era molto bella. Quella bellezza mescolata al caos mi ha fatto ricordare i dipinti del Tintoretto (pittore Manierista italiano del secolo XVI-XVII). Accanto a me si trovava quella che era la mia fidanzata in quel momento, lei si è allontanata dal nostro Movimento, non ne fa più parte, ma in quel sogno vedevo che i suoi occhi credevano a quello che stava accadendo, ancor più di me.

Guardavo dietro me, la chiesa sembrava non avere fine, nelle panche c'erano giovani seduti che ascoltavano attentamente, e davanti a me c'era una struttura, come se fosse un altare di legno, ma misurava 30 metri di altezza, era un legno forte, disadorno, al vederlo dava una sensazione di foresta, come se si trattasse di una giungla che invitava ad entrare con tutto se stessi, ma contemporaneamente dava vertigine, poiché emergevano molti pezzi di legno più sottili e schegge e credo persino chiodi. Quella struttura aveva infiniti corridoi lungo i quali i giovani dell'opera si arrampicavano e cercavano la cima, cercavano il loro maestro che era lì sopra a gridare con tutte le sue stigmate aperte, sanguinando e gridando con passione, risvegliando le anime di quei giovani seduti lì dentro la chiesa, non ricordo le parole esatte ma ricordo che ad ogni grido le stigmate diventavano più rosse e Giorgio si stancava sempre di più.

E così i giovani salivano e cercavano di afferrarlo da tutte le parti, le sue gambe, le braccia e tutto il suo corpo affinché non cadesse, ricordo soprattutto Stefano Centofante che era quello che sosteneva con più forza il maestro dalla schiena, ma dietro Stefano c’era un altro che sosteneva lui, e dietro quest’ultimo altri ancora, come fosse una catena di mani che salivano dalla base della struttura. Ricordo anche Ricardo che saliva da un lato della struttura a tutta velocità su una scala di legno e so che c’eravamo tutti.

Io osservavo tutto attentamente dalla base, mille pensieri attraversavano la mia mente, ma quello che più mi colpiva era quello che provavo, non riuscivo a smettere di pensare alla mia fidanzata e a quei giovani, dubitavo che credessero al messaggio, poi mi sono sentito un idiota dentro il sogno stesso e mi sono reso conto che mi sbagliavo ancora una volta. La sequenza si è fermata, ho il ricordo di aver visto l'immagine da lontano come se fosse una tela e mi sono svegliato pensando solo alla croce sulla fronte ed un forte sentimento di penitenza.

Ramiro Cardoso
5 aprile 2021

Allegati:

- 18-02-19 GNA: 7.465.006
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2019/7921-gna-7-465-006-1.html

- 12-02-17 Una nuova coscienza
https://www.thebongiovannifamily.it/arche-2017/7134-una-nuova-coscienza.html

- 19-04-16 Una chiamata alla lotta
https://www.thebongiovannifamily.com/cronicas-de-las-arcas-2016/7322-un-llamado-al-combate.html

- 21-12-15 L’amore di un popolo dimenticato
https://www.thebongiovannifamily.it/arche-2015/6481-lamore-di-un-popolo-dimenticato-.html