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SAVE THE CHILDREN: CONTATTATI 50 MILA "NUOVI SCHIAVI" NEL NOSTRO PAESE. TRATTA DEI MINORI: MILLE IN ITALIA
E' soltanto il numero di quelli che hanno ricevuto assistenza tra il 2000 e il 2008 Save The Children: contattati 50 mila "nuovi schiavi" nel nostro paese
Tratta dei minori: mille in Italia
E' soltanto il numero di quelli che hanno ricevuto assistenza tra il 2000 e il 2008
MILANO - Gli abitanti di una cittadina di medie dimensioni: 50 mila persone. E' questo il numero delle vittime di tratta e sfruttamento che, in Italia, ha ricevuto assistenza fra il 2000 e il 2008. Fra queste ci sono anche minori, quasi mille. Il rapporto annuale di Save the children sulle «Nuove schiavitù» conferma la gravità di un fenomeno che nel mondo stima 2.7 milioni di vittime (80% donne e bambine) e 32 miliardi come giro d'affari. Nel nostro paese le vittime di tratta e sfruttamento - secondo i dati del ministero per le pari opportunità - provengono per lo più da Nigeria, Romania, Moldavia, Albania, Ucraina.
SONO QUASI 4500 I MINORI ALLO SBANDO - Oltre 5 mila gli indagati per riduzione o mantenimento in schiavitù e per il reato di tratta di persone. Il rapporto sottolinea che sono 4.466 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia; 2.500 quelli seguiti dalla stessa Save the children tra il 2009 e il 2010. Afghani, egiziani bengalesi e romeni le nazionalità più rilevanti. Gli arrivi dall'estero delle vittime avvengono con l'aereo, il che comporta un debito più elevato da ripagare, mentre su strada si continuano a intercettare le ragazze giunte in Italia via mare, in Sicilia e poi spostatesi sull'intero territorio nazionale, ad esempio a Torino, Milano, Napoli o sulla costa adriatica. Le giovani romene o comunque dell'Est Europa sono una presenza costante su strada. Molti operatori rilevano ancora la prostituzione indoor, cioè al chiuso, ma più come un'alternativa per evitare che le ragazze siano fermate e multate dalle forze dell'ordine mentre si prostituiscono per strada. Il coinvolgimento di minori in attività illegali riguarda spesso romeni ma anche ragazzi di origine nord-africana, alcuni con non più di 14 anni. Reclutati nei paesi di origine o in Italia, vengono costretti a compiere furti e scippi.

SENEGALESI E BENGALESI QUELLI PIù A RISCHIO - E Nel nord Italia si sta radicando il fenomeno dello sfruttamento di minori senegalesi nello spaccio di stupefacenti. Fra i minori a rischio, sono da segnalare quelli bengalesi che ospitati da connazionali, pagano 250 euro al mese per un posto letto. Molti coprano il costo dell' ospitalità lavorando come venditori ambulanti di collanine, giocattoli, ombrelli, per conto di chi ha in affitto la casa.
AFGHANI IN TRANSITO VERSO IL NORD EUROPA - Per i minori afghani il nostro paese è più di transito verso il Nord Europa che di destinazione: si stima che per arrivare illegalmente in Norvegia dall'Italia il costo sia di 2.500 euro. Per procurarsi i soldi necessari i minori afghani di solito si affidano ai genitori o a parenti che pagano i trafficanti con il sistema della hawala (il trasferimento del denaro avviene al di fuori del sistema bancario, sulla base di una rete di dealer e sulla fiducia). I problemi cominciano quando le famiglie non hanno più i soldi e il ragazzo è ancora a metà del viaggio. Si ritrova così alla mercè‚ del trafficante che oltre ad avere il controllo sui suoi movimenti, può costringerlo a lavorare per saldare il debito contratto e non saldato dai genitori.
22 agosto 2010 – Corriere della Sera