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china01PECHINO DIVENTA PRIMO BENEFATTORE DEI PAESI POVERI
ROMA - Una volta era l´imperialismo americano che si faceva strada, a suon di dollari, nei Paesi poveri e in via di sviluppo.
Adesso, il suono è sempre quello dei dollari, ma la mano che li porge non è americana. E´ cinese. Il ruolo di primattore mondiale che Pechino intende svolgere è già evidente nell´attivismo ad acquistare aziende, beni, terreni ai quattro angoli del globo. I cinesi hanno il doppio obiettivo di impiegare l´enorme surplus finanziario creato dalle loro esportazioni e, contemporaneamente, di assicurarsi la disponibilità diretta di materie prime e alimentari. Ma, accanto agli investimenti, ci sono i contanti. Negli ultimi due anni, la Cina ha prestato ai Paesi in via di sviluppo una cifra superiore a quella della stessa World Bank, l´organismo internazionale creato con questo compito.
Fra il 2009 e il 2010, la Cina ha effettuato prestiti a Paesi che, una volta, avremmo definito Terzo Mondo, per un ammontare non inferiore a 110 miliardi di dollari. E´ una cifra superiore ai 100,3 miliardi messi a disposizione delle Nazioni povere dalla World Bank. Per giunta le condizioni poste dalla Cina - scadenze e interessi - risulterebbero solitamente più convenienti per i Paesi debitori di quelle richieste dalla Banca Mondiale. Tanto che Robert Zoellick, il presidente dell´organizzazione internazionale, avrebbe intrapreso passi a Pechino per coordinare gli investimenti ed evitare una sorta di asta al contrario, da parte dei Paesi debitori. Intanto, la Cina continua ad essere una delle mete preferite dagli investitori esteri, che hanno riversato entro i suoi confini, nel 2010, iniziative industriali per 105 miliardi di dollari, il 17,4% in più dell´anno precedente.
Maurizio Ricci
LA REPUBBLCA 25 GENNAIO 2011