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atentadogadafiLA GUERRA CONTRO I BAMBINI
Non sapevo che la risoluzione dell'Onu autorizzasse a uccidere i figli e i nipotini di Gheddafi.
Per difendere i civili libici in rivolta noi facciamo la guerra ai bambini. In Italia, all'indomani di una lacerante guerra civile, nessuno si sognò mai di toccare Rachele Mussolini e i suoi figli. E non solo perché ebbero la protezione di Pietro Nenni, che fu amico di Mussolini quando era ancora socialista, ma perché allora eravamo meno 'umanitari' e più umani. A Exit, il programma della brava e bella Ilaria D'Amico, ho sentito Maurizio Gasparri e il cattolicissimo Luigi Amicone dissertare per mezz'ora sui ricavi in prestigio e in business che ci darà la possibilità che i nostri Tornado bombardino. Noi dunque ammazziamo la gente per questioni di prestigio e di denaro? Il cinismo dell'Occidente, di cui l'Italia è parte, sta diventando sempre più ripugnante. Vicenda Bin Laden. Non credo a una parola di ciò che ci hanno raccontato gli americani. Prima la foto taroccata, poi il rifiuto di mostrare qualsiasi immagine, quindi il cadavere buttato frettolosamente in mare per impedire qualsiasi verifica. Gli esperti americani assicurano che il controllo del Dna non lascia dubbi: si tratta di Osama. Ma chi controlla i controllori del Dna? Come ho cercato di spiegare sul Fatto di giovedì far 'morire' Bin Laden adesso serve agli Stati Uniti in funzione di una 'exit strategy' che non gli faccia perdere del tutto la faccia. Ma se quello che hanno raccontato fosse vero è peggio che se fosse falso. La questione qui non è se buttare un cadavere a mare faccia parte o meno del diritto islamico.   Non ne fa parte. È un'altra. È la prima volta nella Storia che si rifiuta a un essere umano, per quanto arcinemico, un'onorata sepoltura. Catilina era il 'pericolo pubblico numero uno' per Roma. Morto in battaglia, dopo essersi battuto eroicamente, il suo corpo fu restituito agli anziani genitori. Nerone fu condannato alla 'damnatio memoriae', ma nessuno pensò di negargli le onoranze funebri, che furono pagate dalle sue nutrici, e una tomba dove il popolino di Roma, che aveva capito benissimo che l'imperatore 'maledetto' stava dalla sua parte e non da quella degli aristocratici latifondisti, continuò a portare fiori per più di trent'anni. Persino i Talebani, i criminali Talebani del criminale Mullah Omar quando, conquistata Kabul, eliminarono piuttosto brutalmente l'ex presidente Naiisbullah, responsabile di essere stato il Quisling dei   sovietici, consegnarono il suo corpo alla Croce Rossa perché la restituisse alla famiglia. Gli americani si sono giustificati dicendo che sia il Pakistan che l'Arabia Saudita si erano rifiutati di accogliere le spoglie di Bin Laden. Ma andiamo. L'alleato Pakistan che permette ai Navy Seals di spadroneggiare sul suo territorio, avrebbe osato rispondere no agli Stati Uniti se gli avessero fatto questa richiesta? E l'alleata Arabia Saudita, dove Osama è nato e sul cui suolo passeggiano 60 mila soldati yankee, avrebbe detto niet? E lo Yemen di cui la famiglia di Bin Laden è originaria e che è sempre stato di manica larga con i terroristi? E il Sudan? O un atollo qualsiasi in mezzo all'oceano? No, giù in mare, come un sacco di patate. Bisognava aspettare la 'cultura superiore' per vedere lo scempio di quelle forme elementari di umanità e di 'pietas' che sono sempre appartenute a tutti i popoli, anche i più primitivi.
di Massimo Fini
IL FATTO QUOTIDIANO 7 MAGGIO 2011